Relazione finalizzata all attuazione di un programma straordinario di risanamento delle risorse idriche del Lazio

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1 Relazione finalizzata all attuazione di un programma straordinario di risanamento delle risorse idriche del Lazio Roma, 15 novembre 2006 STO AATO 2 Roma dell Autorità dell Ambito Territoriale Ottimale 2 c/o Provincia di Roma via C. Pascarella, Roma tel fax roma.it Ato 2@provincia.roma.it

2 INDICE 1. Premesse 1 2. Stato dell arte della gestione Il contratto di servizio Soggetti tutelati Stato delle prese in carico dei servizi Previsioni di completamento delle prese in carico Gli investimenti nella convenzione di gestione Chi progetta e realizza le opere Le previsioni del Piano d Ambito I compiti dell A.ATO e del Gestore L individuazione degli interventi nel periodo transitorio La casistica degli investimenti a carico del Gestore La necessità di integrazione pubblica Il consuntivo degli investimenti La previsione degli investimenti La tariffa nell ATO Le criticita in atto Scarichi e depuratori non a norma La crescita demografica nell ATO La qualità dell acqua distribuita (D.Lgs. 31/01) Le attivita pianificatorie in corso La futura revisione del Piano d Ambito Le attività in atto Interventi finanziabili dal pubblico..29 Ipotesi per un Protocollo d intesa per il monitoraggio nell ATO 2 Lazio Centrale Roma degli scarichi di acque reflue non a norma Allegati su supporto informatico 1 - Convenzione di Gestione; 2 - Stato dell acquisizione - novembre 2006; 3 - Opere da realizzare individuate in prima istanza dalla A. ATO2 - agg. 29 luglio 2005; 4 - Consuntivo degli investimenti realizzati da ACEA ATO 2 S.p.A. nel 2005; 5 - Previsione degli investimenti al 26 settembre 2006; 6 - Elenco degli scarichi di acque reflue in carico al S.I.I. alla data di novembre file: RL15_11_06.doc

3 1. Premesse La ha redatto la presente relazione, su richiesta del Dipartimento Territorio della Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio, al fine di dare il proprio contributo all attuazione di un programma straordinario di risanamento delle risorse idriche del Lazio. Questa relazione illustra sinteticamente lo stato dell arte del Servizio Idrico Integrato nell ATO 2, evidenziando le principali problematiche e criticità riscontrate sul territorio e fornendo indicazioni sulle priorità degli interventi. Il presente documento è integrato da alcuni allegati su supporto informatico e scaricabili dalla pagina web della Segreteria ( l elenco di questi allegati è riportato nell indice. file:rl15_11_06.doc pag. 1

4 2. Stato dell arte della gestione 2.1 Il contratto di servizio L'Ambito Territoriale Ottimale 2 Lazio Centrale - Roma (ATO2) è costituito dai Comuni individuati dalla Legge Regionale del 22 gennaio 1996 n. 6 poi modificata dalla L.R. 31/99. Nell'ambito ricadono n. 112 Comuni : 2 comuni appartengono alla Provincia di Viterbo (Comuni di Veiano ed Oriolo Romano); 108 comuni appartengono alla Provincia di Roma (tutti i Comuni tranne: Campagnano di Roma, Magliano Romano, Nazzano Romano, Montelibretti, Montorio Romano, Monteflavio, Moricone, Nerola, Palombara Sabina, Vallinfreda, Vivaro Romano, Anzio, Nettuno) ivi compreso il nuovo Comune di Fonte Nuova istituito con L.R. 25/99; 2 comuni appartengono alla Provincia di Frosinone (Comuni di Filettino e Trevi nel Lazio). I rapporti tra gli enti locali ricadenti nell'ato 2 ai fini del S.I.I. sono regolati dalla Convenzione di Cooperazione, sottoscritta il 9 luglio La Convenzione di Cooperazione è stata poi modificata nel tempo per tener conto di: 1. il trasferimento di 17 Comuni dall ATO 5 all ATO 2 (L.R. 31/99 e Conferenza dei Sindaci del 26 novembre 1999); 2. l inserimento di un quinto comprensorio ed allargamento dei rappresentanti nella Consulta (delibera 3/00 del 25 luglio 2000 della Conferenza dei Sindaci); 3. le modifiche agli art. 9, 10 e 20bis (delibera 1/02 del 24 maggio 2002 della Conferenza dei Sindaci); 4. l inserimento del Comune di Fonte Nuova nell'ato (delibera 3/02 del 26 novembre 2002 della Conferenza dei Sindaci); 5. la modifica all art. 6bis (delibera 3/03 del 16 dicembre 2003 della Conferenza dei Sindaci). L Autorità d Ambito dell ATO 2 connessa alla Convenzione di Cooperazione è costituita dalla Conferenza dei Sindaci di tutti i comuni dell ATO coordinata dal Presidente della Provincia di Roma. file:rl15_11_06.doc pag. 2

5 Alla Conferenza dei Sindaci sono affidate le decisioni di indirizzo, di pianificazione, di programmazione, di controllo e tariffarie. La Provincia di Roma svolge un ruolo di coordinamento dell'ambito, adotta le iniziative ed i provvedimenti di competenza dell'autorità o decisi dalla Conferenza dei Sindaci e stipula, su delega e per conto dei Comuni, la Convenzione di Gestione. È stata individuata come Gestore Unico del S.I.I. nell ATO 2 ACEA ATO 2 S.p.A. Il giorno 6 agosto 2002 è stata sottoscritta la Convenzione per l affidamento del Servizio Idrico Integrato dell Ambito Territoriale Ottimale 2 dal Presidente della Provincia di Roma, in qualità di responsabile del coordinamento delle attività dell Autorità di Ambito, e dal Presidente della ACEA ATO 2 S.p.A. I principali documenti facenti parte della Convenzione di Gestione (v. allegato 1 Convenzione di Gestione) sono scaricabili dall area riservata del sito web della Segreteria ( 2.2 Soggetti tutelati I soggetti che hanno sottoscritto con uno dei Comuni dell ATO una convenzione di gestione di uno o più dei rami del servizio idrico integrato prima della entrata in vigore della Legge Galli sono definiti soggetti tutelati. Queste convenzioni rimarranno in essere fino alla loro naturale scadenza. Nell ATO 2 sono presenti i seguenti soggetti tutelati, titolari di concessioni dei pubblici servizi riportati con le rispettive scadenze temporali: Comune servizio Soggetto tutelato Scadenza del contratto di Gestione Capranica Prenestina idropotabile ITALGAS 10 novembre 2021 Ardea idrico integrato IDROGAS 1 gennaio 2020 Formello acquedotto CASTALIA 31 dicembre 2021 Gerano idrico ITALGAS 31 gennaio 2020 Olevano Romano distribuzione acqua potabile ITALGAS 2023 Pomezia idrico ARCALGAS 1 gennaio 2018 Rocca Canterano distribuzione acqua potabile ITALGAS 28 novembre 2021 Rocca di Papa distribuzione acqua potabile ITALGAS 1 gennaio 2019 Canterano distribuzione acqua potabile ITALGAS 30 maggio 2024 Valmontone Idrico ITALGAS 18 ottobre 2021 I suddetti soggetti tutelati sono quelli riportati nel Disciplinare Tecnico (art. 7) allegato alla Convenzione di Gestione, a meno di informazioni sopraggiunte a seguito della stipulazione della Convenzione stessa, come ad esempio il cambiamento della ragione sociale di alcuni dei suddetti soggetti tutelati. file:rl15_11_06.doc pag. 3

6 Nel Disciplinare erano riportati come servizi tutelati anche quelli di Cerveteri e Ladispoli, il cui contratto però oggi è già scaduto e non è stato rinnovato. Inoltre sembrerebbe che per i Comuni di Olevano Romano e Valmontone oltre al servizio idrico (già indicato nel Disciplinare Tecnico) siano tutelati anche i servizi di fognatura per il primo e depurazione per il secondo. 2.3 Stato delle prese in carico dei servizi La presa in carico dei servizi dei Comuni e dei Consorzi da parte di ACEA ATO 2 S.p.A. avviene gradualmente nel tempo secondo tempistiche previste nella Convenzione di Gestione e definite dalla Conferenza dei Sindaci. Ad oggi sono stati acquisiti dal Gestore unico del S.I.I. i seguenti servizi (v. allegato 2 Stato dell acquisizione novembre 2006): Ente Rami del S.I.I. trasferiti data inizio ROMA tutti 1 gennaio 2003 FIUMICINO tutti 1 gennaio 2003 GUIDONIA M tutti 1 gennaio 2003 MONTEROTONDO tutti 1 gennaio 2003 TIVOLI tutti 1 gennaio 2003 GROTTAFERRATA tutti 9 giugno 2003 CIAMPINO tutti 10 luglio 2003 CASTEL MADAMA tutti 1 maggio 2004 MENTANA tutti 7 giugno 2004 FONTE NUOVA tutti 1 luglio 2004 MARCELLINA tutti 1 luglio 2004 SAN GREGORIO DA SASSOLA tutti 1 agosto 2004 CICILIANO tutti 1 settembre 2004 PISONIANO tutti 1 gennaio 2005 ROCCA SANTO STEFANO tutti 1 gennaio 2005 MONTELANICO tutti 1 gennaio 2005 ALBANO LAZIALE tutti 1 gennaio 2005 CASAPE tutti 1 febbraio 2005 CARPINETO ROMANO tutti 1 aprile 2005 SAMBUCI tutti 1 luglio 2005 AFFILE tutti 1 luglio 2005 ARCINAZZO ROMANO Tutti (esclusi i servizi di fognatura e depurazione 18 luglio 2005 file:rl15_11_06.doc pag. 4

7 Ente Rami del S.I.I. trasferiti data inizio al CO.R.EC.ALT) GORGA tutti 1 agosto 2005 GAVIGNANO tutti 1 agosto 2005 CERVARA DI ROMA tutti 1 ottobre 2005 SUBIACO tutti 1 dicembre 2005 CASTEL GANDOLFO tutti 1 dicembre 2005 VICOVARO tutti 1 gennaio 2006 TREVIGNANO tutti 1 gennaio 2006 SANTA MARINELLA tutti 1 gennaio 2006 ARTENA tutti 1 gennaio 2006 ZAGAROLO (località Valle Martella) tutti 1 febbraio 2006 FIANO ROMANO tutti 15 febbraio 2006 MONTECOMPATRI tutti 1 marzo 2006 MONTE PORZIO CATONE tutti 1 marzo 2006 FRASCATI tutti 1 marzo 2006 JENNE tutti 1 marzo 2006 NEMI Adduzione e distribuzione 3 aprile 2006 VEJANO tutti 3 aprile 2006 POMEZIA Fognatura e depurazione (in attesa di perfezionamento) 1 maggio 2006 SARACINESCO tutti 2 maggio 2006 SEGNI tutti 2 maggio 2006 LARIANO tutti 2 maggio 2006 LANUVIO tutti 2 maggio 2006 SACROFANO tutti 16 maggio 2006 NAZZANO tutti 1 giugno 2006 SANT'ORESTE tutti 1 giugno 2006 TOLFA tutti 1 luglio 2006 ALLUMIERE tutti 1 luglio 2006 CASTELNUOVO DI PORTO tutti 1 luglio 2006 GENZANO DI ROMA Adduzione e distribuzione 2 novembre 2006 CONSORZIO DI NEMI E GENZANO DI ROMA (Nemi e Genzano) Fognatura e depurazione 2 novembre 2006 Sistema acquedottistico rami del S.I.I trasferiti data inizio CONSORZIO del SIMBRIVIO adduzione 5 maggio 2003 EX ACQUEDOTTI REGIONALI ( Ardea, Pomezia,Lanuvio ) adduzione 1 gennaio 2005 CONSORZIO DOGANELLA (Colonna, Frascati, Adduzione e 1 marzo 2006 file:rl15_11_06.doc pag. 5

8 Sistema acquedottistico rami del S.I.I trasferiti data inizio CONSORZIO del SIMBRIVIO adduzione 5 maggio 2003 Montecompatri, Monte Porzio Catone, Palestrina, Rocca Priora, San Cesareo, Zagarolo) distribuzione 2.3 Previsioni di completamento delle prese in a carico Il completamento delle prese in carico del S.I.I. nell ATO 2 avverrà secondo quanto previsto dal Programma per il completamento delle prese in carico approvato dalla Conferenza dei Sindaci il 23 febbraio 2006 con Delibera 02-06, di seguito riportato. file:rl15_11_06.doc pag. 6

9 PROGRAMMA PER IL COMPLETAMENTO DELLE PRESE IN CARICO Allegato 1 alla Delibera della Conferenza dei Sindaci 02/06 del 23 febbraio 2006 COMUNE PR. BACINO ab. 01 km 2 da soggetto servizio fornito tutelato file:rl15_11_06.doc pag. 7 data fine convenzione servizio tutelato servizio fornito dal C.E.P. (soggetto non tutelato) data prevista per la presa in carico CAPENA RM nord , I trimestre 2006 CIVITELLA SAN PAOLO RM nord , I trimestre 2006 FILACCIANO RM nord 502 5, III trimestre 2006 FORMELLO RM nord ,11 acquedotto 31/12/ IV trimestre 2006 MORLUPO RM nord , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 NAZZANO RM nord , I trimestre 2006 PONZANO ROMANO RM nord , III trimestre 2006 RIANO RM nord , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 RIGNANO FLAMINIO RM nord , III trimestre 2006 TORRITA TIBERINA RM nord , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 AGOSTA RM est , III trimestre 2006 ANTICOLI CORRADO RM est , III trimestre 2006 ARSOLI RM est , III trimestre 2006 BELLEGRA RM est , distribuzione idrica, durante il 2006 sarà definito in quale fognatura e depurazione trimestre del 2007 CAMERATA NUOVA RM est , IV trimestre 2006 CANTERANO RM est 372 7,32 distribuzione acqua durante il 2006 sarà definito in quale 30/05/ potabile trimestre del 2007 CAPRANICA PRENESTINA RM est ,20 idropotabile 10/11/2021 fognatura e depurazione III trimestre 2006 CERRETO LAZIALE RM est , III trimestre 2006 CINETO ROMANO RM est , IV trimestre 2006 FILETTINO FR est , I trimestre 2006 GERANO RM est ,09 idrico 31/12/ durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 LICENZA RM est , III trimestre 2006 MANDELA RM est , I trimestre 2006 MARANO EQUO RM est 768 7, IV trimestre 2006 OLEVANO ROMANO RM est ,12 idrico 2023 fognatura e depurazione durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 PERCILE RM est , IV trimestre 2006 POLI RM est , fognatura e depurazione III trimestre 2006

10 COMUNE PR. BACINO ab. 01 km 2 da soggetto servizio fornito tutelato data fine convenzione servizio tutelato servizio fornito dal C.E.P. (soggetto non tutelato) data prevista per la presa in carico RIOFREDDO RM est , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 ROCCA CANTERANO RM est ,79 distribuzione acqua durante il 2006 sarà definito in quale 28/11/ potabile trimestre del 2007 ROCCAGIOVINE RM est 297 8, IV trimestre 2006 ROIATE RM est , distribuzione idrica, fognatura e depurazione III trimestre 2006 ROVIANO RM est , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 SAN POLO DEI CAVALIERI RM est , IV trimestre 2006 SAN VITO ROMANO RM est , Servizio Idrico Integrato III trimestre 2006 SANT'ANGELO ROMANO RM est , IV trimestre 2006 TREVI NEL LAZIO FR est , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 VALLEPIETRA RM est , I trimestre 2006 ARICCIA RM sud , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 CASTEL SAN PIETRO ROMANO RM sud , distribuzione idrica, durante il 2006 sarà definito in quale fognatura e depurazione trimestre del 2007 amministrativo, CAVE RM sud , sollevamenti e III trimestre 2006 depurazione COLLEFERRO RM sud , IV trimestre 2006 COLONNA RM sud , depurazione III trimestre 2006 GALLICANO NEL LAZIO RM sud , Servizio Idrico Integrato durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 GENAZZANO RM sud , gestione parco contatori, sollevamenti e III trimestre 2006 depurazione GENZANO DI ROMA RM sud , III trimestre 2006 LABICO RM sud , III trimestre 2006 MARINO RM sud , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 PALESTRINA RM sud , sollevamenti e depurazione III trimestre 2006 ROCCA DI CAVE RM sud , fognatura e depurazione III trimestre 2006 ROCCA DI PAPA RM sud ,18 distribuzione acqua potabile 01/01/ III trimestre 2006 ROCCA PRIORA RM sud , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 SAN CESAREO RM sud , depurazione III trimestre 2006 file:rl15_11_06.doc pag. 8

11 COMUNE PR. BACINO ab. 01 km 2 da soggetto servizio fornito tutelato data fine convenzione servizio tutelato servizio fornito dal C.E.P. (soggetto non tutelato) VALMONTONE RM sud ,87 idrico depurazione data prevista per la presa in carico durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 VELLETRI RM sud , I trimestre 2006 ZAGAROLO RM sud , sollevamenti e depurazione III trimestre 2006 ANGUILLARA SABAZIA RM ovest , I trimestre 2006 BRACCIANO RM ovest , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 CANALE MONTERANO RM ovest , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 CERVETERI RM ovest , durante il 2006 sarà definito in quale trimestre del 2007 CIVITAVECCHIA RM ovest , III trimestre 2006 LADISPOLI RM ovest , IV trimestre 2006 MANZIANA RM ovest , III trimestre 2006 ORIOLO ROMANO VT ovest , I trimestre 2006 TOLFA RM ovest , I trimestre 2006 VEJANO VT ovest , I trimestre 2006 ARDEA RM centro ,90 idrico integrato 01/01/ POMEZIA RM centro ,34 idrico 01/12/ III trimestre 2006 Consorzio ECOLOGICO PRENESTINO (CEP) fine 2006 Consorzio ACQUEDOTTO della DOGANELLA (C.A.D.) I trimestre 2006 Consorzio NEMI - GENZANO I trimestre 2006 Consorzio DEL MIGNONE o DEL NUOVO MIGNONE III trimestre 2006 Consorzio ACQUEDOTTO PESCHIERA I trimestre 2006 Consorzio CO.R.EC.ALT. già degli ALTIPIANI di ARCINAZZO IV trimestre 2006 file:rl15_11_06.doc pag. 9

12 3. Gli investimenti nella convenzione di gestione 3.1 Chi progetta e realizza le opere La Convenzione di Gestione del Servizio Idrico Integrato prevede che le opere attinenti il servizio (acquedotti, reti di distribuzione di acqua potabile, fognature e depuratori di acque di scarico di insediamenti civili) possano essere realizzate: - dal Gestore del S.I.I. che anticipa le spese per la progettazione e la costruzione delle opere per poi recuperarle tramite i successivi proventi tariffari; - dal Gestore del S.I.I. con fondi pubblici senza, ovviamente, alcun recupero dai proventi tariffari; - - direttamente dagli enti locali dell ATO interessati. 3.2 Le previsioni del Piano d Ambito Il piano degli interventi contenuto nel Piano d Ambito allegato alla Convenzione di Gestione individua un valore complessivo degli investimenti necessario per la di nuove opere pari a milioni di euro. Il fabbisogno finanziario per il mantenimento a nuovo delle opere esistenti e di quelle da costruirsi nell arco dei prossimi trenta anni è di milioni di euro. Il fabbisogno complessivo per la di nuove opere ed il mantenimento a nuovo delle opere già costruite è quindi pari a (= ) milioni di euro. nuove opere mantenimento a nuovo totale milioni di euro milioni di euro milioni di euro Il programma degli investimenti inserito nel Piano d Ambito prevede investimenti (mantenimento a nuovo + nuove opere) pari a milioni di euro, così ripartiti nel tempo: file:rl15_11_06.doc pag. 10

13 milioni di euro Mantenimento a nuovo Opere da realizzare anni Questi sono investimenti finanziati con anticipo a carico del Gestore che poi recupera quanto anticipato tramite i successivi proventi tariffari. In un primo periodo (sei anni) è previsto che gli investimenti siano suddivisi nella misura del 35% a favore dei Comuni dell ATO e 65% a favore del Comune di Roma. Negli anni successivi la distribuzione degli interventi con i proventi tariffari sarà di 1/3 a favore dei Comuni dell ATO e 2/3 a favore del Comune di Roma. La Convenzione prevede nel periodo transitorio, ovvero nell intervallo di tempo che va dall inizio della gestione del S.I.I. alla stesura della prima revisione straordinaria del Piano d Ambito, che si realizzino gli investimenti definiti urgenti così come definiti dall A.ATO, ovvero: a) le fognature ed i depuratori; b) gli interventi per la risoluzione delle emergenze idriche; c) gli interventi per la messa in sicurezza degli impianti; d) gli investimenti per la del Sistema Informativo; e) la di allacci idrici e fognari; f) l installazione dei contatori; g) gli interventi non prevedibili ed improcrastinabili. Tra queste opere sono poste in essere dapprima quelle relative ai servizi già presi in carico e quelle già dotate di progetto. file:rl15_11_06.doc pag. 11

14 3.3 I compiti dell A.ATO e del Gestore L Autorità d Ambito ed il Gestore hanno il compito comune di realizzare tutti gli investimenti necessari per estendere ed assicurare una elevata qualità del servizio, ovvero il rispetto della carta dei servizi e delle norme, su tutto il territorio dell ATO. Tutto ciò limitando al massimo le spese a parità di interventi eseguiti ed assicurando la sostenibilità della tariffa da parte degli utenti e dell impegno finanziario da parte del Gestore. In particolare sono compiti dell Autorità: - nel periodo transitorio approvare l inserimento nel piano degli interventi delle opere individuate dal Gestore; - a regime aggiornare periodicamente il Piano d Ambito con una puntuale individuazione degli interventi da realizzare negli anni successivi; - controllare in continuo gli investimenti eseguiti o da eseguire; - monitorare anche gli investimenti per opere idriche ed igieniche nell ATO non afferenti alla tariffa idrica al fine di rendere disponibile il quadro esaustivo di tutte le iniziative in corso sul territorio dell ATO (investimenti autonomi degli Enti Locali ed investimenti realizzati dal Gestore con fondi di terzi). Sono compiti del Gestore: - nel periodo transitorio individuare e proporre all Autorità gli investimenti da realizzare; - realizzare le opere a regola d arte e nel rispetto delle leggi e norme esistenti; - redigere gli studi previsti in Convenzione. 3.4 L individuazione degli interventi nel periodo transitorio Per quanto premesso, ACEA ATO 2 mano a mano che procede all acquisizione dei servizi di un Comune ed a partire dalle opere da realizzare individuate in prima istanza (v. allegato 3 Opere individuate in prima istanza dalla A. ATO2 agg. 29 luglio 2005) in sede di Convenzione di Gestione, provvede: 1. a prendere atto delle opere in fase di a cura del Comune in questione a seguito di un autofinanziamento o per finanziamento di altro Ente; 2. ad aggiornare i progetti esistenti o a redigere la progettazione ex novo delle opere già individuate e quindi ad avviarne la ; 3. a redigere uno studio per l individuazione degli interventi verificando ed integrando le conoscenze pregresse con le nuove conoscenze provenienti dalla gestione diretta del servizio (vedi art. 3 del Disciplinare Tecnico allegato alla Convenzione di Gestione). file:rl15_11_06.doc pag. 12

15 Dai risultati degli studi, di cui al precedente punto 3, può accadere che si evidenzi la possibilità di ottimizzare interventi già individuati o l esigenza di nuovi interventi precedentemente non previsti. ACEA ATO 2 S.p.A. comunica gli interventi da realizzare all Autorità d Ambito che provvede ad inserirli nel Piano degli Investimenti in essere, ovvero ad autorizzarne il finanziamento con i proventi tariffari. Il Piano degli Investimenti è quindi un documento continuamente aggiornato. 3.5 La casistica degli investimenti a carico del Gestore La casistica degli investimenti a carico del Gestore ed afferenti alla tariffa idrica è riconducibile a quanto appresso descritto. 1. appalti non ripetitivi: a questa voce sono riconducibili tutte le spese per la progettazione, la costruzione e le attività di ingegneria connesse alla di nuove opere o al rinnovo di opere esistenti. Ciascuna di queste opere è ben individuata ed oggetto di un appalto ad hoc; 2. appalti ripetitivi: a questa voce fanno parte gli appalti di manutenzione straordinaria e di integrazione di reti ed impianti (per la di opere minori non appaltate con apposite gare) che fanno capo ad affidamenti in cui sono definiti l importo complessivo e la tipologia dei lavori individuati volta per volta sulla base delle specifiche necessità (tra gli appalti ripetitivi sono ricomprese anche attività di manutenzione ordinaria che sono contabilmente distinte); 3. studi e piani: il Gestore, a norma di convenzione, deve realizzare studi di ordine generale che riguardano la riduzione delle perdite, l attenuazione dei rischi e i piani di emergenza; 4. finanziamenti per opere realizzate da terzi: sono le opere realizzate dagli Enti Locali in toto o parzialmente con fondi, trasferiti ad hoc dal Gestore, provenienti dalla tariffa del S.I.I. (ciò è possibile in casi eccezionali per i Comuni i cui servizi non siano già stati trasferiti ad ACEA ATO 2); 5. investimenti non attinenti a studi, progetti e di opere: sono gli investimenti relativi all acquisizione di mezzi strumentali necessari ai compiti gestionali. 3.6 La necessità di integrazione pubblica Come visto al paragrafo precedente il piano degli interventi inserito nel Piano d Ambito prevede investimenti pari a milioni di euro mentre il fabbisogno complessivo è pari a milioni di euro. L adozione di un importo di investimento inferiore a quello necessario: - ha consentito di contenere l incremento tariffario nei limiti imposti dal Metodo Normalizzato ed ha permesso di salvaguardare la sostenibilità finanziaria del Piano file:rl15_11_06.doc pag. 13

16 degli Investimenti (ciò nel rispetto di quanto stabilito al comma 2 dell art. 11 della Legge 36/94); - comporta la necessità di reperire finanziamenti pubblici o, in alternativa, di rivedere in futuro la tariffa idrica. Gli interventi finanziati con fondi pubblici sono realizzati dal Gestore o da un Ente Locale dell ATO. In entrambi i casi questi investimenti non concorrono alla formazione della tariffa idrica. Per questi investimenti la Convenzione di Gestione prevede una attività di pianificazione in capo all Autorità d Ambito ed una attività di verifica dei contenuti tecnici e di corretta esecuzione in capo al Gestore. A questo proposito la Regione Lazio ha modificato l art. 19 Programmazione interventi della Legge 6/96 dando un ruolo specifico all Autorità d Ambito nelle operazioni di finanziamento regionali degli interventi previsti nel Piano d Ambito. Al completamento della presa in carico di tutti i servizi dell ATO è prevista una revisione straordinaria del Piano d Ambito; in tale sede le opere da realizzare nei sei anni successivi, grazie alle conoscenze nel frattempo raggiunte, saranno individuate in maniera univoca. 3.7 Il consuntivo degli Investimenti Nelle tabelle seguenti vengono riportati gli investimenti realizzati dal Gestore del S.I.I. ACEA ATO 2 S.p.A. e finanziati con la tariffa, così come desumibili dai Bilanci ufficiali. Nelle tabelle gli investimenti sono suddivisi per competenza geografica (investimenti che interessano il Comune di Roma e/o tutti gli altri Comuni dell ATO 2) e per tipologia di investimento (mezzi strumentali, sistema informativo, e le diverse opere tipiche del S.I.I.): file:rl15_11_06.doc pag. 14

17 In allegato alla presente relazione si trova il documento Consuntivo degli investimenti realizzati da ACEA ATO 2 S.p.A. nel 2005 (allegato 4). file:rl15_11_06.doc pag. 15

18 3.8 La previsione degli investimenti La previsione degli investimenti afferenti alla tariffa, relativi ai Comuni i cui servizi idrici sono già stati presi in carico dal Gestore del S.I.I., riguarda l arco temporale che va dal 2005 al Fin da ora è affermabile che gli investimenti che saranno realizzati nei prossimi anni saranno maggiori di quelli ad oggi previsti e ciò in conseguenza al trasferimento dei servizi ancora in corso (vedi paragrafo 2.3 della presente relazione), alle esigenze del territorio che man mano si stanno apprendendo (vedi paragrafo 3.4 della presente relazione) ed all approvando Piano di Tutela delle Acque della Regione Lazio. Il confronto tra l importo degli investimenti previsti al 26 settembre 2006 e quelli da Piano d Ambito evidenzia come nei primi anni del S.I.I. gli investimenti siano stati e siano inferiori a quelli ipotizzati nel Piano d Ambito. confronto investimenti programmati - da Piano d'ambito milioni euro programmati da Piano d'ambito anni Ciò è dipeso essenzialmente da una stasi nella redazione di progetti e studi nell ultimo decennio, inerzia ora in fase di superamento così come evidenziato dal seguente grafico. Questa è anche la ragione di un iniziale squilibrio tra gli investimenti ripetitivi rispetto a quelli non ripetitivi. file:rl15_11_06.doc pag. 16

19 Il confronto per settore di investimento tra gli investimenti non ripetitivi previsti nel 2006 con quelli previsti nel periodo evidenzia che: Gli investimenti nel settore idrico crescono fino al 2007 per poi scendere gradualmente negli anni successivi. Gli investimenti fognari hanno un andamento sempre crescente e supereranno tra il 2007 e il 2008 il settore idrico. Gli investimenti depurativi raggiungeranno quelli idrici nel 2008 per poi mantenersi praticamente costanti nell anno successivo. Investimenti non ripetitivi previsti nel periodo tipologia investimento milioni di euro 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0, anni idrico fognario depurativo Gli investimenti non ripetitivi verranno effettuati prevalentemente nel Comune di Roma dove si raggiungerà un valore massimo nel 2008 per poi mantenersi costanti nell anno successivo. Gli investimenti non ripetitivi relativi agli altri Comuni dell ATO 2 tendono negli anni a raggiungere quelli relativi al Comune di Roma. Investimenti non ripetitivi nel periodo competenza degli investimenti milioni di euro 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0, Comuni ATO2 e Comune di Roma Comune di Roma Comuni ATO2 senza Comune di Roma anni In allegato alla presente relazione si trova il documento Previsione degli investimenti al 26 settembre 2006 (allegato 5). file:rl15_11_06.doc pag. 17

20 4. La tariffa nell ATO 2 Il S.I.I. nell ATO 2 Lazio Centrale Roma è stato avviato il 1 gennaio 2003 ed è ad oggi in funzione nei Comuni dove è avvenuta la consegna dei servizi al gestore ACEA ATO 2 S.p.A.. Nei Comuni dove non è ancora partito il S.I.I., la tariffa idrica è stabilita dagli Enti con l applicazione delle delibere che dovrebbero essere pubblicate dal CIPE anno per anno. Nei Comuni presi in carico dal gestore invece la tariffa idrica è stabilita attraverso il Metodo Normalizzato previsto dalla Legge Galli 36/94 e dal D.M Il Metodo Normalizzato prevede che anno per anno il ricavo atteso dal gestore per la fornitura di acqua sia uguale ad un valore predeterminato pari ai costi riconoscibili al gestore stesso, in particolare: costi operativi, ammortamenti e remunerazione del capitale investito a cui si aggiungono i canoni di concessione che sono i costi relativi all uso degli impianti concessi dai singoli comuni all Ente gestore. Il Metodo Normalizzato fornisce indicazioni su come calcolare i costi riconoscibili al gestore e definisce la tariffa media di riferimento del S.I.I. come rapporto tra tali costi ed il volume complessivo di acqua fornito alle utenze. La tariffa media è quindi un indice, che moltiplicato per il volume di acqua fornita fissa i ricavi ammessi al gestore; il suo ruolo quindi è quello di definire l ammontare di risorse che il gestore può ottenere attraverso l erogazione del servizio. La tariffa media nel Piano d Ambito è stata calcolata sulla base di due ipotesi: l avvio istantaneo del S.I.I. e l applicazione immediata della tariffa su tutto il territorio dell ATO 2. La tariffa media non coincide con la tariffa applicata all utenza che è costituita da una serie di voci in funzione delle fasce di consumo, della tipologia dell utenza ad ognuna delle quali corrisponde un importo diverso. L insieme di queste voci costituisce l intera articolazione tariffaria e i prezzi unitari di ciascuna delle voci dell articolazione saranno tali da consentire un ricavo complessivo del gestore che non è altro che quello previsto dalla TM. I valori della TM fissati del Piano d Ambito sono: anno cent di /m 3 81,76 83,72 84,29 85,16 86,3 87,38 Lire/m In realtà le due ipotesi formulate per il calcolo della TM del Piano d Ambito, avvio istantaneo ed applicazione immediata della tariffa calcolata, non sono congruenti alla fase di avvio del S.I.I., infatti: file:rl15_11_06.doc pag. 18

21 - il Gestore prende in carico i servizi dell'ato nell'arco di più anni; - dal momento dell'avvio del S.I.I. in ciascun Comune vi è un avvicinamento graduale alla TM di riferimento del Piano. La Convenzione di Gestione prevede infatti un progressivo aumento della tariffa dai livelli attuali dei Comuni a quelli obiettivo previsti dal piano economico finanziario compreso nel Piano d Ambito da compiersi in sei anni. In particolare il comma 2 dell art. 12bis della Convenzione di Gestione prevede per i singoli Comuni aumenti graduali delle tariffe applicate quando risultino inferiori a quelle di Piano e progressive diminuzioni per quelle che risultino superiori. L articolazione tariffaria rimane inizialmente quella vigente in ogni Comune prima dell avvio del S.I.I.; le diverse articolazioni saranno quindi unificate con riferimento a quella vigente nel Comune di Roma, in prima ipotesi l anno successivo a quello di acquisizione della gestione, o comunque quando saranno disponibili dati certi sulla distribuzione dei consumi per fasce e per fornitura. In ciascun Comune i prezzi unitari delle voci delle rispettive articolazioni tariffarie, a partire dall avvio del S.I.I., subiscono aumenti o diminuzioni annui fino a far convergere le TM proprie di ogni gestione preesistente ai valori della TM prevista nella Convenzione di Gestione. La tariffa applicata in ciascun Comune è resa pubblica con apposite pubblicazioni sul BUR o sulla G.U. in corrispondenza di ogni sua variazione. Entro il primo trimestre di ciascun triennio (2006, ) dall avvio del S.I.I. si provvede alla verifica della tariffa idrica adottando conguagli per tener conto di quanto accaduto nel triennio precedente. Un triennio no ed uno sì il Piano d Ambito (ovvero il piano degli investimenti e la tariffa) contenuto nella Convenzione di Gestione è rielaborato per i sei anni successivi. Revisione straordinarie del Piano d Ambito sono previste in caso di variazioni vistose tra quanto preventivato e la situazione reale. Una revisione straordinaria del Piano d Ambito è comunque contemplata al termine delle acquisizioni dei servizi comunali. A regime entro il 28 febbraio di ciascun anno è previsto un aggiustamento dell articolazione tariffaria, a parità di tariffa media, per far coincidere gli incassi effettivi con quelli programmati. La Convenzione di Gestione prevede una variazione annua delle tariffe idriche per tener conto dell inflazione effettiva. Nel periodo transitorio fino al completamento delle prese in carico dei servizi in ciascun Comune dell ATO è previsto: il mantenimento iniziale delle articolazioni tariffarie localmente esistenti ed un successivo passaggio all articolazione del Comune di Roma; valori diversi della TM gradualmente convergenti ad un unico valore. file:rl15_11_06.doc pag. 19

22 Nel frattempo il Gestore provvede: all installazione dei contatori per le utenze sprovviste; all eliminazione delle utenze a luce tarata ed installazione graduale di contatori divisionali in luogo di quelli condominiali; alla fornitura del servizio di ripartizione dei volumi consumati nelle utenze condominiali; alla misurazione estesa a tutto l'ato dei volumi erogati. Una volta completato il periodo transitorio è prevista una revisione straordinaria del Piano d'ambito, l applicazione di una stessa TM su tutto l'ato e la predisposizione di una nuova articolazione tariffaria valida per tutto l ATO con l eventuale eliminazione del minimo contrattuale impegnato e l'inserimento di fasce agevolate per le utenze più deboli. file:rl15_11_06.doc pag. 20

23 5. Le criticità in atto 5.1 scarichi e depuratori non a norma Il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale prevede: - l obbligo che tutti i centri abitati con più di 2000 abitanti equivalenti siano dotati di fognatura (art. 100 comma 1); - l obbligo che tutti i centri abitati con più di 2000 abitanti equivalenti che scaricano in acque dolci o di transizione siano dotati di impianti di depurazione con trattamento secondario o equivalente (art. 105 comma 3); - l obbligo che tutti i centri abitati con più di abitanti equivalenti che scaricano in acque marino-costiere siano dotati di impianti di depurazione con trattamento secondario o equivalente (art. 105 comma 3); - l obbligo che gli scarichi provenienti da centri abitati con meno di 2000 abitanti equivalenti che scaricano in acque dolci o di transizione siano sottoposti a trattamento appropriato (art. 105 comma 2); - l obbligo che gli scarichi provenienti da centri abitati con meno di abitanti equivalenti che scaricano in acque marino-costiere siano sottoposti a trattamento appropriato (art. 105 comma 2); - limiti sulla qualità delle acque scaricate; - sanzioni penali ed amministrative a chi non rispetta questi obblighi. Il suddetto decreto essendo entrato in vigore successivamente ai termini di adeguamento degli scarichi previsti dalla previdente normativa (D.Lgs. 152/99) da per scontato che l adeguamento degli scarichi presenti sul territorio sia completamente avvenuto. Le situazioni fuori norma presenti sul territorio dell ATO 2 sono numerose. Sul territorio dell ATO 2 sono presenti numerosi scarichi di acque reflue senza depurazione terminale o con depurazione terminale non adeguata agli standard previsti dalla normativa ambientale vigente. La situazione a cui oggi si deve far fronte è molto più grave di quella che ci si aspettava al momento del piano d ambito sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni comunali. Infatti con il procedere delle prese in carico da parte di ACEA ATO 2 S.p.A, Gestore Unico del S.I.I., dei servizi di fognatura e di depurazione e con le relative ricognizioni propedeutiche all avvio della gestione si rilevano sul territorio numerosi scarichi non a norma, ovvero fognature pubbliche che scaricano senza gli opportuni trattamenti depurativi previsti dalla vigente normativa file:rl15_11_06.doc pag. 21

24 ambientale (v. allegato 6 Elenco degli scarichi di acque reflue in carico al S.I.I. alla data di novembre 2006). D altra parte anche nelle situazioni in cui gli impianti di depurazione esistono spesso non rispettano i requisiti di qualità dello scarico. Tali carenze impiantistiche possono essere imputabili da una parte a condotte gestionali non impeccabili ma anche a carenze strutturali e funzionali degli impianti stessi. In entrambi i casi il Gestore al momento della presa in carico si trova a dover pianificare interventi di manutenzione straordinaria di notevole entità, oltre a dover prevedere in alcuni casi interventi di ristrutturazione, adeguamento e ampliamento degli impianti esistenti. Anche per quanto riguarda gli scarichi non a norma gli interventi necessari per la loro eliminazione richiede la di opere importanti come lunghi tratti di collettori o linee di depurazione. Gli investimenti che si devono affrontare per il risanamento del settore fognario depurativo sono quindi ingenti e i tempi di delle opere sono lunghi. Inoltre si deve considerare che gli investimenti in tale settore sono destinati ad aumentare in quanto come già descritto nei precedenti paragrafi devono essere ancora acquisisti oltre 50 comuni dei 112 che fanno parte dell ATO 2. Come riportato nella tabella di sintesi in allegato ad oggi nei comuni presi in carico sono stati rinvenuti 133 scarichi non a norma di cui 34 nel solo comune di Roma. Per l eliminazione di tali scarichi sono stati individuati o sono in fase di individuazione gli interventi necessari. Per il risanamento del servizio di fognatura e depurazione dal Piano d Ambito era stata individuata la necessità di investimenti pari a 640 milioni di euro per la costruzione di nuove opere o l adeguamento alla legislazione vigente dell esistente. Inoltre tra maggio e giugno 2005 la STO ha condotto una nuova ricognizione relativa ai servizi fognari e depurativi nei centri con popolazione compresa tra e abitanti (v. allegato 3 Opere individuate in prima istanza dalla A. ATO2 agg. 29 luglio 2005). Tale ricognizione si era resa necessaria in quanto nella fase di redazione nel Piano d Ambito per i centri minori non era stato stimato solamente un fabbisogno finanziario per la delle stesse individuato su base statistica, demandando l individuazione delle opere al momento dell avvio del S.I.I.. Da tale ricognizione è emersa un ulteriore necessità di investimenti per 54 milioni di euro. Analizzando gli investimenti da realizzare con proventi tariffari si può dedurre che anche volendo realizzare esclusivamente le opere individuate dal Piano d Ambito e dalla successiva ricognizione nei comuni minori (escludendo altri tipi di interventi egualmente indispensabili e urgenti riguardanti il sistema idrico, non considerando le situazioni emerse nel periodo compreso tra la redazione del Piano d Ambito ad oggi e quelle che si riscontreranno nei comuni non ancora presi file:rl15_11_06.doc pag. 22

25 in carico) servirebbero almeno nove anni per coprire la spesa prevista per il risanamento delle situazioni fuori norma. Ulteriori oneri per la messa a norma del territorio vengono inoltre dalle nuove prescrizioni sulla qualità degli scarichi e sui trattamenti depurativi imposti dal nuovo Piano di Tutela delle acque. Purché necessarie le prescrizioni di tale Piano comportano infatti investimenti straordinari non preventivati dal Gestore e nel Piano d Ambito. Oltre alla indiscutibile emergenza ambientale generata della presenza di scarichi non a norma, siano fognature senza depurazione o depuratori mal funzionanti, tale situazione presenta anche notevoli problemi di tipo gestionale. Infatti una volta preso in carico il S.I.I. il Gestore diviene responsabile sia dal punto di vista amministrativo che giuridico delle opere e degli impianti e di conseguenza anche degli scarichi. Quindi in molti casi il Gestore diventa responsabile di situazioni non a norma di cui non è direttamente responsabile, e che soprattutto non può risolvere immediatamente ma per la cui bonifica necessita di tempi tecnici non eliminabili. In questi casi il Gestore non ha possibilità dal punto di vista normativo di chiedere deroghe, come per esempio avviene nel caso delle caratteristiche di potabilità dell acque (vedi D.M. 31/01), ai limiti di qualità delle acque di scarico in attesa della degli interventi necessari per il risanamento del territorio. Si deve inoltre evidenziare che l emergenza ambientale in atto per la presenza di scarichi fuori norma non si limita solo all esistenza di scarichi di pubblica fognatura senza depurazione terminale o alla presenza di impianti di trattamento per acque reflue urbane inadeguati. Infatti anche risolvendo tutti i problemi igienico sanitari relativi al S.I.I. rimangono da risolvere tutta una serie di realtà che scaricano sul territorio e di cui spesso si sa poco e il cui controllo spesso difficile. Tra queste realtà sono sicuramente da ricordare: - le case sparse e i consorzi privati; - le attività industriali e artigianali che scaricano in corpo idrico o in fognatura; - le attività agricole e zootecniche. file:rl15_11_06.doc pag. 23

26 file:rl15_11_06.doc pag. 24

27 5.2 la crescita demografica nell ATO 2 L hinterland romano negli ultimi anni è sempre più interessato da uno sviluppo urbanistico e demografico importante. Alcuni comuni, secondo quanto spesso comunicato dagli stessi sindaci, negli anni passati hanno registrato incrementi demografici di circa 1000 abitanti/anno e il trend di crescita non sembra diminuire. Accanto allo sviluppo edilizio dettato da una crescente domanda di nuove strutture residenziali, si ha spesso una pianificazione urbanistica comunale che non tiene conto nelle previsioni dei servizi esistenti e della capacità residua degli impianti. Conseguentemente allo sviluppo urbanistico si rende perciò necessaria la progettazione di interventi sulle opere esistenti o la di nuove opere acquedottistiche (condotte, serbatoi e reti di distribuzione), fognarie e depurative. Spesso però le tempistiche progettuali e realizzative di queste opere non sono congruenti con i tempi necessari alla costruzione dei nuovi nuclei urbani. Questo porta da una parte alla di opere tampone non sempre ottimali dal punto di vista gestionale e ambientale, come per esempio la di microimpianti di depurazione privati o consortili la cui efficienza non sempre viene garantita, ma anche l impossibilità di una seria pianificazione delle opere infrastrutturali dovendo impostare gli interventi che si fanno sul territorio all inseguimento delle necessità contingenti che si riscontrano. 5.3 I problemi dell approvvigionamento idrico nell ATO 2 Per quanto riguarda l approvvigionamento idrico le maggiori criticità in atto sono legate ai seguenti fattori: non conformità al D.Lgs 31/01 delle acque distribuite; verificarsi di casi di carenza idrica; abbassamento dei laghi. Non conformità al D.Lgs 31/01 delle acque distribuite Il 25 dicembre 2003 sono entrati definitivamente in vigore i limiti di accettabilità dei parametri dell'acqua destinata al consumo umano fissati dal D. Lgs. 31 del 2 febbraio 2001 in recepimento della direttiva Europea 83/98/CE. Il D.Lgs. 31/01 impone dei requisiti per le acque distribuite più severi di quelli previsti dal superato DPR 236/88. Tale abbassamento dei limiti di accettabilità dei parametri di legge ha fatto si che in alcuni Comuni l acqua distribuita, alla data dell entrata in vigore dei parametri, divenisse non potabile. file:rl15_11_06.doc pag. 25

28 Questa situazione precedentemente non era nota in quanto spesso le analisi indicavano la mancanza di alcune sostanze quando in realtà erano solo sotto i limiti di legge. La non conformità al D.Lgs. 31/01 si riscontra specialmente in quei Comuni siti in aree di origine vulcanica a causa della presenza di sostanze naturali nei substrati geologici. Il Gestore del S.I.I., secondo quanto previsto dallo stesso D.Lgs. 31/01, interviene per risolvere i casi di difformità riscontrati nel territorio attraverso dei piani emergenziali che comportano spesso ingenti investimenti. La situazione qualitativa delle acque distribuite nei diversi Comuni, nella maggioranza dei casi, non è nota fino a quando gli stessi non vengono acquisiti al S.I.I., inoltre l entrata in vigore dei suddetti limiti di potabilità è successiva alla redazione del Piano d Ambito, pertanto in tale pianificazione non sono state tenute in conto le necessità legate alla potabilità delle acque in quanto emerse in un secondo momento. Ad oggi i Comuni interessati da problemi di difformità dal D. Lgs 31/01 sono i seguenti: Ciampino (Concessione di deroga D.P.Reg n. 649; B.U. Lazio 20 gen 06 n. 2 / richiesta di rinnovo ACEA ATO 2 S.p.A. Prot del 11/05/2006); Albano Laziale (Concessione di deroga D.P.Reg n. 649; B.U. Lazio 20 gen 06 n. 2 / richiesta di rinnovo ACEA ATO 2 S.p.A. Prot del 11/05/2006); Castel Gandolfo (è stata richiesta la deroga R.I. v. prot.); Lariano (richiesta di deroga in corso di redazione); Lanuvio (richiesta di deroga in corso di redazione); Fiano Romano (superamento dei parametri indicatori, interventi di rientro in atto); Trevignano Romano (richiesta di deroga in corso di redazione). E in corso di accertamento lo stato qualitativo delle acque distribuite nei Comuni di Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Sant Oreste, Sacrofano, Gavignano. E probabile che la situazione qui descritta vada ad aggravarsi con il completamento delle prese in carico soprattutto per i Comuni siti nelle aree vulcaniche dei Castelli Romani e del lago di Bracciano. Verificarsi di casi di carenza idrica Il problema della difformità delle acque distribuite è aggravato dal verificarsi di casi di carenza idrica dovuti all abbassamento delle portate fornite dalle fonti di approvvigionamento conseguente al protrarsi di condizioni meteo-climatiche sfavorevoli. file:rl15_11_06.doc pag. 26

29 In particolare gli elementi di criticità che possono determinare situazioni più o meno gravi di deficienza idrica: sorgenti dell acquedotto Marcio, particolarmente sensibili alla riduzione della portata disponibile a causa della siccità; sorgente Salone, soggetta a diminuzione della portata disponibile a causa della siccità ed esposta a rischio di inquinamento per la presenza di insediamenti spontanei; pozzi dell acquedotto Appio Alessandrino soggetti a diminuzione della portata disponibile a causa della siccità; sorgenti di Vallepietra soggetti a forti diminuzioni della portata disponibile a causa della siccità. Per far fronte alle suddette situazioni di criticità si rende indispensabile l utilizzo di alcune fonti di riserva quali il lago di Bracciano e la sorgente Pertuso. Abbassamento dei laghi A quanto descritto va ad aggiungersi il problema ambientale dell abbassamento dei laghi in particolare sui Colli Albani dovuto principalmente ai prelievi dalle falde acquifere effettuate tramite i numerosissimi pozzi presenti sul territorio. Per tale motivo il Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino Regionale con delibera n.3 del 21 novembre 2003 ha approvato le Misure di Salvaguardia degli Acquiferi Vulcanici dei Colli Albani e dei Monti Sabatini che impongono la revisione di tutte le Concessioni in essere di prelievo da falda con una riduzione dell ordine del 15% e vietano nuovi prelievi rendendo quindi ancora più complicato il sistema dell approvvigionamento idrico. file:rl15_11_06.doc pag. 27

30 6. Le attivita pianificatorie 6.1 La futura revisione del Piano d Ambito Al completamento della presa in carico di tutti i servizi dell ATO è prevista una revisione straordinaria del Piano d Ambito; in tale sede le opere da realizzare nei sei anni successivi, grazie alle conoscenze nel frattempo raggiunte, saranno individuate in maniera univoca. Successivamente a regime le previste revisioni ordinarie del Piano d Ambito ogni sei anni aggiorneranno il Piano degli Investimenti. Inoltre è prevista, entro il primo trimestre di ciascun triennio (2006, 2009, ) dall avvio del S.I.I., una verifica della tariffa idrica e l adozione di conguagli per tener conto di quanto accaduto nel triennio precedente. 6.2 Le attività in atto Nel corso del 2006 la STO ha avviato l attività finalizzata alla revisione del Piano d Ambito. Tale attività consiste nel raccogliere, analizzare ed omogeneizzare, Comune per Comune, tutte le informazioni relative ai servizi di approvvigionamento idrico, fognatura e depurazione necessarie per poter individuare le maggiori problematiche connesse al S.I.I. e quindi per poter stabilire una scala di priorità degli interventi. Per ogni Comune quindi, a partire da quelli il cui servizio è stato già trasferito al S.I.I., la STO sta predisponendo due documenti interni Analisi della situazione fognaria e depurativa e Analisi dell approvvigionamento idrico finalizzata al recupero delle perdite e alla pianificazione degli interventi nei quali vengono riportate la consistenza degli impianti afferenti al S.I.I., gli investimenti programmati e/o in corso e le maggiori problematiche segnalate alla Segreteria dal Comune o dallo stesso Gestore. Le tavole sono accompagnate da tabelle riassuntive della consistenza degli impianti e degli investimenti. La STO sta inoltre predisponendo un documento di analisi dello sviluppo urbanistico del Comune di Fiumicino sulla base del P.R.G. approvato e della pianificazione degli interventi idrici, fognari e depurativi necessari. In futuro sulla pagina web della saranno inseriti e scaricabili i documenti sopra descritti che riguardano il sistema fognario e depurativo mentre per motivi di pubblica sicurezza verranno tenuti presso la STO i documenti riguardanti il sistema idrico. file:rl15_11_06.doc pag. 28

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