Infor.MO: sistema di sorveglianza dei fattori di rischio infortunistico. Stato dell arte e azioni di sviluppo
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1 Infor.MO: sistema di sorveglianza dei fattori di rischio infortunistico. Stato dell arte e azioni di sviluppo Giuseppe Campo Il Sistema di sorveglianza Infor.MO, al quale contribuiscono le Regioni e l INAIL, è alimentato dalle inchieste sugli infortuni condotte dai Servizi di Prevenzione nei Luoghi di Lavoro delle ASL e permette di monitorare i fattori di rischio per ricavare indicazioni utili a fini prevenzionali Dipartimento Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale
2 Piano Nazionale della Prevenzione Cap. 2.7 Prevenire gli infortuni e le malattie professionali Fattori di rischio/determinanti «conoscenze fondamentali sui fattori determinanti degli infortuni sono fornite dal progetto INFORMO, creato per l analisi delle cause degli infortuni gravi e mortali e alimentato dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL». Strategie 1. Perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro Implementazione in tutte le Regioni e Province Autonome di utilizzo dei sistemi di sorveglianza già attivi, quali i sistemi informativi integrati INAIL Regioni che andranno a costituire il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP) di cui all art. 8 del D.Lgs 81/08 (Flussi informativi per la prevenzione nei luoghi di lavoro, INFORMO, MALPROF, e dati di attività dei servizi di prevenzione delle ASL).
3 Il punto di partenza del sistema Infor.MO Tra le Istituzioni non esisteva un sistema unico di approfondimento nè un modello organizzativo uniforme per l approccio al problema degli infortuni. Esistevano molte informazioni sui dove, quando, come ma poche e non particolarmente approfondite erano le informazioni disponibili sui perché. Dal Progetto sperimentale ( ) avviato da REGIONI, ASL, ISPESL ed INAIL Conferenza delle Regioni e Province Autonome al Sistema nazionale di Sorveglianza sugli infortuni mortali e gravi, sostenuto anche dal Min. della Salute (2007 e 2012)
4 Obiettivi del sistema Infor.MO 1. Costruire un Repertorio nazionale di infortuni mortali basato sulle inchieste condotte dai Servizi di prevenzione delle ASL 2. Fornire strumenti conoscitivi per il trasferimento e la programmazione di iniziative per la prevenzione 3. Promuovere all interno delle aziende l approfondimento delle proprie dinamiche infortunistiche, sperimentando l uso del modello per il controllo/monitoraggio della valutazione del rischio e per l individuazione di soluzioni correttive
5 La banca dati fase sperimentale: avvio della rete (trienno ) consolidamento del Sistema dal 2005 (maggiore qualità delle informazioni raccolte) Casi in fase di inserimento e controllo Database del Sistema INFORMO Circa 4000 infortuni mortali e 1200 infortuni gravi
6 Modalità di accadimento e Fattori di rischio Analisi dei fattori di rischio considerati determinanti per anno di evento Anno 2012 Caduta dall'alto dell'infortunato 33,1 Numero di fattori di rischio registrati per Tipo di determinante Caduta dall'alto di gravi Veicolo che esce dal suo percorso e/o si ribalta Contatto con oggetti, mezzi, veicoli (nella loro sede) Avviamento intempestivo di macchinari o veicoli Altro tipo di incidente 17,0 12,5 7,2 5,9 24,3
7 Le cadute dall alto (tipologia e determinanti) In circa due casi su tre si ha un errore di procedura, ossia l infortunato che percorre superfici non portanti. In oltre due casi su cinque vi è assenza di percorsi segnalati In due casi su tre il DPI che non era stato fornito al lavoratore In più di tre casi su quattro emerge problema di assetto della scala portatile utilizzata, che ne determina l inadeguatezza all uso. Procedure in cui si evidenzia, in circa tre casi su cinque, una problematica di uso improprio o errato di una scala portatile
8 Il ritorno delle informazioni Sito Web: Software applicativo Data warehouse Infor.MO Web e Stat. Schede informative Pubblicazioni utilizzo delle informazioni per il miglioramento delle iniziative di prevenzione
9 Alcune considerazioni su Infor.MO 1. ampia base informativa oggi disponibile tra sistema di sorveglianza infortuni mortali ed archivi assicurativi (SINP), con possibilità di: approfondire i fattori di rischio, oltre che monitorare il fenomeno sotto l aspetto quantitativo, a livello nazionale e territoriale rivedere normative, documentazione tecnica, linee guida alla luce delle casistiche presenti in archivio 2. dalla lettura delle dinamiche d infortunio conferma di spazi per interventi che possono ridurre ancor più il fenomeno, questo comporta anche: ripensare a modalità comunicative più efficaci e condivise per accrescere la consapevolezza dei rischi nei luoghi di lavoro; investire sull'attività di assistenza alle imprese da parte dei Sevizi di prevenzione sul territorio, supportati da opportune risorse.
10 Supporto del Ministero della salute al PNP Obiettivo: - rafforzare la governance di sistema a livello nazionale e a livello regionale - facilitare l attuazione dei MACRO OBIETTIVI (M.O) M.O. 2.7 Prevenire gli infortuni e malattie professionali - INFORMO come fonte di conoscenza sui determinanti degli infortuni - programmazione omogenea in tutte le Regioni che può essere sostenuta a livello centrale con azioni di sistema
11 Supporto del Ministero della salute al PNP Perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro (pag.48) Implementazione in tutte le Regioni e Province Autonome di utilizzo dei sistemi di sorveglianza già attivi, quali i sistemi informativi integrati INAIL Regioni che andranno a costituire il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP) di cui all art. 8 del D.Lgs 81/08 (Flussi informativi per la prevenzione nei luoghi di lavoro, INFORMO, MALPROF, e dati di attività dei servizi di prevenzione delle ASL). (azione centrale a supporto del Sistema di sorveglianza dei fattori di rischio sul lavoro per la rilevazione sistematica degli infortuni mortali e di una quota significativa di casi gravi)
12 Supporto del Ministero della salute al PNP Miglioramento della efficacia delle attività di controllo e della compliance da parte dei destinatari delle norme (pag.49) Miglioramento della qualità e della omogeneità delle attività di vigilanza, attraverso la condivisione di metodologie di controllo orientate alle priorità e all efficacia preventiva sostanziale, assicurando, al tempo stesso, certezza e trasparenza dell azione pubblica. Promozione di un approccio dei Servizi delle ASL di tipo proattivo, orientato al supporto al mondo del lavoro, facilitando in particolare l accesso dei cittadini e delle imprese alle attività di informazione e assistenza Sostegno alla metodologia audit per la verifica dei programmi di prevenzione adottati dalle aziende. Sostegno alla diffusione della autovalutazione del livello di sicurezza raggiunto nella gestione dei rischi e nell organizzazione della sicurezza aziendale da parte dei datori di lavoro. (azione centrale per la sperimentazione e standardizzazione di piani mirati di prevenzione e dell analisi delle prescrizioni per l evidenziazione delle misure migliorative attuabili preventivamente)
13 Azione Centrale TITOLO Il Sistema INFORMO per la sorveglianza dei fattori di rischio infortunistico e per la programmazione degli interventi di prevenzione OBIETTIVO GENERALE Estendere le capacità del Sistema INFORMO nell individuazione dei fattori di rischio infortunistico, attraverso la rilevazione ed analisi sia post-evento che pre-evento, per progettare e programmare interventi di prevenzione efficaci.
14 Azione Centrale OBIETTIVO SPECIFICO 1 Ampliare la rilevazione del sistema INFORMO ad un più ampio numero di infortuni gravi, oltre ai casi mortali già raccolti, con lo scopo di consolidare e migliorare la capacità di controllo ed analisi degli aspetti rilevanti del fenomeno infortunistico.
15 OBIETTIVO SPECIFICO 1: più ampio numero di infortuni gravi
16 Azione Centrale OBIETTIVO SPECIFICO 2 Raccogliere e analizzare le prescrizioni dei Servizi di prevenzione delle ASL al fine disporre di un repertorio delle criticità riscontrate in ambito lavorativo per l evidenziazione dei fattori di rischio e delle soluzioni applicate.
17 Software per la rilevazione a cura di Inail Ricerca e l analisi dei dati OBIETTIVO SPECIFICO 2: Raccolta e analisi prescrizioni
18 Azione Centrale OBIETTIVO SPECIFICO 3 Sperimentare un'appropriata modalità d'intervento da parte dei Servizi di prevenzione nel sorvegliare e, nello stesso tempo, supportare la capacità delle imprese nel definire e realizzare misure di prevenzione efficaci anche attraverso il trasferimento di buone prassi e supporti alla valutazione dei rischi.
19 OBIETTIVO SPECIFICO 3: Piano mirato di prevenzione Proposta operativa L intervento sviluppato sul territorio da parte del Servizio, ovvero il Piano mirato di prevenzione (PMP), in collaborazione con l INAIL, potrà essere articolato nelle seguente fasi: 1. Progettazione dell intervento in loco 2. Stesura o recepimento Buone prassi e Scheda di autovalutazione, con il coinvolgimento del Sistema Prevenzionistico delle aziende e/o forze sociali (anche tramite il tavolo previsto dall art 7 del DL 81/2008) 3. Individuazione Aziende da coinvolgere con il PMP ed informazione alle stesse con circolare e seminari in cui, tra l altro, illustrare la Scheda di autovalutazione 4. Programmi formativi integrati sull uso del modello di analisi infortunistica per l implementazione di misure migliorative 5. Autovalutazione aziendale con scheda dedicata, con obbligo di ritorno all ASL (effettuata a circa tre mesi di distanza dal punto 1) 6. Vigilanza a campione delle aziende coinvolte nel PMP 7. Verifica di efficacia dell intervento di prevenzione (monitoraggio buone prassi, ) La progettazione dell intervento mirato di prevenzione può essere determinato in base a: eventi sentinella analisi infortunistica territoriale e nazionale innovazione ed applicazione normativa applicazione buone prassi regionali controllo dei fattori di rischio
20 Attivita di prevenzione infortuni INFORMO può essere più opportunamente considerato oggi come un Sistema di sorveglianza dei fattori di rischio infortunistico in ambito lavorativo. Gli eventi mortali e gravi rilevati dal Sistema costituiscono uno dei possibili punti di partenza per evidenziare tali fattori. Le esperienze condotte con i panel aziendali hanno portato a definire una strategia di analisi dei fattori di rischio anche pre-evento infortunio, che può essere fatta propria dal Sistema nato storicamente come strumento di analisi post-evento. P R E V E N Z I O N E Secondaria: modulatori Secondaria: modulatori Primaria: determinanti Danno Scambio di energia Incidente
21 Il ruolo istituzionale per la vigilanza e l assistenza Il valore aggiunto di un approccio coordinato sia sul versante pubblico che su quello aziendale dalla corretta analisi degli infortuni avvenuti in azienda e dalle inosservanze rilevate in fase di vigilanza possono scaturire: l evidenziazione dei fattori di rischio pre e post evento la ridefinizione di procedure ed aspetti organizzativi appropriati l efficace verifica dell osservanza delle misure migliorative Per un attivazione di un modello organizzativo e gestionale della sicurezza (D.L. 81/2008, art. 30)
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