La gene'ca nel processo penale

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1 Introduzione

2 La gene'ca nel processo penale

3 Cos è la prova del DNA? Come per la da8loscopia la prova del DNA consiste in un confronto tra una traccia rinvenuta sul luogo del deli=o oppure su una per'nenza di esso e quella del sospe=ato. Se vi è compa'bilità si giunge ad un giudizio probabilis'co di iden'tà, altrimen' di esclusione

4 Giuridicamente il DNA come può essere classificato nella sistema'ca delle prove? Si tra=a certamente di un indizio e non di una prova rappresenta'va (queste sono la tes'monianza ed il documento e rappresentano dire=amente il tema di prova). La sua disciplina è dunque racchiusa nell art. 192 c.p.p.

5 Qualità giuridiche dell indizio 1. la gravità: ogni indizio, come fa=o noto, deve essere raccordabile al fa=o ignoto secondo la regola dell id quod plerumque accidit; 2. La precisione: ogni indizio, come fa=o noto, deve essere definito e non ambiguo nei suoi contorni fa=uali; 3. La concordanza; ogni indizio, come fa=o noto, deve concordare e, unitamente agli altri indizi, convergere logicamente verso il fa=o ignoto. Qui sta l eccezione alla regola generale: infa8 il DNA può fungere da unico indizio, non essendo dunque necessaria la regola della convergenza e della pluralità degli indizi medesimi

6 Gli elemen' for' della prova indiziaria gene'ca 1. l unicità del genoma in ciascun individuo, fa=a eccezione per i gemelli omozigo'; 2. L esistenza di protocolli che consentono di sapere con esa=ezza se la tecnica u'lizzata nel singolo caso per la 'pizzazione (e dunque l analisi) del DNA è stata svolta corre=amente

7 Gli elemen' deboli della prova indiziaria gene'ca L indagine è svolta su tracce che vengono repertate sul luogo del deli=o e ciò può comportare: 1. Che la repertazione sia svolta in modo non corre=o in sede di sopralluogo; 2. Che la traccia sia degradata perché esposta ad agen' atmosferici par'colarmente rilevan'; 3. Che la traccia sia contaminata perché la medesima è venuta a conta=o con altre tracce gene'che; 4. che la traccia sia così esigua da non consen're una 'pizzazione capace di essere realmente sele8va all interno della popolazione di riferimento; 5. Che la traccia sia stata portata sul luogo del ritrovamento a causa di un a8vità involontaria di coloro che hanno frequentato il luogo del deli=o (soccorritori, ecc.); 6. Non è possibile datare la traccia

8 Cosa può svelare la prova gene'ca Chi ha frequentato un determinato luogo, anche se non è possibile datare il momento in cui la traccia è stata lasciata. Ciò può comportare dei problemi, come accade per la prova da8loscopica, in tu8 quei frangen' in cui la traccia medesima sia stata lasciata da un sogge=o che è un abituale frequentatore dei luoghi medesimi.

9 E se facessimo dire alla gene'ca ben altro? La gene'ca e la biologia possono svelarci il grado di libertà con il quale un sogge=o agisce?

10 Lavazza, Sammicheli, Il deli=o del cervello, codice edizioni L immagine di uomo ado=ata dal diri=o, quella cioè di persona libera e razionale, consapevole e padrona delle proprie azioni, viene oggi messa radicalmente in discussione dalla ricerca neuroscien'fica. Dagli studi più recen' emerge che certe emozioni hanno il sopravvento sulla ragione, che a nostra insaputa siamo condiziona' dalle circostanze e che il nostro io è meno solido di quanto pensiamo. La gene'ca e le neuroscienze sembrano dunque costringere l ordinamento giuridico a tornare su alcuni suoi quesito centrali: l agire criminale è da ritenersi normalmente fru=o di un intenzione consapevole del sogge=o? la gene'ca e le neuroscienze sembrano dirci che il comportamento è in qualche modo limitato dai binari del DNA

11 Corte d Assise d appello di Trieste, 2009 Dopo lo svolgimento di una specifica perizia era emerso che nel DNA dell imputato si potevano riscontrare polimorfismi che, in base a numerosi studi internazionali, aumenterebbero in modo consistente il rischio di sviluppo di comportamen' aggressivi ed an'sociali. In par'colare: essere portatori dell allele a bassa a8vità per il gene MAOA potrebbe rendere il sogge=o maggiormente incline a manifestare aggressività se provocato o escluso socialmente.

12 Su quale parte agirebbero i geni ca8vi? Sulla libertà di decisione, me=endo a dura prova il conce=o di libero arbitrio e capacità razionali del singolo.

13 Esistono altri fa=ori che potrebbero influire sulla libera determinazione del sogge=o? 1. Un certo stress, momentaneo ed imprevedibile, potrebbe far prevalere, sulla risposta razionale e selezionata della corteccia cerebrale, una reazione naturale e di difesa che fa capo all amigdala, il centro motore delle risposte emo've. La funzione dell amigdala è proprio quella di consen're al corpo in pericolo di innescare una reazione più immediata e per questo non ponderata. Ma in determinate condizioni tale risposta potrebbe confliggere con una richiesta di razionalità dell ordinamento (il comportamento rea8vo dell aggredito che provoca gravi danni al proprio aggressore, il comportamento di un comandante di una nave passeggera che, avendo posto in essere una manovra pericolosa, si trovi in panne e fugga dalla medesima).

14 E se ipo'zzassimo il nostro cervello come un socware che interagisce con il DNA che è l harware? Le teorie computazionali della mente dicono che, al momento in cui agiamo, non siamo pienamente liberi perché la nostra risposta è, in realtà, il risultato della nostra gene'ca e della nostra biologia (apertura- chiusura di sinapsi) che si è modificata a seconda delle nostre esperienze di vita. La risposta agli accadimen' sarebbe dunque una risposta che è già predeterminata, dove l elemento razionale perderebbe di consistenza decisiva.

15 La libertà denegata è solo del criminale? La libertà nel processo è anche e sopra=u=o quella del giudice che deve giudicare secondo razionalità e logica (art. 606 le=. e c.p.p.) e secondo il proprio convincimento che deve essere libero (art. 192 c.p.p.).

16 Il processo contro Annamaria Franzoni e le mo'vazioni del GUP sulle risultanze della BPA il pigiama non ha una superficie liscia ma, data la cara=eris'ca del tessuto alquanto ruvida a livello microscopico si manifesta in una serie di corrugazioni, quasi si tra=asse di piccole colline con con'gui avallamen', che influenzano la traie=oria degli schizzi di sangue che colpiscono la superficie. In concreto, come è intuibile, se uno schizzo proveniente da una angolazione di 20% colpisce proprio quel punto della stoffa che è microscopicamente rivolto nella stessa direzione, perché rappresenta la sponda esposta di una delle micro colline=e l angolazione rela'va risulterà vicina ai 90%...deve quindi concludersi che i pantaloni del pigiama sono sta' (con certezza del 100%) indossa' dall autore del deli=o. In quale parte delle numerose consulenze e perizie vi è questo dato afferente la natura della stoffa del pigiama e da quale analisi scien'fica o tecnica si può affermare che tale presunta- rugosità abbia potuto modificare la morfologia della traccia?

17 L errore del giudice 1. Inserire un dato fa=uale inesistente che è capace di gius'ficare un quesito di fa=o che avrebbe dovuto avere una diversa valutazione. 2. L epistemologia processuale avrebbe impedito questa operazione intelle=uale; infa8 in presenza di una prova dubbia il giudice deve scegliere per il mancato raggiungimento della certezza e non già operare in senso ermeneu'co e cioè chiarire il testo laddove questo è oscuro. 3. Addiri=ura il giudice aggiunge ai da' fa=uali un elemento che è incontrover'bile proprio perché inesistente. Si tra=a di quei giudizi che Kant definiva anali'ci (cioè empirici) a priori (cioè assolu', non smen'bili). Ma il processo non consente l introduzione di ques' da' perché non sono liberamente valutabili e smen'bili ai sensi dell art. 546 le=. e c.p.p.

18 Perché il giudice opera in maniera così palesemente erronea? 1. Per incompetenza? 2. Per trascuratezza? 3. Per volontà dolosa di raggiungere un determinato risultato processuale? 4. Per odio inconscio verso l imputato? 5. Perché è la natura del cervello umano che non tollera di lasciare dei vuo' e dunque la gene'ca e la biologia lo spingono verso questa soluzione?

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