STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA DIDATTICA INCLUSIVA (SADI)

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1 STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA DIDATTICA INCLUSIVA (SADI) Il SADI è uno strumento che non va divulgato 1

2 «Troverà delle affermazioni per l autovalutazione delle condizioni e degli aspetti della didattica inclusiva: per ognuna, esprima il suo parere con un numero (che inserirà nel quadrato) riguardo alla frequenza con cui si presenta l affermazione». 0 MAI 1 QUALCHE VOLTA 2 ABBASTANZA 3 SPESSO Clima di classe 1. Gli insegnanti introducono nei contenuti esempi di esclusione sociale a causa di pregiudizi razziali, di genere, culturali e/o abilisti (rifer disabilità ). 2. Gli insegnanti introducono nei contenuti esperienze e contributi significativi alla cultura, alla scienza, al sociale di persone con diverse culture, con disabilità. 3. Gli insegnanti aiutano gli alunni a problematizzare gli stereotipi (riferiti al genere, alle culture, alla disabilità ) nei materiali curricolari e nelle discussioni in classe. 4. Gli insegnanti evitano l esclusione da alcune o tutte le attività disciplinari degli allievi con particolari difficoltà. 5. Le barriere alla partecipazione e all apprendimento sono definite chiaramente (es. metodologia dell insegnante, organizzazione della classe ) e condivise. 6. Sono progettate attività che rinforzano la conoscenza reciproca fra gli alunni (storia personale, interessi, abilità ). 7. Gli insegnanti evidenziano periodicamente i risultati positivi di tutti gli alunni. 8. Le forme definite deficitarie nell apprendimento e quelle eccellenti diventano causa di esclusione dal gruppo. 9. Gli insegnanti organizzano periodicamente momenti in cui si condividono con gli alunni obiettivi in relazione al clima di classe. 10. Vi sono momenti periodici in cui gli alunni e gli insegnanti analizzano il clima di classe. 11. Nella scuola sono specificati e condivisi fra gli alunni i comportamenti che risultano causa di bullismo. 12. Gli insegnanti condividono con gli alunni strategie per comprendere e gestire forme di pressione di un singolo compagno o di un gruppo. 13. La capacità degli alunni di fornire supporto emotivo ai compagni di classe viene riconosciuta e valorizzata. 14. Gli insegnanti costruiscono con i loro alunni un idea di gruppo nella quale tutti sono visti capaci di dare un contributo importante all apprendimento e all insegnamento indipendentemente da una menomazione, una cultura, una lingua. 15. Le lezioni e le attività educative sono attente agli aspetti emozionali (paura di intervenire, ansia, competizione ) di tutti gli alunni. 16. Gli insegnanti sono attenti ai fenomeni di disinvestimento degli allievi verso l attività scolastica, mettendo in atto azioni concrete per analizzare i motivi e per intervenire. 17. Gli insegnanti prendono in considerazione il ruolo degli insuccessi nella costruzione della motivazione e dell investimento scolastico degli alunni. 18. In quest ultimo caso, gli insegnanti condividono un progetto comune che comprende l analisi dell insuccesso e le azioni concrete da attivare nella classe. La Didattica di fronte alle differenze Barriere e condizioni inclusive 19. Esistono progetti relativi alla prevenzione dell insuccesso scolastico. 20. L organizzazione e le pratiche di insegnamento sono pensate e costruite in relazione alle differenze degli alunni presenti nella classe. 21. Gli insegnanti di classe organizzano incontri finalizzati ad analizzare gli aspetti dell organizzazione e delle pratiche di insegnamento che possono costituire una barriera alla partecipazione e all apprendimento di tutti gli alunni. 2

3 22. Le barriere alla partecipazione e all apprendimento sono viste come criticità per tutti e non solo per gruppi di alunni con menomazioni o con lingue diverse (vedi dispersione). 23. Gli insegnanti e il personale della scuola evitano di classificare gli alunni secondo la nozione abile/non abile e di stigmatizzare alcuni alunni con definizioni stereotipate (es. bullo, incapace, lazzarone). 24. Gli insegnanti evitano gli stereotipi che incidono negativamente sulle aspettative di apprendimento verso specifici gruppi di alunni ( stranieri, con menomazioni, con svantaggio sociale, con problemi familiari, con disabilità). 25. Gli insegnanti organizzano periodicamente forme di autovalutazione formativa fra tutti gli alunni e li sostengono nella definizione di obiettivi più avanzati. 26. Ogni insegnante esplicita gli obiettivi educativi e di apprendimento relativi a tutti gli alunni della classe senza che nessuno venga escluso. 27. Ogni insegnante esplicita gli interventi di supporto, di consolidamento, di potenziamento e di sviluppo per tutti gli alunni della classe. 28. Ogni insegnante esplicita l utilizzo di mediatori finalizzati al sostegno nello studio e nei compiti pomeridiani per tutti gli alunni. 29. Ogni insegnante esplicita l utilizzo di mediatori da utilizzare nelle verifiche, nelle interrogazioni e nei compiti in classe per tutti gli alunni della classe. 30. Gli insegnanti, per la materia di competenza, indicano gli obiettivi del PEI 31. La progettazione del PEI e PDP coinvolge gli alunni. 32. La stesura del PEI è in relazione al curriculo della classe. 33. Nel PEI e PDP sono evidenziate le abilità e le capacità in possesso dell alunno. 34. Gli interventi previsti nel PEI e nel PDP indicano i mutamenti necessari alla pratica dell insegnamento e all organizzazione per favorire l apprendimento e la partecipazione. 35. Il PEI contiene progetti di collaborazione scuola e territorio. 36. Gli insegnanti specializzati per il sostegno sono coinvolti nel lavoro di classe. 37. Sono previsti incontri periodici fra insegnanti e assistenti educatori per la progettazione e la valutazione degli interventi. I sostegni diffusi e la collaborazione 38. Le forme di aiuto reciproco sono pratiche proposte e costruite con i docenti. 39. Le forme di aiuto reciproco sono pratiche ricorrenti fra gli alunni. 40. Gli insegnanti comunicano agli alunni che possono richiedere aiuto e che per questo verranno offerte strategie di gestione del problema presentato. 41. Gli insegnanti utilizzano e mantengono sistematicamente forme di aiuto per tutta la classe e quando gli alunni lo richiedono. 42. La disposizione degli alunni in classe è finalizzata alla collaborazione. 43. L organizzazione delle attività di classe prevede un utilizzo adeguato del lavoro di gruppo eterogeneo nel quale gli alunni hanno opportunità di confrontarsi e collaborare con compagni di culture e abilità differenti. 44. I gruppi organizzati in classe prevedono una varietà di ruoli per tutti gli alunni. 45. Le competenze di tutti gli alunni vengono utilizzate come risorsa per attività collaborative e di tutoraggio. 46. Si evita la strutturazione di gruppi stabili in base alle capacità. L attività in classe 47. L errore viene presentato come possibilità e strumento di riflessione per gli insegnanti e gli alunni. 48. L insegnamento viene organizzato in modo da rispondere alle differenti abilità di tutti gli alunni ü con spiccate abilità 3

4 ü con difficoltà ü con disturbi di apprendimento ü con disabilità ü senza difficoltà 49. La risposta alle differenti abilità prevede un insegnamento impostato sulla relazione fra contenuti e processi di apprendimento (es. conoscere, applicare, argomentare ) in modo da coinvolgere tutti gli alunni. 50. La semplificazione coinvolge la relazione fra contenuti e processi di apprendimento. 51. Nel corso dell insegnamento, si interviene per limitare un eccessivo dispendio di energie cognitive per tutti gli alunni, facendo ricorso a mediatori didattici utili all apprendimento (calcolatrice, tabelle, tavole dei verbi e delle regole, domande guida., selezione di termini specifici ). 52. Gli alunni sono aiutati ad esplorare un contenuto e l analisi di un concetto attraverso domande guida. 53. Gli insegnanti, oltre a presentare gli obiettivi dell apprendimento, sollecitano gli alunni a proporne di ulteriori. 54. Gli insegnanti costruiscono sistematicamente con gli alunni strategie metacognitive in relazione alle diverse discipline, le sostengono e le potenziano nel tempo. 55. Gli insegnanti rispettano i tempi degli alunni nell elaborazione delle informazioni e nell esecuzione del compito assegnato. 56. Gli insegnanti organizzano le attività ricorrendo a brevi unità di apprendimento alternate con momenti di riflessione comune utile alla stabilizzazione delle informazioni. 57. Gli insegnanti costruiscono con gli alunni le strategie utili a superare gli ostacoli che incontrano nell apprendimento. 58. Gli insegnanti progettano attività per costruire con gli alunni strategie di studio. 59. Gli alunni vengono coinvolti in un percorso di autovalutazione finalizzato a: ü riflettere sulle proprie modalità di apprendimento; ü comprendere la natura delle loro abilità e difficoltà di apprendimento e quelle dei loro compagni; ü riflettere sulle strategie utili alla gestione delle potenzialità e difficoltà di apprendimento; ü individuare mediatori e i sostegni di cui hanno bisogno ü porre obiettivi più avanzati 60. Gli insegnanti suggeriscono strategie per il passaggio dai sostegni in presenza a quelli gestiti individualmente. 61. Agli alunni definiti come «eccellenza» vengono offerti sostegni e mediatori per gestire e concretizzare le proprie potenzialità di apprendimento. 62. Gli insegnanti propongono percorsi opzionali di apprendimento tendenti a favorire approfondimenti e interessi. La valutazione 63. Gli insegnanti esplicitano i criteri di valutazione agli studenti e ai genitori. 64. Le valutazioni vengono utilizzate per orientare azioni didattiche e formative che sviluppino l apprendimento e riducano le difficoltà degli allievi. 65. Sono previsti incontri periodici fra insegnanti per analizzare l impatto delle metodologie e dell organizzazione sui risultati scolastici di tutti gli studenti. 66. La scuola organizza incontri fra insegnanti finalizzati alla condivisione di criteri di valutazione degli studenti. 67. Gli insegnanti partecipano alla progettazione e alla valutazione di tutti gli studenti, compresi gli studenti con disabilità. 68. Gli insegnanti delle singole discipline costruiscono le verifiche e/o compiti in classe per tutti gli studenti, compresi gli studenti con disabilità. 69. La valutazione viene utilizzata e condivisa da tutti gli insegnanti anche nei casi di alunni con disabilità grave. 4

5 70. Gli insegnanti di classe utilizzano modalità di verifica personalizzate per tutti gli alunni. 71. Gli insegnanti costruiscono prove di verifica basate sulla relazione fra contenuti e processi di apprendimento in modo da comprendere in esse tutti gli alunni. 72. La valutazione viene attuata in relazione ai punti di partenza degli alunni. 73. La valutazione tiene conto dell ambiente e delle condizioni socio-culturali in cui vive l alunno. 74. La valutazione viene vista e utilizzata come parte del processo orientativo. 75. Esistono informazioni circa la percentuale di studenti promossi, bocciati e con debiti da recuperare. 76. Esiste un analisi delle materie in cui gli studenti fanno più fatica. 77. Esiste un analisi delle percentuali di abbandono scolastico. 78. Esistono progetti a livello di scuola tendenti ad analizzare tali fenomeni e ad attivare azioni concrete interne alle classi per superare gli ostacoli all apprendimento e alla partecipazione. I compiti a casa 79. Gli insegnanti esplicitano agli alunni e alle loro famiglie che, nei compiti, lo studio è l applicazione delle strategie proposte in classe. 80. I compiti a casa vengono personalizzati (quantità, complessità degli esercizi, utilizzo dei mediatori, guida allo studio, approfondimenti) in base alle necessità degli alunni. 81. Gli insegnanti propongono compiti a casa che possono essere affrontati dagli allievi senza un aiuto esterno. 82. Gli insegnanti aiutano gli alunni a programmare ed organizzare i compiti e lo studio. 83. I compiti a casa e i loro risultati sono controllati sistematicamente dagli insegnanti per avere informazioni sulle modalità utilizzate dagli alunni. 84. I compiti a casa e i loro risultati sono controllati per ricavare informazioni utili ad orientare l insegnamento. 85. I compiti a casa sono utilizzati anche per permettere agli alunni di approfondire interessi personali. 5

6 SINTESI DELL AUTOVALUTAZIONE Ambiti di funzionamento, Ambiti critici e Ambiti di approfondimento Ambiti Sottoambiti Aspetti consolidati positivamente Aspetti critici Aspetti da approfondire con un ulteriore indagine Clima di classe La didattica di fronte alle differenze Barriere e condizioni inclusive I sostegni diffusi e la collaborazione L attività in classe La valutazione I compiti a casa Ambiti Clima di classe La didattica di fronte alle differenze Barriere e condizioni inclusive I sostegni diffusi e la collaborazione L attività in classe La valutazione I compiti a casa La definizione delle priorità e delle azioni inclusive Aspetti Sottoambiti consolidati Aspetti critici positivamente Aspetti da approfondire con un ulteriore indagine 6

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