1. SCHEDA INFORMATIVA 3 2. ATTIVITA PRINCIPALE 3 3. ATTIVITA SECONDARIA 3 4. DESCRIZIONE DELL IMMOBILE 3
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- Luigi Nicolosi
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1 Sommario 1. SCHEDA INFORMATIVA 3 2. ATTIVITA PRINCIPALE 3 3. ATTIVITA SECONDARIA 3 4. DESCRIZIONE DELL IMMOBILE 3 5. RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI DEL D.P.G.P 14/01/1992 E DEL D.M. 26/08/ PROVVEDIMENTI GENERALI DI PROTEZIONE NEI CONFRONTI DEL PERICOLO DI INCENDIO MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI IMPIANTI ELETTRICI CENTRALE TERMICA FUNZIONANTE A GAS IMPIANTO INTERNO DI ADDUZIONE DEL GAS SEGNALETICA DI SICUREZZA GESTIONE DELLA SICUREZZA 27 1
2 14. ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE ISTRUZIONI DI SICUREZZA 28 2
3 1. SCHEDA INFORMATIVA Provincia : BOLZANO Comune : BOLZANO Oggetto : Progetto per la ristrutturazione parziale di adeguamento alle direttive per l edilizia scolastica, misure di sicurezza e prevenzione antincendio e normativa per il superamento delle barriere architettoniche della suola RODARI via S. Vigilio a Bolzano. La presente relazione è finalizzata a illustrare i provvedimenti assunti nella ristrutturazione e adeguamento alle direttive scolastiche ai fini della prevenzione incendi. 2. ATTIVITA PRINCIPALE N 85 Scuola di ogni ordine, grado e tipo, collegi accademici e simili per oltre 100 persone presenti (D.M. 16 febbraio 1982) Il progetto è stato studiato e sviluppato sulla attività contemporanea di 15 classi di alunni divise in tre distinte sezioni, che comporteranno la presenza massima simultanea di 343 alunni e in aggiunta tutto il personale docente, logistico e amministrativo. 3. ATTIVITA SECONDARIA N 91 Impianto per la produzione di calore alimentato a combustibile gassoso con potenzialità superiore a kcal/h (D.M. 16 febbraio 1982) Impianto per la produzione di calore. Centrale termica costituita da due generatori di calore funzionate a gas metano dalla pot. foc. 293 kw ciascuno. 4. DESCRIZIONE DELL IMMOBILE Dati generali La struttura intera è costituita da due corpi nettamente distinti, separati da un corpo scala centrale. Ciascuno di tali corpi è configurato con tre livelli, due fuori terra e uno seminterrato, ove sono distribuite le aule normali, speciali e la zona amministrativa. Il piano interrato è caratterizzato principalmente dalle aule di servizio/speciali, vani tecnici, sala udienze, mentre al piano rialzato sono presenti gli uffici amministrativi 3
4 direzionali, classi normali, una biblioteca interna. Il piano primo ospita esclusivamente aule normali con esclusione del blocco ad est dove si trova il locale tecnico unità trattamento aria e un deposito. L intera struttura può essere scomposta in due blocchi, uno ad ovest ed uno ad est. Il blocco ad est è servito da due corpi scala, che fungono da vie di uscita, contrapposti e indipendenti, mentre nel blocco ad ovest oltre al corpo scala principale si è dovuto inserire al piano primo una scala antincendio di sicurezza, per poter ottenere in questo comparto due uscite indipendenti Destinazione d uso dei piani PIANO SEMINTERRATO altezza 2.82 m. Aule sostegno - superficie totale in pianta mq; Aula lingue - superficie totale in pianta mq; Archivio - superficie totale in pianta mq; Depositi - superficie totale in pianta mq; Atrio / ingresso - superficie totale in pianta mq.; Servizi - superficie totale in pianta mq.; Locale quadri elettrici - superficie totale in pianta 3.67 mq; Centrale termica / sottostazione - superficie totale in pianta mq; Cucina funzionante ad energia elettrica superficie totale in pianta mq; Sale mensa - superficie totale in pianta mq; 4
5 PIANO RIALZATO altezza m. BLOCCO A EST Palestra - magazzino - superficie totale in pianta mq; Spogliatoi - superficie totale in pianta mq; Aula insegnanti - superficie totale in pianta 44.42mq; Aula informatica - superficie totale in pianta mq; Biblioteca ad uso esclusivo - superficie totale in pianta mq; Direzione / segreteria / guardiania - superficie totale in pianta 64.43mq; Atrio - superficie totale in pianta mq; Servizi - superficie in pianta mq; BLOCCO A OVEST Aule n 5 - superficie totale in pianta mq; Atrio - superficie totale in pianta mq; Servizi - superficie totale in pianta mq; PIANO PRIMO altezza m. BLOCCO A EST Aule n 5 - superficie totale in pianta mq; Aule di sostegno n 2 - superficie totale in pianta mq; Atrio - superficie totale in pianta mq; Servizi - superficie totale in pianta mq; Locale tecnico / deposito - superficie totale in pianta mq; BLOCCO A OVEST Aule n 5 - superficie totale in pianta mq; Atrio - superficie totale in pianta mq; Servizi - superficie totale in pianta mq; Deposito - superficie totale in pianta 7.43 mq; Accesso L accesso all area è situato sulla via S, Vigilio, direttamente comunicante con il cortile principale a nord, che avrà la funzione in caso di emergenza di area di soccorso e di 5
6 manovra. L ingresso all area in oggetto ha una larghezza maggiore di 3,50 m e una raggio di manovra interno superiore a 13,0 m ( art. 2.2 del D.M. 26/08/1992). Mentre sul lato a sud è presente un area che verrà utilizzata come luogo sicuro e di raccolta delle persone in caso di emergenza e di evacuazione in modo da non intralciare le attività e operazioni di soccorso Caratteristiche architettoniche e costruttive Per quanto riguarda la distribuzione planovolumetrica dell attività, con indicazione delle aree di accesso dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, i luoghi sicuri e di raccolta delle persone in caso di evacuazione, le vie di fuga, i locali di deposito, le compartimentazioni si rimanda agli elaborati grafici allegati alla presente relazione. Il fabbricato in oggetto è realizzato in: muratura perimetrale in blocchi di laterizio spessore 38 cm; struttura portante a telaio in cemento armato solai in latero cemento; vano scala centrale interno di larghezza non inferiore a 150 cm in c.l.s. vano scala a est interno di larghezza non inferiore a 120 cm in c.l.s. 5. RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI DEL D.P.G.P 14/01/1992 e del D.M. 26/08/ Compartimento La scuola, che si sviluppa per due piani fuori terra e uno seminterrato, è stata suddivisa su ciascun piano in due compartimenti antincendio; uno sul blocco ad est e uno su quello ad ovest. L edificio, oggetto d intervento, è servito da tre vie di sicurezza: la scala principale di accesso alla scuola e quella ad ovest fungono da vie di sicurezza a servizio dei due corpi; inoltre al piano primo del corpo ad est è stato aggiunto una scala esterna per garantire una doppia uscita indipendente. I vani scala, che collegano i compartimenti interni con porte RE 60, sono di tipo protetto e ventilati, con superficie di aerazione minima di 1/20 della superficie in pianta. Sia la scala principale di accesso ai due livelli fuori terra sia quella collega il piano rialzato con quello seminterrato hanno rispettivamente una larghezza pari a 1,50 m. 6
7 Ogni compartimento è servito da due vie di uscita indipendenti e contrapposte, raggiungibili con percorsi inferiori a 30 m e di larghezza minima 1,20 m. I percorsi di evacuazione, corridoi e scale sono stati studiati per garantire sia un agevole deflusso delle persone sia il corretto dimensionamento delle larghezze dei percorsi in ragione di 1cm ogni persona. Al lato seminterrato lato ovest il nuovo progetto prevede la realizzazione di una cucina compartimentata R.E.I. 120 dalle nuove sale mensa. Ogni sala mensa come anche la cucia sono dotate tutte di una uscita di emergenza sfociante direttamente verso l esterno. Il blocco cucina-mensa risulterà compartimentato con strutture R.E.I. 60 dal resto dell edificio. PROSPETTO dimensionamento vie di fuga COMPARTIMENTO N AULE LOCALI N alunni N personale Tot. Persone presenti N vie di fuga Larghezza minima (n px1cm) Larghezza via di uscita P.1 - comp. EST ,19 m 1,20 m P.1 - comp. OVEST ,20 m 1,21 m P.R. - comp. EST ,19 m 1,60 m P.R. - comp. OVEST ,11 m 1,60 m P.Int. - comp. EST ,80 m 1,20 m Sala udienze P.Int. - comp. EST ,46 m 1,20 m Musica aula P.Int. - comp. OVEST m 1,25 m Resistenza al fuoco delle strutture (art.3.1 e art. 11 D.M.I. 26/08/92 e art. 96 D.P.G.P. 14/01/92) Le strutture portanti sono realizzate in cemento armato e tamponamento in mattoni in laterizio che garantiscono una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti). Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali utilizzati è: negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe e passaggi in genere è consentito l impiego dei materiali di classe 1 in ragione del 20% massimo della loro superficie totale. Tutte le restanti parti sono impiegati materiali di classe 0; in tutti gli altri ambienti è consentito l utilizzo di pavimenti compresi i relativi 7
8 rivestimenti di classe 2 e gli altri materiali di rivestimento di classe 1; materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, debbono essere posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi, di classe 0 con l esclusione di intercapedini e spazi vuoti. materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambi i lati (tendaggi ecc..) devono essere di classe di reazione al fuoco 1 o inferiore Resistenza al fuoco del vano ascensore (art.3.1 e art. 11 D.M.I. 26/08/92 e art. 96 D.P.G.P. 14/01/92) All interno dell edificio scolastico verrà installato nel blocco scale ad ovest un vano ascensore a servizio dei tutti i tre piani. IL vano ascensore dovrà garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 e essere conforme alle seguenti prescrizioni: i vani corsa avranno le medesime caratteristiche di resistenza al fuoco dei vani scala in prossimità dei quali sono installati; i vani corsa avranno in sommità una superficie di areazione netta permanente non inferiore al 3% dell area della sezione netta orizzontale dei vani corsa stessi con un minimo di 0.20 mq. i locali macchine saranno separati dagli altri locali con destinazioni d uso diverse mediante strutture separanti aventi resistenza al fuoco non inferiore a 60 minuti primi (REI 60) i locali macchine avranno in sommità una superficie di aerazione netta permanente non inferiore al 3% della superficie dei locali stessi con un minimo di 0.05 mq. le porte di accesso a detti locali saranno del tipo tagliafuoco se posizionate in corrispondenza di strutture separanti (REI 60) Spazio a rischio specifico (art.3.1 e art. 11 D.M.I. 26/08/92 e art. 96 D.P.G.P. 14/01/92) All interno dell edificio sono previsti dei locali, che vengono classificati come spazi a rischio specifico. Al piano seminterrato saranno individuate una aula cucina con annesso deposito e piccola cucina, un deposito a servizio del materiale di pulizia e per ultimo un archivio. 8
9 Questi locali, essendo considerati zone a rischio, sono stati opportunamente compartimentati e isolati con strutture REI 60, per la sola attività aula cucina, e REI 120 per l archivio e depositi, inoltre in tutti i locali non sarà ammesso tenere ed usare fiamme libere, fornelli o stufe a gas, stufe elettriche con resistenza in vista, stufe a kerosene, apparecchi a incandescenza senza protezione, nonché depositare sostanze che possano, per la loro vicinanza, reagire tra loro provocando incendi e/o esplosioni. Per quanto riguarda le aperture di aerazione necessarie nei locali adibiti ad archivio e/o deposito saranno realizzate apertura aventi una superficie complessiva minima pari ad 1/30 della superficie in pianta dei rispettivi locali. Ogni locale sarà presidiato da un sistema automatico di rivelazione incendi. All interno dell archivio vi sarà presenza saltuaria di personale (max 2-3 persone) in occasione delle operazioni di deposito, sistemazione e consultazione della documentazione cartacea. Per una corretta analisi della situazione di sicurezza e di prevenzione incendi è necessario determinare il carico di incendio relativo al locale in oggetto. Il carico di incendio rappresenta la quantità di calore che le sostanze combustibili presenti in un compartimento possono sviluppare durante un incendio, riferita alla superficie totale del compartimento stesso. Nei due casi in oggetto risulta, in questa fase, assai difficile determinare la suddivisione interna degli spazi ed il conseguente quantitativo di materiale combustibile in essi presente. Entrambi i reparti saranno comunque compartimentati mediante strutture portanti e di separazione verticali ed orizzontali aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a 120 minuti primi (R RE REI 120). Qualora in fase di ulteriore definizione progettuale il carico di incendio dovesse variare ed assumere un valore superiore a quello previsto nella presente relazione sarà cura dell Amministrazione Scolastica definire le nuove condizioni di esercizio e prevedere le necessarie modifiche alle strutture di compartimentazione in modo da adeguare queste ultime al nuovo carico di incendio ed alla nuova classe del locale. Le vie di esodo e le uscite di emergenza saranno dimensionate e definite in funzione di quanto stabilito agli art.98 del D.P.G.P. dd. 14/01/1992 e secondo art. 5 del D.M. 26/08/
10 Lo scopo degli articoli precedentemente descritti è quello di garantire l esodo degli occupanti dai locali in ogni circostanza stabilendo che in caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente in piena sicurezza. Per quanto riguarda detti locali sono state previste n.2 uscite di sicurezza avente larghezza minima l=1,20 ml situate in modo tale da consentire una percorrenza massima non superiore a ml; inoltre le porte di uscita avranno senso di apertura nella direzione dell esodo e saranno dotate di meccanismo automatico di chiusura Sala mensa Sul piano seminterrato si trovano le tre sale mensa, che saranno provviste di un sistema organizzato di due vie di uscita per ogni sala di cui una verso l esterno, per il deflusso rapido ed ordinato degli occupanti verso spazi scoperti o luoghi sicuri in caso di incendio o di pericolo di altra natura. Il percorso di esodo in ogni punto avrà larghezza uguale o superiore a 120 cm, sarà privo di ostacoli, segnalato con cartelli conformi al D.P.R. n.521/82 e provvisto, ad intervalli regolari, di cartelli recanti le istruzioni sul comportamento che in caso di incendio dovranno tenere gli occupanti. I percorsi di esodo inoltre, avranno lunghezza non superiore a 30 m, saranno dimensionati in funzione del massimo affollamento ipotizzato, con una capacità di deflusso non superiore a 161 alunni Palestra Nella zona ad est al piano rialzato si trova la palestra, dove si è riusciti a creare all interno dell atrio, due accessi indipendenti direttamente comunicanti, uno all interno della scuola mentre l altro all esterno; in modo da non interferire con le attività scolastiche in caso di manifestazioni sportive esterne. Per quanto riguarda le vie di sicurezza, anche in questo caso, è garantita la presenza di due uscite di sicurezza contrapposte di larghezza uguale o maggiore di 120 cm direttamente comunicanti con l'esterno. Anche in questo caso i percorsi di esodo avranno uno sviluppo non superiore a 30 m. La palestra è servita da un magazzino per il deposito attrezzi ginnici, che sarà comunque compartimentato mediante strutture di separazione verticali ed 10
11 orizzontali aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a 120 minuti primi (R RE REI 120). 6. Provvedimenti generali di protezione nei confronti del pericolo di incendio In tutti i locali non sarà ammesso tenere ed usare fiamme libere, fornelli o stufe a gas, stufe elettriche con resistenza in vista, stufe a kerosene, apparecchi a incandescenza senza protezione, nonché depositare sostanze che possano, per la loro vicinanza, reagire tra loro provocando incendi e/o esplosioni. Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, il carico d incendio esistente costituito dalle strutture, non verrà modificato con l apporto di ulteriori arredi e di materiali combustibili. Il carico di incendio relativo agli arredi ed al materiale depositato, con esclusione delle strutture e degli infissi combustibili esistenti, non supererà i 50 kg/mq in ogni singolo ambiente Materiali omologati Ove richiesta l'installazione di materiale omologato ai fini della prevenzione incendi l omologazione dovrà essere acquisita secondo i criteri e procedure riconosciute in Italia. In particolare tali omologazioni saranno conformi a: D.M. Interno del 26/06/1984: "Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi." D.M. Interno del 20/12/1982: "Norme tecniche e procedurali relative agli estintori portatili d incendio, soggetti all'approvazione di tipo da parte del Ministero dell'interno." UNI 9723 "Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura. Prove e criteri di classificazione UNI 7677 "Prove al fuoco -Termini e definizioni", UNI EN "Prove di resistenza al fuoco - Requisiti generali", UNI EN "Prove di resistenza al fuoco - Procedure alternative e aggiuntive". Le strutture e gli elementi omologati dovranno essere dotate di certificazione rilasciata dal Centro Studi e Esperienze o dai Laboratori Ufficiali autorizzati dal Ministero dell'interno in applicazione delle norme relative. L'installatore dovrà posare in opera il materiale certificato secondo le indicazioni del costruttore e rilascerà dichiarazione di corretta posa in opera. 11
12 Attraversamento strutture REI Gli attraversamenti delle strutture REI saranno realizzati come sotto descritto. Per le vie cavi con barriera tagliafiamma per passaggi in parete o soffitto costituiti da: sacchetti sigillati in plastica contenenti strisce di materiale termoespandente resistente al fuoco ricavate da lastre, tamponi in fibra minerale non infiammabile, spessore 4 cm, per la chiusura degli imbocchi e impedire il passaggio del fumo. Negli attraversamenti di tubazioni metalliche si eviterà la propagazione dell'incendio causata dall'elevata trasmissione del calore lungo le stesse tubazioni utilizzando barriere di tipo "Grunau foam" realizzate avvolgendo la tubazione a monte e a valle della parete con fogli di spugna poliester-poliuretanica autoadesiva, densità 100kg/m3, successivamente impregnati con vernice a base acquosa di resine termoplastiche, fibre inorganiche incombustibili e vari pigmenti ritardanti il fuoco, priva di solventi che non produce alogeni (colore bianco; densità 1,43 kg/dm3; PH= 7,8; residuo secco =70%; tempo di essiccazione 24 ore a 20 C). La protezione ablativa è ottenuta dalla reazione endotermica causata dalla scomposizione chimica e fisica dei componenti della vernice sottoposta ad una elevata temperatura. Negli attraversamenti di tubazioni in materiale plastico la compartimentazione sarà ripristinata con barriere tipo "Grunau pipe seal FB" realizzate da un involucro flessibile in lamiera di acciaio zincato contenente al suo interno capsule di materiale intumescente che, sotto l'azione del calore, si espandono e schiacciano il tubo combustibile rammollito, fino a ostruire completamente il foro nella parete. In funzione della resistenza al fuoco da ripristinare saranno montati uno o due collari (uno per lato). Negli attraversamenti dei canali di ventilazione con serrande tagliafuoco omologate secondo la circ. n. 91 del Ministero degli interni tarate su una temperatura di sgancio di 72 C (chiusura per effetto termico) e, se necessario, mediante rivelatori di fumo per la chiusura delle serrande in presenza di fumi freddi Vie di uscita (D.M. Interno del 10/03/1998) 12
13 Le porte installate lungo le vie d'uscita e in corrispondenza delle uscite di piano si apriranno nel verso dell'esodo. Tutte le porte resistenti al fuoco saranno munite di dispositivo di autochiusura. Le porte in corrispondenza di locali adibiti a depositi potranno essere non dotate di dispositivo di autochiusura, ma saranno tenute chiuse a chiave. Le porte resistenti al fuoco installate lungo le vie d'uscita e dotate di dispositivo di autochiusura se utilizzate frequentemente nella circolazione pedonale saranno tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici che ne consentano il rilascio a seguito: dell'attivazione di rivelatori di fumo posti in vicinanza delle porte; dell'attivazione automatica o manuale di un sistema di allarma incendio; di mancanza di alimentazione elettrica del sistema di allarme incendio Sistemi di apertura delle porte Sarà nominato un responsabile che avrà il compito di assicurarsi all'inizio della giornata lavorativa che le porte in corrispondenza delle uscite di piano e quelle da utilizzare lungo le vie di esodo non siano chiuse a chiave. Se saranno previsti accorgimenti antintrusione, le porte dovranno essere aperte facilmente e immediatamente dall'interno senza l'uso delle chiavi. Tutte le porte delle uscite che devono essere tenute chiuse durante l'orario di lavoro e per le quali è obbligatoria l'apertura nel verso dell'esodo si apriranno a semplice spinta dall'interno. Se saranno adottati accorgimenti antintrusione, si prevedranno idonei e sicuri sistemi di apertura delle porte alternativi a quelli previsti nel presente punto e tutti gli utenti saranno messi a conoscenza del particolare sistema di apertura per essere capaci di utilizzarlo in caso di emergenza Illuminazione delle vie d'uscita Tutte le vie d'uscita, inclusi anche i percorsi esterni, saranno adeguatamente illuminati per consentire la loro percorribilità in sicurezza fino all'uscita su luogo sicuro. Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in assenza di illuminazione naturale sarà previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell'alimentazione di rete. 13
14 Divieti da osservare lungo le vie d'uscita Lungo le vie d'uscita sarà vietata l'installazione di attrezzature che possono costituire pericoli potenziali di incendio od ostruzione delle stesse. 7. Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi Estintori portatili Per quanto riguarda la protezione diretta e l estinzione del sorgere di incendi, verrà installato un estintore mobile da kg 6 con potere estinguente non inferiore a 13 A ogni 200 mq di superficie di pavimento e ad una distanza massima l uno dall altro di 25 m. Per quanto riguarda la posizione si rimanda agli elaborati grafici allegati alla presente relazione Impianto di estinzione fisso ad idranti L edificio scolastico è dotato di una rete antincendio esistente a servizio di idranti a muro posizionati su ciascun piano nei pressi delle vie di uscita. All interno di ogni piano e a servizio di ciascun compartimento compreso il blocco vano scale principale è installato un idrante a muro con attacco STORZ 52. L impianto deve garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna montante e il funzionamento contemporaneo di almeno due colonne. L alimentazione all acquedotto pubblico deve essere in grado di assicurare l erogazione ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min. cad., con una pressione residua alla lancia di 1,5 bar per un tempo di 60 min. Le tubazioni di alimentazione e quelle della rete interna devono essere protette dal gelo, da urti e dal fuoco. I diversi piani dell edificio sono provvisti di: Piano Seminterrato 3 idranti STORZ 52 Piano Rialzato 3 idranti STORZ 52 Piano Primo 2 idranti STORZ 52 Palestra 1 naspo UNI 25 Gli idranti, ben segnalati, visibili e dotati di una propria saracinesca, sono posizionati vicino agli accessi ed alle uscite di sicurezza, in modo che disteso le tubazioni flessibili (20 m circa), sarà possibile raggiungere col getto ogni punto della zona 14
15 servita. Fuori dall edificio, in zona facilmente raggiungibile e visibile, è installato un attacco motopompa VVF collegato all impianto ad idranti. La prova di tenuta dovrà essere eseguita prima di mettere in servizio l impianto interno. La prova andrà effettuata adottando gli accorgimenti necessari per l esecuzione in condizioni di sicurezza. Inoltre l impianto dovrà essere collaudato da tecnico abilitato, verificando che la portata dell idrante più sfavorito, sia sufficiente anche quando è in funzione metà più uno degli idranti. Per quanto riguarda la posizione si rimanda agli elaborati grafici allegati alla presente relazione. 8. Impianti di rivelazione e segnalazione degli incendi. L edificio scolastico sarà dotato di impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rivelare e segnalare a distanza un principio di incendio che possa verificarsi nell ambito dell attività. L impianto verrà progettato e realizzato a regola d arte, la segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determinerà sempre un segnale ottico ed acustico di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale sarà ubicata in ambiente presidiato. Nei locali, come i corridoi, le scale, gli spazi a rischio specifico e altri ambienti dove si svolgono attività particolari, verrà installato almeno un sistema di allarme acustico in grado di avvertire i presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Tale sistema verrà attivato dal responsabile dell attività o di un suo delegato. I dispositivi sonori avranno caratteristiche e sistemazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti. Il comando del funzionamento dei dispositivi sonori verrà sistemato in uno o più luoghi posti sotto controllo del personale. Gli impianti avranno almeno due alimentazioni elettriche, una di riserva all altra. Un alimentazione sarà in grado di assicurare il funzionamento per almeno 60 minuti consecutivi. Le apparecchiature di trasmissione saranno poste in luogo sicuro noto al personale e facilmente raggiungibile dal personale stesso. 9. Impianti elettrici Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla legge n.186 del 1 marzo Tutti i locali dove si svolgeranno le attività scolastiche, aule, sale udienze, palestra, 15
16 archivio ecc., saranno dotati di due impianti distinti di illuminazione (normale e di sicurezza). All'interno delle sale e lungo le vie di esodo saranno quindi installate e/o integrate lampade per l'illuminazione di sicurezza complete di batteria tampone e di raddrizzatore per la ricarica automatica; esse saranno posizionate in modo tale da consentire una adeguata intensità luminosa fino alle uscite di sicurezza previste. Anche le iscrizioni luminose delle porte e le eventuali frecce indicatrici saranno alimentate con entrambi gli impianti di illuminazione. L autonomia dell alimentazione di sicurezza dovrà consentire lo svolgimento in sicurezza di tutte le operazioni di soccorso e di spegnimento dell incendio per il tempo necessario; in ogni caso l autonomia minima, sia per l impianto di illuminazione sia l impianto di diffusione sonora, sarà non inferiore a 60 minuti. L impianto di illuminazione di sicurezza consentirà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux (valutato a 1.00 ml di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di esodo). Gli impianti elettrici al servizio dei locali saranno realizzati in base alle norme CEI vigenti in materia. Gli impianti di allarme e rivelazione inoltre, disporranno di circuito di sicurezza Il quadro elettrico generale verrà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall incendio. L edificio inoltre, sarà protetto contro le scariche atmosferiche. 10. Centrale termica funzionante a gas L intervento prevede la sostituzione degli attuali generatori di calore asserventi l edificio, con la relativa impiantistica di centrale termica, e la rimozione e sostituzione dei corpi scaldanti del piano seminterrato e della zona palestra. La centrale termica dell edificio in oggetto è ubicata al piano seminterrato, a quota non inferiore a -5 m al di sotto del piano di riferimento. Almeno una parete, di lunghezza non inferiore al 15% del perimetro, s attesta su spazio a cielo. Su tale parete è realizzata l apertura d aerazione permanente con superficie superiore a cm². L accesso dal locale avviene attraverso intercapedine antincendio. La porta del locale sarà apribile verso l esterno, munita di congegno di autochiusura, di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,6 m e sarà costituita in materiale di classe 0 di reazione al fuoco. L altezza interna del locale caldaia non è inferiore a 2.90 m. 16
17 Le strutture portanti possiederanno i requisiti di resistenza al fuoco pari a R 120, quelle di separazione da altri ambienti pari a R.E.I.120. Nella suddetta centrale saranno installati n. 2 generatori a condensazione, a camera di combustione stagna, funzionanti a gas metano con potenzialità al focolare rispettivamente di 293 kw, per una portata termica complessiva di 586 kw, atti al riscaldamento dell intero stabile. I gruppi termici saranno dotati delle apparecchiature di regolazione, espansione, sicurezza e controllo previste dagli elaborati tecnici e dalla normativa vigente. Le caldaie saranno collegate mediante collettore fumi in polipropilene ad un canna fumaria anch essa in polipropilene intubata in cavedio secondo UNI Il canale da fumo in corrispondenza dell attraversamento del corridoio della scuola al piano seminterrato verrà posizionato in cavedio ispezionabile avente resistenza al fuoco di R.E.I I nuovi generatori saranno collegati ai circuiti degli impianti termici esistenti. Dal collettore esistente nella sottostazione si aggiungerà il circuito asservente la U.T.A. della cucina. Nel locale tecnico della palestra sarà installata la relativa sottostazione con il collettore asserventi i vari circuiti termici di zona. La valvola miscelatrice sul circuito degli impianti radianti collegata ad una centralina climatica regolerà, la temperatura dell acqua di mandata in funzione della temperatura esterna e delle effettive esigenze. L impianto funzionerà in base ai carichi termici effettivamente richiesti dal fabbricato. La distribuzione all interno della CT e delle sottostazioni sarà realizzata con tubazioni nere, senza saldature tipo commerciale, serie media secondo tabella UNI EN 10255:2005 coibentate con coppelle in lana di vetro di spessore a norma L.10/91 e D.lgs. 192/05. 17
18 CARATTARISTICHE SINGOLO GENERATORE DATI TECNICI Potenzialità utile TM/TR= 50/30 C kw TM/TR=80/60 C kw Potenzialità al focolare kw Temperatura max. d'esercizio 95 C Temperatura max. esercizio (= temperatura di sicurezza) 110 C Pressione max. d esercizio 4 bar Dimensioni d ingombro totali Dimensioni d ingombro totali e 1790 mm Larghezza totale c 915 mm Altezza totale a 1450 mm Basamento Lunghezza 1250 mm Larghezza 800 mm Altezza 100 mm Peso corpo caldaia 256 kg Peso complessivo 360 kg Contenuto acqua di caldaia 279 litri Attacchi caldaia Mandata caldaia DN 65 PN 6 Ritorno caldaia DN 65 PN 6 Attacco di sicurezza (valvola di sicurezza) DN 1¼ R Scarico R 1 R Scarico acqua di condensa (sifone) R 20 mm Gas di scarico Temperatura (con una temperatura del ritorno di 30 C) alla potenzialità utile in riscaldamento 45 C a carico ridotto 35 C Temperatura (con una temperatura del ritorno di 60 C) 75 C Pressione disponibile 70 Pa Attacco scarico fumi Ø 200 mm 18
19 I nuovi elementi scaldanti sono di tipo tubolare tranne quelli della palestra e dei relativi spogliatoi, dove è prevista la posa di un impianto radiante a pavimento. L operazione di sostituzione dei radiatori dovrà essere realizzata adottando radiatori con interasse degli attacchi a misura, senza ricorrere a modifiche e/o adattamenti degli attacchi preesistenti. I nuovi corpi scaldanti saranno costituiti da: radiatori tubolari in acciaio. Tutti i radiatori compresi anche quelli esistenti saranno completi di nuove valvole termostatiche, di detentori e valvoline di sfiato. Dove è stato progettato l inserimento di nuovi corpi scaldanti, si è prevista l intercettazione delle tubazioni esistenti e lo spostamento delle stesse, realizzate con tubazioni nere, senza saldature tipo commerciale, serie media secondo tabella UNI 8863, con giunzioni saldate opportunamente coibentate con coppelle in lana di vetro negli spessori previsti dal D.Lgs. 311/06. Lo spostamento verticale ed orrizzontale delle nuove tubazioni a servizio dei corpi scaldanti viene realizzato nel seguente modo: - distribuzione con tubazioni nere, senza saldature tipo commerciale, serie media secondo tabella UNI 8863, con giunzioni saldate opportunamente coibentate negli spessori previsti dalla L.10/91; - distribuzione con tubo in rame crudo o ricotto, opportunamente coibentato negli spessori previsti dalla L. 10/91. 19
20 11. Impianto interno di adduzione del gas Il dimensionamento delle tubazioni e degli eventuali riduttori di pressione sarà tale da garantire il corretto funzionamento degli apparecchi di utilizzazione. L impianto interno ed i materiali impiegati dovranno essere conformi alla legislazione vigente Materiali delle tubazioni Potranno essere utilizzati solamente tubi idonei. Sono considerati tali quelli rispondenti alle caratteristiche di seguito indicate e realizzati in acciaio Tubi di acciaio I tubi in acciaio potranno essere senza saldatura oppure con saldatura longitudinale e dovranno avere caratteristiche qualitative e dimensionali non inferiori a quelle indicate dalla norma UNI I tubi in acciaio con saldatura longitudinale, se interrati, dovranno avere caratteristiche qualitative e dimensionali non inferiore a quelle indicate dalla norma UNI Giunzioni, raccordi e pezzi speciali, valvole Tubazioni in acciaio a) L impiego di giunti a tre pezzi sarà ammesso esclusivamente per i collegamenti iniziale e finale dell impianto interno; b) le giunzioni dei tubi di acciaio dovranno essere realizzate mediante raccordi con filettature o a mezzo saldatura di testa per fusione o a mezzo di raccordi flangiati; c) nell utilizzo di raccordi con filettatura sarà consentito l impiego di mezzi di tenuta, quali ad esempio canapa con mastici adatti (tranne per il gas con densità maggiore di 0.8), nastro di tetrafluorcetilene, mastici idonei per lo specifico gas. Sarà vietato l uso di biacca, minio o altri materiali simili; d) tutti i raccordi ed i pezzi speciali dovranno essere realizzati di acciaio oppure di ghisa malleabile; quelli di acciaio con estremità filettate o saldate, quelli di ghisa malleabile con estremità unicamente filettate; e) le valvole dovranno essere di facile manovrabilità e manutenzione e con possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e di chiuso. Esse dovranno essere di acciaio, di ottone o di ghisa sferoidale con sezione libera di passaggio 20
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