1.3 Andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali
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1 Fig 3 - Ripartizione delle produzioni vegetali 1.3 Andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali Bovini Continua la tendenza alla flessione della consistenza nel settore bovino. Il patrimonio bovino al 1 dicembre 2003 ammontava a capi, circa il 19 % in meno rispetto all anno precedente, a causa della chiusura di alcune aziende, soprattutto con piccoli allevamenti e con conduttori anziani, e in conseguenza dell aggiornamento dell anagrafe bovina. Il numero di allevamenti bovini presenti in provincia di Lecco soggetto a profilassi di stato è di 391, circa la metà degli allevamenti attivi sul territorio provinciale e presenti in banca dati Asl (800). Poiché la provincia di Lecco ha raggiunto la qualifica comunitaria di territorio ufficialmente indenne da tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina, la Regione Lombardia ha disposto il controllo solo sul 50% degli allevamenti. Dei 391 allevamenti, 133 aziende (34%) sono autorizzate alla produzione di latte alimentare, 35 aziende (9%) sono autorizzate alla produzione di latte in alpeggio, mentre la restante parte, 223 aziende ( 57,1%) pratica l indirizzo produttivo della linea vacca-vitello. Le principali razze allevate di bovini sono la Bruna Italiana (23% dei capi), la Frisona Italiana (40%), Meticci (23%), mentre la restante parte (circa il 14%) è costituita da altre razze, tra cui predominano la Pezzata Rossa, la Limousine, la Charolaise e la Belgian White-blue. Nel settore dei bovini da latte permangono tre tipologie aziendali: 1) allevamento in pianura: include aziende di media dimensione con circa 50 vacche di razza frisona di elevata genealogia e con produzione di latte media-elevata (8.000 Kg), con punte di oltre Kg/lattazione; 2) allevamento in montagna di tipo innovativo: comprende aziende medio-piccole con circa 20 capi di un buon livello produttivo e strutture zootecniche rinnovate, nelle quali si è andato affermando il fieno insilato; 3) allevamento in montagna di tipo tradizionale: comprende aziende di piccole dimensioni, con meno di 10 vacche e una produttività tendenzialmente bassa.
2 19 Stabile risulta la media produttiva provinciale della zona montana, dove la razza allevata è principalmente la Bruna Italiana, con circa Kg di latte per vacca. Per quanto riguarda il settore lattiero, per l annata 2003 si evidenzia una produzione commercializzata di latte da parte dei 159 produttori titolari di quota di ,3 tonnellate, di cui ,01 tonnellate di latte consegnato ai primi acquirenti e ,3 tonnellate di vendite dirette. Queste ultime sono gestite direttamente dal produttore sia sotto forma di latte fresco che di formaggio. Il prezzo base del latte nel 2003 è stato intorno a 0,36 /litro, compresa iva. La produzione di latte sul territorio è presente in 48 comuni ed è ripartita come da tabella 5. Tab. 5 Riparto territoriale e per tipologia delle quote latte in provincia di Lecco nel 2003
3 Tab. 6 Consistenza del bestiame bovino in provincia di Lecco Ovicaprini Anche per il settore ovi-caprino si rileva una tendenza alla flessione, con 740 allevamenti su tutto il territorio provinciale e un numero di capi pari a , di cui ovini e caprini. Alcuni allevamenti caprini rivolgono la loro attenzione alla selezione di capi da vendere come riproduttori, soprattutto le aziende aderenti al programma di selezione della capra orobica. La produzione di latte caprino è stimata intorno a 700 tonnellate, di cui circa 550 tonnellate sono destinate alla trasformazione e le rimanenti 150 tonnellate sono reimpiegate per l allattamento dei capretti. L attività di trasformazione di latte caprino e la vendita diretta dei prodotti tipici ottenuti riscuote sempre più interesse, legata anche all espansione dell attività agrituristica. La commercializzazione del latte di capra, diretta o mediante consegna a trasformatori, non è ancora particolarmente significativa, a causa principalmente della mancanza di un organizzazione stabile di raccolta e trasformazione locale. Nel complesso, quindi, la produzione e la commercializzazione di latte caprino e dei suoi derivati è attualmente inferiore alle potenzialità, sia produttive che di ricezione del mercato. Tab. 7 Consistenza del bestiame ovicaprino in provincia di Lecco Equini L aggiornamento della banca dati anagrafica equina, già avviata da alcuni anni, ha rilevato una sovrastima dei capi rispetto agli anni precedenti, da cui la flessione che era stata già evidenziata nella scorsa annata agraria. La consistenza attuale degli equini è di 843 capi, con 50 capi in più rispetto all anno precedente. L aumento è determinato unicamente dal numero degli asini che attualmente ammontano a 300 capi. Questa variazione è tanto più significativa se si considera il fatto che anche lo scorso anno l aumento era stato di ben 90 capi, importati quasi esclusivamente dai Paesi dell Est, ed impiegati principalmente in attività marginali.
4 21 Tab. 8 Consistenza degli equini in provincia di Lecco Suini Sostanzialmente stabile è la consistenza del patrimonio suinicolo, che conferma i dati precedenti di unità. Lo scarso interesse a livello provinciale per questo comparto zootecnico è determinato in alcuni casi da difficoltà amministrative connesse ai limiti urbanistici imposti all allevamento di questo animale. Diversi piani regolatori generali dei comuni infatti impongono distanze di allevamento dai nuclei abitati che in taluni casi non permettono l allevamento di suini. Tab. 9 Consistenza dei suini in provincia di Lecco
5 1.3.5 Zootecnia minore Indicativo risulta il comparto apistico, con la presenza di circa arnie stanziali (tra le province di Lecco e Como) e con circa 200 postazioni per nomadismo, con circa arnie. Nel comparto operano diversi operatori professionali e numerosissimi piccoli produttori hobbisti. La qualità delle produzioni apistiche del lecchese è piuttosto elevata in conseguenza dell elevato grado di professionalità degli operatori e del frequente ricorso al nomadismo, che permette ai produttori di ottenere eccellenti mieli uniflorali (castagno, acacia, tiglio, tarassaco, ecc). Per quanto riguarda i conigli, sono presenti 3 significativi allevamenti sull intera area provinciale, di cui uno con circa esemplari con annesso macello CEE, mentre gli altri, di dimensioni più ridotte, dispongono uno di circa capi, l altro di circa Sono presenti, inoltre, 5 allevamenti di galline ovaiole con circa capi, un allevamento di circa polletti amburghesi ed un altro allevamento di tacchini. Il numero degli struzzi è rimasto costante rispetto agli anni precedenti, con circa 60 capi. Da sottolineare anche l attività di acquacoltura, nonostante occupi una posizione marginale con un solo allevamento (in prevalenza trote, salmerini e temoli) in Valsassina. Inoltre in Brianza risulta presente un allevamento di cervi per la carne, con circa 30 capi, e due allevamenti di lepri con capi, impiegati per la reimmissione a scopo venatorio. Infine è presente anche un centro per la riproduzione di rapaci notturni strigiformi (principalmente nibbi e gufi). Tab. 10 Produzione lorda vendibile settore zootecnico Fig 4 - Ripartizione della plv del comparto zootecnico
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