NORMA UNI RIFERIMENTI NORMATIVI NELLE DELIBERE REGIONALI (due esempi)
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- Isidoro Berti
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1 INFORMATIVA AGLI AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO SUI CRITERI DI RIPARTIZIONE SPESE DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ED ACS CENTRALIZZATI, PROVVISTI DI SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE (norma UNI 10200:2015) Premessa Questa informativa ha l obiettivo di fare chiarezza sulle novità introdotte dalla revisione della norma UNI In particolare, verranno illustrate le modalità con le quali effettuare la ripartizione delle spese di gestione dell impianto centralizzato di riscaldamento ed acqua calda sanitaria, secondo la versione 2013 della norma, poi ricalcata dalla revisione del L applicazione del metodo UNI 10200:2015 è un vincolo per tutti gli impianti dotati di termoregolazione climatica. Definizioni - QUOTA FISSA riscaldamento: altrimenti denominata QUOTA INVOLONTARIA riscaldamento, è la quota di combustibile (per il servizio di riscaldamento) imputabile alle perdite di rete. Tale consumo non dipende dal prelievo individuale degli utenti e deve essere ripartito sulla base dei millesimi di riscaldamento, così come disciplinato dalla norma UNI 10200:2013 (che sostituisce la norma UNI 10200:2005 e poi integrata dalla versione 2015). ATTENZIONE: il valore percentuale di QUOTA FISSA riscaldamento, diversamente da quanto inteso comunemente, non può essere determinato a priori, perché figlio dell utilizzo dell impianto nella stagione termica reale, che è diversa da quella di riferimento. Inoltre, sebbene sia argomento di contenzioso e di ampio dibattito, si ribadisce il fatto che la norma UNI 10200:2015 non prevede l applicazione di coefficienti correttivi da applicare alle unità immobiliari sfavorite, come invece previsto dalla normativa svizzera. - QUOTA CONSUMO riscaldamento: altrimenti denominata QUOTA VOLONTARIA riscaldamento, è la quota di combustibile (per il servizio di riscaldamento) imputabile al prelievo individuale degli utenti ed immesso all interno delle unità immobiliari dai terminali di erogazione. Tale quota può essere determinata puntualmente, in presenza di un impianto di contabilizzazione DIRETTA (es: impianto a distribuzione orizzontale con cassetta di contabilizzazione esterna), oppure analiticamente, in presenza di un impianto di contabilizzazione INDIRETTA (es: ripartitori di calore). - QUOTA FISSA ACS: altrimenti denominata QUOTA INVOLONTARIA ACS, è la quota di combustibile (per il servizio di acqua calda sanitaria) imputabile alle perdite del sistema di distribuzione/stoccaggio. Tale consumo non dipende dal prelievo individuale degli utenti e deve essere ripartito sulla base dei millesimi di ACS, ricalcolati in funzione del tipo di impianto presente. A seconda dei casi, come illustrato in seguito, la tabella millesimale sarà legata alla superficie netta delle unità immobiliari, o deliberata autonomamente dall assemblea di condominio. - QUOTA CONSUMO ACS: altrimenti denominata QUOTA VOLONTARIA ACS, è la quota di combustibile (per il servizio di ACS) imputabile al prelievo individuale degli utenti ed immesso all interno delle unità immobiliari dai terminali di erogazione (tipicamente rubinetti). Tale quota può essere determinata analiticamente, in presenza dei contatori volumetrici individuali. In caso contrario non è identificabile, pertanto l intera quota ACS (quota fissa + consumo) dovrà essere ripartita sulla base della tabella millesimale ACS deliberata dall assemblea di condominio.
2 OBBLIGHI LEGISLATIVI - Direttiva 2012/27/UE Impone, in Europa, l obbligo di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione entro il 31 dicembre L obbligo è stato recepito ed anticipato da alcune regioni italiane quali Lombardia, Piemonte, Lazio e anche dalla Provincia di Bolzano. - DLgs n.102 del 4/7/2014 Recepisce la direttiva 2012/27/UE e, pertanto, dispone l obbligo di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione entro il 31 dicembre 2016 (Art.9, comma 5, lettera b) ed impone l utilizzo della metodologia della norma UNI per la suddivisione delle spese (Art.9, comma 5, lettera d). NORMA UNI RIFERIMENTI NORMATIVI NELLE DELIBERE REGIONALI (due esempi) - Piemonte: delibera DGR n del 4/8/2009 Punto del paragrafo 1.4: Per le modalità di contabilizzazione e di ripartizione dei costi fra gli utenti si fa riferimento alle norme e linee guida UNI in vigore - Lombardia: nuova delibera DGR 20/12/2013 n. X/1118 Punto 12 del paragrafo 10: La normativa di riferimento per la ripartizione delle spese di riscaldamento per gli impianti centralizzati è la norma UNI PROCEDURA PER UNA CORRETTA RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI RISCALDAMENTO Acquisto vettori en. es: combustibile, en. Elettr. Spese gestionali Calore prodotto dal generatore Costo energia utile /kwh Consumo volontario Consumo involontario Secondo letture contatori/ripartitori Secondo millesimi di riscaldamento Quota consumo Quota volontaria Quota fissa Quota involontaria
3 Informazioni di base Per poter comprendere l argomento ed essere in grado di descrivere i criteri di ripartizione delle spese agli utilizzatori (coloro che mettono mano al portafoglio), è necessario conoscere ciò che sta alla base dei calcoli energetici che determinano la nuova tabella millesimale di riscaldamento/acs ed il perché la QUOTA FISSA, è in realtà una quota variabile in funzione dei consumi annuali. La nuova norma UNI 10200:2015 stabilisce che la quota di consumo involontario, per entrambi i servizi, debba essere ripartita in funzione del Fabbisogno di Energia Termica Utile Reale delle singole unità immobiliari facenti parte l edificio (calcolato secondo le specifiche tecniche UNI/TS [parte 1 e parte 2]). Nella quota legata al riscaldamento, tiene conto del fabbisogno ideale netto, delle perdite di emissione, delle perdite di regolazione e delle perdite di distribuzione. Descritto semplicemente: il Fabbisogno di Energia Termica Utile Reale, per il servizio riscaldamento, sarà legato alla quantità di calore da trasferire agli ambienti per mantenere una temperatura di comfort (di 20 C) durante la stagione termica di riferimento. E da precisare che, come indicato da un articolo steso a mano di Mattia Merlini (Comitato Termotecnico Italiano) e condiviso dall UNI sul proprio portale in data 18/06/2014 [ il calcolo del fabbisogno deve far riferimento all edificio come realizzato in origine. Ciò significa che il calcolo dei millesimi non è richiesto ogni qual volta siano fatti interventi all interno di una singola unità immobiliare, come per esempio la sostituzione degli infissi. Tutto ciò premesso, per capire come mai la famosa QUOTA FISSA proprio fissa non sia, basta sapere che il Fabbisogno di Energia Termica Utile Reale viene calcolato mediante un processo diagnostico che fa riferimento all utilizzo da parte degli utenti alle condizioni climatiche standard riferite ai gradi giorno della località dove si trova il fabbricato. Va da sé che NON è possibile individuare un rapporto fisso tra il prelievo degli utenti (variabile in funzione dei GG, dell occupazione dei locali e dell intervento individuale sui dispositivi di termoregolazione) e la quota imputabile alla rete di distribuzione (variabile in funzione dei soli GG), poiché le variabili in gioco non sono le stesse per le due voci di spesa. Qual è allora la componente fissa della QUOTA INVOLONTARIA? La QUOTA INVOLONTARIA, come detto in precedenza, rappresenta le perdite del sistema di distribuzione in un anno standard (es: a 2404 GG nel comune di Milano). Dato che il Fabbisogno di Energia Termica Utile Reale viene calcolato sul fabbricato come costruito in origine, è necessario effettuare una Diagnosi Energetica per determinare il consumo, a GG standard, dell edificio con le componenti edilizie ed impiantistiche che OGGI lo caratterizzano. Servizio riscaldamento: Noto il consumo globale, sarà possibile individuare, sempre per l anno standard, il consumo fisso per le perdite di distribuzione (kinv), sulla base di quanto previsto dal Prospetto 10 della norma UNI 10200:2015. Servizio sanitario: In funzione della presenza o meno dei contatori volumetrici individuali sarà possibile ripartire le spese come indicato nell Esempio 4
4 A solo titolo di esempio, un edificio con: - distribuzione verticale a colonne montanti - oltre 4 piani attraversati dalla rete di distribuzione - isolamento delle tubazioni montanti inesistente o gravemente deteriorato sarà contraddistinto da un kinv pari a 0,25 e pertanto, a Gradi Giorno standard, avrà le seguenti quote di suddivisione spese di riscaldamento: - QUOTA FISSA o INVOLONTARIA = kinv = 25 % - QUOTA CONSUMO o VOLONTARIA 75 % Questa ultima considerazione quindi stabilisce come fissa la QUOTA INVOLONTARIA? Perché allora deve essere modificata tutti gli anni? Questo è proprio l errore di interpretazione che si è diffuso. Il dato kinv NON STABILISCE come fissa la percentuale di QUOTA INVOLONTARIA, ma stabilisce come fisso il consumo specifico di QUOTA INVOLONTARIA [kwh/a] imputabile alla rete di distribuzione in un anno standard. Questo consumo deve poi essere confrontato con quanto realmente prelevato dagli utenti. Da ciò si determinerà il rapporto percentuale che legherà la QUOTA INVOLONTARIA alla QUOTA CONSUMO.
5 ESEMPI DI RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI RISCALDAMENTO E ACS SECONDO NORMA UNI 10200:2015 E indispensabile aver affidato ad un tecnico competente ed abilitato: 1) L aggiornamento delle tabelle millesimali di riscaldamento e ACS (dove previsto) 2) La redazione della Diagnosi Energetica (tranne che per gli Esempi 1 e 2) ESEMPIO 1 - RIPARTIZIONE SPESE SOLO RISCALDAMENTO (contabilizzazione diretta) presenza di contatore di energia a bocca di centrale DATI: 1) Lettura contatore di energia a bocca di centrale [CG]: kwh 2) Somma letture dei contatori individuali [CI]: kwh 3) Spesa vettori energetici (combustibile + en. elettrica) [ ]: DETERMINAZIONE QUOTA FISSA (da ripartire per tabella millesimale UNI 10200:2015): QFrisc% = (CG - CI) / CG x 100 = ( ) / x 100 = 15,79 % DETERMINAZIONE QUOTA CONSUMO (da ripartire secondo la lettura dei consumi individuali): QCrisc% = CI / CG x 100 = / x 100 = 84,21 % RIPARTIZIONE DELLE SPESE IN FUNZIONE DELLE PERCENTUALI: Frisc% = x QFrisc% = x 15,79 % = Crisc% = x QCrisc% = x 84,21 % = NOTE: Negli impianti con contabilizzazione diretta e contatore di energia a bocca di centrale non è necessario effettuare la Diagnosi Energetica, perché il consumo involontario non è calcolato, ma bensì rilevato, in funzione delle letture dei contatori di energia.
6 ESEMPIO 2 - RIPARTIZIONE SPESE SOLO RISCALDAMENTO (contabilizzazione diretta) senza contatore di energia a bocca di centrale DATI: 1) Consumo combustibile per il periodo considerato [CC]: m³ 2) Potere Calorifico Inferiore combustibile [PCI]: 9,45 kwh/m³ 3) Rendimento generatore [ɳ]: 0,95 4) Somma letture dei contatori individuali [CI]: kwh 5) Spesa vettori energetici (combustibile + en. elettrica) [ ]: DETERMINAZIONE ENERGIA prodotta dal generatore di calore: CG = CC x PCI x ɳ = x 9,45 x 0,95 = kwh DETERMINAZIONE QUOTA FISSA (da ripartire per tabella millesimale UNI 10200:2015): QFrisc% = (CG - CI) / CG x 100 = ( ) / x 100 = 14,45 % DETERMINAZIONE QUOTA CONSUMO (da ripartire secondo la lettura dei consumi individuali): QCrisc% = CI / CG x 100 = / x 100 = 85,55 % RIPARTIZIONE DELLE SPESE IN FUNZIONE DELLE PERCENTUALI: Frisc% = x QFrisc% = x 14,45 % = Crisc% = x QCrisc% = x 85,55 % = NOTE: Negli impianti con contabilizzazione diretta e contatore di energia a bocca di centrale non è necessario effettuare la Diagnosi Energetica, perché il consumo involontario non è calcolato, ma bensì rilevato e solo in parte calcolato, in funzione delle letture dei contatori individuali di energia e del consumo del combustibile.
7 ESEMPIO 3 - RIPARTIZIONE SPESE SOLO RISCALDAMENTO (contabilizzazione indiretta) DATI: 1) Consumo combustibile per il periodo considerato [CC]: m³ 2) Potere Calorifico Inferiore combustibile [PCI]: 9,45 kwh/m³ 3) Rendimento generatore [ɳ]: 0,95 4) Spesa vettori energetici (combustibile + en. elettrica) [ ]: ) Gradi Giorno standard (o di riferimento) [GGS]: ) Gradi Giorno reali stagione termica [GGR]: ) Energia erogata dal generatore da Diagnosi [CG ] kwh 8) Frazione di energia da attribuire al consumo involontario a GGS [kinv] 0,25 DETERMINAZIONE ENERGIA prodotta dal generatore di calore: CG = CC x PCI x ɳ = x 9,45 x 0,95 = kwh DETERMINAZIONE CONSUMO attribuibile alla rete di distribuzione nella stagione reale: CFrisc = CG x kinv / GGS x GGR = x 0,25 / x = kwh DETERMINAZIONE QUOTA FISSA (da ripartire per tabella millesimale UNI 10200:2015): QFrisc% = CFrisc / CG x 100 = / x 100 = 35,39 % DETERMINAZIONE QUOTA CONSUMO (da ripartire secondo la lettura dei consumi individuali): QCrisc% = (CG CFrisc) / CG x 100 = ( ) / x 100 = 64,61 % RIPARTIZIONE DELLE SPESE IN FUNZIONE DELLE PERCENTUALI: Frisc% = x QFrisc% = x 35,39 % = Crisc% = x QCrisc% = x 64,61 % = NOTE: Negli impianti con contabilizzazione indiretta è indispensabile effettuare la Diagnosi Energetica, perché il consumo involontario viene calcolato confrontando la stagione reale con la stagione di riferimento.
8 ESEMPIO 4 - RIPARTIZIONE SPESE RISCALDAMENTO ed ACQUA CALDA SANITARIA (contabilizzazione indiretta e presenza di contatori volumetrici ACS) DATI: 1) Lettura contatore di energia a bocca di centrale [CG]: kwh 2) Lettura contatore diramazione riscaldamento [CRISC]: kwh 3) Lettura contatore diramazione circuito sanitario [CACS]: kwh 4) Somma letture dei contatori volumetrici individuali [M³ACS] m³ 5) Spesa vettori energetici (combustibile + en. elettrica) [ ]: ) Gradi Giorno standard (o di riferimento) [GGS]: ) Gradi Giorno reali stagione termica [GGR]: ) Energia erogata dal generatore (servizio riscaldamento) da Diagnosi [CRISC ] kwh 9) Frazione di energia da attribuire al consumo involontario a GGS [kinv] 0,25 10) Coefficiente di trasformazione volume/energia ACS [kacs]: 40,70 DETERMINAZIONE CONSUMO reale attribuibile alla rete di distribuzione (servizio riscaldamento): CFrisc = CRISC x kinv / GGS x GGR = x 0,25 / x = kwh DETERMINAZIONE QUOTA FISSA (servizio riscaldamento) (da ripartire per tabella millesimale UNI 10200:2015): QFrisc% = CFrisc / CRISC x 100 = / x 100 = 26,00 % DETERMINAZIONE QUOTA CONSUMO (servizio riscaldamento) (da ripartire secondo la lettura dei consumi individuali): QCrisc% = (CRISC CFrisc) / CRISC x 100 = ( ) / x 100 = 74,00 % RIPARTIZIONE DELLE SPESE IN FUNZIONE DELLE PERCENTUALI (servizio riscaldamento): Frisc% = / CG X CRISC x QFrisc% = / x x 26,00 % = Crisc% = / CG X CRISC x QCrisc% = / x x 74,00 % = DETERMINAZIONE CONSUMO reale attribuibile alla utenze individuali (servizio sanitario): CCacs = M³ACS x kacs = x 40,70 = kwh DETERMINAZIONE QUOTA FISSA (servizio sanitario) (da ripartire per tabella millesimale UNI 10200:2015): QFacs% = (CACS - CCacs) / CACS x 100 = ( ) / x 100 = 64,09 % DETERMINAZIONE QUOTA CONSUMO (servizio sanitario) (da ripartire secondo la lettura dei consumi individuali): QCacs% = CCacs / CACS x 100 = / x 100 = 35,91 %
9 RIPARTIZIONE DELLE SPESE IN FUNZIONE DELLE PERCENTUALI (servizio sanitario): Facs% = / CG X CACS x QFacs% = / x x 64,09 % = Cacs% = / CG X CACS x QCacs% = / x x 35,91 % = NOTE: Negli impianti con acqua calda sanitaria centralizzata, con presenza di contatori volumetrici individuali, il consumo involontario viene calcolato come differenza tra il consumo totale e la conversione in energia (tramite kacs ) dei prelievi volumetrici individuali. In questo caso, la nuova tabella millesimale ACS sarà calcolata in funzione del Fabbisogno di Energia Termica Utile Reale per il servizio sanitario. Tale fabbisogno, almeno per le unità a destinazione d uso residenziale, è variabile in funzione della superficie netta dei singoli appartamenti. Nel caso, invece, di produzione ACS senza la presenza di contatori volumetrici individuali, è impossibile calcolare la QUOTA FISSA percentuale relativa all ACS e perciò tutta la spesa di combustibile per l acqua calda sanitaria andrà divisa per millesimi. In presenza di tale situazione, i millesimi per l acqua calda sanitaria vanno deliberati direttamente dai condomini e possono essere: - Uguali ai millesimi di riscaldamento - Millesimi di superficie netta individuale - Millesimi legati al numero di abitanti delle singole unità immobiliari Conclusioni La porzione relativa alle spese di riscaldamento è quella predominante e pertanto tocca le tasche di decine di milioni di utenti. La norma UNI 10200:2015 rimarca con forza il fatto di effettuare una ripartizione dei costi relativi all erogazione dei servizi di riscaldamento ed ACS, che deve riferirsi al consumo effettivo. Per poter salvaguardare questo ed effettuare la ripartizione in conformità con la normativa, è imprescindibile reperire dati attendibili e calcolati/misurati con professionalità. E impossibile aspettarsi che la ripartizione sia corretta ed al riparo da ogni genere di contestazione, se tutti i dati riportati negli Esempi non sono esatti/noti e validati da un termotecnico competente in materia. Agello geom. Giacomo
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