UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA "A. GEMELLI"- ROMA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA. Protocollo n...
|
|
- Stefania Pappalardo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITA' CATTLICA DEL SACR CURE FACLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA "A. GEMELLI"- RMA CRS DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Protocollo n... Prevenzione delle Ulcere da Pressione Definizione: lesione tessutale, con evoluzione necrotica, che interessa la cute fino a raggiungere, nei casi più gravi, la muscolatura e le ossa. Questo tipo di danno può essere anche conosciuto come: ulcere lesioni da pressione, lesioni da allettamento, decubiti o ulcere da decubito (NHS 1995). BIETTIV Prevenire l'insorgenza delle ulcere da pressione. CAUSE FAVRENTI Fattori Intrinseci: costituzione fisica (obesità o magrezza) età avanzata ipotensione arteriosa difettosa circolazione ematica generale e/o locale malnutrizione alterazione neurologica centrale o periferica immobilità Fattori Estrinseci: prolungata pressione- compressione umidità frizione/ attrito forze di trazione e/o stiramento e torsione STRUMENTI DI VALUTAZINE DEL RISCHI: Scala di Norton Modificata da McLAren, Exton-Smith (1989) Testata su soggetti anziani in ambiente ospedaliero, prende in considerazione 5 fattori di rischio: 1. le condizioni fisiche del paziente 2. lo stato mentale 3. l attività/deambulazione 4. la mobilità 5. l incontinenza ogni item è valutato da 1 a 4 secondo un livello di dipendenza crescente. Punteggio massimo di indipendenza: 20 Punteggio massimo di dipendenza: 4 NB: il rischio è da correlare ad eventuali altre patologie: diabete, anemia, malnutrizione, ipotensione, iperpiressia. Nella scala di Norton Plus si sottrae, al punteggio precedentemente ottenuto, 1 punto per ognuna delle patologie sopraccitate, se presenti.
2 Indicatori Condizioni generali Valutazione delle ADL, relativa a: igiene, nutrizione, movimenti. Stato mentale capacità di risposta alle domande relative a: tempo, spazio e persone. Deambulazione deambulazione. Mobilità quantità e controllo del movimento di una parte del corpo. Incontinenza capacità di controllo di urine e feci. Punteggio Discrete Scadenti Necessita di assisten- Richiede assistenza za per alcune ADL. per più ADL. Buone Abile ad eseguire le proprie ADL. Lucido rientato nel tempo, spazio e persone. Risposta rapida. Normale Cammina da solo o con l assistenza di presidi (es. bastone). Piena Muove e controlla gli arti. Eventuale uso di un presidio. Assente Continente per urine e/o feci. Può avere un catetere vescicale. Apatico rientato nel tempo, spazio e nelle persone, con una ripetizione della domanda. Confuso Parzialmente orientato nel tempo, spazio, persone. La risposta non precisa. Cammina con aiuto Costretto su sedia di una persona per la Cammina o si muove deambulazione. Può soltanto su sedia. usare anche un presidio. Moderatamente Molto limitata limitata Richiede maggior Usa e controlla gli arti assistenza di un altra con minima assistenza persona. Può usare un presidio. ccasionale Abituale urine Incontinenza di urine Incontinenza di urine 1-2 volte/die e/o feci 1 volta/die. SCALA DI BRADEN (1985 U.S.A.) Pessime Totalmente dipendente su tutte le ADL. Stuporoso Totalmente disorientato. La risposta lenta o assente. Costretto a letto Confinato a letto per tutte le 24 ore. Immobile Non ha indipendenza nel movimento o controllo delle estremità. Doppia Totale incontinenza di urine e feci. La scala di Braden è un indicatore di rischio sviluppato nel 1987 da Braden e Bergstrom (Nursing Research 1987, Jul-Ago; 36 (4): Nursing Research 1998, Sett-tt; 47 (5): Vengono presi in considerazione 6 indicatori: 1. percezione sensoriale 2. umidità 3. attività 4. mobilità 5. nutrizione 6. frizione e scivolamento Le definizioni sono particolareggiate. Ci sono 23 variabili, con un punteggio che va da 1 a 4 e da 1 a 3 per la variabile "frizione e scivolamento". Questa scala si basa sul principio secondo il quale minore è il valore, maggiore è il rischio. Si evidenzia una situazione di rischio se il punteggio è minore o uguale a sedici (alto rischio = 6; basso rischio = 23). Si raccomanda che l infermiere applichi la scala di Braden ai pazienti che entrano nel reparto entro le prime 24 ore. Questo lasso di tempo è necessario perché il paziente possa essere valutato nelle diverse attività di vita e durante i diversi momenti della giornata. Trascorso questo periodo, l infermiere prende in esame ciascun indicatore ed assegna un punteggio relativo alle condizioni riscontrate. Assegnati i punteggi ad ogni variabile se ne fa la somma. Questo è il punteggio della scala che deve essere riportato in cartella. La valutazione viene ripetuta ogni 7 giorni e ogni qualvolta le condizioni del paziente si modificano e alla dimissione. Tutte le rivalutazioni devono essere documentate in cartella o nella documentazione infermieristica.
3 A seconda del punteggio individuato si rendono necessari diversi tipi di interventi. Se il punteggio della scala di Braden è tra: 20 17: ccorre attuare un piano di monitoraggio per l individuazione precoce di lesione 16 13: ccorre attuare un piano di monitoraggio ed un piano preventivo con l utilizzo di eventuali presidi antidecubito anche sulla base della valutazione complessiva del paziente. < 13: ccorre attuare un piano di monitoraggio ed un piano preventivo con il ricorso a presidi antidecubito (letto a pressione alternata o a cessione di aria).) SCALA DI BRADEN: PUNTEGGI Indicatori e Variabili Non limitata. Molto limitata. Risponde agli ordini Risponde solo a verbali. Non ha stimoli dolorosi. Non deficit sensoriale che può comunicare il limiti la capacità di proprio disagio se non sentire ed esprimere gemendo o agitandosi. il dolore o il disagio. Percezione sensoriale. Abilità a rispondere in modo corretto alla sensazione di disagio correlata alla pressione. Leggermente limitata. Risponde agli ordini verbali ma non può comunicare sempre il suo disagio o il bisogno di cambiare posizione. Ha impedimenti al sensorio che limita la capacità di avvertire il dolore o il disagio in 1 o 2 estremità. Ha impedimento al sensorio che limita la percezione del dolore almeno per la metà del corpo. Completamente limitata. Non vi è risposta (non geme, non si contrae o afferra) allo stimolo doloroso, a causa del diminuito livello di coscienza od alla sedazione. Limitata capacità di percepire dolore in molte zone del corpo. Umidità. Grado di esposizione della pelle all umidità. Attività. Grado di attività fisica Mobilità. Capacità di cambiare e controllare le posizioni del corpo. Raramente bagnato. La pelle è abitualmente asciutta. Le lenzuola sono cambiate ad intervalli di routine. Cammina frequentemente. Cammina al di fuori della camera almeno 2 volte al giorno e dentro la camera 1 volta ogni due ore (al di fuori delle ore di riposo). Limitazioni assenti. Si sposta frequentemente e senza assistenza. ccasionalmente bagnato. La pelle è occasionalmente umida, richiede un cambio di lenzuola extra 1 volta al giorno. Cammina occasionalmente. Cammina occasionalmente durante il giorno ma per brevi distanze con o senza aiuto, Trascorre la maggior parte di ogni turno a letto o sulla sedia. Parzialmente limitata. Cambia frequentemente la posizione con minimi spostamenti del corpo Spesso bagnato. Pelle sovente ma non sempre umida. Le lenzuola devono essere cambiate almeno 1 volta per turno. In poltrona. Capacità di camminare severamente limitata o inesistente. Non mantiene la posizione eretta e/o deve essere assistito nello spostamento sulla sedia a rotelle. Molto limitata. Cambia occasionalmente posizione del corpo o delle estremità, ma è incapace di fare frequenti o significativi cambiamenti di posizione senza aiuto. Costantemente bagnato. La pelle è mantenuta costantemente umida dalla traspirazione, dall urina, ecc. gni volta che il paziente si muove o si gira lo si trova sempre bagnato. Allettato. Costretto a letto. Completamente immobile. Non può fare alcun cambiamento di posizione senza assistenza.
4 Nutrizione. Assunzione usuale di cibo. Eccellente. Mangia la maggior parte del cibo, Non rifiuta mai il pasto, talvolta mangia tra i pasti. Non necessita di integratori. Adeguata. Mangia più della metà dei pasti, 4 porzioni o più di proteine al giorno. Usualmente assume integratori. Si alimenta artificialmente con NPT o NE, assumendo il quantitativo nutrizionale necessario. Probabilmente inadeguata. Raramente mangia un pasto completo, generalmente mangia la metà dei cibi offerti. Le proteine assunte includono 3 porzioni di carne o latticini al giorno, occasionalmente integratori alimentari. Riceve meno quantità ottimale di dieta liquida o enterale (con SNG) Molto povera. Non mangia mai un pasto completo. Raramente mangia più di 1/3 di qualsiasi cibo offerto. 2 o meno porzioni di proteine al giorno. Assume pochi liquidi e nessun integratore. E a digiuno o mantenuto con fleboclisi o beve bevande per più di 5 giorni. Frizionamento e scivolamento Senza problemi apparenti. Si sposta nel letto e sulla sedia in modo autonomo ed ha sufficiente forza muscolare per sollevarsi completamente durante i movimenti. Problema potenziale. Si muove poco e necessita di assistenza minima. Durante lo spostamento la cute fa attrito con le lenzuola o con il piano della poltrona, occasionalmente può slittare. Problema. Richiede da una moderata a una massima assistenza nei movimenti. Frequentemente scivola nel letto o nella poltrona. Frequentemente richiede riposizionamenti con la massima assistenza. Sono presenti spasticità, contratture, agitazione, che causano costantemente attrito contro il piano del letto o della poltrona. N.B. Nel caso di paziente cateterizzato, ovvero di fatto continente, si attribuisce un punteggio di 4 all indicatore umidità. SSERVAZINE: ccorre osservare quotidianamente il paziente dal punto di vista degli aspetti definiti dalla scala di Braden, ponendo particolare attenzione a: Alimentazione: controllare che il paziente assuma almeno metà del cibo offerto ai pasti ed eventuali spuntini e merende. Umidità: valutazione dello stato di continenza; ispezione quotidiana della cute. Mobilizzazione e attività: assicurare che il paziente modifichi la propria postura almeno una volta ogni 2 ore. Le eventuali modificazioni delle condizioni cliniche devono portare alla immediata rivalutazione della condizione di rischio.
5 SEGNI: Secchezza, fissurazioni, screpolature, edemi generalizzati o localizzati della cute, arrossamenti. PRMINENZE SSEE: Nell ambito dell ispezione della cute, occorre fare particolare attenzione alle prominenze ossee in relazione alle diverse posture assunte dal paziente Paziente in decubito supino: Sacro; Talloni; Prominenze vertebrali; Scapole; ccipite; Gomiti. Paziente in decubito laterale: Trocanteri; Creste iliache; Malleoli; Prominenze ossee laterali al ginocchio; Costato; Gomiti; Spalla; recchio. Paziente in decubito prono: Dorso del piede; Ginocchia; Pube; Creste iliache; Sterno; Clavicole; Zigomi; recchio. Paziente seduto: Talloni; Prominenze ischiatiche; Sacro; Prominenze vertebrali; Gomiti; Scapole.
6 peratori richiesti 1 o 2 operatori Tempo impiegato 15 minuti Indicatori di risultato Assenza di lesioni cutanee Mantenimento del comfort del paziente Bibliografia 1. Perry A. G., Potter, P.A.: Assistenza infermieristica clinica, vol. 1, edizioni UTET, Torino [18 maggio 2009] Revisionato in data 18/05/2009.
SCALA DI NORTON modificata secondo Nancy A. Scotts
SCALA DI NORTON modificata secondo Nancy A. Scotts INDICATORI 1 2 3 4 indice Condizioni generali: livelli di assistenza richiesti per le ADL( fare il bagno, di vestirsi, di usare i servizi igienici, mobilità,
DettagliLESIONI DA DECUBITO Prevenzione e trattamento
LESINI DA DECUBIT Prevenzione e trattamento Modulo1 Lezione 3 LE SCALE DI VALUTAZINE DEL RISCHI Lo scopo di uno strumento di valutazione del rischio è quello di identificare gli individui a rischio di
DettagliLINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO
LINEE GUIDA SULLA PREVENZINE E TRATTAMENT DELLE LDD - 1 ottobre 2001 - Pagina 14 di 66 pagine LINEE GUIDA PER LA PREVENZINE DELLE LESINI DA DECUBIT Che cosa sono le lesioni da decubito (LDD)? Le LDD sono
DettagliLa prevenzione delle lesioni da pressione. a cura di Eleonora Aloi Coord. Inf. Lungodegenza
La prevenzione delle lesioni da pressione a cura di Eleonora Aloi Coord. Inf. Lungodegenza Le lesioni da pressione: Sono aree localizzate di danno della cute e del tessuto sottostante che si realizzano
DettagliPer il calcolo dell indice ADL (ACTIVITIES OF DAILY LIVING) si ricorre a una scala semplificata che prevede l assegnazione di un punto per ciascuna
Per il calcolo dell indice ADL (ACTIVITIES OF DAILY LIVING) si ricorre a una scala semplificata che prevede l assegnazione di un punto per ciascuna funzione indipendente così da ottenere un risultato totale
DettagliLe SCALE di VALUTAZIONE sono un patrimonio assistenziale comune.
VALUTAZINE STRUTTURA del della RISCHI CUTE Secondo il Profilo Professionale l infermiere è responsabile dell assistenza infermieristica, ha quindi un ruolo importante nell individuazione del rischio, e
DettagliScala Rankin modificata
Scala di disabilità Scala Rankin modificata -Sei livelli: da 0 a 5 -Nei casi di decesso viene a volte assegnato il il punteggio arbitrario 6 Affidabile, viene usata largamente in caso di Ictus -Nei trials
DettagliLa lesione cutanea da allettamento
Direzione Infermieristica e Tecnica Dipartimenti Cure Primarie di Ravenna, Faenza, Lugo Servizio Infermieristico Domiciliare La lesione cutanea da allettamento L'A B C per la famiglia Informazioni utili
DettagliLE SCALE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LESIONI DA DECUBITO Redatto da: G.Nebbioso e F. Petrella
LE SCALE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LESIONI DA DECUBITO Redatto da: G.Nebbioso e F. Petrella VALUTAZIONE DEL RISCHIO Di frequente le condizioni socioeconomiche del paziente, l ambiente circostante,
DettagliIL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA
IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA Dott.ssa Laura Traverso UO Anziani Savona Dip. Cure primarie IL PAZIENTE AD ALTA INTENSITA E
DettagliIl processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato
Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Pergusa 6 Dicembre 2013 Sala Congressi Hotel Garden Processo infermieristico o Nursing Il processo infermieristico
DettagliResponsabilità: Direttore U.O. e Caposala U.O.
Prevenzione le Lesioni da Pressione Tipo di Documento Procedura assistenziale Elaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: S. Salvati, E. Fenicia, A. ispo, V. Crivaro Contenuti: Compiti e esponsabilità Definizione
Dettagli53 Congresso Nazionale Sigg L Italia? Non è un paese per vecchi 7 Corso di Riabilitazione geriatrica: un approccio globale Firenze 26/29-11-2008
53 Congresso Nazionale Sigg L Italia? Non è un paese per vecchi 7 Corso di Riabilitazione geriatrica: un approccio globale Firenze 26/29--28 Linee guida T.O. C Cotroneo T.O. M. Quadrana, T.O. D. russo
DettagliLa valutazione del rischio: Giudizio clinico e Scala di Braden
La valutazione del rischio: Giudizio clinico e Scala di Braden Tutte le Linee Guida Internazionali raccomandano l utilizzo di scale apposite associato al giudizio del clinico per la valutazione del paziente
DettagliL INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico. Matera 15 giugno 2010
L INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico Matera 15 giugno 2010 Linee guida 1/1996 (G.U. 17 maggio 1996) Linee Guida Per Il Sistema Di Emergenza Urgenza In Applicazione
DettagliESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico
La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,
DettagliCriteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliPROTOCOLLO DI PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO
PROTOCOLLO DI PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO IVANO RODOLFI 1 Introduzione Questo documento ha lo scopo di uniformare e definire linee comuni di approccio e prevenzione delle lesioni da decubito
DettagliLa prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee
Corso di base per Assistenti familiari 29 novembre 2014 Cascina Brandezzata La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee Adele Calori Coordinatrice Infermieristica Argomenti della lezione v Competenze
DettagliAPPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI SANITARI IN WOUND-CARE: SUPERFICI ANTIDECUBITO. IL MIGLIOR RAPPORTO TRA COSTO ED EFFICACIA CLINICA
APPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI SANITARI IN WOUND-CARE: SUPERFICI ANTIDECUBITO. IL MIGLIOR RAPPORTO TRA COSTO ED EFFICACIA CLINICA Sig.ra Laura Rosa Infermiera Bed Manager Esperta in wound care S.C. PCPS
DettagliDEGLI AUSILI AD ASSORBENZA PER L INCONTINENZA: L ESPERIENZA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI
UN METODO DI ASSEGNAZIONE DEGLI AUSILI AD ASSORBENZA PER L INCONTINENZA: L ESPERIENZA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA 1 Anna Ballan Referente Protesica Minore - Integrativa, Servizio Assistenza
DettagliCONOSCERE IL PROPRIO CORPO
CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune
DettagliCOPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»
Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische
DettagliCARTELLA INFERMIERISTICA AD USO DIDATTICO 1
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE CORSO DI STUDIO IN INFERMIERISTICA CARTELLA INFERMIERISTICA AD USO DIDATTICO 1 NOME COGNOME ANNO ACCADEMICO 1 ANNO DI CORSO SEDE DI TIROCINIO PERIODO DI TIROCINIO TUTOR
DettagliI FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO. Chivasso, Ciriè, Ivrea 2011
I FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO Chivasso, Ciriè, Ivrea 2011 FABBISOGNI NUTRIZIONALI NELL ANZIANO Proteine: 1-1,2 g/kg/die; Calorie: 20-30/kg/die Es.: anziano di 60 kg 60-72 g di proteine; 1200-1800
Dettagli1. Come prevenire l esaurimento fisico di chi assiste. 2. Posizioni e movimenti per sollevare il paziente non autosufficiente. 3. L insonnia. 4.
1. Come prevenire l esaurimento fisico di chi assiste. 2. Posizioni e movimenti per sollevare il paziente non autosufficiente. 3. L insonnia. 4. L esaurimento psichico ed emotivo: modalità per la prevenzione
DettagliQuestionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015
IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra
DettagliUnità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliIl Supporto Respiratorio non Invasivo nel neonato
Il Supporto Respiratorio non Invasivo nel neonato Ruolo del trattamento infermieristico Mirjana Petojevic Infermiera Professionale SC Neonatologia e TIN Ospedale dei Bambini «V.Buzzi», ICP Milano Direttore:
Dettagli1. VALUTAZIONE NUTRIZIONALE
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 4 FRIULI CENTRALE Via Pozzuolo, 330 33100 UDINE Partita IVA e Codice Fiscale 02801610300 ALLEGATO
DettagliDIABETE E AUTOCONTROLLO
DIABETE E AUTOCONTROLLO Sì, gestire il diabete è possibile. Il monitoraggio della glicemia fa parte della terapia generale del diabete. Grazie all autocontrollo, potete misurare il livello di glicemia
DettagliUfficio Servizi Sociali Comune di Oristano Piazza Eleonora 09170 ORISTANO
Ufficio Servizi Sociali Comune di Oristano Piazza Eleonora 09170 ORISTANO OGGETTO: Fondo per la non autosufficienza: interventi immediati (art. 34, comma 4 lettera a) L.R. n 2 del 29.05.2007 - Deliberazione
DettagliMOVIMENTO E BENESSERE
Corso di aggiornamento 2011-2012 MOVIMENTO E BENESSERE I fisioterapisti della S.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore ff Dott. Franzè Franco In collaborazione con Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliPosture, mobilizzazioni e ausili
Corso per Assistenti familiari Posture, mobilizzazioni e ausili Ft Fabio Sandrin Posture Postura supina Decubito laterale Cambio di postura Va fatto almeno ogni 2 ore Nella posizione supina si piegano
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliGestione posizionamento del paziente in S.O. di Ortopedia
Gestione posizionamento del paziente in S.O. di Ortopedia Coordinatrice Stefania Laici Infermiere Strumentista Francesco Paniccià Infermiere Strumentista Riccardo Finucci Asur Marche Z.T. n8 Civitanova
DettagliCAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE
CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE Esercizio nr. 1) Piegate il busto in avanti in modo che sia parallelo al pavimento ed appoggiatevi con il braccio sano ad uno sgabello o ad un tavolino.
DettagliCartella Infermieristica pre-dialisi
Cartella Infermieristica pre-dialisi Signor / ra Primo incontro Secondo incontro Data Infermiere Dati anagrafici Cognome Luogo e data di nascita Nazionalità Stato civile Professione Domicilio Nome Sesso
DettagliRegione Campania Scheda Rilevazione Dati Assistiti Ultrasessantacinquenni
Componente Sanitaria ad opera del MMG Anagrafica assistito cognome e nome codice fiscale domicilio telefono persona di riferimento telefono medico curante codice regionale Secondo le informazioni in possesso
DettagliSCHEDA SANITARIA (compilazione a cura del medico di famiglia o di reparto ospedaliero) NOME E COGNOME DELL'INTERESSATO:
All. B SCHEDA SANITARIA (compilazione a cura del medico di famiglia o di reparto ospedaliero) NOME E COGNOME DELL'INTERESSATO: ANAMNESI: TIPO DI INVALIDITA' PERCECENTUALE di INVALIDITA': % INDENNITA' DI
DettagliQuale ausilio per la la buona pratica della movimentazione dei pazienti. A.Palmisano Torino, 15-16 ottobre 2010
Quale ausilio per la la buona pratica della movimentazione dei pazienti A.Palmisano Torino, 15-16 ottobre 2010 Ausilio La La radice latina auxilium identifica l aiuto in in una accezione piuttosto ampia
DettagliStatistica. Lezione 6
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante
DettagliLa semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce
4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare
DettagliDiretto tramite il servizio 118
ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE GRANDE USTIONATO (in regime di ricovero e ambulatoriale) Angela Giovanelli «I martedì dell Ordine» Parma, 15 ottobre 2013 Servizio attivo 24h su 24h Accesso: Dal
DettagliUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE (L22)
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE (L22) Insegnamento di Metodi e Didattica degli SPORT DI SQUADRA MeD della PALLAVOLO
DettagliLA RICERCA INFERMIERISTICA
Prof. ssa Eufemia Renzi LA RICERCA INFERMIERISTICA DIAPOSITIVA N. 2 IL SIGNIFICATO DI RICERCA INFERMIERISTICA La ricerca infermieristica opera su due grandi aree interdipendenti: quella teorica nursing
DettagliPROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE
PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE o CISTECTOMIA RADICALE CON CONFEZIONAMENTO DI NEOVESCICA ORTOTOPICA La vescica consente l accumulo di urina e il
DettagliFacilitare il sollevamento e i trasferimenti. Ft Coord P. Borrega
Facilitare il sollevamento e i trasferimenti del soggetto disabile Ft Coord P. Borrega Definizione Prevenire i danni da lavori pesanti I lavori pesanti sono una o più operazioni lavorative, che isolate
DettagliLa spasticità: nuove possibilità di trattamento
La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: Cos è? Si definisce spasticità un alterazione dei movimenti data da un aumento del tono muscolare involontario, con contratture muscolari
DettagliRICHIESTA MATERASSO ANTIDECUBITO. DITTA SANACILIA FAX n SAIO FAX n.
RICHIESTA MATERASSO ANTIDECUBITO DITTA SANACILIA FAX n 06.5245 3918 SAIO FAX n. U.O. richiedente P. Ospedaliero Centro di costo Dati identificativi paziente Cognome e Nome (sigla) data di nascita Sesso
DettagliGuida Pratica dopo intervento di Chirurgia Senologica
Guida Pratica dopo intervento di Chirurgia Senologica Il Servizio di Riabilitazione Oncologica segue la paziente nel momento dell intervento e successivamente, durante le fasi di cura e di follow-up. A
DettagliIl delirium II/II. Firenze 1 dicembre 2007. 8 Corso Multiprofessionale di Nursing
Firenze 1 dicembre 2007 8 Corso Multiprofessionale di Nursing Il delirium II/II M.Pozzebon U.O.C. Geriatria U.S.D. Continuità delle Cure P.O. Treviso Delirium: sindrome multifattoriale che deriva dall
DettagliI TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico
DettagliMODULO CENTRO DIURNO INTEGRATO ALZHEIMER OSPITALITÀ. Il/la sig. Nato/a prov. il. Residente a Prov. cap. Via. ASL di appartenenza cod.
Pagina 1 / 8 ALZHEIMER DOMANDA DI OSPITALITA Il/la sig. Nato/a prov. il Residente a Prov. cap. Via ASL di appartenenza cod. fiscale Cod. tessera sanitaria Coniugato vedovo Con/di n. figli: maschi femmine
Dettaglio o o o o o o o o o o o o DIRITTO ALL INFORMAZIONE Ogni Ospite ha il diritto di richiedere e ottenere informazioni puntuali riguardo l'accettazione e l'espletamento delle pratiche
DettagliScreening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione
Screening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione Inquadramento del paziente e Gestione Multidisciplinare Dott.ssa Mattei Paola PIEDE DIABETICO OMS Infezione, ulcerazione e/o distruzione dei
DettagliLa forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara
La forza La definizione di forza Per forza s intende la capacità dell apparato neuro- muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare. La classificazione della forza Tipi
DettagliIl mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci.
Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Giorgio Bellan Obiettivi della ricerca: Indagare lo stato dell arte
DettagliAUSILI PER LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE. CNOPUS Novembre 2012- U.S.U. Niguarda
AUSILI PER LA PREVENZIONE DELLE LESIONI DA PRESSIONE CNOPUS Novembre 2012- U.S.U. Niguarda Elisa Rusconi Nadia Crivelli Noemi Ziglioli Infermiera Terapista Occupazionale Coordinatore Infermieri Le lesioni
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA
IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliLE ULCERE DA PRESSIONE
OPUSCOLO INFORMATIVO PER L'UTENTE E PER CHI LO ASSISTE LE ULCERE DA PRESSIONE SERVIZIO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMICILIARE AZIENDA USL 12 VERSILIA Che cos'e l'ulcera da pressione? L'ulcera da pressione
DettagliLE LESIONI CUTANEE CRONICHE
LE LESIONI CUTANEE CRONICHE Perdite di sostanza con scarsa tendenza alla guarigione, che interessano l epidermide,derma,e tessuti sottostanti(osseo-tendinei) che ripareranno con meccanismo di II^ intenzione
Dettaglidott. Massimiliano Molfetta
dott. Massimiliano Molfetta Telefono amb. 0436890344 Cellulare 330537056 molfettamassimiliano@gmail.com medico chirurgo specialista in chirurgia generale via Annibale De Lotto 34/a San Vito di Cadore esercizi
DettagliCapitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO
Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,
DettagliMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti
DettagliDOCUMENTAZIONE DA CONSEGNARE AL FAMILIARE: 1. INFORMATIVA FUGA E CADUTE 2. COPIA CONTRATTO 3. Carta dei servizi
CASA DI RIPOSO E CENTRO DIURNO GUIZZO MARSEILLE Via Santa Croce, 2 31040 Selva del Montello (TV) tel. 0423/620106 fax 0423/620825 DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER L INGRESSO AL CENTRO DIURNO GUIZZO MARSEILLE
DettagliAspetti odontoiatrici Protocolli operativi preventodontici
Fondazione IRCSS Ca Granda Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Biomediche Chirurgiche E Odontoiatriche Direttore: Prof. F. Santoro Corso di Laurea in Igiene Dentale Presidente: Prof.
DettagliSEGNALAZIONE/PROPOSTA RICOVERO HOSPICE
Modulo 01/HS Tel/fax 0825530341/342 Protocollo di presa d atto n. del a cura del Personale Hospice Proposta di ricovero in Hospice del Medico di Medicina Generale Medico Ospedaliero Dr/Dr.ssa Telefono
DettagliIl ruolo del Medico di Medicina Generale nella promozione dell'attività fisica
Il ruolo del Medico di Medicina Generale nella promozione dell'attività fisica Dr. Mauro Somaschi - MMG ASL Lecco Aula Magna Azienda Ospedaliera Ospedale "A. Manzoni" REGIONE LOMBARDIA ASL Lecco Relazione
DettagliPROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL
PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano
DettagliN II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.
N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,
Dettagli15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA
International Pbi S.p.A. Milano Copyright Pbi SETTEMBRE 1996 15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA Introduzione I muscoli e le articolazioni che danno sostegno alla nostra schiena spesso mancano
DettagliRIABILITAZIONE CAVIGLIA DOPO DISTORSIONE
RIABILITAZIONE CAVIGLIA DOPO DISTORSIONE Per una corretta riabilitazione della caviglia, è molto importante conoscere il grado di distorsione da parte dell ortopedico sapendo che esiste un grado I, II
DettagliServizi Pubblici Gratuiti 0. Cure Familiari 0. Familiare Non convivente 1. Interventi Pubblici a pagamento 2. Volontariato 2
Colonna A Colonna B Colonna C Colonna D E F G Colonna F ADL Descrizione Valutazione PrestazionePrevalente * V.P. P. Programma Socio Assistenziale Familiare Piena mobilità domestica Richiede aiuto per alzarsi/rimettersi
DettagliLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE PIANI ASSISTENZIALI
LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE PIANI ASSISTENZIALI Dott. Mag. Nicola Torina Coordinatore infermieristico Unità Terapia Intensiva di Rianimazione PROCEDURA: Barrare le opzioni prescelte Selezionare l obiettivo
Dettaglivivere serenamente la preparazione ad accogliere il nostro bambino cercando di coccolarci e di coccolare la creatura che cresce dentro di noi.
Gravidanza: maneggiare con cura Molte amiche e colleghe abituate a fare attività fisica e con un idea piuttosto abituale della loro forma fisica, mi chiedono come io abbia affrontato le mie gravidanze
DettagliDiabete e sintomi vescicali
encathopedia Diabete e sintomi vescicali Fattori da considerare Come riconoscere i segnali di allarme Il CIC può aiutarti Il Diabete (diabete mellito, DM) Al diabete mellito, spesso definito semplicemente
DettagliIl Paziente Ortopedico
Il Paziente Ortopedico Fratturato - Fratture vertebrali - Fratture di femore - Fratture di spalla In elezione - Protesi d anca - Protesi di ginocchio - Protesi di spalla Le fratture CAUSE Le fratture vertebrali
DettagliServizi Pubblici 0. Cure Familiari 0. Familiare Non convivente 1. Volontariato 2. Assistente familiare domiciliare 3
Colonna A Colonna B Colonna C Colonna D E F G Colonna F ADL Descrizione Valutazione Prestazione Prevalente * V.P. P. Programma Socio Assistenziale Familiare Piena mobilità domestica 1 Mobilità domestica
DettagliIl paziente neurologico ICTUS
ICTUS ICTUS ICTUS ICTUS Fattori di rischio modificabili Ipertensione arteriosa Diabete mellito Stenosi carotidea Fumo/alcool Sovrappeso Sedentarietà Fattori di rischio non modificabili Età Sesso Predisposizione
DettagliStefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI
Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione
DettagliUNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI
UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo
DettagliProposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo
Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una
DettagliLa malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione
La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione Dr. Paolo Bodoni Medico di Medicina Generale ASL TO4 PREVENZIONE LdD 1) Individuare i soggetti a rischio (IPOMOBILITA ) valutare
DettagliADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO
ADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO L addominoplastica comprende tutte le varie tipologie di intervento di chirurgia plastica dell addome. Si basa sulla rimozione chirurgica
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliNuove possibilità per la valutazione del rischio biomeccanico
Azienda Sanitaria Firenze Nuove possibilità per la valutazione del rischio biomeccanico Andrea Belli, Tecnico della Prevenzione San Casciano in Val di Pesa, 20 novembre 2013 Movimentazione manuale carichi
DettagliASU San Giovanni Battista Torino S.C. Cardiologia 2
ASU San Giovanni Battista Torino S.C. Cardiologia 2 Il processo infermieristico espresso con un linguaggio comune: sviluppo delle competenze professionali attraverso la capacità di formulare diagnosi infermieristiche
DettagliIl sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può
Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità
DettagliConoscere le tecniche di mobilizzazione e trasferimento dei pazienti Conoscere le precauzioni per il trasporto secondario dei pazienti
Corso per Operatori P.S.T.I. della CROCE ROSSA ITALIANA ATTREZZATURE E TRASPORTO PAZIENTI OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere le tecniche di mobilizzazione e trasferimento dei pazienti Conoscere le precauzioni
DettagliAzienda Sanitaria Provinciale Di Ragusa
REGIONE SICILIANA Azienda Sanitaria Provinciale Di Ragusa TIMBRO DI REPARTO CARTELLA INFERMIERISTICA Cartella n. Cognome... Nome... Sesso: M F Nato il / / a.. Cittadinanza Residenza / Domicilio.. Via...
DettagliPer minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.
Lo stress Fattori di stress: Scarsa conoscenza del software e dell hardware; mancanza di informazioni sulla progettazione, sull organizzazione e sui e sui risultati del lavoro; mancanza di una propria
DettagliWORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione
IPAB Casa Albergo per Anziani WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione LA PERSONALIZZAZIONE DEL PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDUALIZZATO: I PERCORSI DELL UNITA OPERATIVA
Dettagli4. Conoscere il proprio corpo
4. Conoscere il proprio corpo Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune
DettagliEsercizio 8) Posizione supina. Braccia distese lungo i fianchi e gambe semiflesse. Sollevare il bacino e mantenere alcuni secondi.
Dr.Italo Paolini, Medico di medicina generale, Z.T.13 AP, ASUR Marche, Via Salaria 15-63043 Arquata del tronto (AP) Tel.0736809408E-mail: italopaolini@gmail.com TERAPIA DEL DOLORE Ti propongo una serie
Dettagli2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate
APPENDICE ESERCIZI POST-OPERATORI CONSIGLIATI 1 Scendere dal letto Da supino a letto sollevare il tronco sostenendosi sui gomiti, portare il dorso del piede sano sotto la caviglia dell arto operato, per
Dettagli