D.E.D. Dipartimento di Economia e Diritto UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA. Guida al

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA Guida al ANNO ACCADEMICO 2012/2013 1

2 A cura di: Tiziana Sagretti, Cinzia Magrini, Cristiano Armellini Le informazioni contenute nella presente guida sono riportate nel sito del Dipartimento di Economia e Diritto e dell Università, che si consiglia di consultare anche per ulteriori notizie concernenti l offerta formativa. I siti sono consultabili ai seguenti indirizzi: 2

3 1 INDICE Sommario 1 INDICE BREVE PRESENTAZIONE L Università degli Studi di Macerata Dalla Facoltà di Economia dell Università di Macerata al Dipartimento di Economia e Diritto Normativa relativa ai Dipartimenti (dallo Statuto dell Università di Macerata) Progetto del Dipartimento di Economia e Diritto Seminari organizzati dalla ex Facoltà di Economia (da giugno 2011 a giugno 2012) Domande di iscrizione Test di ingresso al corso di laurea triennale di Economia Modalità di immatricolazione ai corsi di laurea in Economia Divisione logistica del Dipartimento di Economia e Diritto Certificazione di qualità Calendario didattico A.A GLI ORGANI E LE STRUTTURE Organizzazione del Dipartimento di Economia e Diritto Composizione Consiglio di Dipartimento Commissione paritetica docenti-studenti Il Consiglio Unificato dei Corsi di Studio (CUCS) Delegati del Direttore del Dipartimento Il Tutorato La biblioteche I laboratori strumentali I laboratori di ricerca Elenco dei docenti afferenti al Dipartimento di Economia e Diritto

4 4 I CORSI DI LAUREA OFFERTI DAL DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E DIRITTO (EX FACOLTÀ DI ECONOMIA) L ordinamento La Didattica I corsi di laurea I corsi di laurea magistrali Stage per studenti e neolaureati Programmi Socrates/Erasmus Percorsi formativi per promotori finanziari e ragionieri commercialisti La tesi di laurea I corsi attivati e i docenti ufficiali PROGRAMMI DEI CORSI CONTATTI DOCENTI (telefono, ) TESTI CONSIGLIATI I CORSI POST-LAUREAM I master Corsi di perfezionamento I Dottorati di ricerca Corso di preparazione all esame di stato per l abilitazione all esercizio delle professioni di dottore commercialista ed esperto contabile

5 2 BREVE PRESENTAZIONE 2.1 L Università degli Studi di Macerata La prima menzione certa e documentata di una Scuola di Diritto nella città di Macerata risale al Essa si trova in un bando che il Comune di Macerata diffuse per i Comuni vicini (e in 24 di essi risulta che fosse promulgato), col quale si invitava chiunque volesse studiare legge a venire a Macerata poiché ivi avrebbe trovato un ottimo studio, «apud Dominum Gioliosum». Il giurista di cui si parla in questo bando era Giulioso da Montegranaro. Tale è dunque l inizio dello Studio maceratese, benché alcuni ritengano, pur nel silenzio delle fonti, di poter argomentare che esso risalirebbe ancora più addietro. Il 1 luglio 1540 il Pontefice Paolo III istituisce lo Studium Generale completo di tutte le Facoltà dell'epoca: Teologia, Giurisprudenza, Medicina e Filosofia. Nel 1860, come dovunque in Italia, fu soppressa la Facoltà di Teologia; e nel 1862 venne soppressa anche quella di Medicina, di cui restarono solo alcuni corsi speciali. Nello stesso tempo venne integrata la Facoltà di Giurisprudenza con l introduzione di nuove cattedre, in conformità agli ordinamenti della legge Casati. Nel 1880 furono disattivati anche i corsi residui della Facoltà medica e fu ulteriormente potenziata la Facoltà giuridica mentre venne decisa la formazione di un Consorzio tra Stato, Provincia e Comune a sostegno dell'università. La Facoltà giuridica da allora si sviluppò, vedendo affluire ai suoi corsi numerosi studenti di altre regioni soprattutto dal litorale adriatico e dal Mezzogiorno. Il nuovo secolo assiste alle drammatiche vicende legate alla prima guerra mondiale e alla dispersione delle giovani forze, conseguenza del conflitto. Negli anni del dopoguerra l Università riprende il suo cammino. Nel 1927 si dà il via al restauro della sede centrale e alla redazione di un nuovo Statuto, s'incrementano i corsi, si organizza l'istituto di esercitazioni giuridiche, si crea la Scuola di perfezionamento in diritto agrario e in economia e statistica agraria. Nel secondo dopoguerra l Università accresce le strutture didattiche senza perdere la propria originaria identità. Attualmente l'ateneo di Macerata, per le proprie vicende storiche confermate negli ultimi decenni da coerenti scelte di specializzazione, svolge un ruolo assolutamente singolare. Le sue sette Facoltà, i suoi Dipartimenti ed Istituti, le sue Scuole costituiscono un insieme omogeneo, specificatamente umanistico, nel quale docenti e studenti possono quotidianamente trovare comuni interessi culturali e motivi di dialogo, nello spirito di una vera universitas studiorum. 2.2 Dalla Facoltà di Economia dell Università di Macerata al Dipartimento di Economia e Diritto Gli studi economici si sviluppano nell Ateneo, accanto a quelli giuridici ed umanistici, nell A.A. 1989/90, anno nel quale viene istituito nella Facoltà di Scienze politiche il Corso di laurea in Economia bancaria, finanziaria ed assicurativa. Il Corso di laurea si caratterizza immediatamente per due scelte fondamentali: - la presenza di un corpo docente giovane, aperto al nuovo, collegato con le migliori scuole nazionali; - l attenzione costante allo sviluppo delle sinergie e della interrelazione fra le quattro aree disciplinari costitutive della Facoltà. I docenti delle materie aziendali, di quelle economiche, di quelle giuridiche e di quelle matematicostatistiche sono stati assolutamente consapevoli che il Corso di laurea andava plasmato sui temi ed i metodi rilevanti definiti dalla comunità scientifica e sulle problematiche nascenti del sistema bancario e finanziario nazionale ed internazionale. Gli orientamenti e gli indirizzi che via via hanno arricchito l originario Corso di laurea hanno avuto lo scopo di tradurre in contenuti didattici le problematiche economiche poste sul tappeto dagli anni novanta. Avvenimenti epocali quali la caduta del muro di Berlino e la transizione verso l economia di mercato dei paesi dell est europeo. Il lungo e faticoso procedere dell Unione Economica e Monetaria ed, infine, la nascita dell Euro. Un processo di internazionalizzazione sempre più stretto fra economia e mercati finanziari che fa apparire nuovi processi di instabilità. Una nuova rivoluzione industriale che trova la sua fonte nell informatica e nelle telecomunicazioni. La ridefinizione dei sistemi di Welfare e i problemi internazionali connessi al suo finanziamento. 5

6 Di fronte ad una tale ampiezza di temi di dibattito e di arricchimento culturale, un solo Corso di laurea, se pure il primo in Italia ad adottare fin dall anno accademico 1997/1998 il sistema dei crediti didattici e con tutta la flessibilità degli indirizzi, è presto insufficiente per far vivere al suo interno una quantità di insegnamenti capaci di rispondere in modo adeguato agli stimoli che la realtà economica pone nella formazione delle giovani generazioni. L istituzione della Facoltà di Economia, avvenuta nell A.A. 2001/2002, ha permesso ai suoi vari livelli di governo di cogliere pienamente e prontamente, anche grazie alla consolidata sperimentazione dei crediti didattici, il passaggio dalle lauree quadriennali alle lauree triennali, offrendo a tutti gli studenti iscritti la possibilità di opzione verso le lauree triennali e specialistiche (D.M.590/2000 e normativa collegata). Il D.M. 270/2004 pur mantenendo l impianto dei corsi di laurea su due livelli (lauree e lauree magistrali) ha introdotto numerosi cambiamenti. I più rilevanti sono: la modifica delle tabelle che distinguono le attività formative (di base, caratterizzanti, integrative, a libera scelta dello studente, ecc.), la riduzione del numero degli esami (fissando un tetto massimo: 20 per le lauree, 12 per le lauree magistrali), più stringenti requisiti del numero e dei settori scientifico disciplinari dei docenti di ruolo necessari per attivare i corsi di laurea e laurea magistrale. Con l entrata in vigore della legge Gelmini (L. 240/2010) tutte le università italiane hanno dovuto adeguarsi ad una nuova organizzazione che ha comportato un accorpamento di diverse strutture (ex. Istituti, Dipartimenti, Presidenze) in un Unica Nuova Organizzazione Dipartimentale che è articolata in tre Unità organizzative: Didattica e segreteria studenti, Amministrativa e finanziaria, Ricerca scientifica ed internazionalizzazione. La Facoltà di Economia, insieme ad altre strutture, è confluita nel Dipartimento di Economia e Diritto, a breve verrà pubblicato il nuovo sito del Dipartimento. L Ateneo ha proceduto all adozione di un nuovo statuto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14. Aprile 2012 ed entrato in vigore il 29 dello stesso mese ed è consultabile nel sito internet Normativa relativa ai Dipartimenti (dallo Statuto dell Università di Macerata) TITOLO III STRUTTURE DIDATTICHE E SCIENTIFICHE CAPO I DIPARTIMENTI ART. 25 DIPARTIMENTI 1. I dipartimenti costituiscono la struttura fondamentale in cui si articola l Ateneo per svolgere i propri compiti nell ambito della ricerca scientifica e della didattica. I dipartimenti, sulla base della programmazione adottata, sono responsabili dei risultati conseguiti secondo principi di efficacia, efficienza, trasparenza e buon andamento. 2. In coerenza con il principio di semplificazione, i dipartimenti non hanno strutture sovraordinate, comunque definite. 3. I dipartimenti sono dotati di autonomia regolamentare, amministrativa e gestionale nell ambito delle risorse assegnate dall Amministrazione o acquisite da terzi, secondo quanto previsto dal regolamento per l amministrazione, la finanza e la contabilità. 4. I dipartimenti sono caratterizzati da un ambito di discipline omogenee, definito in riferimento a linee di ricerca, coerenti per finalità o metodo, e di offerta formativa, anche di carattere multidisciplinare. Ai dipartimenti competono funzioni relative: a) allo svolgimento e al coordinamento delle attività di ricerca nell ambito dei settori scientifico-disciplinari che vi sono rappresentati; b) alla promozione, razionalizzazione e coordinamento delle attività didattiche di una o più classi di corsi di studio, anche in collaborazione con altri dipartimenti; 6

7 c) all organizzazione e gestione, anche in collaborazione con altri dipartimenti: dei corsi di dottorato di ricerca; dei corsi di formazione, perfezionamento, aggiornamento, educazione continua e ricorrente; dei master di primo e secondo livello; dei corsi di specializzazione; di attività d insegnamento e formazione a distanza. 5. In particolare i dipartimenti perseguono: a) la promozione e lo sviluppo dei processi di internazionalizzazione della ricerca, attraverso la creazione di reti e forme di mobilità; b) il riconoscimento del merito e della qualità mediante forme di valutazione e incentivazione; c) la collaborazione con soggetti esterni all Ateneo, finalizzata all innovazione culturale, scientifica e tecnologica, con attenzione anche allo sviluppo sociale ed economico del territorio; d) il trasferimento dei risultati della ricerca, delle conoscenze e delle informazioni al mondo del lavoro, della produzione e dei servizi; e) il sostegno allo sviluppo di autonome iniziative imprenditoriali da parte di studenti, giovani laureati, ricercatori in formazione. 6. Per lo svolgimento dei propri compiti, i dipartimenti dispongono di un apposita dotazione finanziaria, stabilita annualmente nell ambito della programmazione economica e finanziaria dell Ateneo. I dipartimenti possono inoltre avvalersi di altre risorse, reperite attraverso contratti o convenzioni per attività di ricerca e consulenza, secondo quanto previsto dal regolamento per l amministrazione, la finanza e la contabilità. ART. 26 COSTITUZIONE DEI DIPARTIMENTI 1. La richiesta di costituzione di un dipartimento è formulata sulla base di un organico progetto scientifico e didattico, sottoscritto da almeno trentacinque professori e ricercatori. Il progetto indica, in particolare: a) gli ambiti disciplinari di prevalente interesse; b) i corsi di studio; c) le risorse necessarie; d) i dipartimenti da cui provengono i proponenti; e) i dipartimenti eventualmente assorbiti o disattivati; f) la dotazione organica del personale tecnico-amministrativo. 2. L afferenza a un dipartimento è libera. Di regola il docente mantiene la propria afferenza alla struttura per almeno un triennio. Successivamente, richieste di diversa afferenza sono approvate dagli organi competenti secondo le procedure stabilite nel regolamento di organizzazione. 3. Il Senato accademico propone al Consiglio di amministrazione la disattivazione di un dipartimento qualora il numero dei docenti afferenti scenda al di sotto del limite definito dallo Statuto e non venga ricostituito entro la fine dell anno accademico successivo. In tal caso il Consiglio di amministrazione provvede a disciplinare la fase transitoria. ART. 27 ORGANI DEL DIPARTIMENTO Sono organi del dipartimento il Direttore, il Consiglio, la Commissione paritetica docenti studenti e il Consiglio di direzione, ove previsto dal regolamento della struttura. ART. 28 DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO 1. Il Direttore rappresenta il dipartimento. Convoca e presiede il Consiglio di dipartimento, predispone i relativi ordini del giorno, cura l esecuzione delle deliberazioni, garantisce il buon andamento della struttura e si adopera per il raggiungimento degli obiettivi programmati. Esercita tutte le altre funzioni che gli sono attribuite dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti. 7

8 2. Il Direttore del dipartimento è eletto dal Consiglio, secondo modalità previste dal regolamento di organizzazione, tra i professori di ruolo di prima fascia a tempo pieno afferenti al dipartimento stesso, ovvero, nei limiti stabiliti dalla legge, tra i professori di ruolo di seconda fascia a tempo pieno afferenti al dipartimento, ed è nominato con decreto del Rettore. Dura in carica tre anni e non può essere rieletto consecutivamente più di una volta. 3. Il Direttore può designare un Vicedirettore, col compito di coadiuvarlo e sostituirlo in caso di assenza o impedimento. Può, altresì, delegare proprie funzioni su specifiche materie ad altri professori e ricercatori. 4. La carica di Direttore di dipartimento è incompatibile con ogni altra carica accademica, ad eccezione di quella di componente del Senato accademico. ART. 29 CONSIGLIO DEL DIPARTIMENTO 1. Il Consiglio del dipartimento è composto: a) dal Direttore; b) dal Vicedirettore, ove designato; c) dai professori e dai ricercatori; d) dai ricercatori a tempo determinato; e) da una rappresentanza degli studenti iscritti, in ragione di cinque rappresentanti nei dipartimenti con meno di duemila iscritti ai corsi di studio di loro gestione; di sette, quando questi siano compresi tra duemila e cinquemila; di nove negli altri casi; f) da una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo assegnato al dipartimento, in ragione di uno ogni cinque, eletta per la durata di tre anni accademici; g) da una rappresentanza dei dottorandi di ricerca che partecipano ai corsi di dottorato coordinati dai docenti afferenti al dipartimento e dei titolari di contratti di ricerca di durata almeno annuale, che prestano la loro attività presso il dipartimento, eletta congiuntamente per ciascun anno accademico dagli stessi, in ragione di un rappresentante ogni cinque, fino a un massimo di tre. 2. Alle riunioni del Consiglio partecipa il responsabile amministrativo del dipartimento, con funzioni di segretario verbalizzante. 3. Le modalità di elezione delle rappresentanze sono determinate dal regolamento di organizzazione di Ateneo. ART. 30 COMPETENZE DEL CONSIGLIO 1. Sono di competenza del Consiglio del dipartimento, in coerenza con gli obiettivi e le strategie dell Ateneo: a) la promozione e lo sviluppo, anche d intesa con altri dipartimenti, di progetti di ricerca e attività formative comuni; b) la proposta di istituzione, attivazione e disattivazione dei corsi di studio; c) la programmazione, il coordinamento, l organizzazione, la promozione e la verifica delle attività didattiche, formative e culturali, nel rispetto della libertà di cui all articolo 1 del presente Statuto; d) l adozione dei regolamenti dei corsi di studio attivati; e) il coordinamento dell impegno didattico e dei compiti organizzativi e di servizio agli studenti; f) la determinazione dei crediti relativi a ciascun insegnamento; g) la proposta di programmazione annuale e pluriennale relativa alla ricerca e alla didattica, in coerenza con la programmazione di Ateneo e quella ministeriale; h) la programmazione del budget economico e la relativa rendicontazione; i) la proposta di attivazione della procedura di reclutamento dei professori di ruolo e dei ricercatori a tempo determinato; l) la proposta di chiamata dei professori di ruolo e dei ricercatori a tempo determinato; m) la concessione del nulla osta a professori e ricercatori per lo svolgimento di attività didattiche e di ricerca presso altre sedi e l autorizzazione a usufruire del congedo per motivi di studio; n) la proposta di conferimento di laurea honoris causa; o) ogni altra attribuzione conferitagli dall ordinamento universitario, dallo Statuto e dai regolamenti dell Ateneo. 8

9 2. Il Consiglio approva, su proposta del Direttore, la relazione annuale sulle attività di formazione e di ricerca, tenendo conto degli obiettivi prefissati e degli indicatori di autovalutazione definiti dall Ateneo e dagli organismi esterni preposti alla valutazione. ART. 31 COMMISSIONE PARITETICA DOCENTI-STUDENTI 1. Il dipartimento istituisce una Commissione paritetica docenti-studenti, competente a svolgere il monitoraggio dell offerta formativa e della qualità della didattica, nonché delle attività di servizio agli studenti da parte dei professori e dei ricercatori; a individuare indicatori per la valutazione dei risultati conseguiti; a formulare pareri sull attivazione, la modifica e la soppressione di corsi di studio. 2. La Commissione è composta dai rappresentanti degli studenti nel Consiglio del dipartimento e da un uguale numero di docenti, designati dal Consiglio stesso. ART. 32 CONSIGLIO DI DIREZIONE 1. Il regolamento del dipartimento può prevedere un Consiglio di direzione, che dura in carica tre anni. 2. Il Consiglio di direzione svolge funzioni istruttorie e preparatorie sui punti all ordine del giorno delle sedute del Consiglio di dipartimento e coopera con il Direttore all esecuzione delle delibere adottate. 3. Sono componenti del Consiglio il Direttore, che lo presiede, il Vicedirettore, ove designato, i responsabili delle sezioni e i presidenti dei consigli dei corsi di studio gestiti dal dipartimento. ART. 33 ARTICOLAZIONE INTERNA DEL DIPARTIMENTO 1. In ragione di specifiche esigenze di carattere scientifico, i dipartimenti, nell esercizio della propria autonomia regolamentare, possono articolarsi in sezioni, secondo principi di adeguata dimensione ed efficacia, in conformità alle disposizioni del regolamento di organizzazione. Le sezioni non possono essere composte da meno di dodici docenti; eventuali deroghe possono essere autorizzate dal Senato accademico sulla base di comprovate esigenze scientifiche e organizzative rappresentate dal dipartimento. 2. A ciascun dipartimento, secondo quanto previsto dal regolamento di organizzazione, è associata una struttura amministrativa che ne supporta la gestione e le attività. 3. A ciascun dipartimento, secondo quanto previsto dal regolamento di organizzazione, sono assegnate una o più strutture bibliotecarie. Le strutture bibliotecarie possono essere organizzate anche in forma interdipartimentale. 4. Ciascun dipartimento dispone di spazi adeguati. ART. 34 DIPARTIMENTI E SETTORI SCIENTIFICO-DISCIPLINARI 1. Ciascun settore scientifico-disciplinare è di regola attribuito a un solo dipartimento. Uno stesso settore può essere presente in più dipartimenti sulla base di un organico progetto scientifico e didattico. 2. Per i settori scientifico-disciplinari non presenti nell atto costitutivo del dipartimento, ai fini della proposta di chiamata di professori e ricercatori è richiesta la preventiva comunicazione a tutti i docenti dell Ateneo afferenti al medesimo settore. ART. 35 RICERCA INTERDIPARTIMENTALE 1. I dipartimenti possono costituire centri interdipartimentali per lo svolgimento di attività di ricerca di rilevante impegno scientifico e finanziario, sulla base di progetti di durata pluriennale. 2. I centri interdipartimentali sono costituiti, su proposta dei dipartimenti interessati, con deliberazione del Consiglio di amministrazione, previo parere del Senato accademico. La struttura organizzativa e le relative norme di funzionamento sono stabilite dal regolamento di organizzazione di Ateneo. 9

10 ART. 36 DIPARTIMENTI E CLASSI DEI CORSI DI STUDIO 1. Ogni dipartimento deve gestire almeno un corso di studio. 2. Le classi dei corsi di studio sono composte dai professori di ruolo e dai ricercatori, anche a tempo determinato, che vi sono incardinati secondo le modalità stabilite nel regolamento di organizzazione, cui spetta definire anche le modalità di trasferimento tra classi. 3. L attività didattica è svolta dai docenti prioritariamente all interno del corso di studio nel quale sono incardinati. Nel caso di afferenza ad altro dipartimento, il docente è tenuto a svolgervi l eventuale impegno didattico residuo. 4. Ciascun corso di studio è retto da un Consiglio costituito dai docenti incardinati nella classe ad esso relativa e che vi prestano attività di docenza. Al Consiglio partecipano, alle condizioni stabilite dal regolamento didattico d Ateneo, i titolari di supplenze e affidamenti e una rappresentanza degli studenti, eletta secondo le modalità indicate dal regolamento di organizzazione. Il Consiglio dei corsi di studio è presieduto da un docente di ruolo, eletto tra i professori incardinati. 5. I corsi di studio aventi percorsi formativi tra loro interrelati possono essere retti da un Consiglio unico, secondo quanto stabilito dal regolamento didattico di Ateneo. 6. I consigli dei corsi di studio hanno il compito primario di programmare, organizzare e gestire le attività didattiche. In particolare approvano i piani di studio, formano le commissioni per la verifica del profitto degli studenti nonché per le prove finali per il conseguimento dei titoli rilasciati dall Ateneo. Essi inoltre formulano proposte per la copertura degli insegnamenti vacanti e per l'espletamento delle altre attività didattiche. I consigli svolgono le proprie funzioni sulla base del regolamento approvato dal dipartimento al cui interno sono attivati i relativi corsi di studio. Ai consigli spetta ogni altra attribuzione ad essi demandata dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti dell Ateneo. 7. I consigli dei corsi di studio formulano al Consiglio di dipartimento proposte in ordine ai piani pluriennali di sviluppo dell'ateneo e con riguardo alle richieste di personale docente. ART. 37 ISTITUZIONE, ATTIVAZIONE, MODIFICAZIONE E DISATTIVAZIONE DEI CORSI DI STUDIO 1. La proposta di istituzione di un nuovo corso di studio è formulata, nel rispetto della programmazione finanziaria annuale e triennale e degli indirizzi strategici di Ateneo, da uno o più dipartimenti, considerate le esigenze culturali e formative, le prospettive occupazionali, le competenze e le risorse disponibili o acquisibili. 2. L istituzione, attivazione, modificazione e disattivazione di un corso di studio sono deliberate dal Consiglio di amministrazione, previo parere favorevole del Senato accademico, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, sulla base di una relazione tecnica del Nucleo di valutazione. 3. L attivazione e la disattivazione di un corso di studio devono essere comunicate al Ministero; nel caso di disattivazione, l Ateneo assicura comunque agli studenti già iscritti la possibilità di concludere gli studi conseguendo il relativo titolo o di optare per l iscrizione ad altri corsi di studio attivati. 4. Ogni variazione delle strutture didattiche costituisce modifica del regolamento didattico di Ateneo. ART. 38 DIDATTICA INTERDIPARTIMENTALE 1. Salvo diverso accordo tra i dipartimenti interessati, le classi dei corsi di studio gestite in collaborazione tra più dipartimenti sono collocate nell ambito del dipartimento al quale afferisce il numero maggiore di docenti del corso. 2. La gestione dei corsi interdipartimentali è disciplinata dal regolamento didattico di Ateneo, secondo principi di rappresentanza ed equa compartecipazione finanziaria. 10

11 2.4 Progetto del Dipartimento di Economia e Diritto Una premessa indispensabile Esiste un obiettiva difficoltà per definire un numero di temi fondanti, sufficientemente ristretto di ciascuna disciplina. Ciò è vero nelle scienze naturali e lo è ancor più in quelle dell artificiale nel-le quali si collocano a pieno titolo quelle economiche, giuridiche e sociali. Le rivoluzioni scientifiche, i programmi e le tradizioni di ricerca sono chiavi interpretative dell evoluzione delle discipline utilizzate nella filosofia della scienza. Khun, Lakatos e Laudan potrebbero utilizzare i loro metodi pe analizzare e ricondurre i risultati di ciascun premio Nobel nell ambito della propria interpretazione dell evoluzione delle scienze. Se guardiamo ai temi rilevanti affrontati dai premi Nobel dell economia dal 1969 ad oggi, non possiamo non rilevare come all interno dell economia, al pari di ogni altra disciplina scientifica, possa individuarsi una duplice tendenza. Quella di presentarsi come un sistema autoreferenziale e quella di aprirsi a nuovi temi ed a nuovi metodi. Nell economia l autoreferenzialità emerge nei filoni di ricerca nei quali la razionalità e i mercati perfetti sono ritenuti capaci di fornire, mutatis mutandis, il maggior benessere per il maggior nume-ro di persone. L apertura a nuovi temi di ricerca e a nuovi metodi è avvenuta nell economia quando questa ha dovuto affrontare la complessità della società aprendosi alle scienze giuridiche e sociali. In questa prospettiva una scienza sociale ha trovato al suo esterno i fatti stilizzati che devono essere affrontati con i suoi metodi. Metodi che si evolvono attraverso l affinamento di strumenti matematico-statistici, di quelli giuridico-istituzionali ed infine di quelli psicologici e comportamentali. Gli attori che operano in un momento storicamente determinato nell ambito di un sistema eco-nomico possono essere individuati, in prima istanza nelle Famiglie, nelle Imprese e nello Stato-Pubblica Amministrazione. Accanto ad essi operano ulteriori aggregazioni sociali quali le classi ed i gruppi organizzati, in sé e per sé. A ben vedere ciascun operatore agisce per ottenere i suoi o-biettivi, obiettivi che possono trascendere nel mero tornaconto individuale per configurarsi in un qualche concetto di bene comune. All interno di questa dinamica sono le istituzioni giuridiche che stabiliscono le regole del gioco. Regole che sono esse stesse condizionate nella loro evoluzione dal comportamento dei soggetti e dalla fase dello sviluppo economico e storico-sociale nel quale operano. Le regole possono apparire talvolta insufficienti od ostative per conseguire i fini propri delle organizzazioni e della società, possono essere quindi cambiate riformandole. Cogliere i limiti del sistema economico, giuridico e sociale esistente anche in ambiti micro-settoriali è di per sé complesso. Ancor più difficile e incerto è immaginare ipotesi di modificazio-ne per ottenere risultati migliori rispetto al passato. Una riforma delle regole modifica la conve-nienza economica delle imprese e dei lavoratori, vincola i vari livelli di governo, cambia le pro-spettive di intere generazioni. A costi certi si contrappongono nella generalità dei casi benefici in-certi e da ciò nasce la resistenza al cambiamento e la sovrapposizione tra diritti civili e diritti so-ciali, i primi inviolabili nel loro nucleo fondamentale e i secondi negoziabili nelle prestazioni ga-rantite dalle pubbliche autorità. In questo quadro risulta essenziale l analisi dei processi che si svolgono a livello internazionale in relazione alle persone, alle merci, ai servizi e ai capitali. L esasperata globalizzazione della società della conoscenza implica poi la piena consapevolezza dell impiego degli strumenti informatici e della loro regolamentazione anche nella sfera normativa e nei suoi profili pubblici e privati. Molti degli economisti, dei giuristi e degli scienziati sociali hanno ritenuto e ritengono che esista un filo diretto immediatamente visibile fra i temi di ricerca economica e quella giuridica. Hanno constatato, in modo esemplificativo, come non sia possibile parlare di corruzione, bilanci, default, sovranità del consumatore, concorrenza, mercato del lavoro, sistema pensionistico, deficit delle amministrazioni pubbliche senza coordinate giuridiche. D altra parte, non è possibile parlare di contratti aleatori, società di capitali, organizzazione della pubblica amministrazione senza conoscere i contenuti quantitativi e formali di tutto ciò. D altro canto, il buon andamento e l imparzialità della pubblica amministrazione è un mero enunciato ove non venga confrontato con la quantità delle risorse disponibili, con la qualità delle procedure utilizzate e con la definitezza degli obiettivi perseguiti e perseguibili ad ogni livello di governo. Esiste quindi un ampia possibilità di un reciproco arricchimento fra economisti, giuristi e scienziati sociali afferenti ai corsi di laurea economici ed i giuristi, gli economisti e gli scienziati sociali afferenti ai corsi di laurea giuridici. Ciascuno con il suo metodo di analisi potrà convergere su temi rilevanti e di comune interesse che ciascun raggruppamento e ambito disciplinare riterrà tali. 11

12 Elementi richiesti dallo Statuto (D.R , in vigore dal ) In base all art. 26 del nuovo Statuto, necessita per la costituzione del Dipartimento di Economia e Diritto rispondere a una serie di richieste che dovranno essere prese in considerazione dal Senato Accademico: a) gli ambiti disciplinari di prevalente interesse. In base al sistema di classificazione dei settori scientifico-disciplinari predisposto dal CUN e recepito legislativamente, possono essere considerati prevalenti tutti i settori scientificodisciplinari dell Area 13 Scienze economiche e stati-stiche (con un estensione al settore scientifico disciplinare AGR/01 Economia ed estimo rurale nonché di ambiti quantitativi, ad esempio nel nostro Ateneo MAT/03 Geometria); dell Area 12 Scienze giuridiche, di alcuni ambiti/macrosettori dell Area 14 Scienze politiche e sociologiche; degli ambiti/macrosettori linguistici dell Area 10 Scienze dell antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche. b) i corsi di studio. I corsi di studio che dovrebbero essere progettati e gestiti dal Dipartimen-to Economia e Diritto sono quelli relativi alle lauree e alle lauree magistrali economiche e della gestione aziendale, ma anche di quelle giuridico-economiche sottoposte a valutazione dell area 13 del CUN. Il riferimento alle classi disciplinate dalla legge nazionale prevede per le prime: L-18 Scienze dell economia e della gestione aziendale; L-33 Scienze economiche; LM- 56 Scienze dell economia; LM-77 Scienze economico-aziendali; LM-16 Finanza; L-16 Scienze dell'amministrazione e dell organizzazione; LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni. Si può anche ipotizzare la co-mune gestione con il Dipartimento di Giurisprudenza del corso di laure L-14 Scienze dei servizi giuridici. c) le risorse necessarie. Le risorse, come noto, possono essere distinte in: monetarie, fisiche ed umane. Le risorse monetarie, compatibilmente con le disponibilità dell Ateneo e la capacità di attrar-re risorse esterne, potrebbero ammontare ad (di cui 80% a carico dell Ateneo) an-nue. Le risorse fisiche sarebbero relative a tutto il materiale bibliotecario presente nella biblioteca Interdipartimentale di Economia; ai mobili e alle strutture informatiche già assegnati ai soggetti che aderiscono all iniziativa. Le risorse umane sono attualmente rappresentate dai docenti e ricercatori afferenti al costitu-endo dipartimento e dal personale tecnico amministrativo oggi presente nella Facoltà di E-conomia, nel Dipartimento di Istituzioni Economiche e Finanziarie. d) i dipartimenti da cui provengono i proponenti. I proponenti provengono dai seguenti dipartimenti: Dipartimento di Istituzioni Economiche e Finanziarie, Dipartimento di Diritto Privato, del Lavoro Italiano e Comparato; Dipartimento di Diritto Pubblico e Teoria del Governo; Diparti-mento di Studi sullo Sviluppo Economico; Dipartimento di Scienze della Comunicazione. e) i dipartimenti eventualmente assorbiti o disattivati. Quelli citati al punto d) f) la dotazione organica del personale tecnico-amministrativo. La dotazione organica necessaria è relativa a: 8 unità di personale amministrativo; 3 unità di personale bibliotecario; 1 unità di personale tecnico. L identità Il costituendo Dipartimento Economia e Diritto ha intenzione di realizzare programmi di ricerca te-si ad integrare le aree disciplinari sopra indicate, in modo da rapportarsi ai diversi settori d indagine con un ampia offerta di competenze specialistiche, inquadrate in una visione di insieme. Il Dipartimento Economia e Diritto promuove altresì l attività di ricerca tesa a favorire lo sviluppo scientifico nei diversi ambiti disciplinari e ne cura l'integrazione, asse portante della ricerca sia te-orica che applicata. Scienza, quale fondamento dello studio e della ricerca, attraverso la massima cura dei percorsi al fine di garantire qualità ed eccellenza accademica. Etica, come crescita culturale nel rispetto di valori universali, nell apertura alle diversità nel ri-spetto delle differenze e nell assunzione delle responsabilità. 12

13 Società, come laboratorio di analisi e sperimentazione dei metodi di creazione e distribuzione della ricchezza, dei diritti attinenti alla sfera pubblica e privata. 2.5 Seminari organizzati dalla ex Facoltà di Economia (da giugno 2011 a giugno 2012) Franco PASSACANTANDO (Banca D Italia), Sergio CESARATTO (Università Di Siena) Domenica TROPEANO (Università Di Macerata) - "Incontro Annuale Sulla Relazione Della Banca d'italia" Andrea FRADEANI (Università di Macerata), MIchela SOVERCHIA (Università di Macerata) : First Conference on Financial Reporting in the 21st Century: Standards, Technologies and Tools , Alessandro NIGRO (Università La Sapienza Roma), Bruna SZEGO (Banca d Italia), Aurelio MIRONE (Università di Catania), Vincenzo MELI (Università di Palermo), Umberto MORERA (Università di Roma Tor Vergata), Marisaria MAUGERI (Università di Catania), Pietro ABBADESSA (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Aldo Angelo DOLMETTA (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Federico FERRO-LUZZI ( Università di Sassari), Antonella SCIARRONE ALIBRANDI (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Maurizio SCIUTO (Università di Macerata), Gustavo OLIVIERI (Università Luiss Guido Carli Roma), Andrea NIUTTA (Università di Macerata)- "La trasparenza bancaria, oggi" Renzo LIBENZI (General Manager Summa), Paolo ROVATI (Università di Macerata), Federico NICCOLINI (Università di Macerata) - "l'italia che funziona! Organizzazione e competitività delle aziende che non si arrendono. IL CASO LOCCIONI" Fabiola PIETRELLA (dottoranda Università di Macerata), Mauro MARCONI (Università di Macerata) - "La valutazione del merito di credito" Riccardo MILANO (Responsabile delle Relazioni Culturali di Banca Popolare Etica), Alessandro Giovanni GRASSO (Università di Macerata) - "La finanza etica: una medicina sociale?" dott. Cosimo CENTRONE (Banca d Italia - Direttore della Sede di Ancona), dott. Pasqualino MONTANARO, dott. Giacinto MICUCCI (Banca d Italia Sede di Ancona Analisi e ricerca economica territoriale), Luca DE BENEDICTIS (Università di Macerata), Francesca SPIGARELLI (Università di Macerata), Enzo VALENTINI (Università di Macerata)- "L'Economia delle Marche: l'analisi congiunturale della Banca d'italia" Antonella PAOLINI (Preside Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata), Barbara POJAGHI (Preside Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università degli Studi di Macerata), Giuseppe uzzini (Presidente Associazione Il Paesaggio dell Eccellenza), Elena CEDROLA (Prof. Associato di Marketing, Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata), Giacomo GISTRI (Ricercatore di Marketing, Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università degli Studi di Macerata), Piergiovanni CEREGIOLI (Direttore Centro Ricerche iguzzini), Maura GRANDI (Responsabile Museo del Patrimonio Industriale di Bologna), Giovanni MATARAZZO (Direttore Marketing e Comunicazione Eko Music Group), Marco MONTEMAGGI (Vice Presidente Museimpresa) - "La Comunicazione Corporate in Italia" Francesca PAMPURINI (Università di Macerata) - BibliOrienta - seminari di formazione alla ricerca bibliografica Luigi LACCHÈ (Rettore Università degli Studi di Macerata), Antonella PAOLINI (Preside Facoltà di Economia), Massimo BIANCONI (Direttore generale Banca Marche), Michele AMBROSINI (Presidente Banca Marche), Mauro MARCONI (Professore di Economia monetaria e creditizia Facoltà di Economia Università degli Studi di Macerata) - "L Italia alla prova del debito pubblico tra la crisi dei mercati e le ripercussioni sulle piccole e medie imprese" 13

14 Roberto MERCANTE (BANCA UNICREDIT), Marzio GIOGLI (BANCA UNICREDIT), Massimo BIASIN (Università di Macerata) - "il sistema di previdenza in Italia: Domani sicuro?" , Giuliana RAPETTA (Coordinatore Regionale ANASF Marche), Gian Franco GIANNINI GUAZZUGLI (Vice Presidente Vicario ANASF), Alessandro G. GRASSO (Università di Macerata) - "PROFESSIONE PROMOTORE FINANZIARIO" 3 Career Day con ANASF Associazione Nazionale Promotori Finanziari Francesca PAMPURINI (Università di Macerata) - Seminario sulla banca dati DataStream Stefano PIVATO (Rettore dell'università di Urbino "Carlo Bo"), Alberto DRUDI (Presidente della Camera di Commercio di Pesaro-Urbino), Claudio PAGLIANO (Presidente di Confindustria di Pesaro e Urbino), Alessandro CICOLELLA (Presidente dell Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Pesaro- Urbino), Antonella PORTALUPI (Senior Manager PWC - Responsabile Ufficio Studi), Massimo CIAMBOTTI (Preside Facoltà di Economia - Università di Urbino), Antonella PAOLINI (Preside Facoltà di Economia - Università di Macerata), Gian Luca GREGORI (Preside Facoltà di Economia - Università Politecnica delle Marche), Mara DEL BALDO (Dipartimento di Economia, Società, Politica Università di Urbino "Carlo Bo") - "Bilanci di Marca" Fernando ORSETTI (Federazione Marchigiana Banche di Credito Cooperativo), Nicoletta MARINELLI (Università di Macerata) - "ICAAP La stima dei rischi e i presidi adeguati" Andrea FRADEANI (Università di Macerata), Giornata di presentazione del Corso di preparazione all'esame di Stato , 02, Prof. V. BATAGELJ (Tutorial Pajek sulla Network Analysis), Luca DE BENEDICTIS (Università di Macerata) "La rete del commercio mondiale: analisi empiriche e modelli teorici" Alberto BANFI (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Massimo BIASIN (Università di Macerata), Nicoletta MARINELLI (Università di Macerata) "Il credito al consumo" Roberto MERCANTE (Banca Unicredit), Marzio GIOGLI (Banca Unicredit), Nicoletta MARINELLI (Università di Macerata) "il dialogo banca-impresa" Prof.ssa Antonella PAOLINI (martedì 27 marzo ore ), Dott. Tommaso PERFETTI (martedì 27 marzo ore ), Prof. Maurizio SCIUTO (mercoledì 28 marzo ore ) "Aggregazioni aziendali: possibili tipologie. Specificità del contratto di rete" Dino CRIVELLARI (Analisi dei bilanci bancari Unicredit Group), Alessandro Giovanni GRASSO (Finanziamenti di azienda), Paolo PAESANI (Economia creditizia), Cristiana MAMMANA (Direttore del Dipartimento di Istituzioni Economiche e Finanziarie) "I problemi del credito oggi in Italia" Lara SAGRIPANTI (Responsabile Comunicazione Manas S.p.A.), Elena CEDROLA (Facoltà di Economia - Università di Macerata) "MANAS. Dai mercati locali ai mercati internazionali" Roberto MERCANTE (Banca Unicredit), Nicoletta MARINELLI (Università di Macerata ) "On-line banking" Paolo PAOLETTI (Titolare Marchethink), Giacomo GISTRI (Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università di Macerata) "La pianificazione media" Lorenzo SALIERI (3i SGR - Milano), Giovanni BANDERA (Università di Macerata) "La valutazione degli investimenti nell'ottica del private equity" Luca Moriconi (Studio Commerciale Di Stefano) Katia GIUSEPPONI (Università di Macerata) "Le imprese marchigiane del terziario avanzato: evoluzione, indicatori di performance e ruolo nello sviluppo" Frida SMORLESI (Responsabile Selezione del Personale Clementoni Spa) Federico NICCOLINI (Università di Macerata), "Human Resource Management e processi di selezione" 14

15 Antonio VOTINO (Responsabile Divisione Loyalty e Direct Marketing ICTeam S.p.A.), Elena CEDROLA (Facoltà di Economia - Università di Macerata) "Percorsi di loyalty nella distribuzione: applicazioni al settore farmacie" Ciclo di seminari del Comitato Pari Opportunità 18 aprile ore Aula Verde di Palazzo Menichelli, Licia Califano (Uniurb), Barbara Malaisi (Vice- Presidente CPO Unimc) "Donne e cittadinanza" 28 marzo ore 18-20, Aula Verde di Palazzo Menichelli, Antonella Paolini (Preside Facoltà di Economia Unimc) Barbara Malaisi (Vice-Presidente CPO Unimc) Beatrice Costa (ActionAid), "Le donne reggono il mondo. Intuizioni femminili per cambiare l'economia " Laura MARINELLI (Presidente PressCom), Elena CEDROLA (Facoltà di Economia - Università di Macerata), "PR e Digital PR. La reputazione corre veloce" Simona GIAMPIERI (Marketing Manager Arena Italia), Elena CEDROLA (Facoltà di Economia - Università di Macerata), Giacomo GISTRI (Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università di Macerata) "Il marketing delle aziende sportive. Il caso Arena Italia" Fabrizio DE BERARDINIS (Category Manager Area Non Food Divisione Commerciale Conad Adriatico), Sabrina MEMMO (Università di Macerata) "La gestione della promozione come leva strategica del business" Corrado LUCIANI (Responsabile Marketing Sistema Nervoso Centrale Angelini Master in Marketing e Direzione Aziendale Università di Macerata), Elena CEDROLA (Università di Macerata) "Il marketing nel settore farmaceutico" Luigi PIANESI (Avvocato) "Le agenzie di rating tra privatizzazione di funzioni pubbliche e opinioni private geneticamente modificate" Gianni GUERRIERI (Direttore Centrale Osservatorio Mercato Immobiliare e Servizi Estimativi, Agenzia del territorio), Massimo BIASIN (Università di Macerata) "L'informazione immobiliare in Italia. Dati e valori" Antonella Paolini (Preside della Facoltà di Economia), Paolo Rovati (Presidente Commissione Orientamento) "L'acqua: diritto per tutti o profitto per pochi?" Patrizia GROSSI (Seci S.p.A.), Fabrizio MASINELLI (Panini S.p.A.), Alessandro Giovanni GRASSO (Università di Macerata) "Il ruolo della tesoreria all'interno delle problematiche di pianificazione finanziaria" Alberto BOLLEA (Amministratore Delegato di Accademia SGR), Massimo BIASIN (Università di Macerata) "L'investimento immobiliare tramite fondi" Settimana di orientamento al lavoro: "dall'università al lavoro" 14/05/2012 ore 16:00-18:00 aula F, Carlo Stortoni, Nuova Simonelli 15/05/2012 ore DIEF, Giacomo Lucarini, KPMG La valutazione della coerenza della relazione degli amministratori con il bilancio 15/05/2012 ore 14:00-16:00 aula E, Eliano Lodesani, Comportamenti e selezione 16/05/2012 ore 9:00-11:00 aula 03, Settimio Ciani, INPS 16/05/2012 ore 15:00-17:00 aula E, Francesco Guarnieri, BNL-BNP Paribas 17/05/2012 ore 9:00-11:00 aula D, Sabina Riatti, Il portale europeo del Lavoro Eures 18/05/2012 ore 9:00-11:00 aula 03, Frida Smorlesi, Clementoni 18/05/2012 ore 15:00-17:00 aula 03, Alessandro Longo, Banca delle Marche Luca FABBRI (Analista di Quality Invest), Francesca PAMPURINI (Università di Macerata) "Trading e strategie operative con le opzioni" 15

16 Magda BIANCO (Banca d Italia), Gustavo OLIVIERI (Università LUISS di Roma), Stefano PERRI (Università degli Studi di Macerata), Antonella Paolini (Preside della Facoltà di Economia), Maurizio Sciuto (Direttore del Laboratorio F. Vicarelli ), " Verso la crescita: quali opzioni?" - Incontro annuale sulla Relazione della Banca d'italia Prof. Luigi LACCHÈ (Magnifico Rettore Università di Macerata), Prof. Antonella PAOLINI (Preside Facoltà di Economia dell Università di Macerata), Dott. Umberto MASSEI (Presidente dell ODCEC di Macerata e Camerino), Avv. Stefano MASSIMILIANO GHIO (Presidente Ordine degli Avvocati di Macerata), Dott. Giorgio CIPPITELLI (Segretario generale Confartigianato Marche), Prof. Avv. Paolo PAPANTI-PELLETIER (Università di Roma Tor Vergata), Prof. Avv. Arnaldo MORACE-PINELLI (Università di Roma Tor Vergata), Console Avv. Francesco P. OLIVIERI (Consolato Gran Ducato di Lussemburgo), Prof. Notaio Enrico DAMIANI (Università di Macerata), Dott. Stefano ACQUAROLI (Dottore Commercialista) "La tutela del patrimonio personale dell'imprenditore e dell'impresa" 2.6 Domande di iscrizione Le domande d immatricolazione al primo anno di tutti i Corsi di studio vanno presentate dal 1 Agosto al 31 ottobre Dopo tale termine, e comunque entro il 31 gennaio 2013, è previsto il pagamento di una tassa di mora, commisurata all entità del ritardo. Per avviare la procedura di immatricolazione o pre-iscrizione, limitatamente ai Corsi ad accesso libero, è attivato un apposito servizio on line, che consente di compilare la relativa domanda entrando nell apposita pagina web disponibile sul sito dell Ateneo ( - Servizi agli studenti - Segreteria studenti on line).per completare e rendere effettiva l immatricolazione è comunque necessaria la consegna agli sportelli delle Segreterie Studenti (Via Don Minzoni Macerata) o la spedizione per raccomandata, entro i termini previsti, di: - domanda, completa di firma autografa, contenente i dati anagrafici dello studente e l autocertificazione del titolo di studio di scuola secondaria superiore o, in caso di preiscrizione ad un corso di laurea specialistica/magistrale, del curriculum di studi compiuto; - copia di un documento di riconoscimento in corso di validità; - due fotografie formato tessera, di cui una applicata su apposito modulo; -copia della ricevuta del versamento della prima rata delle tasse, comprensiva della tassa regionale per il diritto allo studio (euro 90,00) e del bollo virtuale (euro 14,62). Per l iscrizione ad anni successivi al primo è sufficiente che lo studente effettui il pagamento della prima rata delle tasse entro i termini sopra riportati. La scadenza della seconda rata è fissata al 30 aprile

17 2.7 Test di ingresso al corso di laurea triennale di Economia Il test è obbligatorio per tutti gli immatricolati triennali all ex Facoltà di Economia (ora Dipartimento di Economia e Diritto) tranne per coloro che hanno diritto ad una abbreviazione di carriera (promotori finanziari, ragionieri commercialisti, ecc). Il risultato del test non è vincolante ai fini dell'immatricolazione. Il test serve a verificare la preparazione iniziale dello studente al fine di colmare eventuali lacune tramite specifici corsi di recupero. La prima data utile per il test di ingresso all ex Facoltà di Economia (Dipartimento di Economia e Diritto) è fissata per l' 10 settembre 2012 ore La convocazione degli studenti per il riconoscimento e l'ingresso in aula avverrà a partire dalle ore 14:30. Ci saranno comunque altre date disponibili che verranno tempestivamente comunicate nel sito La prova consiste nel rispondere a dei quesiti, suddivisi nelle aree seguenti: Logica, Comprensione verbale, Matematica. Per partecipare al test è necessario presentarsi con un documento di riconoscimento (patente o carta di identità) e versare la relativa quota di partecipazione (euro 20,00). Coloro che hanno un voto di maturità inferiore a 70/100 (o equivalente in 42/60) dovranno sostenere nello stesso giorno del test un colloquio orale. Il test è organizzato con il consorzio CISIA ( Saranno comunque previste altre date per il test di ingresso. 2.8 Modalità di immatricolazione ai corsi di laurea in Economia L'immatricolazione on line (per le triennali e magistrali) è possibile dal 01 agosto 2012 e fino al 31 ottobre senza oneri aggiuntivi seguendo questa procedura: 1) registrazione dello studente all anagrafica studente ( : verranno creati nome utente e password da usare al punto 2) 2) successiva iscrizione al sito (immatricolazione ai corsi ad accesso libero => Facoltà di Dipartimento di Economia => ) La procedura premette la pre-iscrizione che diventerà effettiva (cioè diventerà vera e propria immatricolazione) solo nel momento in cui lo studente presenterà la ricevuta del pagamento delle tasse alla segreteria studenti e il resto della documentazione stampabile on line. Per i dettagli relativi alle rate e alle modalità di pagamento è possibile entrare nell area riservata e cliccare alla voce pagamenti. Per maggiori informazioni è possibile consultare anche i siti Tasse e contributi Le modalità di pagamento delle tasse universitarie e i requisiti per ottenere riduzioni ed esoneri sono diffusamente riportate in appositi opuscoli disponibili presso la Segreteria Studenti o sul sito 17

18 2.9 Divisione logistica del Dipartimento di Economia e Diritto SEDE PIAZZA STRAMBI piano terra: - portineria - aula 02 - aula 03 - laboratorio linguistico - aula AL1 - aula AL2 - Ufficio Organizzazione del Dipartimento di Economia e Diritto (ex Facoltà di Economia) - aula di informatica (aula consultazione internet, 6 postazioni) primo piano: - aula Abside - aula A - aula C - sala lettura "A. Barnave" secondo piano: - Segreteria di Presidenza della Facoltà di Economia (ora segreteria di Dipartimento) - ufficio Organizzazione della Facoltà di Economia - aula D (sala lettura) - aula E - aula F Sede ex Dipartimento di istituzioni economiche e finanziarie - VIA CRESCIMBENI 20, MACERATA 18

19 2.10 Certificazione di qualità La Facoltà di Economia (ora Dipartimento di Economia e Diritto) fa parte del Progetto "Ateneo di Qualità" dell'università degli Studi di Macerata ai sensi della norma ISO L adozione del sistema di gestione della qualità rappresenta per la Facoltà una sfida: quella di adottare strumenti gestionali che, nell'ottica del continuo miglioramento dei servizi didattici e amministrativi, possano garantire a tutti gli studenti e ai portatori di interesse servizi sempre più improntati alle loro esigenze e rispondenti a standard di qualità elevati, che consentano di partecipare in modo più fattivo a quello spazio europeo dell istruzione superiore avviato col cosiddetto Processo di Bologna nel quale tutti gli Atenei sono ormai inseriti. Tutti i corsi di laurea triennali e magistrali hanno ottenuto il certificato di qualità in conformità alle disposizioni vigenti. Segnalazioni e reclami I moduli (modulo proposte di miglioramento, modulo segnalazione disservizi) per proporre miglioramenti o segnalare eventuali disservizi possono essere scaricati, compilati e inviati all'indirizzo di posta elettronica: segnalazioni.economia@unimc.it o via fax ( ) I moduli sono, inoltre, disponibili in forma cartacea presso l'ufficio Organizzazione del Dipartimento di Economia e Diritto (ex Facoltà di Economia) insieme ad un Suggestion Box dove sarà possibile recapitarli ai responsabili di Facoltà del sistema di gestione della qualità. 19

20 2.11 Calendario didattico A.A Il calendario didattico aggiornato è disponibile sul sito della Facoltà di Economia : CDD = Consiglio di Dipartimento I SEMESTRE settembre 2012 settimane esami appello estivo a.a (merc. 12/09 CDD) settembre 2012 settimane esami appello estivo a.a ottobre settimana di lezioni BLU inizio lezioni per tutti gli anni di corso (merc. 03/10 CDD) 8-13 ottobre settimana di lezioni ROSSA ottobre settimana di lezioni BLU ottobre settimana di lezioni ROSSA 29 ott - 31 ottobre settimana di lezioni BLU novembre settimana di lezioni ROSSA (merc. 7/11 CDF mart. 06/11 e giov. 8/11 Lauree) novembre settimana di lezioni BLU novembre settimana di lezioni ROSSA 26 nov 01 dicembre settimana di lezioni BLU dicembre settimana di lezioni ROSSA dicembre settimana di recupero BLU (merc. 12/12 CDD) dicembre settimana di recupero ROSSA 24 dicembre gennaio 2013 pausa gennaio 2013 settimane esami appello 1 sem. a.a e invernale a.a (merc. 16/01 CDD) 21 gen febbr settimane esami appello 1 sem. a.a e invernale a.a febbraio 2013 settimane esami appello 1 sem. a.a e invernale a.a II SEMESTRE febbraio settimana di lezioni BLU inizio lezioni per tutti gli anni di corso (merc.20/02 CDF-mart.19/02 e giov 21/02 Lauree) 25 feb - 02 marzo settimana di lezioni ROSSA inizio lezioni per tutti gli anni di corso marzo settimana di lezioni BLU marzo settimana di lezione ROSSA marzo settimana di lezioni BLU (merc. 20/03 CDD) marzo ½ settimana di lezioni ROSSA aprile ½ settimana di lezioni ROSSA 8-13 aprile settimana di lezioni BLU aprile settimana di lezioni ROSSA (merc. 17/04 CDF mart. 16/04 e giov. 18/04 Lauree) aprile settimana di lezioni BLU 29 apr 04 maggio settimana di lezioni ROSSA maggio settimana di recupero BLU maggio settimana di recupero ROSSA (merc. 15/05 CDD) 20 maggio - 8 giugno 2013 settimane esami appello estivo a.a giugno 29 giugno 2013 settimane esami appello estivo a.a (merc. 12/06 CDD) luglio 2013 settimane esami appello estivo a.a (merc. 17/07 CDF mart. 16/07 e giov. 18/07 Lauree) 22 luglio - 31 agosto 2013 pausa NOTE: Gli studenti del 1 anno possono sostenere negli appelli di gennaio e febbraio solo gli esami relativi agli insegnamenti del 1 semestre; mentre a partire da maggio possono sostenere gli esami relativi agli insegnamenti del 2 semestre. Per tutti gli altri studenti, vale la stessa regola se la frequenza dell'insegnamento è relativa al corrente a.a., mentre è possibile sostenere gli esami, relativi ad insegnamenti annuali o semestrali con frequenza acquisita precedentemente, in tutti gli appelli 20

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