Il diabete e la funzione: la malattia diabetica e la comorbilità nella fase delle complicanze
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1 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Il diabete e la funzione: la malattia diabetica e la comorbilità nella fase delle complicanze Marco FERRI Gruppo di Ricerca Geriatrico Fondazione Poliambulanza Brescia
2 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Il diabete mellito: 7 a causa di morte Diabete è la cause principale di: Insufficienza renale avanzata Amputazione degli arti inferiori. I nuovi casi di cecità nella popolazione fra 24 e 74 anni Il diabete aumenta il rischio di morbilità per ictus e infarto
3 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Prevalence (millions) Africa America Europe Sud est Asia Estimated diabetes prevalence (millions) in 2000, Worl Health Organization King Diabetes Care 1998
4 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Popolazione Generale 2,6 3,2% Data Base MMG 4,1% Diabete Tipo 1 3 5% Diabete Tipo % > anni 5 6% > 60 anni 10% Prevalenza del diabete in Italia Il Diabete in Italia Kurtis MI 1996 Data Base MMG
5 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 CARATTERISTICHE DIFFERENZIALI DEL DIABETE TIPO 1 E TIPO 2 TIPO 1 TIPO 2 Livelli di insulina Sintomatologia Chetosi Peso Età d esordio (anni) Comparsa delle complicanze croniche Prevalenza Familiarità Sistema HLA Autoimmunità Terapia Assenti o ridotti Importante Presente Magro < 35 Parecchi anni dopo l esordio 0,6% Modesta Correlato Presente Insulina Normali o aumentati Spesso assente Assente Obesità o sovrappeso > 35 Spesso presenti alla diagnosi 3-7% Importante Non correlato Assente Dieta, ipoglicemizzanti orali, talora insulina
6 LA STORIA NATURALE DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 Fattori ambientali: es: alimentazione obesità inattività fisica Inizio del diabete Complicanze Invalidità PREDISPOSIZIONE GENETICA MORTE Insulino-resistenza Iperglicemia Ipertensione Dislipidemia Obesità Aterosclerosi Retinopatia Nefropatia Neuropatia Malattie coronariche Cecità Insufficienza renale Amputazione
7 RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA STORIA NATURALE DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 ALTI LIVELLI DI GLICEMIA VALORI NORMALI LIVELLI DI INSULINEMIA BASSI FASE 1 FASE 2 FASE 3
8 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 COMPLICANZE DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 COMPLICANZE MICROANGIOPATICHE COMPLICANZE MACROANGIOPATICHE Retinopatia Neuropatia Nefropatia Cardiopatia ischemica Vasculopatia cerebrale Vasculopatia periferica
9 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 FATTORI CHE CONCORRONO ALLA PATOGENESI DELLA MACROANGIOPATIA DIABETICA Iperglicemia Dislipidemia Insulino resistenza Glicazione proteine MACROANGIOPATIA Iperinsulinemia Ipertensione arteriosa Anomalie coagulative Anomalie emoreologiche
10 Mortality in People with Diabetes Causes of Death 50 % of deaths Ischemic heart disease Other heart disease Diabetes Cancer Stroke Infection Other Adapted from Geiss LS et al. In Diabetes in America. 2nd ed. 1995: chap 11.
11 MORTALITÀ PER PRIMO EVENTO CARDIACO IN RELAZIONE AL DIABETE ED AL SESSO. Follow up ad un anno Prima del ricovero Dopo 28 giorni Dopo 1 anno % RR * % RR * % RR* UOMINI Non diabetici Diabetici DONNE Non diabetiche Diabetiche * RR= Rischio Relativo verso i non diabetici Miettinen et al: Diab Care 1998.
12 Survival Post-MI in Diabetic and Non-Diabetic Men and Women Men Women % Survival n=1628 n= % Survival n=568 n= Months post-mi Months post-mi Diabetic Non-diabetic Adapted from Sprafka JM et al Diabetes Care 1991;14: Based on data collected in 1970, 1980, and 1985.
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14 P e r c e n t o f a ll d e a th s 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Cumulative percent distribution of causes of death for men with diabetes only or MI only- MRFIT, 25 years follow-up Other Non- CVD Cancer Renal Diabetes Other CVD Stroke CHD 10% 0% Diabetes Only MI Only (4.809 men, deaths) (4.625 men, deaths) Vaccaro, Arch Intern Med 2004
15 CHD mortality (/10,000 person-years) by risk factors for men with diabetes only or MI only. MRFIT, 25 years follow-up Diabetes only MI only Mortality Rates No Smoking and SBP <130 and Cholesterol <200 Smoking or SBP 130 or cholesterol 200 Smoking or SBP 130 or cholesterol 200 Smoking and SBP 130 and cholesterol 200 Risk factors
16 CHD mortality ( /10,000 person-years) by duration of follow-up for men with diabetes only or MI only Diabetes only MI only M ortality R ates <5 5 to 9 10 to to 19 >=20 Years of follow up Vaccaro, Arch Intern Med 2004
17 Influence of Multiple Risk Factors* on CVD Death Rates in Diabetic and Non-Diabetic Men CVD death rate per 10,000 person-years Diabetic Non-diabetic None One only Two only All three *Serum cholesterol >200 mg/dl, smoking, systolic blood pressure >120 mmhg Adapted from Stamler J et al Diabetes Care 1993;16:
18 Rischio Relativo 2 Diabete e cardiopatia ichemica 1 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio ,0 1,31 1, ,0 1,48 2,29 < >223 Colesterolo < >150 mg/dl LDL-Colesterolo UKPDS 1998
19 Patogenesi delle complicanze diabetiche Glicemia post-prandiale acuta Puntata glicemica Iperglicemia HbA1c: Glicemia a digiuno e postprandiale croniche Continua iperglicemia Tossicità acuta Tossicità cronica Lesioni dei tessuti Complicanze diabetiche
20 Adjusted incidence per 1000 prs/years (%) Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Microvascular end points Myocardial infarction Updated mean haemoglobin A1c concentration (%) 11 UKPDS BMJ 2000
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22 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Il controllo della glicemia, della dislipidemia, della pressione arteriosa: outcome.
23 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Il controllo glicemico
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26 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 La comorbilità impedisce la possibilità di un adeguato controllo glicemico?
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28 La comorbilità impedisce il controllo glicemico?
29 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Dislipidemia
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32 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Ipertensione arteriosa
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35 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Quali obiettivi per glicemia, dislipidemia e ipertensione?
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37 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Il diabete e la comorbilità. Una prospettiva storica dell incidenza delle complicanze
38 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007
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40 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Altre complicazioni: nefropatia.
41 Diabetes has become the most common single cause of end-stage renal disease (ESRD). Diabetic nephropathy accounts for about 40% of new cases of ESRD. The earliest clinical evidence of nephropathy is the appearance of low but abnormal levels (30 mg/day or 20 microgr/min) of albumin in the urine, referred to as microalbuminuria, and patients with microalbuminuria are referred to as having incipient nephropathy. A higher proportion (>40%) of individuals with type 2 diabetes are found to have microalbuminuria and overt nephropathy shortly after the diagnosis of their diabetes, because diabetes is actually present for many years before the diagnosis is made and also because the presence of albuminuria may be less specific for the presence of diabetic nephropathy, as shown by biopsy studies. Without specific interventions, 20 40% of type 2 diabetic patients with microalbuminuria progress to overt nephropathy, but by 20 years after onset of overt nephropathy, only 20% will have progressed to ESRD. Once the GFR begins to fall, the rates of fall in GFR are again highly variable from one individual to another, but overall, they may not be substantially different between patients with type 1 and patients with type 2 diabetes. Diabete Microalbuminuria (>30 mg/die) Nefropatia overt Albuminuria (>300 mg/die) Riduzione di GFR Insufficienza renale end stage
42 Diabete Microalbuminuria (>30 mg/die) Nefropatia overt Albuminuria (>300 mg/die) Riduzione di GFR Insufficienza renale end stage Il controllo adeguato della glicemia comporta un netto rallentamento della progressione della nefropatia. E necessario ricordare che, in caso di insufficienza renale overt la metformina è controindicata in quanto aumenta il rischio di acidosi metabolica. La restrizione proteica sembra, pur con alcune controversie, essere parzialmente efficace negli stadi iniziali ad un regime di riduzione delle proteine dietetiche. La dose proteica giornaliera dovrebbe essere all incirca 0,8/kg/die considerando anche le problematiche riguardanti la malnutrizione calorico-proteica. Gli ACE inibitori hanno dimostrato di ridurre la progressione della micro albuminuria ed anche la progressione della insufficienza renale. Vi è un effetto somma di efficacia della terapia combinata nell utilizzo degli ACE inibitori con gli Inibitori della angiotensina. Questi ultimi possono anche essere utilizzati da soli. Se il GFR è inferiore a 60 ml/min.1.73m2 potrebbe essere necessario un attento monitoraggio della funzione renale con utilizzo di counseling nefrologico
43 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Altre complicazioni: neuropatia.
44 A) Sensory neuropathies: clinical features 1) Acute sensory neuropathy. Acute sensory neuropathy is rare, tends to follow periods of poor metabolic control (e.g., ketoacidosis) or sudden change in glycemic control (e.g., insulin neuritis ), and is characterized by the acute onset of severe sensory symptoms (as detailed below) with marked nocturnal exacerbation but few neurologic signs on examination of the legs. 2) Chronic sensorimotor DPN. This is the most common presentation of neuropathy in diabetes, and up to 50% of patients may experience symptoms, most frequently burning pain, electrical or stabbing sensations, parasthesiae, hyperasthesiae, and deep aching pain. Neuropathic pain is typically worse at night, and the symptoms are most commonly experienced in the feet and lower limbs, although in some cases the hands may also be affected. As up to half of the patients may be asymptomatic, a diagnosis may only be made on examination or, in some cases, when the patient presents with a painless foot ulcer.
45 B) Focal and multifocal neuropathies Mononeuropathies may have a sudden onset and can occur as a result of involvement of the median (5.8% of all diabetic neuropathies), ulnar (2.1%), radial (0.6%), and common peroneal nerves. Cranial neuropathies are extremely rare (0.05%); involve primarily cranial nerves III, IV, VI, and VII; and are thought to occur due to a microvascular infarct, which, in the majority, resolves spontaneously over several months.
46 Neuropatie focali/ generalizzate periferiche. Terapia. Al momento non vi sono terapie farrmacologiche eziologiche che abbiano dimostrato una sicura efficacia a lungo termine. Per ora è solo possibile una terapia sintomatica. Con molta prudenza nell anziano!
47 Neuropatia cardiaca Scarsa resistenza, debolezza da sforzo, fatigue. Ipotensione ortostatica, sensazione di testa vuota, sincope. Gastrointestinale Gastroparesi, scarso controllo glicemico. Dolore addominale, nausea, sazietà precoce, vomito, eruttazione. Stipsi Diarrea spesso notturna associata a incontinenza Disfunzione sessuale Disfunzione vescicale Urgenza, pollachiuria, nocturia, ritenzione, incontinenza Autonomic neuropathy (8 14) Diabetic autonomic neuropathy (DAN) results in significant morbidity and may lead to mortality in some patients with diabetes. The most common dysautonomic features are listed in Table 2, together with their associated symptoms and management. The symptoms of autonomic dysfunction should be elicited carefully during the history, particularly since many of these symptoms are potentially treatable. Alterazioni della sudorazione Anidrosi, intolleranza al calore, secchezza cutanea, iperidrosi. Alterazioni pupillari Alterazioni della adattamento con alterazione delle sensazioni viscerali
48 Neuropatie autonomiche. Terapia. Neuropatia cardiaca Scarsa resistenza, debolezza da sforzo, fatigue. Ipotensione ortostatica, sensazione di testa vuota, sincope. Gastrointestinale Gastroparesi, scarso controllo glicemico. Dolore addominale, nausea, sazietà precoce, vomito. Stipsi Diarrea spesso notturna associata a incontinenza Disfunzione sessuale Disfunzione vescicale Urgenza, pollachiuria, nocturia, ritenzione, incontinenza Alterazioni della sudorazione Anidrosi, intolleranza al calore, secchezza cutanea, iperidrosi. Alterazioni pupillari Alterazioni della adattamento con alterazione delle sensazioni viscerali Esercizio fisico con supervisione, ACE inibitori, Bet-bloccanti. Calze a pressione, clonidina, octreotide Piccoli pasti ripetuti. Procinetici (domperidone, metoclopramide) Antibiotici, antiemetici (scopolamina) antidepressivi triciclici. Dieta ricca di fibre, lassativi osmotici. Fibre solubili, enzimi pancreatici, colestiramina. Counseling, sildenafil. Betanechol, cateterismo intermittente Emollienti locali, scopolamina, glicopprolato, vasodilatatori Frequente atipicità nella presentazione dei sintomi (IMA)
49 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Altre complicazioni: retinopatia.
50 Diabetic retinopathy is the most frequent cause of new cases of blindness among adults aged years. During the first two decades of disease, nearly all patients with type 1 diabetes and 60% of patients with type 2 diabetes have retinopathy. In the Wisconsin Epidemiologic Study of Diabetic Retinopathy (WESDR), 3.6% of younger-onset patients (type 1 diabetes) and 1.6% of olderonset patients (type 2 diabetes) were legally blind. In the younger-onset group, 86% of blindness was attributable to diabetic retinopathy. In the older-onset group, in which other eye diseases were common, one-third of the cases of legal blindness were due to diabetic retinopathy. Retinopatia diabetica: prima causa di cecità anni. Diabete tipo 1:quasi tutti i pazienti nelle prime due decadi Diabete tipo 2: il 60% dei pazienti nelle prime due decadi
51 Terapia ASPIRIN TREATMENT The Early Treatment Diabetic Retinopathy Study (ETDRS) investigated whether aspirin (650 mg/day) could retard the progression of retinopathy. After examining progression of retinopathy, development of vitreous hemorrhage, or duration of vitreous hemorrhage, aspirin was shown to have no effect on retinopathy. With these findings, there are no ocular contraindications to the use of aspirin when required for cardiovascular disease or other medical indications. Trattamento con Aspirina (625 mg): Nessun effetto sulla progressione Nessuna controindicazione oculare per l utilizzo al fine di prevenzione secondaria.
52 Terapia LASER PHOTOCOAGULATION The Diabetic Retinopathy Study (DRS) investigated whether scatter (panretinal) photocoagulation, compared with indefinite deferral, could reduce the risk of vision loss from PDR. After only 2 years, photocoagulation was shown to significantly reduce severe visual loss (i.e., best acuity of 5/200 or worse). The benefit persisted through the entire duration of follow- up and was greatest among patients whose eyes had highrisk characteristics (HRCs; disc neovascularization or vitreous hemorrhage with any retinal neovasculariztion). The treatment effect was much smaller for eyes that did not have HRCs. Trattamento con fotocoagulazione laser: Efficace sulla progressione. Più efficace negli stadi avanzati. Il momento più corretto per intervenire è determinato dalla presenza di edema papillare
53 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Comorbilità: depressione.
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57 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Comorbilità: demenza.
58 1 = solo deficit funzionale 2 = solo deficit cognitivo o 3 = deficit cognitivo e funzionale
59 1 = solo deficit funzionale 2 = solo deficit cognitivo o 3 = deficit cognitivo e funzionale
60 1 = solo deficit funzionale 2 = solo deficit cognitivo o 3 = deficit cognitivo e funzionale
61 1 = solo deficit funzionale 2 = solo deficit cognitivo o 3 = deficit cognitivo e funzionale
62 Conclusioni: L atteggiamento alla cura del diabete in Nursing Home è meno aggressivo. Tale minore intensività è determinata dalla disabilità e dal deficit cognitivo. Sono necessari ulteriori studi per valutare l eventuale impatto di un approccio diverso sugli outcome.
63 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Diabete e disabilità
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67 Il diabete ha un suo impatto sulle attività della vita quotidiana. In particolare per quanto riguarda la morbilità cardiovascolare. Nella tabella 3 è possibile osservare come il deficit funzionale sia il principale determinante della differenza dello stato di salute generale.
68 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 La possibile via fra la terapia ideale e la cura del diabete nell anziano con comorbilità
69 Aspirina I pazienti anziani diabetici dovrebbero assumere, in assenza di specifiche controindicazioni aspirina ( mg/dl) Fumo Sarebbe necessario valutare la volontà del paziente circa la possibilità di cessare l abitudine al fumo.
70 Ipertensione Il target della terapia antiipertensiva nei pazienti anziani è 140/80. L ulteriore riduzione dei valori pressori potrebbe comportare un ultriore vantaggio. Il target deve essere raggiunto in modo graduale. Le terapie di elezione dovrebbero essere gli ACE inibitori e gli inibitori della angiotensina con un controllo del potassio dopo circa due settimane dall inizio della terapia. Sarebbe necessario il controllo degli elettroliti dopo circa 2 settimane dall inizio con tiazidici e, successivamente, almeno una volta all anno
71 Controllo glicemico Il target della emoglobina glicata nel paziente anziano funzionalmente integro e in buone condizioni di salute dovrebbe rimanere, come nell adulto intorno a 7. Nei pazienti con una prognosi inferiore ai 5 anni e in coloro nei quali lo stretto controllo glicemico sembra essere sproporzionato rispetto ai benefici il target dell emoglobina glicata potrebbe essere 8. L emoglobina glicata dovrebbe essere misurata ogni 6 mesi o ogni 12 mesi nei pazienti con una confermata stabilità pluriennale. La clorpropamide è una antidiabetico orale da evitare nell anziano.
72 Retinopatia I pazienti con nuova diagnosi dovrebbero eseguire una valutazione del fundus con dilatazione pupillare. I pazienti con fattori di rischio ( sintomi oculari, evidenza di neuropatia, glaucoma, cataratta ) dovrebbero eseguire una valutazione oculistica almeno ogni anno. I pazienti senza fattori di rischio ogni due anni.
73 Aspetti educazionali Nei pazienti con diabete è importante dare informazioni al momento della diagnosi e, almeno saltuariamente, sulla iper/ipoglicemia, sui fattori di precitanti, sulla prevenzione, sui sintomi e sul monitoraggio, sul trattamento. Nel caso della automonitoraggio sarebbe importante rivedere il processo con regolarità. E importante educare il paziente anziano circa le ulcere degli arti inferiori e le possibili conseguenze.
74 Aspetti educazionali I pazienti anziani dovrebbero essere informati circa il beneficio ottenibile con l esercizio fisico. Sarebbe importante la periodica rivalutazione dello stato nutrizionale dei pazienti diabetici. Sarebbe importante, ogni volta che viene inserita in terapia una nuova medicina, dare informazioni circa la posologia, la via di somministrazione e gli effetti collaterali.
75 Depressione Il paziente con diabete mellito presenta un aumentato rischio di sviluppare depressione. Specialmente nei primi mesi dopo la diagnosi. La depressione nel paziente diabetico dovrebbe essere trattata entro le due settimane dall insorgenza. Al più presto possibile se il paziente è pericoloso per sé o per gli altri. Il paziente in terapia dovrebbe essere rivalutato almeno dopo 6 settimane dall inizio della terapia
76 Deficit cognitivo Il paziente anziano dovrebbe essere sottoposto a screening con strumenti standardizzati al fine di escludere il declino cognitivo. La valutazione iniziale del deficit cognitivo deve prevedere uno screening delle forme secondarie potenzialmente reversibili.
77 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 ACUTE METABOLIC COMPLICATIONS OF DIABETES Le ragioni per la ammissione in ospedale ADA Statment Diabetes Care Gennaio 2004
78 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Le ragioni per la ammissione in ospedale ADA Statment Diabetes Care Gennaio 2004
79 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Le ragioni per la ammissione in ospedale ADA Statment Diabetes Care Gennaio 2004
80 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Le ragioni per la ammissione in ospedale ADA Statment Diabetes Care Gennaio 2004
81 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Le ragioni per la ammissione in ospedale ADA Statment Diabetes Care Gennaio 2004
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83 Corso accreditato al Programma Regionale Lombardo di Educazione Continua Il diabete mellito nell anziano Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) maggio 2007 Conclusioni. Il paziente anziano con diabete è assimilabile, per le regole ed il trattamento all adulto solo quando non presenti un grave deficit cognitivo o un impairment funzionale. Il paziente anziano con diabete, anche se fragile, può essere curato in modo adeguato per la malattia diabetica tenendo presente la comorbilità e adeguando in modo mirato i target. Anche nel paziente anziano, anche se con comorbilità, la cura, può migliorare la prognosi del paziente mediante la riduzione delle complicanze. E soprattutto importante sottolineare che il miglioramento della prognosi viene dato dalla prevenzione della disabilità derivante dalle potenziale complicanze cerebrovascolari.
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