Le costruzioni in provincia di Lodi: un settore in crisi, che dal 2007 ha perso quasi 240 milioni di euro (il 5% del valore aggiunto)

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1 GLI INVESTIMENTI E L OCCUPAZIONE 3.1. Gli investimenti in costruzioni Le costruzioni nell economia lodigiana La capacità produttiva del sistema economico provinciale è quantificata nel 2009 in 5,3 miliardi di euro. E questo il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive, al netto del valore dei beni e servizi intermedi consumati (materie prime e ausiliarie impiegate dalle stesse branche produttrici e servizi forniti da altre unità produttive). Il dato sconta un sensibile ritardo di diffusione (quello Istat si ferma persino al 2008) e indica che nel 2009 la crisi ha determinato una flessione del valore aggiunto pari al 4% rispetto al 2008, con entità diverse tra settori economici: -5% per agricoltura e servizi, -3% per il settore industriale, con l industria manifatturiera che, in base all Istituto, è quella maggiormente colpita (-8%). I dati più recenti rilevati dall Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi e relativi proprio al settore manifatturiero presentano segnali contrastanti per l anno appena concluso, dopo una inequivocabile fase più acuta della crisi produttiva, rappresentata da tassi negativi superiori al -10%, nei quattro trimestri del Nel terzo e nel quarto trimestre 2011 la produzione mostra un modesto recupero rispetto al precedente anno, e ancora più modesto rispetto alla prima metà dello stesso Il fatturato mostra un sensibile rallentamento proprio nel trimestre di chiusura rispetto all ultimo 2010, sebbene quello interno recuperi nel confronto con la prima metà dell anno. Risultano infine in forte calo gli ordinativi (-8% e -1,5% nel terzo e quarto trimestre rispetto ai corrispondenti del 2010), un calo che risulta particolarmente importante con riferimento al mercato estero. Grafico 3.1. Indici di produzione, fatturato e ordinativi (dati congiunturali destagionalizzati Produzione Ordinativi totali Fatturato totale 80 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Lodi 53

2 Una dinamica pertanto alquanto instabile e incerta, che non prefigura ancora l uscita del settore produttivo dalla crisi, come dimostra il numero di fallimenti alla fine del 2011: in base ai dati Movimprese, 328 imprese registrate in provincia risultano in stato di fallimento (lo stato di insolvenza dell impresa che si trova nell impossibilità di far fronte alle obbligazioni assunte), più di quelle osservate alla fine del 2009 (321). Insieme ai casi di imprese in liquidazione, arrivano a 995, ovvero il 5,5% del numero complessivo di imprese registrate. D altra parte, come vedremo, i dati relativi al mercato del lavoro indicano per il 2010 una fuoriuscita dal mercato del lavoro di circa unità, ovvero il 3,5% della forza lavoro. In un panorama di deboli prospettive per l industria manifatturiera e per tutta l economia provinciale, il settore delle costruzioni mostra caratteri anche più negativi. Mettendo il relazione il dato di fonte Tagliacarne (coerente con quello Istat, che indica un valore aggiunto provinciale par a 5,45 miliardi nel 2008), con il dato stimato dal CRESME relativo al valore della produzione delle costruzioni, che prende dunque in considerazione l intera filiera delle costruzioni, si nota un peso delle costruzioni pari in media al 13,5% dell economia totale. Un dato in linea con la media nazionale (14%) e superiore a quella regionale, attestata tra il 2003 e il 2009 sul 12%. Tabella 3.1. Il settore delle costruzioni e il valore aggiunto in provincia di Lodi Valore aggiunto ai prezzi base Valore della produzione delle costruzioni Mln di euro correnti Variazioni % Mln di euro correnti Variazioni % Valore della produzione delle costruzioni / valore aggiunto , , ,21 13, , ,36 14, , ,20 15, , ,68 14, , ,35 11, , ,01 11,3 Fonte: elaborazione CRESME su dati Tagliacarne e Cresme/Si Comparando dinamica, a prezzi correnti, di valore aggiunto di fonte Tagliacarne, con quello della produzione delle costruzioni stimato dal Cresme, si osservano nella prima metà degli anni 2000 tassi di crescita delle costruzioni assai più vivaci, che lasciano il passo ad una ben più rapida contrazione della produzione già a partire dal Anno che presenta invece ancora margini di crescita per altri settori economici in provincia e di tenuta per il settore delle costruzioni a livello regionale e nazionale. In questo periodo il peso del settore delle costruzioni è in lenta ma continua crescita fino al 2006: dal 13% del 2004 a quasi il 16%, per iniziare poi il sensibile processo di caduta, fino all ultimo anno per cui si dispone di dati sul valore aggiunto, il 2009, quando si attesta su poco più dell 11%. Un dato che si 54

3 allinea così alla media lombarda (11,9%), mentre scende al di sotto della media nazionale (13,4%), territori dove l indice mostra una maggiore stabilità Le costruzioni in provincia di Lodi: un settore in crisi, che dal 2007 ha perso quasi 240 milioni di euro (il 5% del valore aggiunto) In base al sistema informativo CRESME il valore della produzione del settore delle costruzioni nel 2011 è stimato in 547 milioni di euro a prezzi correnti, un valore che rappresenta il livello più basso di tutti gli anni 2000, su cui il mercato si è attestato per effetto di una flessione ininterrotta, avviatasi in provincia a partire dal In cinque anni il settore ha così perso il 40% rispetto al picco espansivo raggiunto nel 2006, quando è stata superata la soglia di 800 milioni. Dal confronto con il mercato nazionale e regionale, emerge come il piccolo mercato provinciale, che pesa meno del 2% del totale regionale, stia attraversando una fase di inversione del ciclo delle costruzioni assai più drammatica, per effetto di una riduzione del valore della produzione già molto importante nel 2007, quando a livello regionale si osserva un calo contenuto intorno al 2%, e livello nazionale solo una stagnazione (-0,4%). Nelle due aree territoriali alla fine del 2011 il calo complessivo del mercato rispetto al 2006 sarà pari a circa la metà rispetto a quello registrato dal settore delle costruzioni provinciale. Tabella 3.2. Il confronto del valore della produzione a livello nazionale valori assoluti in milioni di euro correnti Provincia di Lodi Regione Lombardia Nord Ovest ITALIA Valore percentuale Lodi su Lombardia 2,0 2,1 2,3 2,2 1,8 1,7 1,8 1,8 Lodi su Nord Ovest 1,2 1,3 1,5 1,4 1,1 1,1 1,1 1,0 Lodi su ITALIA 0,4 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI Tabella 3.3. Il confronto del valore della produzione a livello nazionale variazioni % su prezzi costanti Provincia di Lodi 5,1 13,2-7,3-21,0-8,3-4,4-7,2-40,5 Regione Lombardia 0,0 2,6-2,0-2,7-5,6-7,9-5,3-21,5 Nord Ovest -1,0 0,8-1,1-1,8-5,7-6,0-1,5-15,2 ITALIA -0,1 1,0-0,4-4,2-8,7-6,1-2,9-20,5 Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI

4 In provincia di Lodi la riduzione della cifra d affari tra il 2007 e il 2011 arriva al -70% con riferimento ai nuovi investimenti, e riguarda in maniera drammatica tutti i segmenti di attività: -71% le abitazioni, -78% gli edifici non residenziali, -67% le opere infrastrutturali. I nuovi investimenti avevano trainato la fase di crescita del mercato tra il 2004 e il 2006, quando registrano un tasso di crescita di poco inferiore al 30%, a fronte di una dinamica stagnante degli investimenti in rinnovo. Dal 2007 inizia la forte crisi della nuova produzione, che continua fino al 2011, con un tasso di variazione media annua del -22%, mentre il rinnovo si mantiene sostanzialmente stabile. Alla fine del 2011 si osserva un radicale cambiamento nell assetto del mercato, che nel 2006 vedeva un livello dei nuovi investimenti pari al 65% del totale, la stessa quota scende al 33% 5 anni dopo. Grafico Investimenti in costruzioni in provincia di Lodi 200 PER SEGMENTI DI MERCATO - Numero indice 1999=100 su prezzi costanti Edilzia residenziale Edilizia non residenziale Genio civile PER SETTORI DI ATTIVITÀ - Numero indice 1999=100 su prezzi costanti Nuovo totale Rinnovo totale Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI Andando ad approfondire i diversi segmenti di mercato, emergono tendenze differenti. L analisi della serie storica mette in evidenza il ruolo trainate del residenziale in tutta la fase espansiva, avviatasi nel 2001 e culminata nel 2006, così come in quella recessiva, in corso almeno fino a tutto il In media tra il 1999 e il 2011 il settore residenziale rappresenta più del 55% degli investimenti complessivi, una quota salita da meno del 50% fin al picco del 66% del Malgrado la recente forte 56

5 contrazione, il settore rimane mercato di riferimento nelle costruzioni provinciali (59% degli investimenti nel 2011). Molto instabile la dinamica del settore non residenziale, che nel 1999 assorbiva il 48% degli investimenti provinciali, ma che è andato progressivamente riducendo il suo ruolo sul mercato, in corrispondenza del boom residenziale, attestandosi sul 36% del totale. In questo caso il picco espansivo, dopo il biennio , è stato raggiunto nel 2006, quando grazie ad un rapido incremento dei nuovi investimenti privati, sono stati sfiorati i 260 milioni di euro. Per quanto riguarda le infrastrutture si osserva una dinamica recessiva pressoché ininterrotta a partire dal 2004, salvo un modesto recupero nel 2010, con una conseguente riduzione del peso sugli investimenti complessivi dall'11% del 1999 a meno del 6% nel Grafico 3.3. Investimenti in costruzioni in provincia di Lodi per segmenti di mercato e settori di attività - prezzi costanti 1995 milioni di euro 200 EDILIZIA RESIDENZIALE Nuovo residenziale Rinnovo residenziale EDILIZIA NON RESIDENZIALE Nuova edilizia non residenziale Rinnovo edilizia non residenziale 40 GENIO CIVILE Nuove opere del genio civile Rinnovo genio civile Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI 57

6 Il risultato dell ultimo anno Nel 2011 la nuova produzione, al pari di quanto avviene a livello regionale e nazionale, è ancora il settore di attività maggiormente colpito dalla crisi, con una riduzione rispetto alle quantità investite nel 2010 superiore al 20%. Il comparto non residenziale è il principale responsabile del risultato negativo dell ultimo anno, soprattutto la componente privata, che perde più del 40% in un anno. Ma assai critica è ancora la situazione per le abitazioni per le quali è stimata una flessione del 14%, ovvero un livello di spesa di poco superiore a 80 milioni (erano quasi 250 sei anni prima). Tabella 3.4. Il valore della produzione in provincia di Lodi per comparto produttivo - valori assoluti in milioni di euro correnti Nuovo Residenziale Non Residenziale privato pubblico Genio Civile Rinnovo Residenziale Non Residenziale privato pubblico Genio Civile Totale Investimenti Manutenzione Ordinaria Valore della Produzione Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI Tabella 3.5. Il valore della produzione in provincia di Lodi per comparto produttivo - variazioni % su prezzi costanti Nuovo 10,1 27,9-12,8-39,7-27,0-12,9-20,4-73,4 Residenziale 20,3 16,2-11,1-21,4-34,5-25,6-14,1-70,7 Non Residenziale -0,8 82,0-12,4-65,8 4,6 1,9-30,9-77,9 privato 6,5 105,5-15,1-73,2-11,3 22,0-40,0-85,3 pubblico -26,4-35,8 32,5 10,8 44,2-28,8-6,9 40,3 Genio Civile -5,1-38,6-30,6-33,1-60,4 105,6-13,5-67,3 Rinnovo -0,2-0,9-0,2-0,3 4,4-1,2-1,7 0,9 Residenziale 1,5 2,4 1,1-2,1-1,1 1,0-2,6-3,8 Non Residenziale -1,9-9,4-5,0 2,6 34,6-6,4 4,2 28,0 privato -2,0-0,4 2,0-2,4 32,4-5,1 3,4 29,4 pubblico -1,6-41,9-48,6 64,9 50,8-15,2 10,3 19,4 Genio Civile -5,1 7,1 5,5 3,1-43,1 9,8-23,6-48,1 Totale Investimenti 5,6 16,0-8,3-24,5-11,0-5,9-8,7-47,1 Manutenzione Ordinaria 2,2-2,1-0,8 0,6 4,1 1,4-1,8 3,5 Valore della Produzione 5,1 13,2-7,3-21,0-8,3-4,4-7,2-40,5 Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI

7 Il mercato della riqualificazione, all interno del quale rientrano anche l installazione degli impianti, ha svolto un ruolo fondamentale nella attuale fase di mercato, moderando la caduta di tutta la nuova produzione, soprattutto nel comparto non residenziale (+4,2%), sia pubblico che privato. Con riferimento alle abitazioni invece il risultato dell ultimo anno è negativo (-2,6%) sebbene assai più modesto rispetto ai nuovi investimenti, così come moderatamente negativa è stata la performance della manutenzione ordinaria (-1,8%), un dato in linea con il risultato stagnante delle erogazioni all acquisto e delle compravendite nel 2011 (0% e -0,1%). Nonché con un clima economico incerto e un mercato del lavoro in difficoltà, come indica un numero di occupati in calo del 3,6% nel 2010 e un numero di ore di Cassa Integrazione autorizzate cresciuto del 600% in sei anni. La situazione più critica riguarda le opere pubbliche, per le quali si osservano tassi negativi assai rilevanti anche con riferimento alla loro manutenzione (-23,6% nel 2011), un dato che riflette la situazione di carenza di risorse pubbliche nonché di erogazioni quasi nulle per investimenti al settore negli anni più recenti. Il valore della produzione 2011, pari 547 milioni di euro, si ripartisce tra manutenzione ordinaria, pari a 124 milioni ovvero il 22,7% del totale, investimenti in nuove costruzioni pari a 137 milioni di euro ovvero il 25,1%, e investimenti in rinnovo pari a 285 milioni di euro ovvero il 52,2%. Dal confronto del dato provinciale con quello regionale e nazionale emerge che la manutenzione ordinaria e il rinnovo nella provincia hanno un peso assai superiore, attestato intorno al 75% del valore della produzione, contro una corrispondente quota della nuova produzione più modesta, pari al 25%, ovvero oltre 10 punti percentuali in meno rispetto alle altre due realtà territoriali. I 137 milioni di euro che nel 2011 vengono investiti in nuova costruzione si ripartiscono tra edilizia residenziale, il 59% pari a 81 milioni di euro, edilizia non residenziale, il 34% pari a 46 milioni di euro, e opere del genio civile, il 7% pari a 10 milioni di euro. In particolare il settore non residenziale si ripartisce tra pubblico, che comprende investimenti pari a 17 milioni di euro, e privato, pari a 29 milioni di euro. Per gli investimenti nel rinnovo le proporzioni non cambiano in maniera significativa. Dei 285 milioni di euro investiti il 58% (pari a 165 milioni di euro) riguarda il settore residenziale, il 37% (pari a 106 milioni di euro) il settore non residenziale e il restante 5% (pari a 15 milioni di euro) le opere del genio civile. Come per la nuova costruzione anche per il rinnovo la maggior parte degli investimenti relativi al settore non residenziale riguarda il privato, pari a 92 milioni di euro, contro i 14 milioni riferiti al settore pubblico. 59

8 Figura Il valore della produzione nel valori in milioni di euro correnti Provincia di Lodi VALORE DELLA PRODUZIONE ,0% MANUTENZIONE INVESTIMENTI 77,3% ORDINARIA 22,7% MANUTENZIONE NUOVO 25,1% STRAORDINARIA 52,2% ,8% Eilizia residenziale Eilizia residenziale 30,2% Edilizia non residenziale Edilizia non residenziale 5,3% privata privata 16,8% Recupero 74,9% Nuovo 25,1% Edilizia non residenziale Edilizia non residenziale 3,1% pubblica pubblica 2,5% ,8% Genio civile Genio civile 2,7% Regione Lombardia VALORE DELLA PRODUZIONE ,0% MANUTENZIONE INVESTIMENTI 80,4% ORDINARIA 19,6% MANUTENZIONE NUOVO 35,2% STRAORDINARIA 45,2% ,9% Eilizia residenziale Eilizia residenziale 26,7% Edilizia non residenziale Edilizia non residenziale 8,9% privata privata 10,0% Recupero 64,8% Nuovo 35,2% Edilizia non residenziale Edilizia non residenziale 2,5% pubblica pubblica 2,7% ,0% Genio civile Genio civile 5,7% Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI 60

9 Grafico Gli investimenti in provincia di Lodi nel Ripartizione per settori NUOVA COSTRUZIONE 137 mln Residenziale 59% Non Residenziale 34% Genio Civile 7% RINNOVO 285 mln Residenziale 58% Non Residenziale 37% Genio Civile 5% Fonte: elaborazione e stime Cresme/SI 3.2. L occupazione nel settore delle costruzioni Un elemento fondamentale all analisi qualitativa del settore delle costruzioni è l esame dell occupazione nel settore. A questo scopo sono stati analizzati i dati provinciali relativi alle forze di lavoro di fonte Istat, i dati sulle ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) rilevati dall Inps, quelli del sistema informativo Excelsior, i dati sull occupazione rilevati dalla Cassa Edile di Milano, insieme a quelli delle Camere di Commercio. Queste banche dati forniscono informazioni e punti di vista differenti, indispensabili per inquadrare la dinamica che sta vivendo il settore delle costruzioni. La prima banca dati sconta un ritardo temporale, riferendosi l ultimo dato disponibile a livello provinciale al 2010, ma è certo lo strumento che consente di rappresentare in maniera esaustiva la struttura del mercato del lavoro. I dati di fonte Inps rappresentano uno strumento aggiornato a tutto il 2011, che consente di cogliere le dinamiche del mercato del lavoro attraverso la crescita o la decrescita del ricorso all ammortizzatore sociale a sostegno del reddito. I dati del sistema Excelsior, riferiti alle assunzioni programmate, consentono di seguire la tendenza dei primi mesi dell anno in corso. Infine i dati di fonte Cassa Edile relativi alle imprese attive nei cantieri della provincia sono quelli che consentono un analisi, abbastanza aggiornata, e certo puntuale delle caratteristiche specifiche del settore delle costruzioni. E che assumono una rilevanza particolare se inseriti nel contesto più globale delineato dalla dinamica delle imprese complessivamente attive in provincia, nel settore e nel complesso delle attività economiche. 61

10 Le dinamiche occupazionali in base all indagine sulle forze di lavoro Nel 2010 le forze di lavoro residenti nella provincia sono 104 mila persone (persone occupate o in cerca di occupazione) pari al 54% della popolazione residente, di cui 98 mila sono occupati, altri 49 mila sono gli inattivi in età lavorativa (15 64 anni) e 40 mila gli inattivi fuori dall età lavorativa. Circa il 77% degli occupati sono dipendenti, pari a 76 mila persone, mentre gli indipendenti sono 22 mila persone. Il principale settore di riferimento è quello dei servizi, in cui sono occupati circa il 59% della forza lavoro. Gli occupati nel settore delle costruzioni sono 12 mila, pari all 11% della forza lavoro, ripartiti in modo equo tra dipendenti e non dipendenti. Figura 3.2. La partecipazione al mercato del lavoro della popolazione residente in provincia di Lodi migliaia di unità e percentuali sulla popolazione residente 100,0% 54,0% Forze di lavoro 104 3,1% 50,9% 25,2% Inattivi in età lavorativa 49 20,7% Inattivi in età non lavorativa 40 Persone in cerca di occupazione 6 Occupati 98 Dipendenti Indipendenti 39,3% 11,6% Agricoltura 1 0,4% 0,7% Agricoltura 1 13,5% 4,4% 3,0% Costruzioni 6 Industria 26 25,4% Industria 8 6,5% Costruzioni 6 2,9% Servizi 49 Servizi 13 Fonte: Istat Rilevazione sulle forze di lavoro Tra il 2004 e il 2010 in provincia di Lodi gli occupati in tutti i settori di attività sono aumentati di circa unità, a fronte dell incremento delle forze di lavoro di unità. Dal 2004 il trend degli occupati è stato sempre positivo fino al 2009, per invertire l andamento nel 2010 quando il numero di occupati si è ridotto del 3,6%, con un calo di unità. 62

11 Tabella 3.6. La composizione del mercato del lavoro in Provincia di Lodi - dati in migliaia Forze di lavoro Occupati Inattivi ,7 92,6 80, ,4 90,2 86, ,0 97,7 80, ,0 95,9 83, ,7 99,9 83, ,7 101,9 83, ,2 98,2 88,6 Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT Il tasso di disoccupazione provinciale nel 2010 raggiunge il livello massimo dal 2004, pari a 5,74%, per effetto di un drammatico deterioramento tra la popolazione giovane. Tra i giovanissimi, quasi uno ogni 4 risulta disoccupato (22,5%); tra quelli con meno di 35 anni il tasso di disoccupazione raddoppia rispetto al 2009, mentre si presenta in calo tra la popolazione matura (dal 5,4% del 2009 al 4%). Tabella 3.7. Il tasso di disoccupazione in Provincia di Lodi per fascia di età delle forze lavoro oltre 35 Totale ,12 4,33 1,86 4, ,65 3,07 2,31 3, ,00 4,05 2,11 3, ,19 5,69 1,50 4, ,90 5,11 1,95 3, ,12 2,66 5,39 5, ,53 5,14 4,05 5,74 Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT Gli occupati nel settore delle costruzioni rappresentano il 12% degli occupati della provincia, poco più del 3% degli occupati nel settore a livello regionale. Osservando la dinamica dei singoli anni si nota come nel 2007, quando la crisi colpisce già duramente il settore, fuoriesce dal mercato più del 20% degli occupati, dipendenti e non. Un anno dopo è la componente autonoma ad assorbire il nuovo anno di calo, a fronte di un recupero dei dipendenti, che rimangono comunque inferiori rispetto ai livelli 2006, quando superavano le 5mila unità. Dal 2009 gli occupati crescono in maniera rilevante, nonché contraddittoria rispetto alla forte crisi produttiva del settore: secondo l indagine Istat infatti gli occupati al settore aumentano complessivamente di unità tra il 2008 e il 2010, una crescita che nel 2009 riguarda soprattutto la componente autonoma, e solo gli autonomi un anno dopo, a fronte di un calo dei dipendenti nel 2010 (-5,6%). Questa dinamica espansiva potrebbe celare la regolarizzazione di manodopera già in forza nel settore, passata a incrementare il dato statistico, e non rispondente a dinamiche reali del mercato. 63

12 Tabella 3.8. Gli occupati in Provincia di Lodi per settore di attività e posizione nella professione Costruzioni Totale Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Valori assoluti dati in migliaia ,18 3,62 8,80 69,76 27,98 97, ,67 3,27 6,94 74,80 21,06 95, ,96 2,55 7,50 80,63 19,24 99, ,20 5,10 11,31 79,67 22,18 101, ,86 5,66 11,51 75,74 22,44 98,18 Variazioni percentuali 2007/ ,1-9,7-21,1 7,2-24,7-1,9 2008/ ,9-22,2 8,0 7,8-8,6 4,2 2009/ ,2 100,6 50,8-1,2 15,3 2,0 2010/2009-5,6 10,8 1,8-4,9 1,2-3,6 2010/ ,1 56,0 30,8 8,6-19,8 0,5 Peso percentuale rispetto al valore regionale ,5 2,9 2,7 2,2 2,7 2, ,9 2,5 2,2 2,3 2,1 2, ,4 1,8 2,2 2,4 1,9 2, ,9 3,8 3,3 2,4 2,3 2, ,9 4,3 3,4 2,3 2,3 2,3 Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT Con riferimento all intero sistema economico si osserva una netta separazione temporale della dinamica tra le due componenti del mercato del lavoro: quella autonoma è stata la prima a subire un drastico calo nel 2007 e 2008, mentre per i dipendenti gli effetti della avversa congiuntura economica si sono manifestati a partire dal 2009 (-1,2%) per accentuarsi nel 2010, con un calo che sfiora il 5%, a determinare il -3,6% complessivo La dinamica delle ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate Il secondo elemento preso in esame sono le ore di CIG autorizzate nel periodo agli occupati (operai e impiegati) del settore delle costruzioni. Il dato è di fonte Inps, diffuso dall Osservatorio sulle Ore Autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG), e riguarda il settore edile in senso ampio ovvero prende in considerazione tutte le attività riconducibili all edilizia quali l industria e artigianato edile, l industria e artigianato dei lapidei, nonché l installazione di impianti per l edilizia, voce rientrante nell industria in senso stretto. I dati forniscono un quadro preoccupante, in linea pertanto con le dinamiche della produzione, a confermare pertanto la necessità di corretta interpretazione del dato di fonte Istat. Se è vero che nel 2011 il numero di ore CIG si riduce (-18%) si deve considerare cosa è successo negli anni precedenti. Nel 2010 in provincia di Lodi, risultavano autorizzate quasi 290 mila di ore di CIG, tra quella ordinaria, straordinaria e quella in deroga, per tutto il settore edile. Rispetto al 2009 si tratta di un aumento quasi del 90%, il terzo aumento consecutivo dal

13 La crescita più rilevante è quella registrata ancora dalla componente ordinaria, sia quella riferita al settore edile in senso stretto che all installazione degli impianti. La prima, in un solo anno (tra il 2010 e il 2009) è aumentata da poco più di 140 mila ore a quasi 240 mila ore autorizzate; nel settore industriale dell installazione di impianti per l edilizia da a quasi 18 mila ore. In forte accelerazione nel 2010 anche la CIG in deroga, con un numero di ore autorizzate salito da del 2009 (pari a zero nel 2008) a nel 2010 per il solo comparto edile, e da a più di nel settore artigianale dell impiantistica edile. La frenata del numero di ore di CIG autorizzate lo scorso anno va pertanto valutata considerando questa crescita esponenziale precedente, nonché il carattere di temporaneità dell ammortizzatore. A indicare che, se forse la fase più acuta della crisi può considerarsi superata, è ancora presto per individuare segnali di ripresa, si osservai un dato: il numero di ore di CIG in deroga cresce ancora nel 2011, sia con riferimento all edilizia in senso stretto (da a quasi ore), che tra gli impiantisti artigiani (quasi 21mila), e che quella ordinaria è ancora su un livello assai rilevante (quasi ore, un livello superato solo dal risultato record del Per il settore delle costruzioni, le ore di CIG riguardano principalmente gli operai per i quali risultano autorizzate nel di ore di CIG (ordinaria, straordinaria e in deroga). Rispetto al 2010 si registra un calo del 23,6% valore che giunge comunque dopo un triennio di crescita continua: nel 2007 le ore di CIG autorizzate erano 55 mila, aumentate del 58% nel 2008, e poi del 70,5% nel 2009 e ancora dell 86% nel Per gli impiegati le ore autorizzate nel 2011 sono state quasi 25 mila, con un trend espansivo che in questo caso prosegue ininterrotto fino al Si osservi come per il totale delle attività economiche la dinamica è in linea con quella osservata per le costruzioni, ovvero un triennio di forte ricorso all ammortizzatore, con il 2010 che diviene l anno di massima manifestazione della difficoltà del mercato del lavoro, e un 2011 che segna una inversione di tendenza. In ogni caso la crescita delle ore di CIG in tutto il periodo di osservazione mostra come il settore delle costruzioni non sia il più penalizzato, se si considera che per l industria la CIG straordinaria aumenta anche nel 2011 e che tra il 2007 e il 2011 l aumento complessivo del ricorso allo strumento di sostegno al reddito è stato del 600%, contro il 10,8% delle costruzioni. 65

14 Tabella Numero complessivo di ore di CIG autorizzate in provincia di Lodi per attività economica valori assoluti ORDINARIA Industria Install. impianti per l'edilizia Edilizia STRAORDINARIA Industria Install. impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Install. impianti per l'edilizia Altri settori DEROGA Industria Install. impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Install. impianti per l'edilizia Altri settori TOTALE TOTALE COSTRUZIONI Fonte: elaborazione CRESME su dati Inps Tabella Numero complessivo di ore di CIG autorizzate in provincia di Lodi per attività economica - variazioni percentuali 2007/ / / / / /2006 ORDINARIA -36,6 93,9 510,8-39,0-16,6 282,4 Industria -23,0 116,0 750,5-49,9-12,5 520,8 - Install. impianti per l'edilizia 8,5-53,6 532,9 216,5-25,7 649,4 Edilizia -49,2 62,8 62,3 67,9-28,5 61,0 STRAORDINARIA -96, ,1 480,0 24,1 20,2 426,1 Industria -95, ,7 493,8 17,0 22,8 685,7 - Install. impianti per l'edilizia Edilizia -100, ,0 Artigianato Install. impianti per l'edilizia Altri settori - 21,8-14, ,4-20,7 - DEROGA ,4 164,6-32,3 - Industria ,0-46,9 - - Install. impianti per l'edilizia Edilizia ,6 153,2 - Artigianato ,7 126,6-44,8 - - Install. impianti per l'edilizia ,2 3,5 - Altri settori ,6 54,3 - TOTALE -71,7 206,5 649,8 23,3-11,7 607,8 TOTALE COSTRUZIONI -73,9 58,8 72,2 89,7-18,2 10,8 Fonte: elaborazione CRESME su dati Inps 66

15 Tabella Numero complessivo di ore di CIG autorizzate in provincia di Lodi per figura professionale valori assoluti OPERAI ORDINARIA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia STRAORDINARIA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori DEROGA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori TOTALE TOTALE COSTRUZIONI IMPIEGATI ORDINARIA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia STRAORDINARIA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori DEROGA TOTALE Industria Installazione impianti per l'edilizia Edilizia Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori TOTALE TOTALE COSTRUZIONI Fonte: elaborazione CRESME su dati Inps 67

16 Tabella Numero complessivo di ore di CIG autorizzate in provincia di Lodi per figura professionale variazioni percentuali OPERAI 2007/ / / / / /2006 ORDINARIA TOTALE -37,8 94,3 457,2-38,0-19,9 234,3 Industria -23,5 121,5 702,4-50,6-15,5 467,2 - Installazione impianti per l'edilizia 18,4-54,5 550,6 201,2-53,9 387,0 Edilizia -49,1 62,0 60,4 64,7-30,7 50,8 STRAORDINARIA TOTALE -99, ,5 686,4 11,3 14,2 322,9 Industria -98, ,5 686,4 11,3 10,4 549,2 - Installazione impianti per l'edilizia Edilizia -100, ,0 Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori DEROGA TOTALE ,6 154,6-28,3 - Industria ,1-42,0 - - Installazione impianti per l'edilizia Edilizia ,2 123,2 - Artigianato ,3 132,5-46,5 - - Installazione impianti per l'edilizia ,1 0,0 - Altri settori ,8 140,5 - TOTALE -72,1 177,8 694,6 18,4-14,1 525,4 TOTALE COSTRUZIONI -71,6 58,0 70,5 85,5-23,6 8,4 IMPIEGATI ORDINARIA TOTALE -22,5 90, ,0-43,6 0,7 831,4 Industria -20,0 88, ,0-46,6-1,0 805,1 - Installazione impianti per l'edilizia -90,0 50,0-100,0-530, ,3 Edilizia -68,0 218,4 252,0 211,2 26, ,5 STRAORDINARIA TOTALE -82,8 700,0 216,9 64,7 32,9 853,3 Industria -85, ,7 232,2 35,6 55, ,3 - Installazione impianti per l'edilizia Edilizia -100, ,0 Artigianato Installazione impianti per l'edilizia Altri settori - 21,8-14, ,4-63,7 - DEROGA TOTALE ,5-49,1 - Industria ,8-72,0 - - Installazione impianti per l'edilizia Edilizia ,4 - Artigianato ,6-27,8 - - Installazione impianti per l'edilizia ,0 - Altri settori ,1-24,4 - TOTALE -69,4 356,9 506,8 44,2-3, ,1 TOTALE COSTRUZIONI -98,4 209,0 242,5 294,9 106,7 35,6 Fonte: elaborazione CRESME su dati Inps 68

17 Le assunzioni programmate secondo l indagine Excelsior Per quanto riguarda i dati dell osservatorio Excelsior, frutto di una indagine campionaria, si riportano brevemente i risultati relativi agli ultimi tre trimestri, che indicano come le aspettative di assunzione delle imprese rivelino lo staso ancora di forte difficoltà per il settore produttivo e per le costruzioni: nel quarto trimestre 2011 l indagine rivela un drastico peggioramento, sia nel complesso dei settori (da 510 a 230 le assunzioni previste) ma soprattutto per il settore delle costruzioni (da 160 a nessuna previsione di assunzione). Nel 2012 la situazione migliora ma solo grazie ai servizi, nell ambito dei quali sono previste 380 assunzioni, in prevalenza stagionali (240), per l industria manifatturiera le aspettative sono dimezzate, ovvero 60 assunzioni, e per le costruzioni si parla solo di 90 assunzioni, tutte stagionali. Tabella Assunzioni previste in provincia di Lodi assunzioni previste* III trim iv trim 2011 i trim 2012 Totale Industria manifatturiera Costruzioni Servizi Fonte: elaborazione Cresme su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011 *I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori I dati della Cassa Edile Un punto di osservazione privilegiato per analizzare il mercato del lavoro nel settore delle costruzioni è rappresentato dagli osservatori della Cassa Edile di Milano che forniscono i dati relativi alle imprese attive nei cantieri in provincia di Lodi. Come si è detto, tali dati saranno messi in relazioni con quelli di fonte Camerale, ovvero con quelli relativi al numero di imprese iscritte nella Camera di Commercio di Lodi. Un dato che rappresenta la capacità dell offerta provinciale, laddove la prima fonte indica l offerta effettiva in risposta alla domanda di lavoro espressa nei cantieri del lodigiano. Dai dati della Cassa Edile emerge con evidenza la crisi del settore: si osserva infatti una riduzione pressoché ininterrotta dei lavoratori e delle imprese attive nei cantieri della provincia già da gennaio Nella media 2009 la riduzione dei lavoratori è stata dell 8% (13% quella delle imprese), dell 1% nel 2010 (-9% per le imprese) e ancora del 10,7% nel primo semestre 2011 (-0,6% per le imprese). Gli operai attivi nei cantieri della provincia in media nel 2008 erano quasi 1.900, si sono ridotti a poco più di nel 2010, per scendere a poco più di nel primo semestre

18 Un dato ancora parziale quello relativo al 2011, che dovrebbe però considerarsi stabile fino al mese di giugno. Stessa dinamica sul fronte delle imprese, che scendono da quasi 430 del 2008 a poco più di 330 nella media dei primi sei mesi Tabella Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Lodi valori assoluti LAVORATORI IMPRESE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Media i semestre Media annua Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano N.B. I dati relativi ai mesi di settembre e ottobre 2011 sono da considerarsi parziali in quanto non tutte le imprese hanno provveduto ad inviare la relativa denuncia Tabella Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Lodi variazioni % LAVORATORI IMPRESE 2009/ / / / / /2010 Gennaio -12,3-3,7-7,3-13,3-14,1 0,0 Febbraio -12,4-2,8-9,1-13,9-13,5-0,9 Marzo -8,9-1,7-9,5-11,6-12,9-0,3 Aprile -10,0 1,9-13,9-13,1-11,6-0,6 Maggio -9,1 0,9-11,0-11,9-11,1 0,6 Giugno -6,2-0,7-12,8-11,2-10,7-2,1 Luglio -7,0 1,1-11,8-12,6-7,5-4,3 Agosto -6,0 0,4-12,4-13,1-7,4-7,1 Settembre -7,5-2,2-13,2-13,8-6,0-9,2 Ottobre -9,7 0,2-17,7-15,9-4,2 Novembre -6,7-2,1-15,5-3,9 Dicembre -2,3-5,3-14,5-4,1 Media i semestre -9,8-1,0-10,7-12,5-12,3-0,6 Media annua -8,2-1,1-13,3-9,0 Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano 70

19 gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11* ott-11* lavoratori imprese In due anni e mezzo dunque il sistema dell offerta provinciale del settore ha perso circa il 20% del mercato (-18,5% i lavoratori e -22,6% le imprese), secondo un trend che da gennaio 2008 ha visto susseguirsi tassi negativi che proprio nel 2011 diventano via via più importanti con riferimento ai lavoratori, ad annullare del tutto il modesto recupero osservato in alcuni mesi del Sul fronte delle imprese invece la dinamica è fortemente recessiva proprio nel biennio , mentre mostra margini di stabilizzazione nel corso dei primi mesi del Ma è indubbio che l offerta si è ridotta in maniera sensibile, i livelli rimangono ancora molto bassi, certo sottodimensionati rispetto alla capacità di appena due anni fa. Grafico Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Lodi Lavoratori Imprese Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano *Dati parziali in quanto non tutte le imprese hanno provveduto ad inviare la relativa denuncia Anche i dati sulla cassa integrazione di fonte Cassa Edile, che si riferiscono al solo settore edile in senso stretto, confermano lo scenario delineato poco sopra. Soprattutto nel 2010 il ricorso alla CIG aumenta in maniera sensibile. Alla fine del 2010 il numero complessivo di ore di Cassa integrazione autorizzate è infatti cresciuto del 37%, in corrispondenza di un numero di ore lavorate che si è ridotto del 2,2%. Nel 2011 invece il ricorso alla CIG si arresta (-22% nel primo semestre), un dato che, se almeno in parte potrebbe confermare l allentamento della crisi in atto, deve anche essere letto considerando il progressivo esaurimento delle potenzialità dell ammortizzatore sociale. D altro canto i dati di fonte Istat hanno riscontrato anche a livello nazionale una riduzione del ricorso alla CIG nel complesso dell economia, un dato al quale corrisponde però non affatto un miglioramento del mercato del lavoro, come indica un numero di domande di disoccupazione in crescita. Tornando al mercato edile provinciale e guardando al rapporto tra ore di CIG e ore lavorate complessive, dal 2008 fino a tutto il 2010 è evidente un progressivo e continuo incremento dell indice ore CIG/ore lavorate, che anche nel 2011 rimane superiore ai livelli

20 Tabella Numero di ore di CIG autorizzate nei cantieri della provincia di Lodi Ore CIG Ore lavorate Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale anno Primo semestre Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano Tabella Numero di ore di CIG autorizzate nei cantieri della provincia di Lodi variazioni % Ore CIG Ore lavorate 2010/ / / /2010 Gennaio -61,2 12,8 10,2-6,4 Febbraio 46,2-24,1-10,0-5,2 Marzo 105,4-29,7-2,8-14,8 Aprile -45,1-10,1 3,9-16,0 Maggio 897,0-58,1-3,3-6,7 Giugno 1.522,5 3,5-5,6-13,3 Luglio 160,8-0,8-5,4-16,0 Agosto 370,9-51,2 11,2-5,2 Settembre 10,2-63,2-0,8-9,7 Ottobre 193,2-7,7 Novembre 39,0-4,8 Dicembre 27,7 2,1 Totale anno 36,9-2,2 Primo semestre 24,0-22,1-1,9-10,8 Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano 72

21 Tabella Incidenza ore CIG su ore lavorate nei cantieri della provincia di Lodi Gennaio 4,6 25,5 9,0 10,8 Febbraio 1,2 9,8 15,8 12,7 Marzo 0,8 5,4 11,4 9,4 Aprile 6,2 8,4 4,4 4,7 Maggio 2,2 0,9 8,9 4,0 Giugno 3,1 0,4 6,1 7,2 Luglio 0,6 1,0 2,8 3,3 Agosto 1,0 1,6 6,8 3,5 Settembre 0,9 7,0 7,8 3,2 Ottobre 3,9 2,4 7,5 Novembre 12,9 8,3 12,2 Dicembre 16,2 14,9 18,7 Totale anno 4,1 6,4 9,0 Primo semestre 3,0 7,2 9,1 7,9 Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano La presenza straniera nel settore provinciale è assai rilevante, soprattutto in termini di manodopera ma anche sul fronte imprenditoriale. Nella media degli ultimi due anni e mezzo, il contributo di operai stranieri alla manodopera settoriale è pari al 41%, mentre il numero di imprese con titolare straniero è di poco superiore al 10%. Tabella Numero di lavoratori stranieri e di imprese con titolare straniero attive nei cantieri della provincia di Lodi valori assoluti e peso percentuale su totale Lavoratori Imprese numero % su totale numero % su totale numero % su totale numero % su totale Gennaio ,0% ,2% 25 7,7% 34 10,5% Febbraio ,4% ,7% 28 8,6% 37 11,5% Marzo ,7% ,0% 31 9,3% 36 10,9% Aprile ,0% ,0% 31 9,3% 35 10,5% Maggio ,6% ,0% 32 9,5% 40 11,8% Giugno ,5% ,9% 37 10,9% 40 12,0% Luglio ,0% ,9% 38 11,0% 41 12,4% Agosto ,4% ,6% 33 9,8% 33 10,5% Settembre ,4% ,4% 41 11,8% 36 11,4% Ottobre ,7% ,8% 41 11,9% 37 11,8% Novembre ,0% 39 11,4% Dicembre ,9% 33 10,1% Media annua ,2% 34 10,1% I sem ,7% ,6% 31 9,2% 37 11,2% Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano 73

22 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 La dinamica recessiva del mercato ha riguardato in tempi diversi manodopera italiana e manodopera straniera: quest ultima infatti nel 2010 ha tenuto quasi in pareggio la struttura dell offerta provinciale, registrando una crescita dell 8% a fronte di un calo del 6,6% registrato dagli italiani. Nel primo semestre 2011 il numero medio mensile di operai stranieri si è invece ridotto del 13%, a fronte di una flessione dell 8,9% degli operai di nazionalità italiana, con un conseguente, ma modesto ridimensionamento del ruolo della componente straniera sulla manodopera totale (40,6%, era il 41,7% nel 2010, ma il 38% nel 2009). Sul fronte delle imprese, quelle con titolare straniero si sono ridotte del 29% nel 2010, per crescere del 21% primo semestre 2011, mentre per le italiane si osservano tassi negativi in entrambi i periodi, ovvero -10% nel 2010 e -2,7% nel primo semestre Grafico Dinamica operai attivi nei cantieri della provincia di Lodi per nazionalità valori assoluti italiani stranieri Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano Grafico Dinamica operai attivi nei cantieri della provincia di Lodi per nazionalità Numero indice gennaio 2009= Italiani Stranieri Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano Infine per quanto riguarda il lavoro parziale, forma contrattuale difficilmente associabile al lavoro in edilizia e che spesso risponde piuttosto a esigenze di regolarizzazione della manodopera, si osserva un progressivo incremento del ricorso al part time nella fase iniziale della crisi occupazionale, con una incidenza dei contratti part-time che dalla seconda metà del 2009 si attesta sul 7%. Nella prima metà 74

23 del 2010 si mantiene su livelli superiori alla media, per tornare a ridursi negli ultimi mesi del 2010 e soprattutto nel 2011, quando scende sotto la soglia del 3%, a motivo di una riduzione di queste forme contrattuali dell ordine del 50%, contro tassi negativi dell ordine dell 1% osservabili per i contratti fulltime. Stessa situazione per gli operai assunti in forma di apprendistato: nel 2010 si riducono del 17,8% (-0,3% per gli altri operai) e del 23,5% nel primo semestre 2011, a fronte di un calo del 10% per le altre tipologie. Tabella Numero di lavoratori part time e apprendisti attivi nei cantieri della provincia di Lodi valori assoluti e peso percentuale su totale Part time Apprendisti Num. % su totale Num. % su totale Num. % su totale Num. % su totale Gennaio 72 4,4% 43 2,8% 69 4,2% 59 3,9% Febbraio 80 4,8% 41 2,7% 71 4,3% 58 3,8% Marzo 91 5,3% 39 2,5% 74 4,3% 55 3,5% Aprile 86 4,9% 35 2,3% 75 4,2% 53 3,5% Maggio 84 4,7% 33 2,1% 72 4,1% 51 3,2% Giugno 82 4,7% 32 2,1% 65 3,7% 50 3,3% Luglio 84 4,7% 36 2,3% 67 3,8% 53 3,4% Agosto 73 4,3% 35 2,4% 69 4,1% 48 3,2% Settembre 80 4,7% 36 2,4% 65 3,8% 48 3,2% Ottobre 68 4,0% 36 2,6% 65 3,8% 48 3,4% Novembre 54 3,2% 62 3,7% Dicembre 52 3,3% 58 3,6% Media annua 76 4,4% ,0% I sem 83 4,8% 37 2,4% 71 4,1% 54 3,5% Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano I dati della Camera di Commercio I dati Movimprese sono il risultato di un analisi statistica trimestrale della natalità-mortalità delle imprese condotta da Infocamere, per conto di Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio Italiane. Per quanto riguarda la provincia di Lodi il sistema camerale rileva imprese attive nel 2011, di cui nel settore delle costruzioni. Quantità assai distanti rispetto alle circa 330 imprese che nella media dei primi sei mesi risultano attive nei cantieri della provincia. Differenze riconducibili a due ordini di motivi principali: le imprese iscritte alla Cassa Edile non comprendono gli installatori di impianti, i dati camerali si riferiscono a imprese localizzate nel territorio provinciale, a prescindere dall ambito effettivo di operatività. Ad accomunare i due dati è invece la dinamica negativa nell ultimo anno. Le imprese di costruzioni attive in provincia rappresentano infatti un calo dell 1,6% (-1,2% per il complesso delle 75

24 attività economiche), dopo la stagnazione registrata nel Particolarmente penalizzato il segmento della costruzione di edifici, che mostra un tasso negativo del 2,2%. In regione invece il settore risulta piuttosto in stagnazione, tenuto in positivo dalla modestissima crescita delle imprese che eseguono lavori specializzati, il settore di attività che assorbe il maggior numero di imprese e che nel 2011 segna un +0,8%, a compensare la caduta delle altre attività delle costruzioni. Tabella Dinamica delle imprese attive in provincia di Lodi Valori assoluti Variazioni % / /2010 Costruzioni ,3-1,6 Costruzione di edifici ,0-2,2 Ingegneria civile ,3 0,0 Lavori di costruzione specializzati ,0-1,3 Manifatturiero ,8-2,9 Commercio ,1-1,5 Altri settori ,9-0,5 TOTALE ,1-1,2 Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese Tabella Dinamica delle imprese attive in Lombardia Valori assoluti Variazioni % / /2010 Costruzioni ,4 0,2 Costruzione di edifici ,8-1,1 Ingegneria civile ,6-2,3 Lavori di costruzione specializzati ,0 0,8 Manifatturiero ,5-1,4 Commercio ,6 0,3 Altri settori ,0 0,9 TOTALE ,0 0,3 Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese La componente artigiana, che in provincia riveste un ruolo del tutto fondamentale, rappresentando più dell 82% delle imprese attive nel settore delle costruzioni nel 2011, contro una media regionale attestata sul 76%, è particolarmente penalizzata: nel 2011 le imprese di costruzioni artigiane si riducono del 2,1% ma soprattutto lo fanno dopo che già nel 2010 avevano segnato un risultato negativo (-1%), che riguarda in entrambi gli anni tutte le tipologie di attività. L ingegneria civile è quella che mostra il tasso negativo più importante nel 2010 (-15,8%), ma trattandosi di quantità assai modeste, poco incide sulla dinamica complessiva. Di rilievo il -4% registrato nel 2011 dalle imprese che costruiscono edifici, in calo più moderato a livello regionale (-1,9%). A caratterizzare il mercato 76

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