Università di Napoli Federico II. Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria. Tecnica conserviera degli alimenti di origine animale
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- Agostina Agnella Coppola
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1 Università di Napoli Federico II Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria Tecnica conserviera degli alimenti di origine animale Federica Orlando Margherita Nasto Serena Santonicola Aicha Sayad
2 INTRODUZIONE > Conservazione degli alimenti SEPARAZIONE A MEMBRANA > Definizione > Cenni storici > Funzionamento e classificazione delle membrane filtranti MICROFILTRAZIONE >Definizione > Campi di applicazione: Latte- Vino- Acqua ULTRAFILTRAZIONE > Definizione > Campi di applicazione: - Siero di latte- Succhi di frutta NANOFILTRAZIONE >Definizione >Campi di applicazione: Acqua Siero demineralizzato OSMOSI INVERSA >Definizione > Campi di applicazione: Acqua VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA SEPARAZIONE A MEMBRANA > Vantaggi > Svantaggi
3 L'esigenza di avere a disposizione notevoli quantità di cibo per lungo tempo ha spinto l'uomo a trovare metodi capaci di conservare le qualità organolettiche e le proprietà nutritive degli alimenti, cercando di ritardare il naturale processo di deterioramento degli stessi. Conservare significa dunque difendere gli alimenti da agenti esterni (chimici, fisici, biologici) che potrebbero alterarne le caratteristiche organolettiche. Le tecniche di conservazione nel tempo hanno subito un processo di adattamento alle esigenze di mercato, il quale richiede sempre di più alimenti pronti, data la scarsa disponibilità di tempo per la preparazione di cibi al momento.
4 Le tecniche di conservazione possono essere classificate in : 1. TECNICHE CHE SFRUTTANO I FATTORI FISICI: a) Utilizzo di alte temperature: - cottura - sterilizzazione - trattamento UHT - stassanizzazione - tyndalizzaqzione - pasteurizzazione b) Utilizzo di basse temperature: - refrigerazione - congelamento - surgelazione c) Sottrazione di acqua: - essiccamento - disidratazione - liofilizzazione d) Sottrazione di aria - sottovuoto - atmosfera protettiva e) Irraggiamento - radiazioni ionizzanti - radiazioni elettromagnetiche - ultrasuoni
5 2. TECNICHE CHE SFRUTTANO I FATTORI CHIMICI : a) Uso del sale b) Uso dello zucchero c) Affumicamento d) Uso di sostanze chimiche 3. ALTRE TECNICHE : a) Separazione a membrana - Microfiltrazione - Ultrafiltrazione - Nanofiltrazione - Osmosi inversa
6 La separazione a membrana è un processo fisico che prevede la presenza di membrane semipermeabili, le quali possono essere considerate come speciali setacci che possiedono una trama molto fitta e consentono di trattenere le particelle più grandi e facendo passare quelle più piccole. Questo processo di separazione assume denominazioni differenti a seconda del diametro dei pori costituenti la membrana filtrante.
7 Cenni storici Malgrado il processo di osmosi (conosciuto come il trasporto di acqua o di un solvente attraverso una membrana semipermeabile, permeabile cioè al solvente ma non al soluto) fosse noto già dal 1748, solo nel 1855 fu costruita la prima membrana sintetica con nitrocellulosa. Agli inizi del 900 iniziarono i primi studi mirati al controllo delle dimensioni dei pori dei filtri di membrana, i quali furono immessi sul mercato solo nel 1945, e usati per rimuovere particelle dalle correnti liquide. Le prime applicazione a livello industriale dei processi a membrana risalgono alla seconda metà degli anni 50 per i processi di dissalazione di acque marine e salmastre, solo negli anni 60 e 70 furono introdotti nel settore alimentare.
8 Funzionamento delle membrane filtranti: I processi a membrana realizzano, attraverso l applicazione di una forza motrice, la separazione tra due fluidi, attraverso una barriera selettiva, rappresentata dalla membrana stessa. Quando la soluzione da trattare o l alimento vengono sottoposti a questo processo, il filtro si lascia attraversare dal permeato o diluito, trattenendo invece il retentato o concentrato. I principali processi di separazione a membrana sono: - microfiltrazione (MF) - ultrafiltrazione (UF) - nanofiltrazione (NF) - osmosi inversa (RO)
9 Processo di separazione a membrana
10 Classificazione delle membrane filtranti: L elemento essenziale nei processi a membrana è rappresentato dalla membrana stessa. Pertanto le differenze dei sistemi a membrana dipendono proprio dalle differenti tipologie di membrane filtranti esistenti. Le membrane filtranti vengono classificate sulla base di diverse caratteristiche: 1. IN BASE AL MATERIALE: > Membrane organiche : naturali (derivanti da prodotti cellulosici modificati) o sintetici (poliammidi, polietilene) > Membrane inorganiche: ceramiche o metalliche. 2. IN BASE ALLE STRUTTURA: > Membrane isotrope o simmetriche: con struttura simmetrica a canali. Hanno problemi di ostruzione. > Membrane anisotrope o asimmetriche: formate da uno strato più denso di 0,1-0,5 µm poggiato su una struttura di sostegno di µm > Composite: ottenute stendendo su una membrana asimmetrica un film sottile con pori di dimensioni estremamente ridotte
11 3. IN BASE ALLA POROSITÀ: - Membrane porose: con dimensione dei pori compreso tra 1nm e 10 μm > Membrane macroporose: con dimensione dei pori > 50 nm > Membrane mesoporose: con dimensione dei pori da 2 a 50 nm > Membrane microporose: con dimensioni dei pori da 1 a 2 nm - Membrane dense: con dimensione dei pori < 1 nm 4. IN BASE AL PESO MOLECOLARE DEL TRATTENUTO: > Il peso molecolare del soluto trattenuto è detto anche taglio molecolare o MWCO ( Molecular Weight Cut-off) ed è in relazione alle dimensione del materiale trattenuto in funzione della caratteristica della membrana. 5. IN BASE ALLA FORZA MOTRICE: > Membrane di filtrazione: la forza motrice che consente il trasporto dell acqua e della specie chimica in soluzione è data da una differenza pressoria > Membrane di elettrodialisi: la forza motrice che consente il trasporto dell acqua e della specie chimica in soluzione è data da una differenza di potenziale elettrico.
12 Malgrado tutti questi parametri, la classificazione maggiormente utilizzata nella pratica, è effettuata sulla base delle dimensione dei pori della membrana filtrante, secondo la quale distinguiamo: MICROFILTRAZIONE: porosità nominale compresa tra 100 e 200 Å, pressione esercitata fino a 5 bar. ULTRAFILTRAZIONE: porosità nominale tra 20 e 100 Å, pressione esercitata fino a 10 bar. NANOFILTRAZIONE: porosità nominale tra 10 e 20 Å, pressione esercitata fino a 50 bar. OSMOSI INVERSA: porosità nominale tra 1 e 10 Å, pressione esercitata tra 70 e 150 bar.
13 Membrana in polietilene Membrana in metallo
14 Membrana in nitrato di cellulosa
15 Definizione: La microfiltrazione è un processo che rimuove particelle solide da un fluido o da un gas facendolo passare attraverso una membrana microporosa ( con porosità nominale compresa tra 100 e 200 Å, e una pressione esercitata fino a 5 bar). È possibile rimuovere particelle sospese, lieviti, pigmenti, emulsioni, batteri.
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17 Campi di applicazione: Settore INDUSTRIA ALIMENTARE Settore SETTORE IDRICO Potabilizzazione dell acqua
18 L applicazione del processo di microfiltrazione nel settore caseario trova impiego per la produzione di una specifica tipologia di prodotto: Latte pastorizzato microfiltrato E prodotto da latte crudo sottoposto ad un processo di microfiltrazione abbinato al trattamento termico, deve presentare un contenuto in sieroproteine solubili non inferiore al 14% delle proteine totali. Il contenuto delle proteine totali non deve essere inferiore a 28gr per litro. Avendo subito un processo di pastorizzazione successivo alla microfiltrazione risulterà negativo alla prova della fosfatasi. Mantenuto a temperatura di refrigerazione ha un periodo di conservazione maggiore rispetto al normale latte (10 gg dopo la produzione)
19 FILIERA DEL LATTE ALIMENTARE: RACCOLTA LATTE PRETRATTAMENTI TRATTAMENTO TERMICO
20 RACCOLTA LATTE Il latte di vacca al momento della raccolta presso l azienda di produzione deve rispettare parametri specifici riguardanti il contenuto in grasso, proteine, carica batterica, cellule somatiche e residuo secco magro; inoltre la temperatura di raccolta non deve essere < 8 C ( raccolta giornaliera), <6 C (raccolta non giornaliera).
21 PRETRATTAMENTI Sono processi tecnologici effettuati negli stabilimenti di lavorazione del latte prima del trattamento termico vero e proprio, finalizzati all eliminazione di impurità macroscopiche, alla riduzione della carica microbica e cellule somatiche, alla standardizzazione del tenore in grasso e all omogeneizzazione del prodotto Pulizia centrifuga e separazione della panna Battofugazione Omogeneizzazione MICROFILTRAZIONE
22 - Pulizia centrifuga e separazione della panna: latte sottoposto ad una forza centrifuga con la quale vengono eliminate particelle più pesanti e parte del contenuto in cellule somatiche; e viene separata la panna, componente più leggera del restante latte. -Battofugazione: applicazione della forza centrifuga che consente la separazione dal latte dei microorganismi e delle spore più pesanti. - Omogeneizzazione: frantumazione in appositi apparecchi (omogeneizzatori) dei globuli di grasso del latte, disperdendoli in modo uniforme nella massa liquida. -MICROFILTRAZIONE: E un tipo di allontanamento fisico non selettivo delle impurità microscopiche del latte attraverso l utilizzo di membrane filtranti in ceramica, che presenteranno pori di 1.0 μm, con una pressione esercitata tra 1 e 1,2 bar.
23 Impianto di microfiltrazione del latte
24 TRATTAMENTO TERMICO L applicazione di un trattamento termico del latte consente di ridurre e/o eliminare agenti patogeni e alteranti, in modo da garantirne la salubrità. Pastorizzazione Sterilizzazione
25 Pastorizzazione trattamento termico in flusso continuo per almeno 15 secondi a temperatura inferiore al punto di ebollizione ma superiore ai 72 C, ovvero per tempi e temperatura integranti una equivalente quantità di calore, idoneo ad assicurare la distruzione di tutti i microrganismi patogeni e di parte rilevante della flora microbica saprofita, con limitate alterazioni delle caratteristiche chimiche, fisiche e organolettiche. -PASTORIZZAZIONE BASSA: latte trattato a 63 C per 30 min -PASTORIZZAZIONE ALTA: latte trattato a 73 C per 15 sec - PASTORIZZAZIONE A TEMPERATURA ELEVATA: latte trattato a 121 C per 2-4 sec
26 Sterilizzazione trattamento termico idoneo ad assicurare la distruzione di tutti i microrganismi presenti nel latte o che ne impedisca definitivamente la proliferazione. -STERILIZZAZIONE CON METODO CLASSICO: il latte viene riscaldato, in contenitori ermeticamente chiusi, a C per minuti. La salita e la discesa della temperatura sono progressive e lente. -STERILIZZAZIONE UHT: La sterilizzazione si ottiene tra i C per 1-5 secondi in flusso continuo. L effetto conservativo sul latte viene potenziato dal fatto che il confezionamento del prodotto avviene in maniera asettica e con l utilizzo di contenitori in grado di preservarne la qualità e l igiene.
27 La filtrazione è una comune pratica enologica, utilizzata in diversi momenti e per diversi scopi: eliminazione delle fecce prima della fermentazione alcolica e dopo la refrigerazione, pastorizzazione, preimbottigliamento. La microfiltrazione del vino consente pertanto di ottenere un prodotto biologicamente stabilizzato, senza un eccessivo impoverimento di materiale colloidale, indispensabile a garantire struttura al vino e mantenimento della spuma. Di comune uso sono membrane polimeriche o ceramiche a fibra cava.
28 VINO Il vino è una bevanda alcolica fermentata, ottenuta esclusivamente dalla fermentazione totale o parziale del frutto della vite, l uva (sia essa pigiata o meno) o del mosto. In base al processo di vinificazione distinguiamo: - VINI NORMALI: sono vini immessi al consumo dopo aver subito il solo processo di vinificazione. > Vino bianco > Vino rosato > Vino rosso > Vino novello > Vino passito > Vino ruspo > Vino barricato - VINI SPECIALI: sono vini che dopo il processo di vinificazione vengono sottoposti ad ulteriori interventi tecnici, o all aggiunta di altri componenti. > Vino spumante > Vino liquoroso > Vino aromatizzato
29 FILIERA VITIVINICOLA (vino rosso) CONFERIMENTO UVE RACCOLTE PIGIATURA E DIRASPATURA FILTRAZIONE MACERAZIONE E FERMENTAZIONE MATURAZIONE E INVECCHIAMENTO PRE-IMBOTTIGLIAMENTO IMBOTTIGLIAMENTO ED ETICHETTATURA
30 La microfiltrazione del vino può avvenire secondo due meccanismi: le particelle da eliminare possono essere trattenute sulla superficie del filtro; oppure oltrepassare la superficie ed essere trattenute tra le maglie del filtro stesso. Il flusso del liquido inoltre può giungere perpendicolarmente al filtro, oppure tangenzialmente. Il primo comporta un colmataggio superficiale rapido, mentre il secondo favorisce lo scivolamento del deposito dalla superficie,e non tra le maglie interne. Di comune uso sono membrane polimeriche o ceramiche a fibra cava.
31 I moduli filtranti sono alimentati da una pompa di ricircolo realizzata in modo da evitare fenomeni di riscaldamento del prodotto, la gestione avviene tramite software
32 - POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE- L applicazione della microfiltrazione nel procedimento della potabilizzazione delle acque può essere sostituita con la fase di chiariflocculazione (procedura altamente complessa che unisce in se tre processi diversi, la coagulazione, la flocculazione e la sedimentazione) Le sostanze che devono essere rimosse durante il trattamento di potabilizzazione sono: - ferro e manganese presenti nell'acqua di origine profonda; -idrogeno solforato presente nelle acque di falda o in aree vulcaniche; - solfati presenti nelle acque profonde ed in zone ad attività termale. - metalli pesanti, come antimonio, arsenico, piombo - microinquinanti organici come idrocarburi, pesticidi e solventi; ammoniaca, nitriti, nitrati - forme di vita microbiologica come: plancton;miceti;protozoi;batteri banali e patogeni; virus
33 Definizione L ultrafiltrazione è un processo tecnologico operato su una membrana filtrante caratterizzata da porosità nominale tra 20 e 100 Å e sulla quale è esercitata una pressione di 10 bar. Ed ha quindi una capacita filtrante superiore rispetto alla microfiltrazione data la riduzione del diametro dei pori. Mediante l UF possono essere separate particelle quali: batteri, virus e proteine.
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35 Campi di applicazione: INDUSTRIA ALIMENTARE PRODOTTI OTTENIBILI DALLA TRAFORMAZIONE DEL SIERO DI LATTE PRODUZIONE DI SUCCO DI FRUTTA PERMEATO
36 - Produzione di Formaggio - E il prodotto della maturazione della cagliata ottenuta per coagulazione presamica (è l altro nome dato al caglio, l ingrediente riportato nell etichetta di tutti i formaggi, ovvero l estratto dello stomaco del vitello con un corredo enzimatico atto a modificare la struttura della caseina), acida o per l aggiunta di sali di latte intero, scremato, o della crema.
37 La Feta e tipi di formaggi simili possono essere prodotti direttamente da concentrato di UF. Fermenti, acido, caglio, sale e altri additivi vengono aggiunti al concentrato di UF che può essere immediatamente posto nella confezione finale, nella quale avviene la caseificazione. Anche molti tipi di formaggi freschi a base di latte o crema fermentati, come il quark o gli spalmabili, si possono produrre utilizzando l UF. Dopo la fermentazione, il prodotto viene concentrato al livello desiderato, sottoposto al trattamento finale e confezionato.
38 - Prodotti ottenibili dalla trasformazione del siero di latte- Il siero di caseificazione costituisce ciò che rimane del latte a seguito del processo di cagliatura, necessaria per la produzione casearia di ogni tipo. Dal volume totale del latte trattato l 80-90% lascia il processo sotto forma di siero. Vi sono due tipi di siero: quello dolce ed il siero acido. siero dolce, sottoprodotto della produzione di formaggi duri, semiduri e molli ha un ph compreso tra 5,9 e 6,3, mentre quello ottenuto dalla coagulazione della caseina utilizzando acidi è un siero acido con ph compreso tra 4,3 e 4,6. Disfarsi del siero è un grosso problema; per molto tempo è stato considerato come un fastidioso prodotto di scarto, scaricato in mare, disperso sul terreno o utilizzato come alimento per gli animali, ma con le nuove tecnologie, attualmente è possibile produrre sostanze ad elevato valore aggiunto.
39 LATTE RICEVIMENTO PRETRATTAMENTI PASTORIZZAZIONE INOCULO starter COAGULAZIONE caglio SIERO ROTTURA SPURGO, CAGLIATA COTTURA ESTRAZIONE CAGLIATA
40 Le principali sostanze prodotte dal siero attraverso l ultrafiltrazione, sono: Lattosio alimentare: è lattosio in polvere, presente in misura non inferiore al 99,0%. Si ottiene dal siero di latte o dal permeato da UF (Ultrafiltrazione), mediante i processi di concentrazione, cristallizzazione, centrifugazione, lavaggio, essiccamento e macinazione. trova impiego maggiormente nel settore dolciario
41 Sieroproteine concentrate in polvere (WPC) : provengono dalla concentrazione del contenuto proteico del siero di latte mediante separazione a membrane ( Ultrafiltrazione - UF). Il concentrato proteico, destinato alla trasformazione in polvere, è quindi la parte del siero che non attraversa le membrane, ma viene trattenuta dalle stesse, con una parte di ceneri e lattosio. Viene utilizzato, in particolare, come sostituto parziale del latte magro in polvere sia nel settore alimentare sia in quello zootecnico.
42 - Produzione di Succo di frutta permeato- Con succo di frutta si intende il risultato della spremitura o della riduzione in puré di frutti diversi. I succhi di frutta come arance o mele sono molto comuni ed il loro consumo è cresciuto negli ultimi anni a causa delle loro qualità nutritive. I succhi possono essere concentrati e richiedere quindi l'aggiunta di acqua, e hanno un preciso livello di purezza, che in alcuni Paesi è per legge del 100%. La legislazione italiana prevede la commercializzazione di tre tipi di succhi di frutta: 1. quelli semplici, ottenuti dal solo processo meccanico di spremitura, 2. i succhi concentrati (concentrazione superiore al 50%) in cui una parte dell'acqua presente viene eliminata, 3. i succhi disidratati, ridotti quindi in polvere e i nettari di frutta, ove al succo e alla polpa del frutto (in percentuale variabile dal 30% al 50%) viene aggiunto lo zucchero diluito in acqua.
43 Problema dell amaro dei succhi di frutta: Il sapore amaro è determinato dai limonoidi, derivati triterpenici. Tra questi, particolare importanza riveste la limonina (LM), un composto bicarbociclico. La limonina, come tale, è presente nell'albedo (la superficie più interna, bianca e spugnosa della buccia dell'agrume), nelle pellicole e nei semi dei frutti, mentre nelle cellule del succo è presente come precursore non amaro, il limonoato-a ring lattone (LARL) che, in ambiente acido, a ph , e per azione dell'enzima limonina D-ring lattone idrolasi, che pure passa nel succo con la spremitura, viene convertito in limonina amara. Tale fenomeno è noto come "amaro differito. I processi di separazione a membrana in flusso tangenziale rappresentano oggi una tecnologia ben sviluppata, in grado di fornire una valida possibile soluzione al problema dell'amaro nei succhi d'arancia e di agrumi in generale.
44 In particolare, la separazione dei diversi componenti è un'operazione di tipo fisico, che avviene a temperatura ambiente o moderatamente più alta, senza che i costituenti del succo trattato vengano danneggiati o chimicamente alterati. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che membrane organiche permettono di ottenere un succo d'arancia chiarificato, privo dell'enzima Limonina D-Ring Lattone Idrolasi e con una concentrazione di limonina stabile nel tempo, al di sotto della soglia di percezione dell'amaro, stimabile intorno a 4-5 parti per milione (ppm). Il succo permeato, dunque, costituisce una soluzione limpida, non amara, ricca di tutti i componenti nutritivi del succo fresco
45 Definizione La nanofiltrazione è un processo tecnologico operato su una membrana filtrante caratterizzata da porosità nominale tra 10 e 20 Å e sulla quale è esercitata una pressione di 50 bar. Ed ha quindi una capacita filtrante superiore rispetto alla microfiltrazione e ultrafiltrazione data la riduzione del diametro dei pori.
46 Campi di SETTORE CASEARIO SIERO SETTORE IDRICO TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE
47 Mediante impiego della tecnologia della nanofiltrazione e dello scambio ionico si ottiene una separazione di siero demineralizzato al 35 o 80%.Il processo di nanofiltrazione consente la demineralizzazione del prodotto al 35% mediante separazione dell acqua e di sali. Il successivo passaggio alla fase di scambio ionico consente di ottenere un siero demineralizzato fino al 80%. Il siero demineralizzato può essere successivamente cristalizzato ed essicato, utile come siero in polvere nell industria dolciaria, formulazione di alimenti per lattanti, bevande in polvere, dessert, budini, ripieni per cialde, glasse, creme gelato, frappè, prodotti da forno raffinati, prodotti dolciari, creme spalmabili, prodotti a base di cioccolato, prodotti dietetici.
48 La nanofiltrazione (NF) è un processo di separazione a membrana che date le piccolissime dimensioni dei pori strutturali viene utilizzata il trattamento delle acque reflue, in quanto è in grado di rimuovere sostanze idrosolubili inquinanti, di equilibrare i Sali minerali presenti creando un acqua con basso residuo fisso.
49 La Nanofiltrazione nel settore idrico viene utilizzata per le operazioni di: > ADDOLCIMENTO DELLE ACQUE Quando l'acqua contiene una quantità significativa di calcio e di magnesio, è denominata acqua dura. L'addolcimento dell'acqua è una tecnica che favorisce la rimozione degli ioni che inducono l'acqua ad essere dura, nella maggior parte dei casi ioni calcio e magnesio. Un addolcitore per acqua raccoglie i minerali che determinano la durezza all'interno del relativo serbatoio di condizionamento e di tanto in tanto li fa fuoriuscire per il drenaggio. > RIMOZIONE SPECIFICA DI METALLI PESANTI I metalli pesanti sono presenti nelle acque sotterranee; solitamente essi sono Nickel, Piombo, Cadmio e Zinco. La nanofiltrazione può essere efficace nella rimozione di metalli pesanti a basse concentrazioni, sebbene gli ossidi dei metalli possano intasare le membrane in condizioni aerobiche. > RIDUZIONE DEL SALE NELLE ACQUE SALMASTRE Viene solitamente definita salmastra quell'acqua che possiede una salinità superiore a quella dell'acqua dolce ma inferiore a quella marina. Tecnicamente, l'acqua salmastra ha un contenuto salino compreso tra i 0.5 e 30 grammi di sale per litro. Le prestazioni tipiche per una mambrana a NF cono una rimozione del 50% di NaCl e del 90% o piu' di CaSO4stiche oligominerali.
50 Definizione L ultrafiltrazione è un processo tecnologico operato su una membrana filtrante caratterizzata da porosità nominale tra 1 e 10 Å e sulla quale è esercitata una pressione di bar. Ed ha quindi una capacita filtrante superiore rispetto alla microfiltrazione, ultrafiltrazione, e nanofiltrazione data la riduzione del diametro dei pori. Campi di SETTORE IDRICO TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE
51 Dal punto di vista impiantistico il metodo sfrutta il principio della filtrazione tangenziale, come anche altre tecniche separative mediante membrane simili alla nanofiltrazione. L'osmosi inversa è utilizzata nel trattamento dell'acqua, sia per la desalinizzazione, sia per la rimozione di tracce di fosfati, calcio e metalli pesanti, nonché pesticidi, materiali radioattivi e di quasi tutte le molecole inquinanti.
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53 Vantaggi L utilizzo dei sistemi di separazione a membrana come abbiamo visto può essere applicato ad una vastissima categoria di prodotti, e in una molteplicità di settori. Nel settore alimentare offre un mezzo efficiente per ottenere alimenti di qualità e sicurezza superiori senza distruggere le fondamentali qualità sensoriali del prodotto. Rimuove ingredienti indesiderati come microrganismi, scorie o sedimenti che hanno un impatto negativo sulla qualità del prodotto, rendendo il prodotto finale più appetibile e aumentando la sua durata. Dall altra parte, può semplificare alcune fasi della produzione e migliorarne la resa, ha un alto grado di selettività, migliora il controllo sul processo produttivo ed ha bassi costi energetici. Nel trattamento delle acque il vantaggio dell applicazione di nanofiltrazione e osmosi inversa è sicuramente rappresentato dal risparmio idrico. Da un punto di vista ambientale l utilizzo di separatori a membrana rispetto alle tecnologie di depurazione esistenti: ha un basso consumo energetico, e il processo può avvenire a basse temperature (consentendo anche il trattamento di sostanze sensibili al calore)
54 Svantaggi Gli svantaggi dei sistemi di separazione a membrana sono rappresentati principalmente da due fattori, il primo è dai costi d impianto di filtrazione, che essendo gestiti da particolari software richiedono manutenzione continua. Il secondo fattore, e sicuramente quello più problematico, è conseguente alla necessità di dover utilizzare particolari additivi chimici per la pulizia dei filtri di membrana, che per loro conformazione sono soggetti a progressivi fenomeni ostruttivi, tale additivi chimici dovranno poi essere smaltiti dall industria in questione sotto forma di rifiuti speciali; che oltre a rappresentare una spesa per l impresa rappresentano una fonte di inquinamento ambientale.
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