LE SUORE DELLA SANTA FAMIGLIA DI PENNE ED IL MODELLO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET.

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1 1 LE SUORE DELLA SANTA FAMIGLIA DI PENNE ED IL MODELLO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET. Quando è nata la vostra famiglia religiosa e qual è il carisma a cui vi ispirate? La nostra Congregazione è stata fondata in Abruzzo, a L Aquila, nel 1890 da Suor Maria Francesca De Sanctis, originaria di Castiglione a Casauria in provincia di Pescara, insieme a tre sue sorelle. Il nome originario era "Istituto delle Suore della Dottrina Cristiana, poi diventato dopo il riconoscimento e la definitiva approvazione avvenuti nel 1903 a Penne, in Abruzzo Istituto Suore della Santa Famiglia. L Amore del Padre sia annunciato ad ogni ceto di persone, specialmente ai più deboli : fu questo l ideale della Fondatrice, che si realizzò particolarmente attraverso la catechesi ed il servizio a favore dell infanzia, della gioventù svantaggiata, degli anziani infermi e del loro nucleo familiare. L imitazione della S. Famiglia di Nazaret caratterizza la spiritualità della Congregazione. C è qualche Santo/a che sentite particolarmente vicino? Ne abbiamo più di uno! Innanzitutto Francesco d Assisi, per lo stile di vita semplice, povero e gioioso; quindi Sant Alfonso Maria de Liguori, per l amore all Eucaristia. La nostra Fondatrice si ritrovava in questi Santi, tanto da prendere il nome di Suor Francesca e da insistere presso il Parroco del paese per ottenere la possibilità di conservare l Eucaristia in Comunità; infine, ci sentiamo vicine a San Giovanni di Dio per l amore verso i malati. Da quanto tempo siete presenti in Valle d Aosta? Ci raccontate come è nato il vostro legame con la parrocchia di Saint-Martin de Corléans?

2 2 Siamo presenti anche in questa Diocesi e precisamente ad Aosta dal 16 settembre 1995 con una nostra nuova Fondazione. La nostra Comunità presta il suo servizio pastorale presso la parrocchia di Saint-Martin de Corléans dove siamo impegnate nella catechesi per ragazzi e per adulti, nell Oratorio, nell animazione liturgica, nella visita alle famiglie, nel sollievo ai malati con l Eucaristia e in tanti altri piccoli servizi quotidiani legati alla parrocchia, sempre di natura pastorale. Collaboriamo anche con la Diocesi, tramite il Il Corriere della Valle ed il Centro Diocesano Vocazioni. Il nostro arrivo in Valle è avvenuto a pochi mesi dall insediamento come nuovo Vescovo di Aosta di Mons. Giuseppe Anfossi, il quale all epoca era anche Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, per cui è stato facile per noi, Suore della Santa Famiglia, essere benevolmente accettate e accolte in questa Diocesi, in seguito a precedenti contatti da lui avuti con la nostra Superiora Generale. La provvidenza ha poi voluto che approdassimo proprio nella parrocchia di Saint-Martin de Corléans, dove il Parroco Don Luigi Maquignaz, a quell epoca anche Economo della Diocesi, aveva un alloggio disponibile per accogliere una Comunità di tre Suore, che prestasse il proprio servizio a tempo pieno nella sua parrocchia, che contava allora circa abitanti. C è qualche tappa significativa della vostra presenza in Valle che volete ricordare? Più che tappe significative da ricordare in questi anni, possiamo dire di aver vissuto intensamente tutta la vita della parrocchia, in cui ci sentiamo sempre direttamente coinvolte, nella quotidianità e nella straordinarietà delle sue iniziative. Come sono i vostri rapporti con la Chiesa valdostana?

3 3 I rapporti sono stati, fin da subito, molto buoni. Siamo state accolte con tanto calore e benevolenza dai due Vescovi - Mons. Giuseppe Anfossi e Mons. Franco Lovignana - e dalle Comunità Religiose maschili e femminili, a cominciare dalle Suore di San Giuseppe, dai Diaconi, dai vari Seminaristi e dai tanti Laici impegnati con cui siamo venute a contatto. Non parliamo poi del caldo rapporto con i parrocchiani, mai diminuito nel corso di questi anni! Quante siete? Da chi è guidata la vostra famiglia religiosa? Qui ad Aosta siamo una piccola Comunità di tre Suore: Suor Maria Celina Sciarretta, attuale Superiora, Suor Nerina Di Battista, presente fin dall apertura della Comunità, e Suor Agata Kozinska, di origine polacca. Come è organizzata la vostra famiglia religiosa? La vita della nostra famiglia religiosa è scandita da momenti di preghiera, comunitaria e personale, lungo tutto l arco della giornata (Liturgia delle Ore, Meditazione personale, Lettura spirituale) e da altri vissuti insieme alla parrocchia (Rosario, Eucaristia, Adorazione, Via Crucis, Veglie); dai lavori domestici, come ogni altra famiglia di questo mondo, e dalla vita fraterna, che cerchiamo di coltivare con la maggiore premura possibile. Tutti gli altri momenti sono dedicati all apostolato, come la parrocchia ci richiede. Fino al 2008, anno in cui ha raggiunto i limiti pensionistici, Suor Nerina, che era docente di ruolo fin da quando non era ancora Suora, ha inoltre insegnato Lettere nella vicina Scuola Media pubblica E. Martinet, ex-cerlogne. Quali sono le vostre attività al di fuori della Diocesi? La nostra Congregazione si occupa di catechesi nelle parrocchie, presta servizio nella scuola materna pubblica e privata e nelle scuole pubbliche per l insegnamento della Religione cattolica e cura l assistenza spirituale agli anziani ospiti in Case di riposo, gestite dalla Diocesi di Pescara-Penne,

4 4 in Abruzzo, assumendone anche la Direzione. A Penne, infatti, si trova la nostra Casa Madre, mentre a Pescara abbiamo la Curia Generalizia e anche il Noviziato. Agli inizi, la nostra Fondatrice aveva aperto anche una Comunità al Nord e precisamente a Vigevano ed alcune Comunità al Sud, in Puglia. Sull esempio della nostra Fondatrice, da tanto tempo si sentiva il desiderio di riaprire una Casa fuori diocesi e siamo felici che ciò si sia concretizzato proprio ad Aosta. Come state vivendo questo Anno della Fede indetto da Papa Benedetto? Viviamo nell abbandono fiducioso alla volontà di Dio, che in questi mesi ci ha messe alla prova attraverso l improvvisa malattia, ora quasi superata, della nostra Superiora prima e del Parroco poi, quest ultimo rientrato in sede proprio in questi giorni. Rimaste solo in due in Comunità per più di quattro mesi, ci siamo trovate in una situazione di emergenza che ha richiesto un super lavoro in tutti i campi: il Signore, però, ci ha dato la forza di portarlo avanti! Suor Nerina, inoltre, porta avanti in parrocchia un gruppo biblico quindicinale, iniziato oltre dieci anni fa e rivolto a tutti. Quest anno si è scelto di trattare il Libro dell Esodo, proprio perché esso ripercorre tutto il cammino di fede, vissuto dal popolo d Israele, guidato da Mosè, per passare dalla schiavitù in terra d Egitto alla Terra Promessa; ma Israele, come sappiamo, rappresenta ciascuno di noi e quindi il Libro dell Esodo può essere attualizzato nella nostra vita personale e comunitaria. Per il futuro, quali sono i vostri progetti e le vostre speranze? Non abbiamo grandi progetti, ma ci lasciamo condurre dallo Spirito Santo, che soffia dove e come vuole e dalle sorprese di Dio. Vogliamo essere disponibili sempre, con gioia e serenità, alla Sua volontà, che concretamente si manifesta attraverso i nostri Superiori, e attente ai segni dei tempi.

5 5 Cosa direste ad una giovane che si interroga sulla propria vocazione e sta pensando alla vita religiosa? Potete dire qualcosa sulla vostra personale vocazione? Partendo dalla nostra personale vocazione, diversa per ciascuna e arrivata in età diverse, ma uguale per natura e intensità, ad una giovane che si interroga sulla propria vocazione diremmo solo di mettersi in ascolto della Parola di Dio, nella preghiera e nel silenzio. Sotto la guida di un Padre spirituale, che la aiuti nel necessario discernimento, la inviteremmo a lasciarsi condurre dallo Spirito Santo, guardando anche ai segni concreti che sicuramente, come è accaduto per ciascuna di noi, il Signore metterà sulla sua strada. Inoltre, vorremmo offrirle una buona testimonianza di vita fraterna, gioiosamente vissuta nel quotidiano, alla sequela di Gesù Cristo, che continua a chiamare a Sé e a sedurre, come solo Lui sa fare, invitandola a fare anche esperienza di vita comunitaria. È questo, infatti, nell attuale società individualistica, il punto dolens, dove la giovane in ricerca, opportunamente accompagnata, va aiutata a crescere e a verificare la propria chiamata alla vita religiosa, senza paura di buttarsi e di decidersi per Cristo. Eleonora Bérard