TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE Studi e indagini sull inquinamento delle falde Legge Regionale 26/2003 art. 43, comma 1d
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- Domenica Mauro
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1 TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE Studi e indagini sull inquinamento delle falde Legge Regionale 26/2003 art. 43, comma 1d La Provincia di Milano si adopera per individuare le cause dell inquinamento delle acque sotterranee e per permettere l avvio delle operazioni di bonifica dei siti contaminati. Tali operazioni permetteranno di bloccare l afflusso di ulteriori sostanze pericolose nelle falde e quindi una sensibile diminuzione di concentrazione delle stesse nelle acque estratte dai pozzi ad uso potabile Nel corso del tempo i cittadini, gli amministratori ed i gestori degli acquedotti riscontreranno un miglioramento qualitativo delle acque disponibili al rubinetto ed un minor costo di trattamento delle acque estratte dai pozzi prima dell immissione nella rete acquedottistica. All interno della Provincia di Milano tale compito è affidato al Servizio Centri di Pericolo e Industrie a Rischio, che fa parte del Settore Risorse Idriche, Cave e Acque Superficiali all interno della Direzione Centrale Risorse Ambientali. Le attività di indagine prendono avvio da 1. comunicazioni di inquinamento di pozzi pubblici da parte di Comuni, ASL, ARPA e gestori di acquedotti con richieste di intervento ai seni della L.R 26/03 art. 43, comma 1d; 2. studi diretti del Servizio tese a delimitare e mappare lo sviluppo in falda di determinate sostanze pericolose (vedi planimetria 2). La fase preliminare delle indagini consiste nello sviluppare opportune conoscenze di tipo idrogeologico, idrochimico e sui centri di pericolo sul territorio a monte del pozzo inquinato. In particolare vengono raccolte informazioni su localizzazione e caratteristiche dei pozzi esistenti, livello statico della falda nei vari pozzi e piezometri analisi sulle acque dei pozzi di interesse per l indagine localizzazione e tipologia degli insediamenti produttivi La fase preliminare si conclude con l elaborazione dei dati raccolti che porta ad un prima perimetrazione del territorio interessato dal fenomeno di contaminazione e l individuazione dei pozzi pubblici e privati dallo stesso interessato. La fase di intervento prevede l integrazione delle conoscenze già acquisite tramite l esecuzione di interventi che permettano il prelievo di nuove matrici ambientali (acqua di falda, terra, e gas interstiziale). In particolare si provvede a: progettare e realizzare piezometri e/o sondaggi presso gli insediamenti - centri di pericolo maggiormente indiziati (vedi foto 1, 2, 3) prelevare eventuali matrici ambientali durante la realizzazione delle opere imprenditoriali menzionate (vedi foto 4) eseguire campionamenti mirati su pozzi e piezometri, anche con uso di pompe sommerse e generatori di corrente mobili (vedi foto 5 e 6) rilevare le quote e le coordinate con strumentazione GPS (vedi foto 7 e 8) per georeferenziare i nuovi interventi
2 La fase conclusiva prevede l ufficializzazione dei risultati ottenuti, mediante la disponibilità di un nuovo piezometro quale punto per il monitoraggio della falda ad uso di Comuni ed Enti di Controllo (vedi esempio di monografia) la presentazione agli Enti degli elaborati tecnici prodotti, comprensivi della descrizione del fenomeno di inquinamento e delle specifiche del focolaio individuato (vedi planimetria 1) l attestazione di sussistenza del contaminante ricercato presso l insediamento riconosciuto come focolaio di inquinamento della falda e la determinazione di eventuali responsabilità; la collaborazione all avvio delle procedure di bonifica del sito inquinato ai sensi del D. Lgs. 152/06 l attestazione di insussistenza del contaminante ricercato nei rimanenti siti indagati La fase di completamento delle indagini comporta la perimetrazione del territorio a valle interessato dalla contaminazione della falda oggetto di indagine e la definizione dei pozzi futuri bersaglio della contaminazione stessa (vedi planimetria 1). Tale fase comporta l esecuzione di più campagne di monitoraggio per definire le modalità ed i tempi di diffusione nelle acque di falda delle sostanze pericolose oggetto di studio Le attività vengono effettuate in collaborazione da parte di tutti i tecnici del Servizio Centri di pericolo e Industrie a Rischio. In particolare dal dott. Paolo Sala per lo studio e la progettazione degli aspetti idrogeologici ed idrochimici Dal dott. Francesco Barone per l implementazione dei database sulle analisi delle acque di falda Dal dott. Albrizio Fulvio per la verifica degli insediamenti da considerare centri di pericolo Il Responsabile del Servizio Dott. Arcangelo Calloni
3 Foto 1 - predisposizione di nuovo piezometro fase di perforazione con tecnica a circolazione di acqua - tubazioni definitive azzurre
4 Foto 2 - predisposizione di nuovo piezometro fase di trivellazione con tecnica ad aria compressa sistemi di protezione individuali ed ambientali
5 Foto 3 - predisposizione di nuovo piezometro fase di appostamento della trivella
6 Foto 4 terreno estratto mediante sondaggio a carotaggio continuo e disposto nelle apposite cassette catalogatrici in funzione della profondità per opportuno prelievo di campioni da inviare al laboratorio per l analisi
7 Foto 5 - campionamento di acqua di falda tramite piezometro. Si evidenziano i cavi per la fornitura di energia elettrica alla pompa sommersa posizionata alla profondità indicata e le tubazioni di convogliamento dell acqua spinta dalla pompa, da cui verrà prelevata l aliquota per l analisi di laboratorio Utilizzo di dispositivi di protezione individuale per pericolosità delle sostanze ricercate
8 Foto 6 - campionamento di acqua di falda con uso di pompa peristaltica atta per prelievi da piezometri superficiali e di piccolo diametro o con spazi angusti per presenza di altre tubazioni
9 Foto 7 - rilievo della quota s. l.m. e delle coordinate del nuovo piezometro con strumentazione GPS
10 Foto 8 - rilievo quote e coordinate del nuovo piezometro con strumentazione GPS, con individuazione del punto di riferimento per le successive misurazioni dei livelli statici della falda
11 Percosso/accesso Trezzano S/N (Mi) Piezometro MPz n 26 Dati identificativi Indirizzo: via Leonardo da Vinci, 175 Proprietà area: Comune di Trezzano S/N (Mi) Proprietà Piezometro: Provincia di Milano Gestione: Provincia di Milano Rilievo Data: Ufficio: Direzione Centrale Risorse Ambientali Tecnico: Arch. Alfonso Di Matteo Tel.: 02/ retegps@provincia.milano.it Foto Piezometro Dati strutturali Data realizzazione: Diametro: Ǿ 50.8 mm Profondità: 15 m Finestratura: 1 14 m Utilizzo: campionamento acqua Quota s.l.m.: 116,226 m Riferimento: bordo sup. del tubo Protezione: sì Misurabilità soggiacenza: sì Campionabilità: sì Stratigrafia: sì Percorrendo la SP44 la Nuova Vigevanese da Milano verso Trezzano S/N il Pz si trova all interno nel parcheggio del Saratoga SpA C.T.R. Riferimento quota: Coordinate G.P.S. Geografiche (Roma40) ϕ: ,754 Hort: 116,226 m λ: ,152 Piane (Gauss-Boaga) N: ,179 m E: ,534 m Geografiche (WGS84) ϕ: ,172 hell: 158,762 m λ: ,019 Esempio di monografia di piezometro con riferimenti cartografici e fotografici per il riconoscimento e con caratteristiche tecniche per rilevamenti e monitoraggi
12 Planimetria 1 - esempio di elaborato cartografico rappresentante l origine e lo sviluppo areale del fenomeno (o plume) con aggiunta delle previsione di migrazione nella falda del fronte inquinante e di coinvolgimento a valle dei pozzi ad uso potabile
13 Planimetria 2 - esempio di mappatura dei fenomeni di contaminazione della falda(o plume), necessaria per il successivo approfondimento in base a priorità e risorse
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