TESI DI LAUREA. Gli archivi della moda del Novecento nelle sartorie genovesi

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1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA TESI DI LAUREA Gli archivi della moda del Novecento nelle sartorie genovesi ANNO ACCADEMICO CANDIDATO RELATORE Sara Bosco Prof.ssa Maurizia Migliorini

2 INDICE Pag. INTRODUZIONE...I I. La moda nel dibattito scientifico 1.TEORIE SULLA MODA Dalle scienze sociali ai Fashion Studies...1 Campi di studio ed autori dei fashion studies...5 I Fashion Studies in Italia...5 II. La moda e gli archivi 2.COSA SONO GLI ARCHIVI D'IMPRESA..7 Il senso del passato nelle aziende di moda IL PROGETTO ARCHIVI DELLA MODA DEL ' Convegni seguiti a proposito del progetto e risultati più significativi delle varie regioni partecipanti...13 Realtà recensite i cui risultati siano già stati pubblicati...20 Risultati sul censimento delle sartorie: i casi dell'emilia Romagna e del Piemonte...20

3 III. La moda e il lavoro 4.IL PASSAGGIO DALL'ALTA MODA D'INIZIO SECOLO AL PRET A PORTER DEGLI ANNI ' IL MERCATO DELL'HAUTE COUTURE FINO AGLI ANNI ' IL LAVORO NELLE SARTORIE DEL ' IV. Gli archivi della moda e Genova 7.GLI ARCHIVI DELLA MODA DEL NOVECENTO NELLE SARTORIE GENOVESI...34 Studio e valorizzazione del tessile genovese.il DVJ...34 Notizie sulla situazione delle sartorie genovesi del ' PIANO DELLA PRESENTE RICERCA SUGLI ARCHIVI DELLE SARTORIE GENOVESI CENSIMENTO DELLE SARTORIE GENOVESI...44 Sartorie censite tramite fonti indirette...44 Sartorie censite tramite intervista...48 Conclusioni alle interviste effettuate LE ATTIVITA GENOVESI ATTINENTI AL SETTORE MODA FUORI REGIONE...70 CONCLUSIONI...77 SCHEDE RELATIVE ALLE SARTORIE...80 BIBLIOGRAFIA

4 INTRODUZIONE La storia della moda italiana si fa ufficialmente risalire al 1951, anno in cui Giovanni Battista Giorgini organizzò a Firenze la prima sfilata delle case di moda italiane che ottenne un riconoscimento internazionale. Da allora molta strada è stata fatta per l affermazione del made in Italy nel campo della moda sulla scena internazionale, ma nelle botteghe artigiane, negli atelier dei grandi centri dell eleganza italiana, si conserva la sapienza antica di un mestiere percepito dagli addetti ai lavori come una forma d arte. Gli archivi delle sartorie sono le raccolte di figurini disegnati, gli abiti utilizzati per le sfilate in atelier ed ancora conservati negli armadi, i patrons papier provenienti da Parigi ed i cartamodelli creati dalle case di modellismo locali, i quaderni per l insegnamento del taglio, i campionari di tessuto, ma anche le testimonianze di chi in quel mondo ha lavorato ed ha contribuito alla diffusione del buon gusto nel vestire. In Italia i centri della moda sono nella concezione comune Torino, Milano, Roma, Firenze, ma in un lavoro ampio sugli archivi della moda del Novecento condotto su tutto il territorio nazionale, non possono mancare indagini approfondite sui centri considerati minori, i quali possono in alcuni casi riservare sorprese inaspettate. La ricerca preparatoria per il presente studio, condotta su un piccolo campione di sartorie del capoluogo ligure, ha rivelato il volto di una città di importanza tutt altro che secondaria nel panorama dell eleganza nazionale. A Genova ha avuto una sede la Sartoria Ventura, che ebbe il compito di confezionare l abito da sposa della principessa Maria José, in città tutt ora opera una casa d alta moda di livello nazionale, quella di Andrea Odicini, ma i risultati più interessanti provengono dalle medie e piccole realtà, da quel complesso di sartorie, pelliccerie, botteghe dedite alla produzione di

5 accessori che costituiscono il tessuto artigianale del capoluogo. Fra queste realtà si è svolta la presente ricerca, che vuole fotografare una parte, forse la meno nota, della sapienza artigianale genovese, e portarne alla luce parte degli archivi che ne costituiscono la memoria storica. Parecchio del lavoro alla base di questo studio è stato fatto tramite le interviste, che sono strumento efficace quanto delicato, perché si presenta all intervistatore l arduo compito di ascoltare l interlocutore senza metterlo a disagio e nello stesso tempo fargli comprendere l importanza del suo lavoro per l esito della ricerca senza essere importuni. Il presente lavoro intende presentare i risultati del censimento di alcune fra le più note sartorie genovesi, mettendoli in rapporto con altri studi già effettuati in Piemonte ed in Emilia Romagna e nel contempo contestualizzandoli nel più ampio lavoro di ricognizione e valorizzazione degli archivi della modapromosso dal Progetto Archivi della Moda del 900 e coordinato dall ANAI. La conservazione della memoria non è più vista come lo scopo ultimo di un archivio d impresa, ma solo una tappa verso la sua condivisione, la messa in rete del patrimonio in esso conservato, e l eventuale fruizione da parte del pubblico. Nel presente studio, in prima battuta (cap.1) si intende fornire una contestualizzazione più ampia agli studi sulla moda, approdati nel panorama accademico italiano negli ultimi dieci anni e riferire come in altri paesi dell Unione Europea, quali la Francia, la Germania e l'inghilterra essi siano presenti già da molto tempo nel dibattito accademico, a partire dagli studi sociologici dell'800 fino agli attuali Fashion Studies. In secondo luogo (cap. 2 e 3) si parlerà dell'importanza di conservare gli archivi d'impresa, sui quali il dibattito metodologico è aperto fin dal 1972, e verrà presentato il nuovo Progetto Archivi della Moda del '900,

6 riferendo brevemente i risultati ottenuti nelle varie regioni italiane che vi prendono parte e le riflessioni che sono state fatte ad alcuni convegni seguiti nell'ambito dell'iniziativa. I convegni si sono svolti in varie regioni italiane, ma non a tutti è stato possibile essere presenti in prima persona per registrarne gli esiti, in questi casi ci si è avvalsi delle relazioni ufficiali forniti dal periodico on-line dell ANAI: Il mondo degli archivi. Nella terza parte ( cap ) si intendono fornire gli strumenti essenziali per comprendere le condizioni di lavoro ed il contesto in cui operavano le sartorie italiane, per poi ( cap.7) entrare nel dettaglio della situazione genovese dai primi del Novecento fino al secondo Dopoguerra. Questa parte è stata pensata per far comprendere anche a coloro che non hanno mai studiato la storia della sartoria italiana quali fossero le condizioni di lavoro negli atelier del Novecento e quanto forte fosse su di essi l influenza della moda parigina, almeno fino a tutti gli anni Cinquanta. I capitoli 8 e 9 costituiscono il cuore della dissertazione, la parte in cui vengono esposti sotto forma di schedatura I risultati ottenuti dalle ricerche condotte sugli archivi delle sartorie genovesi, brevemente si da conto dei criteri utlizzati per la fase di ricerca e delle criticità riscontrate. Alcune delle sartorie qui presentate hanno aperto i loro archivi e ne esponiamo parte delle fotografie che ne illustrano il contenuto. Vi sono figurini disegnati, cartamodelli, fotografie di sfilate interne all atelier e di défilés seguiti a Parigi, disegni di scuola, quaderni di taglio, pose per la didattica dello stilismo, campionari di tessuto. Nel capitolo 10 si allarga lo sguardo oltre I confini cittadini e si portano due esempi di come le attività genovesi legate alla moda abbiano saputo essere influenti anche fuori regione, attraverso la presentazione della mostra comasca che ha avuto per oggetto l'archivio delle Seterie Costa e la breve relazione sulla Scuola di Moda Vezza, attività formativa presente in Alessandria dal 1947 e nata dagli insegnamenti di una scuola di taglio

7 genovese. Le Seterie e Manifatture Costa sono state al centro di una bellissima mostra sulla manifattura tessile comasca nella primavera del 2010, mostra che si inseriva a pieno titolo nel progetto Archivi della moda del 900 in quanto risultato del riordino e della volontà di valorizzare l archivio di una grande azienda tessile italiana attiva negli anni del boom economico. La parte più interessante della mostra riguardava i bellissimi disegni e campioni di tessuto nati dalla collaborazione con la consulente grafica Andrée Brossin De Méré, capolavori della fantasia associata alla tecnica tessile e ad una materia prima di assoluta qualità Nelle conclusioni si ipotizzano futuri possibili impieghi degli archivi della moda che, una volta messi in rete, oltre ad essere destinati alla consultazione ed alla ricerca da parte di studiosi del settore, grazie al loro spiccato valore estetico potrebbero costituire, in un futuro non troppo lontano, una nuova ed originalissima proposta per il turismo culturale.