REGOLAMENTO BIBLIOTECA 3 DEFINIZIONE DELLE AREE PER LE FUNZIONI OBIETTIVO 12 REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DELLE AULE INFORMATICHE 15
|
|
- Aldo Costa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ALTRI REGOLAMENTI REGOLAMENTO BIBLIOTECA 3 PREMESSA 3 TITOLO PRIMO - APERTURA E FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO 5 ART. 1 - REGOLAMENTO INTERNO 5 ART. 2 - APERTURA E CHIUSURA 5 ART. 3 - RESPONSABILI BIBLIOTECA 5 ART. 4 - ATTIVITÀ DI VOLONTARI 6 ART.5 - CATALOGAZIONE DEL MATERIALE BIBLIOGRAFICO 6 ART. 6 - RICHIESTE DI ACQUISTO 6 ART. 7 - APPROVAZIONE RICHIESTE DI ACQUISTO 6 ART. 8 - DISPONIBILITA EXTRA-ORARIO 6 ART. 9 - DISPONIBILITÀ CHIAVI 6 TITOLO SECONDO - SERVIZI AL PUBBLICO: CONSULTAZIONE 6 ART ACCESSO E COMPORTAMENTO 7 ART RICHIESTA DI DOCUMENTI IN LETTURA 7 ART CONSULTAZIONE DI MANOSCRITTI E DI MATERIALI RARI O DI PARTICOLARE PREGIO 7 ART CONSULTAZIONE DI DOCUMENTI RIPRODOTTI 7 ART RESTITUZIONE 7 TITOLO TERZO - SERVIZIO AL PUBBLICO: RIPRODUZIONI 7 ART OGGETTO E MOTIVI DELL AUTORIZZAZIONE 7 ART TUTELA DEL MATERIALE 7 TITOLO QUARTO - SERVIZI AL PUBBLICO: PRESTITO 8 ART SERVIZI DI PRESTITO 8 ART PRESTITO DIRETTO 8 ART OBBLIGHI DELL UTENTE 8 ART OGGETTO DEL SERVIZIO 8 ART MODALITÀ DI SERVIZIO 8 ART GARANZIA DI TUTELA DEL MATERIALE 9 ART DURATA DEL PRESTITO 9 ART SANZIONI 9 ALLEGATI AL REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA: 10 CHIAVI BIBLIOTECA 10 PRESTITO GIORNALIERO 11 DEFINIZIONE DELLE AREE PER LE FUNZIONI OBIETTIVO 12 CRITERI GENERALI 12 REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DELLE AULE INFORMATICHE 15 NORME DI SICUREZZA E PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LABORATORI DI CHIMICA 16 1
2 DOCUMENTO RIGUARDANTE LA SICUREZZA NEI LABORATORI DI MICROBIOLOGIA, MICROSCOPIA E BIOCHIMICA 40 DECRETO LEGISLATIVO N.626/94 ARTICOLI 75,76,77 E DECRETO DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 12 NOVEMBRE NORMATIVA CONCERNENTE L'IMPIEGO DI AGENTI BIOLOGICI 52 Art Classificazione degli agenti biologici 52 DECRETO LEGISLATIVO N. 626/94 ALLEGATO XI - E DECRETO DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 12 NOVEMBRE ELENCO DEGLI AGENTI BIOLOGICI CLASSIFICATI 52 BATTERI e organismi simili 53 VIRUS 57 PARASSITI 61 DECRETO LEGISLATIVO N.626/94 - ALLEGATO XII 63 Specifiche sulle misure di contenimento e sui livelli di contenimento 63 RISCHIO DA MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE BIOLOGICHE 75 PERICOLO E RISCHIO 75 PERICOLO E RISCHIO 76 PERICOLO E RISCHIO 77 2
3 REGOLAMENTO BIBLIOTECA REGOLAMENTO UNIFICATO BIBLIOTECHE D ANNUNZIO FABIANI PREMESSA L I.S.U. D Annunzio -Fabiani possiede due biblioteche che sono ubicate presso i rispettivi Istituti, la cui specificità d indirizzo intendono degnamente rappresenta re. Esse, oltre a promuovere e migliorare l offerta formativa, hanno il compito di conservare mem oria diretta ed indiretta dell evoluzione storica di due istituzioni profondamente radicate nel terr itorio ed interagenti con esso a vari livelli. La loro valorizzazione ed il relativo progetto di crescita, sia quantitativa, sia qualitativa, fanno capo al Programma per la promozione e lo sviluppo delle Biblioteche Scolastiche, Legge n. 440/97 e Direttiva Ministeriale n. 180/99, volto al potenziamento del servizio documentario e di promozione alla lettura attraverso il miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e bibliografiche degli istituti scolastici, nonché all incremento e al corretto impiego dei supporti e dei canali mu ltimediali. L iniziativa assume pa rticolare rilievo nella realtà scolastica attuale, al punto da doversi proporre in forma di progetto con lo scopo di mobilitare il maggior numero di risorse possibili. Un progetto biblioteca appare in questo contesto una risorsa da non trascurare, come spesso è avvenuto nelle diverse situazioni scolastiche, ma da valorizzare arricchendola delle nuove possibilità comunicative legate alla multimedialità, cui oggi è necessario rivolgersi con competenza, ma cautela. Rispetto alla situazione analizzata è indispensabile: creare un ambiente bibliotecario aperto, accogliente e stimolante, capace di sdrammatizzare e dunque promuovere l incontro con i saperi rendere il servizio bibliotecario parte effettivamente integrante dell offerta formativa e delle d iverse attività didattiche, integrando il tradizionale materiale cartaceo con i nuovi mezzi di cui dotare la biblioteca: CD rom, enciclopedie multimediali, discoteca, filmoteca, internet fornire opportunità ben modulate e orientative, cioè graduate anche per un pubblico sprovvisto di previe esperienze di lettura e perciò disorientato rispetto alle opportunità della lettura garantire un uso frequente, normale, degli spazi bibliotecari fino a farli diventare centrali nella vita scolastica e nei rapporti scuola-territorio rendere la biblioteca un luogo di socialità anche per l attrattiva che le tecnologie informatiche e multimediali esercitano sulle nuove generazioni sfruttare questa attrattiva come ponte per lo stabilirsi di un contatto duraturo con la parola scritta La biblioteca dell I.S.A. Fabiani, ubicata presso la grande Aula Magna dell Istituto, è strutt urata nelle seguenti sezioni: -storia politica (saggi) -storia universale (enciclopedie) -storia del Friuli-Venezia Giulia -storia della letteratura italiana -narrativa -storia dell arte (saggi) -storia dell arte universale (enciclopedie) -storia dell architettura ed urbanistica -storia dell arredo -storia della pittura -storia della scultura -arte del tessuto e storia della moda e del costume 3
4 -storia delle arti minori (oreficeria, glittica, metalli, fotografia,, grafica, grafica pubblicitaria) -arte del disegno e disegno tecnico geometrico e rilievo -chimica e tecnologia dei materiali -tecnologia delle costruzioni -scienze naturali, biologia, botanica, zoologia, geografia. Molte le riviste possedute: Architettura: Interni, Ville e giardini, Lotus, AD, Domus, Abitare Fotografia: Progresso fotografico, Zoom Pittura: Flash Art, Modo, Arte Triveneta, Juliet Scienza: Le Scienze, Airone. Il fondo storico comprende numerose tavole geografiche e storiche, atlanti storici, artistici, illustrativi, nonché materiale vario proveniente dall ex biblioteca della scuola media e riviste varie. Le biblioteche, proprio perché aperte allo scambio culturale e alla sinergia interdisciplinare, vengono riconosciute quale luoghi privilegiati di studio personale e collettivo, sia per allievi, insegnanti, personale tutto della scuola, sia per enti e persone estranee all istituzione che ne intend ano fruire previa richiesta. Per questo motivo è in fase di attuazione un programma di rete fra scuole, aperto al territorio, le cui finalità sono quelle di: 1. favorire l avvio di un approccio multimediale nel nuovo ambito dell informazione e della comunic azione 2. ottimizzare le risorse mettendo in comune i fondi bibliografici di ogni ente della rete attraverso la convenzione con il SBM che procurerà di aggiornare periodicamente (una o due volte la settimana) la banca dati di ogni biblioteca del servizio. 3. valorizzare il patrimonio bibliografico delle singole scuole potenziando i settori di indirizzo che divengano punto di riferimento per gli operatori nei diversi campi culturali e professionali 4. istituire un regolamento comune (orari, modalità di prestito, regolamentazione degli acquisti) affinché sia possibile offrire un servizio quanto più ampio e articolato possibile, rivolto all utenza ristretta d egli istituti scolastici e a quella allargata dell intero territorio 5. favorire l integrazione fra scuola e territorio con l apertura pub blica delle biblioteche scolastiche 6. facilitare la circolazione dei libri o altro materiale bibliografico all interno del territorio 7. creare un accesso on line via Internet per inserirsi nel circuito regionale e nazionale dell OPAC (On line Public Access Catalogue) 8. fornire un servizio di reference, sia rispetto alla reperibilità (ubicazione e disponibilità) del materiale, sia rispetto all orientamento nella ricerca (istituzione della figura del bibliotecario doc umentarista) 9. promuovere la lettura e l auto ori entamento In seguito al lavoro svolto dagli operatori del CISI guidati dal prof. Livio Caruso, dal 12 marzo la Biblioteca dell Istituto Max Fabiani è entrata nel circuito regionale e nazionale delle bibli oteche con i primi 88 testi catalogati. Ciò permette fin d ora a qualsiasi Ente o persona di accedere alle inform azioni riguardanti tale biblioteca e all eventuale prestito via INTERNET. L indirizzo è attraverso cui si entra di seguito nell OPAC sco lastico (biblioteche scolastiche). Le ricerche bibliografiche possono dar luogo a richieste di prestito, inviando una alla casella postale della biblioteca: artefabianibiblio@inwind.it. I dati bibliografici via via disponibili saranno aggiornati in seno al sito sopra indicato, gestito dalla ditta fornitrice del software BIBLIOWIN 4.0, la CGSI di Udine. Nella Biblioteca dell ITSAS D annunzio è stato avviato un progetto analogo che troverà attuazi one nei prossimi mesi. A regime il servizio sarà in grado di: 1. fornire su supporto elettronico il patrimonio bibliografico esistente, catalogato secondo le regole internazionali, attraverso uno schedario informatizzato per Titoli e Autori e per Soggetti 2. offrire alla consultazione informatica i fondi bibliografici e multimediali di tutte le biblioteche della rete (si fa presente che attualmente il SBM ha firmato una convenzione con le biblioteche di tutta la provincia di Gorizia e pertanto il servizio offerto copre l intero territorio provi nciale) 3. accrescere costantemente, ma in modo funzionale, la propria dotazione libraria, anche sulla base di richieste specifiche da parte dell utenza 4
5 4. incentivare le donazioni da privati e da istituzioni pubbliche 5. sviluppare la dotazione di CD rom didattici con particolare attenzione per gli indirizzi specifici dei diversi istituti 6. istituire una sezione musicale sia relativa alla musica classica, sia alle maggiori espressioni della musica popolare del Novecento (blues, jazz, rock, etnica), senza escludere i più recenti fenomeni musicali che fanno presa sul pubblico giovanile 7. offrire un servizio di promozione alla lettura: scrittura creativa, incontri, conferenze, concorsi ecc. 8. offrire un servizio di documentazione e metodologia della ricerca 9. offrire una o più postazioni Internet allo scopo di: collegarsi con i siti delle più importanti case editrici nazionali collegarsi con la Rete civica di Monfalcone e Mandamento per fornire agli allievi informazioni aggiornate sulle attività culturali del territorio mandamentale e sulle opportunità di lavoro collegarsi con i siti di diretto interesse didattico, quali, per esempio, il webscuola che immette al programma ARIEL, finalizzato alla fornitura gratuita di testi da un amplissima b iblioteca online collegarsi con i siti delle varie università italiane per offrire un servizio di orientamento informativo agile ed efficace avviare un attività di documentazione intelligente attraverso Internet, finalizzata all orientamento nell informazione e alla selezione della stessa. TITOLO PRIMO - APERTURA E FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ART. 1 - REGOLAMENTO INTERNO Il presente regolamento contiene norme atte a disciplinare i servizi e a fornire disposizioni idonee per un corretto funzionamento delle biblioteche. ART. 2 - APERTURA E CHIUSURA Le operazioni di apertura e chiusura saranno effettuate dal responsabile dei servizi di biblioteca o dal personale autorizzato alle operazioni di prestito, in modo da garantire la sicurezza del patrimonio custodito. Le biblioteche rimangono chiuse durante i periodi di sospensione dell attività didattica. Le biblioteche verranno comunque chiuse al pubblico alla fine di ogni anno scolastico per il controllo d inventario. Entro tale data dovranno rientrare tutti i prest iti in corso, ad eccezione dei testi richiesti specificatamente da docenti e necessari per gli esami di Stato. Il calendario e l orario di apertura e chiusura delle biblioteche vengono stabiliti all inizio di ogni a nno scolastico. ART. 3 - RESPONSABILI BIBLIOTECA Vengono nominati ogni anno per ciascun Istituto un responsabile del servizio biblioteca e un suo sostituto. Essi hanno il compito di: -coordinare tutti i servizi erogati -verificare che essi siano coerenti con quanto previsto dal P.O.F. e dal presente regolamento -offrire consulenza sul regolamento e sulle modalità di funzionamento del servizio -raccogliere proposte di acquisto e provvedere al loro inoltro all ufficio competente -coordinare eventuali lavori di catalogazione e riordino di materiali bibliografici e audiovisivi, collaborando eventualmente con persone o enti esterni incaricati di farlo -collaborare con il personale ATA per il lavoro d inventario (carico e scarico) -mantenere i contatti con enti esterni e altre istituzioni scolastiche interessati alla fruizione o valorizzazione del patrimonio e delle risorse delle due biblioteche -promuovere iniziative di formazione, educazione alla lettura e all attività di documentazione e r icerca 5
6 -favorire sulla base delle proprie competenze e possibilità l innovazione tecnologica, al fine di semplif icare la catalogazione, la ricerca e la consultazione del patrimonio librario in dotazione alle biblioteche ART. 4 - ATTIVITÀ DI VOLONTARI Al servizio di cui all art. 3 possono collaborare docenti volon tari, il cui numero viene stabilito all inizio di ogni anno scolastico. Essi potranno utilizzare ore a disposizione oppure ore soprannumerarie non retribuite da detrarre dal monte ore annuo. Eventuali retribuzioni per ore straordinarie dovranno essere preventivamente stabilite e quantificate sulla base di progetti di lavoro e collaborazione volti al miglioramento dei servizi e dell offerta formativa dell I.S.U. Le attività di catalogazione e inventario, se svolte al di fuori dell orario di apertura, saranno retribuite secondo quanto stabilito dalla contrattazione decentrata d Istituto. Possono collaborare nell attività di catalogazione, previo accordo con i propri docenti, anche alunni del triennio, ai quali verrà riconosciuto un credito formativo secondo quanto previsto dal P.O.F. ART.5 - CATALOGAZIONE DEL MATERIALE BIBLIOGRAFICO Tutto il materiale già presente nelle biblioteche o di nuova acquisizione va catalogato su supporto informatico, utilizzando il software specifico. Ogni documento deve possedere: il numero di inventario, il numero di catalogo, il riferimento alla collocazione. ART. 6 - RICHIESTE DI ACQUISTO Le richieste di eventuali acquisti dovranno venir presentate ai responsabili del servizio da docenti, allievi, personale ATA e genitori degli allievi, tenendo presenti le caratteristiche e la specializzazione delle due biblioteche, nonché gli accordi con gli altri istituti della rete, entro il mese di dicembre e il mese di giugno di ogni anno. Tali richieste, corredate di opportune giustificazioni da parte dei proponenti, vanno vagliate dai coordinatori di dipartimento e/o di indirizzo, che dovranno esprimersi sull opportunità o meno di tali a cquisti con motivato parere scritto. Il rinnovo degli abbonamenti a quotidiani e riviste in corso è automatico, salvo che non venga fatta richiesta di disdetta sempre entro le scadenze previste dal precedente comma. ART. 7 - APPROVAZIONE RICHIESTE DI ACQUISTO Le richieste di cui all art. 5 verranno valutate ed eventualmente approvate nel Consiglio d Ist ituto successivo alla data di scadenza prevista per l inoltro della domanda. Avranno la precedenza le richieste coerenti con le linee di sviluppo previste dal P.O.F. per ciascun Istituto e comunque miranti a favorire la sinergia tra le due biblioteche, al fine di evitare inutili doppioni e dispendiose sovrapposizioni. ART. 8 - DISPONIBILITA EXTRA-ORARIO Le biblioteche sono a disposizione dei docenti che vogliano usufruirne con l intera cla sse o con una sua parte durante il normale orario scolastico, anche in orario di chiusura, ma esclusivamente per la consultazione e previa firma da apporre su apposito registro al momento del ritiro delle chiavi. Tale registro viene conservato dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. ART. 9 - DISPONIBILITÀ CHIAVI Le chiavi della biblioteca sono affidate al Dirigente Scolastico, che a sua volta le può affidare a tempo determinato o indeterminato al personale ATA, che ne è responsabile. TITOLO SECONDO - SERVIZI AL PUBBLICO: CONSULTAZIONE 6
7 ART ACCESSO E COMPORTAMENTO L utente si impegna a rispettare le norme di legge che regolano l uso dei locali pubblici e le disp osizioni del presente regolamento. In particolare è rigorosamente vietato: a) danneggiare, in qualsiasi modo, il patrimonio dell Istituto b) apportare scritte, note o segni qualsiasi, anche a matita, su libri e documenti delle biblioteche c) disturbare, in qualsiasi modo, l attività di studio e di lavoro di altri utenti. ART RICHIESTA DI DOCUMENTI IN LETTURA Ogni libro, rivista o documento che si voglia fare oggetto di lettura o consultazione deve venir richiesto tramite modulo fornito dalla biblioteca, da compilare chiaramente in tutte le sue parti. ART CONSULTAZIONE DI MANOSCRITTI E DI MATERIALI RARI O DI PARTICOLARE PREGIO La consultazione e lo studio di testi rari o di pregio deve avvenire secondo le seguenti modalità. I manoscritti e i documenti rari o di pregio vengono concessi in lettura uno per volta, salvo eccezionali e motivate esigenze di studio, da valutare di volta in volta. Il materiale raro o di pregio deve essere consultato con la necessaria cautela per assicurarne la salvaguardia e in ogni caso l utente per farlo deve usufruire dei tavoli appositamente riservati e r iconsegnare al responsabile il documento in lettura ogni volta che si allontani dalla sala, anche per breve tempo. ART CONSULTAZIONE DI DOCUMENTI RIPRODOTTI Al fine di tutelare il proprio patrimonio documentario, qualora le biblioteche dispongano di una riproduzione del documento richiesto, su qualsiasi supporto (fotocopia cartacea, floppy disk, CD-R o altro), sono tenute a fornire questa in lettura in sostituzione dell originale, a meno che l utente non dimostri la reale necessità di utilizzare l originale. ART RESTITUZIONE Prima di uscire dalla biblioteca, l utente deve riconsegnare tutti i documenti ricevuti in lettura. Essi pera ltro possono, su richiesta, essere tenuti in appositi spazi a disposizione dell utente per i giorni successivi. TITOLO TERZO - SERVIZIO AL PUBBLICO: RIPRODUZIONI ART OGGETTO E MOTIVI DELL AUTORIZZAZIONE La riproduzione di documenti posseduti dalla biblioteca è un servizio erogato previa autorizzazione del responsabile della stessa e le spese sostenute restano a carico dell utente. L autorizzazione per la riproduzio ne è concessa, a richiesta dell interessato, per motivi di studio o di lavoro, qualora lo stato di conservazione dell esemplare lo consenta. In ogni caso non po ssono venir sottoposti a fotocopiatura documenti originali anteriori al 1920, per i quali va concordata eventualmente riproduzione fotografica senza impiego di luce o di calore artificiali. La concessione alla riproduzione s intende sempre e comunque nel rispetto della vigente legisl azione sul diritto d autore e fatti salvi altri eventuali vincoli g iuridici ai quali il testo o l immagine in questione siano, in tutto o in parte, sottoposti. ART TUTELA DEL MATERIALE E cura del responsabile della biblioteca, una volta accertato che lo stato di conservazione del d ocumento ne consente la riproduzione, controllare che le tecniche ed i procedimenti utilizzati siano adeguati all operazione, onde evitare deterioramenti o rischi. Qualora la biblioteca possieda già un negativo o altro supporto riproducibile, l operazione r ichiesta sarà eseguita ricorrendo a questo, anziché all originale. 7
8 TITOLO QUARTO - SERVIZI AL PUBBLICO: PRESTITO ART SERVIZI DI PRESTITO Il prestito viene riconosciuto come servizio qualificato rivolto a tutti gli utenti della scuola, disponibile ad offrire, far conoscere e valorizzare le proprie risorse sul territorio. Tale disponibilità si attua mediante: a) prestito del documento originale, quando le condizioni dello stesso lo permettano b) prestito della riproduzione, se posseduta dalla biblioteca c) fornitura, in alternativa, di una riproduzione eseguita su richiesta e a spese dell utente. ART PRESTITO DIRETTO Il prestito diretto si effettua a favore degli allievi frequentanti, del personale docente e non docente, in servizio presso l Istituto o in quiescenza e di utenti est erni, questi ultimi, fino alla completa integrazione scuola territorio come indicato nella premessa, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico o di un suo delegato, o dello stesso responsabile della biblioteca qualora se ne assuma la responsabilità. L utente che non restituisca il documento ottenuto in prestito o lo restituisca danneggi ato, o lo smarrisca, anche per fatti intervenuti e a lui non imputabili, è soggetto alle sanzioni previste dall art. 25 del presente regolamento. ART OBBLIGHI DELL UTENTE Chi fruisce del servizio di prestito è tenuto a comunicare immediatamente eventuali cambi di residenza o di domicilio. E vietato prestare ad altre persone i documenti ricevuti in prestito a proprio nome. Chi trasgredisce le norme di cui ai commi precedenti è sospeso o escluso dal servizio di prestito secondo le modalità di cui al successivo art. 25. ART OGGETTO DEL SERVIZIO Oggetto del servizio di prestito e il patrimonio documentario di entrambe le biblioteche, che viene erogato secondo le disposizioni di cui agli articoli precedenti del presente regolamento. Di regola viene escluso dal prestito in originale materiale: -che sia sottoposto a vincoli giuridici -che sia soggetto a particolari tecniche di protezione -che si trovi in precario stato di conservazione -che sia tratto da periodici, sia sciolti, sia rilegati in fascicolo o volume -che appartenga a testi di consultazione generale, ivi compresi dizionari, enciclopedie, reperti catalografici e bibliografici, o comunque considerati di rilevanza bibliografica, in rapporto alla specificità ed integrità delle raccolte. -che sia costituito da CD, videocassette o diapositive. Il prestito di manoscritti e di documenti rari o di pregio si attua nel rispetto delle norme di tutela e il fruitore è obbligato ad osservare scrupolosamente le norme previste per la loro utilizzazione e conservazione. ART MODALITÀ DI SERVIZIO Al prestito diretto si accede in maniera automatica attraverso le funzioni del programma di catalogazione informatica. Salvo casi eccezionali, rimessi al giudizio del responsabile dei servizi di biblioteca, o, in seconda istanza, al Dirigente Scolastico, possono essere dati in prestito contemporaneamente più di due documenti per volta. Per il prestito giornaliero ed esclusivamente nell ambito scolastico, all interno delle si ngole sedi, è sufficiente compilare l apposito modulo allegato e restituire il o i beni prelevati entro l orario scol astico antimeridiano. I dizionari linguistici possono essere dislocati nelle singole classi per tutta la durata dell anno sc olastico, previa richiesta dell insegnante interessato, controfirmata dagli allievi della classe medes ima, da consegnare al responsabile della Biblioteca. 8
9 ART GARANZIA DI TUTELA DEL MATERIALE L addetto al prest ito deve controllare l integrità e lo stato di conservazione del docume nto, sia al momento della concessione del prestito, sia alla riconsegna dello stesso, nonché le particolarità di rilevante interesse dell esemplare ed eventuali allegati. Tali elementi, unitamente alle mancanze e ai guasti eventualmente riscontrati che non incidano sulla conservazione del documento richiesto e ne consentano quindi il prestito, vanno fatti rilevare agli utenti e di essi sarà fatta eventuale esplicita menzione sul modulo di prestito, onde evitare contestazioni al momento della riconsegna. Ottenuto in prestito il documento, il fruitore firma la relativa ricevuta (modulo), con la quale si impegna a rispettare le norme che regolano il servizio. All atto della riconsegna, il r esponsabile, su richiesta dell utente, può rilasciare ricevuta con la sua firma comprovante l avvenuto rientro del documento. ART DURATA DEL PRESTITO Il prestito ha la durata massima di 30 giorni. Un documento già in prestito può essere prenotato da altro utente. In caso di provata necessità ed in assenza di prenotazioni, il prestito può essere prolungato per altri 30 giorni. Il responsabile dei servizi di biblioteca ha la facoltà di esigere in qualsiasi momento la restituzione immediata di un documento in prestito. Una volta all anno deve essere effettuata la revisione delle registrazioni connesse al se rvizio di prestito e nei 15 giorni precedenti tale revisione tutti i documenti in prestito devono rientrare alla biblioteca. Tempi e modalità del rientro sono stabiliti dal responsabile dei servizi di biblioteca all inizio di ogni anno scol astico. ART SANZIONI Il responsabile dei servizi di biblioteca può escludere dall utilizzazione della stessa, per un p eriodo di tempo determinato, chi trasgredisce le norme del presente regolamento. I nomi degli esclusi, cui va data comunicazione del provvedimento, vengono indicati con apposito avviso affisso in biblioteca. Fatta salva ogni responsabilità civile e penale, chi si renda responsabile di asporto, o anche tentato asporto, di materiale documentario, di danneggiamento intenzionale ai locali o a quanto in essi contenuto, nonché di altri gravi mancanze, con provvedimento del responsabile verrà escluso cautelativamente dalla fruizione della biblioteca. Lo stesso responsabile esporrà i fatti in una dettagliata relazione al Dirigente d Istituto per i provvedimenti del caso. All utente che non restituisca puntualmente il documento ricevuto in prestito viene inviato un i nvito a farlo quanto prima a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento a carico del destinatario. L invito può venir iterato per una sola volta prima di adire a regolare denuncia all autorità giudiziaria. Fino alla restituzione del documento in ritardo l utente viene escluso dal s ervizio di prestito della biblioteca. Reiterati ritardi o non giustificati motivi consentono al responsabile della biblioteca di negare all interessato, a sua discrezione, ulteriori prestiti per un tempo determinato. All utente che restituisca danneggiato un documento ricevuto in prestito, ovvero lo smarrisca, viene inviato a mezzo di lettera raccomandata formale invito a provvedere al suo reintegro o alla sua sostituzione. Quest ultima può avvenire a giudizio del responsabile del servizio di biblioteca con esemplare della stessa edizione, con esemplare di edizione diversa purché di valore pari o superiore, nonché di analoga o superiore veste tipografica. Nel caso questo non sia possibile per oggettive condizioni di mercato, l utente sarà tenuto al versamento di una somma stabilita dal responsabile della biblioteca e comunque non inferiore al doppio del valore commerciale del documento smarrito. Le somme introitate in questo modo saranno utilizzate per integrare i fondi dell Istituto per nu ovi acquisti per le due biblioteche. Trascorsi 30 giorni dalla ricezione dell invito di cui ai commi precedenti, ove non sussistano m otivi ostativi indipendenti dalla volontà personale, l utente inadempiente viene escluso dalla fr equenza della biblioteca e denunciato all aut orità giudiziaria. Il responsabile dei servizi di biblioteca può a sua discrezione proporre l esclusione dalla fr equenza delle biblioteche anche coloro che, resisi responsabili di danneggiamenti o smarrimenti di documenti ricevuti in prestito, abbiano poi provveduto a restituirli o risarcirli. Chi è stato escluso dal prestito a norma del precedente articolo può essere riammesso al servizio, qualora a discrezione del responsabile della biblioteca appaiano rimosse o superate le ragioni che hanno indotto all e sclusione. 9
10 ALLEGATI al regolamento della Biblioteca: -modulo chiavi biblioteca -modulo prestito giornaliero CHIAVI BIBLIOTECA NOME A* DATA ORA PRELIEVO ORA RICONSEGNA * Indicare la funzione (D= docente; A= alunno; B=personale ATA) 10
11 PRESTITO GIORNALIERO NOME E CLASSE BENE PRELEVATO NUMERO A* DATA * Indicare la funzione (D= docente; A= alunno; B=personale ATA) 11
12 DEFINIZIONE DELLE AREE PER LE FUNZIONI OBIETTIVO Criteri generali Congruità tra il curricolo professionale e le competenze, conoscenze e abilità necessarie per l assolvimento delle varie funzioni obiettivo, con riferimento in particolare a: Eventuale partecipazione a corsi di aggiornamento e formazione, con particolare riferimento a quelli attivati ad hoc dall Amministrazione sc olastica Eventuali collaborazioni prestate all interno dell istituzione scolastica Capacità organizzativa e abilità nella conduzione del lavoro di gruppo dimostrate in attività svolte nel contesto scolastico e/o in contesti diversi Anni di servizio prestati nella scuola Legislazione scolastica e contratto collettivo. I candidati dovranno poi dichiarare esplicitamente la propria disponibilità a: Partecipare a corsi di formazione specifici attivati eventualmente dall amministrazione scol astica permanere nell Istituto per l anno scolastico in corso collaborare con i colleghi. I docenti candidati alle funzioni obiettivo devono presentare, contestualmente alla domanda, un programma in cui siano specificati in modo dettagliato gli obiettivi che intendono raggiungere e i rispettivi indicatori di valutazione finale. N AREA 1 DEFINIZIONE DELL AREA GESTIONE DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA In base alle proposte dei dipartimenti, dei consigli di classe e delle deliberazioni del Collegio dei docenti la figura a) coordina e verifica la congruenza con il P.O.F. delle attività, progettate nell ambito degli indirizzi, connesse allo sviluppo ed all integrazione dei curricoli ( flessibilità,attività ontegrative facoltative,attività integrate scuola-lavoro,corsi di formazione integrata ) b) individua e predispone modalità di verifica, correzione e sviluppo delle scelte del P.O.F., anche in riferimento a standard già esistenti a livello nazionale RELAZIONI Docenti Coordinatori di dipartimento Coordinatori dei Consigli di classe.. Dirigente scolastico Collaboratori del Dirigente scolatico Coordinatori di indirizzo. Famiglie. Comitato dei genitori. CONOSCENZE E COMPETENZE NECESSARIE conoscenza del P.O.F. della scuola conoscenza dei curricoli conoscenza di procedure e tecniche di valutazione competenze relazionali e comunicative competenza progettuale e organizzativa 2 SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI La figura propone percorsi e fornisce supporto all attività dei docenti attraverso azioni di: a) tutoraggio dei nuovi docenti fornendo loro informazioni sulle finalità, sulla struttura organizzativa e sulle modalità operative dell istituzione scolastica b) gestione delle risorse informatiche e multimediali e informazione sull utilizzazione delle stesse, in particolar modo per Docenti Coordinatori dei Consigli di classe. Funzione obiettivo P.O.F.. Dirigente scolastico Collaboratori del Dirigente scolatico Coordinatori di indirizzo. Coordinatori di dipartimento Enti esterni Commissione biblioteca Competenze informatiche e multimediali; Competenze organizzative; Competenze nell reperire e trattare le risorse documentarie; Conoscenza della normativa sulla formazione; 12
13 3 4 informatiche e multimediali e informazione sull utilizzazione delle stesse, in particolar modo per la progettazione didattica e per la catalogazione del materiale librario e multimediale delle biblioteche; c) raccolta e riordino del materiale prodotto nello svolgimento dell attività educativa e didattica (archivio); d) analisi dei bisogni formativi e conseguente elaborazione di un piano di formazione; e) controllo della validità dei processi comunicati interni ed esterni e predisposizione di interventi di miglioramento. PROMOZIONE E COORDINAMENTO DI INTERVENTO E SERVIZIO PER GLI STUDENTI La figura recepisce le esigenze e le proposte, coordina e fornisce supporto alle attività e agli interventi rivolti agli studenti al fine di valorizzarne le attitudini in funzione della prevenzione della dispersione scolastica e del disagio. Gli ambiti di sua competenza sono i seguenti: a) Orientamento in ingresso. b) Orientamento e riorientamento legati all attuazione dell obbligo scolastico e formativo c) Attivazione di percorsi rivolti agli studenti nel campo della formazione professionale. d) Orientamento in itinere e eventuale gestione di interventi didattici integrativi e/o moduli passerella. e) C.I.C. (di cui è parte integrante con lo spicologo). f) Contatti con le famiglie per quanto concerne gli ambiti di sua competenza. REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI DI INTESA CON ENTI ED ISTITUZIONI ESTERNE La figura recepisce le esigenze e le proposte, coordina e fornisce supporto alle attività e agli interventi rivolti agli studenti al fine di valorizzarne le attitudini in funzione della prevenzione della dispersione scolastica e del disagio. Gli ambiti di sua competenza sono i seguenti: Coordinatori dei Consigli di classe. Psicologo. Funzione obiettivo P.O.F. Docenti Docente responsabile progetto dispersione. Dirigente scolastico Collaboratori del Dirigente scolatico Coordinatori di indirizzo. Famiglie. Comitato dei genitori. Enti esterni Coordinatori dei Consigli di classe. Psicologo. Funzione obiettivo P.O.F. Coordinatori di dipartimento. Docenti Coordinatori di indirizzo. Dirigente scolastico Collaboratori del Dirigente scolatico Famiglie. Comitato dei genitori. normativa sulla formazione; Conoscenza delle iniziative in tema di formazione attivate da IRRSAE e/o altri enti; Psicologia della comunicazione Conoscernza dei curricoli. Conoscenza della normativa (obbligo scolastico, continuità, riordino dei cicli, diversità ed handicap) Conoscenza dei progetti ministeriali per la scuola media superiore. Conoscenza delle iniziative locali sull orientamento. Conoscenza delle attività già svolte nell Istituzione scolastica e della relativa documentazione. Conoscenza dei metodi di indagine. Competenze gestionali. Competenze comunicativerelazionali. Conoscernza dei curricoli. Conoscenza della normativa (obbligo scolastico, continuità, riordino dei cicli, diversità ed handicap) Conoscenza dei progetti ministeriali per la scuola media superiore. 13
14 sua competenza sono i seguenti: a) Orientamento in uscita. b) Attività in collaborazione con enti esterni: - stages, - corsi di formazione integrata, - corsi aggiuntivi, - FIS, - allestimento mostre, - partecipazione concorsi, c) Contatti con le famiglie per quanto concerne gli ambiti di sua competenza. Enti esterni pubblici e privati per la scuola media superiore. Conoscenza delle iniziative locali sull orientamento. Conoscenza delle attività già svolte nell Istituzione scolastica e della relativa documentazione. Conoscenza della normativa sulla riforma degli studi universitari. Conoscenza delle opportunità offerte dal mondo del lavoro. Conoscenza dei metodi di indagine. Competenze gestionali. Competenze comunicativerelazionali. Nel caso vengano assegnate successivamente altre figure obiettivo (come successo nell anno sc olastico 2002/2003), le priorità individuate dalla commissione sono le seguenti: Ulteriore figura obiettivo: sdoppiamento dell area 4 REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI DI INTESA CON ENTI ED ISTITUZIONI ESTERNE In tal caso l eventuale figura aggiuntiva permetterebb e di differenziare gli interventi sui due Istituti NOTA Sarebbe auspicabile che tutte le figure e in particolare modo quella che si occupa della gestione del P.O.F., si avvalessero della collaborazione di un gruppo di lavoro. 14
15 REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DELLE AULE INFORMATICHE L aula informatica è un bene condiviso il cui utilizzo richiede responsabilità e conoscenze da parte degli utenti. L aula e le sue attrezzature non devono essere utilizzate senza la presenza di un docente responsabile che è tenuto a firmare il registro di presenza. Per poter accedere all aula informatica è necessario firmare comunque il registro di presenza. La priorità nell uso dell aula viene data alle lezioni delle classi (con precedenza a quelle indicate nell orario). L utilizzo delle macchine e del software deve sempre prevedere, da parte del docente, la possibilità di risalire al responsabile di eventuali danni o utilizzi inappropriati. Si deve sempre segnalare immediatamente al docente responsabile eventuali malfunzionamenti. Nel caso di desktop comuni è vietato cambiare sui PC l aspetto originale (configurazioni, sfondi, salvaschermi, tipi di caratteri, colori, ecc.) se non espressamente previsto dall attività didattica in svolgimento. E vietato creare, modificare o rinominare file, programmi, directory se non espressamente previsto dall attività didattica in svolgimento. E vietato installare ed utilizzare software senza la relativa licenza e comunque senza l esplicita autorizzazione del responsabile del laboratorio. E vietato collegare qualsiasi tipo di hardware ai PC senza esplicita autorizzazione del responsabile del laboratorio. E vietato utilizzare i lettori CD/DVD per ascoltare musica durante le lezioni se non espressamente previsto dall attività didattica in corso. È vietato introdurre o consumare cibo o bevande all interno dell aula informatica. Le postazioni vanno lasciate nelle stesse condizioni in cui sono state trovate. Indicazioni e precauzioni d uso Le procedure di accensione e di spegnimento del PC devono essere eseguite correttamente; in particolare non devono essere inseriti floppy, CD, DVD o altri supporti rimovibili prima dell accensione del computer e del caricamento del s istema operativo ed il computer non deve essere spento con floppy, CD, DVD o altri supporti rimovibili ancora inseriti. Non potendo garantire l integrità dei dati i propri elaborati devono essere salvati sui supporti rimovibili disponibili (floppy, chiavette USB, CD, DVD, ecc.) per evitare che vengano danneggiati o persi a seguito di successive attività didattiche o di manutenzione. In generale, a prescindere dalle aree di memorizzazione messe a disposizione degli utenti del Laboratorio (es. server centrali), la responsabilità di una corretta conservazione dei dati degli utenti ricade esclusivamente sugli utenti stessi. 15
16 NORME DI SICUREZZA E PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LABORATORI DI CHIMICA ISTITUTO TECNICO PER LE ATTIVITA SOCIALI G. D ANNUNZIO VIA BRASS N. 22 D.L. 19/9/94 N MODIFICATO DAL D.Lgs.242/96. 16
17 Premessa Nei laboratori chimici, per il particolare tipo di operazioni che vi si eseguono e per la particolarità delle apparecchiature e soprattutto delle sostanze che si utilizzano, è sempre da temere il pericolo di infortuni. Occorrerà quindi curare che la scelta e la disposizione degli ambienti e degli arredi, la organizzazione del lavoro in generale ed i procedimenti operativi adottati, i dispositivi di sicurezza disponibili e quelli in particolare che vengono utilizzati volta per volta, siano sempre rispondenti alla esigenza di minimizzare la possibilità di incidenti e di infortuni. Chi opera in un laboratorio chimico deve sempre tenere presente che oltre a salvaguardare la propria salute ed incolumità fisica, deve salvaguardare anche quella degli altri operatori, compagni, colleghi che utilizzano le stesse strutture ed attrezzature; per fare questo deve conoscere nel modo migliore tutto ciò che è oggetto del proprio lavoro, operazioni da eseguire, apparecchiature da usare, caratteristiche di pericolosità delle sostanze che vengono impiegate, i pericoli che possono derivare da certe operazioni e le norme per evitarli o minimizzarli, e per questo gli devono essere messi a disposizione tutti gli strumenti di informazione necessari. In particolare quando si eseguono reazioni non abbastanza conosciute o si trattano prodotti chimici nuovi, occorre abbondare nelle misure di sicurezza, considerando pericolosa qualsiasi sostanza di cui non si conoscono bene le caratteristiche. Un altro aspetto che deve essere sempre tenuto presente da chi opera in un laboratorio chimico è un corretto rapporto con le problematiche ambientali (scarichi, smaltimento dei rifiuti ecc.), sempre con l'obbiettivo prioritario di evitare danni alla propria ed alla altrui salute. Caratteristiche di progettazione degli spazi Muri, soffitti e pavimenti devono essere lisci, facili da pulire, impermeabili ai liquidi e resistenti ad agenti chimici e ai disinfettanti. Illuminazione adeguata, evitando riflessi e luce troppo forte. Superfici dei banconi unite ai muri con sostanze sigillanti, resistenti a sostanze chimiche e disinfettanti e impermeabili all acqua. Presenza di lavabi dotati di acqua corrente. Le porte devono rispondere agli standard antincendio, chiudendosi da sé e avere pannelli di ispezione. Disponibilità di un autoclave nel laboratorio o nello stesso edificio. Areazione possibilmente meccanica che assicuri un flusso d aria entrante senza ricircolo. Se non esiste areazione meccanica, le finestre devono essere apribili. Sistemi di sicurezza devono comprendere: o sistema antincendio o impianto elettrico di emergenza o illuminazione di emergenza o docce di emergenza o presidi di pronto soccorso o dotazione per il lavaggio degli occhi. 17
18 Misure generali di tutela Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza sono le stesse valide per tutti gli ambienti di lavoro e devono essere attuate tenendo presente l'ordine gerarchico di priorità richiamato nel D. Lgs 626/94: 1. valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza; 2. eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò non è possibile, loro riduzione al minimo; 3. riduzione dei rischi alla fonte; 4. programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche operative ed organizzative del laboratorio nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente di lavoro; 5. sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; 6. rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo; 7. priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; 8. limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; 9. utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro; 10. controllo sanitario (se è prevista la presenza del medico) dei lavoratori in funzione dei rischi specifici; 11. allontanamento del lavoratore dall'esposizione a rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona; 12. misure igieniche; 13. misure di protezione collettiva ed individuale; 14. misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato; 15. uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; 16. regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti; 17. informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro; 18. istruzioni adeguate ai lavoratori (gli studenti sono parificati ai lavoratori art. 2, comma 1, Legge 626/94). Principali norme di sicurezza Le principali norme di sicurezza da rispettare nei laboratori chimici sono le seguenti: 1. Le porte dei laboratori devono essere apribili verso l'esterno 2. Gli ingressi e le uscite, comprese quelle di sicurezza, devono essere facilmente accessibili ed adeguatamente segnalate ed i corridoi devono essere lasciati sgombri. 3. Le zone pericolose devono essere segnalate opportunamente. 4. Tutti gli impianti elettrici devono essere adeguati alla classificazione di rischio antideflagrante dei locali o strutture (per es. le cappe). 5. Tutti gli apparati elettrici devono avere il collegamento elettrico a terra. 6. I cavi elettrici (compresi quelli di alimentazione delle apparecchiature di laboratorio mobili), devono essere sempre adeguatamente protetti. 7. Gli estintori di incendio devono essere bene in vista e facilmente raggiungibili. 8. Ogni laboratorio deve disporre di doccia di emergenza e di docce oculari facilmente raggiungibili. 18
19 9. I Dispositivi di Protezione Individuale necessari devono essere sempre disponibili e facilmente accessibili. 10. La cassetta di pronto soccorso deve trovarsi in un luogo bene in vista e segnalato e deve essere sempre completa del necessario materiale di primo intervento. (D.P.R. 103 in vigore da agosto 2004) 11. Ogni locale deve essere bene aerato. 12. Le cappe da laboratorio devono essere adeguate al tipo di operazioni che si svolgono, e deve essere chiaramente indicato su ognuno di esse le operazioni per le quali sono utilizzabili (uso di solventi, manipolazione di sostanze tossiche ecc.). 13. Su ogni apparecchio telefonico devono essere indicati i numeri dell'ambulanza, dei VIGILI DEL FUOCO e del CENTRO ANTIVELENI. Norme elementari per la prevenzione degli infortuni Coloro che usano un comportamento inadeguato in laboratorio non mettono a repentaglio solo la propria salute, ma anche quella degli altri. 4.1 Accesso ai laboratori. L'accesso ai laboratori è consentito solo al Dirigente Scolastico, agli Insegnanti dei laboratori, agli Assistenti Tecnici e i Collaboratori Scolastici in organico nel laboratorio, agli studenti negli orari di svolgimento delle esercitazioni didattiche: tutte le altre persone che intendono accedere ai laboratori lo possono fare solo se sono presenti i docenti e gli assistenti tecnici operanti in quel laboratorio. Gli alunni non possono mai lavorare da soli in laboratorio, gli incidenti accadono senza preavviso e possono risultare fatali in mancanza di un soccorso immediato. 4.2 Comportamento in laboratorio 1. È proibito agli studenti accedere al laboratorio in assenza dell'insegnante o del personale preposto. 2. In laboratorio sono assolutamente proibiti scherzi di qualsiasi genere. 3. In laboratorio è assolutamente vietato bere, mangiare, fumare. 4. Nei laboratori e nei corridoi adiacenti non si deve correre, né aprire o chiudere violentemente le porte. 5. Sono proibiti tutti gli esperimenti non autorizzati o che non siano stati espressamente descritti e illustrati dall'insegnante. 6. Non sedersi o sdraiarsi mai sui banchi di lavoro. 7. I pavimenti ed i passaggi tra i banchi e verso le porte, le porte stesse, i corridoi e tutte le vie di fuga devono essere sempre tenuti sgombri, i cassetti e gli armadietti dei banchi devono essere tenuti chiusi (borse, libri abiti ombrelli ecc. devono essere lasciati negli appositi spazi al di fuori del laboratorio); 8. Sedie e sgabelli devono essere allontanate dal banco operativi durante l'esecuzione delle esercitazioni. 9. In laboratorio non si può accedere senza camice, chi ne fosse sprovvisto non potrà essere autorizzato a svolgere alcuna esercitazione, potrà invece essere impegnato dall'insegnante in altra attività didattica. 10. I camici devono essere lavati frequentemente e, comunque, ogni volta che si verifichino contaminazioni con sostanze pericolose. Gli indumenti di protezione da agenti chimici (camici con maniche lunghe, completo giacca con maniche lunghe e pantaloni, tuta intera con maniche lunghe) devono essere sempre scelti tenendo conto dell attività svolta, tuttavia ci sono alcune regole generali a cui attenersi: protezione delle parti anatomiche esposte che possono comprendere la base del collo, il busto, le braccia e le gambe; 19
20 i camici devono avere lunghezza almeno al di sotto del ginocchio; l indumento deve essere realizzato con maniche lunghe le cui estremità devono essere provviste di elastici e aderire ai polsi per impedire l esposizione della parte interna delle braccia; gli indumenti costituiti da più parti devono essere progettati in modo tale da garantire la protezione di tutte le prevedibili posture di lavoro; deve sempre essere assicurata una adeguata protezione lungo le parti di chiusura; gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di esposizione agli agenti biologici; gli indumenti devono sempre adattarsi alle esigenze lavorative e devono garantire il comfort durante tutto il periodo del loro impiego. 11. Gli alunni devono e avere con sé (in caso di effettiva necessità), nelle ore di laboratorio, gli occhiali ed i guanti di sicurezza messi a loro disposizione dalla direzione didattica, usarli e conservarli con le opportune precauzioni perché siano sempre efficienti e funzionali. 12. Gli alunni devono utilizzare tutti i necessari mezzi di protezione individuale e collettivi indicati dall'insegnante per la specifica esercitazione. 13. Coloro che usano lenti a contatto dovranno indossare occhiali di protezione. 14. I capelli lunghi devono essere tenuti raccolti e gli abiti devono essere ben allacciati. 15. I laboratori chimici ed i banchi di lavoro devono essere sempre ordinati e puliti, per diminuire il rischio di incidenti. 16. Usare gli appositi contenitori per smaltire gli oggetti di vetro rotti. 17. Non gettare mai scarti solidi negli scarichi dei lavelli. 18. Segnalare immediatamente agli insegnanti ogni incidente che si verifica, anche se di lieve entità e se non ha comportato infortuni. 4.3 Norme elementari per l'uso e manipolazione delle sostanze e preparati. 1. Tutte le sostanze e preparati utilizzati nei laboratori devono essere accuratamente etichettate con etichette riportanti tutte le indicazioni obbligatorie per legge (simboli di rischio, frasi di rischio e consigli di prudenza ecc.) 2. Tutte le sostanze e preparati utilizzati nei laboratori devono essere corredate di una apposita scheda di sicurezza conservata in un luogo apposito, noto ed accessibile a tutti gli operatori del reparto. (nessuno deve asportare le schede di sicurezza se non per una breve consultazione). 3. Prima di iniziare una nuova esercitazione leggere sempre attentamente l'etichetta e la scheda di sicurezza dei prodotti che si devono usare durante l'esercitazione e seguire le indicazioni d'uso ed i consigli di prudenza (non usare mai il contenuto di confezioni prive di etichetta o che non siano etichettate opportunamente). 4. Chiudere sempre bene i contenitori dei prodotti dopo l'uso. 5. Le sostanze conservate in frigorifero devono essere contenute in recipienti accuratamente sigillati (specie se trattasi di solventi volatili), ed etichettati con il nome della sostanza ed il nome dell'operatore. 6. È proibito conservare nei frigoriferi prodotti infiammabili o occorre conservarli in speciali frigoriferi antideflagranti. 7. Anche i campioni utilizzati per la analisi didattiche e per conto terzi devono essere tenute ben chiuse, accuratamente etichettate con il nome della sostanza, e dell'operatore. 8. Non assaggiare mai una qualsiasi sostanza in laboratorio, anche quelle apparentemente innocue. 9. Non aspirare mai liquidi con la bocca, usare pipette a stantuffo, propipette, dosatori ecc. (specie per le sostanze pericolose). 20
REGOLAMENTO QUADRO DEI SERVIZI
UNIVERSITA' DEGLI STUDI - L'AQUILA Sistema Bibliotecario di Ateneo REGOLAMENTO QUADRO DEI SERVIZI Approvato dal Consiglio per il Sistema Bibliotecario di Ateneo in data 12 dicembre 2005 REGOLAMENTO QUADRO
Dettagliregolamento scuola primaria e secondaria
regolamento scuola primaria e secondaria La mia biblioteca FINALITÀ ED OBIETTIVI GENERALI Sostenere e valorizzare gli obiettivi delineati nel progetto educativo e nel curriculo; Sviluppare e sostenere
DettagliDISPOSIZIONI GENERALI
Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Statale di Bosisio Parini Via A. Appiani, 10-23842 BOSISIO PARINI (LC) Tel.: 031 865644 Fax: 031 865440 e-mail: lcic81000x@istruzione.it
DettagliREGOLAMENTO DI UTILIZZO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA. Norme di accesso:
REGOLAMENTO DI UTILIZZO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA Norme di accesso: 1) L accesso al laboratorio di informatica è subordinato all accettazione del presente regolamento; 2) L accesso è riservato ai
DettagliMODALITA DI ACCESSO E DI UTILIZZAZIONE DEI LABORATORI DI INFORMATICA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO E DELLA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO OLGA ROVERE DI RIGNANO FLAMINIO (RM) A.S. 2011-2012 MODALITA DI ACCESSO E DI UTILIZZAZIONE DEI LABORATORI DI INFORMATICA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO E DELLA SCUOLA PRIMARIA
DettagliREGOLAMENTO DEI LABORATORI SCIENTIFICI
REGOLAMENTO DEI LABORATORI SCIENTIFICI Norme di sicurezza e prevenzione degli infortuni nei laboratori Redatto dall insegnante Responsabile dei Laboratori per l'applicazione del T.U.81/2008 e del D.Lgs
DettagliREGOLAMENTO NORME RELATIVE AL FUNZIONAMENTO, ALLA CONSULTAZIONE ED AL PRESTITO DELLE PUBBLICAZIONI
REGOLAMENTO NORME RELATIVE AL FUNZIONAMENTO, ALLA CONSULTAZIONE ED AL PRESTITO DELLE PUBBLICAZIONI Art. 1 Finalità La Biblioteca del Ministero dello Sviluppo Economico-Commercio Internazionale, denominata
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliB2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO Il presente regolamento definisce le modalità e i termini di erogazione del servizio di prestito presso la Biblioteca di Discipline Umanistiche. Il presente regolamento
DettagliI.C. ALDO MORO - CAROSINO a.s. 2012-2013 REGOLAMENTO DI UTILIZZO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA
I.C. ALDO MORO - CAROSINO a.s. 2012-2013 REGOLAMENTO DI UTILIZZO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA Norme di accesso: 1) l accesso al laboratorio di informatica è subordinato all accettazione del presente
DettagliREGOLAMENTO BIBLIOTECHE
REGOLAMENTO BIBLIOTECHE TITOLO 1 FINALITA E COMPITI Art. 1 Le biblioteche dell Istituto Comprensivo di Segni hanno lo scopo di: a) diventare parte integrante dei processi formativi della scuola, b) promuovere
DettagliNon è consentito ad estranei l utilizzo del laboratorio di informatica.
Il patrimonio strumentale presente nel laboratorio è un bene comune: come tale ogni utente è tenuto a rispettare le regole descritte per garantirne al meglio il funzionamento e l efficienza. Sarà inoltre
DettagliREGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA
REGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA Sommario Art. 1 Natura e fini Art. 2 Responsabilità e gestione Art. 3 Ricerca bibliografica, consultazione e lettura Art. 4 Prestito Art. 5 Orario di apertura e accesso
DettagliCOMUNE DI VILLANOVA MARCHESANA PROVINCIA DI ROVIGO STATUTO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI VILLANOVA MARCHESANA
COMUNE DI VILLANOVA MARCHESANA PROVINCIA DI ROVIGO STATUTO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI VILLANOVA MARCHESANA 1 TITOLO I DENOMINAZIONE, FINALITA E OBIETTIVI Art. 1 La Biblioteca Comunale è una struttura
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliISTITUTO MAGISTRALE STATALE ADELAIDE CAIROLI Liceo Linguistico Liceo delle Scienze Umane Liceo Musicale
1 di 5 GESTIONE BIBLIOTECA (Regolamento Generale) ISTITUTO MAGISTRALE STATALE ELAIDE CAIROLI Liceo Linguistico Liceo delle Scienze Umane Liceo Musicale PAVIA COPIA CONTROLLATA n. Data di revisione Rev.
DettagliNorme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita
Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliRegolamento per l utilizzo delle biblioteche scolastiche della provincia di Bolzano
1 Regolamento per l utilizzo delle biblioteche scolastiche della provincia di Bolzano Premessa Il sistema delle biblioteche scolastiche eroga i propri servizi secondo criteri di imparzialità, equità, inclusione
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliISTITUZIONE PUBBLICA CULTURALE BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA REGOLAMENTO DEI SERVIZI
ISTITUZIONE PUBBLICA CULTURALE BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA REGOLAMENTO DEI SERVIZI 1. GESTIONE L organizzazione della biblioteca civica Bertoliana è curata dal Direttore che svolge questo compito nel
DettagliREGOLAMENTO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA
REGOLAMENTO DEL LABORATORIO DI INFORMATICA 1. Il LICEO Madre Mazzarello promuove la piena e completa fruizione del laboratorio di informatica da parte degli alunni e dei docenti. Tale utilizzo deve garantire
DettagliREGOLAMENTO PER L USO DELLA SALA PROVE MUSICALE
REGOLAMENTO PER L USO DELLA SALA PROVE MUSICALE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 02/04/2013 REGOLAMENTO PER L USO DELLA SALA PROVE MUSICALE Art.1 Finalità L Amministrazione
DettagliTesti regolamentari dell istituzione G. Minguzzi
Testi regolamentari dell istituzione G. Minguzzi REGOLAMENTO DEL SERVIZIO BIBLIOTECARIO INTEGRATO DELLE BIBLIOTECHE C. GENTILI DELL ISTITUTO DI PSICHIATRIA, P. OTTONELLO DELL UNIVERSITÀ DI BOLOGNA E G.
DettagliIl Segretario generale
Il Segretario generale Visto il Regolamento per l organizzazione ed il funzionamento degli uffici amministrativi e degli altri uffici con compiti strumentali e di supporto alle attribuzioni della Corte
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliSECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI BIBLIOTECA FACOLTA DI INGEGNERIA REGOLAMENTO INTERNO. Titolo I Funzioni, strutture e personale
SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI BIBLIOTECA FACOLTA DI INGEGNERIA REGOLAMENTO INTERNO Titolo I Funzioni, strutture e personale Art. 1 Finalità del regolamento Il presente regolamento disciplina
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliRUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO
RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO QUALIFICA RUOLO FUNZIONI E MANSIONI DIRIGENTE SCOLASTICO DATORE DI LAVORO Definisce gli interventi, le priorità, le necessità finanziarie, riguardo
DettagliRegolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi
Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi PREMESSA L articolo 6 del Regolamento per la formazione professionale continua dell Ordine territoriale di Catania,
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI INTERNET NELLE BIBLIOTECHE
Commento [POLI PR1]: COMUNE DI TREMEZZINA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI INTERNET NELLE BIBLIOTECHE Approvato con deliberazione N. 23 del 02.04.2014 SOMMARIO 1. Obiettivi del servizio 2. Qualità dell informazione
DettagliCOMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza
REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)
TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL
DettagliComune di Limido Comasco
Comune di Limido Comasco Provincia di Como REGOLAMENTO DEL SERVIZIO INTERNET DELLA BIBLIOTECA approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 039 del 30/09/2009 1. Obiettivi del servizio 1.1 Il Comune
DettagliREGOLAMENTO DEL LABORATORIO MULTIMEDIALE
allegato n. 2 LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Liceo delle Scienze Sociali, Liceo Socio-Pedagogico Trav. Galileo Galilei - 81034, Mondragone (CE) Tel. 0823
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
Dettagli5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI
5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla
DettagliREGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL COMPUTER E DEL SERVIZIO DI INTERNET BIBLIOTECA COMUNALE DI PIANENGO
REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL COMPUTER E DEL SERVIZIO DI INTERNET BIBLIOTECA COMUNALE DI PIANENGO Presso la Biblioteca Comunale di Pianengo è istituito, con D. G. n., un servizio di utilizzo del computer
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO
DettagliREGOLAMENTO DI ACCESSO A INTERNET PRESSO IL SERVIZIO BIBLIOTECA CIVICA PATRIMONIO STUDI
Regolamento approvato con GC n. 77 del 21/10/2005. REGOLAMENTO DI ACCESSO A INTERNET PRESSO IL SERVIZIO BIBLIOTECA CIVICA PATRIMONIO STUDI 1 Obiettivi del servizio Il servizio Internet consente alla Biblioteca
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliDomanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.
Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA
DettagliBIBLIOTECA CIVICA DI MANIAGO Regolamento utilizzo servizio Internet
BIBLIOTECA CIVICA DI MANIAGO Regolamento utilizzo servizio Internet Art. 1 Obiettivi del servizio La Biblioteca Civica del Comune di Maniago riconosce l utilità dell informazione elettronica per il soddisfacimento
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliREGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI
REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado
DettagliCOMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA
COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 22/12/2010 MODIFICATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO
DettagliMOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI
MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI L istituzione scolastica Polo Valboite, nell intento di favorire l educazione interculturale e nella convizione che gli scambi internazionali rappresentino una risorsa
DettagliTITOLO VII : REGOLAMENTO DEI LABORATORI DI INFORMATICA
TITOLO VI : REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA Art.71 (Norme generali).la biblioteca è luogo finalizzato alla consultazione e al prestito dei testi, all uso didattico con sussidi multimediali e di rete, allo
DettagliConvenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...
Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto
DettagliProt. 3806 /A23 del 3/12/2015. Ai Responsabili dei Laboratori di Fisica, Informatica, Chimica. Oggetto: divulgazione regolamenti di laboratorio.
Oggetto: divulgazione regolamenti di laboratorio. Ai Responsabili dei Laboratori di Fisica, Informatica, Chimica In ottemperanza alle indicazioni relative alla sicurezza nei posti di lavoro (D.Lgs. 81/08),
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliREGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA ED ACCESSO
REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA ED ACCESSO MEDIANTE TESSERA MAGNETICA PRESSO LE RESIDENZE UNIVERSITARIE DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE Art. 1 Ambito di applicazione
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4
1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato
DettagliTECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo
DettagliREGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.
REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante
DettagliFormazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011
Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliALLEGATO L: REGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA
ALLEGATO L: REGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA La biblioteca scolastica fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell'attuale società dell'informazione e conoscenza.
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliRegolamento della Biblioteca del Liceo Ginnasio E.Q.Visconti
Regolamento della Biblioteca del Liceo Ginnasio E.Q.Visconti PREMESSA Il presente regolamento, approvato dal C. d I in data 18 Settembre 2014, ha carattere transitorio, valido fino al completamento dei
DettagliUniversità di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno
Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa
DettagliIstituto di Istruzione Secondaria Superiore UGO FOSCOLO
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore UGO FOSCOLO LICEO CLASSICO - LICEO SCIENTIFICO-LICEO LINGUISTICO Via Pirandello, 6 92024 CANICATTI (AG) agis00100x@istruzione.it agis00100x@pec.istruzione.it
DettagliCOMUNE DI PALAZZUOLO SUL SENIO Provincia di FIRENZE
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DI SALE E LOCALI APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 38 DEL 29 LUGLIO 2002 \\Srv2\Ufficio\REGOLAMENTI E CONVENZIONI\regolamenti per sito\reg. USO
DettagliComune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale
Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
Dettagli1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013
I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371
DettagliCOMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP 02041 e-mail: comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) 63026-63064 / Fax 63710 REGOLAMENTO
COMUNE DI CASPERIA ( Provincia di Rieti ) CAP 02041 e-mail: comunedicasperia@libero.it Tel. (0765) 63026-63064 / Fax 63710 REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 36 DEL
DettagliREGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA DEL TERESIANUM
REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA DEL TERESIANUM 1. UTENTI E MODALITÀ DI ACCESSO La Biblioteca del Teresianum è aperta a: utenti istituzionali: professori e studenti della Facoltà e dell Istituto; utenti esterni:
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliREGOLAMENTO BIBLIOTECA
REGOLAMENTO BIBLIOTECA di INGEGNERIA Art. 1) Art.2) Art. 3) Art. 4) Art. 5) Art. 6) Art. 7) Art. 8) La Biblioteca di Ingegneria mette a disposizione dell utenza un organica raccolta di periodici, libri
DettagliCOMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA
COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DEI LOCALI PRESSO IL CENTRO CULTURALE COMUNALE sito in Via PONTE CAPO (Palazzo Ex Scuola Media) Approvato con deliberazione
DettagliSOMMARIO. Destinatario pag. 3. Normativa di riferimento pag. 3. Finalità del progetto pag. 3. Obiettivi generali pag. 3
1 SOMMARIO Destinatario pag. 3 Normativa di riferimento pag. 3 Finalità del progetto pag. 3 Obiettivi generali pag. 3 Obiettivi educative e didattici pag. 3 Obiettivi specifici di apprendimento pag. 4
DettagliRegolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica
www.comune.bottanuco.bg.it Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 40 del 29.9.2005 e modificato con deliberazione di Consiglio
DettagliREGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliISTITUTO PROFESSIONALE
Via Resistenza,800 41058 Vignola (Modena) tel. 059 771195 fax. 059 764354 e-mail: mois00200c@istruzione.it www.istitutolevi.it ISTITUTO PROFESSIONALE MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA (con qualifica di
DettagliISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE L. AMABILE Via De Concilii, 13 83100 AVELLINO Tel. 0825.1643241 Fax 0825. 1643242 E-mail: AVTD03000B@istruzione.it PEC: AVTD03000B@PEC.ISTRUZIONE.IT Sito web: www.itcamabile.it
DettagliOrganizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia
Organizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia MAGNIFICO RETTORE Servizio di Prevenzione e Protezione MC EQ TSL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE e PROTEZIONE ASPP ASPP ASPP ASPP RESPONSABILE
DettagliRegolamento alunni della Scuola Primaria
Regolamento alunni della Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO DI FICARAZZI Cortile Giallombardo - 90010 FICARAZZI La Scuola, come ogni società esistente, richiede il rispetto di regole chiare e precise
DettagliNotiziario n. 2 12 ottobre
Notiziario n. 2 12 ottobre 17 OTTOBRE: Assemblee di classe Come da calendario scolastico, sono convocate le ASSEMBLEE DI CLASSE della scuola primaria Vanzo per Sabato 17 ottobre : 8:45 classe prima 9:30
DettagliCOMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.
COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI
DettagliFunzioni di gestione degli interventi: esperti
Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell
DettagliMODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI
Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliCOMUNE DI PREGNANA MILANESE Provincia di Milano SETTORE EDUCATIVO - CULTURALE
ASSESSORATO ALLO SPORT REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI E DI ALTRE STRUTTURE COMUNALI SOMMARIO 1. Scopo del Regolamento. 2. Impianti, Spazi e Strutture utilizzabili. 3. Soggetti autorizzati
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliCOMUNE DI MESSINA Regolamento della Biblioteca Giuridica
COMUNE DI MESSINA Regolamento della Biblioteca Giuridica Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del del 9/2/05 pubblicata all albo pretorio dal 20/2/05 Ripubblicato dal 3/3/05 al 18/3/05
DettagliComune di Morlupo Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA
Comune di Morlupo Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera di consiglio comunale n 33 del 08.08.2007 INDICE Art. 1 Oggetto del servizio Art.
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO
ALLEGATO D DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) LOTTO.. A) ANAGRAFICA DELL APPALTO CONTRATTO. DATORE DI LAVORO COMMITTENTE : MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliProtocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5
PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità
DettagliSICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO
LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del
Dettagli