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1 CONVEGNO NAZIONALE MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI CHIMICI giugno 2004 DARFO - BOARIO TERME PROGETTO CANCEROGENI NEI LUOGHI DI LAVORO IN UMBRIA VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE AD I.P.A. NELLA PRODUZIONE DI ELETTRODI DI GRAFITE Dr. LUCIANO SANI - SPSAL

2 1 PROGETTO CANCEROGENI IN AMBIENTE DI LAVORO. D.G.R. N 1515 DEL (Regione Umbria) OBIETTIVO GENERALE DEFINIZIONE DELLA MAPPA TERRITORIALE DEL RISCHIO CORRELATO ALL ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI E REGISTRAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI. PREMESSA LE DIFFICOLTÀ DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI OG A VALUTARE L ATTUALE ESPOSIZIONE, SEPPURE A BASSE DOSI, AD UNA MOLTEPLICITÀ DI SOSTANZE PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. I LIMITI DEGLI STUDI SPERIMENTALI SUGLI ANIMALI. IL PROBLEMA DELLE DIVERSE CLASSIFICAZIONI CEE, IARC, CCTN ETC. L ETICHETTATURA CON LE OPPORTUNE FRASI DI RISCHIO (R45, R49, R46) COME POSSIBILE SOLUZIONE ITALIANA. RIFERIMENTI NORMATIVI IL TITOLO VII DEL D.L.gs. N.626/94 MODIFICATO DAL D. L.gs. N.66/00 D. L.gs. N.52/97 (CLASSIFICAZIONE CANCEROGENI) D. L.gs. N.285/98 L ALLEGATO VIII DEL D. L.gs. N.626/94

3 2 METODOLOGIA GENERALE PARTENDO DA UN ELENCO PER MATRICI SOSTANZE - LAVORAZIONI SI TENDE AD INDIVIDUARE, SULLA BASE DELLE TIPOLOGIE PRODUTTIVE PRESENTI NEI VARI AMBITI TERRITORIALI, COMPARTI PRODUTTIVI PRIORITARI A RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO ALL INTERNO DEI QUALI INTERVENIRE QUANTIFICANDO LA REALE ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI SECONDO APPOSITI PROTOCOLLI D INTERVENTO.

4 3 PROCEDURE OPERATIVE ANALISI DI CONTESTO ( FASE A ) 1. SELEZIONE DEI COMPARTI PRODUTTIVI. 2. PRODUZIONE DI UN ELENCO DI AZIENDE AD IPOTETICO RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO. 3. SELEZIONE DELLE AZIENDE OGGETTO DI INDAGINE MEDIANTE UNA SCHEDA SPECIFICA DI COMPARTO. PROGRAMMAZIONE ( FASE B ) 1. ACQUISIZIONE E ANALISI DELLE SCHEDE. 2. SELEZIONE DEL CAMPIONE. 3. DEFINIZIONE DEL PROTOCOLLO D ACCESSO ACCESSO. 4. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ALLE PARTI SOCIALI.

5 4 PROCEDURE OPERATIVE INTERVENTO ( FASE C ) 1. SOPRALLUOGO IN AZIENDA E CONSEGUENTI PROVVEDIMENTI. 2. ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE. 3. CONFRONTO TRA I SOGGETTI DELLA SICUREZZA AZIENDALE. 4. PROGRAMMA DI CAMPIONAMENTO. 5. ESECUZIONE DELL INDAGINE AMBIENTALE. 6. INDIVIDUAZIONE DELLE SOLUZIONI MIGLIORATIVE. IN COLLABORAZIONE CON L ISTITUTO DI MEDICINA DEL LAVORO E TOSSICOLOGIA PROFESSIONALE ED AMBIENTALE DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA. DEFINIRE LA METODOLOGIA DELLO STUDIO ED I CANCEROGENI DA MONITORARE MISURARE LE SOSTANZE CAMPIONATE NELL AMBIENTE E NEI SUBSTRATI BIOLOGICI DEI LAVORATORI ELABORARE E VALUTARE I RISULTATI OTTENUTI

6 5 PROCEDURE OPERATIVE VALUTAZIONE ( FASE D ) 1. RACCOLTA DEI DATI OTTENUTI DAI SOPRALLUOGHI E DAI CAMPIONAMENTI AMBIENTALI E BIOLOGICI ESEGUITI. 2. ESAME ED ELABORAZIONE DEGLI STESSI. 3. ASSUNZIONE DI CONCLUSIONI PER AZIENDA, DEFINIZIONE DELLE COORTI DI LAVORATORI ESPOSTI NEI COMPARTI INDIVIDUATI.

7 6 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO DI ELETTRODI DI GRAFITE COKE DI PETROLIO CRUDO STOCCAGGIO PECE STOCCAGGIO COKE DI PETROLIO MACINAZIONE E VAGLIATURA MESCOLAZIONE ESTRUSIONE LE MATERIE PRIME (COKE DI PETROLIO, OSSIDO DI FERRO, STEARINA E ROTTAMI DI ELETTRODI GRAFITATI E CRUDI) VENGONO VAGLIATE, MACINATE E MESCOLATE CON PECE DI CATRAME DI CARBON FOSSILE NELL IMPASTATRICE A CIRCA 200 C; L IMPASTO OTTENUTO VIENE PRESSATO ED ESTRUSO A FORMA DI ELETTRODO- CILINDRICO NELL APPOSITA PRESSA (90 C) COTTURA

8 7 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO DI ELETTRODI DI GRAFITE ESTRUSIONE COTTURA IMPREGNAZIONE CON PECE SOTTO PRESSIONE GRAFITAZIONE LAVORAZIONE MECCANICA CONTROLLO PRODOTTO SPEDIZIONE 1^ COTTURA C 2^ COTTURA C < 3000 C I SEMILAVORATI CRUDI, RAFFREDDATI, VANNO IN FORNI DI COTTURA AD ANELLO (800 C); DOPO LA COTTURA, PREVIA PULIZIA, GLI ELETTRODI VENGONO PRE-RISCALDATI E MESSI IN AUTOCLAVE A 250 C DOVE SUBISCONO UN PROCESSO DI IMPREGNAZIONE CON PECE FLUIDA AD ALTA PRESSIONE. GLI ELETTRODI VENGONO QUINDI RICOTTI IN FORNI A SUOLA MOBILE E INVIATI ALLA GRAFITAZIONE ( C) SVILUPPATA IN FORNI ELETTRICI A RESISTENZA. SEGUE LA FASE DI FINITURA CON MACCHINE UTENSILI, IL COLLAUDO E LA SPEDIZIONE.

9 8 STUDIO EPIDEMIOLOGICO: MORTALITA DA CANCRO E DA MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE TRA LAVORATORI ADDETTI ALLA PRODUZIONE DI ELETTRODI DI CARBONIO (OCCUPATIONAL AND ENVIROMENTAL MEDICINE; JUNI 2000, VOL.57, N.7, PAG ) F. DONATO, S. MONARCA, G. MARCHIONNA, A. ROSSI, C. CICIONI, R. CHIESA, D. COLIN, P. BOFFETTA.

10 9 STUDIO EPIDEMIOLOGICO: MORTALITA DA CANCRO E DA MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE TRA LAVORATORI ADDETTI ALLA PRODUZIONE DI ELETTRODI DI CARBONIO OBIETTIVI INVESTIGARE IL RISCHIO DI CANCRO E MALATTIE RESPIRATORIE NON NEO-PLASTICHE TRA I LAVORATORI ESPOSTI AD I.P.A.. METODO STUDIO STORICO DI CORTE SU 1006 LAVORATORI ESPOSTI PER ALMENO UN ANNO TRA IL 1945 E IL 1971 SU QUALI FU ESEGUITO UN FOLLOW-UP PER MORTALITA FRA IL 1955 E IL IL RAPPORTO TRA LE MORTI OSSERVATE E LE MORTI ATTESE (SMRs) FU STIMATO SULLA MORTALITA PER ETA A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE. PER INVESTIGARE IL RISCHIO RELATIVO (RR) DI MORTE CORRELATO CON LA DURATA DELL ESPOSIZIONE LAVORATIVA GENERICA E SPECIFICA FU UTILIZZATA UNA ANALISI DI REGRESSIONE MULTIVARIATA (POISSON)

11 1 0 STUDIO EPIDEMIOLOGICO: MORTALITA DA CANCRO E DA MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE TRA LAVORATORI ADDETTI ALLA PRODUZIONE DI ELETTRODI DI CARBONIO RISULTATI LA MORTALITA PER TUTTE LE CAUSE, TUTTI I TUMORI E LE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO, FURONO IN LINEA CON IL PROFILO REGIONALE. UN ECCESSO DI MORTI RISPETTO AGLI ATTESI CI FU PER I TUMORI DELLA CUTE COMPRESO IL MELANOMA (SMR 3.16, 95%, C.I. TRA 0.65 E 9.23) E PER LE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO NON NEOPLASTICHE (SMR 1.58, 95%, C.I. TRA 1.16 E 2.11). CONCLUSIONE LO STUDIO, IN LINEA CON I RISULTATI DI STUDI PRECEDENTI, DIMOSTRA CHE IL LAVORO NELLE INDUSTRIE DI ELETTRODI DI GRAFITE PUÒ NON AUMENTARE IL RISCHIO DI MORTE PER CANCRO DELL APPARATO RESPIRATORIO; NON SI PUÒ TUTTAVIA ESCLUDERE UNA POSSIBILE ASSOCIAZIONE CON MALATTIE RESPIRATORIE NON NEOPLASTICHE.

12 11 BENZO(A)PIRENE NELLE POLVERI DATI AZIENDALI RELATIVI AGLI ANNI VALORI RILEVATI (micrg/mc) Mansione campionata N campioni Mediana Minimo Massimo Addetto agli impianti Addetto alla vasca Addetto alla pressa Addetto ai forni (carropontista) Addetto ai forni (piano) Addetto agli scambi e sala quadri add. scambi add. piano add. carroponte add. pressa add. Vasca add. impianti CRUDO 1 COTTURA IMPREGNAZIONE

13 12 CONFRONTO DATI AZIENDALI MONITORAGGIO BIOLOGICO PER ESPOSTI AD IPA NELLO STABILIMENTO OGGETTO D INDAGINE DAL 1993 AL OH PIRENE E URINAR RIO REPARTI: CRUDO / COTTURA, IMPREGN., RICOTTURA 7, /9 94 mcgr/gr.creatina 2,4 3,06 2, /9 97 2, ,42 2, ,82 ANNO 2, , ,69 1, ,16 2, ,25 2, CRUDO COTTURA

14 13 VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE AD IPA NELLA PRODUZIONE DI ELETTRODI DI GRAFITE OBIETTIVI: L INDAGINE TENDE A RIVALUTARE L ESPOSIZIONE AD IPA DEI DIPENDENTI AZIENDALI E DELLE DITTE APPALTATRICI MEDIANTE IL MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO CON UNA METODOLOGIA SCIENTIFICAMENTE VALIDATA (NIOSH)

15 1 4 Materiali e metodi utilizzati nel monitoraggio DALL ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO E DALLA CONOSCENZA RETROSPETTIVA DEI DATI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO STORICI, SI È PROCEDUTO, CON I SOGGETTI AZIENDALI E SINDACALI DELLA PREVENZIONE A DEFINIRE LE MANSIONI DA INDAGARE: REPARTO CRUDO - ADDETTO AGLI IMPIANTI - ADDETTO ALLA VASCA - ADDETTO ALLA PRESSA REPARTO 1 A COTTURA - ADDETTO CARICO FORNI (CARROPONTISTA) - ADDETTO CARICO FORNI (A TERRA) REPARTO IMPREGNAZIONE - ADDETTO SCAMBI E SALA QUADRI

16 1 5 Materiali e metodi utilizzati nel monitoraggio SONO STATI INOLTRE INDAGATI I LAVORATORI DELLE DITTE IN APPALTO PIÙ ESPOSTE AL RISCHIO: DITTA PULIZIE INDUSTRIALI - ADDETTO PULIZIE IMPIANTO CRUDO - ADDETTO PULIZIE AREA FORNI E SERVIZI - ADDETTO PULIZIE AREA GRAFITAZIONE E SERVIZI DITTA MANUTENZIONE MECCANICA - ADDETTI (2) MANUTENTORI

17 1 6 Monitoraggio ambientale PER IL MONITORAGGIO AMBIENTALE SONO STATI EFFETTUATI N.3 CAMPIONAMENTI PERSONALI PER OGNI MANSIONE NEL MESE DI DICEMBRE 2003 (20 CAMP.), PER I DIPENDENTI AZIENDALI, E NEL MESE DI MARZO 2004, PER I DIPENDENTI DELLE DITTE APPALTATRICI (15 CAMP.). PER IL CAMPIONAMENTO È STATO SEGUITO IL METODO NIOSH 5506 (CASSETTE IN POLISTIRENE SCURO CON FILTRI IN TEFLON DA 37 MM, FIALA ADSORBENTE TIPO XAD2 100MG/50MG, FLUSSO DI CAMPIONAMENTO O 2 LITRI/MIN) I TEMPI DI CAMPIONAMENTO SONO STATI DI 4-5 ORE CONSENTENDO DI MONITORARE LE FASI DI LAVORO DI MAGGIORE ESPOSIZIONE CON LA RIPETIZIONE DI PIÙ CICLI DI LAVORAZIONE TIPICI.SI È PROCEDUTO COMUNQUE ALLA REGISTRAZIONE DELLE OPERAZIONI SIGNIFICATIVE EFFETTUATE DALL OPERATORE DURANTE OGNI SINGOLO CAMPIONAMENTO. VALORE DI RIFERIMENTO PER IL BaP= 2mcgr/m 3 (TDK)

18 1 7 Monitoraggio Biologico CONTEMPORANEAMENTE AL MONITORAGGIO AMBIENTALE SONO STATI RACCOLTI I CAMPIONI DI URINE PER IL DOSAGGIO DELL 1-OH PIRENE. IL MONITORAGGIO BIOLOGICO E STATO EFFETTUATO DETERMINANDO NEI LAVORATORI ESPOSTI L 1- OH PIRENE URINARIO PRIMA DEL TURNO DI ESPOSIZIONE E ALLA FINE DELL ULTIMO TURNO SETTIMANALE. LA METODICA UTILIZZATA E QUELLA DI F. J. JONGENEELEN: DOPO IDROLISI L 1- OH PIRENE LIBERO VIENE SEPARATO DALLE URINE MEDIANTE ESTRAZIONE IN FASE SOLIDA, IN COLONNE C18, ED ANALIZZATO IN HPLC E RIVELATORE IN FLUORESCENZA. VALORI DI RIFERIMENTO PER 1-OH-PIRENE: 0.9 mcgr/g. creat. (valore medio popolazione umbra)

19 1 8 RISULTATI SONO STATI MONITORATI NELL ARIA AMBIENTALE I SEGUENTI IPA: B-a-A (benzo-a-antracene) antracene) B-a-P (benzo-a-pirene) B-b-FA (benzo-b-fluorantrene) B-k-FA (benzo-k- fluorantrene) DB-ah-A (dibenzo-ah- antracene) Somma 5 IPA R 45 PY (pirene) IPA totali È STATO DOSATO NELLE URINE AD INIZIO E FINE TURNO L 1-OH-PY (1-idrossi-pirene)

20 19 TABELLA RISULTATI ANALITICI AZIENDA IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX B-a-A B-a-P B-b-FA B-k-FA DB-ah-A IPA R PY IPA totali OH-PY in. turno OH-PY fine turno

21 20 TABELLA RISULTATI ANALITICI DITTE IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX B-a-A B-a-P B-b-FA B-k-FA DB-ah-A IPA R PY IPA totali OH-PY in. turno OH-PY fine turno

22 2 1 CONFRONTO INDICATORI DI ESPOSIZIONE E ASSORBIMENTO TRA AZIENDA E DITTE 6,0000 5,0000 4,0000 3,0000 2,0000 1,0000 0,0000 B-a-P 1-OH-PY I.T. 1-OH-PY F.T. Azienda Ditte

23 22 TABELLA RISULTATI AZIENDA PER REPARTI REPARTO IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX CRUDO B-a-P IPA R IPA totali OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

24 23 TABELLA RISULTATI AZIENDA PER REPARTI REPARTO IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX FORNI B-a-P IPA R IPA totali OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

25 24 TABELLA RISULTATI AZIENDA PER REPARTI REPARTO IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX IMPREGN. B-a-P IPA R IPA totali OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

26 25 TABELLA RISULTATI DITTE PER MANSIONE MANSIONE IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX MANUT. B-a-P IPA R IPA totali OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

27 26 TABELLA RISULTATI DITTE PER MANSIONE MANSIONE IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX PULIZIE B-a-P IPA R IPA totali OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

28 27 TABELLA RISULTATI MANSIONI DITTE PER REPARTO MANSIONE IPA N CAMP. MEDIANA MIN MAX PULIZIE B-a-P ALTRO 1-OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno PULIZIE B-a-P CRUDO 1-OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno MANUT. B-a-P CRUDO 1-OH-PY in. turno 1-OH-PY fine turno

29 28 CONCLUSIONI AZIENDA: PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE IL B-A-P COME INDICATORE DI INQUINAMENTO AMBIENTALE DA IPA, IL VALORE MEDIANO DEI 19 CAMPIONAMENTI EFFETTUATI SI ATTESTA DI GRAN LUNGA AL DI SOTTO DEL LIMITE TECNICO DI RIFERIMENTO MENTRE IL VALORE MASSIMO SI AVVICINA SENZA RAGGIUNGERLO. IL DOSAGGIO DELL 1-OH-PY URINARIO MOSTRA VALORI MEDIANI ANCH ESSI AL DI SOTTO DELLO STANDARD DI RIFERIMENTO LOCALE PRIMA DELL ESPOSIZIONE. DOPO L ESPOSIZIONE LO SUPERA QUASI RADDOPPIANDOLO. LA DIFFERENZA TRA I VALORI PRIMA E DOPO L ESPOSIZIONE RISULTA SEMPRE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVA.

30 29 CONCLUSIONI DITTE: ANCHE PER LE DITTE IL VALORE MEDIANO DEL B-A-P SI ATTESTA DI GRAN LUNGA AL DI SOTTO DEL LIMITE TECNICO DI RIFERIMENTO MENTRE IL VALORE MASSIMO LO SUPERA DI QUASI 5 VOLTE CARATTERIZZANDO UNA ESPOSIZIONE ASSAI VARIABILE DEI LAVORATORI. IL DOSAGGIO DELL 1-OH-PY URINARIO MOSTRA VALORI MEDIANI GIÀ SUPERIORI ALLO STANDARD DI RIFERIMENTO LOCALE PRIMA DELL ESPOSIZIONE DI OLTRE IL DOPPIO. DOPO L ESPOSIZIONE TALE VALORE VIENE SUPERATO DI CIRCA C 5 VOLTE. LA DIFFERENZA TRA I VALORI PRIMA E DOPO L ESPOSIZIONE RISULTA SEMPRE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVA. I SUDDETTI PROBLEMI RIGUARDANO PRINCIPALMENTE LA DITTA PULIZIE

31 30 CONCLUSIONI CONFRONTANDO I RISULTATI AZIENDALI PER REPARTI (CRUDO, FORNI, IMPREGNAZIONE) EMERGE CHE LA MAGGIORE ESPOSIZIONE SI HA NEL REPARTO CRUDO MA GLI INDICATORI BIOLOGICI MOSTRANO UN MAGGIORE ASSORBIMENTO TRA I LAVORATORI DEL REPARTO IMPREGNAZIONE. QUESTO DATO POTREBBE ESSERE GIUSTIFICATO DA UN MAGGIORE ASSORBIMENTO PER VIA CUTANEA MERITEVOLE DI SUCCESSIVI CONTROLLI MEDIANTE PADS.

32 31 CONCLUSIONI CONFRONTANDO L ATTIVITÀ DELLE DUE DITTE NEI DIVERSI REPARTI EMERGE CHE LA MAGGIORE ESPOSIZIONE A B-A-P E IL MAGGIORE ASSORBIMENTO SI VERIFICA NELLE ATTIVITÀ DI PULIZIA NEL REPARTO CRUDO. CONFRONTANDO I RISULTATI GENERALI CON LE SCHEDE DI ATTIVITÀ SPECIFICA SVOLTA DAI SINGOLI LAVORATORI È POSSIBILE IPOTIZZARE MOMENTI E MODALITÀ LAVORATIVE PARTICOLARMENTE A RISCHIO SU CUI OPERARE IN TERMINI DI PREVENZIONE PRIMARIA.

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