PROPOSTA PROGETTUALE D INTERVENTO
|
|
- Ida Mosca
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROGETTO E.N.E.A. - EVITARE NUOVE EMERGENZE AMBIENTALI A SARAJEVO - ( D.G.P. N.42 DEL 22 MARZO 2000 ) PROPOSTA PROGETTUALE D INTERVENTO settembre 2000 PROVINCIA DI LIVORNO - SETTORE 6 - Pagina 1 di 11
2 INDICE Introduzione Descrizione della frana e dei suoi effetti Descrizione delle cause Criteri generali d intervento Metodi d intervento Opere d intervento nell area in frana Provvedimenti di pronto intervento Opere di sistemazione definitiva Bibliografia Pagina 2 di 11
3 INTRODUZIONE La presente relazione costituisce l elaborato tecnico finale da parte del Servizio Difesa del suolo nell ambito della fase conclusiva del Progetto E.N.E.A. ed approvato con D.G.P. n.42 del 22 marzo Questo rapporto segue, in ordine cronologico, la visita a Livorno nel giugno 2000 di due tecnici bosniaci. Durante la visita, maturata nel contesto della formazione professionale sulle tecniche di stabilizzazione dei pendii, ai tecnici sono stati illustrati in sito alcuni metodi di stabilizzazione di versanti in frana tra cui l utilizzo di geosintetici e tecniche di ingegneria naturalistica nei Comuni di Volterra, Palaia, Peccioli, Montopoli Val d Arno (PI), Seravezza (LU), Campo nell Elba e Marciana (LI). La realizzazione dell allegato piano di interventi per la sistemazione di una zona in frana nella città di Sarajevo è stata resa possibile grazie ai dati conoscitivi forniti dai tecnici bosniaci (caratterizzazione geologica, idrogeologica, idrologica, climatologica, botanico-vegetazionale e parametrizzazione geotecnica). Si rimanda inoltre alla lettura del Rapporto sull avvio della prima fase datato aprile 2000 per le informazioni generali del Progetto E.N.E.A. nonché per l inquadramento geografico e geomorfologico dell area in dissesto. Pagina 3 di 11
4 DESCRIZIONE DELLA FRANA E DEI SUOI EFFETTI La frana oggetto dello studio è situata in prossimità della strada 123 Novopasarska (la cui sede costituisce grossomodo il ciglio di distacco) ed occupa l intervallo altimetrico mslm, lungo un versante che degrada verso sud con una pendenza media del 25%. Nell area affiorano formazioni eluvio-colluviali prevalentemente argilloso-limose con intercalazioni conglomeratiche carbonatiche. Stratigraficamente sono sormontate da un livello conglomeratico argilloso e dalle unità mioceniche. La campagna di prove penetrometriche in situ ha permesso di distinguere le formazioni interessate in otto differenti orizzonti litotecnici. L inizio dell attività di frana risale al 1981 ed è stato aggravato in conseguenza dell abbandono del territorio in occasione degli eventi bellici. In ordine allo stile di attività dei fenomeni franosi secondo Varnes (1978) e Hutchinson (1988) la frana in esame è riconducibile ad uno scivolamento o scorrimento traslativo. Nel dettaglio ciò significa che il movimento si verifica in prevalenza lungo una superficie più o meno piana o debolmente ondulata (situata ad una profondità massima di 8 metri), in corrispondenza a discontinuità strutturali e legate all esistenza delle unità litotecniche soprelencate. La tipologia dello stato di attività è certamente quello di frana attiva in quanto i processi di dissesto sono in atto e ricorrono con cicli non superiori a quelli annuali. Per quanto riguarda la distribuzione dell attività non si sono rilevate variazioni apprezzabili della superficie di rottura e del materiale spostato per cui la frana si può definire costante a prevalente sviluppo longitudinale ma potenzialmente retrogressiva. Durante i sopralluoghi si sono osservati i seguenti effetti dovuti alla frana: crollo parziale della sede stradale; crollo di muri di contenimento delle abitazioni; danneggiamento strutturale delle abitazioni; movimento di masse prevalentemente terrigene ed accumulo al piede; smembramento del suolo di copertura. Pagina 4 di 11
5 DESCRIZIONE DELLE CAUSE DELLA FRANA L individuazione delle cause di un movimento franoso nei pendii naturali è in generale l aspetto maggiormente impegnativo nella progettazione dei successivi interventi di risanamento. Infatti la descrizione delle cause della franosità implica l esame di molteplici fattori di instabilità e la loro parametrizzazione. In linea di massima, il rilevamento di campagna e l analisi dei dati a disposizione consentono di ipotizzare la coesistenza delle seguenti cause: cause d incremento dello stato tensionale - carichi esterni -manufatti, acqua, neve, discariche; aumento del peso di volume per incremento del contenuto in acqua; cause di diminuzione di resistenza - rigonfiamento di argille a seguito di assunzione di acqua -meteorica e perdite da tubature sotterranee; pressioni interstiziali; deformazione e rottura progressiva; disgelamento di terreno congelato o di lenti di ghiaccio. Pagina 5 di 11
6 CRITERI GENERALI D INTERVENTO Le condizioni di stabilità di un pendio naturale o artificiale sono regolate dal principio fisico del rapporto tra la resistenza al taglio disponibile sulla superficie di scorrimento e le tensioni tangenziali agenti su di essa. Gli interventi di stabilizzazione dei pendii ispirati a tale principio producono un miglioramento delle condizioni di stabilità incrementando la resistenza al taglio e riducendo gli sforzi tangenziali agenti sulla superficie di scorrimento. Pare opportuno ricordare che ogni fenomeno franoso ha, oltre alla sua caratterizzazione generale, peculiarità proprie e dell ambiente fisico nel quale si verifica che lo rendono unico e differente dagli altri anche se classificati in modo analogo. La soluzione prospettata è stata pertanto elaborata con lo scopo di far assolvere agli interventi operativi le finalità sottoelencate: funzione di sistemazione idrogeologica e di riequilibrio tensionale: consolidamento e copertura del terreno, trattenuta delle precipitazioni atmosferiche, protezione del terreno dall erosione, drenaggio; funzione di sicurezza: messa in sicurezza delle abitazioni e delle infrastrutture che insistono direttamente sul corpo di frana, diminuzione del rischio potenziale di erosione retrogressiva o di ulteriore avanzamento del fronte di frana; funzione di riassetto paesaggistico: rimarginazione delle ferite del paesaggio, recupero delle aree degradate. Le scelte progettuali descritte più avanti sono maturate anche tenendo conto delle problematiche operative degli interventi proposti, nella convinzione che maggiore è la loro complessità esecutiva e maggiori sono le possibilità che le opere realizzate siano difformi alle previsioni di progetto. Pagina 6 di 11
7 METODI D INTERVENTO Abbiamo suddiviso le opere da realizzare a seconda che si incrementino le forze resistenti oppure che si riducano gli sforzi applicati. Incrementi delle forze resistenti riduzione delle pressioni neutre all interno della massa in movimento e lungo il contorno, in corrispondenza della superficie di rottura: - si deve conseguire il rapido allontanamento delle acque piovane evitando i ristagni e riconducendo i deflussi superficiali entro velocità che non inneschino erosioni tramite canalizzazioni di smaltimento. Lo stesso vale per le acque sotterranee per ridurre i tempi di permanenza delle acque superficiali, evitare la trasformazione dei livelli superficiali in coltri di fango e favorire l innesco di processi di consolidazione e di essiccamento; - esecuzione della bonifica e rimessa in pristino delle opere idrauliche attualmente danneggiate (acquedotto e rete fognaria); incremento degli sforzi normali lungo la superficie di rottura: - realizzazione di un sovraccarico al piede della frana per evitare che il piede sia asportato dall azione erosiva delle acque fluenti, costituendo richiamo per il materiale da monte. Opere idonee sono costituite da accumuli trasversali continui di pezzame di cava dell altezza minima di qualche metro o file di gabbionate di pari altezza. Tali strutture costituiscono ostacolo fisico ai movimenti di massa e svolgono un azione drenante consentendo l espulsione dell acqua sotterranea e il costipamento del materiale. Riduzione delle forze che tendono a provocare la rottura trasferimento degli sforzi tangenziali a formazioni geologiche non interessate dal movimento o comunque aventi migliori caratteristiche geotecniche: - realizzazione di elementi strutturali quali strutture di sostegno e di contenimento sia attorno alle abitazioni presenti nel corpo di frana sia in corrispondenza della strada 123 Novopasarska; in particolare tali opere di sostegno devono verificare non solo la stabilità rispetto alle azioni provenienti da monte, ma anche che alle loro spalle Pagina 7 di 11
8 non si generino fenomeni di rottura passiva, con i quali le opere stesse vengano scavalcate dalla massa di terreno retrostante; riduzione degli sforzi tangenziali lungo la superficie di rottura: - asportazione del materiale detritico accumulato in lato NE; - sistemazione morfologica e vegetazionale tramite rimodellamento e riprofilatura del versante; - abbattimento degli edifici inagibili e rimozione dei relativi detriti. OPERE DI INTERVENTO NELL AREA IN FRANA Prima di addentrarsi nella descrizione delle opere è importante distinguere quelle che occorre mettere in cantiere nell immediato, per scongiurare incombenti pericoli alla pubblica incolumità, da quelle che devono essere realizzate per la sistemazione definitiva del dissesto. PROVVEDIMENTI DI PRONTO INTERVENTO Alla ripresa del movimento franoso, avvenuta nel 1999, sono stati messi in atto una serie di provvedimenti di pronto intervento che hanno comportato la raccolta e lo smaltimento, con canalette flessibili e canalette superficiali, delle acque meteoriche e delle acque subcorticali derivanti da perdite lungo la rete del pubblico acquedotto. Successivamente alle opere suddette è iniziata la campagna di indagini in superficie (rilievo quotato, allineamenti, fessurimetri) ed in sotterraneo (penetrometrie) e delle quali si dispone per la redazione del presente progetto. Pagina 8 di 11
9 OPERE DI SISTEMAZIONE DEFINITIVA L ubicazione e il posizionamento sul terreno delle opere proposte sono illustrati nella planimetria allegata. - Sistemazioni superficiali (idrauliche e forestali) - per la regimazione delle acque piovane sul corpo di frana si potranno utilizzare canali rivestiti, meglio se fortemente scabri, posizionati non necessariamente nella direzione di massima pendenza. Per la protezione del versante si consiglia la realizzazione di una copertura vegetale con specie idonee al tipo di terreno ed al microclima locale, tenendo presente che questo tipo di opere hanno incidenza entro 2 o 3 metri di profondità dalla superficie. In presenza di processi erosivi molto spinti si provvederà alla stabilizzazione del versante con opere di ingegneria naturalistica (graticciate, protezioni con elementi vegetali radicanti, viminate). La sede stradale dovrà essere risagomata in leggera contropendenza e corredata di canaletta di drenaggio a monte in elementi di cemento prefabbricato. Dovranno essere messe in opera le griglie agli attraversamenti stradali per recepire le acque delle strade ed un pozzetto ad est per lo smaltimento a valle tramite impluvi naturali. Andrà verificato lo stato di tenuta dell acquedotto ed eliminazione delle perdite tramite rifacimento delle condotte con HDPE ed analogamente dovranno essere eliminate le perdite della rete fognaria con allontanamento fino al corso d acqua principale tramite canalizzazione. Gli interventi di ricostituzione della copertura vegetale comporteranno la piantagione intensiva di specie arboree ed arbustive, con funzione di armatura vegetale superficiale, in grado di attivare una soddisfacente evapotraspirazione e di contribuire a contenere le deformazioni corticali locali. - Riprofilatura del versante - si compendia nell asportazione del materiale accumulato in lato NE, riporti nella zona al piede e riduzione della pendenza del versante. Particolare attenzione andrà prestata per la ricarica della zona al piede, sia per la modificazione delle zone di deflusso delle acque superficiali, sia per le modifiche che possono provocare nella distribuzione delle pressioni neutre, con potenziale rottura degli equilibri. Pagina 9 di 11
10 - Opere di contenimento e di sostegno - pare opportuno ricordare che strutture rigide come i muri, oltre all azione di sostegno prevista in progetto, costituiscono un incremento di carico sul versante ed anche un ostacolo al deflusso delle acque sotterranee, modificando in senso peggiorativo il campo di pressioni neutre delle condizioni di stabilità. In caso di comportamento plastico differenziale dei terreni, i muri possono inoltre reagire spaccandosi, senza offrire alcuna possibilità di recupero funzionale. Si è optato pertanto per la realizzazione di opere deformabili come le gabbionate, che dovranno essere impostate sul substrato. Esse presentano infatti una buona adattabilità alle deformazioni plastiche del terreno in movimento, costituiscono il richiamo per le acque sotterranee e, qualora una parte dell insieme giungesse a rottura, è possibile ripristinare le condizioni iniziali agendo solo sulla porzione deformata. L esecuzione delle gabbionate è più agevole della costruzione dei muri, in quanto vengono di molto ridotti i tempi tecnici per giungere alla definitiva entrata in funzione delle opere. - Controllo delle pressioni neutre - i relativi interventi consistono nella realizzazione di trincee drenanti con scarico a gravità a profondità tipica di 5-7 metri. E importante ricordare che la granulometria del materiale del dreno sia adeguata a quella del materiale da drenare ed all apertura dei fori nei tubi di raccolta posti alla base. Può risultare utile anche impiegare materiali più fini in prossimità delle pareti del dreno e materiali grossolani a contatto del tubo drenante. Degno di nota è evidenziare che l efficacia di un sistema drenante non è legata alla quantità d acqua allontanata, ma alle variazioni del regime delle pressioni interstiziali che il sistema è in grado di produrre. dr. geol. Alessandro Bini dr. geol. Enrico Bartoletti Pagina 10 di 11
11 BIBLIOGRAFIA CNR GNDCI Regione Emilia-Romagna (1994), Considerazioni sulla valutazione del rischio di frana, Atti del Convegno Fenomeni franosi e centri abitati Bologna. Crosta G. (1999), Concetti generali relativi alla stabilità dei pendii, Atti del Corso di aggiornamento professionale La stabilità dei pendii naturali ed artificiali in materiali sciolti - Genova. Desideri A. et alii (1997), Drenaggi a gravità per la stabilizzazione dei pendii, Hevelius Edizioni, Benevento. Regione del Veneto e Regione Emilia-Romagna (1993) Manuale tecnico di ingegneria naturalistica. Regione del Veneto (1994), Ingegneria naturalistica, Atti del Corso di formazione professionale in ingegneria naturalistica Sospirolo (BL). Spilotro G. (1999), Metodi di stabilizzazione, Atti del Corso di aggiornamento professionale Stabilizzazione dei pendii - Roma. Tambara F. (1998), Stabilizzazione dei pendii, Hevelius Edizioni, Benevento. Vallario A. (1999), Fenomeni franosi, Atti del Corso di aggiornamento professionale Stabilizzazione dei pendii - Roma. Pagina 11 di 11
RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA
RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA **** 1. PREMESSA Gli interventi previsti dal presente progetto sono inseriti nei finanziamenti di cui al Decreto del Presidente della Giunta Regionale n 2012 del 27/11/2012,
DettagliIndice. Premessa 11. 1.10.2 Permeabilità 37. 1.10.3 Trasmissività 40 1.11 La circolazione idrica nelle rocce 46 1.11.1 Gli acquiferi 48.
Indice Indice Indice Premessa 11 1 Le acque sotterranee 13 1.1 Principali caratteristiche delle acque sotterranee 13 1.2 La circolazione idrica nelle terre sciolte 14 1.2.1 Gli acquiferi 14 1.2.2 Classificazione
DettagliVALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.
DettagliReport di evento Crollo in Via Dall Ongaro, Monteverde, Roma.
Report di evento Crollo in Via Dall Ongaro, Monteverde, Roma. Il 26 marzo 2015, intorno alle ore 12.00, è avvenuto il crollo di una porzione del versante, alto una decina di metri, prospiciente il giardino
DettagliScheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione di edifici strategici e monumentali
INGV - Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano Scheda per la valutazione qualitativa dei possibili effetti locali nei siti di ubicazione
Dettagli1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità...
PIANO DI MANUTENZIONE PAG 1 SOMMARIO INTRODUZIONE... 2 1 MANUALE D USO... 3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 2.1 Risorse
DettagliRelazione geologica e idrogeologica a corredo del P. R.G. del Comune di Frontone
Relazione geologica e idrogeologica a corredo del P. R.G. del Comune di Frontone INDAGINI GEOLOGICHE INTEGRATIVE A cura di Diego TALOZZI Geologo e Ingegnere libero professionista. Gennaio 2009 1 INDAGINI
DettagliCOMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni
COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GORVERNO DEL TERRITORIO COMUNALE DI BEDULITA (BG) Integrazioni Norma di riferimento: D.g.r. 30 novembre 2011 - n. IX/2616 Aggiornamento dei Criteri
DettagliGabbioni e Gabbioni drenanti
1 Gabbioni e Gabbioni drenanti Utilizzo dei Gabbioni Come vengono utilizzati oggi I gabbioni: In edilizia per la costruzione di muri di recinzione, complessi residenziali, industrie, muri di sostegno,
DettagliRistrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA
INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...
DettagliPROGETTO DEFINITIVO DI MESSA IN SICUREZZA DELL ABITATO DI ESCARRA
PREMESSA Con la normativa vigente in materia di Lavori Pubblici viene riconosciuta l importanza della conservazione della qualità edilizia nel tempo, attraverso l introduzione del piano di manutenzione
DettagliCASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA)
CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA) 1 - Descrizione dell intervento a difesa del suolo1 Lo scopo dell intervento è quello di realizzare un drenaggio a bassa profondità in trincea
DettagliTAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008
TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica
DettagliMANUALE DI MANUTENZIONE
Comune di Taggia Provincia di Imperia PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI MURO DI SOSTEGNO VILLA CURLO
DettagliRelazione Geologica e Relazione Geotecnica
Relazione Geologica e Relazione Geotecnica La Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica sono due documenti progettuali sempre distinti. La Relazione Geologica è essenziale per il geotecnico e lo strutturista,
DettagliDETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL 02.10.2012
AUTORITà DI BACINO DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL Oggetto: Comune di Arzana - Studio di compatibilità geologica e geotecnica ai sensi dell art. 31 comma 6 lett. a delle N.A. del PAI inerente
DettagliAttenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il
Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto
Dettagli7.2 Controlli e prove
7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo
DettagliRELAZIONE TECNICA -Fase di ripristino-
Lavori di risanamento corticale degli elementi portanti in CA e ripristino della ricopertura dei ferri del ponte ad archi sul Panaro alla progr. km. 21+836 della linea Casalecchio - Vignola RELAZIONE TECNICA
DettagliDifesa del suolo e pianificazione dei bacini idrografici
Quadro normativo: Legge 183/89, «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo» Si intende: a) per suolo: il territorio, il suolo, il sottosuolo, gli abitati e le opere infrastrutturali;
DettagliEDILIZIA BIOECOLOGICA PER UNO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE. Il recupero ambientale in ambito urbano: l ingegneria naturalistica:
Il recupero ambientale in ambito urbano: l ingegneria naturalistica: L Ingegneria Naturalistica è una disciplina tecnica in grado di conciliare le esigenze antropiche di intervento sul territorio con quelle
DettagliGemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1
Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Fase 2.1.1 Trasferimento delle esperienze maturate dalla Regione Marche in materia
DettagliDissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma
Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)
DettagliVICENZA. Altissimo. Frana in più comuni. ex Cod. PAI. Nome. Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto da versante- VARIANTE
- 572 - Nome Cod. IFFI ex Cod. PAI P1 P2 P3 P4 Frana in più comuni VICENZA Altissimo Toldo 240149200 Nuova Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto da versante- VARIANTE - 573 - -
DettagliMODELLO GEOLOGICO E MODELLO GEOTECNICO. Geol. Fabio Garbin
MODELLO GEOLOGICO E MODELLO GEOTECNICO Geol. Fabio Garbin Preparazione all Esame di Stato, Roma 8 aprile 2011 Riferimenti Normativi essenziali D.M. 14.01.2009: Approvazione delle nuove Norme Tecniche sulle
DettagliA.R.P.A.V. Via Dominutti 37135 Verona. MAIL: dapvr@pec.arpav.it
D i s c a r i c a i n L o c a l i t à C à d i C a p r i PROVINCIA DI VERONA U.O. DISCARICHE E BONIFICHE Via delle Franceschine, 11-37121 Verona MAIL: provincia.verona@cert.ip-veneto.net A.R.P.A.V. Via
DettagliSTRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO. ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi
5 maggio 2005 - Corso di Laboratorio Monitoraggio Frane STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi FINALITA
DettagliFRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO
REGIONE SICILIANA ASSESSORATO INDUSTRIA CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE N. 24 SCILLATO-CALTAVUTURO Dr. Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Ambrogio
DettagliLa manutenzione degli argini. Seminario IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN TOSCANA: LE STRUTTURE ARGINALI Firenze, 17 marzo 2015
La manutenzione degli argini Iacopo Iacopo MANETTI MANETTI Consorzio Consorzio di di bonifica bonifica Medio Medio Valdarno Valdarno Seminario IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN TOSCANA: LE STRUTTURE ARGINALI
DettagliUTILIZZO DI STRUTTURE DI SOSTEGNO IN GABBIONI NELLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO DEI TERRENI E NELL INGEGNERIA NATURALISTICA:
UTILIZZO DI STRUTTURE DI SOSTEGNO IN GABBIONI NELLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO DEI TERRENI E NELL INGEGNERIA NATURALISTICA: CARATTERISTICHE CAMPI DI APPLICAZIONE POTENZIALITA Dott. Geol. Massimo Salmi Ufficio
DettagliQuadri fessurativi in situazioni particolari
Seminario di Aggiornamento Professionale DIAGNOSI E MONITORAGGIO DEI DISSESTI DEGLI EDIFICI Matera 3 ottobre 2009 Quadri fessurativi in situazioni particolari Prof. Ing. Geol. Vincenzo Simeone Professore
DettagliIl Manuale si articola in: - Manuale d uso - Manuale di manutenzione - Programma di Manutenzione
Premessa Con la normativa vigente in materia di Lavori Pubblici viene riconosciuta l importanza della conservazione della qualità edilizia nel tempo, attraverso l introduzione del piano di manutenzione
DettagliDOCUMENTO DI SINTESI. Trento, Bolzano, 08 novembre 2010
DIRETTIVE PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE, GEOTECNICHE E SISMICHE AI SENSI DELLE NTC, D.M. 14.01.2008, E DELLA NORMATIVA NAZIONALE E PROVINCIALE COLLEGATA DOCUMENTO DI SINTESI Trento, Bolzano,
DettagliINTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)
INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul
DettagliMitigazione del rischio frana
Mitigazione del rischio frana Interventi sul versante. Il percorso del progetto Relazione geologica Analisi e descrizione del fenomeno di instabilità Studio delle cause e del meccanismo franoso Relazione
Dettagli5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA
5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Il Comprensorio PIAGGE SAN SALVATORE si estende a Sud del centro urbano della Città, lungo
DettagliUna metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:
10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.
DettagliCarta M_02 Carta Geomorfologica
Carta M_02 Carta Geomorfologica La Carta Geomorfologica è senz altro quella che ha comportato il maggiore sforzo di documentazione e di armonizzazione. Lo scopo della carta è quello di illustrare la dinamica
DettagliTITOLARITÀ DEGLI INTERVENTI
All D PREMESSA Con la normativa vigente in materia di Lavori Pubblici viene riconosciuta l importanza della conservazione della qualità edilizia nel tempo, attraverso l introduzione del piano di manutenzione
DettagliTRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.
TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti
DettagliManutenzione straordinaria del Torrente Salsero
PREMESSA Il presente progetto prende le mosse da un finanziamento per complessivi 367.021,00 necessario la manutenzione straordinaria del Rio Salsero e cofinanziato dalla Regione Toscana, Provincia di
DettagliTECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI
LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni
DettagliLinee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO Venezi a Mestre, 01 febbraio 2014 Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA Valentina Bassan
DettagliLINEA MURI DI CONTENIMENTO
LINEA MURI DI CONTENIMENTO Costruisce il futuro Sistemi di contenimento dei pendii - Tipologie: I muri ottenuti tramite la posa in opera dei blocchi di contenimento della MA.CE.VI. in condizioni di : -
DettagliANALISI DEL DISSESTO IN TOSCANA ED APPLICAZIONE DEL LASER SCANNER IN AREE SOGGETTE A FENOMENI DI CROLLO
ANALISI DEL DISSESTO IN TOSCANA ED APPLICAZIONE DEL LASER SCANNER IN AREE SOGGETTE A FENOMENI DI CROLLO Domenico Morini Dirigente Servizio Geologico Regione Toscana Stefano Romanelli La.m.m.a. Regione
Dettaglii problemi e le soluzioni Opere di sostegno a gravità Soluzioni per l ambiente
O p e r e s t r a d a l i i problemi e le soluzioni Opere di sostegno a gravità Soluzioni per l ambiente Opere di sostegno a gravità in gabbioni Nella letteratura tecnica si definisce struttura di sostegno
DettagliPROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM
SOCIETA CHIMICA LARDERELLO S.p.A. Socio Unico (POMARANCE) DISCARICA BULERA PROGETTO PRELIMINARE PER INSTALLAZIONE IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEL PERCOLATO DI DISCARICA CON TECNOLOGIA RECAM RETE DI REGIMAZIONE
DettagliGLI INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALI NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI LE LINEE DI AZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE
GLI INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALI NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI LE LINEE DI AZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE G. Cacciabue, V.Debrando 1 La mitigazione degli effetti prodotti sul territorio
DettagliINDICE. 1. Recupero ambientale..pag.2. 2. Calcolo economico delle operazioni di recupero ambientale...3
INDICE 1. Recupero ambientale..pag.2 2. Calcolo economico delle operazioni di recupero ambientale....3 M.F.G. service s.a.s. di A.L Incesso 1. Recupero ambientale Istanza di ampliamento di calcare Prima
DettagliLago (Comune di Montefiorino)
Lago (Comune di Montefiorino) 12 Lineamenti generali L area di interesse è compresa tra la S.P. 32 in località Tolara-Serradimigni e il Torrente Dragone; in particolare, i siti di maggiore rilievo sono
DettagliComune di FIAMIGNANO Provincia di RIETI PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO. (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
Comune di FIAMIGNANO Provincia di RIETI PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: POS FESR Lazio 2007-2013 Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione
DettagliP R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E
P R O G E T T O D I R I S O L U Z I O N E D E L L E I N T E R F E R E N Z E La presente relazione si riferisce al progetto dell intervento pubblico in attuazione Programmi Urbani Complessi - PUC2 Sistemazione
DettagliSCHEDA DI FATTIBILITA IDRAULICA, GEOMORFOLOGICA E SISMICA Identificativo schede tecniche D1 Via Cantagallo Cimitero di Figline Inquadramento
Identificativo schede tecniche D1 Ubicazione Via Cantagallo Cimitero di Figline Inquadramento territoriale da P.S. Ambito agrario storico Geologia e litologia Terreni lapidei : Gabbri Aree di bordo valle
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliINDICE 1. INTRODUZIONE... 2 2. PARATIA DI PALI TRIVELLATI IN C.A... 2 3. MURO IN C.A... 3 4. REGIMAZIONE ACQUE METEORICHE... 3
INDICE 1. INTRODUZIONE... 2 2. PARATIA DI PALI TRIVELLATI IN C.A.... 2 3. MURO IN C.A.... 3 4. REGIMAZIONE ACQUE METEORICHE... 3 1. INTRODUZIONE Il piano di manutenzione dell opera è il documento complementare
DettagliUNIONE EUROPEA P.O.R. Sicilia 2000-2006 Complemento di programmazione Misura 1.07 ex 1.2.1.b. M.A.E molisana apparecchiature elettroniche
UNIONE EUROPEA P.O.R. Sicilia 2000-2006 Complemento di programmazione Misura 1.07 ex 1.2.1.b COMUNE DI CATANIA 5 a DIREZIONE LL.PP. e N.I. UO U.O. 02 Uff. Coord. Geologico Via Gorizia, 40 tel. e fax. 095.534327
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliPROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 3 VALUTAZIONI LITOLOGICHE
PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 3 VALUTAZIONI LITOLOGICHE - note : - scala vert.: 1 : 100 m Rp/RL (Litologia Begemann 1965 A.G.I. 1977) Rp - RL/Rp (Litologia Schmertmann 1978) Torbe ed Limi ed Limi sabb.
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
Dettagli1 PREMESSA... 2 2 BARRIERE PARAMASSI... 3 3 CONSOLIDATORI MONOANCORAGGIO... 4 4 GABBIONI... 6 5 MURI A SECCO... 7
1 PREMESSA... 2 2 BARRIERE PARAMASSI... 3 2.1 PRESTAZIONI... 3 2.2 CONTROLLI... 3 2.3 INTERVENTI DI MANUTENZIONE... 4 3 CONSOLIDATORI MONOANCORAGGIO... 4 3.1 PRESTAZIONI... 4 3.2 CONTROLLI... 4 3.3 INTERVENTI
DettagliDECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012
DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti
DettagliRELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno
RISPOSTA A DOMANDA N. 2 RELAZIONE Generalità La presente relazione illustra gli aspetti geotecnici e delle fondazioni relativi alle strutture delle seguenti opere: EDIFICIO SERVIZI BUNKER PROTEXIMETRICO
DettagliIl Piano Urbano dei Servizi del Sottosuolo. Fase Conoscitiva
Il Piano Urbano dei Servizi del Sottosuolo Fase Conoscitiva Quali fattori vanno analizzati La fase conoscitiva analizza: Realtà geoterritoriale (quadro strutturale) Quadro Urbano (infrastrutture, edificato,
DettagliCAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO
CAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO 207 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO 8.1 Criteri generali di individuazione e valutazione degli interventi Gli
DettagliAttività Svolte PROGETTAZIONE ESECUTIVA. Progettista Prof. Ing. F.Colleselli Prof. Ing. E. Castelli
PROGETTO ESECUTIVO INTERVENTI CONSERVATIVI ED INTEGRATIVI ALLA BRENNERO E DEGLI INTERVENTI DI Anno 2003-2004 Attività Svolte PROGETTAZIONE ESECUTIVA Progettista Prof. Ing. F.Colleselli Prof. Ing. E. Castelli
DettagliALLEGATO I Flussi documentali
ALLEGATI 1 ALLEGATO I Flussi documentali INTERVENTI SOGGETTI A PERMESSO A COSTRUIRE e DICHIARAZIONE DI VINCOLO IDROGEOLOGICO La Richiesta di Permesso a costruire all Edilizia Privata munita di ricevuta
Dettagli1.1 Descrizione e collocazione dell intervento...3 1.2 Modalità di uso corretto...3
Piano di manutenzione della parte strutturale dell opera Pag. 1 SOMMARIO 1 MANUALE D USO...3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento...3 1.2 Modalità di uso corretto...3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE...3
Dettagliwww.lavoripubblici.it
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,
DettagliREGOLAMENTO URBANISTICO
Provincia di Arezzo COMUNE DI FOIANO DELLA CHIANA REGOLAMENTO URBANISTICO SCHEDE DI FATTIBILITA' (Zona industriale Farniole) Gennaio 2014 Sindaco - Ass. all'urbanistica: Franco Parigi Resp. del Procedimento:
DettagliInsegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie
Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo
DettagliDELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015
Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune
DettagliRELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PROGETTISTI: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:
Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della costa Servizio Tecnico di Bacino Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini) Sede di Rimini DI PRONTO INTERVENTO D.Lgs. 1010/48 PI11101
DettagliD.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2
D.M. 11.03.1988: [ ] la progettazione deve essere basata sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, ottenuta a mezzo di rilievi, indagini e prove [ ] NTC2008: [ ] Le scelte progettuali
DettagliLe opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali
Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,
DettagliPIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI
PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI 85 PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI IL
DettagliLocalizzazione geografica. Anno 2003-2005. Committenti. Venezia. Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c
Progetto Anno 2003-2005 Committenti Autorità Portuale Venezia Localizzazione geografica di Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c Attività Svolte PROGETTAZIONE GEOTECNICA Progettista Prof.
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA
COMUNE: MARTINENGO All. RTI COMMITTENTE: COMUNE DI MARTINENGO PROPRIETÀ: LOTTIZZANTI PA7/a OGGETTO: OPERE DI URBANIZZAZIONE DEL PA7/a REALIZZAZIONE TANGENZIALE NORD (ex accordo art. 11 L. 241/90) opere
DettagliA.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO
Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliALL. A AFFIDAMENTO DEI RILIEVI TOPOGRAFICI DI UN AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA CAPITOLATO TECNICO
ALL. A AFFIDAMENTO DEI RILIEVI TOPOGRAFICI DI UN AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA CAPITOLATO TECNICO Indice 1 PREMESSA... 3 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO TECNICO... 3 3 OGGETTO DELL AFFIDAMENTO...
Dettagli1. RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER MOVIMENTI DI TERRENO DOCUMENTAZIONE MINIMA
1. RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER MOVIMENTI DI TERRENO Domanda in bollo a norma di legge (Euro 14,62) diretta alla Provincia di Savona - Settore Tutela del Territorio e dell'ambiente - Servizio Piani
DettagliLINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA
LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare
Dettagli(FUORI CONFIGURAZIONE ORIGINARIA, TIPICAMENTE PER COPERTURA E LAVORAZIONE SU IMBARCAZIONI A TERRA)
(FUORI CONFIGURAZIONE ORIGINARIA, TIPICAMENTE PER COPERTURA E LAVORAZIONE SU IMBARCAZIONI A TERRA) TIPOLOGIE PONTEGGIO TRADIZIONALE PONTEGGIO MISTO PROGETTISTA ABILITATO PER IL CALCOLO DI STABILITA STRUTTURA
DettagliSICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE...
INDICE GENERALE PREMESSA... 1 OGGETTO... 2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE... 2.1 PRINCIPI FONDAMENTALI... 2.2 STATI LIMITE... 2.2.1 Stati Limite Ultimi (SLU)... 2.2.2 Stati Limite di Esercizio (SLE)...
DettagliCOMUNE DI FANO RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA PER LA SOPRELEVAZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE SITO IN FANO VIA RINALDUCCI
COMUNE DI FANO RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA PER LA SOPRELEVAZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE SITO IN FANO VIA RINALDUCCI COMMITTENTE: MANCINELLI GIUSEPPINA OPERA DELL INGEGNO RIPRODUZIONE VIETATA OGNI
DettagliSintesi non tecnica dei documenti progettuali e di valutazione ambientale pag. 1. Premessa
INDICE Premessa... 1 1. - Ubicazione ed inquadramento territoriale... 2 2. - Riferimenti normativi e analisi dei vincoli presenti... 2 3. - Descrizione del progetto... 2 Sintesi non tecnica dei documenti
DettagliCOMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona
COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona Area Tecnica Settore Edilizia Pubblica/ Ecologia LINEE GUIDA RELATIVE AGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO RICETTORE DIVERSO DALLA FOGNATURA (SUOLO,
DettagliFASI DELLA PROGETTAZIONE Preliminare Definitiva - Esecutiva
Università di Padova a.a. 2009-2010 FASI DELLA PROGETTAZIONE Preliminare Definitiva - Esecutiva Lezione 4/11/2009 Corso di Progetto Ambiente Viviana Salieri NORMATIVA LAVORI PUBBLICI LEGGE QUADRO in materia
DettagliLINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE
ALLEGATO N. 2 LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DELLE RELAZIONI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE E RELATIVE INDAGINI GEOGNOSTICHE Le seguenti linee di indirizzo per la redazione della relazione geologica e relazione
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliCOMUNE DI LAINATE PROVINCIA DI MILANO
MOD. 7.3.3.c_es_rev. 00 COMUNE DI LAINATE PROVINCIA DI MILANO PROGETTO: OGGETTO: COMMITTENTE: PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO LAVORI DI BONIFICA PER LA RIMOZIONE DELLE LASTRE ONDULATE DI CEMENTO-AMIANTO
DettagliIL DISSESTO IDROGEOLOGICO CAUSE, EFFETTI E INTERVENTI A DIFESA DEL SUOLO
IL DISSESTO IDROGEOLOGICO CAUSE, EFFETTI E INTERVENTI A DIFESA DEL SUOLO Marcello Benedini Giuseppe Gisotti Indice pag. 11 Introduzione Scopi e necessità della protezione idrogeologica 17 l. Parte prima.
DettagliINTRODUZIONE AL PROBLEMA DELLA FRANOSITA DEI VERSANTI
Seminario: Il dissesto idrogeologico: dalla conoscenza del territorio alla sua protezione Milano, 20 maggio 2015 INTRODUZIONE AL PROBLEMA DELLA FRANOSITA DEI VERSANTI Dott. Geol. Dario Fossati Regione
DettagliINQUADRAMENTO GENERALE
ANALISI DEL DISSESTO IN ALTO ADIGE SÜDTIROL E GESTIONE DELLA RETE STRADALE CLAUDIA STRADA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Il Progetto IFFI Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia: metodologia e risultati
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
DettagliSISTEMI INNOVATIVI PER LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE
SISTEMI INNOVATIVI PER LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE Geoplast www.geoplast.it Ciclo naturale dell acqua La gestione delle acque meteoriche è importante al fine di ripristinare il naturale ciclo dell
DettagliPiano di manutenzione della struttura dell opera 1. Premessa manuale d uso manuale di manutenzione programma di manutenzione delle strutture
Piano di manutenzione della struttura dell opera.- Cap.10 delle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) e Circolare Esplicativa 2 febbraio 2009, 617 1. Premessa Il piano di manutenzione
DettagliIndagine di Tomografia Elettrica
Indagine di Tomografia Elettrica 1. DESCRIZIONE DEL METODO La tomografia elettrica è utilizzata a supporto di altri metodi geofisici nell investigazione delle strutture sepolte e nella ricerca di acque
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliAUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05
AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2
Dettagli