DIVULGAZIONE AGRICOLA

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1 Comune di Ruffano (Provincia di Lecce) Confederazione Italiana Agricoltori (Provincia di Lecce) DIVULGAZIONE AGRICOLA PIANO DI LOTTA CONTRO IL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME E L ALEURODE DEGLI AGRUMI Ruffano, A cura di: Dott. Agr. Marcello Scarpino

2 IL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME (Rhynchophorus ferrugineus) Rhynchophorus ferrugineus è un coleottero appartenente alla famiglia Curculionidae, probabilmente originario dell'india meridionale. Nel 2005, questo terribile parassita delle palme, è giunto anche in Italia dove, nel giro di soli quattro anni, ha colonizzato l intero territorio con gravissime ripercussioni a livello paesaggistico. Le palme sensibili al Punteruolo Rosso sono quelle con diametro alla base del fusto superiore a 5 cm, colpendo principalmente, nelle nostre zone, quelle appartenenti alla specie Phoenix canariensis (non si escludono infestazioni su altre specie palmizie visto che l insetto, nel suo habitat di origine, colpisce molte altre specie). ADULTO. L'adulto presenta un colore dal ruggine al marrone-rossastro con striature nere di forma e numero variabili. La lunghezza può variare tra i 19 ed i 45 mm mentre la larghezza da 11,5 a 15,5 mm. La caratteristica più peculiare dell'adulto è senza dubbio il rostro all estremità del quale presenta l apparato boccale e sulla cui base allargata si inseriscono le antenne. LARVA. La larva, apoda (cioè senza zampe) e di colore biancastro, presenta un capo fortemente sclerificato ed arrotondato, di colore scuro brillante, armato di un poderoso apparato masticatore fornito di potenti mandibole. Può superare i 5 cm di lunghezza. CICLO BIOLOGICO. Il Punteruolo Rosso si sviluppa tipicamente come endofita all'interno delle palme attaccate; generalmente gli adulti sono attratti da piante danneggiate o malate, ma è possibile anche l'infestazione di piante sane. Le femmine depongono le loro uova in fori praticati con il rostro nelle parti che offrono meno resistenza, sia alla base delle foglie sia nelle ferite o nelle cicatrici presenti sulla pianta. Il numero di uova deposte in totale da una femmina può arrivare a svariate centinaia, anche 300. Le uova si trasformano da 2 a 5 giorni in piccole larve che si approfondano nello stipite, cibandosi dei tessuti vegetali e propagando una caratteristica fermentazione (marcescenza). Le larve, crescendo, si muovono verso il centro dello stipite (tronco) della palma dove scavano tunnel di alimentazione che confluiscono in larghe cavità. Quasi ogni parte della pianta infestata viene utilizzata: dal colletto alla corona fogliare. Lo sviluppo delle larve continua così al riparo e richiede da 1 a 3 mesi. Una volta mature, si impupano all interno di un bozzolo ellittico (pupario) formato avvolgendo i resti delle fibre vegetali. Dopo giorni fuoriescono gli adulti che possono vivere fino a 4 mesi, per cui l intero ciclo di sviluppo può raggiungere 7-8 mesi. L adulto si può nutrire di numerose sostanze zuccherine come miele, datteri, canna da zucchero, patate, zucca ecc.. Al termine dell'azione delle larve gran parte dello stipite è distrutto, resiste il materiale fibroso alla circonferenza dello stesso; nello stesso albero di palma possono facilmente sovrapporsi più generazioni dell'insetto e generalmente il curculionide non si sposta in una nuova palma finché non ha completamente distrutto quella su cui vive. La sua diffusione è facilitata dalla capacità di volare degli esemplari adulti i quali hanno un raggio d'azione di circa 3 km.

3 SINTOMATOLOGIA. I segni in primis, che indicano l attacco, sono i fori provocati dalle larve che, dai piccioli delle foglie della corona o dallo stipite, si dirigono verso l interno scavando delle gallerie di alimentazione. Dai fori fuoriesce un essudato viscoso e brunastro. Il prevedibile danneggiamento del sistema vascolare della pianta, da parte delle larve durante la perforazione dello stipite, provoca inevitabilmente una rapida morte della stessa. Le foglie centrali e il germoglio apicale si abbattono lateralmente, rimanendo quasi penzolanti e appoggiate sulla corona fogliare sottostante; la pianta sembra a distanza come capitozzata mentre da vicino la cima appare fortemente danneggiata e in avanzato stato di marcescenza. I danni sono causati esclusivamente dalle larve e sono purtroppo visibili solo quando il curculionide ha infestato irreparabilmente la palma. La voracità delle stesse è tale che talvolta il rumore prodotto dal rosicchiamento interno è sorprendentemente udibile. PROFILASSI. Per prevenire le infestazioni è necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetative, adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettano di evitare o limitare l'insediamento iniziale del parassita, cui seguirebbe facilmente un rapido sviluppo all'interno dell'ospite aggredito. Gli interventi di profilassi generale a cui devono attenersi tutti i proprietari di piante di palme sono così individuabili: Attenta vigilanza su tutte le palme; alla prima individuazione dei sintomi è obbligatorio avvisare il più vicino Servizio Fitosanitario Regionale. Rapido abbattimento e bruciatura di tutte le palme infestate in modo rilevante; non è utile cercare di conservare una pianta ormai compromessa favorendo così la sopravvivenza e la diffusione dei parassiti verso altre vicine. Triturazione e/o interramento e/o bruciatura dei residui della potatura. Disinfestazione di tutte le palme presenti in prossimità di quelle infestate, con trattamenti preventivi irrorando bene la chioma e lo stipite. Limitare le operazioni di potatura alla sola eliminazione delle foglie secche ed evitare lesioni allo stipite poiché le ferite sono i siti per l ovideposizione del fitofago. Evitare i tagli delle foglie verdi o, se indispensabili, coprirli con mastici e/o paste insetticide. Impiegare repellenti quali la naftalina in bustine forate o in sacchetti di juta (3-4 bustine appese intorno alla pianta, sulla prima foglia dello stipite); la tecnica è poco costosa e si ritiene sia comunque in grado di contribuire, seppure in minima parte, alla difesa delle palme. ERADICAZIONE. Nel caso di piante che presentano una sintomatologia ascrivibile all'attacco del Punteruolo Rosso e ormai completamente compromesse, va eseguito l'abbattimento e la distruzione secondo le procedure di seguito riportate: l abbattimento deve essere effettuato in assenza di pioggia e di vento; deve essere predisposta la copertura dell'area sottostante la proiezione della pianta da abbattere con un telone di plastica; in caso di piante di notevoli dimensioni procedere con un taglio a sezioni, asportando per prima le foghe e l'apice vegetativo, evitando la caduta libera a terra; se dal taglio si rilevano cavità con la presenza di larve o adulti, le parti tagliate devono essere tempestivamente imbustate; in caso di abbattimento di piante di ridotte dimensioni può essere previsto direttamente il taglio del tronco al di sotto del colletto della pianta con o senza la rimozione della ceppaia, tenuto conto che di solito il R. ferrugineus non attacca tale organo; terminato l abbattimento della singola pianta, vanno raccolti e imbustati tutti i residui che si sono depositati sul telone di plastica.

4 Successivamente è necessario effettuare la distruzione delle parti vegetali abbattute mediante bruciatura o triturazione delle parti vegetali e successiva bruciatura, che deve avvenire improrogabilmente entro 24 ore dall'abbattimento. Nel caso in cui si prevede che non è possibile effettuare le operazioni di abbattimento e distruzione della pianta in una sola giornata, si deve procedere prima al taglio delle foglie (e immediata bruciatura delle stesse) poi al posizionamento, nella stessa giornata, di una rete antiinsetto attorno al tronco, in modo tale da impedire lo sfarfallamento di insetti adulti. Lo smaltimento del fusto può essere fatto nei giorni successivi seguendo i criteri sopra descritti. LOTTA CHIMICA. L efficacia degli insetticidi, nell eliminazione dell infestazione, è stata dimostrata soprattutto in ambito preventivo, piuttosto che curativo. I trattamenti chimici preventivi sono da effettuare per proteggere le palme, limitare la diffusione dell infestazione uccidendo gli adulti di Punteruolo sia all inizio della dispersione, quando emergono dagli stipiti delle palme infestate, sia quando questi tentano di infestare nuove palme. Per gli interventi chimici, si possono utilizzare diversi sistemi: 1) Irrorazione sulla chioma o sulla corona: si deve imbibire, fino a saturazione, sia la fibra vegetale che si avviluppa alla base dei grandi piccioli fogliari sia l intero stipite, se quest ultimo è completamente avvolto da fibra. Gli insetticidi disponibili per trattamenti alla chioma presentano un breve periodo di persistenza che non supera le 3 settimane. Questa breve persistenza obbliga ad effettuare più trattamenti l anno per garantire un efficace protezione durante il periodo di fuoriuscita degli adulti del Punteruolo rosso, che avviene generalmente durante l intero anno ad eccezione dell inverno. 2) Endoterapia: si utilizzano apparecchiature che iniettano, nei vasi conduttori della pianta, soluzioni di insetticidi e fungicidi. La protezione alla pianta di un intervento endoterapico ha una durata di circa sei mesi, ma se effettuata nel periodo primaverile consente di allungare il periodo intercorrente con il successivo intervento, in quanto nella stagione invernale la mobilità del parassita risulta meno invadente. 3) Assorbimento radicale: la soluzione insetticida viene distribuita in corrispondenza della proiezione della chioma della palma, che poi la assorbe attraverso le radici. I prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute contro il Punteruolo Rosso, da impiegarsi esclusivamente secondo quanto riportato in etichetta e solo sino alla scadenza prevista dal corrispondente decreto di autorizzazione (ad oggi sono scadute tutte le autorizzazioni), sono: ZELIG GR PALME, NEEMAZAL T/S, KOHINOR PLUS PALME, PYRINEX PALME, VERTIMEC EC, DANTOP 50 WG, RELDAN 22. LOTTA BIOLOGICA. Si basa sull impiego di antagonisti naturali, nel particolare nematodi. Tra i prodotti disponibili in commercio vi è, ad esempio, il NEMASYS C e il NEMOPAK SC PALME. Trattasi di bio-insetticidi a base di Steinernema carpocapsae, nematode entomopatogeno particolarmente indicato contro le larve svernanti di diversi insetti fitofagi, fra cui il Punteruolo rosso. Lo S. carpocapsae penetra nell ospite attraverso le sue aperture naturali e rilascia batteri del genere Xenorhabdus che uccidono l ospite entro 48 ore, consentendo al nematode di nutrirsi dello stesso e di completare il suo sviluppo. Il prodotto deve essere applicato in autunno (settembre/ottobre), possibilmente in giornate umide e piovose, oppure nelle ore serali o in giornate nuvolose; è indispensabile, dunque, un velo d acqua sulla vegetazione al fine di consentire ai nematodi entomopatogeni di esplicare la loro attività in condizioni appropriate (umidità relativa elevata). Può essere eseguito un trattamento con sola acqua prima e/o dopo l applicazione del prodotto. Un trattamento con nematodi non presenta rischi di sviluppo di popolazioni resistenti, non richiede alcun intervallo di sicurezza, è assolutamente innocuo per l operatore, per il consumatore, per l ambiente ed inoltre è anche ammesso in agricoltura biologica.

5 Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha emanato un Decreto di lotta obbligatoria contro questo coleottero: DECRETO 9 NOVEMBRE 2007 Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) - (GU n. 37 del ). L Assessorato alle Risorse Agroalimentari, con Determina Dirigenziale del 5 novembre 2008 n. 553, ha determinato di contribuire alle spese di abbattimento e smaltimento delle piante infestate presenti nelle aree pubbliche o nei giardini privati, con un importo di Euro 400,00 per palma abbattuta, sino ad esaurimento delle risorse e di liquidare e pagare gli importi dovuti alle amministrazioni comunali che allegano, alla richiesta di contributo, la seguente documentazione: verbale di accertamento di infestazione e abbattimento della palma, redatto da un Ispettore fitosanitario del Servizio Fitosanitario Regionale o Provinciale; documento attestante lo smaltimento della pianta ai sensi della normativa vigente in materia di rifiuti urbani.

6 L ALEURODE DEGLI AGRUMI (Aleurocanthus spineferus) L adulto è un insetto di piccola taglia (pochi millimetri), caratteristico per avere il corpo e le ali membranose ricoperti da una polvere cerosa e biancastra prodotta da ghiandole ceripare addominali. Le ali, a riposo, sono ripiegate a tetto sul dorso, le zampe sono esili e, quelle posteriori, consentono piccoli salti. Il ciclo biologico si articola in sei stadi di sviluppo: uova, neanidi di stadio, adulto. Le neanidi di primo stadio sono mobili mentre quelle successive sono immobili con antenne e zampe regredite. La neanide di 4 stadio si trasforma in una specie di pupario ornato da processi cerosi bianchi, dal quale successivamente sfarfalla l adulto. La durata del ciclo biologico e il numero di generazioni all anno sono variabili in funzione delle condizioni climatiche; temperature medie, con elevata umidità dell aria, sono le condizioni ideali per lo sviluppo del fitofago. Si tratta di un aleurode polifago che infesta la pagina inferiore delle foglie degli agrumi; da qui l infestazione si sposta poi su altre colture arboree ed erbacee come vite, melo, pero, pesco, albicocco, edera ecc.. I danni sono determinati dalla sottrazione di linfa e dalla abbondante produzione di melata che imbratta foglie, rami, tronchi e frutti; su questa si sviluppa poi la fumaggine (rappresentata da un complesso di funghi) che ricopre interamente la superficie fogliare ostacolando i processi fisiologici della pianta (fotosintesi e respirazione) portando così a defogliazioni accentuate e abbattimento della produzione. In caso di forti infestazioni le piante deperiscono anche se il danno frequente consiste nel deprezzamento dei frutti annerirti dalla fumaggine. Il controllo di questo fitofago è piuttosto difficile soprattutto quando l infestazione è elevata; il controllo chimico è reso difficile dalla contemporanea presenza di tutti gli stadi biologici, per cui, tale comportamento, impedisce di scegliere un momento ottimale per la distribuzione di insetticidi. Le trappole cromotropiche, utilizzabili ai fini di una lotta integrata, catturano nel giro di 2-3 ore un numero così elevato di adulti da impedirne il conteggio e da sconsigliarne l uso. Tuttavia, oggi, buoni risultati si stanno ottenendo con trattamenti chimici a base di una miscela contenente i seguenti principi attivi: Acetamiprid + Buprofezin + Olio minerale bianco. La lotta chimica deve essere però preceduta da interventi di tipo agronomico; dato che gli aleurodidi sono negativamente influenzati dalla insolazione diretta, potature regolari sono efficaci perché riducono umidità relativa nella chioma ed aumentano l esposizione solare. Quando l infestazione invece è troppo elevata è necessario far precedere il trattamento insetticida con una drastica potatura per arieggiare la chioma, seguita da un lavaggio delle foglie con una soluzione a base di saponi di potassio (sapone di marsiglia). I formulati commerciali contenenti i principi attivi su indicati, possono essere usati solo in campo agricolo, ovvero nel contesto per il quale quei formulati sono stati registrati. Da qui la difficoltà a reperire sul mercato degli insetticidi efficaci contro il fitofago e nello stesso tempo registrati per un impiego urbano, cioè per essere usati su agrumi situati in giardini all interno di città.