7 Incontro: LUNEDI 23 MAGGIO ORE TAVOLA ROTONDA MMG, SIMONA CODEVILLA, BONIZELLA BIAGIOLI: QUALE LUOGO DI CURA ALLA FINE DELLA VITA?

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1 7 Incontro: LUNEDI 23 MAGGIO ORE TAVOLA ROTONDA MMG, SIMONA CODEVILLA, BONIZELLA BIAGIOLI: QUALE LUOGO DI CURA ALLA FINE DELLA VITA? IL DOMICILIO, L HOSPICE, L RSA, L OSPEDALE

2 La RETE Cure Palliative Regolamento Per Rete di Cure Palliative Locale s intende l aggregazione funzionale ed integrata dei servizi distrettuali ed ospedalieri, sanitari e sociali, che operano in modo sinergico con la rete di solidarietà sociale presente nel contesto territoriale, nel rispetto dell autonomia componenti. clinicoassistenziale dei singoli Il funzionamento omogeneo della rete sul territorio è assicurato dalla Unità Funzionale di Cure Palliative(U.F.C.P.) con azione di Coordinamento

3 L'Unita funzionale di Cure Palliative (UFCP) si articola in: - Cure Palliative Domiciliari Distrettuali - Hospice aziendali - Cure Palliative Precoci e Simultanee Si avvale inoltre della collaborazione - con i dipartimenti ospedalieri - con la AOUS - con la Medicina Generale - gli Enti Locali: servizi socio assistenziali - organizzazioni Non Profit accreditate (volontariato)

4 L'UNITA FUNZIONALE DI CURE PALLIATIVE (UFCP) UCP - CURE PALLIATIVE DOMICILIARI Cure Palliative di Base (1 Livello ) Cure Palliative Specialistiche (2 Livello) Assistenza in HOSPICE Ricovero ordinario Ricovero Diurno- Day Hospice Assistenza Ambulatoriale UFCP IN AMBITO OSPEDALIERO

5 UCP - CURE PALLIATIVE DOMICILIARI garantiscono ai sensi della legge n.39/99 Cure Palliative di Base (1 Livello ) Cure Palliative Specialistiche (2 Livello) Il MMG garantisce interventi di base attraverso un approccio palliativo, avvalendosi della consulenza del personale della UFCP, garantendo il controllo dei sintomi e una adeguata comunicazione tra il malato e la famiglia ll Medico di Medicina Generale è il responsabile clinico dei processi di cura L'UFCP garantisce interventi rivolti a malati con bisogni complessi, per i quali gli interventi di base si rivelano inadeguati; richiedono un elevato livello di competenza e modalità di lavoro interdisciplinare, in relazione al livello di complessità e all'instabilità clinica e ai sintomi di difficile controllo Il responsabile clinico è il Medico Palliativista. Garantisce continuità assistenziale, interventi programmati ed articolati sui sette giorni, pronta disponibilità sulle 24h anche per la necessità di fornire supporto alla famiglia e/o al care-giver. Garantisce il collegamento e la continua informazione dei MMG di riferimento

6 UFCP IN AMBITO OSPEDALIERO Devono essere garantite le consulenze ospedaliere su richiesta del medico di reparto al fine di prevenire, individuare, valutare e soddisfare i bisogni complessi sanitari e socio assistenziali del malato e della sua famiglia. L'assistenza palliativa in ospedale, pertanto, consiste nell' intervento medico ed infermieristico sin dalla fase in cui il malato affetto da malattia degenerativa evolutiva ed irreversibile, si trova nella cosiddetta fase "intermedia", caratterizzata da progressiva perdita di autonomia e quindi da sofferenza globale, fino alla fase avanzata di malattia. Si attua in tal modo, il concetto di " Simultaneous Care" secondo il quale il paziente pur continuando a sottoporsi a terapie causali richiede, contemporaneamente, una approccio multidisciplinare

7 Morte Naturale

8 Morte Naturale 90% dei decessi a casa senza problemi 10% necessario conoscenze mediche spec. in CP 1/2 % reparto di medicina palliativa Alleviare la sofferenza

9 Morte Naturale 90% dei decessi a casa senza problemi 10% necessario conoscenze mediche spec. in CP 1/2 % reparto di medicina palliativa Alleviare la sofferenza Medicina operatoria e Terapia Intensiva ONNIPOTENZA La morte è un FALLIMENTO

10 1.Una morte improvvisa ed inaspettata in piena salute 2.Una morte medio- veloce per l avanzamento di una malattia inguaribile ( 2-3 anni ) in piena coscienza con alleviamento del dolore ed altri sintomi con CP 3.Una morte lenta causata da demenza ( 8-10 anni ) con ottima assistenza e CP

11 1.Una morte improvvisa ed inaspettata in piena salute 3/4 2.Una morte medio- veloce per l avanzamento di una malattia inguaribile ( 2-3 anni ) in piena coscienza con alleviamento del dolore ed altri sintomi con CP 1/4 3.Una morte lenta causata da demenza ( 8-10 anni ) con ottima assistenza e CP?

12 1.Una morte improvvisa ed inaspettata in piena salute 3/4 5% 2.Una morte medio- veloce per l avanzamento di una malattia inguaribile ( 2-3 anni ) in piena coscienza con alleviamento del dolore ed altri sintomi con CP 1/4 50% 3.Una morte lenta causata da demenza ( 8-10 anni ) con ottima assistenza e CP? 30/40%

13 1. Casa 2. Ospedale 3. RSA 4. Hospice 5. Reparto di CP 6 Altro servizio di Consulenza in CP

14 1. Casa 90% 2. Ospedale 3. RSA 4. Hospice 5. Reparto di CP 6 Altro servizio di Consulenza in CP

15 1. Casa 2. Ospedale 3. RSA 4. Hospice 90% % % % 1-2 % 5. Reparto di CP 6 Altro servizio di Consulenza in CP

16 1. Casa 90% %

17 1. Casa 90% % Soldi Bravi Medici Contesto sociale/famiglia

18 1. Casa 90% % Soldi Bravi Medici Contesto sociale/famiglia Si vive più a lungo e si nasce di meno

19 2. Ospedale % Eccellenza della cura La qualità dell assistenza al malato terminale non è contemplata Fattore di spesa

20 2. Ospedale % Eccellenza della cura La qualità dell assistenza al malato terminale non è contemplata Fattore di spesa 2 bis. Ospedale Terapia Intensiva Gran parte dei decessi Eccellente assistenza medica e CP.accanimento terapeutico

21 3. RSA % La maggior parte di quelli che vi risiedono lì morirà Introdurre le CP all interno delle Case di Riposo

22 4. Hospice 1-2 % Centri di assistenza di piccole dimensioni ad alta specializzazione per malati terminali Non solo l accompagnamento alla morte ma anche superamento delle fasi critiche in malati inguaribili Non dover soffrire/ sentirsi protetti Struttura familiare intatta

23 4. Hospice 1-2 % Centri di assistenza di piccole dimensioni ad alta specializzazione per malati terminali Non solo l accompagnamento alla morte ma anche superamento delle fasi critiche in malati inguaribili Non dover soffrire/ sentirsi protetti Struttura familiare intatta 4 bis. Hospice e Medici di Base

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25 Obiettivo Generale Migliorare l accesso alle Cure Palliative Domiciliari per i malati con patologie croniche in fase evolutiva, oncologiche e non, con limitata aspettativa di vita attraverso la sperimentazione, nell ambito della Rete locale di assistenza, di un modello organizzativo integrato secondo quanto previsto dall intesa Stato Regioni

26 Obiettivi specifici 1.Identificare precocemente i malati con bisogni di cure palliative e quindi potenzialmente candidabili ad un percorso di cure palliative 2.Valutare in maniera strutturata ed omogenea i bisogni e le preferenze dei malati e delle loro famiglie 3.Riconoscere fra i malati identificati con bisogni di cure palliative coloro per i quali è necessaria la presa in carico da parte dell UCP domiciliare attraverso l attivazione di un programma di cure palliative di base o specialistiche 4.Analizzare gli elementi caratterizzanti i processi di cure palliative di base dal punto di vista organizzativo, gestionale e professionale.

27 Obiettivi specifici 1.Identificare precocemente i malati con bisogni di cure palliative e quindi potenzialmente candidabili ad un percorso di cure palliative 2. Valutare in maniera strutturata ed omogenea i bisogni e le preferenze dei malati e delle loro famiglie 3.Riconoscere fra i malati identificati con bisogni di cure palliative coloro per i quali è necessaria la presa in carico da parte dell UCP domiciliare attraverso l attivazione di un programma di cure palliative di base o specialistiche 4.Analizzare gli elementi caratterizzanti i processi di cure palliative di base dal punto di vista organizzativo, gestionale e professionale. 5.Valutare i risultati della applicazione del modello organizzativo integrato delle CurePalliative Domiciliari in riferimento: alla attività del Medico di Medicina Generale con particolare interesse al funzionamento delle UCP alla integrazione tra le strutture della Rete al coordinamento della Rete Locale 6. Rendere disponibili alla comunità scientifica ed alla Istituzioni i risultati al fine di favorire una gestione condivisa del cambiamento.

28 Uno studio pubblicato dall' Economist Intelligence Unit (EIU) ha messo a confronto le cure di fine vita in 80 Paesi.

29 Uno studio pubblicato dall' Economist Intelligence Unit (EIU) ha messo a confronto le cure di fine vita in 80 Paesi. L'Italia è 21esima. Le ragioni del nostro risultato stanno sostanzialmente nella disomogeneità dell' attuazione delle leggi nazionali nelle diverse regioni e nella riluttanza culturale alla comunicazione della diagnosi e della prognosi ai pazienti.

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32 L annuale rapporto del Ministro della Salute inviato al Parlamento il 5 maggio evidenzia un trend positivo del consumo dei farmaci analgesici, soprattutto oppiacei che nel triennio sono aumentati del 26% su scala nazionale. Conforta anche la tendenza decrescente del numero di pazienti deceduti nei reparti ospedalieri per acuti con una diagnosi primaria o secondaria di neoplasia L analisi conferma, purtroppo, il permanere di gravi disomogeneità regionali anche nell attuazione delle Reti Locali di cure palliative.

33 Secondo la definizione dell OMS del 2002: le cure palliative sono un approccio che migliora la qualita di vita dei malati e delle famiglie che si confrontano con i problemi associati a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza per mezzo dell identificazione precoce, dell approfondita valutazione e del trattamento del dolore e di altri problemi, fisici, psico- sociali e spirituali :

34 Le cure palliative dei malati oncologici rappresentano un obiettivo prioritario della AUSL 7 di Siena. Tale obiettivo è perseguito secondo un modello organizzativo che si avvale di varie competenze professionali ed espressioni organizzative. L'Associazione QUAVIO si inserisce pienamente nella rete aziendale delle cure palliative, apportandovi le specifiche competenze Gli obiettivi dell'assistenza, implementata dalla presente convenzione, sono: - Valorizzare I'ambiente familiare, in quanto rappresenta il luogo più idoneo per affrontare la sintomatologia presente nella fase terminale della malattia. - Limitare il ricorso al ricovero ospedaliero alle strette necessità cliniche. - Erogare cure specialistiche alternative al ricovero, per il controllo dei sintomi. - Prendersi cura delle problematiche del paziente terminale, inteso nella sua interezza di persona e di nucleo familiare sofferente.

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