BANCA CR FIRENZE Società per Azioni

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1 Bilancio dell Impresa BILANCIO DELL IMPRESA 2007 BANCA CR FIRENZE Società per Azioni Sede Sociale e Direzione Generale in Firenze, via Bufalini 6 Capitale Sociale int. vers ,00 Riserve e sovrapprezzi ,27 Registro delle Imprese di Firenze, Codice fiscale e Partita IVA Albo delle Banche n Gruppo Banca CR Firenze Iscritto all'albo dei Gruppi Bancari n Società soggetta, a partire dal 29 gennaio 2008, all attività di direzione e coordinamento di Intesa Sanpaolo S.p.A.

2 INDICE DATI DI SINTESI DI BANCA CR FIRENZE S.P.A. 4 RELAZIONE SULLA GESTIONE 5 1. Schemi di bilancio riclassificati 5 Conto economico riclassificato 6 Stato patrimoniale riclassificato 7 2. Lo scenario economico e di settore 8 Il contesto internazionale 8 L area Euro e l Italia 9 L andamento dei mercati 11 L intermediazione creditizia 11 Il risparmio gestito e le attività finanziarie della clientela 12 Il quadro toscano L andamento reddituale 14 Premessa 14 Sintesi dei risultati 14 Il margine d interesse 15 I rendimenti 15 Il margine d intermediazione lordo 16 Il margine d intermediazione netto 17 Il risultato operativo netto 18 L utile dell operatività corrente al lordo delle imposte 19 L utile netto 19 Il ROE e gli altri ratios Le grandezze patrimoniali e la struttura 22 Le attività gestite per conto della clientela 22 La raccolta 22 La raccolta diretta 22 La raccolta indiretta 23 Gli impieghi a clientela 23 La qualità del portafoglio crediti 24 L attività sui mercati finanziari e l operatività in azioni proprie 24 Le interessenze partecipative 25 Le opzioni put 28 Altri impegni vincolanti di acquisto/vendita subordinati al verificarsi di determinati eventi 30 Accordi che prevedono meccanismi di way out per la dismissione di partecipazioni 32 Il patrimonio immobiliare 32 I conti di capitale 33 I flussi finanziari 34 L attività di organizzazione 34 L attività commerciale 37 Il Risk Management 40 Le risorse umane e la rete territoriale 43 L attività di comunicazione Altre informazioni 49 Il rating 49 2

3 INDICE L andamento del titolo 49 La composizione dell azionariato 50 Informazioni generali sui piani di stock granting e stock option 50 Legge 262/05 Art. 154 bis del TUF: Modello di riferimento - Approccio del Gruppo Banca CR Firenze 51 Le operazioni infragruppo e con parti correlate 52 Direzione e Coordinamento 53 Le partecipazioni detenute da Amministratori, Sindaci, Direttore Generale e Dirigenti con responsabilità strategiche I fatti di rilievo e l evoluzione della gestione dopo la chiusura dell esercizio 55 I fatti di rilievo nel corso dell esercizio Gli eventi successivi alla data di chiusura dell esercizio 56 L evoluzione prevedibile della gestione nell esercizio Proposta di approvazione del bilancio e di destinazione dell utile da ripartire 60 STRUTTURA E ALLEGATI AL BILANCIO DELL IMPRESA 61 Introduzione 61 Stato patrimoniale 62 Conto economico 64 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 65 Rendiconto finanziario 66 Nota Integrativa 67 Parte A Politiche contabili 67 Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 79 Parte C Informazioni sul conto economico 129 Parte D Informativa di settore 155 Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 156 Parte F Informazioni sul patrimonio 219 Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda 223 Parte H Operazioni con parti correlate 224 Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 232 Allegati al bilancio dell'impresa 234 Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita ( AFS ) costituite da partecipazioni minoritarie acquisite ai fini di investimento, detenute alla data di chiusura dell esercizio 234 Elenco delle obbligazioni convertibili 235 Rendiconto annuale dei Fondi di Previdenza Integrativa senza autonoma personalità giuridica 236 Rendiconto annuale del Fondo Pensione Aperto a contribuzione definita CRF Previdenza 242 Elenco degli immobili di proprietà alla data di chiusura dell esercizio 299 Elenco degli incarichi assegnati alla società di revisione contabile PricewaterhouseCoopers S.p.A. 305 ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO AI SENSI DELL ART. 81-TER REGOLAMENTO CONSOB 306 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 307 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 318 NETWORK TERRITORIALE DELLA CAPOGRUPPO 320 3

4 Dati di sintesi di Banca CR Firenze S.p.A. (importi in milioni di euro) 31 dicembre dicembre 2006 Variazione % (1) DATI ECONOMICI Margine d'interesse netto ,0% Commissioni nette ,0% Margine d'intermediazione lordo ,6% Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie ,3% Margine d'intermediazione netto ,9% Spese di funzionamento ,7% Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ,2% Utili da operazioni non ricorrenti ,0% Utile netto ,5% Comprehensive income (2) ,0% INDICI DI REDDITIVITÀ ROE (3) 10,6% 11,6% -1,0% ROE rettificato (4) 9,5% 7,2% +2,3% Cost / income ratio (5) 56,9% 61,2% -4,3% DATI PATRIMONIALI Totale attività ,2% Crediti verso clientela (esclusi crediti in sofferenza) ,4% Partecipazioni ,3% Passività finanziarie al costo ammortizzato e al fair value ,2% Patrimonio netto ,8% ATTIVITÀ FINANZIARIE DELLA CLIENTELA Attività finanziarie totali ,1% Raccolta diretta ,0% Raccolta indiretta ,9% - Risparmio amministrato ,8% - Risparmio gestito ,1% - Gestioni patrimoniali (GPM - GPS - GPF) ,0% - Fondi ,7% - Assicurazioni ,2% - Fondi di previdenza complementare ,5% INDICI DI RISCHIOSITÀ DEL CREDITO Crediti netti in sofferenza / Crediti netti verso la clientela 0,97% 1,03% -0,06% Altri crediti deteriorati netti/ Crediti netti verso la clientela 1,36% 1,56% -0,20% Crediti deteriorati netti / Crediti netti verso la clientela 2,34% 2,59% -0,25% COEFFICIENTI DI SOLVIBILITÀ Patrimonio di base / Attivo ponderato 9,21% 10,15% -0,94% Patrimonio di Vigilanza / Attivo ponderato 14,11% 15,11% -1,00% INFORMAZIONI SUL TITOLO AZIONARIO (6) Numero azioni in circolazione (in milioni) 828,8 827,3 +0,2% Quotazione per azione (in 7) - media 5,988 4, ,7% - minima 4,250 3, ,2% - massima 6,640 4, ,4% Utile netto per azione (in 7) 0,181 0,290-37,6% Utile netto diluito per azione (in 7) (7) 0,181 0,290-37,6% Dividendo unitario (in 7) (8) 0,130 0,100 30,0% Book value per azione (in 7) (9) 1,856 1,773 +4,7% Dividendo / prezzo medio annuo (%) 2,17% 2,50% -0,33% STRUTTURA OPERATIVA Dipendenti ,8% Promotori finanziari ,0% Filiali bancarie ,5% Spazi finanziari ,1% Centri imprese e private ,2% (1) I dati economici e reddituali al 31 dicembre 2006 sono stati rideterminati a fini raffrontativi allo scopo di tener conto della riclassifica dei costi e ricavi di pertinenza dei Fondi di Previdenza Integrativa (FIP) senza autonoma personalità giuridica negli Altri costi e ricavi dell operatività corrente sulla base delle più recenti interpretazioni della normativa contabile di riferimento. (2) Utile netto +/- Variazione delle riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita. (3) Utile al netto delle operazioni non ricorrenti / Patrimonio netto contabile medio degli ultimi due esercizi escluso l Utile al netto delle operazioni non ricorrenti. (4) Comprehensive income / Patrimonio netto contabile medio degli ultimi due esercizi escluso l'utile al netto delle operazioni non ricorrenti. (5) Spese di funzionamento / Margine d'intermediazione lordo. (6) Si ricorda che in data 5 marzo 2007 ha avuto luogo il raggruppamento delle azioni; di conseguenza i dati raffrontativi sono stati riallineati a tale operazione. (7) Calcolato quantificando gli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie aventi impatti di diluizione secondo quanto disposto dallo IAS 33. (8) Dividendo proposto all Assemblea dei soci. (9) Patrimonio netto / numero di azioni in circolazione. 4

5 RELAZIONE SULLA GESTIONE RELAZIONE SULLA GESTIONE 1. Schemi di bilancio riclassificati Al fine di assicurare una migliore comprensione della gestione della Banca e dell andamento dei principali aggregati economico-patrimoniali in cui questa si è concretizzata nel periodo in esame, si è provveduto ad elaborare gli schemi riclassificati di conto economico e stato patrimoniale che seguono partendo dai prospetti contabili ufficiali. Le riclassifiche effettuate sono state le seguenti: 1. Conto economico riclassificato: ripartizione della voce Altri oneri/proventi di gestione nella voce gestionale Recuperi su depositi a risparmio e su conti creditori (inclusi nel margine d intermediazione lordo) e nelle sottovoci gestionali Recuperi spese (ricompresi nelle spese di funzionamento) e Altri oneri e proventi di gestione residuali (riportati fra gli Altri costi e ricavi dell operatività corrente ); aggregazione delle voci 70 - Dividendi e proventi simili e Utili (perdite) delle partecipazioni nella voce gestionale Dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni ; aggregazione delle voci 80 - Risultato netto dell attività di negoziazione e Utili (perdite) da cessione di crediti e altre attività finanziarie nella voce gestionale Risultato delle attività e passività finanziarie, escludendo gli utili realizzati su operazioni non ricorrenti che vengono evidenziati a parte nella voce gestionale Utili da operazioni non ricorrenti ; aggregazione della sottovoce gestionale Altri oneri e proventi di gestione residuali e delle voci Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali e Utili (perdite) da cessione di investimenti nella voce gestionale Altri costi e ricavi dell operatività corrente. 2. Stato patrimoniale riclassificato: aggregazione nella voce Patrimonio netto del passivo patrimoniale delle voci Riserve da valutazione, Riserve, Sovrapprezzi di emissione, Capitale e Utile (perdita) d'esercizio. 5

6 Conto economico riclassificato Codice voce VOCI 31 dicembre 31 dicembre Variazione Variazione dello schema (importi in milioni di euro) assoluta % di bilancio (2) obbligatorio (1) 30 Margine d interesse ,7% 90 Risultato netto dell attività di copertura ,0% Margine d interesse netto ,0% 60 Commissioni nette ,0% di cui di 190 Recuperi su depositi a risparmio e su conti creditori ,5% 70, 210 Dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni ,2% 80, di cui di 100 Risultato delle attività e passività finanziarie ,4% Margine d intermediazione lordo ,6% 130 Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie ,3% Margine d intermediazione netto ,9% Spese di funzionamento: ,7% 150 a) - Spese per il personale ,2% 150 b) - Altre spese amministrative ,8% 170, Rettifiche di valore nette su attività materiali e - immateriali ,8% di cui di Altri proventi di gestione netti (recuperi spese) ,6% Risultato operativo netto ,6% 160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ,1% di cui di 190, 220, 240 Altri costi e ricavi dell operatività corrente ,0% Utile dell operatività corrente al lordo delle imposte ,2% di cui di 100 Utili da operazioni non ricorrenti ,0% 260 Imposte sul reddito ,1% 280 Utile (perdita) delle attività in via di dismissione ,0% Utile netto ,5% (1) Nella colonna sono indicati i codici delle voci degli schemi obbligatori di bilancio i cui ammontari confluiscono nelle voci del presente schema riclassificato (Comunicazione Consob n DEM/ del ). (2) I dati economici e reddituali al 31 dicembre 2006 sono stati rideterminati a fini raffrontativi allo scopo di tener conto della riclassifica dei costi e ricavi di pertinenza dei Fondi di Previdenza Integrativa (FIP) senza autonoma personalità giuridica negli Altri costi e ricavi dell operatività corrente sulla base delle più recenti interpretazioni della normativa contabile di riferimento. 6

7 RELAZIONE SULLA GESTIONE Stato patrimoniale riclassificato Codice voce dello ATTIVO 31 dicembre 31 dicembre Variazione Variazione schema di bilancio (importi in milioni di euro) assoluta % obbligatorio (1) 10 Cassa e disponibilità liquide ,1% Attività finanziarie ,9% Crediti ,5% 60 - crediti verso banche ,6% 70 - crediti verso clientela ,3% Attività finanziarie negoziabili ,2% 20 - attività finanziarie di negoziazione ,5% 40 - attività finanziarie disponibili per la vendita ,8% 80 Derivati di copertura ,0% Immobilizzazioni ,1% 100 Partecipazioni ,3% 110 e 120 Attività materiali ed immateriali ,1% 130 Attività fiscali ,7% 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione ,0% 150 Altre attività ,3% Totale attivo ,2% Codice voce dello PASSIVO 31 dicembre 31 dicembre Variazione Variazione schema di bilancio (importi in milioni di euro) assoluta % obbligatorio (1) Passività finanziarie ,2% Passività finanziarie al costo ammortizzato e al fair value ,2% 10 - debiti verso banche ,8% 20 - debiti verso clientela ,7% 30 - debiti rappresentati da titoli ,3% 40 Passività finanziarie di negoziazione ,8% 60 Derivati di copertura ,2% 80 Passività fiscali ,2% Fondi a destinazione specifica ,1% 110 Trattamento di fine rapporto del personale ,4% 120 Fondi per rischi e oneri e fondi di quiescenza ,5% 90 Passività associate ad attività in via di dismissione ,0% 100 Altre passività ,4% da 130 a 200 Patrimonio netto ,8% Totale passivo ,2% (1) Nella presente colonna sono indicati i codici delle voci degli schemi obbligatori di bilancio i cui ammontari confluiscono nelle voci del presente schema riclassificato (Comunicazione Consob n DEM/ del ). 7

8 RELAZIONE SULLA GESTIONE 2. Lo scenario economico e di settore Il contesto internazionale Nonostante Stati Uniti e UEM, nel corso dei primi nove mesi dell anno, abbiano rallentato il proprio ritmo di espansione, il PIL mondiale ha mantenuto praticamente costante il tasso di crescita in prossimità del +5%, grazie al contributo dei paesi emergenti, ed in particolare di Cina, Russia e Brasile. Il quadro macroeconomico internazionale appare dunque ancora contraddistinto da un lato dalla continua accelerazione dello sviluppo economico dei paesi emergenti, e dall altro dalle incertezze che, in seguito alla crisi del mercato immobiliare e dei mutui sub-prime, ancora sussistono riguardo alle modalità di rallentamento dell economia Usa e degli effetti che tale rallentamento potrà avere sulla crescita economica degli altri paesi industrializzati e sui mercati finanziari. I dati di previsione per fine 2007 evidenziano una crescita del PIL mondiale del +5,1% (+5,2% nel 2006) e del commercio internazionale del +6,1% (+9,1% nel 2006). Le più recenti previsioni sull andamento dell economia nel 2008 confermano le tendenze emerse nel 2007 con un rallentamento sia del tasso di crescita del PIL mondiale, previsto attestarsi al +4,2%, sia del commercio internazionale (+5,5% a fine 2008). 11,5 PIL Tassi di crescita medi annui 10,4 10,6 9,5 7,5 5,5 5,2 5,1 3,5 1,5 2,9 2,2 2,9 1,9 2,1 1,9 2,6 1,7-0, PIL MONDIALE USA GIAPPONE CINA UE ITALIA Fonte: Prometeia Rapporto di Previsione (gennaio 2008) Nel corso del terzo trimestre la crescita dell economia americana è risultata in accelerazione (+1,2% sul trimestre precedente) grazie alla tenuta dei consumi privati, ed in particolare di beni durevoli, degli investimenti delle imprese e della domanda estera netta, che hanno compensato la correzione in atto nel mercato immobiliare residenziale. Gli indicatori congiunturali presentano, ciò nonostante, segni di deterioramento, convalidando le attese di decelerazione: gli indicatori di attività produttiva nel periodo ottobre-dicembre si sono collocati su livelli inferiori a quelli del terzo trimestre sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi; il clima di fiducia dei consumatori dopo essere diminuito per quattro mesi consecutivi, nel mese di dicembre 2007 si è stabilizzato, ma rimane elevato il pessimismo riguardo la situazione 8

9 RELAZIONE SULLA GESTIONE prospettica dell economia, anche alla luce delle tensioni sui mercati finanziari e sul prezzo del petrolio. Queste considerazioni portano i principali previsori a confermare il rallentamento dell economia USA con un tasso di sviluppo atteso per fine 2007 del +2,1% (+2,9% nel 2006). Le tendenze al rallentamento dell economia statunitense sono confermate anche per il 2008 per gli effetti diretti ed indiretti della correzione del mercato immobiliare. La flessione degli investimenti di natura residenziale, all origine della riduzione dei prezzi degli immobili, determinerà una diminuzione della ricchezza complessiva con impatto negativo sui consumi privati. Il tasso di crescita del PIL è previsto per il 2008 al +1,6%. Il rallentamento, in corso e prospettico, dell economia USA viene confermato anche dall atteggiamento restrittivoespansivo adottato nel periodo più recente dalla Federal Riserve, che da settembre 2007 alla fine di gennaio 2008 ha tagliato il costo del denaro per cinque volte, portando il tasso sui fed funds al 3% (dal 5,25%), e che si è lasciata aperta la porta per ulteriori tagli dei tassi per scongiurare pericoli di recessione. Nel corso del 2007 l economia cinese ha confermato la fase di rilevante sviluppo con un tasso di crescita del PIL pari a +10,6% (+10,4% nel 2006). L effetto trainante è generato soprattutto dagli investimenti che continuano ad accelerare, seguiti da consumi ed esportazioni. Nonostante il rallentamento dell economia americana e la politica restrittiva da parte della banca centrale cinese, le previsioni per il 2008 confermano uno sviluppo significativo con un tasso di crescita del PIL del +9,5%. Nel corso dei primi nove mesi del 2007 l economia Giapponese ha fatto registrare un andamento erratico. La crescita dei primi tre mesi dell anno è infatti stata seguita da una sensibile flessione nel secondo trimestre e da un parziale recupero nel terzo, a conferma del clima di incertezza e instabilità che sta caratterizzando l economia nipponica. Le previsioni per la fine del 2007 (+1,9%) e per il 2008 (+1,8%) evidenziano un tasso di crescita del PIL in rallentamento rispetto al dato 2006 (+2,2%). L Area Euro e l Italia Nel terzo trimestre dell anno il PIL dell area UEM ha accelerato (+0,8%) dopo un secondo trimestre deludente (+0,3%); il risultato ha riflesso la prosecuzione della crescita dei consumi delle famiglie e la ripresa degli investimenti, pesantemente influenzati nel trimestre precedente dal calo degli investimenti in costruzioni. I ritmi di crescita sono migliorati nei tre maggiori paesi (+0,7% in Germania e Francia e +0,4% in Italia). Gli indicatori concernenti l andamento dell attività economica per il periodo successivo presentano un ridimensionamento e tendono a collocarsi su livelli inferiori a quelli del terzo trimestre, segnalando la possibilità di una, sia pur moderata, attenuazione dei ritmi di crescita nel quarto trimestre. I dati di pre-chiusura del 2007 confermano il rallentamento con un tasso di crescita del PIL previsto al +2,6% a fine 2007 (+2,9% nel 2006). Anche le previsioni per il 2008 confermano un tendenziale rallentamento per effetto dei minori investimenti nel settore delle costruzioni e per la decelerazione delle esportazioni dovuta al mantenimento del cambio euro/dollaro su livelli elevati. Il tasso di crescita del PIL è previsto al +1,7%. In tema di politica monetaria nell area UEM il consiglio direttivo della BCE nelle più recenti riunioni ha optato per mantenere i tassi di riferimento al 4% dopo l ultimo aumento di 25 basic points avvenuto a giugno La BCE ha altresì confermato a pieno i rischi verso l alto sulla dinamica dei prezzi al consumo; presa in un difficile gioco di equilibrismo tra rischi verso il basso per la crescita e rischi verso l alto per la dinamica dei prezzi, la Banca Centrale Europea dovrebbe, secondo i principali previsori, mantenere un atteggiamento neutrale lasciando, nel breve periodo, i tassi di riferimento fermi al 4%. I mercati cominciano tuttavia a scontare, fin da ora, un atteggiamento meno restrittivo dell Autorità monetaria con un ritorno dei tassi a breve su livelli maggiormente in linea con il tasso di policy. Nel corso dei primi nove mesi del 2007, coerentemente con quanto accaduto nell area UEM, l economia italiana ha conosciuto una fase di decelerazione essenzialmente attribuibile alla debolezza della domanda interna ed al calo delle esportazioni, penalizzate dal rafforzamento dell euro. La produzione industriale, dopo un 2006 che sembrava aver segnato la fine di una lunga fase di stagnazione, ha perso via via slancio nel corso del 2007 ed anche gli investimenti in macchinari ed attrezzature sono risultati in decelerazione; gli investimenti in costruzioni hanno invece continuato ad essere la componente più dinamica della domanda aggregata mostrando, grazie anche al sostegno fornito dagli incentivi fiscali per l edilizia residenziale e agli stanziamenti per le opere pubbliche, una crescita più sostenuta rispetto al La crescita dei consumi delle famiglie, dopo essersi mantenuta dinamica nel primo semestre dell anno, ha subìto un rallentamento nel terzo trimestre prevalentemente nella componente durevole; il livello di indebitamento seppur ancora in crescita ha fatto registrare una decelerazione, soprattutto per effetto dell aumento dei tassi di interesse a breve termine. 9

10 6,0 Componenti della domanda aggregata italiana Tassi di crescita medi annui 5,5 5,0 4,0 4,1 4,5 3,0 2,0 1,9 1,7 1,7 1,8 1,5 1,9 2,7 2,0 2,2 2,3 2,5 1,0 0,4 0,0-0,3-1,0 PIL DOMANDA INTERNA CONSUMI PRIVATI CONSUMI PUBBLICI INV. IN MACCHINARI INV. IN COSTRUZIONI ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI Fonte: Prometeia Rapporto di Previsione (gennaio 2008) Sulla base della stima preliminare ISTAT del PIL per il quarto trimestre la crescita complessiva per l anno 2007 dovrebbe attestarsi al +1,7%, in lieve flessione rispetto all anno 2006 (+1,9%). Le prospettive di crescita per il 2008 evidenziano un tendenziale rallentamento, determinato soprattutto dalla flessione dei consumi delle famiglie, degli investimenti in costruzioni e delle esportazioni. Complessivamente l economia italiana evidenzia una crescita rallentata rispetto ai principali partners europei. Il tasso di crescita del PIL è infatti previsto al +1,1%, contro il +1,7% dell Area UEM. Per quanto riguarda le singole componenti della domanda aggregata le principali evidenze delle nuove previsioni risultano essere: rallentamento della crescita delle esportazioni, con un tasso di sviluppo stimato per il 2008 pari a +1,7% (+2,3% nel 2007), derivante dal peggioramento delle condizioni competitive delle nostre merci, in conseguenza del previsto mantenimento del cambio 7/$ sugli attuali livelli, e della minore espansione della domanda proveniente dai mercati di sbocco; flessione degli investimenti in costruzioni, con una dinamica attesa nel 2008 del +1,5% (+4,1% nel 2007), per effetto del venir meno del lunghissimo ciclo espansivo che li ha caratterizzati; crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature, con una dinamica attesa nel 2008 del +2,2% (+2,0% nel 2007), per i quali nonostante la debolezza della domanda non verranno meno le esigenze di ristrutturazione volte a rafforzare la posizione competitiva delle imprese in un contesto di buona redditività e sgravi fiscali; dinamica meno favorevole della spesa delle famiglie, prevista attestarsi al +1,2% (+1,9% nel 2007), sulla quale si riflettono il maggior costo del denaro rispetto al passato, la necessità di far fronte agli investimenti immobiliari sostenuti in precedenza e l incertezza sulla ricchezza pensionistica. 10

11 RELAZIONE SULLA GESTIONE L'andamento dei mercati Per quanto riguarda i Mercati Finanziari Internazionali, lo scoppio della crisi subprime negli USA, avvenuta nel secondo semestre dell anno, ha causato una ondata di avversione al rischio da parte degli operatori, facendo mutare lo scenario che aveva caratterizzato i trimestri precedenti. Nella prima parte del 2007, infatti, i mercati azionari avevano messo a segno buone performances a livello aggregato, mentre avevano sofferto i titoli a reddito fisso, specie nelle scadenze più elevate. Successivamente, le difficoltà del mercato immobiliare USA, e la crisi del mercato interbancario, derivante dalla perdita di fiducia nella solvibilità delle controparti bancarie, hanno provocato un arretramento del mercato azionario e ingenti flussi di acquisti sui titoli a reddito fisso Governativi G7. I credit spread si sono ampliati, di riflesso alla crescente avversione al rischio manifestata dagli operatori, e quindi le obbligazioni Corporate e Sovereign Emerging Countries hanno sottoperformato i più sicuri (o almeno considerati tali in questa fase) titoli di Stato. Il 2007 si è chiuso comunque con un rialzo per la maggior parte delle borse internazionali, seppur inferiore a quanto evidenziato in prossimità dei massimi precedenti. In particolare l indice MSCI World, che racchiude tutte le borse mondiali, ha evidenziato un ritorno del +2,8% da inizio anno, mentre tra i principali indici internazionali si è registrato un buon guadagno per il Dow Jones (+4,9%) e soprattutto per il Dax tedesco (+22,3%) e la performance negativa del Nikkei (-11,1%). L indice italiano S&P/Mib ha registrato nel 2007 una perdita prossima al 7%. L intermediazione creditizia Con riferimento al mercato del credito, la dinamica degli impieghi bancari ha manifestato nel 2007 un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello sperimentato nel corso dell anno precedente: infatti, gli impieghi complessivi del totale banche in Italia hanno segnato un tasso di crescita tendenziale annuo pari al +10,2%, che si raffronta al +11,2% di fine L ammontare degli impieghi complessivi del totale banche in Italia alla fine del 2007 è risultato pari a miliardi di euro segnando un flusso di nuovi impieghi di circa 133 miliardi di euro rispetto alla fine del La dinamica degli impieghi continua ad essere sostenuta sia dalla componente a più protratta scadenza che da quella a breve termine. A dicembre 2007 le variazioni tendenziali annue delle singole componenti degli impieghi bancari sono risultate pari al +11,5% per il segmento a medio e lungo termine (+11,6% a fine 2006) e di +7,9% per quello a breve termine (+10,5% a fine 2006). Andamento della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) e impieghi del sistema banche Italia Tassi di crescita medi annui 12,0 11,2 10,0 10,2 8,6 8,6 8,0 7,6 6,7 6,0 4,0 2,0 0,0 RACCOLTA DIRETTA IMPIEGHI Fonte: ABI Evoluzione dei mercati finanziari e creditizi (dicembre 2008) 11

12 La raccolta bancaria a dicembre 2007 è risultata pari a miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale positiva del +6,7%, che si raffronta al +7,6% di fine 2006: lo stock della raccolta è aumentato nel corso dell ultimo anno di 79 miliardi di euro. Considerando le dinamiche delle diverse componenti del funding, a dicembre 2007 si osserva una decelerazione del trend dei depositi da clientela, il cui tasso di crescita tendenziale annuo è risultato pari al +2,9% (+5,2% a fine 2006) ed un aumento della dinamica delle obbligazioni delle banche: +12,3% a fine 2007 (+11,4% a fine 2006). Il mercato dei tassi bancari ha fatto registrare, quale riflesso delle indicazioni di politica monetaria della BCE ed in parte recependo le mutate condizioni sul mercato interbancario, una generale crescita: il tasso medio della raccolta bancaria da famiglie e società non finanziarie si è collocato a dicembre 2007 al 2,94%, in aumento rispetto a dicembre 2006 di 70 punti base; il tasso medio sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie si è collocato, sempre a dicembre 2007, al 6,17%, 78 punti base al di sopra di quanto segnato a dicembre Il risparmio gestito e le attività finanziarie della clientela Con specifico riguardo alla raccolta indiretta delle banche, gli ultimi dati sulla consistenza dei titoli a custodia (sia in gestione che in amministrazione), pari a oltre miliardi di euro a ottobre 2007 (ultimo dato disponibile), mostrano come essa sia cresciuta rispetto a 12 mesi prima del +1,0%. Le gestioni patrimoniali bancarie alla fine di ottobre 2007 (ultimo dato disponibile) rappresentano l 8,2% della raccolta indiretta (contro il 9,3% di 12 mesi prima) e ammontano a 141,1 miliardi di euro. Il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero, a dicembre 2007, è risultato pari a 570,2 miliardi di euro. Analizzando la composizione per tipologia del patrimonio, si rileva come nell ultimo anno la quota dei fondi di liquidità sia salita passando dal 13,7% al 16,5%, così come la quota dei fondi flessibili, dall 8,5% all 11,7%, e di quelli hedge, dal 4,6% al 6,4%; la quota dei fondi azionari è, viceversa diminuita dal 25,9% al 23,7%, così come l incidenza dei fondi bilanciati, passata dal 6,9% al 5,9% e dei fondi obbligazionari passata dal 40,4% al 35,8%. Il quadro toscano L economia toscana proviene da un 2006 contrassegnato da una buona ripresa del ciclo, confermata anche nella prima parte del 2007, quando esportazioni e produzione industriale hanno mantenuto risultati largamente positivi, anche se non dissimili da quelli del resto del paese. Particolarmente interessante la ripresa delle esportazioni proveniente dai settori che, ormai da anni, segnano le migliori performance per l economia toscana e che riguardano i mezzi di trasporto, la meccanica, la chimica e farmaceutica, la gomma e le materie plastiche, il mobilio e, nel comparto della moda, le confezioni e la pelletteria. Il forte aumento del valore delle vendite all estero avviene, in realtà, soprattutto a causa del significativo aumento dei prezzi dei beni venduti, tanto che in termini reali l incremento delle esportazioni risulta in realtà alquanto ridotto. Questa particolare evoluzione delle esportazioni trova risconto anche nell andamento della produzione industriale, che ha continuato a segnare aumenti nei primi due trimestri dell anno, segnando però un preoccupante rallentamento nel terzo. La prevalenza di segnali positivi relativamente alla prima metà del 2007 non può nascondere il fatto che nella seconda parte le cose sono peggiorate; sia la produzione industriale, che le esportazioni mostrano chiari segni di inversione di tendenza, confermando quanto si va osservando anche a livello nazionale ed internazionale. Con queste alterne vicende è molto probabile che il risultato del 2007 sia complessivamente lo stesso dell anno precedente con una crescita del PIL regionale del +1,7%, sostanzialmente in linea con quella prevista a livello nazionale. Osservata a prezzi costanti, la crescita del PIL potrebbe trovare impulso più dalla domanda interna che da quella internazionale: infatti, depurate dal forte aumento dei prezzi, le esportazioni toscane verso l estero risulterebbero in aumento appena del +1,4%. In realtà l aumento dei prezzi sottostante gli andamenti reali favorisce la formazione di maggiori redditi a favore del sistema produttivo regionale, tale da giustificare sia la ripresa dei consumi delle famiglie (+1,9%), che quella degli investimenti (+2,5%). Naturalmente una parte di questo aumento dei redditi va ad alimentare le casse dello Stato, contribuendo al miglioramento del bilancio pubblico, visto che la spesa corrente della PA è prevista aumentare, anche in Toscana, appena del +0,9%. 12

13 RELAZIONE SULLA GESTIONE Per quanto riguarda il valore aggiunto per rami di attività economica, è il settore manifatturiero a segnare il rallentamento più evidente, soprattutto per il permanere delle difficoltà di alcuni suoi importanti comparti come quello della moda, che vede ancora ridursi -in termini reali- il valore aggiunto prodotto; continuano invece a crescere i comparti della meccanica e della chimica farmaceutica. Il terziario, che ha un incidenza del 70,3% sul PIL, come sempre, è meno sensibile alle vicende congiunturali dell economia e prosegue la sua crescita a ritmi lenti ma abbastanza uniformi, con la conseguenza che negli anni di maggiore crescita dell economia la sua espansione appare più lenta di quella dell industria, mentre negli anni di maggiore difficoltà risulta più vivace. Ancora sostenuta la crescita del settore delle costruzioni per la persistenza di un ciclo degli investimenti ancora positivo, che si dovrebbe tuttavia arrestare nel corso del Le difficoltà emerse nell ultima parte del 2007 si approfondiranno nel 2008 quando alla persistenza delle tensioni sui mercati internazionali, si assoceranno anche criticità sul fronte della domanda interna. Le esportazioni verso l estero manterranno un profilo di crescita molto basso (+1,3%) anche per effetto del previsto mantenimento del cambio euro/dollaro sugli attuali livelli. I consumi delle famiglie, che pur hanno sostenuto la domanda nel corso del 2007, avvertiranno le conseguenze della crisi finanziaria; il crescente indebitamento cui si sono sottoposte anche le famiglie toscane avrà evidenti conseguenze sulle capacità di spesa a seguito dell aumento dei tassi di interesse. L aumento della propensione al consumo, che aveva caratterizzato gli ultimi anni e che aveva consentito aumenti della spesa delle famiglie anche in presenza di un reddito disponibile stagnante, si arresterà, così che nel 2008 i consumi aumenteranno solo del +1,3%, meno dell aumento del PIL. Gli investimenti potrebbero risentire anch essi della maggiore cautela con cui le banche elargiranno il credito, aumentando nel prossimo anno intorno a +2,0% e soprattutto nella componente in macchinari. La spesa pubblica continuerà a crescere in misura contenuta (+0,6%), anche perché una parte crescente delle risorse prelevate dalla PA dovrà andare a remunerare interessi sul debito pubblico che si prevedono in aumento. L insieme di queste componenti della domanda finale favorirà una crescita del PIL intorno al +1,4%: un tasso di crescita che torna ad abbassarsi, posizionandosi ancora ben al di sotto del tasso di crescita di lungo periodo dell economia toscana. Dal punto di vista settoriale si dovrebbero mantenere le dinamiche osservate nel corso del 2007, con la sola eccezione positiva dell agroalimentare. Quindi, ancora una volta, la moda avvertirà ulteriori difficoltà (anche se con le eccezioni positive delle confezioni e della pelletteria), mentre la meccanica, la chimica e la farmaceutica proseguiranno nella loro graduale espansione. Rallenterà il ciclo positivo delle costruzioni, mentre il terziario manterrà abbastanza inalterato il proprio ritmo di crescita, con qualche maggiore difficoltà per il commercio a causa del rallentamento dei consumi delle famiglie. Il tasso di occupazione dovrebbe confermare il trend crescente degli scorsi anni mentre il livello di produttività sembrerebbe ulteriormente in flessione. La crescita delle unità occupate dovrebbe tuttavia tendere ad appiattirsi per effetto della crescita modesta ma anche come conseguenza del processo di razionalizzazione dell economia che permetterebbe una ripresa della produttività. 13

14 RELAZIONE SULLA GESTIONE 3. L andamento reddituale Premessa Ai fini raffrontativi, i dati reddituali riferiti all esercizio 2006 sono stati riesposti allo scopo di tener conto della riclassifica dei costi e ricavi di pertinenza dei Fondi di Previdenza Integrativa (FIP) senza autonoma personalità giuridica nella voce gestionale Altri costi e ricavi dell operatività corrente ritenuta, sulla base delle più recenti interpretazioni della normativa contabile di riferimento, più appropriata per accogliere le suddette componenti economiche, non aventi impatto sull utile netto della Banca. Nel corso del 2007 l attività è stata caratterizzata, in linea con gli obiettivi indicati nel budget e nel piano triennale, da efficaci azioni commerciali client oriented, allo scopo di migliorare il servizio reso alla clientela, in un ambito di razionalizzazione e contenimento dei costi. Sono stati conseguiti risultati significativi in termini economici, patrimoniali e finanziari, in un quadro di forte attenzione verso la migliore e più efficiente allocazione del capitale, verso il presidio del rischio e della creazione di valore. Sintesi dei risultati 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Margine d'interesse ,7% Margine d'interesse netto ,0% Margine d'intermediazione lordo ,6% Margine d'intermediazione netto ,9% Risultato operativo netto ,6% Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ,2% Utili da operazioni non ricorrenti ,0% Utile netto ,5% L utile netto conseguito nel 2007, pari a 150 milioni di euro, segna un decremento di 90 milioni in raffronto ai 240 milioni del precedente esercizio (-37,5%) che tuttavia includeva utili da operazioni non ricorrenti pari a circa 101 milioni di euro (98 milioni di euro al netto del relativo impatto fiscale), rappresentati dalle plusvalenze conseguenti alla cessione delle interessenze detenute in Sanpaolo Imi S.p.A. e Fondiaria SAI S.p.A.; non considerando le suddette componenti, pur in presenza di un elevata crescita della voce Imposte sul reddito (+41,1%), dovuta alle modifiche normative introdotte dalla finanziaria 2008 ed aventi impatto sull esercizio 2007, l utile netto rilevato al 31 dicembre 2007 presenterebbe un incremento del 5,6% rispetto al 31 dicembre

15 RELAZIONE SULLA GESTIONE Il margine d interesse 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Interessi netti clientela ,1% Interessi attivi clientela ,3% Interessi passivi clientela ,9% Interessi netti su titoli ,3% Interessi attivi su titoli ,7% Interessi passivi su titoli (al netto dei differenziali su operazioni di copertura) ,4% Interessi netti banche ,7% Interessi attivi banche ,2% Interessi passivi banche ,5% Altri interessi netti n.s. Margine d'interesse ,7% Risultato netto dell'attività di copertura ,0% Margine d'interesse netto ,0% Il significativo incremento del margine d interesse netto al 31 dicembre 2007 rispetto al precedente esercizio (+13,0%) è sostanzialmente dovuto all aumento degli interessi attivi su titoli (+44,7%) e da clientela (+28,3%), analizzati nel dettaglio nel paragrafo che segue. I rendimenti 31 dicembre dicembre 2006 Variazione Consistenze Tassi medi Consistenze Tassi medi Consistenze Differenza medie annualizzati medie annualizzati medie tassi (Importi in milioni di euro) (in 7/mil) (%) (in 7/mil) (%) (%) (punti %) Attività fruttifere Impieghi clientela ,93% ,06% +9,5% 0,87 Portafoglio titoli ,74% ,70% +12,8% 1,04 Interbancario attivo ,98% ,96% +17,9% 1,02 Totale attività fruttifere ,38% ,49% +11,0% 0,89 Passività onerose Raccolta diretta ,67% ,81% +8,8% 0,86 Interbancario passivo ,90% ,85% +11,6% 1,02 Totale passività onerose ,82% ,94% +9,2% 0,88 Al fine di evidenziare le principali componenti del margine d interesse è stata sviluppata l analisi dei volumi e dei tassi medi, che evidenzia come principale fattore di crescita l aumento delle masse intermediate. Le attività fruttifere hanno infatti segnato un aumento di circa l 11,0% rispetto allo stesso periodo dell esercizio precedente, con una crescita in consistenze medie che è stata determinata principalmente dagli impieghi a clientela (+920 milioni di euro). Il passivo oneroso ha evidenziato un incremento di circa il 9,2%, favorito soprattutto dalla crescita della raccolta in depositi e titoli (+985 milioni di euro). Lo spread medio complessivo è stato pari al 2,56% e risulta in linea col valore registrato al 31 dicembre 2006 (2,55%). 15

16 Il margine d intermediazione lordo 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Margine d'interesse netto ,0% Commissioni e recuperi da clientela ,3% - Commissioni nette ,0% - Recuperi su depositi a risparmio e conti creditori ,5% Dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni ,2% Risultato delle attività e passività finanziarie (al netto delle operazioni non ricorrenti) ,4% Margine d'intermediazione lordo ,6% Rispetto all esercizio precedente, il margine d intermediazione lordo evidenzia un aumento di 24 milioni di euro (+3,6%), legato all incremento del margine d interesse netto sopra descritto, alla diminuzione delle commissioni nette e dei recuperi da clientela commentati di seguito e dal risultato delle attività e passività finanziarie (-12 milioni di euro). Tale contrazione incorpora una diminuzione di circa 8 milioni di euro del risultato netto dell attività di negoziazione e di circa 4 milioni di euro degli utili da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie. 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Recupero spese e gestione c/c e depositi a risparmio ,2% Monetica ,0% Raccolta amministrata ,3% Credito ,6% Incassi e pagamenti ,0% Risparmio gestito ,1% di cui: Bancassicurazione ,1% Altre voci ,8% Totale commissioni e recuperi da clientela ,3% La diminuzione registrata dal totale delle commissioni e recuperi è il risultato del decremento rilevato dai comparti Risparmio gestito (dalla bancassicurazione in particolare) e Recupero spese e gestione c/c e depositi a risparmio, quest ultima determinata anche dalle politiche commerciali attivate per contrastare la forte concorrenza presente su questo mercato e per assecondare richieste della clientela conseguendo per contro, nel periodo in esame, un apprezzabile aumento del numero dei conti correnti. 16

17 RELAZIONE SULLA GESTIONE Composizione dei ricavi su commissioni da clientela al 31 dicembre % 30% 32% Recupero spese e gestione c/c e depositi a risparmio Monetica Raccolta amministrata Credito Incassi e pagamenti Risparmio gestito Altre voci 9% 4% 4% 9% Il margine d intermediazione netto 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Margine d'intermediazione lordo ,6% Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ,3% Crediti ,3% Attività finanziarie disponibili per la vendita ,0% Altre operazioni finanziarie ,0% Margine d'intermediazione netto ,9% Per effetto delle dinamiche precedentemente descritte ed in seguito all incremento delle rettifiche su crediti riveniente dai maggiori accantonamenti effettuati sulle nuove sofferenze del periodo (il cui flusso annuale è infatti cresciuto del 37,3% rispetto al 2006), il margine d intermediazione netto presenta una crescita di 12 milioni di euro (+1,9%). 17

18 Il risultato operativo netto 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Margine d'intermediazione netto ,9% Spese di funzionamento: ,7% Spese amministrative ,1% - Spese per il personale ,2% - Spese correnti ,9% - Imposte indirette e tasse ,0% Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ,8% Altri proventi di gestione netti (recuperi spese) ,6% Risultato operativo netto ,6% Il risultato operativo netto risulta in crescita del 12,6% rispetto al 31 dicembre Tale andamento è stato determinato, oltre che dalla crescita del margine d intermediazione netto, dal decremento (-3,7%) delle spese di funzionamento, a sua volta generato principalmente: dalla diminuzione delle spese per il personale (-8,2%), che risente dell imputazione al conto economico della quota esuberante del TFR, pari a circa 16,4 milioni di euro al lordo delle imposte, a seguito all applicazione delle modifiche normative apportate dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla L. n. 296/2006, che a partire dal 1 gennaio 2007 hanno disposto il conferimento all INPS od a fondi di previdenza complementare delle posizioni maturate dai dipendenti; in particolare, l applicazione delle nuove norme ha comportato l eliminazione delle dinamiche salariali dalle ipotesi attuariali applicate sulla base di quanto richiesto dallo IAS 19; dalla crescita delle spese correnti (+5,9%), il cui dettaglio è riportato nella tabella che segue. 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Costi delle tecnologie e outsourcing ,3% Gestione immobili ed impianti ,5% Spese generali ,1% Costi professionali ,6% Costi assicurativi ,0% Marketing e pubblicità ,3% Totale spese correnti ,9% Nel corso del 2007 le spese correnti hanno registrato le seguenti variazioni: Costi delle tecnologie e outsourcing: la diminuzione deriva dai minori costi relativi a elaborazione dati e gestione di procedure EAD (0,7 milioni di euro), spese di manutenzione delle apparecchiature (0,5 milioni di euro) e lavorazioni in outsourcing (0,4 milioni di euro); Gestione immobili ed impianti: anche a seguito dell apertura di nuove filiali o al trasferimento ed alla ristrutturazione di preesistenti dipendenze, sono stati sostenuti maggiori oneri nel periodo sia per fitti passivi (1,3 milioni di euro) che per interventi di manutenzione (0,6 milioni di euro); Spese generali: le voci che hanno contribuito principalmente alla crescita dell aggregato sono state le spese postali (1,2 milioni di euro), le utenze (0,8 milioni di euro), stampati e cancelleria (circa 1 milione di euro) e spese diverse (circa 2 milioni di euro); Costi professionali: si registra un incremento dovuto ai maggiori compensi professionali pagati per consulenze societarie. 18

19 RELAZIONE SULLA GESTIONE L utile dell operatività corrente al lordo delle imposte 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Risultato operativo netto ,6% Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ,1% Altri costi e ricavi dell'operatività corrente ,0% Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ,2% La minore incidenza degli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, che al 31 dicembre 2006 incorporavano anche gli stanziamenti per il rinnovo del CCNL, avvenuto a fine 2007, unitamente a minori altri costi netti dell operatività corrente rilevati nell esercizio, hanno determinato una crescita dell utile dell operatività corrente pari al 21,2%. Nella voce Altri costi e ricavi dell operatività corrente sono confluiti, a seguito di approfondimenti della normativa IAS/IFRS, costi in precedenza ricompresi nelle spese per il personale per circa 5,9 milioni di euro (6,2 milioni di euro nel 2006) e ricavi netti in precedenza ricompresi nel margine d interesse e nel risultato delle attività e passività finanziarie per pari importo dei suddetti costi. L utile netto 31 dicembre 31 dicembre Variazione (Importi in milioni di euro) assoluta % Utile dell operatività corrente al lordo delle imposte ,2% Utili da operazioni non ricorrenti ,0% Imposte sul reddito ,1% Utile (perdita) delle attività in via di dismissione ,0% Utile netto ,5% La presenza, al 31 dicembre 2006, di utili da operazioni non ricorrenti per 101 milioni di euro (98 milioni di euro al netto del relativo carico fiscale), come ricordato precedentemente, ha comportato una diminuzione dell utile netto di 90 milioni di euro, pari al 37,5%; tuttavia, al netto di tali componenti non ricorrenti, l utile netto sarebbe incrementato di circa 8 milioni di euro, pari al 5,6%, rispetto al precedente esercizio. Le maggiori imposte sul reddito dell esercizio includono l onere fiscale relativo alle minori imposte differite attive nette, pari a circa 8 milioni di euro, rilevate a seguito della riduzione delle aliquote IRES ed IRAP, introdotte con le modifiche della normativa fiscale menzionate nella Premessa. 19

20 Il ROE e gli altri ratios Il ROE, calcolato rapportando l utile netto dell anno 2007 al patrimonio netto contabile medio ponderato del periodo 31 dicembre dicembre 2007 ed escludendo l utile in formazione, risulta pari al 10,6% (19,6% al 31 dicembre 2006, 11,6% al netto delle operazioni non ricorrenti); in proposito si ricorda che nel suddetto periodo il patrimonio medio è aumentato di circa 190 milioni di euro (+15,6%). Per quanto riguarda l andamento di alcuni ratios economici al 31 dicembre 2007 si rilevano, rispetto alla fine del precedente esercizio, i seguenti significativi miglioramenti, favoriti anche dal recupero del TFR citato nel paragrafo Il risultato operativo netto : il decremento del cost/income, calcolato rapportando le spese di funzionamento al margine d intermediazione lordo, che passa dal 61,2% al 56,9%; a diminuzione dell incidenza del costo del personale e delle spese amministrative complessive sul totale attivo, rispettivamente passata dall 1,62% all 1,36% e dal 2,67% al 2,37%. Utile netto e ROE 23% 21% 19% 17% 15% 13% 11% 9% 7% dic-06 dic-07 Quota utile netto da operazioni non ricorrenti Utile netto esclusa la quota da operazioni non ricorrenti ROE ROE al netto operazioni non ricorrenti

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