Il sistema di allerta piene in Cantone Ticino catena di previsione, modello idrologico e gestione degli allarmi

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1 Il sistema di allerta piene in Cantone Ticino catena di previsione, modello idrologico e gestione degli allarmi Dissesto idrogeologico nell arco alpino: previsione, prevenzione e gestione dell emergenza 11 marzo 2016 Aula Magna SUPSI, Canobbio Andrea Salvetti Ing. Dr. Sc. Tech Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento del territorio Divisione delle costruzioni Ufficio dei corsi d acqua

2 di cosa parleremo Introduzione Modello idrologico e idraulico La catena di previsione Gestione e diffusione degli allarmi pag. 2

3 Introduzione Catena della sicurezza: allarme e allerta Misure monitoraggio Modelli Previsioni Diffusione Comunicazione Successo dell intervento Trasferimento dati misurati Bollettini Allerte Formazione locale Piani Emergenza pag. 3

4 Introduzione Alcune domande per iniziare A cosa / per chi sono utili le previsioni di deflusso? Cosa serve per fare una buona previsione? Quali prodotti sono oggi / saranno disponibili in Ticino? pag. 4

5 Introduzione A chi sono utili le previsioni di deflusso? Servizi tecnici cantonali e federali Regolatori laghi (Lago di Lugano, Lago Maggiore) Organizzazioni di pronto intervento / Protezione Civile Autorità locali Responsabili cantieri corsi d acqua / Consorzi locali manutenzione Gestori infrastrutture di comunicazioni / reti tecnologiche Gestori impianti idroelettrici Navigazione / Turismo prodotti risoluzione spazio-temp. precisione tempo di reazione pag. 5

6 Introduzione Un elemento cruciale: il tempo di preallerta R. Scairolo (ca. 13 km 2 ) 50 min Vedeggio (ca. 90 km 2 ) 1.5 h 35.0 m 3 /s 186 m 3 /s 85 m 3 /s 0.28 m 3 /s 16 m 3 /s 29 luglio luglio 2008 Ticino a Bellinzona (ca km 2 ) 24 h pag. 6

7 Introduzione Il tempo di preallerta / preavviso Non linearità risposta idrologica. Specificità di ogni bacino idrografico (caratteristiche morfoidrologiche) scelta del modello, taratura. Modellizzazione dell influenza antropica. pag. 7

8 Introduzione Cosa serve per fare una buona previsione? Dati meteorologici e idrologici (misure e previsioni) Un modello idrologico Non esiste un modello ideale sistema fisico Modello modello adeguato: concettuale - al sistema da descrivere - al grado di precisione richiesto Una buona dose di conoscenza del territorio per la calibrazione del modello e di esperienza per interpretare i risultati pag. 8

9 Il modello idrologico e idraulico Input meteorologici e idrologici Input meteorologici (misure puntuali MeteoSwiss+Cantone+altri) Input idrologici: misure sui corsi d acqua (UFAM e Cantone) pag. 9

10 Il modello idrologico e idraulico Input meteorologici e idrologici Input meteorologici: misure e previsioni distribuite (MeteoSwiss) Radar meteorologico / CombiPrecip Modello previsione COSMO pag. 10

11 La catena di previsione Il modello per il Ticino Prima Collaborazione TI - WSL con il Progetto MAP D-PHASE (2007) (previsioni quasi-operationali) Progetto pilota per Ct. TICINO ( ) Fase sviluppo del modello ( ): incarico WSL + e-dric.ch pag. 11

12 La catena di previsione Il modello per il Ticino Costruzione di un modello di previsione idrologica per tutto il bacino del Lago Maggiore e sottobacini Calcolo previsioni deflusso e livello per 27 punti: Ticino, Maggia, Verzasca, Tresa, Toce, Inflow e quota Lago Maggiore e Lago di Lugano,. Sistema integrato nella piattaforma FEWS e accesso per Ct. TICINO pag. 12

13 La catena di previsione Data Flow pag. 13

14 La catena di previsione Configurazione del modello PREVAH Parametri specifici per 27 sottobacini: Correzione precipitazioni Calibration PREVAH Coefficienti «soglia» deflusso superficiale Tempo di immagazzinamento «serbatoi» Calibration RS 3.0 Routing idraulico: Morfologia e geometria tratti «vallivi» Influenze antropiche sullo schema idraulico: Derivazioni, serbatoi, centrali idroelettriche Regolazione Lago di Lugano RS3.0 pag. 14

15 La catena di previsione Il modello per il Ticino COSMO-2 8x day + 24 h COSMO-7 2x day +72 h COSMO-LEPS 1x day h EZMWF 2x day h pag. 15

16 La gestione degli allarmi Visualizzazione dei risultati: novembre 2014 pag. 16

17 La gestione degli allarmi Catena della sicurezza: allarme e allerta Misure monitoraggio Modelli Previsioni Diffusione Comunicazione Successo dell intervento Trasferimento dati misurati Bollettini Allerte Formazione locale Piani Emergenza pag. 17

18 La catena di previsione Bollettini Allerte: contesto CH 1 gennaio 2011 Ordinanza sull allerta e l allarme (OAII) Ridefinizione delle competenze tra i servizi federali: MeteoSwiss: allerte meteo UFAM: allerte piene WSL-SLF: allerta valanghe Bollettini Allerte Tutti i servizi utilizzano una scala con 5 livelli di allerta e cinque colori UFAM definisce bilateralmente con i cantoni: Le modalità di consultazione preventiva (interpretazione previsioni) Le soglie di allerta Corsi d acqua Laghi pag. 18

19 La catena di previsione Bollettini Allerte: diffusione Servizi tecnici Confederazione CENAL VULPUS ELD AUTORITA Bollettini Allerte Diffusione MeteoSvizzera UFAM SLF SED System TOM MEDIA Comunicazione POPOLAZIONE pag. 19

20 La catena di previsione Bollettini Allerte: diffusione Bollettini Allerte Diffusione Comunicazione pag. 20

21 La catena di previsione Bollettini regionali di allerta Necessità di informazione diretta e chiara Protezione Civile Locarno e Vallemaggia Esperienza pluriennale (modello previsione SUPSI +applicativo SitGAP) Corpo Civici Pompieri Lugano Esondazione lago di Lugano novembre 2014 Altre Consorzi Regionali Protezione Civile Consorzi di manutenzione (monitoraggio opere di protezione / cantieri) Presidi locali alluvioni Enti locali (Comuni) pag. 21

22 La catena di previsione Bollettini regionali di allerta pag. 22

23 Prospettive Miglioramento previsioni per bacini medi e piccoli (preallerta + nowcasting) Collaborazione MeteoSwiss / WSL / UFAM Integrazione modello di previsione con sistema di regolazione Lago di Lugano (scenari) Formazione / Informazione di base per presidi territoriali locali Previsioni Allerte Opere protezione Controllo «locale» dei punti critici Informazione bidirezionale Piani di emergenza Pianificaz. Territorio pag. 23

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