UN LABORATORIO DI FRATERNITÀ IL DON BOSCO 2015

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1 UN LABORATORIO DI FRATERNITÀ IL DON BOSCO 2015 DI DON MAURIZIO VERLEZZA Il mese scorso un bambino della prima elementare della nostra scuola mi ha rivolto una domanda difficile: perché gli angeli non si vedono?. In realtà il bambino aveva posto questa domanda alla Mamma, che però aveva preso tempo. Incontrandomi davans al portone della scuola mi ha scaricato questa patata bollente. Sono andato in aula ed ho risposto a tuta la classe, così come ho potuto, vista la mia poca esperienza nel lavorare con bambini così piccoli. Ripensando a quella domanda mi sono reso conto che in quess primi mesi della mia permanenza a Genova Sampierdarena, io di angeli ne ho viss tansssimi. In modo parscolare durante i giorni dell alluvione, nelle strade infangate di Genova circolava un esercito di angeli, angeli buoni e altruiss, tanto che gli abitans di Brignole hanno scrito su uno striscione: Grazie, siete meglio d e g l i a n g e l i. Ho trovato tanta bella gioventù al Don Bosco sporca di fango, quella che interviene 1

2 durante evens eccezionali, ma anche quella dei giorni feriali, quella che non appare nelle televisioni, di cui non si scrive sui giornali. Penso al popolo di educatori dello sport, della catechesi, dei gruppi giovanili, della formazione professionale, della scuola. Sono loro che cercano ogni giorno, con fasca, di costruire qui a Sampierdarena un laboratorio di fraternità. Abbiamo tante energie da metere in campo. Alle spalle abbiamo una storia bellissima scrita diretamente da don Bosco, una storia che ha 200 anni. Nella grande storia di don Bosco c è anche la piccola storia di Sampierdarena, una storia importansssima perché disegnata e voluta dallo stesso Don Bosco. Non sono tante le case salesiane del mondo che possono vantare di avere avuto in casa la presenza del Santo dei Giovani e abbiamo la certezza che don Bosco stesso abbia voluto che si realizzasse questa Opera. Siamo nel posto giusto e siamo chiamas a servire tans giovani di quest ambiente popolare. Certo tu` siamo cosciens di quanto Sampierdarena sia cambiata negli ulsmi 20 anni e di come anche la nostra Opera abbia subito una considerevole trasformazione. E arrivato il tempo di riprogetare la nostra presenza per poter meglio rispondere alla nostra missione: l amore dei giovani, sopratuto i più poveri e abbandonas. Sappiamo che ogni progeto si fonda su tre pilastri: le persone, le idee e le struture. 1. Le persone 2

3 Il Don Bosco di Sampierdarena quest anno è affidato ad un comunità di 18 salesiani che collaborano con tansssimi laici nel setore della Scuola, della Formazione Professionale e della Parrocchia- Oratorio. Il primo laboratorio di fraternità è proprio la comunità religiosa, che per differenze di età e culture, ha come impegno quello di crescere e di tessmoniare ogni giorno la bellezza della fraternità. Vi confesso che non è facile per nessuno, neanche per noi. Ci conforta la certezza che la fraternità e la comunione siano Opera di Dio. E per questo che ogni giorno ci me`amo alla scuola di Gesù Parola, di Gesù EucaresSa e di Gesù Riconciliazione. Con la certezza che non esiste nessuna comunità crissana senza l EucaresSa, senza il dono del perdono e senza la Parola. Solo in Gesù troviamo la forza per accoglierci, accetarci ed impegnarci insieme nel sevizio dei giovani. Mi è arrivata un e- mail del discorso di Papa Francesco rivolto ai partecipans all Assemblea Nazionale della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori che si è svolta a Tivoli. E intervenuto dicendo: Ma questa fraternità presuppone la paternità di Dio e la maternità della Chiesa e della Madre, la Vergine Maria. Dobbiamo ogni giorno rimeterci in questa relazione, e lo possiamo fare con la preghiera, con l EucarisSa, con l adorazione, con il Rosario. Così noi rinnoviamo ogni giorno il nostro stare con Cristo e in Cristo, e così ci me`amo nella relazione autensca con il Padre che è nei cieli e con la Madre Chiesa, la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica, e la Madre Maria. Se la nostra vita si colloca sempre nuovamente in queste relazioni fondamentali, allora siamo in grado di realizzare anche una fraternità autensca, una fraternità tessmoniale, che atrae 1. La comunità dei religiosi consacras è chiamata in modo parscolare quest anno, Anno della Vita Consacrata, del Bicentenario di don Bosco, a rivitalizzare il carisma della fraternità. Insieme a tans laici cercheremo di presentare lo Spirito di Famiglia vissuto 1 Discorso di Papa Francesco ai partecipanti all Assemblea Nazionale della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM), Tivoli, 7 Novembre

4 a Valdocco. E noi che siamo la Seconda Valdocco non dobbiamo perdere quest appuntamento. Che cosa significa Essere la "Seconda Valdocco"? Oggi per noi essere la seconda Valdocco significa vivere secondo lo Spirito delle Comunità EducaSva Pastorale. Essere sempre famiglia, essere sempre comunità. Questo comporta una formazione comune tra salesiani e laici, sul Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco. Siamo chiamas, consacras e laici insieme, a riprenderci la nostra idenstà di educatori e pastori, secondo il cuore di Don Bosco. 1. Le idee Il mandato che questa comunità ha ricevuto dall IspeToria è senz altro quello di riprendere tu` gli strumens di partecipazione che la Congregazione ci ha consegnato. Ripensare il carisma, significa atualizzarlo nel momento storico che ssamo vivendo. Il mondo intero cerca la fraternità, anela alla comunione perché nel nostro DNA c è scrito Unità. Negli anni del Post Concilio abbiamo imparato a vivere secondo lo ssle della CEP (Comunità EducaSva Pastorale). E ormai una realtà di tute le opere affidate ad una comunità salesiana. Vivere e lavorare insieme ai laici è un percorso che ha una lunga storia. Anche qui a Genova ho trovato diversi tentasvi eccellens. Abbiamo un solco già segnato, dobbiamo consnuare a seguire la traccia che ci hanno lasciato i tans salesiani e laici educatori che ci hanno preceduto. Costruire allora una Comunità dove salesiani e laici sono corresponsabili della stessa azione educasva, dove i giovani vengono ascoltas e diventano protagoniss. Tra gli incontri più belli che ho fato al Don Bosco, c è stato quello con gli animatori dell oratorio. Mi hanno consegnato i loro sogni e tra quess hanno espresso il grande bisogno di costruire la Grande Famiglia del Don Bosco, dove c è spazio per tu`, sopratuto per gli ulsmi. 4

5 Non vi sembra che giovani ci consegnino delle buone idee per il nostro Laboratorio di Fraternità! Una CEP, che vuole essere atenta al mondo giovanile, è chiamata ad ascoltare quello che circola nel quarsere e nella cità di Genova. E chiamata a raccogliere le sfide, i bisogni dei giovani. Per questo, a mio avviso, una ricerca sociologica sui reali bisogni del modo giovanile potrebbe essere un buon punto di partenza per un ProgeTo EducaSvo e Pastorale, prossimo obie`vo della nostra comunità. Tra le vocazioni centrali di questa nostra comunità c è senz altro la vocazione missionaria. Don Bosco ha voluto Genova Sampierdarena come casa di partenza per le spedizioni missionarie. Oggi manteniamo la vocazione missionaria per i giovani accogliendo le censnaia di ragazzi e giovani extracomunitari che sono presens nella nostra Comunità. Da una mia prima indagine ho verificato che nella Scuola, nel CFP, nella Parrocchia- Oratorio sono rappresentate più di 20 nazionalità. Non vi pare che questo sia il nostro Laboratorio di Fraternità. L altro, il diverso, è una ricchezza per me, è una risorsa per la nostra comunità; Il nostro laboratorio di fraternità passa atraverso la cultura della integrazione. Sì, la sfida culturale di questa nostra Opera ci sta parscolarmente a cuore! 2. Le struture 5

6 Il progeto educasvo pastorale di una Casa, oltre alle persone e alle idee ha bisogno di struture e risorse. Negli anni, don Bosco e i salesiani che ci hanno preceduto, ci hanno consegnato una Casa che ha mille possibilità struturali. Ma visto il cambiamento socio- culturale di quess ulsmi decenni, la proposta formasva e la sua realizzazione vanno ripensate totalmente e in maniera organica. Quando parliamo delle struture di un opera noi pensiamo al progeto edilizio globale. Su questo abbiamo tanto da lavorare per rendere questa nostra Opera ancora più adeguata, atenta e aperta al quarsere e alla cità. E chiaro che insieme alle struture va pensato un piano delle risorse economiche che ha sempre dell imponderabile per noi figli di Don Bosco, perché nei nostri Consigli di Amministrazione abbiamo un socio maggioritario: La Provvidenza di Dio. BasS pensare a come si è riuscis a ristruturare la Chiesa in un momento così difficile a livello economico per la nostra casa, ma come del resto per tante famiglie del nostro quarsere. C è spazio in questo ambito per tu` coloro che vogliono presentarci idee, proposte, possibili soluzioni. Si trata di metere su una vera Fabbrica delle Idee. Come vedete il lavoro da fare non manca. Mi consola il pensiero che quest opera non è mia e non è nemmeno dei salesiani che vi abitano. Quest Opera è di Dio e Lui solo può indicarci il suo disegno d amore per i giovani di Sampierdarena! 6