Nel 2006 con circolare ministeriale n.24 del 1 marzo, il ministero dell istruzione e dell Università e della Ricerca emanava le linee guida per l acco

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22 Linee guida Per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri Febbraio 2014

23 Nel 2006 con circolare ministeriale n.24 del 1 marzo, il ministero dell istruzione e dell Università e della Ricerca emanava le linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri Obbiettivo quello di orientamenti condivisi sul piano culturale ed educativo e di dare suggerimenti di carattere organizzativo e didattici.

24 I minori stranieri sono persone titolari di diritti e doveri La dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, all art. 2 afferma che: Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente dichiarazione, senza distinzione di razza, di colore, di sesso..

25 La tutela del diritto di accesso a scuola del minore straniero trova la sua fonte normativanella legge sull immigrazione n.40 del 6 marzo 1998 enel decreto legislativon. 286 del 25 luglio 1998 La legge n.189 del 30 luglio 2002 ha confermato le procedure di accoglienza degli alunni stranieri a scuola; il quadro normativo imperniato sull autonomia, regolata dal DPRn.275/99, ha consentito soluzioni flessibili adatte al particolare contestoin cui opera ciascuna scuola.

26 La legge di riforma dell ordinamento scolastico, n.53/2003, contiene poi elementi idonei allo sviluppo delle potenzialità di tuttti gli allievi attraverso la personalizzazione dei piani di studio per la costruzione di percorsi educativi adeguati. Il documento La via italiana per la scuola interculturale e l integrazione degli alunni stranieri nel dicembre 2006, definisce i principi e le azioni fondamentali per un possibile modello italiano. Il documento del 2012, indicazioni per il curricolo dell infanzia e del primo ciclo di istruzione, confermala scelta dell educazione interculturale.l intercultura è già oggi il modello che permette a tutti i bambini il riconoscimento del reciproco e dell identità di ciascuno.

27 Indicazioni operative E proficua un equilibrata distribuzione delle iscrizioni attraverso un intesa tra le scuole organizzata in reti di scuole, e una collaborazione mirata con gli enti locali, avendo come riferimento normativo l art.7 del DPR.275/1999. L orientamento più diffuso è quello di favorire l eterogeneità delle cittadinanze.

28 Accoglienza Per accoglienza si intende l insieme degli adempimenti e dei provvedimenti attraverso i quali viene formalizzato il rapporto dell alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica.

29 Iscrizione Per i minori con cittadinanza non italiana, in base a quanto previsto dall art.45 del DPRn.349/1999, le procedure di iscrizione possono intervenire in corso d anno, al momento in cui l alunno arriva in Itali. Per gli studenti che sono già inseriti nel sistema scolastico, che devono frquentare le prime classi della scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado vengono effettuate nei tempi previsti dalle circolari ministeriali. I genitori comunicano alla segreteria scolastica le informazioni essenziali relative all alunno (cdf, nome cognome,data nascita,residenza).attraverso il modulo online e sulla base del POF la famiglia esprime le proprie scelte. Se la famiglia del minore è irregolare, si procede all iscrizione, ma non è fonte di regolarizzazione per la famiglia.

30 L iscrizione in corso d anno Se l iscrizione avviene in corso d anno scolastico, l istituzione scolastica provvede all individuazione della classe e dell anno di corso, sulla base degli studi frequentati nel Paese d origine. Gli alunni stranieri, in generale, vengono iscritti, alla classe corrispondente all età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi diversamente tenendo conto delle abilità e dei livelli di conoscenza della lingua italiana, in tal caso è prevista l iscrizione alla classe immediatamente inferiore o superiore, rispetto a quella anagrafica.in caso di minori stranieri non accompagnati, o privi di genitori o adulti legalmente responsabili, deve darne immediata segnalazione all autorità pubblica per accoglienza o affido ovvero di rimpatrio assistito (art.32 del D. Lgs.n.286/1998).

31 La documentazione E possibile per le normative vigenti autocertificare i propri dati anagrafici. Il permesso di soggiorno viene rilasciato a uno dei genitori se l alunno meno 14 anni. Nell attesa del rilascio il dirigente scolastico accetta la ricevuta della questura attestante la richiesta.in mancanza di documenti la scuola iscrive comunque il minore straniero, poiché non influisce sul suo diritto all istruzione, non vi è l obbligo da parte degli operatori denunciare il soggiorno irregolare.

32 Documenti sanitari La scuola è tenuta ad accertare se sono state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la presentazione della relativa certificazione. Se ne è privo, la famiglia può rivolgersi ai servizi sanitari perché definiscano al situazione vaccinale. Se il genitore dichiara di non voler provvedere, tale decisione deve essere comunicata alla ASL di competenza.

33 Documenti scolastici In mancanza di certificazione richiede alla famiglia le informazioni sulla classe e la scuola frquentata, in tal modo il dirigente scolastico prende contatto con l autorità consolare italiana che rilascia una dichiarazione sul carattere legale della scuola estera di provenienza dell alunno.

34 La gestione delle iscrizioni La circolare ministeriale n.2/2010, ha previsto di fissare dei limiti massimi di presenza di studenti stranieri nelle singole classi, soprattutto se con ridotta conoscenza della lingua, prevede non possa superare il 30%, può comunque essere innalzato, qualora gli alunni stranieri siano già in possesso di adeguate competenze linguistiche, o ridotto per il motivo contrario.

35 Accogliere la famiglia Coinvolgere la famiglia nel percorso scolastico rendendola partecipe delle iniziative e delle attività della scuola, condividendo un progetto pedagogico che valorizzi la specificità dell alunno. In questo percorso la scuola può avvalersi di mediatori culturali ed interpreti, per superare le difficoltà linguistichee facilitare la comprensione delle scelte educative della scuola.uno strumento: foglio informativo tradotto in diverse lingue con calendario incontri e breve sintesi di modalità di valutazione.

36 La valutazione I minori stranieri, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani(dpr 394/1999,art.45), questa norma è richiamata anche nel regolamen- to sulla valutazione scolastica emanato con DPRn.122/2009. Diritto alla valutazione periodica e finale, espressione in decimi,ammissioni con voti non inferiori a sei, rilascio della certificazione delle competenze, attribuzione delle tutele specifiche in caso di disabilità (104/2012, DSA 170/2010, BES 2012). E prioritario che la scuola che la scuola favorisca con specifiche strategie e percorsi personalizzati un possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni, garantendo agli studenti non italiani, che tenga contodella loro storia scolastica precedente, delle abilità e competenze essenziali acquisite.si ricorda che gli alunni non italofoni, necessitano di interventi didattici di natura transitoria relativi all apprendimento della lingua e solo in via eccezionale occorre ricorrere alla formalizzazione di un piano didattico personalizzato (nota 2013),senza abbassare gli obbiettivi richiesti occorre adattaregli strumenti e le modalità con cui attuare la valutazione.

37 Gli esami La normativa d esame non permette di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato. Nella relazione della classe finale vi sia una presentazione degli alunni starnieri e del loro percorso di inserimento e scolastico. Per l esame in presenza di notevoli difficoltà comunicative, si può prevedere la presenza di docenti o mediatori linguistici per facilitare la comprensione. Nel caso abbia utilizzato la lingua d origine per alcune materie se ne può accertare le competenze maturate. Anche dopo la scuola dell obbligo è necessario orientare verso possibili studi successivi, informando evitando segregazione formativa.

38 L insegnamento dell italiano come lingua seconda Ci si è concentrati sulle necessità di primo livello, espresse da chi arriva a scuola senza parola, per far sì che le fasi successive siano con le difficoltà e il disagio attenuati. Prospettiva decisiva nella scuola secondaria, l italiano L2, diventa pressante la necessità di modelli organizzativi di percorsi e strumenti didattici basati anche sull auto-apprendimento. Diversi sono i tempi richiesti dall apprendimento dell italiano L2,per la comunicazione di base per l apprendimento dell italiano lingua veicolare di studio per apprendere i contenuti disciplinari.ogni docente deve assumere il ruolo di facilitatore di apprendimento, attenzioni mirate e forme molteplici di facilitazione che sostengano l apprendimento dell italiano. L acquisizione dell italiano è resa più rapida dalla situazione di apprendimento mista ed eterogenea, nei momenti informali del gioco, negli scambi quotidiani con i pari. Per apprendere l italiano L2 i pari rappresentano la ver autorità linguistica e il modello d uso al quale riferirsi.

39 Attività per alunni neo-arrivati Circa 8-10 ore settimanali dedicate all italiano L2 (circa 2ore al giorno) per una durata di 3-4 mesi, si possono organizzare moduli su più classi e in collaborazione con enti locali e progetti. Insegnamento per piccoli gruppi. Il modello considerato efficace è quello integrato, gli alunni acquisiscono maggiormente nelle interazioni quotidiane con i pari. Per la definizione dei livelli, degli obbiettivi e della programmazione è importante fare riferimento al quadro comune europeo.