PROGETTO ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO EMERGENZA NEONATALE (S.T.E.N.)

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1 PROGETTO ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO EMERGENZA NEONATALE (S.T.E.N.)

2 INDICE 1. Preme ss a S it uaz io ne at t ua le Pro po st a pro gett ua le Mo nit o r ag g io e r e nd ico nt az io ne R ipart iz io ne d e i co st i

3 1. Premessa Il servizio di trasporto neonatale è uno degli elementi su cui si basa l organizzazione regionale dell assistenza perinatale, in quanto consente la precoce identificazione e il rapido trasferimento presso il centro di terapia intensiva neonatale (TIN) dei neonati patologici così da ridurre significativamente la mortalità e la morbilità neonatale. Il servizio di trasporto assicura non solo il collegamento fra maternità e reparti di patologia/terapia intensiva neonatale ma, rappresentando l estensione sul territorio delle potenzialità diagnostiche, terapeutiche e assistenziali di una TIN, è in grado di fornire con tempestività cure appropriate a qualsiasi neonato ovunque si trovi. Pertanto l obiettivo principale di un servizio dedicato per il trasporto neonatale è quello di garantire la migliore assistenza al neonato da trasferire, con gli standard strutturali e funzionali più adeguati alle proprie necessità assistenziali. Con la D.G.R. 499/2011, di recepimento dell Accordo Stato Regione, la Regione Basilicata ha approvato il piano per la riorganizzazione della rete dei punti nascita prevedendo, tra l altro, l attivazione del Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale (STEN ) presso l AOR San Carlo in quanto punto di nascita di II livello dotato di Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Con la delibera n. 282 del 4 luglio 2013 l AOR San Carlo ha approvato il protocollo operativo Servizio Trasporto Emergenza Neonatale (STEN), con l obiettivo prioritario di garantire la precoce identificazione ed il rapido trasferimento presso la TIN dell Ospedale San Carlo dei neonati che presentano quadri patologici non trattabili nei punti nascita periferici in quanto privi di TIN, così da ridurre significativamente la mortalità e la morbilità neonatale. In particolare il protocollo definisce le modalità con cui i punti nascita periferici, nei casi di neonati ritenuti critici, attivano il servizio di trasporto neonatale costituito da un equipe specializzata, composta da un medico e da un infermiere, che si recherà sul posto con una ambulanza attrezzata con termoculla, monitor e ventilatori, al fine di assistere al meglio il nascituro ed eventualmente trasferirlo presso la TIN dell Ospedale San Carlo. In sintesi gli obiettivi dello STEN sono finalizzati a garantire: 1. la migliore assistenza ad ogni neonato nella struttura più idonea alle sue necessità; 2. l'ottimale utilizzo delle risorse professionali, strumentali ed assistenziali, con la centralizzazione dei neonati che necessitano di cure intensive; 3. il conseguente più favorevole rapporto costi/benefici dell'attività assistenziale 3

4 2. Situazione attuale Al momento attuale la dotazione di personale non consente l attivazione dello STEN, in quanto le procedure assunzionali in atto per medici ed infermieri sono finalizzate a garantire prioritariamente la piena funzionalità della UOC di neonatologia e TIN, mentre per la piena funzionalità dello STEN sarebbe necessario il potenziamento della struttura con ulteriori medici e infermieri così da garantire la copertura h24 del servizio. 3. Proposta progettuale In tale contesto ragioni di efficientamento nell utilizzo delle risorse, sia umane che finanziarie, inducono a predisporre una misura progettuale che prevede il coinvolgimento del personale strutturato all interno della UOC di neonatologia, già formato ed addestrato allo svolgimento delle suddette attività, e disponibile a intervenire nei casi di attivazione del servizio da parte dei punti periferici. Tale ipotesi progettuale risulta perseguibile in considerazione del numero di interventi di STEN stimati annualmente in rapporto al numero di nati in Basilicata: n. 40 interventi di Trasporto Primario, inteso come trasporto del neonato dal punto nascita periferico al centro di livello superiore; n. 40 interventi di Back-transport corrispondente al trasporto del neonato, guarito dalla patologia di base o comunque stabilizzato e tale da non richiedere assistenza intensiva o sub intensiva, dal centro di livello superiore al punto nascita di residenza o più prossimo a questa. n. 30 interventi di Trasporto Intersecondario che corrisponde al trasporto del neonato tra il centro di II livello, necessario per l esecuzione di particolari indagini diagnostiche e/o procedimenti terapeutici, ed altri centri specialistici non presenti in loco, oppure, per indisponibilità di posti letto del centro regionale di II livello; La proposta si fonda sulla evidenza che per la copertura del servizio STEN h24 occorrono almeno n. 6 dirigenti medici e n. 10 infermieri professionali che contrattualmente assorbono una spesa complessiva annuale di , oltre accessori connessi alla effettiva presenza in servizio, secondo quanto riportato nella tabella 1 4

5 Tabella 1 Costo personale assunto Costo unitario Costo totale n. 6 dirigenti medici , ,00 n. 10 infermieri professionali , ,00 Totale ,00 A fronte di una spessa complessiva di ,00 con personale esclusivamente dedicato a tale attività, questa Azienda propone di remunerare a titolo di risultato il personale medico e infermieristico della UOC di neonatologia, da impegnare, oltre che nell attività istituzionale, anche nel servizio di trasporto assistito. Gli importi possono essere erogati in funzione del perseguimento di specifici obiettivi connessi all attivazione e gestione del servizio STEN come di seguito esposti: 1. garantire tutti gli interventi di trasporto primario, di back-transport e di trasporto intersecondario richiesti dalle strutture periferiche; 2. garantire le attività di coordinamento del servizio (gestione delle diverse tipologie di interventi), 3. provvedere alla verifica e il controllo sulla corretta gestione del servizio (approntamento dell autoambulanza, verifica del materiale presente a bordo, verifica del funzionamento della strumentazione); 4. verifica e monitoraggio delle attività svolte (analisi dei casi trattati, valutazione dei risultati clinici, approfondimento sulle metodiche impiegate, individuazione di eventuali criticità e delle relative azioni correttive). Va inoltre precisato che il ricorso all utilizzo di personale medico e infermieristico in dotazione allo STEN è più coerente con la natura emergenziale dello STEN e garantisce livelli prestazionali quali quantitativi adeguati in considerazione della già maturate esperienze professionali nel settore. Il progetto prevede anche il coinvolgimento degli autisti per l espletamento delle diverse tipologie di trasporto sopra individuati per una durata media di 6 ore per i trasporti primari, di 3 ore per i back transport e di 8 ore per i trasporti intersecondari valorizzati ad un costo orario pari ad 1h di straordinario di 12,00. 5

6 In considerazione di quanto sopra si propone di destinare alle suddette attività il 30 % della somma complessiva annuale di ,00 necessaria per l assunzione di 6 medici e 10 infermieri, che risulta pari a da distribuire tra le figure professionali coinvolte secondo quanto riportato nella tabella 2: Tabella 2 Figura professionale Totale ( ) 9 mesi - Anno 2015 Dirigenti medici neonatologi Totale ( ) Anno , ,00 infermieri , ,00 autisti 7.500, ,00 Totali , ,00 4. Monitoraggio e rendicontazione Il progetto prevede una verifica trimestrale delle attività svolte e dei risultati ottenuti, da riportare in una sintetica relazione da trasmettere al Dipartimento Politiche della Persona, con la segnalazione di eventuali criticità rilevanti ai fini della piena funzionalità del servizio, nonché delle relative proposte di azioni correttive. 5. Ripartizione dei costi Il servizio STEN è finalizzato prioritariamente alla tutela dei neonati di strutture appartenenti alle due Aziende Sanitarie provinciali, che sono i diretti beneficiari del servizio, mentre compete all Ospedale San Carlo la sua organizzazione e gestione. Per tali motivazione questa Direzione ritiene che i costi sostenuti andrebbero ripartiti in misura maggiore tra le due aziende sanitarie regionali e solo una minima parte attribuite a questa azienda. In caso di condivisione del progetto e del relativo finanziamento, si propone la compensazione dei costi tra le aziende interessate in sede di riparto del FSR. 6

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