Dall autocertificazione alle procedure standardizzate: la valutazione dei rischi nelle aziende fino a 10 dipendenti. Bacchetta Adriano Paolo

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1 Dall autocertificazione alle procedure standardizzate: la valutazione dei rischi nelle aziende fino a 10 dipendenti Bacchetta Adriano Paolo Partner Nazionale della Campagna EU-OSHA

2 La campagna «Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi» si inserisce nell attuale campagna europea «Ambienti di lavoro sani e sicuri», che ha permesso di ottenere risultati considerevoli nell ambito della sicurezza e della salute sul lavoro nell Unione europea e oltre. Benché la responsabilità della sicurezza e della salute spetti in primis al management aziendale, i risultati più efficaci si ottengono sempre dalla collaborazione attiva con i lavoratori e con i loro rappresentanti. Per questo motivo la campagna è caratterizzata da due elementi principali. Innanzitutto, incoraggia il management aziendale a dare prova di leadership nell ambito della sicurezza e della salute consultandosi apertamente con i lavoratori e seguendo le migliori strategie disponibili in materia di prevenzione dei rischi. In secondo luogo, incoraggia i lavoratori e i loro rappresentanti a condividere idee e a collaborare attivamente con il management aziendale al fi ne di migliorare la sicurezza e la salute per tutti. La campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri» è sostenuta dalle presidenze del Consiglio dell UE, dal Parlamento europeo, dalla Commissione europea nonché dalle parti sociali europee ed è coordinata a livello nazionale dalla rete di focal point dell Agenzia (

3 Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi è la base dell approccio europeo per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Vi sono valide ragioni per questo: se il processo di valutazione dei rischi viene condotto in maniera inadeguata o se tale processo, che costituisce il punto di partenza dell approccio alla gestione della salute e della sicurezza, non viene realizzato affatto, è poco probabile che siano individuate o messe in atto misure preventive appropriate.

4 Valutazione dei rischi La Commissione europea ha elaborato linee guida per aiutare gli Stati membri, i datori di lavoro e i lavoratori a ottemperare agli obblighi a loro derivanti in materia di valutazione dei rischi ai sensi della direttiva quadro 89/391/CEE.

5 La valutazione dei rischi dovrebbe essere strutturata e applicata in maniera tale da consentire ai datori di lavoro di: individuare i pericoli presenti sul lavoro e valutare i rischi associati a questi pericoli; stabilire quali misure adottare per proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti e degli altri lavoratori, nel rispetto dei requisiti di legge; valutare i rischi allo scopo di una scelta informata delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o dei preparati chimici utilizzati nonché per allestire al meglio l'ambiente di lavoro e garantire un'organizzazione ottimale dell'attività; verificare che le misure messe in atto siano adeguate; dare un ordine di priorità a eventuali altre misure ritenute necessarie a seguito della valutazione; dimostrare a se stessi, alle autorità competenti, ai lavoratori e ai loro rappresentanti di aver considerato tutti i fattori pertinenti all'attività e di aver raggiunto un giudizio valido e informato dei rischi e delle misure necessarie per salvaguardare la salute e la sicurezza; garantire che le misure preventive e i metodi di lavoro e di produzione, ritenuti necessari e attuati in funzione di una valutazione dei rischi, migliorino il livello di protezione dei lavoratori.

6 D.Lgs. 626/94 ART. 3 Misure generali di tutela 1) Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori sono: a) valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza; ART. 4 Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell attività dell azienda ovvero dell unità produttiva, valuta tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro.

7 D.Lgs. 626/94 ART. 4 Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto 2. All esito della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro elabora un documento contenente: a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; b) l individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a); c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. 3. Il documento è custodito presso l azienda ovvero l unità produttiva..

8 D.Lgs. 626/94 ART. 4 Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto 9. Per le piccole e medie aziende, con uno o più decreti da emanarsi entro il 31/3/1996 da parte dei Ministri del lavoro e della previdenza sociale, dell industria, del commercio e dell artigianato e della sanità, sentita la commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l igiene del lavoro, in relazione alla natura dei rischi e alle dimensioni dell azienda, sono definite procedure standardizzate per gli adempimenti documentali di cui al presente articolo. Tali disposizioni non si applicano alle attività industriali di cui all articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n 175, e successive modifiche, soggette all obbligo di dichiarazione o notifica ai sensi degli articoli 4 e 6 del decreto stesso, alle centrali termoelettriche, agli impianti e laboratori nucleari, alle aziende estrattive ed altre attività minerarie, alle aziende per la fabbricazione e il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni, e alle strutture di ricovero e cura sia pubbliche sia private.

9 D.Lgs. 626/94 ART. 4 Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto 11. Fatta eccezione per le aziende indicate nella nota (1) dell Allegato I, il datore di lavoro delle aziende familiari, nonché delle aziende che occupano fino a dieci addetti non è soggetto agli obblighi di cui ai commi 2 e 3, ma è tenuto comunque ad autocertificare per iscritto l avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi e l adempimento degli obblighi ad essa collegati. L autocertificazione deve essere inviata al rappresentante per la sicurezza. Sono in ogni caso soggette agli obblighi di cui ai commi 2 e 3 le aziende familiari nonché le aziende che occupano fino a dieci addetti, soggetti a particolari fattori di rischio, individuate nell ambito di specifici settori produttivi con uno o più decreti del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri della sanità, dell industria, del commercio e dell artigianato, delle risorse agricole alimentari e forestali e dell interno, per quanto di rispettiva competenza.

10 Peraltro da subito la questione autocertificazione è stato aggetto di ampio dibattito in ambito giurisprudenziale. Es. nella sentenza di Cassazione Penale n del 15 giugno 2011 si è evidenziato come quanto prevista dall art 4 comma 11 del D.Lgs. 626/94 (ripreso, in continuità normativa, dall art. 29, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008) non fosse da interpretarsi come un esonero per il datore di lavoro di predisporre e tenere un documento di valutazione, ovvero che il datore di lavoro delle aziende con meno di dieci addetti non fosse soggetto agli obblighi di cui ai commi 2 e 3 e quindi fosse esonerato dal predisporre e tenere un documento di valutazione dei rischi più complesso previsto da tali commi. Il datore di lavoro con meno di dieci dipendenti deve predisporre e tenere il documento di valutazione dei rischi, sebbene con contenuti meno analitico di cui al comma 1.

11 D.Lgs. 81/08 Articolo 15 - Misure generali di tutela 1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall articolo 28;

12 D.Lgs. 81/08 Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavorocorrelato, secondo i contenuti dell Accordo Europeo dell 8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro e i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili, come definiti dall articolo 89, comma 1, lettera a), del presente decreto, interessati da attività di scavo.

13 D.Lgs. 81/08 Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi 2. Il documento di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione; b) l indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a); c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; d) l individuazione delle procedure per l attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; f) l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

14 D.Lgs. 81/08 Articolo 29 - Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi 5. I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all articolo 6, comma 8, lettera f). Fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministeriale di cui all articolo 6, comma 8, lettera f), e, comunque, non oltre il 30 giugno 2013, gli stessi datori di lavoro possono autocertificare l effettuazione della valutazione dei rischi. Quanto previsto nel precedente periodo non si applica alle attività di cui all articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d) nonché g). 6-bis. Le procedure standardizzate di cui al comma 6, anche con riferimento alle aziende che rientrano nel campo di applicazione del titolo IV, sono adottate nel rispetto delle disposizioni di cui all articolo 28.

15 D.Lgs. 81/08 Articolo 6 - Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro comma 8 lettera f) elaborare, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi di cui all articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore. Tali procedure vengono recepite con Decreto dei Ministeri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e dell interno acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano;

16 Il Datore di lavoro in collaborazione con il RSPP (se diverso dal Datore di lavoro) e il Medico competente, ove previsto (art.41 D.Lgs. 81/08 s.m.i.), effettuerà la valutazione dei rischi aziendali e la compilazione del documento, previa consultazione del RLS/RLST, tenendo conto di tutte le informazioni in suo possesso ed eventualmente di quelle derivanti da segnalazioni dei lavoratori, secondo i passi di seguito riportati: 1) descrizione dell azienda, del ciclo lavorativo e delle mansioni 2) identificazione dei pericoli presenti in azienda 3) valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate 4) definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza

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19 Per ogni passo è stato predisposto un modulo nell ambito del quale riportare i dati raccolti nell ambito della valutazione

20 Per ogni passo è stato predisposto un modulo nell ambito del quale riportare i dati raccolti nell ambito della valutazione

21 Per ogni passo è stato predisposto un modulo nell ambito del quale riportare i dati raccolti nell ambito della valutazione

22 Ciò premesso Oltre alla solita querelle sull entrata in vigore dell obbligo di adozione delle procedure standardizzate Procedure standardizzate Vs art. 28 Nell ambito dello schema di valutazione dei rischi non sono presenti sezioni relative ai rischi connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale Non presentano uno schema di valutazione quantitativa del rischio (da cui la necessaria identificazione delle priorità di intervento) Appaiono sbilanciate nei riguardi dei rischi connessi ad attività che si svolgono in opifici industriali con sede fissa Sembrano trascurare il contesto in cui è ubicata l azienda (es. rischi indotti dalla vicinanza con uno stabilimento soggetto a dichiarazione/notifica) Nessun riferimento esplicito a procedure operative in condizioni di esercizio e di emergenza ecc..

23 Ciò premesso Procedure standardizzate.. Vs.. Procedure semplificate Le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi così come elaborate non sono procedure semplificate ovvero non rappresentano uno strumento utilizzabile da un datore di lavoro, privo di approfondite competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Procedure standardizzate Vs art. 6 comma 8 lettera f) Le procedure standardizzate, secondo quanto previsto dal Decreto 81/08, dovevano essere predisposte tenendo conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore. Capitolo 1 - La fase di lavorazione Capitolo 5 - Gli interventi Capitolo 2 - Attrezzature, macchine, impianti Capitolo 6 - Appalto a ditta esterna Capitolo 3 - Il fattore di rischio Capitolo 4 -Il danno atteso Capitolo 7 - Riferimenti legislativi Capitolo 8 -Il rischio esterno La banca dati dei "Profili di Rischio di Comparto" è strumento operativo di supporto ed indirizzo alla valutazione dei rischi aziendale e raccoglie le informazioni sui rischi in ogni singola fase del ciclo produttivo direttamente osservato in un insieme di imprese che rappresentano il comparto sul territorio.

24 Ciò premesso L ideale sarebbe stato poter disporre di uno strumento articolato, specifico per comparto e calibrato in funzione dei rischi noti - per settore e per mansione - centrato prioritariamente verso la prevenzione dei rischi che, sulla base dei dati statistici rilevati a livello nazionale, rappresentano la principale causa di infortunio sia nel nostro paese sia a livello europeo. Fonte: rapporto Osservatorio infortuni Vega Engineering 2011

25 Strumenti di valutazione del rischio La gamma degli strumenti e delle metodologie a disposizione per valutare il rischio, onde consentire ad aziende e organizzazioni di sondare i rispettivi rischi in termini di salute e di sicurezza, è molto varia. Nella scelta di un metodo entrano in gioco elementi come le condizioni del luogo di lavoro, la forza lavoro, il tipo di attività lavorative e di attrezzature, le caratteristiche proprie di ciascun luogo di lavoro nonché ogni eventuale rischio specifico. Gli strumenti più utilizzati per la valutazione del rischio sono le liste di controllo, efficaci per individuare i pericoli. Altri tipi di ausili comprendono: guide, documenti di orientamento, manuali, opuscoli, questionari e "supporti interattivi" (software interattivi gratuiti, fra cui applicazioni scaricabili, solitamente specifiche per ciascun settore). Si tratta di strumenti applicabili sia a rischi generici che settoriali. L'Agenzia ha messo a punto una banca dati degli strumenti per la valutazione del rischio che raccoglie esempi da tutta Europa. La banca dati è aggiornata periodicamente. Sono disponibili diverse chiavi di ricerca per reperire strumenti di valutazione del rischio, fra cui l'argomento trattato, il settore o il paese. ( hesaurus2=&submit=cerca)

26 Online interactive Risk Assessment

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35 4. Action Plan Evaluation outcome. Select a standard solution.

36 Fields are filled in automatically

37 Add a measure and fill in the fields.

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40 Grazie dell attenzione Bacchetta Adriano Paolo Partner Nazionale della Campagna EU-OSHA

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