Le relazioni pubbliche a supporto del marketing (Marketing PR)
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1 Le relazioni pubbliche a supporto del marketing (Marketing PR) 12 dicembre 2014 Toni Muzi Falconi Lara Pontarelli Fabio Ventoruzzo
2 Cosa sono Applicazione di metodi e strumenti di rp che contribuiscono al raggiungimento di specifici obiettivi di marketing di un organizzazione creando, sviluppando e mantenendo relazioni a due vie, tendenzialmente simmetriche con tutti gli stakeholder della filiera del mercato, fino al consumatore finale
3 MKTG PR in Italia Considerate separate dalle Financial PR*, non superano il 30% del mercato contro l oltre 50% di Paesi dove le relazioni pubbliche sono mature (GB, USA). *tuttavia, le attività rivolte al mercato retail sono decisamente vicine alle Marketing PR
4 Le ragioni di uno scarso sviluppo Apertura del mercato delle RP verso il Marketing: - USA anni 50 - Italia anni 80 Diverse le dinamiche sociali, culturali, politiche Fino agli inizi degli anni 80 in Italia le stesse agenzie RP preferiscono orientare il mercato verso le attività istituzionali e corporate per poi svolgere nel marketing pr soprattutto attività di product publicity. Anni 90, riposizionamento in ritardo rispetto agli altri Paesi e al mercato: ricorso alla Comunicazione Integrata (mix fra pubblicità, rp, promozione e direct response).
5 Alcune applicazioni Oltre al supporto nella definizione delle strategie, le Mktg PR servono anche da supporto operativo: - Per creare interesse sul mercato per nuovi prodotti prima del loro lancio pubblicitario (effetto teaser buzz o viral mktg) - Per creare interesse sul mercato per prodotti che non saranno accompagnati da una campagna pubblicitaria - Per rivitalizzare interesse del mercato di prodotti esistenti - Mantenere la leadership di una marca sul mercato - Per creare interesse intorno alla pubblicità di una marca - Per creare interesse intorno alla promozione o al packaging di una marca
6 Le relazioni con la comunità finanziaria (Financial & Investor PR)
7 Cosa sono Attività di coordinamento e gestione delle relazioni che una organizzazione intrattiene con i pubblici influenti capaci di condizionare l andamento di un titolo o il valore dell organizzazione sul mercato
8 I pubblici influenti Istituzioni finanziarie Autorità di regolazione del mercato finanziario I giornalisti economico-finanziari Investitori istituzionali Azionisti individuali Dipendenti azionisti Manager che determinano le performance dell organizzazione sui mercati Mercato retail (singoli investitori al dettaglio)
9 Gli obiettivi Fornire ai diversi pubblici influenti (analisti e investitori) informazioni chiare, precise, utili e tempestive Dare continuità all approccio (essere proattivi, disciplinati, stile della casa, trasparente o prudente, ) Garantire la continuità/coerenza del messaggio (one voice) Gestire la continuità nelle relazioni Creare interesse da parte di investitori istituzionali con orizzonte temporale medio-lungo Garantire la coerenza con le altre aree della comunicazione Creare valore per diverse classi di interesse (azionisti, fornitori, management, dipendenti, clienti, rete) Creare un marchio finanziario riconoscibile e forte
10 Un avvertenza LA COMUNICAZIONE FINANZIARIA NON È (SOLAMENTE) L ILLUSTRAZIONE - SEPPURE CORRETTA E VERITIERA DI DATI E CIFRE CHE SI RIFERISCONO AL PASSATO, MA È LA CAPACITÀ DELL IMPRESA DI COMUNICARE LE SUE ASPETTATIVE E QUINDI DI ORIENTARE LE SCELTE DELL INVESTITORE l investitore ripone le sue scelte sulle informazioni che riceve e sulla credibilità che attribuisce a queste informazioni
11 Come si attuano Relazioni con i media economico-finanziari: assicurare all impresa una visibilità costante e qualificata sui mezzi di informazione attraverso: creazione di un sistema di relazioni fra l imprenditore e/o il suo top management ed i giornalisti economico-finanziari realizzazione e divulgazione di strumenti informativi organizzazione di conferenze ed incontri con la stampa gestione della comunicazione dovuta informazione volontaria Relazioni con gli investitori (Investor Relations): promuovere un immagine credibile tra gli addetti ai lavori attraverso: avvio di relazioni con gli analisti finanziari avvio di rapporti ed iniziative tese a rafforzare e/o affermare la visibilità dell impresa presso la comunità degli affari ideazione di strumenti di verifica dell efficacia degli interventi di comunicazione e di controllo periodici
12 Gli strumenti Informazione dovuta: relazioni di bilancio semestrali, comunicati obbligatori per legge Informazione volontaria: trimestrali, comunicati stampa, pubblicità, lettere agli azionisti, newsletter, internet Relazioni con gli investitori: road show, incontri presentazione, extranet, RENDICONTAZIONE CONTINUA MULTICANALE, MULTISTAKEHOLDER
13 Le relazioni con la comunità finanziaria in Italia ANNI 70: istituzione della CONSOB ANNI 80: primi fondi di investimento; reti di vendita delle banche primi analisti finanziari nascita AIAF ANNI 90: privatizzazioni grandi banche nazionali e aziende IRI 2005
14 La Carta dei doveri Il Consiglio nazionale dal febbraio 2005 ha invitato i comitati di redazione e i direttori ad aprire un tavolo di confronto sui temi della trasparenza con l'obiettivo di arrivare all'approvazione di un codice di autoregolamentazione interno che adatti eventualmente la Carta alle peculiarità della testata e ne allarghi la portata ad altri temi come la trasparenza sull'assetto proprietario nonché dei principali inserzionisti pubblicitari. Obiettivo principale di tale confronto è quello di ottenere la pubblicazione degli azionisti di controllo nella gerenza del giornale e in modo adeguato nel settore audiovisivo. La Carta dei doveri per i giornalisti dell'informazione economica e finanziaria è stata approvata l'8 febbraio 2005 dal Consiglio nazionale dell'ordine. Il testo integra ed amplifica le norme in materia già contenute nella Carta dei doveri del luglio 1993.
15 La Carta dei doveri 1) Il giornalista riferisce correttamente, cioè senza alterazioni e omissioni che ne alterino il vero significato, le informazioni di cui dispone, soprattutto se già diffuse dalle agenzie di stampa o comunque di dominio pubblico. L'obbligo sussiste anche quando la notizia riguardi il suo editore o il referente politico o economico dell'organo di stampa. 2) Non si può subordinare in alcun caso al profitto personale o di terzi le informazioni economiche e finanziarie di cui si sia venuti a conoscenza nell'ambito della propria attività professionale né si può turbare l'andamento del mercato diffondendo fatti o circostanze utili ai propri interessi.
16 La Carta dei doveri 3) Il giornalista non può scrivere articoli che contengano valutazioni relative ad azioni o altri strumenti finanziari sul cui andamento borsistico abbia in qualunque modo un interesse finanziario, né può vendere o acquisire titoli di cui si stia occupando professionalmente nell'ambito suddetto o debba occuparsene a breve termine. 4) Il giornalista rifiuta pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, vacanze gratuite, regali, facilitazioni o prebende da privati o enti pubblici che possano condizionare il suo lavoro e la sua autonomia o ledere la sua credibilità e dignità professionale.
17 La Carta dei doveri 5) Il giornalista non assume incarichi e responsabilità in contrasto con l'esercizio autonomo della professione, né può prestare nome, voce e immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la credibilità e autonomia professionale. Sono consentite, invece, a titolo gratuito, analoghe iniziative volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali o comunque prive di carattere speculativo. 6) Il giornalista, tanto più se ha responsabilità direttive, deve assicurare un adeguato standard di trasparenza sulla proprietà editoriale del giornale e sull'identità e gli eventuali interessi di cui siano portatori i suoi analisti e commentatori esterni in relazione allo specifico argomento dell'articolo. In particolare va ricordato al lettore chi è l'editore del giornale quando un articolo tratti problemi economici e finanziari che direttamente lo riguardino o possano in qualche modo favorirlo o danneggiarlo.
18 La Carta dei doveri 7) Nel caso di articoli che contengano raccomandazioni d'investimento elaborate dallo stesso giornale va espressamente indicata l'identità dell'autore della raccomandazione (sia esso un giornalista interno o un collaboratore esterno). Occorre inoltre, nel rispetto delle norme deontologiche già in vigore sulla affidabilità e sulla pubblicità delle fonti, che per tutte le proiezioni, le previsioni e gli obiettivi di prezzo di un titolo siano chiaramente indicate le principali metodologie e ipotesi elaborate nel formularle e utilizzarle. 8) La presentazione degli studi degli analisti deve avvenire assicurando una piena informazione sull'identità degli autori e deve rispettare nella sostanza il contenuto delle ricerche. In caso di una significativa difformità occorre farne oggetto di segnalazione ai lettori.
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