Come si fa (ovvero come possiamo farci in casa) una tsuba per la nostra spada

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1 Come si fa (ovvero come possiamo farci in casa) una tsuba per la nostra spada In questi giorni di vacanza o quasi sono finalmente riuscito a riprendere in mano alcuni lavori che mi stavano a cuore e che erano fermi da tempo. In particolare ho ripreso in mano una lama da terminare che era ferma da molto tempo. Nel fare questo (ed anche perché avevo qualcuno a cui regalarla) ho deciso di provare a fare una tsuba con il metodo sukashi, ovvero in parole povere lavorandola a traforo. Non lo avevo mai fatto, pur avendo fatto diverse tsuba in passato e devo dire che mi sono divertito tanto da decidere di scrivere questo piccolo tutorial per permettere a chi ne abbia voglia di cimentarsi in questo interessante compito (e poi, diciamocelo, mettere sulla propria spada una tsuba fatta da noi come la vogliamo è tutta un'altra soddisfazione...). Premetto che per poter avere successo occorre avere un minimo di attrezzatura e una buona manualità, ma comunque il compito è abbastanza alla portata di molti se non di tutti. Materiali e attrezzature Vediamo innanzitutto cosa ci serve. Per prima cosa il materiale. Io ho utilizzato della lamiera di ferro da 3 mm di spessore, recuperata da un amico carpentiere. Qualunque fabbro può fornirvela senza problemi e probabilmente gratis. Lo spessore di 3 mm può sembrare un pochino basso, ma andando a guardare le specifiche delle tsuba sukashi ho visto che è piuttosto comune ed inoltre ci facilita non poco il compito di tagliare la lamiera abbastanza facilmente. Ci serve poi una banco da lavoro con una morsa, un trapano (possibilmente a colonna), un seghetto normale e uno da traforo con delle lame da ferro, una mola con spazzolatrice, una smerigliatrice a nastro (ma di questa si può fare a meno) un martello, delle lime e un becco a gas. Altre cose sono carta bianca, matita e colla da carta e, ovviamente, tanta pazienza.

2 Creazione e applicazione della dima Prima di tutto stampiamo un foglio con la forma esterna della tsuba e i due diametri tracciati. Su questo foglio andremo a disegnare il motivo che vogliamo traforare. Una alternativa valida è quella di stampare la fotografia di una tsuba che vogliamo replicare. In questo caso, ovviamente, l'unico problema è quello di stamparla nelle giuste dimensioni. Poi prendiamo la nostra lamiera e sgrassiamola con dell'alcool. Una volta preparato il disegno, tagliamo il foglio e ricaviamo un quadrato delle dimensioni minime per contenere la nostra tsuba. Con della colla da carta applichiamolo sulla lamiera, possibilmente in un angolo (sarà poi più facile tagliare la tsuba per scontornarne l'esterno).

3 Usiamo una buona quantità di colla, perché il foglio deve tenere per tutta la lavorazione. Foratura e traforo A questo punto dobbiamo forare i punti in cui entrare con il seghetto da traforo. Usiamo sempre la punta del giusto diametro e poi ripuliamo il bordo di uscita del foro sul retro.

4 Vediamo come si presenta il pezzo alla fine della foratura. Fatto questo dobbiamo armarci di traforo e pazienza. Consiglio a chi vuole provare di usare all'inizio una lama a taglio medio/grosso, ovviamente da ferro. Le lame a taglio fine permettono dei lavori molto più belli, ma richiedono molta più manualità e si rompono veramente troppo spesso. Tagliamo con la maggiore precisione possibile tutte le sagome che abbiamo segnato. Per il taglio centrale che deve ospitare la lama si può usare anche un seghetto ad arco con la lama piatta che è un pochino più robusto, ed inoltre consiglio di tenere il foro un pochino più stretto del necessario, in modo da poterlo più facilmente adattare alla nostra lama. Un trucco per non rompere troppe lame è quello di lubrificare con (poco) olio la lama del traforo per evitare che si incastri e quindi si rompa.

5 Finitura delle sagome Una volta che abbiamo tagliato tutte le sagome rifiniamo i contorni usando delle lime. In genere si devono usare delle lime ad ago, di diversa forma in funzione di cosa dobbiamo rifinire. Volendo si può utilizzare un trapanino ad alta velocità con delle punte diamantate, ma ci vuole una certa abitudine per evitare di fare disastri. La rifinitura si farà in due tempi, ovvero una prima con la nostra dima in carta ancora applicata ed una seconda dopo averla rimossa. La rifinitura senza dima ci permette di vedere meglio cosa facciamo e di fare il lavoro finale con maggiore accuratezza. Scontornatura e finitura della forma esterna Dobbiamo poi fare il lavoro di scontornatura. In morsa, con un seghetto, tagliamo la forma esterna nel modo più preciso possibile. Con la mola seguiamo poi il contorno della dima per portare il bordo alla forma finale e rifiniamolo con la smerigliatrice.

6 Questa parte del lavoro si può fare anche con una lima e della tela a smeriglio a mano, ma diventa ovviamente molto più lungo. Finitura della superficie La finitura della superficie serve sia a dare maggiore durezza superficiale (relativamente) che a fornire un aspetto più vissuto. Con il martello, su una base di appoggio rigida (l'ideale è una piccola incudine) martelliamo tutta la superficie in maniera uniforme da ambo i lati. I colpi non devono essere troppo forti per non incidere troppo. Conviene utilizzare un martello abbastanza piccolo per non esagerare. Dopo aver martellato tutta la superficie, usando la spazzola della nostra mola

7 andiamo a spazzolare tutta la tsuba, per togliere l'aspetto della lamiera industriale. Dopo la prima spazzolatura conviene fare un secondo passaggio di martellatura e poi una seconda spazzolatura più leggera. Brunitura A questo punto dobbiamo brunire la tsuba per darle l'aspetto finale. Per fare questo esistono diversi prodotti che si possono acquistare, ma io uso solamente un becco a gas (si può fare anche sul gas di cucina...), scaldando il pezzo sino a che non diventa scuro. Appena si scurisce lo raffreddo e poi ripeto il processo sino a che non è scuro abbastanza. La brunitura diventa in genere blu, ma si può ottenere un colore più scuro mettendo dell'olio minerale sul pezzo e poi riscaldandolo (e quindi bruciando l'olio che crea una patina nerastra) e raffreddandolo come già fatto prima. Se si vuole rendere la tsuba antica è possibile usare dell'acido (ad esempio il cloruro ferrico che si riesce ancora a trovare nei negozi di hobbistica

8 elettronica come liquido per incidere i circuiti stampati), ma qui ognuno deve fare le sue prove e trovare la sua formula. Ovviamente questo deve essere fatto prima della brunitura. Quando la brunitura è terminata un velo d'olio applicato con uno straccetto o con un pezzo di carta ci permette di rendere il tutto più uniforme e lucido. Risultato finale Ed ecco in immagine il pezzo finito insieme ad altri due realizzati con la stessa tecnica replicando dei pezzi antichi di cui ho reperito le foto. Una raccomandazione a chi si volesse cimentare: utilizzate sempre occhiali di protezione, specialmente usando la mola e la spazzola, fate attenzione a

9 come usate il becco a gas e areate se bruciate l'olio. Usate guanti per proteggervi le mani lavorando sulle macchine per asportazione e quando avete il pezzo caldo. Se poi usate gli acidi per anticare la tsuba fate molta attenzione e seguite le raccomandazioni riportate sulla confezione. A questo punto non mi rimane che augurarvi buon lavoro. Alla prossima Giorgio Zoly