AZIENDA OSPEDALIERA G. BROTZU

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1 H AZIENDA OSPEDALIERA G. BROTZU BROTZU S.M.H. Oggetto: Lavori di ristrutturazione dell'impianto di refrigerazione centralizzato dell'ospedale Brotzu Il Committente: AZIENDA OSPEDALIERA G. BROTZU Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Ing. Bruno Facen Ufficio Tecnico Azienda Ospedaliera Brotzu Piazzale Ricchi n Cagliari (CA) I Progettisti: Dott. Ing. Paolo Serra Studio Tecnico: Via della Pineta n Cagliari (CA) Tel Fax info@paoloserra.biz Descrizione disegno: Scala: TAVOLA: RELAZIONE TECNICA Data: Marzo 2010 RT REV. DATA DESCRIZIONE APPR.

2 1. IMPIANTI MECCANICI 1.1. PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di riportare l analisi condotta in relazione alla funzionalità della centrale frigorifera per la produzione e distribuzione dei fluidi refrigerati per la climatizzazione degli ambienti, al fine di individuare le scelte di progetto utili a rispondere alle esigenze di adeguamento riscontrate IL SISTEMA DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ATTUALE Il fluido refrigerato per la climatizzazione è attualmente prodotto da tre chiller acqua/acqua con condensazione su torre evaporativa prodotti dalla YORK. Le tre unità sono in grado di funzionare indipendentemente e sono coordinate da un sistema di gestione elettronico di produzione YORK. Il sistema nel suo complesso manifesta i primi sintomi di obsolescenza per l utilizzo in particolare di gas di tipologie oramai non più prodotte, per la cessata produzione della componentistica di ricambio, per l impossibilità di ampliamento e per l impossibilità di interfacciamento con evoluti sistemi di controllo e gestione in supervisione. Le unità sono caratterizzate dai seguenti parametri: unità 1 compressore a vite potenza 1100KW; unità 2 compressore a vite potenza 1100KW; unità 3 compressore centrifugo potenza 1400KW per complessivi 3600kW. I gruppi frigoriferi sono alimentati da una apposita sezione della cabina MT/BT costituita da due trasformatori (TR4 e TR5) da 1000kVA ciascuno in parallelo. La potenza disponibile di 1000kVA si ritiene consenta l'utilizzo contemporaneo dei tre gruppi solamente in condizioni di funzionamento parzializzato. Il fluido refrigerato prodotto è distribuito mediante un sistema di circolazione primaria (unità-collettore) per ciascuna unità e dai seguenti sistemi di circolazione secondaria: DISTRIBUZIONE ESTIVA E INVERNALE (4 TUBI) circuito denominato PE; circuito UTA esistenti; circuito sale parto; circuito trauma center; DISTRIBUZIONE ESTIVA (2 TUBI) circuito UTA nuove; circuito FAN COIL; nuova HALL; aria primaria. La potenza complessiva massima stimata sulla base delle indicazioni e dei documenti forniti è pari a: pagina 1 di 10

3 distribuzione estiva e invernale tra 2800 e 3100kW distribuzione estiva tra 2000 e 2400kW per complessivi kW. Il sistema di circolazione primario non è dotato di serbatoio inerziale; si ritiene pertanto il funzionamento dei gruppi sia consentito esclusivamente con i sistemi di pompaggio dei circuiti secondari in condizioni di avvio. A tale proposito si ritiene necessario prevedere le opportune verifiche di stabilità di funzionamento con i gruppi, attualmente in manutenzione, in condizioni di avvio. La potenza complessiva massima stimata per la sola linea denominata PE è pari a 560kW; la linea di distribuzione esistente (45mc/h) risulta in grado di distribuire al più 280kW. Dalle informazioni raccolte il sistema di distribuzione è sostanzialmente in grado di mantenere condizioni termoigrometriche accettate sul circuito fan coil mentre presenta sensibili problemi di bilanciamento nei restanti circuiti. Segnalati sul circuito PE problemi di bilanciamento in generale e portate di fluido minori delle necessarie nel ramo di alimentazione SO neurochirurgia e TI chirurgia generale. Segnalata inoltre l impossibilità nei giorni di carico elevato di alimentare la nuova hall e vie di esodo e in generale di difficoltà a raggiungere e mantenere le corrette condizioni termoigrometriche. Prevedibile inoltre l esigenza di ampliamento relativamente alle nuove realizzazioni in programma: ampliamento oculistica; SO ginecologia (3+2 SO) INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI A seguito delle verifiche effettuate e delle informazioni ricevute l'installazione del nuovo gruppo frigorifero previsto e l'adeguamento del circuito primario e dei collettori dei circuiti secondari permetterà: l'alimentazione delle utenze a 4 tubi nel periodo autunnale, invernale e primaverile fino alla potenza richiesta di circa 1500kW, corrispondente, ad esempio, a 22.5 C e il 65% di umidità; l'utilizzo contemporaneo di sole due unità attualmente installate, peraltro a carichi parziali, per problemi legati all'indisponibilità di potenza da parte della sezione di cabina MT/BT di alimentazione. Per la risoluzione delle ulteriori problematiche individuate sarà quindi necessario: prevedere un ampliamento o una nuova distribuzione dei carichi nella cabina MT/BT e nel power center per permettere il funzionamento contemporaneo dei quattro gruppi; prevedere il potenziamento e bilanciamento della linea denominata PE; prevedere il bilanciamento delle linee UTA esistenti, sale parto, trauma center, UTA nuove, FAN COIL, nuova HALL, aria primaria secondo quanto sarà possibile rilevare mediante uno studio specifico. Per un migliore confort ambientale e una migliore conduzione e gestione dei consumi si ritiene inoltre opportuno consigliare: pagina 2 di 10

4 l'adeguamento delle unità terminali fan coil esistenti mediante l'inserimento di valvole deviatrici o parzializzatrici della portata di fluido refrigerante; la sostituzione dei circolatori esistenti sulle linee secondarie con circolatori del tipo a portata variabile. 2. IMPIANTO ELETTRICO 2.1. GENERALITÀ L intervento oggetto del presente elaborato progettuale consiste nella realizzazione dell impianto elettrico relativo ai lavori di ristrutturazione dell'impianto di refrigerazione centralizzato dell'ospedale Brotzu in Cagliari. Le apparecchiature elettriche oggetto di intervento sono le seguenti: n 1 Chiller trifase con potenza P = 276 kw; n 1 Pompa trifase denominata PN1 con potenza P = 30 kw; n 1 Pompa trifase denominata PN2 con potenza P = 18 kw; n 1 Pompa trifase gemellare con potenza P = 2,2 kw; n 2 Ventilatori trifase con potenza P = 3 kw. Sarà oggetto di intervento l alimentazione delle utenze elettriche di cui sopra, comprendente la fornitura in opera dei conduttori,delle tubazioni e/o delle canalizzazioni di contenimento degli stessi e dei sezionatori di servizio in prossimità delle utenze. Non sono oggetto di fornitura i dispositivi di protezione e di manovra delle linee elettriche oggetto di intervento: gli stessi andranno attestati sul quadro elettrico esistente ubicato all interno della centrale frigorifera. Sono esclusi dalla progettazione gli impianti elettrici a bordo macchina e tutte le apparecchiature non espressamente indicate nelle planimetrie di progetto CONSIDERAZIONI TECNICHE E SCELTE PROGETTUALI PROTEZIONE DA SOVRACCARICHI, CORTOCIRCUITI, CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI Il dimensionamento dei cavi è stato effettuato in base alle seguenti relazioni: (1) I b I n I z (2) I f 1, 45I z dove: I b è la corrente di impiego della linea, in Ampere; I n è la corrente nominale dell interruttore, in Ampere; I z è la portata del cavo, in Ampere; I f è la corrente di sicuro funzionamento dell interruttore automatico. Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione che dovranno essere utilizzati. La regola (2), impiegando per la protezione dal sovraccarico un interruttore automatico, è sempre verificata, poiché la corrente di sicuro funzionamento I f non è mai superiore a 1,45*I n (1,3*I n secondo CEI EN ; 1,45*I n secondo CEI EN 60898). Essa deve essere invece verificata nel caso in cui il dispositivo di protezione utilizzato sia un fusibile. pagina 3 di 10

5 Premesso che tutte le linee di alimentazione dovranno essere coordinate con il rispettivo dispositivo di protezione, il dimensionamento sarà completato con la verifica della portata e della caduta di tensione delle linee stesse. La portata del conduttore (I z ) è stata desunta dalle tabelle CEI UNEL 35024/1 e (portata dei cavi in regime permanente) con riferimento al tipo di cavo ed alla modalità di posa, applicando opportuni coefficienti di riduzione in relazione alla temperatura ambiente ed al raggruppamento di più cavi affiancati. Anche la protezione delle condutture dai cortocircuiti dovrà essere effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino le norme CEI La norma CEI 64-8 stabilisce che, a protezione dei circuiti di un impianto, debbano essere previsti dispositivi atti a interrompere le correnti di cortocircuito, prima che queste diventino pericolose a causa degli effetti termici meccanici generati nei conduttori e nelle connessioni. Il dimensionamento all inizio della linea dovrà essere tale che in caso di cortocircuito l energia passante del dispositivo di protezione (I 2 t) sia sufficiente a non arrecare danni e sovratemperature ammesse al cavo (K 2 S 2 ), rispettando la seguente relazione (Norma CEI 64-8): 2 I t K 2 S 2 Il dimensionamento al termine della linea dovrà essere tale che la corrente di cortocircuito consenta l intervento del dispositivo di protezione magnetotermico. Alla stessa maniera dovranno essere previsti interruttori magnetotermici con caratteristiche tali per cui risulti sempre verificato che l energia specifica passante degli interruttori di protezione sia sempre inferiore a quella massima ammessa per i cavi, come prescritto dalla norma CEI La protezione contro i contatti diretti sarà assicurata nei seguenti modi: Isolamento delle parti attive; tutte le parti che sono normalmente in tensione dovranno essere completamente ricoperte da un isolamento non rimovibile, se non per distruzione dello stesso, rispondente ai requisiti richiesti dalle norme di fabbricazione del relativo componente. L isolamento dovrà resistere agli sforzi meccanici, elettrici e termici che possono manifestarsi durante il funzionamento. A tal proposito i componenti dovranno essere scelti solo se riportanti il marchio di qualità IMQ, garanzia che assicura la corrispondenza dell isolamento alle relative norme. Protezione con involucri e barriere; gli involucri o le barriere delle parti attive dovranno assicurare un grado di protezione minimo maggiore di IP2X. Per le superfici superiori di involucri orizzontali a portata di mano è richiesto il grado di protezione minimo IP4X. L apertura degli involucri esterni e la rimozione delle barriere sono soggette a determinate limitazioni, come l uso di chiave o apposito attrezzo da parte di personale addestrato. Interruttore differenziale; le Norme CEI 64-8 consentono l uso dell interruttore differenziale ad alta sensibilità come mezzo di protezione dai contatti diretti, ma solo come misura di protezione addizionale, che può integrare i metodi sopraccitati, ma non può sostituirli. pagina 4 di 10

6 La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere assicurata dall interruzione automatica dell alimentazione in caso di guasto a terra pericoloso (presenza di moduli differenziali, coordinati col valore della resistenza di terra, in posizione opportuna) TUBAZIONI, SCATOLE DI DERIVAZIONE, CONDUTTORI Le tubazioni protettive saranno del tipo rigido (tubo PVC RK15 o guaina flex in PVC autoestinguente) per quanto riguarda le condutture non incassate, rispondenti, in particolare, alla norma CEI (EN 61386). La posa dovrà essere eseguita in modo ordinato secondo percorsi orizzontali o verticali, paralleli o perpendicolari a parete e/o soffitto, senza tratti obliqui ed evitando incroci o accavallamenti non necessari. Dovranno essere evitate le giunzioni su tubi di tipo flessibile, o di diametro diverso. Per le giunzioni fra tubazioni rigide e tubazioni flessibili verranno impiegati gli adatti raccordi previsti allo scopo dal costruttore. In mancanza di indicazioni o prescrizioni diverse, nei locali umidi o bagnati, canalette e tubazioni saranno in materiale isolante. Negli impianti a vista (generalmente stagni) l ingresso di tubi in cassette, contenitori e canalette avverrà tramite adatto pressatubo senza abbassare il grado di protezione previsto. Per consentire l agevole infilaggio e sfilaggio dei conduttori, il rapporto tra il diametro del tubo protettivo ed il diametro del fascio di cavi che dovranno contenere dovrà essere almeno pari a 1,3. Sempre allo scopo di facilitare l infilaggio non dovranno essere eseguite più di due curve, o comunque curve per più di 180 sulle tubazioni protettive senza l interposizione di una cassetta di transito. Analogamente nei tratti rettilinei non sarà superata la lunghezza di 10 m senza l interposizione di una cassetta rompitratta. La sezione della passerella portacavi occupata dai cavi non dovrà eccedere il 50% della sezione totale della passerella stessa. Il tubo rigido PVC RK15 potrà essere impiegato per la posa a vista (a parete, a soffitto), mentre non è ammessa la posa interrata (anche se protetta da manto di calcestruzzo) o in vista, in posizioni dove possa essere soggetto a urti, danneggiamenti, ecc. Le giunzioni ed i cambiamenti di direzione dei tubi potranno essere ottenuti impiegando manicotti e curve con estremità a bicchiere conformi alle citate norme e tabelle, nonché provvisti di marchio IMQ. Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio successivi non dovrà essere superiore a 1 m, in ogni caso i tubi dovranno essere fissati in prossimità di ogni giunzione e sia prima che dopo ogni cambiamento di direzione. In questo tipo di posa, per il fissaggio saranno impiegati collari in acciaio zincato con serraggio mediante viti oppure collari singoli in plastica a scatto. Il tubo flessibile con spirale rigida in PVC sarà in materiale autoestinguente e costituito da un tubo in plastica morbida, internamente liscio, rinforzato da una spirale di sostegno in PVC. La spirale avrà caratteristiche (passo dell elica, rigidezza, ecc.) tali da garantire l inalterabilità della sezione anche per il raggio minimo di curvatura (due volte il diametro interno) ed il ritorno alla sezione originale in caso di schiacciamento. pagina 5 di 10

7 Le linee interrate saranno posate in cavidotto in polietilene a doppia parete adatto per posa sotterranea in trincea ed alla protezione di cavi elettrici in b.t. La profondità di interramento, in conformità alla Norma CEI 23-46, può anche essere inferiore a 50 cm, tuttavia, ove possibile si è rispettata una quota posa di -50 cm. dal piano di calpestio. La passerella portacavi metallica forata sarà adatta per posa a vista su staffe a mensola o a sospensione, dimensione mm 300xh80. Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura dei locali ed in ogni derivazione secondaria dalla linea dorsale, la tubazione deve essere interrotta con scatole di derivazione. All interno delle cassette dovranno essere alloggiati i morsetti di giunzione o derivazione adeguatamente proporzionati. Le cassette dovranno essere fissate in vista sulle pareti o sui soffitti in modo da poter essere rimosse in caso di necessità o eventualmente sostituite in caso di avaria o variazione di dimensioni. Nelle cassette di derivazione i conduttori potranno anche transitare senza essere interrotti, ma se vengono interrotti, essi dovranno essere allacciati a morsettiere isolate di sezione adeguata ai conduttori che vi fanno capo. I conduttori dovranno essere legati all interno delle cassette di derivazione e disposti in mazzetti ordinati, circuito per circuito. Le cassette dovranno essere fissate con tasselli ad espansione interamente metallici in tutte le zone in cui gli impianti sono a vista. Lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianti a vista, sul coperchio delle cassette dovranno essere applicati dei simboli od un contrassegno i quali indichino, secondo un codice da stabilire, il tipo di servizio. Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi o dal fondo delle cassette. L ingresso avverrà esclusivamente attraverso i fori o gli indebolimenti sfondabili previsti dal costruttore e senza praticare allargamenti o produrre rotture sulle pareti. Il numero delle tubazioni entranti o uscenti da ciascuna cassetta non dovrà, pertanto, essere superiore a quello dei fori o degli indebolimenti previsti. Nelle cassette stagne il raccordo tubo-scatola dovrà essere eseguito con gli appositi accessori in modo che non risulti abbassato il grado di protezione. Setti di separazione fissi saranno previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse CONDUTTORI I cavi dovranno essere posati senza alcuna giunzione intermedia; le derivazioni, ove previste, dovranno essere eseguite in cassette con morsetti di sezione adeguata; tali cassette dovranno essere sempre ubicate in luoghi facilmente accessibili. L ingresso dei cavi nelle cassette di transito e di derivazione dovrà essere sempre eseguito a mezzo di appositi raccordi pressacavo, oppure passacavo. In prossimità di ogni ingresso di cavo in una cassetta, o all interno della stessa, dovranno essere apposti anelli di identificazione del cavo, coincidenti con le indicazioni dei documenti di progetto per l identificazione del circuito e del servizio al quale il cavo appartiene. pagina 6 di 10

8 I cavi appartenenti a circuiti con tensioni nominali diverse dovranno essere tenuti fisicamente separati lungo tutto il percorso. Qualora ciò non fosse materialmente possibile, tutti i cavi in contatto tra loro dovranno avere il grado di isolamento di quello fra essi a tensione più elevata. Dovranno essere utilizzati conduttori a doppio isolamento tipo FG7 0,6/1kV. Per tutti i conduttori dovranno essere rispettati i codici di colore previsti dalle norme CEI - UNEL: grigio, marrone o nero per i conduttori di fase, blu per il neutro (Norma CEI 64-8 VI edizione) e gialloverde per il conduttore di protezione (PE). Le sezioni dei conduttori sono state calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti, secondo le indicazioni della norma CEI 64-8, in modo tale da verificare la caduta di tensione massima ammessa (4%). In qualunque caso non dovranno essere superati i valori delle portate di corrente ammesse per ciascuna tipologia di cavo, tenendo conto dei coefficienti correttivi per il tipo di posa, la temperatura ambiente e il numero di circuiti raggruppati. La sezione del conduttore neutro è stata dimensionata in base alla CEI 64-8 secondo la seguente tabella. Sezione fase Sezione neutro S f 16 mmq S n = S f 16 mmq S f 35 mmq S n = 16 mmq S f > 35 mmq S n = S f / APPARECCHIATURE ELETTRICHE Tutti i materiali e gli apparecchi da utilizzarsi negli impianti elettrici saranno adatti all ambiente in cui verranno installati e avranno caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all umidità ai quali possono essere esposti durante l esercizio. Le indicazioni di marchi commerciali o riferimenti relativi a qualsiasi prodotto richiamati negli elaborati progettuali è da intendersi puramente indicativo ed è da ritenersi accettabile qualsiasi altra apparecchiatura conforme alla normativa vigente in materia di impianti elettrici purché abbia caratteristiche equivalenti a quelle individuate in sede di progetto SCHEMA DI DISTRIBUZIONE Le linee di alimentazione delle utenze elettriche della centrale frigorifera, saranno tutte realizzate in cavo tipo FG7(O)R unipolare / multipolare posato su passerella metallica forata, oppure passante entro tubo rigido in PVC tipo RK15, guaina flessibile in PVC o tubo PEAD a doppia parete tipo 450N. La linea elettrica che alimenta il Gruppo Frigo (Chiller) ha le seguenti caratteristiche: Tipo di posa: in passerella metallica; Tipo di cavo: FG7(O)R unipolare; Formazione: 3x(2//185)+1PE185 mmq; pagina 7 di 10

9 Lunghezza di progetto 25 metri; Portata corretta del cavo (temperatura di riferimento 40 C): 649,74 Ampere; Corrente di impiego presunta Ib = 472 Ampere; Dispositivo di protezione utilizzato per il dimensionamento: interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente nominale In = 630 A, regolabile, potere di interruzione PdI = 45 ka, corrente differenziale di intervento regolabile, 4 poli. La linea elettrica che alimenta la pompa denominata PN1 con potenza P = 30kW ha le seguenti caratteristiche: Tipo di posa: in tubo rigido tipo PVC RK15; Tipo di cavo: FG7(O)R multipolare; Formazione: 4G25 mmq; Lunghezza di progetto 15 metri; Portata corretta del cavo (temperatura di riferimento 40 C): 95,55 Ampere; Corrente di impiego presunta Ib = 58 Ampere; Dispositivo di protezione utilizzato per il dimensionamento: interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente nominale In = 80 A (Protezione differenziale) accoppiato ad un salvamotore con corrente regolabile da 57 a 75 A, 3 poli, potere di interruzione pdi = 50 ka. La linea elettrica che alimenta la pompa denominata PN2 con potenza P = 18kW ha le seguenti caratteristiche: Tipo di posa: in tubo rigido tipo PVC RK15; Tipo di cavo: FG7(O)R multipolare; Formazione: 4G16 mmq; Lunghezza di progetto 25 metri; Portata corretta del cavo (temperatura di riferimento 40 C): 72,80 Ampere; Corrente di impiego presunta Ib = 39 Ampere; Dispositivo di protezione utilizzato per il dimensionamento: interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente nominale In = 50 A (Protezione differenziale) accoppiato ad un salvamotore con corrente regolabile da 40 a 50 A, 3 poli, potere di interruzione pdi = 50 ka. Le linee elettriche che alimentano la pompa gemellare con potenza P = 2,2kW hanno le seguenti caratteristiche: Tipo di posa: in passerella metallica; Tipo di cavo: FG7(O)R multipolare; Formazione: 4G2,5 mmq; pagina 8 di 10

10 Lunghezza di progetto 30 metri; Portata corretta del cavo (temperatura di riferimento 40 C): 19,11 Ampere; Corrente di impiego presunta Ib = 4,81 Ampere; Dispositivi di protezione utilizzati per il dimensionamento: N 1 interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente nominale In = 16 A (Protezione differenziale) accoppiato a N 2 salvamotori con corrente regolabile da 4,5 a 6,3 A, 3 poli, potere di interruzione pdi = 100 ka. Le linee elettriche che alimentano il Ventilatore 1 e il Ventilatore 2 delle torri evaporative con potenza P = 3kW hanno le seguenti caratteristiche: Tipo di posa: in tubo rigido tipo PVC RK15 (posa interrata per il tratto di conduttura interrata); Tipo di cavo: FG7(O)R multipolare; Formazione: 4G2,5 mmq; Lunghezza di progetto 40 metri; Portata corretta del cavo (temperatura di riferimento 40 C; 35 C per posa interrata): 18,91 Ampere; Corrente di impiego presunta Ib = 4,81 Ampere; Dispositivi di protezione utilizzati per il dimensionamento: N 1 interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente nominale In = 16 A (Protezione differenziale) accoppiato a N 2 salvamotori con corrente regolabile da 4,5 a 6,3 A, 3 poli, potere di interruzione pdi = 100 ka. La caduta di tensione a fine linea ( V ) in condizioni di carico contemporaneo, è ricavata mediante le caratteristiche elettriche del cavo (resistenza specifica r in ohm/km - reattanza specifica x in ohm/km), la corrente d impiego (I b, in Ampere), l angolo di fase del carico ( ) ed il sistema di distribuzione (k) e la lunghezza della linea (L, in km), applicando questi fattori alla seguente formula: V k I b L r cos xsin IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI Si considerano impianti di protezione: l impianto di messa a terra; l impianto di equalizzazione del potenziale. IMPIANTO DI MESSA A TERRA Tutte le masse facenti parte dell impianto oggetto di progettazione e tutte le masse estranee dovranno essere collegate all impianto di dispersione esistente dell edificio. pagina 9 di 10

11 Per quanto riguarda l intervento oggetto di progettazione si provvederà ad installare conduttori di protezione costituiti da cavi o corde di rame con isolante giallo - verde e dimensionati in base alla sezione del conduttore di fase, cioè con sezione pari alla sezione del conduttore di fase avente sezione maggiore, sempre nel pieno rispetto della norma: Sezione fase Sezione PE S f 16 mmq S PE = S f 16 mmq S f 35 mmq S PE = 16 mmq S f > 35 mmq S PE = S f /2 Essi saranno installati con i cavi di alimentazione, seguendone il percorso se realizzati con cavi unipolari o faranno parte degli stessi (caso di cavi multipolari). L impresa installatrice dovrà accertarsi del valore della Resistenza di terra attraverso una opportuna misurazione al fine di rispettare la relazione di verifica sul valore massimo della Resistenza di Terra compatibile con la sicurezza delle persone: R I e dn U l Dove: - R e è la resistenza di terra (in ohm); - I dn è la massima corrente differenziale del dispositivo di protezione differenziale (in Ampere); - U l è la tensione limite (50 V). La stessa impresa dovrà verificare la continuità dei conduttori di protezione e la resistenza di isolamento, nonché l intervento, a campione, dei dispositivi di protezione per interruzione automatica dell alimentazione in caso di guasto a terra pericoloso. IMPIANTO DI EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE Tutte le masse estranee del complesso, così come definite dalle Norme CEI 64-8, saranno collegate all impianto di terra in modo da realizzare l equipotenzialità con le masse accessibili, collegate all impianto di terra, a loro volta, tramite i conduttori di protezione. I collegamenti equipotenziali principali saranno realizzati mediante conduttori in rame isolati, di colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle CEI 64-8, aventi sezione non inferiore alla metà del conduttore di protezione di sezione maggiore, ed in ogni caso non minore di 6 mmq. Tutte le tubazioni metalliche relative ad apparecchiature presenti dovranno essere equipotenzializzate rispettando le sezioni minime imposte dalle Norme. pagina 10 di 10

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