ABI Monthly Outlook. Marzo Centro Studi e Ricerche

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1 ABI Monthly Outlook Marzo 2009 Centro Studi e Ricerche

2 INDICE IN PRIMO PIANO 4 FOCUS BANCHE & FINANZA SCENARIO MACROECONOMICO FINANZA PUBBLICA POLITICA MONETARIA E TASSI DEL MERCATO MONETARIO ATTIVITA DEL SETTORE PRIVATO FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MERCATI PRIMARI MERCATI SECONDARI INVESTIMENTI MOBILIARI TITOLI A CUSTODIA TITOLI IN GESTIONE TITOLI IN FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO RACCOLTA BANCARIA IMPIEGHI BANCARI DIFFERENZIALI FRA TASSI SOFFERENZE BANCARIE PORTAFOGLIO TITOLI TASSI DI INTERESSE ARMONIZZATI IN ITALIA E NELL AREA DELL EURO EUROPEAN BRIEFING Avvertenza per il lettore A partire da dicembre 2008 le segnalazioni di vigilanza che sono alla base dei dati pubblicati nel rapporto ABI - hanno subito una profonda modifica. A questa modifica la Banca d Italia ha affiancato una completa revisione delle pubblicazioni statistiche non solo nella forma ma, anche e soprattutto, nei contenuti; gli aggregati del nuovo supplemento al bollettino statistico Moneta e Banche fanno riferimento alle statistiche armonizzate dell Area Euro. Nei primi mesi di queste nuove segnalazioni i dati possono registrare rettifiche significative; i dati degli impieghi definitivi di dicembre, per esempio, presentano una variazione in aumento - rispetto a quelli provvisori - per quelli con scadenza fino ad 1 anno di ben 6,4 miliardi di euro; quelli con scadenza oltre 1 anno una diminuzione di 7,6 miliardi di euro. Non deve essere trascurato il fatto che negli impieghi armonizzati sono compresi anche i PCT attivi e le sofferenze; quest ultime, inoltre, sono ora attribuite alle scadenze temporali proprie, mentre fino a novembre2008 venivano segnalate nella scadenza temporale tra 1 e 5 anni. 2.

3 SINTESI ATTIVITA' FINANZIARIE IN ITALIA Variabile Mese di riferimento Ultimo mese Mese precedente Anno precedente Variazione % delle attività finanziarie del settore privato in Italia dic-08 4,9% 3,6% 0,9% Variazione % annua attività finanziarie 1) banking dic-08 13,8% 11,8% 5,9% 2) stato dic-08 5,3% 4,8% 4,6% 3) fondi dic-08-33,7% -32,1% -12,9% 4) assicurazioni dic-08 7,8% 7,1% -0,9% 5) estero dic-08 0,5% -0,8% -3,7% Composizione % attività finanziarie 1) banking dic-08 44,3% 42,7% 40,8% 2) stato dic-08 16,8% 17,2% 16,7% 3) fondi dic-08 6,1% 6,5% 9,6% 4) assicurazioni dic-08 20,1% 20,4% 19,5% 5) estero dic-08 12,8% 13,2% 13,3% Raccolta bancaria (tasso di var. % annuo) feb-09 10,9% 11,8% 10,2% - di cui: depositi feb-09 6,9% 7,2% 6,2% - di cui: obbligazioni feb-09 17,1% 19,3% 16,1% Impieghi bancari al settore privato (tasso di var. % annuo) feb-09 3,1% 4,0% 9,7% di cui: a famiglie e società non finanziarie feb-09 2,8% 4,2% 11,0% di cui: a breve feb-09 5,3% 7,7% 9,0% di cui: a m/l feb-09 1,8% 2,8% 11,8% Sofferenze lorde/impieghi gen-09 2,8% 2,7% 3,2% Rendimenti e tassi - tasso sui depositi feb-09 1,45% 1,67% 2,06% - tasso medio prestiti feb-09 5,20% 5,51% 6,15% - mark up feb-09 3,26% 3,03% 1,79% - mark down feb-09 0,49% 0,81% 2,30% - price/earning azioni bancarie 12-mar-09 4,55 5,70 13,84 - price/earning S&P MIB 12-mar-09 4,47 5,84 11,81 - roe implicito delle banche 12-mar-09 nd 6,4% 15,0% - crescita implicita dei dividendi bancari 12-mar-09 nd 3,2% 8,8% - crescita implicita dei dividendi MIB30 12-mar-09 nd 5,9% 9,3% Per memoria: - Totale attività finanziarie del settore privato (mld di ) dic Tasso euribor a 3 mesi feb-09 1,94% 2,48% 4,36% - Irs a 5 anni feb-09 2,87% 3,06% 4,01% * Relativo alle famiglie ed alle società non finanziarie. ** Il mark up ed il mark down sono calcolati rispetto al tasso euribor a 3 mesi. *** Totale delle attività finanziarie del settore privato (al netto delle azioni) Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI 3.

4 IN PRIMO PIANO Attività finanziarie delle famiglie italiane: l evoluzione durante la crisi finanziaria L allocazione dei risparmi da parte delle famiglie italiane e il valore delle attività finanziarie detenute nei loro portafogli ha subito una significativa modifica per effetto dell evolversi della crisi finanziaria ed economica. Analizzando i dati forniti dalla Banca d Italia sui conti finanziari trimestrali di famiglie e istituzioni senza fini di lucro al servizio delle famiglie relative al periodo settembre 2007 settembre 2008 (cfr. Tabella), si nota come lo stock complessivo di attività finanziarie sia passata dai miliardi di euro di fine settembre 2007 ai miliardi di settembre 2008 (-268 miliardi). Gli investimenti totali in strumenti finanziari sono stati tuttavia, nel periodo considerato, positivi per 74 miliardi. Questi dati mostrano, quindi, come vi sia stata complessivamente, nell anno in questione, una svalutazione delle attività finanziarie detenute nei portafogli di ben 342 miliardi. Tali svalutazioni in conto capitale hanno riguardato principalmente le azioni e le altre partecipazioni che, per effetto della caduta delle borse, hanno subito una svalutazione di 287 miliardi, a cui si somma un ulteriore significativa perdita di valore di 33,8 miliardi che ha riguardato le quote dei fondi comuni. ATTIVITA' FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE (E DELLE ISTITUZIONI SENZA FINI DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE) NEL PERIODO SETT SETT. 08 (dati in miliardi di euro) CONSISTENZE VAR. A/A FLUSSI NELL'ANNO DELLE 30/09/08 30/09/07 CONSISTENZE 30/09/08 30/06/08 31/03/08 31/12/07 TOTALE FLUSSI (sett sett. 08) RIVALUTAZIONI / SVALUTAZIONI AL NETTO DEI NUOVI FLUSSI BIGLIETTI, MONETE E DEPOSITI A VISTA 606,6 582,9 23,8-8,0 13,8-5,1 22,9 23,7 0,1 - PRESSO ISTITUZIONI FINANZIARIE E MONETARIE 558,1 539,2 18,9-9,3 12,4-7,5 23,2 18,8 0,1 - PRESSO ALTRI RESIDENTI 26,4 26,6-0,2 0,2-0,2 0,4-0,6-0,2 0,0 - PRESSO RESTO DEL MONDO 22,1 17,0 5,1 1,2 1,6 2,0 0,3 5,0 0,0 ALTRI DEPOSITI 415,6 369,4 46,3 13,6 6,1 15,1 11,5 46,3 0,0 - PRESSO ISTITUZIONI FINANZIARIE E MONETARIE 315,9 263,1 52,8 16,1 7,1 16,6 13,0 52,8 0,0 - PRESSO ALTRI RESIDENTI 99,5 106,0-6,5-2,6-1,0-1,4-1,5-6,5 0,0 - PRESSO RESTO DEL MONDO 0,2 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 TITOLI A BREVE TERMINE 36,7 34,1 2,6 3,1-1,3 9,6-5,5 5,9-3,3 - EMESSI DALLE AMM.NI PUBBLICHE 34,9 32,2 2,6 3,1-1,5 10,0-5,5 6,0-3,3 - EMESSI DA ALTRI RESIDENTI 0,3 0,2 0,1 0,1 0,0 0,0 0,1 0,1 0,0 - EMESSI DAL RESTO DEL MONDO 1,5 1,7-0,2 0,0 0,2-0,4 0,0-0,2 0,0 TITOLI A MEDIO/LUNGO TERMINE 734,8 674,2 60,6-2,3 25,7 12,6 36,4 72,4-11,8 - EMESSI DA ISTITUZIONI FINANZIARIE E MONETARIE 403,3 331,8 71,5 10,9 13,9 18,3 21,4 64,5 7,0 - CCT 16,4 20,6-4,1-1,8-1,6 0,4 0,0-2,9-1,2 - ALTRI TITOLI EMESSI DALLE AMM.NI CENTRALI 128,3 139,4-11,1-6,4 2,0-6,9 10,6-0,8-10,4 - EMESSI DALLE AMM.NI LOCALI 5,3 4,5 0,8-0,4 0,7-0,4 1,2 1,0-0,2 - EMESSI DA ALTRI RESIDENTI 48,9 50,2-1,3-6,1 9,0-0,2 3,7 6,4-7,6 - EMESSI DAL RESTO DEL MONDO 132,6 127,8 4,8 1,5 1,6 1,4-0,5 4,1 0,7 CREDITI A BREVE TERMINE 14,1 13,6 0,5 0,1 0,0 0,2 0,2 0,5 0,0 AZIONI E ALTRE PARTECIPAZIONI 722, ,6-299,1 8,5 0,0-14,5-6,1-12,1-287,0 - EMESSE DA RESIDENTI 643,7 918,7-275,0 8,9 0,6-13,4-4,5-8,4-266,6 - di cui: quotate 104,4 215,7-111, ,3 - EMESSE DAL RESTO DEL MONDO 78,8 102,9-24,1-0,4-0,6-1,0-1,7-3,7-20,4 QUOTE DI FONDI COMUNI 188,6 278,8-90,2-13,7-16,4-15,8-10,5-56,4-33,8 - EMESSE DA RESIDENTI 141,8 192,9-51,1-7,8-12,1-7,5-6,4-33,8-17,3 - EMESSE DAL RESTO DEL MONDO 46,8 85,9-39,0-5,8-4,4-8,3-4,1-22,5-16,5 RISERVE TECNICHE DI ASSICURAZIONE 597,8 612,3-14,5-4,1-2,3 0,0-2,5-8,8-5,7 - RISERVE RAMO VITA E FONDI PENSIONE 556,2 573,4-17,2-4,6-2,8-0,5-3,5-11,5-5,7 - RISERVE TECNICHE - PREMI E SINISTRI 41,6 38,9 2,7 0,5 0,5 0,5 1,0 2,7 0,0 ALTRI CONTI ATTIVI E PASSIVI 93,3 91,2 2,1 0,9 1,1 0,6-0,5 2,1 0,0 TOTALE STRUMENTI FINANZIARI Fonte: Elaborazione Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d'italia Analizzando più nel dettaglio i diversi investimenti finanziari dell anno, si osserva come vi sia stato, in termini cumulati, un significativo deflusso dai fondi comuni (-56,4 mld) e dalle attività in titoli azionari e altre partecipazioni (-12,1 mld). Contemporaneamente vi è stato un importante spostamento sulle attività più liquide e meno rischiose: in particolare si è avuto, nel periodo in questione, un 4.

5 investimento netto positivo in liquidità e depositi (per un ammontare complessivo di 70 mld) e in titoli a medio/lungo temine (+72,4 mld). È da sottolineare, in questo ambito, come una fetta molto importante dei flussi netti di risparmio investiti dalle famiglie nel periodo abbia riguardato gli strumenti e i titoli emessi dalle istituzioni Investimenti delle famiglie in strumenti e titoli emessi dalle Istituzioni Finanziarie e Monetarie (dati in mld di euro) 52,6 sett sett ,2 sett sett. 04 Fonte: Elaborazione Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d'italia Nota: gli strumenti bancari considerati presi in considerazione sono biglietti, monete e depositi e i titoli a medio lungo termine dalle istituzioni finanziarie e monetarie. Per ogni periodo considerato si è rappresentata la somma dei flussi trimestrali rilevati a dicembre, marzo, giugno e settembre di ogni anno. monetarie e finanziarie (IFM). Complessivamente gli investimenti delle famiglie in strumenti bancari e di altre IFM tra settembre 2007 e settembre 2008 è stato di 136,1 miliardi, quasi il triplo rispetto a quanto avvenuto mediamente nello stesso periodo degli anni precedenti (cfr. Grafico). Inoltre gli investimenti in titoli a medio/lungo termine emessi dalle IFM hanno rappresentato in quest ultimo anno circa l 89% del totale dei flussi a medio lungo termine, una quota ben superiore rispetto al periodo precedente (31%). Molto ridotto è stato invece il valore netto degli investimenti in titoli emessi dalle Amministrazioni Pubbliche (+3,3 miliardi). Riassumendo, il quadro emerso dall analisi di questi dati mostra, in primo luogo, come vi sia stata già nel primo anno di crisi finanziaria, fino a settembre del 2008, un importante e forse inevitabile riallocazione dei risparmi da parte delle famiglie italiane verso le attività più liquide e relativamente meno rischiose, quali moneta, depositi e obbligazioni: tale flusso di nuovi investimenti si è inoltre riversato principalmente verso gli strumenti finanziari delle banche e delle altre IFM. Oltre ad aver ridotto la propensione al rischio e la fiducia delle famiglie italiane, spingendole verso la liquidità, già a settembre dello scorso anno la crisi finanziaria aveva inoltre causato una grave svalutazione dello stock di capitale, provocata dalla caduta del valore delle azioni. È verosimile aspettarsi che tali fenomeni si siano ulteriormente accentuati negli ultimi tre mesi del 2008, in un periodo in cui la crisi si è ulteriormente acuita e sulle principali borse mondiali si sono registrate le perdite più rilevanti degli ultimi decenni. 40,3 sett sett ,0 sett sett ,9 sett sett ,1 sett sett

6 FOCUS BANCHE & FINANZA Superiore alle media dell Area Euro in Italia la quota dei finanziamenti bancari alle imprese rispetto al Pil. In aumento la rischiosità Anche nel corso del 2008 appare confermata la particolare attenzione che le banche italiane riservano al comparto delle IMPIEGHI BANCARI ALLE IMPRESE/PIL* imprese produttive: dagli ultimi dati della % Banca Centrale 88,5 Europea, di Eurostat e 90 86,3 fonti nazionali si 80 evince come a fine l incidenza sul 60 56,1 53,6 53,0 54,6 50,4 Pil dei finanziamenti 47,7 49,1 52, ,4 bancari risulti in Italia 38,1 40, ,5 pari al 56,1%, un 30 valore più elevato 20 rispetto a quanto 10 segnato un anno 0 prima (53,6%) e Italia Germania Francia Olanda Spagna EU-4 Area Euro esclusa Italia superiore alla media * I dati del Pil di Italia e Olanda sono stimati. Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati BCE ed Eurostat e Thomson Datastream. dell Area Euro (52,1% nel 2008; 49,1% nel 2007). Anche laddove si confronti il dato italiano con i principali partnes europei, l Italia si colloca in una posizione superiore a quella della Germania (38,1% nel 2008, 35,5% nel 2007), a quella della Francia (43,4% nel 2008, 40,4% nel 2007) ed a quella dell Olanda (54,6% nel 2008, 53% nel 2007). Solo la Spagna si colloca in una posizione più elevata dell Italia (88,5% nel 2008, 86,3% nel 2007). Analizzando l elasticità del credito al pil nominale emerge inoltre come, a partire dal quarto trimestre del 2007 e per tutto il 2008, la crescita degli impieghi erogati dalle Elasticità del credito all'economia rispetto al Pil nominale banche italiane, per 12 una data crescita del pil nominale, è stata 10 marcatamente più 8 alta rispetto a quanto accaduto per 6 4 i principali partners europei. 2 L elevato peso 0-2 dell Italia in ordine ai finanziamenti alle imprese, lo si ravvisa anche laddove si Area euro Germania Spagna Francia Italia considerino le Note: per l'italia il periodo compreso tra il Q Q è influenzato dalla considerazione della Cassa Depositi e diverse quote sul Prestiti nell'ambito delle IFM. Il dato per il Q sul Pil nominale italiano è stimato. totale Area Euro di Fonte: elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Eurostat e Thomson Reuters. tale aggregato. Gli ultimi dati a gennaio 2009 evidenziano, in particolare, come l Italia copra una quota sul totale Area Euro a 16 paesi del 18,1%, un valore solo di poco inferiore a quello di Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q

7 Germania e Spagna (tra il 19,5% ed il 19,9%) e superiore alla Francia (17,5%) ed all Olanda (6,8%). D altra parte, tali risultati rispondono al modello di intermediazione delle banche italiane orientato prevalentemente verso IMPEGHI DELLE BANCHE ALLE IMPRESE NON FINANZIARIE NELL'AREA DELL'EURO - QUOTE % DEI SINGOLI PAESI SUL TOTALE AREA EURO - attività di raccolta e di Gennaio 2009 prestito al dettaglio e dove la relationship con le imprese ha da sempre rappresentato CY MT SK SIAT un fattore prioritario nei piani strategici dellle imprese bancarie, anche in periodi di recessione come quello che stiamo attualmente attraversando. La fase di difficoltà dell economia, d altra parte si sta riflettendo in una maggiore rischiosità dei finanziamenti alle imprese: il rapporto sofferenze lorde sui prestiti alle società non finanziarie - dopo aver manifestato una diminuzione dal 3,8% di novembre 2007 al 2,9% di novembre 2008 è tornato al 3,1% a gennaio Anche lo stesso rapporto per le % 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati BCE. PT 2,5% NL 6,8% LU 1,4% 0,5% 0,1% 0,4% 0,3% 3,2% BE 2,5% FI 1,2% IE GR 3,9% 2,1% famiglie produttrici ha segnato nel trimestre novembre 2008-gennaio 2009 un incremento: dal 5,9% al 6,2%. ES 19,9% IT 18,1% FR 17,5% DE 19,6% Rapporto sofferenze lorde /impieghi delle imprese e delle famiglie produttrici imprese famiglie produttrici nov-07 dic-07 gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche su dati Banca d'italia 7.

8 1. SCENARIO MACROECONOMICO Riviste al ribasso le dinamiche del Pil del quarto trimestre del 2008 negli Stati Uniti ed in Italia. Scende l inflazione I nuovi dati ufficiali sulla crescita economica del quarto trimestre 2008 mostrano per gli Stati Uniti una contrazione del Pil peggiore di quello annunciata nella prima stima (-1,6% su base congiunturale; -0,8% su base annua). Il tasso di crescita complessivo del 2008 si attesterebbe, quindi, per l economia americana al +1,1%, in linea con quanto previsto dal Fondo Monetario Internazionale a fine gennaio. Negativi sono stati invece i contributi forniti dagli investimenti privati (-0,9%), dai consumi privati (-0,8%) e dalla bilancia commerciale (-0,2%). Impulsi positivi alla dinamica congiunturale del quarto trimestre sono stati forniti dalla spesa pubblica (+0,1 p.p.) e dalle scorte (+0,1%). Rettificato al ribasso è anche il dato sulla dinamica del Pil del quarto trimestre dell economia italiana, che ha mostrato una variazione t/t del -1,9% (-2,9% tendenziale). Il Pil corretto per i giorni lavorativi ha complessivamente mostrato nel 2008 una contrazione rispetto all anno precedente del -1%, il calo maggiore dal 1975 (- Italia: Contributi alla Crescita Trimestrale Cong. (punti %) 2,1%). Gli unici Consumi privati Investimenti Totali Consumi Pubblici Scorte Bilancia commerciale 2,5 impulsi positivi 2,0 alla dinamica 1,5 congiunturale del 1,0 quarto trimestre sono stati forniti 0,5 - dalle scorte -0,5 (+0,4%). Negativi sono -1,0-1,5 stati i contributi -2,0-2,5 forniti dagli -3,0 investimenti Q Q Q Q Q Q Q privati (-1,5%), dai consumi Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Thomson Financial Datastream. privati (-0,5%) e dalla bilancia commerciale (-0,4%). Nullo è stato il contributo dei consumi pubblici. I venti di recessione continuano ad avere un forte impatto negativo sulla crescita dei prezzi al consumo. Mentre gli Stati Uniti si confermano in deflazione (-0,2% l inflazione di gennaio), le ultime rilevazioni Eurostat relative a gennaio 2009 segnalano per l Italia un tasso d inflazione armonizzato del +1,4%, leggermente superiore rispetto all inflazione media armonizzata dell Area Euro (+1,1%). A dicembre ancora in forte peggioramento la dinamica della produzione industriale italiana (-14,3% la variazione su base annua e -4,3% nell intero 2008 rispetto al 2007) Il dato di dicembre relativo all Italia evidenzia una variazione della produzione industriale su base mensile del -2,5% (-14,3% su base annua). In dettaglio, la produzione dei beni di consumo ha registrato, in dicembre, una variazione del -2,2% m/m, la produzione dei beni di investimento del -5,1% 8.

9 m/m, quella dei beni intermedi del -3,3% m/m e la produzione dei beni ad alto contenuto energetico ha registrato una variazione del -0,2% m/m. Nel complesso gli ultimi dati ISTAT evidenziano che la produzione industriale nel 2008 ha fatto registrare una variazione negativa del -4,3% rispetto al Le aspettative in Italia circa l andamento dell attività produttiva hanno mostrato le seguenti dinamiche: secondo l indagine ISAE presso le imprese italiane, il saldo delle attese di produzione a 3-4 mesi è diminuito, passando da -20 punti in gennaio a -24 punti in febbraio 2009; l indicatore sulle scorte è diminuito, da 9,1 punti di gennaio a 4 punti di febbraio. Sul fronte degli indicatori di domanda si riscontra, in dicembre, una variazione delle vendite al dettaglio rispetto al mese precedente del -0,5% (ultimo dato disponibile); su base annua si è registrata una variazione del -5,1%. Contrastato il clima di fiducia di imprese negli USA, in peggioramento quello dei consumatori negli Usa e nell Area Euro Il clima di fiducia delle imprese negli Stati Uniti ha segnalato, nel periodo più recente, la seguente dinamica: l indice dei direttori degli acquisti nel settore manifatturiero è aumentato nel mese di febbraio a quota 35,8 (35,6 a gennaio), confermandosi sotto la soglia dei 50 punti che indica lo spartiacque fra crescita e recessione; il corrispettivo indice del settore non manifatturiero rimane anch esso in territorio negativo, diminuendo nel mese di febbraio e attestandosi a quota 40,2 (44,2 nel mese precedente). Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori hanno mostrato andamenti in calo; l indice elaborato dal Conference Board e quello prodotto dall Università Usa: Indici di Fiducia delle Imprese (ISM) (scarti rispetto a 50, spartiacque tra espansione e restrizione) feb-05 giu-05 ott-05 feb-06 giu-06 ott-06 feb-07 giu-07 ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Thomson Financial Datastream. del Michigan hanno, infatti, registrato le seguenti dinamiche: il primo è diminuito in febbraio, su base mensile, del -33,2% (da 37,4 a 25 punti) e il secondo ha manifestato, sempre nel mese di febbraio, una riduzione dell 8% collocandosi a 56,3 (dal 61,2 di gennaio). L indice di fiducia delle imprese nell Area Euro è, nel mese di febbraio, andato peggiorando passando da -33,4 a -36,2. Tra i principali paesi dell Area, in Italia l indice è peggiorato, passando da -28,4 a -30,5; è peggiorato anche in Germania (da -37,6 a -40,7) e in Francia (da -35,9 a -37,5). Sul fronte dei consumatori, nello stesso periodo, gli indici di fiducia hanno evidenziato un peggioramento nel complesso dell Area Euro (da -30,5 a -32,5). In dettaglio, il mood dei consumatori è risultato, in febbraio, in peggioramento in Germania (l indice è passato da -27,2 a -28,5), in Francia (da -34,9 a -35,9) e in Italia (da -25,6 a -27,6) feb-05 giu-05 ott-05 feb-06 giu-06 ott-06 feb-07 giu-07 ott-07 feb-08 giu-08 ott-08 feb-09 1 Riguardo ai dati appena descritti sulla produzione industriale, le variazioni congiunturali mensili si riferiscono ai dati destagionalizzati, mentre le variazioni tendenziali sono calcolate sui dati corretti per i giorni lavorativi. 9.

10 In assestamento il prezzo del petrolio: i dati relativi a febbraio 2009, mostrano una quotazione media del Brent prossima a 44 dollari al barile (-53,2% la contrazione annua rispetto a febbraio 2008) I prezzi delle materie prime hanno registrato, nel periodo più recente, i seguenti andamenti: il Crude Oil Index dell IPE è passato da una quotazione media di 45 dollari per barile di greggio di gennaio a quella di 44 dollari di febbraio 2009, con una variazione in termini congiunturali del -2,3% (su base annua la variazione è pari al -53,2%) 2 ; il Goldman Sachs Commodity Index è diminuito in febbraio, rispetto al mese precedente, del -5,3%; la variazione su base annua è stata pari al -48,7%; in aumento il prezzo dell oro: l indice di riferimento, il Gold Bullion, ha raggiunto una quotazione media, in febbraio, pari a 944 dollari per oncia, mostrando una variazione percentuale del +9,8% rispetto alla quotazione media del precedente mese (+2,1% su base annua) 3. In flessione a gennaio l inflazione nell Area Euro ed in Italia Nell Area Euro i prezzi al consumo, in base alle indicazioni di Eurostat, hanno segnato in gennaio una variazione del +1,1% (+1,6% nel mese precedente) su base annua. Quanto ai diversi paesi appartenenti all Eurozone, l Italia ha registrato un tasso d inflazione armonizzato pari al +1,4 (+2,4 nel precedente mese), la Francia un tasso del +0,8% (+1,2% in precedenza) e la Germania un inflazione armonizzata del +1% (+0,9% in precedenza). Quanto all Italia, secondo l Istituto Nazionale di Statistica, nel mese di febbraio 2009 l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività comprensivo dei tabacchi ha registrato una variazione del +0,2% rispetto al mese precedente e una variazione del +1,6% rispetto allo stesso mese dell anno precedente (-0,1% m/m e +1,6% a/a nel mese precedente). Riguardo al recente andamento dei prezzi dei servizi finanziari, l Istituto Nazionale di Statistica segnala, per il mese di gennaio 2009, una variazione del +0,5% su base congiunturale e del +1,2% in termini tendenziali. In flessione l euro sul dollaro: a quota 1,280 nella media di febbraio; a quota 1,26 nella prima decade di marzo 2009 Nel mese di febbraio 2009, il mercato dei cambi ha registrato le seguenti dinamiche: verso il dollaro americano il tasso medio mensile dell euro si è attestato a 1,280, svalutandosi rispetto al mese precedente del 3,6% (il cambio del dollaro sull euro si è Media Tasso di cambio verso l'euro delle principali valute Periodo di riferimento: febbraio 2009 Dollaro USA Yen Sterlina UK Franco Giapponese Svizzero 1a settimana 1, ,954 0,889 1,493 2a settimana 1, ,946 0,891 1,500 3a settimana 1, ,853 0,886 1,483 4a settimana 1, ,322 0,886 1,484 Media del mese 1, ,59 0,888 1,490 Minimo del mese 1, ,06 0,8 72 1,478 1, ,52 0,9 04 1,512 1a settimana 0,43% 0,79% 1,47% 0,41% 2a settimana 0,82% 1,29% 0,90% 0,48% 3a settimana 0,74% 0,96% 0,73% 0,27% 4a settimana 0,19% 1,41% 0,70% 0,24% Volatilità * Massimo del mese Volatilità mensile* Volatilità a 12 mesi* 1,07% 2,61% 1,00% 0,57% 6,96% 10,45% 5,48% 2,75% * L'i ndice di volatilità è calcolato come rapp orto tra l a deviazione stan dard e la media nel relativo period o di riferimento. Fonte: Elaborazioni ABI su da ti Thomson F inancial Datastream. 2 Nella prima decade di marzo 2009, il Crude Oil Index dell IPE si è attestato su una quotazione media di 44,6 dollari per barile. 3 Nella prima decade di marzo 2009, il Gold Bullion Index si è attestato su una quotazione media di 917,7 dollari per oncia d oro. 10.

11 attestato a 0,782). Nello stesso mese il cambio sterlina inglese/euro è risultato mediamente pari a 0,888 euro (0,919 nel mese precedente); nei confronti del franco svizzero il cambio medio è stato pari a 1,490 (1,492 nel mese precedente); con riguardo allo yen giapponese si è riscontrato un cambio medio pari a 118,8 (119,8 nel precedente mese). Nei primi nove giorni di marzo l euro ha segnato una quotazione media nei confronti del dollaro pari a 1, FINANZA PUBBLICA In peggioramento a febbraio 2009 i dati sul fabbisogno del settore statale; l Istat ha diffuso le informazioni di consuntivo 2008 del conto economico delle Pubbliche Amministrazioni Il 2 marzo u.s. l Istituto Centrale di Statistica ha diffuso i dati economici nazionali di consuntivo, relativi agli anni ed ha fornito, in tale ambito, informazioni importanti relative all andamento del conto economico delle Pubbliche Amministrazioni che insieme alle informazioni relative al debito pubblico di fonte Banca d Italia costituiranno la base della Notifica dovuta nell ambito della procedura europea di sorveglianza delle finanze pubbliche (che sarà trasmessa il 1 aprile p.v.). Le informazioni salienti di detto conto sono le seguenti: l indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è risultato pari al 2,7% (1,5% nel 2007); l avanzo primario è risultato pari al 2,5% del Pil (3,5% nel 2007); il saldo corrente, tornato positivo nel 2006 si è significativamente ristretto passando dai 35 miliardi del 2007 ai 12 miliardi del 2008; I dati hanno confermato l inversione della tendenza alla discesa della spesa per interessi già sperimentata nel 2006 e 2007: tale posta delle uscite è cresciuta sia in termini assoluti (da 77,7 a 81,5 miliardi di euro) sia in rapporto al prodotto interno lordo (dal 5 al 5,2 per cento). Il peggioramento dell avanzo primario si è prodotto in un contesto che ha visto una lieve riduzione delle entrate che sono passate, complessivamente, dal 46,9 al 46,7 per cento del prodotto ed è stato dunque alimentato dalla crescita della spesa al netto degli interessi. Le spese primarie (in conto corrente e conto capitale) sono cresciute dal 43,4 al 44,1 per cento. Tra le componenti della spesa primaria che sono maggiormente cresciute troviamo le prestazioni sociali in denaro (che includono per il 90% le spese pensionistiche), aumentate del 5,1 per cento. Rilevante anche la dinamica dei consumi intermedi e dei redditi da lavoro dipendente (rispettivamente +5,7 e +4,3 per cento). Per la parte in conto capitale è risultata rafforzata la tendenza alla riduzione; gli investimenti fissi lordi effettuati direttamente dalla pubblica amministrazione sono, infatti, diminuiti del 2,8 per cento (erano cresciuti del 3,7 per cento nel 2007) mentre la spesa complessiva si è ridotta del 6,1% (-15,6 per cento nel 2007, però grazie anche a poste straordinarie). La lieve riduzione dell incidenza delle entrate complessive sul prodotto, più sopra menzionata, riflette la flessione della pressione fiscale la quale, nel suo complesso, (imposte dirette, indirette, in conto capitale e contributi sociali) è passata da 43,1 a 42,8 per cento. Se i dati di consuntivo non hanno riflesso significativamente il peggioramento congiunturale emerso dalla seconda metà del 2007 i dati correnti evidenziano che il difficile momento macroeconomico si sta ora riflettendo sui dati di 11.

12 bilancio. A febbraio il conto di cassa del settore statale ha fatto registrare un fabbisogno di 13,9 miliardi, dato che si confronta con i 9,6 miliardi registrati nel febbraio Nei primi due mesi di quest anno il fabbisogno cumulato è risultato di 15,7 miliardi con un aumento rispetto a quello dell analogo periodo dell anno precedente di 6,6 miliardi. Secondo le informazioni ufficiali disponibili, il fabbisogno del mese di febbraio 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, sconta minori incassi fiscali per oltre milioni e maggiori pagamenti per circa milioni: in particolare sono stati registrati maggiori oneri per interessi sul debito pubblico nonché per rimborsi fiscali da parte dei concessionari della riscossione. Fabbisogno di cassa del settore statale (mld di euro) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic ,1 6,6 16,6 9,5 11,2-18,5-3,6 2,0 4,9 8,4 3,8-12, (cumulato) 1,1 7,6 24,2 33,7 44,9 26,4 22,7 24,7 29,5 38,0 41,7 29, ,6 9,6 11,7 10,5 8,0-15,8-2,2 5,8 12,0 13,0 3,5-2, (cumulato) -0,6 9,1 20,8 31,3 39,3 23,5 21,1 27,4 39,4 52,5 55,8 52, ,8 13, (cumulato) 1,8 15,7 Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell Economia 3. POLITICA MONETARIA E TASSI DEL MERCATO MONETARIO A marzo 2009 in diminuzione sia il tasso di riferimento della Bce che quello della Banca d Inghilterra La Banca Centrale Europea nella riunione del proprio Consiglio Direttivo del 5 marzo 2009 dopo l intervento di inizio gennaio allorquando aveva ridotto il tasso di policy da 2,50% al 2% - è nuovamente intervenuta riducendo il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dal 2% all 1,5% (con decorrenza 11 marzo u.s.), il valore più basso dalla nascita dell euro. Contestualmente ha abbassato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi overnight (rispettivamente al 2,50% ed allo 0,50%). Il 5 marzo u.s. è intervenuta nuovamente anche la Banca d'inghilterra, tagliando i tassi di policy di mezzo punto percentuale, dall 1% allo 0,5%%, portandolo al nuovo minimo storico. La Banca Centrale Europea, lasciando intendere che non si è ancora raggiunta la soglia minima dei tassi di policy, ha rivisto al ribasso le previsioni per l'economia dell'unione monetaria: secondo i tecnici della Bce, quest'anno la variazione del Pil, nell'eurozona, si attesterà tra il -3,2 e il -2,2 per cento. Sempre secondo la Bce l'inflazione scenderà molto al di sotto del 2% nell'area Euro a cominciare da quest'anno e per tutto il Gli economisti della Bce e delle altre banche centrali europee hanno, infatti, tagliato le stime per l'inflazione di Eurolandia: per il 2009 si aspettano un tasso compreso fra +0,1% e +0,7% e fra 0,6% e 1,4% per il 2010 (le proiezioni degli analisti di Francoforte fornite a dicembre indicavano per il 2009 una forchetta compresa fra +1,1% e +1,7%, e per il 2010 fra +1,5% e +2,1%). La Bce ha, inoltre, 12.

13 ribadito come nell'area Euro si stia assistendo a un brusco deterioramento dei deficit di bilancio, esteso tra i vari paesi ed ha messo in guardia da questa evoluzione, avvertendo che servirà un programma di rapido rientro dei deficit per evitare di minare la fiducia generale sulla sostenibilità dei conti pubblici; al riguardo, la Bce ritiene opportuno appoggiare la Commissione europea nell'intenzione di avviare procedure per deficit eccessivi in diversi paesi. Il tasso euribor a tre mesi nella media del mese di febbraio 2009 si è posizionato al 1,94%, 53 basis points al di sotto di quanto segnato a gennaio 2009 (-242 punti base rispetto a febbraio 2008). Nella media della prima metà di marzo 2009 tale tasso è sceso all 1,75%; 19 punti % 6,00 5,75 5,50 5,25 5,00 4,75 4,50 4,25 4,00 3,75 3,50 3,25 3,00 2,75 2,50 2,25 2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 LUG AGO base al di sotto della media di febbraio, il valore più basso dalla nascita dell euro, mentre il tasso sui contratti di interest rate swaps a 10 anni si è collocato al 3,37% nella media della prima decade di marzo 2009 (3,60% media febbraio 2009). Il differenziale tra il tasso swap a 10 anni e il tasso euribor a 3 mesi è risultato, nella media dei primi dieci giorni di marzo, positivo: 164 punti base, in forte ampliamento rispetto ai -25 punti base della media di marzo 2008 (+166 basis points nella media di febbraio 2009). 4. ATTIVITA DEL SETTORE PRIVATO SET OTT NOV * tasso 360 giorni. Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI DIC Le attività finanziarie del settore privato crescono a dicembre 2008 di +4,9% su base annua: in accelerazione i depositi bancari e postali, le operazioni pronti contro termine passive, i titoli obbligazionari e le riserve assicurative ramo vita Dall analisi degli ultimi dati disponibili sulle attività finanziarie del settore privato in Italia emerge come la proxy di tale indicatore ammonti a miliardi di euro a dicembre 2008 (contro i miliardi di euro di un anno prima), con una crescita su base annua del +4,9%. Le principali tendenze delle attività finanziarie possono essere riassunte come segue. In crescita: GEN la dinamica dei depositi bancari, che a dicembre 2008 ha segnato un variazione tendenziale del +2,7%; la quota di questo aggregato sul totale delle attività finanziarie del settore privato in Italia risulta essere pari al 24,4% (24,9% nel precedente anno); i depositi postali detenuti dal settore privato (+6,1%); le operazioni pronti contro termine passive con la clientela, sono salite ad un ritmo di quasi il 10% a fine 2008 rispetto a fine 2007; i titoli obbligazionari, che hanno segnato un incremento su base annua del +37,4%; sul fronte delle attività di natura previdenziale, le riserve assicurative FEB Tassi Euribor * MAR APR MA GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC 1 mese GEN FEB 1 anno 6 mesi MAR APR 13.

14 ramo vita (+7,8%). In flessione: le quote di fondi comuni (-33,7%); sul fronte delle attività di natura previdenziale, i fondi pensione e Pip -21% (il dato non include gli effetti indotti dalla riforma della previdenza complementare); le attività sull estero sono aumentate del +0,5% a fine 2008 attestandosi a 391,7 miliardi di euro (quota sul totale delle attività finanziarie del settore privato del 12,8%). 5. FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 5.1 MERCATI PRIMARI In crescita nel primo bimestre 2009 rispetto ai primi due mesi del 2008 la raccolta mediante il canale di Borsa Dalle recenti indicazioni di Borsa Italiana emerge come nel mese di febbraio 2009 la raccolta complessiva effettuata attraverso il canale di Borsa mediante aumenti di capitale ed offerte pubbliche di vendita e sottoscrizione è stata pari a 814 milioni; un anno prima la raccolta era stata pari a 1,17 miliardi. Nel primo bimestre del 2009 essa si è ragguagliata a 3 miliardi di euro (1,2 miliardi nel primo bimestre del 2008). in marcata crescita nel primo mese del 2009, rispetto a gennaio 2008, l utilizzo dei corporate bond Nel mese di gennaio (ultimo dato disponibile) le emissioni lorde di obbligazioni da parte delle imprese italiane sono risultate pari a 3,9 miliardi di euro; un anno prima erano ammontate a 246 milioni. Le emissioni nette, sempre a gennaio 2009, sono risultate pari a 2,5 miliardi di euro (un anno prima erano diminuite di 3,8 miliardi) MERCATI SECONDARI Anche a febbraio 2009 i principali indici di borsa internazionali hanno manifestato andamenti in contrazione. In flessione la capitalizzazione complessiva del mercato azionario italiano, così come quelle del settore bancario Nel mese di febbraio 2009 i corsi azionari internazionali hanno manifestato le seguenti dinamiche: lo Standard & Poor s 500 è diminuito del -7%; la performance del Nikkei 225 è stata negativa per il -8,3%; il Dow Jones Euro Stoxx (indice dei 100 principali titoli dell area euro per capitalizzazione) ha registrato una variazione del -5,6%. L andamento più recente del price earning relativo allo Standard & Poor s 500 evidenzia un aumento: nella prima metà di marzo 2008 è stato pari a 25,1 contro il 18,1 del precedente mese. I principali indici di Borsa europei hanno evidenziato, nel mese di febbraio, le seguenti variazioni medie mensili: l indice S&P/Mib ha registrato una variazione negativa del -10,1%; il Dax30 ha segnato una variazione negativa del -6,2%, il Cac40 del -6,2% ed il Ftse100 del -5%. Con riguardo ai principali mercati della New Economy si rileva che la quotazione media mensile del Tech Dax ha segnato una variazione del -1,8%, l indice dei tecnologici francese del -3,9% ed il Nasdaq del -3,3% A febbraio 2009 la 14.

15 capitalizzazione media mensile del mercato azionario dell Area dell Euro ha manifestato un andamento negativo su base congiunturale (-6,4%), mentre su base annua la variazione ammonta a -44,6%. In valori assoluti il decremento si è attestato a circa -206 miliardi di euro, portando la capitalizzazione complessiva a quota miliardi di euro. All interno dell eurozone la capitalizzazione imputabile all Italia è pari all 11,4% (11,6 in precedenza), quella della Francia al 30,4% (30,5% in precedenza) e quella della Germania al 23,4% (23,3% in precedenza). Con riferimento specifico all Italia, la capitalizzazione complessiva del mercato azionario ha manifestato un decremento alla fine del mese di febbraio 2009, passando dai precedenti 356 miliardi di euro a 312 miliardi di euro (variazione congiunturale del -12,4%; variazione tendenziale su base annua del -51,6%). La capitalizzazione del settore bancario è dimuinuita, a fine febbraio 2009, di 15,8 miliardi di Settore industriale Settore servizi Settore bancario Settore assicurativo Altri settori finanziari mld. di euro euro (variazione Capitalizzazione del Mercato principale italiano a febbraio 2009: 333,6 mld di euro congiunturale del ,1%; variazione tendenziale del ,3%). Il settore assicurativo ha registrato, nello stesso periodo, una variazione congiunturale del ,3% (-56,5% su base annua). Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Borsa Italiana. L incidenza del settore bancario sul totale è diminuita al 20% (23,5% nel mese precedente; circa il 30% a gennaio 2008). G 07 COMPOSIZIONE SETTORIALE DELLA CAPITALIZZAZIONE DELLA BORSA ITALIANA (in miliardi di euro) L 07 A 07 S 07 O 07 N 07 D 07 G 08 F 08 M 08 A 08 M 08 G 08 L 08 A 08 S 08 O 08 N 08 D 08 G 09 F INVESTIMENTI MOBILIARI 6.1 TITOLI A CUSTODIA Sale la consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane; tassi di crescita tendenziali più elevati per i certificati di deposito, le obbligazioni ed i Bot Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane (sia in gestione che detenuti direttamente dalla clientela) - pari a 1.735,6 miliardi di euro a novembre mostrano come essa sia accresciuta rispetto a dodici mesi prima: +0,9% (+8,9% il settore delle società non finanziarie, +10,3% le famiglie consumatrici, +0,1% le Amministrazioni pubbliche, +3% le imprese individuali, +1,7% le imprese di assicurazioni, -14,1% le istituzioni finanziarie). Con particolare riferimento all aggregato titoli a custodia per tipologia di attività finanziaria si osserva come nel mese di novembre 2008 si sia manifestata una crescita su base annua dei BOT (+4,4%), dei certificati di deposito (+107,2%) e delle obbligazioni (+23,9% le obbligazioni bancarie, 15.

16 +7% le altre obbligazioni), cui ha fatto riscontro una contrazione delle quote dei fondi comuni (-30%), dei BPT (-0,4%) e CCT (-5,5%). 6.2 TITOLI IN GESTIONE In ulteriore flessione le gestioni patrimoniali delle banche italiane Le gestioni patrimoniali bancarie hanno manifestato a novembre 2008 una flessione, collocandosi a circa 88 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale negativa prossima al -36%. Le gestioni patrimoniali bancarie rappresentano, sempre a novembre 2008, il 5,1% del totale dei titoli a custodia di residenti (8% a novembre 2007). 6.3 TITOLI IN FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO In flessione anche a febbraio 2009 il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero, così come la raccolta netta A febbraio 2009 il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero è diminuito, collocandosi intorno ai 388 miliardi di euro, dai 397,7 miliardi di euro di gennaio 2009 ed in flessione rispetto ai circa 529 miliardi di febbraio 2008 (-26,7% la contrazione nell ultimo anno). Tale patrimonio è composto per il 53,1% da fondi di diritto italiano e per il 46,9% di fondi di diritto estero. In particolare, rispetto a gennaio 2009 vi è stato una contrazione di milioni di euro dei fondi azionari, di milioni dei fondi obbligazionari, di milioni di fondi flessibili, di -866 milioni di euro di fondi bilanciati, di milioni di euro dei fondi hedge ed una crescita di +678 milioni di fondi di liquidità. Con particolare riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell ultimo anno, la quota dei fondi di liquidità sia salita dal 18,2% di febbraio 2008 al 22,4% di febbraio 2009, la quota dei fondi flessibili sia passata dall 11,8% al 13%; la quota dei fondi azionari è, viceversa, diminuita dal 20,5% al 16,1% così come la quota dei fondi hedge (dal 6,9% al 4,8%) e dei fondi bilanciati dal 5,4% al 4,2%, mentre la quota dei fondi obbligazionari è aumentata dal 37,2% al 39,5%. Sempre a febbraio 2009 si è registrato un flusso negativo della raccolta netta dei fondi aperti pari a milioni di euro ( nel primo bimestre del 2009), che si raffronta ad una contrazione di milioni di euro di febbraio 2008 ( nel primo bimestre del 2008). 16.

17 7. RACCOLTA BANCARIA 4 In assestamento a febbraio 2009 rispetto ad un anno prima il trend dell attività di funding sull interno delle IFM italiane; in flessione la dinamica della provvista sull estero Con riferimento all attività di funding in Italia, le prime stime del SI-ABI mostrano, a febbraio 2009, un assestamento rimanendo su valori sostenuti - della dinamica della raccolta denominata in euro del totale delle IFM italiane (diverse dalle banche centrali), rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine) e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari al +10,9%, 4 Dal mese di febbraio 2009 la Banca d Italia ha rivisto alcune pubblicazioni: in particolare, ha redatto un nuovo supplemento al Bolettino Statistico intitolato "Moneta e banche" che sostituisce tre precedenti pubblicazioni: il supplemento "Aggregati monetari e creditizi dell'area dell'euro: le componenti italiane";il supplemento "Istituzioni finanziarie monetarie: banche e fondi comuni monetari";il Comunicato stampa "Informazioni sintetiche sulle IFM residenti in Italia: banche". Il supplemento è composto da 28 tavole e 6 figure ed è articolato in tre sezioni: 1. statistiche della politica monetaria unica: le componenti italiane; 2. statistiche bancarie: bilanci e altre informazioni; 3. tassi di interesse bancari. In ordine ai contenuti, con riferimento agli aggregati bancari, la Banca d Italia ha dismesso le informazioni statistiche relative ai depositi, obbligazioni, prestiti, sofferenze nette ed altre voci dell attivo e del passivo, precedentemente pubblicati nelle tavole 6, 7 e 8 del supplemento banche e fondi comuni monetari, lasciando, invece, tutti gli aggregati riferiti all attivo ed al passivo di bilancio delle IFM, ai sensi delle Statistiche Armonizzate del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC). Tali rilevazioni che da questo numero sono riportati nel rapporto - presentano talune differenziazioni rispetto a quelle riportate in precedenza. In primis, i dati si riferiscono alle istituzioni finanziarie monetarie (IFM). Rientrano nelle IFM: la Banca d'italia, le banche, i fondi comuni monetari (FCM), gli istituti di moneta elettronica e, dal settembre 2006, la Cassa depositi e prestiti spa. Con l'espressione "altre IFM" si indicano le IFM diverse dalle banche centrali. I FCM emettono quote sostituibili ai depositi in termini di liquidità e investono in strumenti di debito trasferibili con una vita residua pari o inferiore all'anno. Le principali voci di bilancio sono disaggregate, con riferimento alla residenza della controparte, in residenti in Italia, residenti in altri paesi dell Area Euro e residenti nel resto del Mondo. La voce depositi a residenti in Italia è suddivisa in base ai seguenti settori di appartenenza: IFM, Amministrazione centrale e Altre Amministrazioni pubbliche e altri residenti; la voce prestiti a residenti in Italia è suddivisa in base ai seguenti settori di appartenenza: IFM; Amministrazioni Pubbliche e altri settori (società non finanziarie, famiglie consumatrici, famiglie produttrici, istituzioni senza fini di lucro, assicurazioni e fondi pensione e altre istituzioni finanziarie). La voce impieghi comprende oltre agli impieghi vivi, le sofferenze e le operazioni pronti contro termine attivi. Tale segnalazione considera a breve termine i finanziamenti con scadenza inferiore ai 12 mesi (precedentemente era di 18 mesi). I titoli di proprietà quotati appartengono al portafoglio non immobilizzato al fair value dell ultimo giorno lavorativo del mese di riferimento della segnalazione; gli altri titoli di proprietà sono indicati al valore contabile. La voce "titoli diversi da azioni" comprende anche le obbligazioni non quotate e le obbligazioni detenute fino a scadenza. I "depositi" includono i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e rimborsabili con preavviso, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli assegni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati; comprendono anche quelli emessi per la raccolta di prestiti subordinati. I depositi rimborsabili con preavviso includono i depositi a risparmio liberi e, a partire dai dati di ottobre 2007, le forme di raccolta postale della CDP. Le "obbligazioni emesse" sono registrate al valore nominale; includono anche quelle emesse per la raccolta di passività subordinate. Pertanto dal mese scorso le serie storiche considerate dove vengono riportate le stime del Sistema informativo dell ABI (SI-ABI) - fanno riferimento alle statistiche armonizzate secondo i criteri SEBC. 17.

18 (+11,8% a gennaio 2009 ed +10,2% a febbraio 2008). Più in particolare, alla fine di febbraio 2009 la raccolta bancaria è risultata pari a 1.813,8 miliardi di euro. Nel corso dell ultimo anno lo stock della raccolta è aumentato di circa 178,5 miliardi di euro. Laddove si considerino le dinamiche delle diverse componenti del funding, a febbraio 2009 si osserva come i depositi da clientela residente abbiano registrato un tasso di crescita tendenziale pari a +6,9% (+7,2% a gennaio 2009 e +6,2% a febbraio 2008), mentre la dinamica delle obbligazioni delle banche (includono le passività subordinate) sia risultata pari a +17,1% a febbraio 2009 (+19,3% a gennaio 2009; +16,1% a febbraio 2008). In lieve contrazione la dinamica delle operazioni pronti contro termine con clientela, che a gennaio 2009, ultimo dato al momento disponibile, hanno segnato una variazione tendenziale di -3,2%. DEPOSITI ED OBBLIGAZIONI DELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE E MONETARIE ITALIANE (1) (milioni di euro; variazioni %) RACCOLTA DEPOSITI CLIENTELA RESIDENTE (2) OBBLIGAZIONI (3) Data mln di tasso annuo di crescita (4) mln di tasso annuo di crescita (4) mln di tasso annuo di crescita (4) feb , , ,1 mar , , ,4 apr , , ,5 mag , , ,1 giu , , ,1 lug , , ,7 ago , , ,6 set , , ,3 ott , , ,8 nov , , ,1 dic , , ,6 gen , , ,3 feb-09 * , , ,1 (1) Escluse le IFM e le Amministrazioni Centrali. (2) Conti correnti, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine. (3) Registrate al valor nominale ed espresse in euro. Includono le passività subordinate. (4) I tassi di crescita dei depositi da clientala residente fino a settembre 2008 sono al netto degli effetti dovuti all'entrata della Cassa Depositi e Prestiti nell'ambito degli enti segnalanti e includono anche le Amministrazioni Centrali. * valore del SI-ABI Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d'italia, SI-ABI In contrazione a gennaio è risultato il trend dei depositi sull estero 5. In particolare, a gennaio 2009 i depositi sull estero delle banche italiane sono stati pari a circa 487,6 miliardi di euro, facendo registrare una variazione tendenziale negativa di -5% (-7,2% a fine 2008 ed +16,9% a gennaio 2008). La quota dei depositi sull estero sul totale provvista sull interno (comprensiva dei depositi sull estero) si è posizionata a circa il 21%. Il flusso netto di provvista sull estero nel periodo compreso fra gennaio 2008 e gennaio 2009 è stato negativo per circa 26 miliardi di euro. La quota dei depositi sull estero (al netto dei prestiti sull estero) sul totale degli impieghi sull interno è risultata a gennaio 2009 pari al 15,3%, mentre i prestiti sull estero sempre alla stessa data - sono ammontate a 218,4 miliardi di euro. In dettaglio, la raccolta netta sull estero (depositi sull estero meno prestiti sull estero) è stata pari a circa 270 miliardi di euro (+7,5% la variazione tendenziale). Il rapporto prestiti 5 Indebitamento verso non residenti: depositi delle IFM, Amministrazioni Centrali, altre Amministrazioni pubbliche ed altri residenti in altri paesi dell Area Euro e del resto del mondo. 18.

19 sull estero/depositi sull estero è risultato pari al 44,8% (51,2% a gennaio 2008). In flessione la remunerazione media della raccolta bancaria Con riguardo ai tassi bancari, si rileva come il tasso sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie sulla base delle statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali abbia manifestato, nel periodo più recente, una flesssione, che recepisce in parte i segnali della Bce ed il trend delle condizioni del mercato interbancario: a febbraio 2009, in particolare, esso è risultato pari a 1,45%, 22 punti base al di sotto del valore di gennaio 2009 (2,06% a febbraio 2008). TASSI DI INTERESSE PER GLI INVESTITORI IN ITALIA (medie mensili; valori %) Tassi di interesse bancari: famiglie e società non Rendimento della raccolta Rendimento dei titoli di Stato finanziarie postale (1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche Data Mercato primario buoni fruttiferi ordinari centrali depositi in euro (consistenze) depositi in c/c in euro (consistenze) pronti contro termine (consistenze) raccolta da obbligazioni famiglie e consistenze società non finanziarie (2) BOT CCT BTP (*) libretti serie ordinaria (3) rend. medio annuo nei primi 5 anni (4) rend. medio annuo al 20 anno (4) gen-08 2,06 1,64 4,01 4,29 2,91 3,86 4,15 4,29 2,00 2,22 3,02 feb-08 2,06 1,62 3,97 4,32 2,94 3,73 4,20 3,85 2,00 1,82 2,77 mar-08 2,09 1,65 3,96 4,32 2,96 4,03 4,11 3,90 2,00 1,82 2,80 apr-08 2,11 1,69 3,99 4,36 2,99 4,03 4,42 4,19 2,00 2,04 2,83 mag-08 2,16 1,73 4,05 4,46 3,07 4,12 4,35 4,42 2,00 2,28 3,02 giu-08 2,18 1,75 4,13 4,57 3,14 4,51 4,43 4,78 2,00 2,47 3,09 lug-08 2,24 1,79 4,25 4,65 3,21 4,46 4,98 4,93 2,00 2,52 3,14 ago-08 2,29 1,83 4,32 4,67 3,26 4,37 4,92 4,72 2,00 2,52 3,14 set-08 2,31 1,87 4,37 4,72 3,29 4,32 4,86 4,55 2,00 2,23 2,92 ott-08 2,30 1,91 4,32 4,81 3,32 2,85 4,80 4,58 2,00 2,23 2,92 nov-08 2,25 1,83 4,21 4,71 3,26 2,60 3,79 4,77 2,00 2,13 2,82 dic-08 1,99 1,53 3,90 4,49 3,01 2,57-4,15 2,00 2,13 2,82 gen-09 1,67 1,14 3,45 4,23 2,70 1,71 3,49 3,96 2,00 2,13 2,82 feb-09 (5) 1,45 0,94 2,97 3,97 2,49 1,31 2,67 3,59 2,00 2,13 2,82 mar-09 (6) ,81 2,38-2,00 1,22 2,20 (1) Rendimenti all'emissione (2) Dati SI-ABI (tasso sui depositi in euro + obbligazioni + pct applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie) (3) Soggetto a imposta del 27% (4) Soggetto a imposta del 12,5% (5) Per i tassi bancari = dati SI-ABI (6) Dati relativi alla prima metà del mese Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d'italia, SI-ABI Il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie), si è collocato a febbraio 2009 al 2,49% (2,70% a gennaio 2009). Rispetto a febbraio 2008, questo tasso è diminuito di 45 basis points. In flessione sia i rendimenti dei titoli pubblici all emissione che quelli sul mercato secondario; sostenuta la domanda di titoli di Stato Sul mercato secondario dei titoli di Stato, il Rendistato, cioè il dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all anno scambiati alla Borsa valori italiana (M.O.T.), si è collocato a febbraio 2009 al 3,80%, 21 basis points al di sotto del valore di gennaio u.s. e 29 basis points al di sotto del valore di febbraio 2008, tornando sui valori di marzo Sul mercato primario, peraltro, nel mese di marzo 2007 è diminuito il rendimento all emissione dei CCT, posizionatisi al 2,38% (2,67% a febbraio 19.

20 2009; 4,11% a marzo 2008). Con riferimento ai BTP 6, nella media delle emissioni del mese di febbraio 2009 il rendimento medio è risultato pari al 3,59% (3,96% a gennaio 2009; 3,85% a febbraio 2008). Il rendimento lordo annualizzato dei BOT è, infine, passato nel periodo gennaio - febbraio 2009 dall 1,71% all 1,31%. Nella prima asta di marzo tale rendimento è sceso al valore minimo di 0,81%. 8. IMPIEGHI BANCARI 4 In lieve decelerazione a febbraio 2009 la dinamica dei prestiti bancari al settore privato, strettamente connessa con la fase di recessione dell economia La dinamica dei prestiti bancari ha manifestato, a febbraio 2009, una lieve decelerazione, strettamente connessa con la fase di recessione dell economia: sulla base di prime stime, i prestiti a residenti in Italia al settore privato 7 hanno segnato un tasso di crescita tendenziale pari al +3,1% (+4% a gennaio 2009 e +9,7% a febbraio 2008). IMPIEGHI AL SETTORE PRIVATO DELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE E MONETARIE ITALIANE (1) (milioni di euro; variazioni %) Data mln di TOTALE tasso annuo di crescita mln di di cui: FAMIGLIE E SOCIETA' NON FINANZIARIE TOTALE tasso annuo di crescita A BREVE TERMINE (FINO A 1 ANNO) mln di tasso annuo di crescita A MEDIO/LUNGO TERMINE (OLTRE 1 ANNO) tasso mln di annuo di crescita feb , , , ,8 mar , , , ,4 apr , , , ,7 mag , , , ,4 giu , , , ,5 lug , , , ,9 ago , , , ,0 set , , , ,1 ott , , , ,6 nov , , , ,8 dic , , , ,1 gen , , , ,8 feb-09 * , , , ,8 (1) Impieghi a residenti italiani. Includono le sofferenze lorde e i pronti contro termine attivi. Settore privato: società non finanziarie, famiglie consumatrici e produttrici, istituzioni senza fini di lucro, altre istituzioni finanziarie, assicurazioni e fondi pensione * valore del SI-ABI Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d'italia, SI-ABI Alla fine di febbraio 2009 l ammontare dei prestiti al settore privato del sistema bancario italiano è risultato pari a miliardi di euro, segnando un 6 Il dato medio mensile del tasso di interesse dei BTP è influenzato dalla diversa scadenza dei titoli in emissione ogni mese. 7 Altri residenti in Italia: Società non finanziarie, famiglie consumatrici, famiglie produttrici, Istituzioni senza fini di lucro, assicurazioni e fondi pensione e altre istituzioni finanziarie. 20.

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