Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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1 Civile Sent. Sez. 5 Num Anno 2015 Presidente: PICCININNI CARLO Relatore: TRICOMI LAURA Data pubblicazione: 23/12/2015 SENTENZA sul ricorso proposto da: AGENZIA DELLE ENTRATE in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'avvocatura GENERALE DELLO STATO, che lo rappresenta e difende; - ricorrente contro COOPERATIVA SOCIALE FARMACEUTICA CREMONESE SCARL IN LIQUIDAZIONE in persona del Presidente Collegio dei Liquidatori e legale rappresentante, elettivamente domiciliato in ROMA VIA PIETRO GIANNONE 27, presso lo studio dell'avvocato SIMONETTA CAPUTO, che lo

2 -I ' rappresenta e difende giusta delega in calce; - controricorrente - avverso la sentenza n. 62/2010 della COMM.TRIB.REG.SEZ.DIST. di BRESCIA, depositata il 29/03/2010; udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 24/11/2015 dal Consigliere Dott. LAURA TRICOMI; udito per il ricorrente l'avvocato PALATIELLO che si _ riporta al ricorso; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FEDERICO SORRENTINO che ha concluso per il rigetto del ricorso.

3 ..; 3 I O, RITENUTO IN FATTO 1. A seguito di comunicazione del del diniego dell'istanza di rimborso del credito IVA per l'importo di lire , richiesto all'agenzia delle entrate per l'anno 1998, la società Cooperativa Farmaceutica Cremonese a RL, provvedeva ad impugnarlo. L'Agenzia delle entrate si costituiva chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso ed, in subordine, infondato, in quanto la mancata presentazione della fideiussione aveva fatto differire i termini per l'accertamento. 2. La decisione di primo grado favorevole alla contribuente era confermata con la sentenza n. 62/64/10, depositata il 29.03,2010 e notificata il 30.04/ , emessa dalla Commssione tributaria regionale della Lombardia. 3. Ritenuto ammissibile il ricorso, il secondo giudice affermava che la società aveva ottemperato correttamente a quanto previsto dalla normativa in materia di rimborso IVA per la sussistenza di eccedenze come da dichiarazione 'ritualmente presentata, e che la richiesta avanzata con il Mod. VR in data era stata disattesa per mancata presentazione della garanzia fideiussoria, senza mettere in discussione il diritto al rimborso. Affermava quindi che la produzione della fideiussione non era prevista dalla legge come documento costitutivo del diritto al rimborso, e la mancata produzione era un inadempimento di carattere procedurale che non faceva venire meno il diritto al rimborso IVA e che l'amministrazione, essendo trascorsi undici anni dalla presentazione della dichiarazione annuale ai fini IVA, aveva avuto ben altri strumenti, oltre la proroga ex art.57 del DPR n.633/1972, per appurare se la mancata produzione della fideiussione era avvenuta in modo strumentale. 4. La Agenzia delle entrate propone ricorso per cassazione incardinato su un motivo. la società in liquidazione resiste con controricorso. CONSIDERATO IN DIRITTO 1.1. Con l'unico motivo di ricorso l'agenzia denuncia la violazione degli artt.38 bis, comma 1, e 57 del DPR n.633/1972, nonché dell'art duodecies, cc, in combinato disposto con l'art cc e con l'art.2487 cc (art.360, comma 1, n.3, cpc). La ricorrente sostiene che la sola ratio decidendi rilevante nella concreta fattispecie, contenuta nella sentenza della CTR, riguarda la necessità di presentazione di garanzia anche da parte della società in liquidazione volontaria per ottenere il rimborso accelerato dell'eccedenza di imposta, in via anticipata rispetto ai termini di decadenza del potere di accertamento (fol. 8/9 del ricorso). Secondo la ricorrente la CTR ha errato nel ritenere che l'impossibilità a presentare la fideiussione prevista per il rimborso accelerato da parte di una società in liquidazione non determinava l'insussistenza del diritto al rimborso, ma solo la responsabilità procedurale della contribuente ed ha sollecitato l'affermazione del principio secondo il R.G.N /2010 Cons. est. Laura Tricorni

4 4 quale la mancata presentazione all'agenzia che ne ha fatto richiesta, della documentazione attestante il rilascio della garanzia, da parte di una società in liquidazione che abbia richiesto il rimborso anticipato dell'eccedenza di imposta detraibile risultante dalla dichiarazione annuale, "determina il diniego del rimborso anticipato nel termine di decadenza per l'accertamento" (fol. 13 del ricorso) Il motivo è inammissibile e va respinto perché non coglie la ratio decidendi della sentenza in esame Invero la CTR non ha motivato la sua decisione sostenendo che la società in liquidazione non era tenuta a presentare la garanzia fideiussoria richiesta, ma avendo preso atto che la società non vi aveva provveduto per difficoltà connesse allo stato di liquidazione ha affermato che la mancata presentazione costituiva solo un inadempimento di carattere procedurale, che non poteva porre in discussione il diritto al rimborso. Pur nella esposizione un po' confusa di tale ragionamento, si evince che l'elemento fondante dello stesso non è, come invece assume l'agenzia, l'argomento secondo il quale la società in liquid27ione non era tenuta a presentare la garanzia, ma l'argomento secondo il quale, la mancata presentazione della garanzia fideiussoria rilevava solo per escludere l'esecuzione accelarata del rimborso, giacché, non essendo stata prevista dalla legge come documento costitutivo del diritto al rimborso, non ne faceva venir meno il diritto in via ordinaria. Sulla base di questa premessa la CTR, contrariamente a quanto assume la ricorrente che anche sul punto non intercetta la ratto decidendi, non prende in esame il diritto ad ottenere la esecuzione in via accelerata del rimborso IVA (art.38 bis del DPR /1972), ma il diritto stesso al rimborso IVA (art.30 del DPR n.633/1972), riconoscendolo sulla considerazione che l'amministrazione non aveva contestato la sussistenza di tale diritto nel tempo trascorso dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA (1998) Peraltro va rimarcato che la richiamata disciplina di differimento del termine per l'accertamento, di cui all'art.57, comma 1, del DPR n.633/1972, che nel testo all'epoca vigente, prevedeva: "Gli avvisi relativi alle rettifiche e agli accertamenti previsti nell'art. 54 e nel secondo comma dell'art. 55 devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui e' stata presentata!a dichiarazione. Nel caso di richiesta di rimborso dell'eccedenza d'imposta detraibile risultante dalla dichiarazione annuale, se tra la data di notifica della richiesta di documenti da parte dell'ufficio e la data della loro consegna intercorre un periodo superiore a quindici giorni, il termine di decadenza, relativo agli anni in cui si e' formata l'eccedenza detraibile chiesta a rimborso, e' differito di un periodo di tempo pari a quello compreso tra il sedicesimo giorno e la data di consegna.", riguarda proprio il termine per l'accertamento del diritto al rimborso e, quindi, per la verifica dei presupposti del diritto desumibili dall'art.30 del DPR IVA e non è applicabile laddove la richiesta abbia riguardato solo la prestazione R.G.N /2010 Cons. est. Laura Tricorni

5 2 5 della garanzia nell' ambito della diversa fattispecie dell'esecuzione accelarata del rimborso IVA (art.38 bis del DPR IVA). 1.5 Anche sul punto il ricorso appare insufficiente, in quanto non trascrive alcun atto relativo alla procedura di rimborso instaurata illo tempore In conclusione il ricorso va rigettato per inammissibilità del motivo Le spese del giudizio di legittimità seguono la sbccombenza e si liquidano nella misura stabilita in dispositivo. La Corte di cassazione, rigetta il ricorso; P.Q.M. - condanna la ricorrente Agenzia alla rifusione delle spese del giudizio di legittimità che liquida nel compenso di.1.600,00, oltre accessori. Così deciso in Roma, camera di consiglio del 24 novembre 2015.