IL DIRITTO ALLA SALUTE PER GLI IMMIGRATI IN ITALIA: SITUAZIONE ATTUALE IN ITALIA E A MILANO

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1 Nuove Povertà, Vecchie malattie. Aspetti sanitari dell immigrazione. (Pierfranco Olivani (NAGA Commissione Ministeriale Sanità e Immigrazione - Milano, febbraio 2002) IL DIRITTO ALLA SALUTE PER GLI IMMIGRATI IN ITALIA: SITUAZIONE ATTUALE IN ITALIA E A MILANO Dagli anni 80, in Italia, si è progressivamente affermato per tutti il diritto alla salute; tale diritto era inizialmente esteso solo ai cittadini. Attualmente, dal luglio 1998, con l approvazione del nuovo Testo Unico sull immigrazione (286/98), il relativo Regolamento di attuazione (DPR 394/99) e la successiva Circolare Ministeriale (5/00), il diritto alla salute è diventato diritto di tutti gli individui presenti sul territorio, cittadini ed immigrati, anche se irregolari. Questo principio, (sancito anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell Uomo, N.Y., 10 dicembre 1948) era già delineato nell articolo 32 della Costituzione Italiana (1 gennaio 1948.). L attuazione di tale principio inizia nel con l istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (L. n. 833, 23 dicembre 1978 e L n. 33, 29 febbraio 1980); da quel momento l assistenza sanitaria è diventata un diritto di tutti i cittadini italiani. In realtà, già dagli ultimissimi anni dell 800, era un vigore anche in Italia, sull esempio tedesco, un primo modello di assistenza sanitaria tramite assicurazioni sociali obbligatorie (le mutue ), che copriva, col procedere degli anni, categorie sempre più numerose di cittadini. Negli anni 80, cessata in Italia l emigrazione, inizia il periodo della grande immigrazione e inizia a prospettarsi, fra gli altri, anche il problema dell assistenza sanitaria agli immigrati regolari ed irregolari. Una serie di Leggi, di Decreti e di Circolari Ministeriali, poneva progressivamante le basi per il riconoscimento di questo diritto, dapprima per gli immigrati regolari (L. 943, 30 dicembre 1986), successivamente anche per gli irregolari (D.L. 489, 18 novembre 1995). Le disposizioni risultavano peraltro assai incomplete e la loro applicazione, da parte delle USL, scarsa ed arbitraria. Il risultato complessivo della normativa attualmente in vigore riguardo all assistenza sanitaria per gli immigrati in Italia è riassunto nella fig.1

2 LEGGE n. 286/98 + REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DPR n. 394/99 + CIRCOLARE MINISTERIALE n. 5 3/00 + TELEX MINISTERIALE prot.. DPS-X / Immigrati regolari : tutti iscrivibili al SSN - Immigrati irreg.(con (con doman. regol.).): tutti iscrivibili al SSN - Immigrati irregolari (con autocertificazione di indigenza): malattie urgenti,gravidanza, anziani,minori } (0-6 anni) :assistenza completamen.. gratuita minori (6-18 anni) :assistenza solo quella di base) malattie essenziali solo quella di base) malattie infettive e croniche solo quella di base e specifica) Fig 1 Il Ministro della Sanità ha recentemente presentato (5 aprile 2001) una "guida pratica alla normativa vigente" elaborata dalla Commissione Sanità ed Immigrazione, che dovrebbe ulteriormente facilitarne la comprensione e l'attuazione. Per quanto concerne l applicazione di queste norme assai innovative, si è constatato che ormai in quasi tutte le Regioni l assistenza sanitaria viene comunque fornita, pur con modalità diverse. Solo due importanti regioni del Nord, la Lombardia e la Liguria, ed alcune del Sud, sono in ritardo nell applicazione delle direttive della legge, che ha peraltro valenza nazionale, ai sensi della L.15 marzo 1997,n.59, art.1,comma 3; (questo principio è stato confermato anche dalle recenti disposizioni di leggi in tema di decentramento). La Regione Lombardia ha emanato dal febbraio 1999 una serie di tre circolari applicative (18/2/1999 Prot.12710, P 12/9/2000 H e P 28/03/2001 H ) che ripropongono la normativa nazionale (Fig.2).

3 CIRCOLARI REGIONE LOMBARDIA Giunta Regionale Sanità 18/2/1999 Prot.12710/G, P 12/9/2000 H e P 28/03/2001 H Immigrati regolari : tutti iscrivibili al SSN - Immigrati irreg.(con doman. regol.).): tutti iscrivibili al SSN - Immigrati irregolari (con autocertificazione di indigenza): malattie urgenti,gravidanza, anziani,minori } (0-6 anni) :assistenza completamen.. gratuita minori (6-18 anni) :assistenza con ticket, ( anche quella di base) malattie essenziali: di base :nessuna: assistenza specialist.. :(trattativa: per assistenza con ticket) malattie infettive e croniche solo quella di base e specifica) Fig. 2 Quanto disposto dalla Regione Lombardia si discosta in tre punti da quanto previsto dalla Legge Nazionale in senso restrittivo: (non prevede infatti le cure essenziali ambulatoriali di base, le cure essenziali specialistiche [ ambulatoriali e ricoveri] e richiede infine un ticket per la pediatria di base nella fascia 6-18 anni) (vedi fig.3).

4 REGIONE LOMBARDIA: attuali inadempienze (febbraio 2002) della legislazione regionale, rispetto alla legislazione nazionale, in tema di sanità ed immigrazione STRANIERI NON IN REGOLA CON LE NORME DI INGRESSO E DI SOGGIORNO 1) CURE ESSENZIALI AMBULATORIALI DI BASE: mancata istituzione degli ambulatori di base pubblici o accreditati (come previsto dal comma 8, art.. 43 DPR 31 agosto 1999 n. 394): la medicina di base è attualmente ancora fornita dal volontariato socio-sanitario che provvede anche per i farmaci. La Circolare Regionale si sofferma sulle procedure contabili che le ASL dovranno intraprendere per avere i rimborsi senza delineare le procedure operative per fornire l assistenza. 2) CURE ESSENZIALI SPECIALISTICHE (AMBUL. e RICOV. ): attualmente non ottenibili: non esistendo la medicina di base, manca la modalità di accesso. 3) MINORI (età 6-18 anni): la pediatria di base è sì fornita dalla struttura pubblica, ma è richiesto abusivamente il ticket : la visita pediatrica di base è considerata specialistica in contrasto con il c. 4, art.. 35 DL 25/7/98 n.286, con la Circ.Min Min.. n. 5, 24/3/2000, (G.U. n. 126, pg.42) e con la Circ.Reg Reg.. 9/ 2000 pg.5. Fig.3 Se vogliamo ora tralasciare quanto vi è ancora di controverso fra Legge dello Stato e Disposizioni Regionali Lombarde, restano comunque alcune norme affermate con certezza da Stato e Regione ma che inspiegabilmente sono ancora inapplicate dalla maggior parte delle Amministrazioni Ospedaliere Lombarde: _ Allo straniero regolare privo di iscrizione al SSN la prestazione sanitaria va comunque fornita, (sarebbe auspicabile che, tramite gli Assistenti sociali, lo si aiutasse poi a regolarizzare la sua posizione amministrativa); _ Allo straniero irregolare, [previa irrinunciabile compilazione della dichiarazione di indigenza ed assegnazione del codice STP ( c/o gli uffici preposti: cassa e registrazione durante gli orari di apertura, altrimenti pronti soccorsi), e senza alcuna richiesta di documenti, ma solo della dichiarazione delle generalità], dovranno essere comunque elargite, senza oneri, le prestazioni (compresa la prescrizione di farmaci o di ulteriori prestazioni su ricettario regionale) per: Urgenze Gravidanza (senza richiesta di iscrizione al SSN) Anziani Minori (0-6 anni) Patologie croniche od infettive (D.M. n. 329, 28maggio 1999). (_ Per le visite pediatriche di base nei soggetti di età compresa fra 6 e 18 anni, previste dalle anche dalle norme regionali, ma da queste gravate di un ingiustificato tiket, sarebbe opportuna la gratuità).

5 Il CIPE, ancora per il 2000, aveva assegnato un fondo di 60 miliardi alle Regioni, finalizzato unicamente al finanziamento delle spese sanitarie per gli immigrati attualmente non in regola con le norme dell immigrazione, per la copertura delle spese sanitarie di loro competenza (in analogia con quanto era già avvenuto per i due anni precedenti)(dal 2001 la stessa cifra è disponibile presso il fondo calamità del Ministero della Sanità). Dal canto suo il Ministero degli Interni, per ciò che riguarda le spese di sua spettanza, prosegue nei rimborsi, pur con i soliti gravi ritardi, attingendo ad un capitolo apposito con una dotazione di 24 miliardi. Dalla somma dei due capitoli di spesa previsti, risulta uno stanziamento complessivo annuo di 84 miliardi corrispondente ad una quota capitaria di [( valutando a il numero degli immigrati irregolari attualmente presenti (fra i ed i )] [dati Caritas per il 2001]); (2,2 milioni sono la attuale quota capitaria per i cittadini italiani). Da qui la discrezionalità che alcune Amministrazioni sanitarie continuano a mantenere nell applicazione di questa legge, appare ancora più ingiustificata e colpevole, tanto più che comporta lo storno di fondi mirati e va comunque a danno di individui che trovano estrema difficoltà a far rispettare questo loro diritto. Questo comportamento finisce per oscurare la grande affermazione di civiltà che l Italia ha fatto nell ultimo ventennio, divenendo, con la Legge 286/98, la prima nazione al mondo ove la salute è veramente considerata un diritto di tutti gli uomini.

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