PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

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1 1 marzo 2013 Febbraio 2013 PREZZ AL CONSUMO Dati provvisori Nel mese di febbraio 2013, secondo le stime preliminari, l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell 1,9% nei confronti di febbraio 2012 (era +2,2% a gennaio). L ulteriore rallentamento dell inflazione a febbraio, il quinto consecutivo, è in parte imputabile alla frenata della crescita su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,0%, dal +4,8% di gennaio). Un contributo al contenimento dell inflazione proviene anche dal calo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-4,2%), per i quali si registra una flessione di pari entità in termini tendenziali. L inflazione acquisita per il 2013 è pari allo 0,8%. A febbraio l inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende all 1,5% (era +1,7% a gennaio). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell indice dei prezzi al consumo mostra un netto rallentamento, passando all 1,5% dall 1,8% del mese precedente. Rispetto a febbraio 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 2,0%, dal 2,3% di gennaio, e quello dei prezzi dei servizi si porta all 1,7% (era +2,1% nel mese precedente). l differenziale inflazionistico tra beni e servizi si amplia quindi di un decimo di punto percentuale rispetto a gennaio. prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e del 2,4% su base annua, in ulteriore rallentamento dal 2,7% di gennaio. Secondo le stime preliminari, l indice armonizzato dei prezzi al consumo (PCA) diminuisce su base mensile dello 0,2% e aumenta su base annua del 2,0% (dal 2,4% di gennaio). L ulteriore flessione congiunturale è in larga parte dovuta, analogamente a gennaio, alla dinamica dei saldi stagionali dell abbigliamento e calzature di cui l indice NC non tiene conto. NDCE GENERALE NC Febbraio 2012-febbraio 2013, variazioni percentuali congiunturali 0,4 0,5 0,5 0,0 0,2 0,1 0,4 0,0 0,0 0,2 0,2-0,2 F M A M G L A S O N D G F NDCE GENERALE NC Febbraio 2012-febbraio 2013, variazioni percentuali tendenziali 3,3 3,3 3,3 3,2 3,3 3,1 3,2 3,2 F M A M G L A S O N D G F NDC DE PREZZ AL CONSUMO Febbraio ,6 2,5 2,3 2,2 0,1 1,9 NDC VARAZON % febbraio feb-13 feb gen-13 feb-12 ndice nazionale per l intera collettività NC (a) 106,8 0,1 1,9 ndice armonizzato PCA (b) 116,7-0,2 2,0 (a) indice in base 2010=100; (b) indice in base 2005=100. Prossima diffusione: 12 marzo 2013

2 ndice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività Le divisioni di spesa Nel mese di febbraio 2013, si registra una marcata diminuzione congiunturale dei prezzi delle Comunicazioni (-3,8%), dovuta principalmente al calo dei prezzi dei Servizi di telefonia mobile. Una diminuzione congiunturale decisamente più contenuta si rileva per i prezzi dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%). maggiori incrementi su base mensile riguardano le divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6%), Trasporti (+0,4%), Bevande alcoliche e tabacchi e Mobili, articoli e servizi per la casa (per entrambe +0,2%). nvariati rispetto a gennaio 2013 risultano i prezzi di Abbigliamento e calzature, Servizi sanitari e spese per la salute e struzione (Prospetto 1). Rispetto a febbraio 2012, i maggiori tassi di crescita si registrano per Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,6%), struzione (+2,9%), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), Trasporti (+2,5%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,4%); quello più contenuto per Abbigliamento e calzature (+1,4%). n sensibile flessione risultano i prezzi delle Comunicazioni (-4,1%) mentre quelli di Ricreazione, spettacoli e cultura segnano una flessione più contenuta (-0,2%). nfine, i prezzi di Servizi sanitari e spese per la salute non variano su base annua. PROSPETTO 1. NDC DE PREZZ AL CONSUMO NC, PER DVSONE D SPESA Febbraio 2013, pesi e variazioni percentuali (base 2010=100) Divisioni Pesi feb-13 feb-13 gen-13 feb-12 nflazione gen-13 feb-12 gen-12 gen-12 acquisita Prodotti alimentari e bevande analcoliche ,1 2,4 3,1 0,8 2,0 Bevande alcoliche e tabacchi ,2 2,8 2,6 0,0 1,0 Abbigliamento e calzature ,0 1,4 1,4 0,0 0,7 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili ,1 4,6 4,9 0,4 2,4 Mobili, articoli e servizi per la casa ,2 1,5 1,5 0,2 1,0 Servizi sanitari e spese per la salute ,0 0,0 0,1 0,1 0,2 Trasporti ,4 2,5 3,1 0,9 0,3 Comunicazioni ,8-4,1-0,9-0,6-3,5 Ricreazione, spettacoli e cultura ,6-0,2-0,2 0,6 0,4 struzione ,0 2,9 3,0 0,1 2,1 Servizi ricettivi e di ristorazione ,1 1,5 1,5-0,1-0,4 Altri beni e servizi ,1 2,3 2,4 0,2 1,4 ndice generale ,1 1,9 2,2 0,4 0,8 Le tipologie di prodotto Considerando i due principali aggregati (beni e servizi), a febbraio si rileva ulteriore rallentamento del tasso tendenziale di crescita dei prezzi sia dei beni (2,0%, dal 2,3% di gennaio) sia dei servizi (1,7%, dal 2,1% del mese precedente) (Figura 1 e Prospetto 2). Come conseguenza di questi andamenti, il differenziale inflazionistico misurato sui tassi tendenziali di crescita dei prezzi dei servizi e di quelli dei beni si amplia, portandosi a meno 0,3 punti percentuali (era meno 0,2 punti percentuali a gennaio). Nel settore dei beni, i prezzi degli Alimentari (incluse le bevande alcoliche) aumentano, su base mensile, dello 0,1%; il tasso di crescita su base annua si riduce di sette decimi di punto percentuale (2,5%, dal 3,2% del mese precedente). La dinamica congiunturale dei prezzi dei beni alimentari è dovuta al rialzo dei prezzi dei prodotti lavorati, che aumentano dello 0,3% su base mensile e del 2,1% su base annua (era +2,0% di gennaio). Per contro i prezzi dei prodotti non lavorati diminuiscono in termini congiunturali dello 0,1% e mostrano un tasso di incremento tendenziale in forte rallentamento (3,0%, dal 4,8% del mese precedente). prezzi dei Beni energetici registrano un aumento congiunturale dello 0,6% e una decelerazione del tasso di crescita tendenziale di quattro decimi di punto percentuale (5,0%, dal 5,4% del mese precedente). L aumento su base mensile dei prezzi dei beni energetici è spiegato dal rialzo dei 2

3 prezzi degli energetici non regolamentati (+1,1%), il cui tasso di variazione su base annua, tuttavia, rallenta ulteriormente e scende al 2,9% (dal 3,5% di gennaio). Nel settore regolamentato, i prezzi non variano su base mensile e crescono su base annua del 7,9% (era +8,0% a gennaio). FGURA 1. NDC DE PREZZ AL CONSUMO NC Variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell anno precedente 5,0 Componente di fondo ndice generale Beni Servizi 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0 feb-08 ago-08 feb-09 ago-09 feb-10 ago-10 feb-11 ago-11 feb-12 ago-12 feb-13 PROSPETTO 2. NDC DE PREZZ AL CONSUMO NC, PER TPOLOGA D PRODOTTO Febbraio 2013, pesi e variazioni percentuali (base 2010=100) Tipologie di prodotto Pesi feb-13 feb-13 gen-13 feb-12 nflazione gen-13 feb-12 gen-12 gen-12 acquisita Beni alimentari (incluse bevande alcoliche), di cui: ,1 2,5 3,2 0,8 2,0 Alimentari lavorati ,3 2,1 2,0 0,2 1,3 Alimentari non lavorati ,1 3,0 4,8 1,7 3,2 Beni energetici, di cui: ,6 5,0 5,4 1,0 1,8 Energetici regolamentati ,0 7,9 8,0 0,1 3,7 Energetici non regolamentati ,1 2,9 3,5 1,7 0,5 Tabacchi ,0 2,7 2,7 0,0 0,7 Altri beni, di cui: ,1 0,6 0,7 0,2 0,6 Beni durevoli ,2-0,1 0,0-0,1 0,1 Beni non durevoli ,4 0,6 0,6 0,4 1,0 Beni semidurevoli ,1 1,2 1,2 0,1 0,6 Beni ,2 2,0 2,3 0,5 1,2 Servizi relativi all'abitazione ,2 2,2 2,4 0,4 1,5 Servizi relativi alle comunicazioni ,2-4,2 0,1 0,1-3,9 Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona ,0 1,4 1,5 0,1 0,0 Servizi relativi ai trasporti ,1 3,1 3,8 0,8 0,3 Servizi vari ,2 2,1 2,0 0,1 1,5 Servizi ,1 1,7 2,1 0,3 0,4 ndice generale ,1 1,9 2,2 0,4 0,8 Componente di fondo ,0 1,5 1,7 0,2 0,6 ndice generale al netto degli energetici ,0 1,5 1,8 0,4 0,7 prezzi dei Tabacchi registrano una variazione congiunturale nulla e un tasso di incremento tendenziale stabile al 2,7%. nfine, i prezzi degli Altri beni (non energetici e non alimentari, esclusi i tabacchi) aumentano su 3

4 base mensile dello 0,1% mentre il relativo tasso di incremento tendenziale scende allo 0,6% dallo 0,7% del mese precedente. Con riferimento ai servizi, si registra un marcato calo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-4,2%). Per contro, si riscontrano lievi aumenti congiunturali per i prezzi dei Servizi relativi all abitazione, dei Servizi vari (per entrambi +0,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,1%) mentre quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona non registrano variazioni. Anche sul piano tendenziale, si rileva anzitutto la sensibile flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-4,2%). Decelerazioni nella crescita più o meno marcate si riscontrano per i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,1%, dal +3,8% di gennaio), dei Servizi relativi all Abitazione (+2,2%, dal +2,4% del mese precedente) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Per contro, i prezzi dei Servizi vari segnano una lieve accelerazione, con un tasso tendenziale che sale al 2,1% dal 2,0% di gennaio All interno delle principali tipologie e a un maggiore livello di dettaglio, per il mese di febbraio 2013 sono da segnalare le dinamiche di prezzo dei prodotti seguenti: Beni alimentari: per quanto riguarda gli Alimentari non lavorati, il lieve calo su base mensile dei prezzi è principalmente imputabile alla diminuzione dei prezzi dei Vegetali freschi (-2,0%) che crescono su base annua del 2,0% (era +13,1 a gennaio). Nello stesso comparto si segnalano, per contro, gli incrementi congiunturali dei prezzi del Pesce fresco di acqua dolce (+1,4%, +0,6% in termini tendenziali), del Pesce fresco di mare di pescata (+0,9%, -0,9% su base annua) e della Frutta fresca (+0,6%, +7,5% rispetto a febbraio 2012). Con riferimento agli Alimentari lavorati, sono da rilevare gli aumenti su base mensile dei prezzi dell Olio di oliva (+1,0%, +1,8% in termini tendenziali) e dei Vini (+0,6%, +4,0% su base annua). Rialzi congiunturali, per quanto più contenuti, si segnalano per i prezzi delle Confetture, marmellate e miele e del Burro (per entrambi +0,4%; rispettivamente +2,9% e +1,0% in termini tendenziali) e per i prezzi della Pasta secca, pasta fresca e preparati di pasta (+0,3%, +1,6% su base annua). Beni energetici: nel comparto non regolamentato, si rilevano rialzi congiunturali dei prezzi di quasi tutti i carburanti. l prezzo della Benzina aumenta del 2,3% sul mese precedente e la sua crescita su base annua si incrementa di quattro decimi di punto percentuale (+3,4%, dal +3,0% di gennaio). l prezzo del Gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo su base mensile dello 0,9% e cresce rispetto a febbraio dello scorso anno dell 1,4% (in rallentamento dall 1,9% del mese precedente). Diversa dinamica si riscontra per i prezzi degli Altri carburanti che diminuiscono su base mensile dell 1,4%, per effetto del calo dei prezzi del GPL e mostrano un sensibile rallentamento del tasso di incremento tendenziale che scende al 9,8% dal 15,3% di gennaio. nfine, il prezzo del Gasolio per riscaldamento aumenta dello 0,9% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di febbraio 2012 (era +0,6% a gennaio). Altri beni: nell ambito dei Beni durevoli, si segnalano le diminuzioni congiunturali dei prezzi degli Apparecchi per la telefonia sia fissa (-3,7%) sia mobile (-2,3%) (rispettivamente +2,2% e -4,5% in termini tendenziali). n calo su base mensile anche i prezzi degli Apparecchi per il trattamento dell informazione (-1,8%), in flessione su base annua del 18,1%, mentre i prezzi dei relativi Accessori segnano un modesto rialzo (+0,6%, -4,8% rispetto a febbraio 2012). Per quanto riguarda i Beni non durevoli, si mettono in luce gli aumenti su base mensile dei prezzi della Fornitura acqua (+0,4%, +7,4% su base annua), dei Giornali (+3,9%, +4,6% in termini tendenziali) e di Riviste e periodici (+2,3%, -0,2% rispetto a febbraio 2012). nfine si segnala il rialzo su base mensile dei prezzi dei Fiori (+1,9%, +0,2% su base annua). Per ultimo, con riferimento ai Beni semidurevoli, si segnalano i rialzi congiunturali dei prezzi dei Supporti con registrazioni di suoni, immagini e video (+8,5%, -6,0% in termini tendenziali) e di Giochi e hobby (+1,9%, -9,2% su base annua). Servizi: per quanto riguarda i Servizi relativi alle comunicazioni, il sensibile calo congiunturale dei prezzi è imputabile alla diminuzione su base mensile dei prezzi dei Servizi di telefonia mobile (-7,0%), in flessione del 7,9% su base annua. Con riferimento ai Servizi relativi all abitazione, si segnalano gli aumenti congiunturali degli Affitti per abitazioni di Enti pubblici (+0,5%, +1,3% in termini tendenziali) e della Raccolta acque di scarico (+0,4%, +3,5% su base annua) e con riferimento ai Servizi vari, si mette in luce l incremento congiunturale dello 0,6% dei prezzi delle Spese bancarie e finanziarie (+5,3% rispetto a febbraio dello scorso anno). Per quanto riguarda i Servizi relativi ai trasporti, il lieve aumento congiunturale è il risultato di andamenti differenziati dei prezzi. prezzi del Trasporto ferroviario passeggeri, infatti, segnano un incremento su base 4

5 mensile del 3,4% (+0,2% rispetto a febbraio 2012) mentre diminuiscono, sempre su base mensile, i prezzi del Trasporto aereo passeggeri (-1,3%, in crescita su base tendenziale dell 8,2%) e del Trasporto marittimo passeggeri (-2,5%, +1,3% su base annua). nfine, con riferimento ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, si segnalano da un lato gli aumenti congiunturali dei prezzi dei Pacchetti vacanza sia nazionali (+2,7%, -1,5% su base annua) sia internazionali (+1,1%, +5,8% in termini tendenziali) e dei servizi di alloggio nei Villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+3,7%, +7,5% su base annua), dall altro la diminuzione dei prezzi di Alberghi, motel, pensioni e simili (-1,3%, -0,9% rispetto a febbraio 2012). prodotti per frequenza di acquisto A febbraio, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e registrano una decelerazione di tre decimi di punto percentuale del tasso di crescita su base annua (+2,4%, dal +2,7% del mese precedente) (Prospetto 3 e Figura 2). PROSPETTO 3. NDC DE PREZZ AL CONSUMO NC, PER PRODOTT A DVERSA FREQUENZA D ACQUSTO Febbraio 2013, variazioni percentuali (base 2010=100) Tipologie di prodotto Pesi feb-13 feb-13 gen-13 feb-12 nflazione gen-13 feb-12 gen-12 gen-12 acquisita Alta frequenza ,4 2,4 2,7 0,7 1,5 Media frequenza ,2 1,8 2,3 0,3 0,4 Bassa frequenza ,1 0,6 0,6 0,1 0,5 ndice generale ,1 1,9 2,2 0,4 0,8 Per i prezzi dei prodotti a bassa frequenza di acquisto si registra un rialzo congiunturale dello 0,1% e un tasso tendenziale stabile allo 0,6%; per contro, i prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto diminuiscono su base mensile (-0,2%) e mostrano un tasso di crescita tendenziale in decelerazione di mezzo punto percentuale (+1,8%, dal +2,3% di gennaio). FGURA 2. NDC DE PREZZ AL CONSUMO NC, PER PRODOTT A DVERSA FREQUENZA D ACQUSTO Variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell anno precedente 7,0 Alta frequenza Media frequenza Bassa frequenza 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0 feb-08 ago-08 feb-09 ago-09 feb-10 ago-10 feb-11 ago-11 feb-12 ago-12 feb-13 ndice armonizzato dei prezzi al consumo Le divisioni di spesa A febbraio, si registra una sensibile diminuzione congiunturale dei prezzi delle Comunicazioni (-3,9%) e dei prezzi dell Abbigliamento e calzature (-2,8%), per effetto della dinamica dei saldi invernali. Diminuzioni congiunturali, per quanto più contenute, si rilevano anche per i prezzi dei Mobili, articoli e servizi per la casa e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (per entrami -0,1%). Gli 5

6 aumenti congiunturali più marcati interessano i prezzi di Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,9%) e dei Trasporti (+0,5%) (Prospetto 4). Gli incrementi tendenziali più elevati riguardano le divisioni Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,7%), struzione (+3,0%), Bevande alcoliche e tabacchi e Trasporti (rispettivamente, +2,7% e +2,6%). n flessione risultano i prezzi di Comunicazioni (-4,2%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%) e Abbigliamento e calzature (-0,1%). PROSPETTO 4. NDC DE PREZZ AL CONSUMO PCA, PER DVSONE D SPESA Febbraio 2013, pesi e variazioni percentuali (base 2005=100) Divisioni Pesi feb-13 feb-13 gen-13 feb-12 nflazione gen-13 feb-12 gen-12 gen-12 acquisita Prodotti alimentari e bevande analcoliche ,0 2,3 3,1 0,8 2,0 Bevande alcoliche e tabacchi ,1 2,7 2,7 0,1 1,0 Abbigliamento e calzature ,8-0,1-0,1-2,8-17,1 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili ,1 4,7 4,8 0,3 2,4 Mobili, articoli e servizi per la casa ,1 1,5 1,7 0,1 0,4 Servizi sanitari e spese per la salute ,1 1,4 1,7 0,4 0,9 Trasporti ,5 2,6 3,1 1,0 0,3 Comunicazioni ,9-4,2-1,0-0,7-3,5 Ricreazione, spettacoli e cultura ,9-0,2-0,2 0,9 0,4 struzione ,0 3,0 3,0 0,0 2,1 Servizi ricettivi e di ristorazione ,1 1,4 1,5 0,0-0,3 Altri beni e servizi ,1 2,4 2,5 0,2 1,1 ndice generale ,2 2,0 2,4 0,2-0,7 Gli aggregati speciali Con la diffusione dei dati provvisori di febbraio 2013, l stat avvia la pubblicazione dell indice armonizzato dei prezzi al consumo per aggregati speciali (PCA-AS), conformemente all attuale politica di diffusione di Eurostat. Tali indici - che rispondono a schemi classificatori alternativi alla classificazione COCOP-PCA e sono elaborati con lo stesso metodo di calcolo utilizzato dall Eurostat, differente da quello utilizzato per il calcolo delle tipologie di prodotto elaborate per il NC (si veda la Nota metodologica allegata) - rappresentano indicatori utili all analisi delle dinamiche inflazionistiche nel contesto dell area euro. Nel mese di febbraio 2013 si rileva una invarianza su base mensile dei prezzi dei Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi e una decelerazione di sette decimi di punto percentuale del relativo tasso di crescita su base annua (+2,3%, dal +3,0% di gennaio) (Prospetto 5). PROSPETTO 5. NDC DE PREZZ AL CONSUMO PCA, PER AGGREGAT SPECAL Febbraio 2013, pesi e variazioni percentuali (base 2005=100) Aggregati speciali Pesi feb-13 feb-13 gen-13 feb-12 nflazione gen-13 feb-12 gen-12 gen-12 acquisita Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi ,0 2,3 3,0 0,7 1,8 Energia ,6 5,0 5,4 1,0 1,9 Altri beni ,7 0,5 0,7-0,5-5,2 Servizi ,2 1,7 2,2 0,3 0,4 ndice generale ,2 2,0 2,4 0,2-0,7 prezzi dell Energia aumentano in termini congiunturali dello 0,6% e crescono rispetto a febbraio 2012 del 5,0% (era +5,4% a gennaio). n calo su base mensile risultano i prezzi degli Altri beni (-0,7%) e dei Servizi (-0,2%), i cui tassi di incremento tendenziale si riducono rispettivamente di due e di cinque decimi di punto percentuale. 6

7 PROSPETTO 6. NDC DE PREZZ AL CONSUMO Febbraio2012-febbraio 2013, indici e variazioni percentuali Periodo ndici NC Rispetto al mese precedente PCA Variazioni % Variazioni % Rispetto allo stesso mese dell anno precedente ndici Rispetto al mese precedente 2012 Base 2010=100 Base 2005=100 Rispetto allo stesso mese dell anno precedente Febbraio 104,8 0,4 3,3 114,4 0,2 3,4 Marzo 105,3 0,5 3,3 117,3 2,5 3,8 Aprile 105,8 0,5 3,3 118,3 0,9 3,7 Maggio 105,8 0,0 3,2 118,3 0,0 3,5 Giugno 106,0 0,2 3,3 118,5 0,2 3,6 Luglio 106,1 0,1 3,1 116,5-1,7 3,6 Agosto 106,5 0,4 3,2 116,5 0,0 3,3 Settembre 106,5 0,0 3,2 118,9 2,1 3,4 Ottobre 106,5 0,0 2,6 119,2 0,3 2,8 Novembre 106,3-0,2 2,5 118,9-0,3 2,6 Dicembre 106,5 0,2 2,3 119,3 0,3 2, Gennaio 106,7 0,2 2,2 116,9-2,0 2,4 Febbraio (provvisorio) 106,8 0,1 1,9 116,7-0,2 2,0 7

8 Glossario Altri beni: comprendono i beni di consumo ad esclusione dei beni alimentari, dei beni energetici e dei tabacchi. Beni alimentari: comprendono oltre ai generi alimentari (come, ad esempio, il pane, la carne, i formaggi) le bevande analcoliche e quelle alcoliche. Si definiscono lavorati i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). Si dicono non lavorati i beni alimentari non trasformati (carne fresca, pesce fresco, frutta e verdura fresca). Beni durevoli: includono le autovetture, gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici. Beni non durevoli: comprendono i detergenti per la pulizia della casa, i prodotti per la cura della persona, i medicinali. Beni semidurevoli: comprendono i capi di abbigliamento, le calzature, i libri. Beni energetici regolamentati: includono le tariffe per l energia elettrica e il gas di rete per uso domestico. Beni energetici non regolamentati: comprendono i carburanti per gli autoveicoli e i lubrificanti. Componente di fondo: viene calcolata, con riferimento all indice nazionale dei prezzi al consumo NC, escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici. COCOP: classificazione dei consumi individuali secondo l utilizzo finale. nflazione acquisita: rappresenta la variazione media annua dell indice NC che si avrebbe ipotizzando che l indice stesso rimanga, nei restanti mesi dell anno, al medesimo livello dell ultimo dato mensile disponibile. PCA: indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell Unione europea. PCA-AS: indici armonizzati dei prezzi al consumo per aggregati speciali. Sono indicatori costruiti secondo uno schema classificatorio alternativo alla COCOP-PCA e diverso da quello utilizzato per gli indici NC per tipologia di prodotto. Lo schema di classificazione e il metodo di calcolo sono comuni a quelli utilizzati da Eurostat. NC: indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività. Prodotti ad alta frequenza di acquisto: includono, oltre ai generi alimentari, le bevande alcoliche e analcoliche, i tabacchi, le spese per l affitto, i beni non durevoli per la casa, i servizi per la pulizia e manutenzione della casa, i carburanti, i trasporti urbani, i giornali e i periodici, i servizi di ristorazione, le spese di assistenza. Prodotti a media frequenza di acquisto: comprendono, tra gli altri, le spese di abbigliamento, le tariffe elettriche e quelle relative all acqua potabile e lo smaltimento dei rifiuti, i medicinali, i servizi medici e quelli dentistici, i trasporti stradali, ferroviari marittimi e aerei, i servizi postali e telefonici, i servizi ricreativi e culturali, i pacchetti vacanze, i libri, gli alberghi e gli altri servizi di alloggio. Prodotti a bassa frequenza di acquisto: comprendono gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l acquisto dei mezzi di trasporto, i servizi di trasloco, gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, gli articoli sportivi. Servizi relativi all abitazione: comprendono i servizi di riparazione, la pulizia e la manutenzione della casa, la tariffa per i rifiuti solidi, il canone d'affitto, le spese condominiali. Servizi relativi alle comunicazioni: comprendono i servizi di telefonia e i servizi postali. Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: comprendono i pacchetti vacanza tutto compreso, i servizi di alloggio, i ristoranti, bar e simili, le mense, la riparazione di apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, i servizi per l'abbigliamento, i servizi per l'igiene personale, i servizi ricreativi e culturali vari, i concorsi e le lotterie. Servizi relativi ai trasporti: comprendono i trasporti aerei, marittimi, ferroviari, e stradali, i servizi di manutenzione e riparazione di mezzi di trasporto, i trasferimenti di proprietà, le assicurazioni sui mezzi di trasporto. Servizi vari: comprendono l istruzione, i servizi medici, i servizi per l assistenza, i servizi finanziari; 8

9 professioni liberali; servizio funebre; assicurazioni sugli infortuni. Variazione congiunturale: variazione rispetto al periodo precedente. Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 9

10 Nota metodologica numeri indici dei prezzi al consumo misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere di beni e servizi rappresentativi di tutti quelli destinati al consumo finale delle famiglie presenti sul territorio economico nazionale e acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse, quindi, le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.). Gli indici dei prezzi al consumo sono calcolati utilizzando l indice a catena del tipo Laspeyres in cui sia il paniere sia il sistema dei pesi vengono aggiornati annualmente. Gli indici mensili vengono calcolati con riferimento al mese di dicembre dell anno precedente (base di calcolo) e sono successivamente concatenati sul periodo scelto come base di riferimento al fine di poter misurare la dinamica dei prezzi su un periodo di tempo più lungo di un anno. L stat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: l ndice Nazionale dei prezzi al consumo per l ntera Collettività (NC); l ndice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e mpiegati (FO); l ndice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell Unione Europea (PCA). Finalità, campo di osservazione, concetto di prezzo tre indici hanno finalità differenti. l NC è utilizzato come misura dell inflazione a livello dell intero sistema economico; in altre parole considera la collettività nazionale come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. l FO si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente. E l indice generalmente usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato. L PCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell inflazione comparabile a livello europeo. nfatti, viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell Unione Europea. Tale indice viene calcolato e pubblicato dall stat e inviato all Eurostat mensilmente secondo un calendario prefissato. L Eurostat, a sua volta, diffonde gli indici armonizzati dei singoli paesi dell UE ed elabora e diffonde l indice sintetico europeo, calcolato sulla base dei primi. tre indici hanno in comune i seguenti elementi: la rilevazione dei prezzi; la metodologia di calcolo; la base territoriale; la classificazione del paniere, articolato in 12 divisioni. tre indici differiscono per altri specifici aspetti. n particolare, NC e FO si basano sullo stesso paniere e si riferiscono ai consumi finali individuali indipendentemente se la spesa sia a totale carico delle famiglie o, in misura parziale o totale, della Pubblica Amministrazione o delle istituzioni non aventi fini di lucro (SP). l peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso nei due indici, a seconda dell importanza che i diversi prodotti assumono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NC la popolazione di riferimento è l intera popolazione; per il FO è l insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o a un impiegato. L PCA ha in comune con il NC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici poiché si riferisce alla spesa monetaria per consumi finali sostenuta esclusivamente dalle famiglie (Household final monetary consumption expenditure); esclude, inoltre, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come, ad esempio, le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici. Un ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: il NC e il FO considerano sempre il prezzo pieno di vendita. L PCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico delle famiglie. noltre, l PCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni). Tale caratteristica può determinare in alcuni mesi dell anno andamenti congiunturali significativamente diversi da quelli degli indici NC e FO. 1

11 Gli indici nazionali NC e FO sono prodotti anche nella versione che esclude dal calcolo i tabacchi, ai sensi della legge n.81 del Base di riferimento degli indici Le serie degli indici nazionali NC e FO hanno base di riferimento 2010=100. L indice PCA è calcolato e diffuso con base di riferimento 2005=100, in linea con gli altri paesi dell Unione europea e in conformità al Regolamento (CE) n. 1708/2005 del 20 ottobre Classificazione della spesa per consumi, paniere dei prodotti La classificazione dei prodotti adottata per gli indici dei prezzi al consumo si basa sulla COCOP (Classification of ndividual Consumption by Purpose), la cui struttura gerarchica prevede i seguenti tre livelli di disaggregazione: divisioni, gruppi e classi di prodotto. Dai dati di gennaio 2011, gli indici sono calcolati secondo un più articolato schema di classificazione dei consumi che recepisce, con alcuni adattamenti, la proposta di revisione della COCOP, in discussione in ambito europeo, per i livelli di disaggregazione inferiori alle classi di prodotto. Lo schema classificatorio, adottato per tutti e tre gli indici, si caratterizza per due ulteriori livelli di disaggregazione inferiore, le sottoclassi di prodotto e i segmenti di consumo, che rappresentano il massimo dettaglio di insiemi di prodotti omogenei dal punto di vista del soddisfacimento di specifici bisogni. Per gli indici NC e FO, il primo livello della classificazione considera 12 divisioni di spesa; il secondo è costituito da 43 gruppi di prodotto e il terzo è formato da 102 classi di prodotto. Le 102 classi si suddividono ulteriormente in 233 sottoclassi di prodotto e, quest ultime, in 324 segmenti di consumo. segmenti di consumo, sono a loro volta rappresentati da un insieme definito e limitato di beni e servizi denominati posizioni rappresentative, scelti sulla base di una pluralità di fonti e tra le tipologie maggiormente consumate. Nel 2013 le posizioni rappresentative degli indici NC e FO sono 603. Di queste, alcune sono di natura composita, cioè formate da più prodotti (ad esempio, la posizione rappresentativa Pesce fresco di mare di pescata comprende 14 diversi tipi di pesce, la posizione Caffetteria al bar fa riferimento al servizio di consumazione al bar di 6 diverse bevande calde, ecc.). Con riferimento specifico agli indici NC, i numeri indici vengono diffusi con un livello di dettaglio che giunge ai 324 segmenti di consumo; sono, inoltre, diffusi i numeri indici per tipologia di prodotto (una classificazione dei beni e servizi del paniere diversa dalla COCOP), con il dettaglio relativo alle diverse tipologie di Beni e Servizi, per Prodotti regolamentati e non e per Prodotti a diversa frequenza di acquisto. Per gli indici FO il livello di dettaglio della diffusione giunge alle 12 divisioni di spesa. Nel 2013 le posizioni rappresentative degli indici PCA sono 608. Per tali indici, il livello di dettaglio della diffusione giunge alle classi di prodotto della classificazione COCOP-PCA, conformemente alla diffusione effettuata da Eurostat per gli indici PCA dei singoli paesi dell Unione europea e per quelli elaborati per il complesso dei paesi dell Ue e dell Uem. A partire dai dati di febbraio 2013, vengono diffusi gli indici PCA per aggregati speciali (PCA- AS), basati, analogamente alle tipologie di prodotto del NC, su schemi classificatori differenti dalla COCOP-PCA. Gli PCA-AS vengono elaborati adottando lo stesso metodo di calcolo utilizzato dall Eurostat (diverso, pertanto da quello utilizzato per le tipologie di prodotto del NC), al fine di permettere una piena comparabilità tra gli indici italiani e quelli elaborati da Eurostat per l Ue, la zona euro e gli altri paesi europei La descrizione delle categorie merceologiche che definiscono i diversi aggregati speciali è disponibile sul sito web dell Eurostat all indirizzo: gecode=en&ntpckey= &strlayoutcode=herarchc. Per la metodologia utilizzata per la sintesi degli indici, si veda invece il Compendio dell PCA scaricabile all indirizzo:

12 Metodologia di rilevazione e calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti stagionali A partire dalla diffusione dei dati di gennaio 2011, è stata adottata una diversa metodologia di rilevazione e calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti stagionali, conformemente alle norme previste dal Regolamento (CE) n. 330/2009 del 22 aprile 2009, per i prodotti stagionali appartenenti ai gruppi e classi di prodotti Frutta, Vegetali, Abbigliamento e Calzature. Secondo il citato Regolamento si definisce prodotto stagionale il bene o servizio non acquistabile o acquistato in volumi modesti o irrilevanti dai consumatori, in alcuni periodi dell anno (almeno un mese). L stat ha definito un calendario mensile per tutto il 2013, che stabilisce quando ciascuno specifico prodotto, appartenente ai gruppi o alle classi sopra indicate, deve essere considerato in stagione oppure fuori stagione. L adozione di un calendario della stagionalità comporta l effettuazione della rilevazione territoriale dei prezzi al consumo solo nei mesi in cui il prodotto in questione è definito in stagione e, di conseguenza, la stima degli indici dei prezzi dei prodotti fuori stagione sulla base di una metodologia coerente con le indicazioni contenute nel Regolamento europeo. Base territoriale, grado di copertura dell indagine Nel 2013 la base territoriale è costituita da 82 comuni (20 capoluoghi di regione e 62 capoluoghi di provincia) e quindi con una copertura territoriale dell indice, misurata in termini di popolazione residente nelle province i cui capoluoghi partecipano alla rilevazione, dell 84,0%. prezzi dei prodotti componenti il paniere vengono rilevati presso circa unità di rilevazione (punti vendita), alle quali si aggiungono circa abitazioni per la rilevazione degli affitti, per un numero medio complessivo di circa quotazioni mensili, di cui raccolte sul territorio e rilevate in modo centralizzato. La rilevazione dei prezzi al consumo viene effettuata nel periodo compreso fra i giorni 1 e 21 del mese al quale i dati si riferiscono. Struttura di ponderazione Nel prospetto 1 è riportata la struttura dei pesi per divisione utilizzata per il calcolo dei tre indici dei prezzi al consumo (NC, PCA e FO). PROSPETTO 1. PES UTLZZAT PER L CALCOLO DEGL NDC NAZONAL DE PREZZ AL CONSUMO Anno 2013, valori percentuali Divisioni Pesi NC PCA FO Prodotti alimentari e bevande analcoliche 15, , ,3491 Bevande alcoliche e tabacchi 3,1924 3,3736 3,5446 Abbigliamento e calzature 8,3387 9,4556 9,0310 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 10, , ,8647 Mobili, articoli e servizi per la casa 8,0405 8,5060 7,8477 Servizi sanitari e spese per la salute 7,2976 3,4486 5,9820 Trasporti 14, , ,0661 Comunicazioni 2,5293 2,6738 2,7213 Ricreazione, spettacoli e cultura 7,9758 6,3424 8,5444 struzione 1,1306 1,1958 1,3163 Servizi ricettivi e di ristorazione 11, , ,6628 Altri beni e servizi 8,5218 9,0287 8,0700 ndice generale 100, , ,000 Nel prospetto 2. sono riportati i pesi delle regioni sulla spesa complessiva utilizzati per la stima della ponderazione dell indice NC. 3

13 PROSPETTO 2. PES REGONAL PER L CALCOLO DELL NDCE NC Anno 2013, valori percentuali Regioni Pesi Regioni Pesi Regioni Pesi Regioni Pesi Piemonte 8,1961 Valle d Aosta 0,2852 Lombardia 19,0324 Trentino-A.Adige 2,2037 Veneto 9,0321 Friuli-V. Giulia 2,3724 Liguria 3,0376 Emilia-Romagna 8,7142 Toscana 6,9057 Umbria 1,3801 Marche 2,5455 Lazio 9,8534 Abruzzo 1,9174 Molise 0,4294 Campania 6,9954 Puglia 5,0732 Basilicata 0,6774 Calabria 2,5425 Sicilia 6,5176 Sardegna 2,2887 ndice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante L stat ha avviato la pubblicazione dell ndice dei Prezzi al Consumo Armonizzato a Tassazione Costante (PCA-TC) a partire da marzo Tale indicatore realizzato nell ambito di uno specifico progetto coordinato da Eurostat ed elaborato secondo gli stessi standard concettuali, metodologici e tecnici dell PCA si differenzia da quest ultimo per l utilizzo di indici dei prezzi calcolati a tassazione costante. Gli indici dei prezzi a tassazione costante vengono stimati depurando quelli usualmente pubblicati degli effetti dovuti ad eventuali cambiamenti delle aliquote delle imposte indirette (ad esempio VA e accise) registrati nel mese corrente rispetto a quelle in vigore nel mese di dicembre dell anno precedente (base di calcolo dell indice). Le imposte considerate per la costruzione dell PCA-TC sono quelle direttamente collegate ai consumi finali delle famiglie, quali VA, accise ed imposte su specifici prodotti (ad esempio, autovetture e assicurazioni). Non sono invece considerati i sussidi e le imposte pagate nelle fasi intermedie relative alla produzione e al trasporto. Per definizione, nel calcolo dell PCA-TC dovrebbero essere incluse e mantenute costanti nel corso dell anno tutte le imposte che incidono sui consumi finali; tuttavia, per evidenti considerazioni di natura pratica, possono essere escluse quelle che comportano entrate erariali molto ridotte. Nel dettaglio, secondo le indicazioni riportate nel Manuale PCA-TC dell Eurostat, possono essere escluse le imposte che comportano entrate erariali inferiori al 2% del totale. Nel complesso, le imposte incluse devono coprire almeno il 90% del totale entrate. Nel calcolo dell indice PCA-TC italiano sono mantenute costanti le seguenti imposte: l VA, le accise sui tabacchi e sui beni energetici (carburanti, gasolio per il riscaldamento, gas naturale, elettricità, ecc.), le principali imposte locali su elettricità e gas naturale, l imposta sull assicurazione di responsabilità civile (RC) e il contributo al Servizio Sanitario Nazionale per quanto riguarda le assicurazioni sui mezzi di trasporto. Sulla base dei dati della Contabilità Nazionale, sono escluse le imposte che comportano entrate erariali inferiori all 1% del totale e nel complesso le imposte considerate coprono più del 97% delle entrate erariali totali derivanti dalla tassazione sui consumi finali delle famiglie italiane. L PCA-TC considera gli stessi beni e servizi considerati dall indice PCA, ha la sua stessa struttura di ponderazione (Prospetto 1) e stessa base di riferimento 2005=100. L indicatore PCA-TC offre una stima dell impatto teorico delle variazioni delle imposte indirette sull inflazione misurata mediante l PCA. nfatti, poiché nella sua costruzione si assume un trasferimento totale e istantaneo delle modifiche di imposta sui prezzi pagati dai consumatori, la differenza tra il tasso di variazione dell PCA e quello dell PCA-TC fornisce una misura del massimo impatto potenziale delle modifiche di imposta indiretta sull inflazione PCA. Si precisa che, nel corso dell anno, l indice PCA-TC può essere soggetto a revisione per effetto di modifiche nel calcolo richieste da eventuali cambiamenti nel sistema di imposizione fiscale indiretta. dati diventano definitivi l anno successivo a quello di riferimento. Per quanto riguarda infine la diffusione, il livello di maggior dettaglio di tale indice è quello delle 12 divisioni di spesa 2. 2 Le serie a partire da gennaio 2002 sono disponibili su.stat, il data-warehouse delle statistiche prodotte dall stituto, all interno del tema Prezzi ( 4

14 Calcolo delle variazioni degli indici Di seguito si riportano le formule 3 per il calcolo delle variazioni mensili e di periodo (trimestri, semestri, anni, ecc.), utilizzate per i tre indici NC, FO, PCA. Per gli indici PCA-TC valgono le stesse regole degli indici PCA. Le prime tre formule riguardano il calcolo di variazioni nel caso in cui gli indici sono espressi nella stessa base di riferimento: Variazione percentuale tra indici mensili (NC, FO, PCA) (1) Var ( m, a ; n, b ) n, b = Arr m, a dove m, a rappresenta l indice, arrotondato al primo decimale, del mese m dell anno a, n, b rappresenta l indice, arrotondato al primo decimale, del mese n dell anno b e Arr 1 l operatore di arrotondamento al primo decimale. Variazione tra l indice medio dell anno a e l indice medio dell anno b (NC e FO) (2) Var ( a ; b ) = Arr b a dove a rappresenta l indice medio, arrotondato al primo decimale, dell anno a, b rappresenta l indice medio, arrotondato al primo decimale, dell anno b. Variazione tra l indice medio dell anno a e l indice medio dell anno b (PCA) (3) Var ( a ; b ) = Arr 1 12 m = 1 12 m = 1 m, b m, a Come si può notare, per gli indici PCA (e PCA-TC), diversamente dagli indici NC e FO, le variazioni di periodo sono calcolate partendo dal rapporto tra la somma degli indici mensili dei periodi che si vogliono mettere a confronto e arrotondando il risultato finale del calcolo alla prima cifra decimale. Tale metodo, applicato in conformità con quanto indicato da Eurostat, assicura una maggiore comparabilità internazionale dei dati. Si fa presente che i risultati della sua applicazione possono essere diversi da quelli che si ottengono seguendo il criterio standard, ovvero rapportando direttamente gli indici medi di periodo arrotondati ad una cifra decimale. La formula di seguito riportata descrive il calcolo delle variazioni tra indici mensili in base diversa; tale formula può essere utilizzata anche per il calcolo di variazioni tra indici di periodi più ampi di quelli mensili: 3 Nelle formule gli estremi dell intervallo temporale sono indicati in ordine cronologico a partire dal più remoto [ad esempio a, per quanto riguarda il riferimento annuale] al più recente [ad esempio b, sempre per quanto riguarda il riferimento annuale]. 5

15 Variazione percentuale tra indici mensili con base di riferimento diversa (4) t 1 t n, b Var ( m, a ; n, b ) = Arr1 R( t ; t 1 ) R( t 1 ; t 2 ) R( 2 ; 1 ) m, a a 1 dove m, rappresenta l indice, arrotondato al primo decimale, del mese m dell anno a, espresso t nella base più remota 1, n, b rappresenta l indice, arrotondato al primo decimale, del mese n dell anno b, espresso nella base più recente t, e R ( i ; i 1) (per i=2 t) sono i coefficienti di raccordo tra basi contigue. Questi, pari all indice medio dell anno corrispondente alla nuova base espresso nella base immediatamente precedente diviso 100, sono numeri con al massimo tre cifre decimali. coefficienti utilizzati sono tanti quanti sono i cambiamenti di base verificatisi nell intervallo di tempo considerato. 6

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