Patologia Clinica. Lezione 4. Dott.ssa Samantha Messina
|
|
- Federica Colella
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Patologia Clinica Lezione 4 Dott.ssa Samantha Messina Modulo: Patologia clinica Anno accademico 2011/2012 II anno, I semestre CdL Infermieristica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi del Molise
2 Proteine della fase acuta e VES
3
4 La risposta della fase acuta L infiammazione è considerata come una manifestazione locale o molto localizzata di risposta della fase acuta, in cui si ha un aumento del flusso sanguigno nella sede del danno dovuto a diversi fattori che causano dilatazione dei piccoli vasi, incremento della permeabilità vascolare e formazione di un essudato infiammatorio e di edema localizzato. Il diagramma sottostante mostra le interazioni dei diversi meccanismi coinvolti nella risposta della fase acuta.
5 Interazioni dei diversi meccanismi coinvolti nella risposta della fase acuta
6 RISPOSTA ACUTA SISTEMICA ORGANI E TESSUTI COINVOLTI EFFETTI IPOTALAMO febbre, fattori liberanti ormoni ipofisari IPOFISI liberazione di tropine (ACTH, GH, ADH) ALTRE GHIANDOLE ENDOCRINE insulina, glucagone, T3, T4, aldosterone,catecolamine MIDOLLO OSSEO SISTEMA IMMUNITARIO SANGUE FEGATO leucocitosi proliferazione linfocitaria aumento delle immunoglobuline e della VES proteine della fase acuta
7 LE PROTEINE DELLA FASE ACUTA FASE ACUTA: vasta e complessa serie di risposte fisiologiche aspecifiche, che iniziano immediatamente dopo che l organismo è stato colpito da un trauma, un infezione o qualunque causa che produca danno La concentrazione delle proteine plasmatiche è alterata durante un danno tissutale La reazione aspecifica della fase acuta è valutata mediante la variazione della concentrazione della Proteina C Reattiva L elettroforesi dopo un trauma mostra una diminuzione delle bande di albumina ed un aumento di α1 e α2 globuline, dovuto in gran parte all aumento di α1 antitripsina. Ci sono anche altre proteine coinvolte come elencato nella tabella che segue
8 LE PROTEINE DELLA FASE ACUTA
9 La Proteina C Reattiva (PCR) La PAF più utilizzata nella pratica clinica è la Proteina C reattiva perché è normalmente presente in minime quantità la sua risposta è pronta e sensibile non va in contro a processi di sequestro e degradazione locali, quindi la sua rapida cinetica ed i suoi limiti ematici corrispondono alla reale risposta biosintetica e rilevano quindi un processo patologico in atto Pochi sono i processi patologici che non producono incrementi plasmatici di questa proteina
10 La Proteina C Reattiva (PCR) E una globulina pentamerica che possiede la proprietà di formare legami specifici calcio-dipendenti con molti substrati agisce come opsonina per batteri, parassiti e complessi immuni Attiva la via classica del complemento Valori di riferimento < 8 µg/ml
11 La PCR aumenta nei traumi (fratture, interventi chiururgici, ustioni) L aumento si riscontra già nella 6 a -8 a ora, raggiungono il picco a ore per poi discendere velocemente ai livelli basali entro 96 ore o al massimo una settimana Il dosaggio quindi può essere utile per stabilire una prognosi a brevissimo termine
12 VELOCITA DI ERITROSEDIMENTAZIONE (VES)
13 Se il sangue periferico prelevato è reso incoagulante e lasciato in una provetta, i suoi globuli rossi tendono a sedimentare spontaneamente VES Gli eritrociti del sangue periferico di persone gravemente ammalate sedimentano al fondo del contenitore più rapidamente degli eritrociti del sangue di persone normali con formazione di un deposito scuro chiamato bile nera
14 La velocità gravitazionale delle emazie nel campo gravitazionale terrestre dipende dal peso specifico delle emazie che è superiore di poco a quello del plasma VES I globuli rossi tendono ad impilarsi, cioè a formare degli ammassi simili a pile di monete allineati lungo un singolo asse perpendicolare al piano della cellula Tanto più le emazie si organizzano in questo modo, tanto più aumenta la loro velocità di sedimentazione
15 VES Pertanto la VES non indica soltanto una variazione delle proteine del plasma, ma riflette anche le variazioni dell ematocrito Hct e dipende dalla deformità ed aggregabilità delle emazie Infatti la sedimentazione dipende anche da: Concentrazione delle particelle Dalla temperatura Dalle variazioni di densità delle particelle La tendenza delle emazie ad aggregarsi dipende in parte dalla loro forma e dimensione: le normali emazie biconcave tendono ad aggregarsi più facilmente delle emazie caratteristiche di alcune anemie (con sferocitosi, acantocitosi, falcemia) in cui si dovrebbe avere un ritardo di VES
16 La VES misura la distanza percorsa da un eritrocita in una provetta verticale in un determinato intervallo di tempo VES Il principio dietro questo processo è l aumento di cariche negative che le varie proteine infiammatorie (fibrinogeno, α-β-e γ-globuline) esercitano sugli eritrociti, queste promuovono la separazione delle cellule e quindi una più rapida caduta Si basa sulla legge di Stokes: V= 2r 2 (d 1 -d 2 )g/9ε V= velocità di sedimentazione r= raggio delle particelle sferiche d1= densità delle particelle sferiche -emazie 1,10 d2= densità del fluido di sospensione -plasma 1,02 g= accelerazione di gravità ε= viscosità del liquido
17 VES Anche la concentrazione delle emazie (che condiziona la viscosità del sangue) tende ad influenzare la VES la policitemia fa aumentare la viscosità e quindi la tendenza delle emazie a rimanere in sospensione ritardando la VES al contrario le anemie gravi accelerano la VES Le proteine fibrose asimmetriche (fibrinogeno α e γ- globuline) favoriscono la sedimentazione
18 VES La determinazione della VES è da considerare un test diagnostico aspecifico ed indiretto di presenza di risposta della fase acuta Durante la fase acuta aumenta nel plasma la quantità di proteine ad alto peso molecolare, soprattutto fibrinogeno, molecola lunga ed asimmetrica ed in parte anche molecole poco simmetriche come le globuline, che fanno aumentare la velocità di sedimentazione delle emazie
19 VES I valori normali della VES variano in rapporto all età ed al sesso 10 mm in 1 ora per l uomo 15 mm in 1 ora per la donna (con un incremento durante le mestruazioni) I bambini tendono ad avere valori più alti del normale, anche superiori a 20
20 La VES e un indice aspecifico di malattia VES INFATTI L AUMENTO DELLA VES SI HA PER Patolgie infettive Processi infiammatori non infettivi Processi necrotici Neoplasie Altri processi patologici batteriche virali micotiche sistemiche Artrite reumatoide fratture Traumi Intervento chirurgico Ustioni Infarto del miocardio Pancreatite acuta Linfomi Leucemie Neuroblastomi Tumori mestastatizzati Anemie gravi Emoraggie gastrointestinali Ipotiroidismo gravidanza
21 VES INDICAZIONI DIAGNOSTICHE La VES va richiesta se si sospetta una malattia proliferativa, necrotizzante o infettiva; in tutti questi casi è buona norma associare anche l'analisi della Proteina C Reattiva
22
23 GLOBULI BIANCHI
24
25
26 LEUCOCITI Il loro numero globale varia da a per mm 3 (ml) di sangue Sono detti così perchè quando il sangue viene posto in una provetta a sedimentare si collocano in uno strato biancastro posto superiormente agli eritrociti (buffy-coat) Sono cellule che svolgono la loro funzione nel connettivo e perciò utilizzano il sangue per migrare dal midollo osseo ai tessuti Possono essere distinti a seconda della presenza o meno di granulazioni citoplasmatiche in: granulociti (neutrofili, basofili, eosinofili) - agranulociti (linfociti, monociti)
27
28 Granulociti neutrofili o polimorfonucleati PMN (65%) Sono cellule molto mobili dotate di attività fagocitaria Intervengono nelle fasi iniziali della risposta infiammatoria Sono attratti (chemiotassi) da varie sostanze tissutali e batteriche (chemiotassine) nella sede dove devono esercitare la loro azione; una volta che hanno esercitato la loro azione, vanno incontro a distruzione costituendo il pus Sono simili in tutte le specie animali MORFOLOGIA Hanno un diametro di poco superiore a 15 µm e presentano un citoplasma scarsamente colorato con granuli specifici non evidenziati dalle comuni colorazioni. Il nucleo ha la caratteristica forma plurilobata (2-5 lobi uniti tra loro da filamenti di cromatina)
29 Granulociti neutrofili o polimorfonucleati PMN (65%) I granuli sono di diverso tipo e contengono enzimi idrolitici, perossidasi, enzimi capaci di degradare i mediatori dell infiammazione e altre sostanze che permettono di esercitare attività fagocitaria ed antibatterica. Granuli specifici: piccolissimi e numerosi. Contengono: fagocitina,lisozima... Granuli azzurofili: più grandi e meno numerosi. Sono lisosomi che contengono gli enzimi lisosomiali. Granuli terziari: gelatinasi...
30 Granulociti eosinofili (3%) Hanno un diametro di 15 µm e presentano un citoplasma con granuli specifici acidofili (eosinofili) e il nucleo è bilobato (nucleo a bisaccia) Questi sono i granuli specifici: sono piuttosto grandi e contengono al centro un cristalloide denso circondato da una matrice meno densa (contengono proteine basiche (P.B.M.), enzimi idrolitici, perossidasi, istaminasi) Sopravvivono 8-12 giorni. Il loro numero aumenta nei processi allergici e nelle infezioni parassitarie (istoflogistica). Sono in grado di degradare l istamina.
31 Granulociti basofili (<1%) Hanno un diametro di 15 µm e presentano un citoplasma con granuli specifici basofili I granuli specifici sono grandi e contengono istamina ed eparina. I granuli azzurrofili sono lisosomi Il nucleo può essere di varie forme (S,U,J..), ma negli strisci comuni è mascherato dai granuli Svolgono la stessa funzione dei mastociti Non sono i precursori dei mastociti tissutali
32
33 Linfociti (25%) Sono piccole cellule (Ø di 7-15 µm) con un grande nucleo rotondo e scarso citoplasma Piccoli linfociti Ø : 8-10 µm Nucleo rotondo, cromatina addensata, sottile orletto di citoplasma moderatamente basofilo (azzurro chiaro) Grandi linfociti Ø : µm Nucleo con cromatina meno addensata e citoplasma più abbondante Sono le cellule responsabili delle difese immunologiche Esistono diverse famiglie o sottopopolazioni di linfociti: linfociti B (25%), linfociti T (70%) e cellule natural killer (NK) (5%) I linfociti B sono le cellule che si trasformano in plasmacellule e provvedono a produrre anticorpi circolanti (risposta umorale) I linfociti T presentano sulla loro superficie TCR. Sono responsabili della risposta immunitaria mediata da cellule Le cellule NK distruggono le cellule estranee o trasformate senza l intervento di cellule T
34 Monociti (2-8%) MORFOLOGIA Sono cellule piuttosto grandi con diametro di 20 µm. Il citoplasma è poco colorabile Il nucleo presenta spesso una profonda insenatura su di un lato (reniforme) Sono i precursori ematici dei macrofagi
35 Conteggio dei globuli bianchi Il conteggio dei globuli bianchi fa parte dell esame emocitometrico Esso indica il numero di globuli bianchi in un microlitro di sangue intero Il numero può variare anche di 2000 cellule/ml in qualsiasi giorno per causa di uno sforzo fisico molto intenso o della digestione Il numero può variare notevolmente in alcune malattie, ma da un punto di vista diagnostico è utile solamente quando si considerano anche la formula leucocitaria e le condizioni cliniche del paziente
36 Conteggio dei globuli bianchi Scopo: 1. Determinare l infiammazione o l infezione 2. Determinare la necessità di altri esami 3. Controllare la risposta alla chemioterapia o radioterapia Valori di riferimento: /µl
37 Formula leucocitaria La formula leucocitaria è usata per valutare la distribuzione e la morfologia dei globuli bianchi GB E la percentuale di ogni tipo di GB che si trova nel sangue Il numero totale d ogni tipo di GB si ottiene moltiplicando la percentuale di ogni tipo per il numero totale dei GB
38 Formula leucocitaria Numeri elevati di leucociti eosinofili sono associati con diverse malattie allergiche e con reazioni ai parassiti Scopo: valutare la capacità di un organismo di resistere e di superare un infezione (determinarne la gravità) Scoprire ed identificare le varie forme di leucemia Distinguere le infezioni virali da quelle batteriche
39 PIASTRINE o trombociti Normalmente sono in numero di circa per mm 3 di sangue. Sono piccole porzioni cellulari anucleate che derivano dalla frammentazione del citoplasma di grandi cellule del midollo osseo dette megacariociti. MORFOLOGIA Hanno forma biconvessa e una lunghezza di 1-3 µm.
40 COAGULAZIONE PT PTT TEMPO DI SANGUINAMENTO
41 Test di uso comune per valutare la coagulazione Valutazione fase piastrinica Emocromo > conta piastrinica tempo di stillicidio Tempo necessario per la formazione del tappo piastrinico in seguito a puntura standardizzata aggregazione piastrinica Ristocetina > Antibiotico che induce l aggregazione piastrinica in presenza di vwf Valutazione fase fibrinica PT PTT dosaggio fibrinogeno dosaggio At-III dosaggio D-dimero (FDP) Dosaggio fibrinopeptidi A e B (FPA efpb) Il dosaggio di questi ultimi è particolarmente utile nella diagnosi di CID
42 Manifestazioni cliniche associate a deficit dell emostasi - petecchie: piccole emorragie capillari con diametro di circa 1-2 mm di colorito rosso violaceo, frequenti nelle zone dove maggiore è la pressione idrostatica o dove c è pressione o frizione esterna - porpore: emorragie con diametro 3 mm costituite da un insieme di petecchie - ecchimosi: versamenti emorragici sottocutanei di diametro tra 1 e 2 cm, inizialmente di colore rossoblu, poi verde-blu e quindi giallo-oro
43 Manifestazioni cliniche associate a deficit dell emostasi - ematomi: versamenti emorragici profondi che spesso dissecano le fasce muscolari (lividi) - versamenti ematici in cavità dell organismo (emartro) - sanguinamenti da determinati distretti dell organismo (epistassi)
44 Test di screening dell emostasi Test di primo filtro: sono test che permettono con buona probabilità di evidenziare la maggiore e più importante parte dei difetti emostatici Test di secondo filtro: vanno ad indagare dei difetti più rari, ma non per questo meno importanti
45 Caratteristiche dei test di primo filtro Sono test di screening e per questo devono essere : Semplici, perché devono essere alla portata di ogni laboratorio non specializzato Sensibili, così da rilevare non solo le più grossolane anormalità dell emostasi, ma anche difetti minori, che peraltro aumentano notevolmente il rischio emorragico in seguito ad un intervento chirurgico Limitati di numero, in quanto il loro scopo è quello di mettere in evidenza il più velocemente possibile alterazioni delle fasi della coagulazione
46 Test di screening dell emostasi Test di primo filtro: tempo di emorragia e conta piastrinica (esplorano la fase vasopiastrinica), il tempo di protrombina, il tempo di tromboplastina parziale attivato (esplorano la fase della coagulazione) Test di secondo filtro: dosaggio del fattore XIII, dell α2 antiplasmina, del tpa e del PAI, del fattore piastrinico 3, del tempo di trombina, del wwf
47 Test di primo filtro: fase vasopiastrinica Tempo di emorragia: E il tempo necessario all arresto del sanguinamento da un piccolo taglio, di dimensioni standardizzate, provocato sulla superficie cutanea (varia da 1 a 9 minuti) Cosa valuta? L interazione delle piastrine con la parete vascolare, e la successiva formazione del tappo emostatico primario Quando è prolungato? In tutti i casi di piastrinopenia e piastrinopatie, in caso di carenza di alcuni fattori plasmatici (quali il fibrinogeno e il vwf), essenziali per la normale funzione piastrinica ed in soggetti con alterazione della parete vascolare (sindrome di Ehelers-Danlos, telengectasia emorragica) Come si esegue? Esistono diversi metodi. Tutti sono modifiche di due tecniche: quella di Duke, che prevede l incisione del lobo di un orecchio, e quella di Ivy, in cui si esegue un incisione della cute dell avambraccio, mantenendo costante la pressione ematica (40 mm Hg) mediante un manicotto
48 Bleeding Time Incisione 1 mm x 5 mm Pressione costante Range 2-10 minuti 40 mm
49 Tempo di sanguinamento Il tempo di sanguinamento (o di emorragia) viene determinato effettuando una piccola incisione superficiale dell avambraccio mantenendo una pressione venosa costante di 40 mmhg con uno sfigmomanometro cronometrando la durata della fuoriuscita del sangue dalla ferita
50 Condizioni che possono alterare il tempo di sanguinamento Il tipo, la lunghezza la profondità dell incisione L assunzione di farmaci tra cui l acido acetilsalicilico (è stata descritta una sindrome di disfunzione piastrinica caratterizzata da un tempo esageratamente allungato dopo assunzione di acido acetilsalicilico ed un tempo di emorragia basale normale) ed altri antinfiammatori
51 Test di primo filtro: fase vasopiastrinica Conta delle piastrine. Il conteggio delle piastrine Non è strettamente indispensabile per una prima valutazione dell emostasi purchè venga eseguito il tempo di emorragia. Generalmente esiste una correlazione inversa fra il numero di piastrine al di sotto di /µl e il tempo di emorragia Il conteggio delle piastrine diventa obbligatorio quando il tempo di emorragia è prolungato per stabilire se si tratta di piastrinopenia o di piastrinopatia. E importante ricordare che si possono avere piastrinopenie spurie (o pseudopiastrinopenie) causate dall EDTA
52 Conteggio delle piastrine / µl: valori normali / µl: i pazienti sono asintomatici e il tempo di sanguinamento rimane nella norma / µl: il tempo di sanguinamento è lievemente allungato, ma senza alcuna sintomatologia emorragica < / µl: si osservano porpore cutanee dopo traumi minimi e sanguinamenti a livello mucoso in seguito a piccoli interventi chirurgici < / < / µl: notevole rischio di sanguinamenti spontanei intracranici e in altri sede interne
53 Indagini di laboratorio per la valutazione della funzionalità piastrinica e relativi valori di riferimento - tempo di sanguinamento: 10 minuti (nei soggetti normali tra 3-6 minuti) - conteggio delle piastrine: per µl - test di adesività piastrinica: > 70% - test di aggregazione piastrinica
54 SISTEMA DELLA COAGULAZIONE ANTITROMBINA III
55 Tempo di protrombina (PT) Il PT valuta soprattutto il funzionamento della via estrinseca, in quanto nel campione la coagulazione è innescata dall aggiunta di fattore tissutale che normalmente provoca la formazione di fibrina nel campione in 9-12 secondi Questo test è particolarmente sensibile alla maggior parte di fattori vitaminak-dipendenti, al fattore V ed al fibrinogeno La rapidità di formazione del coagulo plasmatico è un indice di misura complessivo della concentrazione di fattori della via estrinseca (fattore VII) e della via comune [fattore X, V, II (Protrombina) e I(fibrinogeno)] Pertanto è il test più indicato per il monitoraggio dei pazienti in terapia anticoagulante orale con dicumarolici
56 Tempo di protrombina (PT) Si esegue aggiungendo al plasma-citrato del paziente tromboplastina tessutale e ioni calcio, e cronometrando il tempo necessario alla formazione del coagulo I valori possono variare: 1. Se la provetta non è riempita con la quantità giusta di sangue 2. Secondo la provenienza della tromboplastina e del tipo di apparecchiatura di rilevazione 3. Il test deve essere eseguito subito dopo il prelievo (accorciamento del tempo di formazione del coagulo per attivazione del fattore VII)
57 PT Valori di riferimento e Unità di misura PT secondi: dato grezzo ottenuto misurando il tempo di formazione del coagulo nella miscela di reazione presente nella cuvetta dello strumento. Il risultato viene quindi interpretato in base all attività % e all INR. PT % del normale (attività protrombinica): Si ottiene riportando il valore in secondi al valore in percento della norma sulla curva di calibrazione. PT INR (International Normalized Ratio): Si ottiene dalla formula PT RATIO ISI PT RATIO= (PT sec. plasma in esame / PT sec. plasma normale)
58 Risultato patologico: PT Valori patologici PT sec. inferiore a 10 e maggiore di 23, PT % inferiore a 40 e maggiore di 130, PT INR maggiore 2.3 Risultato altamente patologico: PT sec. inferiore a 8 e maggiore di 40, PT % inferiore a 20 e maggiore di 150, PT INR maggiore di 5.0
59 Patologie ed allungamento del PT Epatopatie (vedi tabella) Deficienza di vitamina K Malassorbimento Amiloidosi Anticoagulanti circolanti Interazioni Valori aumentati di attività: aspirina, antibiotici, anticoagulanti orali, etanolo, lassativi, methotrexate Valori diminuiti di attività: contraccettivi orali, acido acetilsalicilico in piccole dosi, elevati livelli di antitrombina
60 Tempo parziale di tromboplastina attivata (PTT) Il PTT serve ad indagare principalmente il funzionamento della via intrinseca, in quanto nel campione di plasma la coagulazione è innescata dall aggiunta di una superficie inerte carica negativamente (caolino) e da un fosfolipide che sostituisce il fattore piastrinico III Oltre che per valutare i deficit della via intrinseca e della via comune, questo test è utile per il monitoraggio dei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante con eparina
61 Tempo parziale di tromboplastina attivata (PTT) Normalmente un coagulo di fibrina si forma in secondi dopo avere aggiunto i reagenti Reperti anormali: Un allungamento del PTT può indicare un deficit di certi fattori plasmatici della coagulazione, la presenza di eparina, o la presenza di fattori di degradazione della fibrina, una fibrinolisi
62 Queste diapositive sono state realizzate per il Corso Integrato di Farmacologia e diagnostica di laboratorio, Modulo di Patologia clinica, CdL Infermieristica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università del Molise Nel caso riscontraste errori o inesattezze potete inviare una all indirizzo s.messina@unicas.it Nel caso voleste utilizzare queste diapositive per i vostri corsi vi saremmo molto grati se lo segnalaste allo stesso indirizzo di posta Il materiale del corso è disponibile sul sito
Il sangue. Funzioni del sangue
Regolazione temperatura corporea Il sangue Il sangue è formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (cellule e piastrine) Funzioni del sangue Trasporto sostanze nutritizie (dal tratto
DettagliIl sangue. Il sangue è formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine)
Il sangue Il sangue è formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) Funzioni del sangue Trasporto di: sostanze nutritizie (in tre litri
DettagliCome interpretare le alterazioni più frequenti del laboratorio: La Coagulazione
Come interpretare le alterazioni più frequenti del laboratorio: La Coagulazione Gualtiero Palareti U.O. di Angiologia e Malattie della Coagulazione Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna Metodologie utilizzate
DettagliEMOSTASI. Insieme di meccanismi fisiologici che l organismo mette in atto per evitare perdite di sangue.
EMOSTASI EMOSTASI Insieme di meccanismi fisiologici che l organismo mette in atto per evitare perdite di sangue. Difetti dell emostasi portano all EMORRAGIA; l incapacità a mantenere il sangue fluido alla
DettagliCellule infiammatorie
Cellule infiammatorie Le principali cellule coinvolte nella risposta infiammatoria sono: - Granulociti - Macrofagi e cellule derivate - Linfociti e Plasmacellule Mastociti - Fibroblasti Le vie attraverso
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO IL LABORATORIO DELLA CID
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO IL LABORATORIO DELLA CID Candidata: Giorgia Albarello Relatore: Maurizio Miglino CID
DettagliAnatomia Umana. Apparato Cardiovascolare: il sangue
Anatomia Umana Apparato Cardiovascolare: il sangue FUNZIONI DEL SANGUE: Trasporto: gas disciolti, sostanze di rifiuto, enzimi e ormoni Distribuzione nutrienti Stabilizzazione ph e dei livelli di elettroliti
DettagliIl sangue è un tessuto connettivo. La caratteristica inusuale del sangue è che la matrice extracellulare è un liquido, per cui i sangue è un tessuto
Il sangue è un tessuto connettivo. La caratteristica inusuale del sangue è che la matrice extracellulare è un liquido, per cui i sangue è un tessuto connettivo fluido. Costituisce l 8% del peso corporeo
DettagliMigrazione dei leucociti attraverso la parete endoteliale delle venule postcapillari (dove il flusso ematico è più lento) nei tessuti adiacenti
I leucociti I leucociti Sono anche detti globuli bianchi ed il sangue li veicola verso gli organi dove esercitano le loro funzioni (difesa immunitaria) Perciò la maggior parte dei leucociti si trova al
DettagliIL SANGUE. È un tessuto formato da elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma
IL SANGUE IL SANGUE È un tessuto formato da elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma Trasporta O2 e CO2, ormoni, sostanze nutritizie e
DettagliCellule enzimi Cofattori
Emostasi Arresto di una emorragia in risposta a danno vascolare Sistema controllato che comprende: Cellule ematiche e tessutali Rete di enzimi attivanti ed inattivanti Cofattori derivati da cellule e tessuti
DettagliIL SANGUE. Funzioni: Trasporta O 2 e CO 2, ormoni, sostanze nutritizie e di. rifiuto, cellule immunocompetenti; partecipa alla
Struttura: È un tessuto formato da una parte corpuscolata: gli elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma. Funzioni: Trasporta O 2 e CO 2,
DettagliIL SANGUE. Funzioni: Trasporta O 2 e CO 2, ormoni, sostanze nutritizie e di. rifiuto, cellule immunocompetenti; partecipa alla
IL SANGUE Struttura: È un tessuto formato da una parte corpuscolata: gli elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma. Funzioni: Trasporta
Dettaglicome gli altri connettivi in senso lato il sangue è un tessuto di origine mesenchimale
come gli altri connettivi in senso lato il sangue è un tessuto di origine mesenchimale Funzioni del sangue Trasporta gas disciolti Distribuisce sostanze nutritive Trasporta i prodotti del catabolismo Consegna
Dettaglisettima lezione fisiopatologia dell emostasi
settima lezione fisiopatologia dell emostasi emostasi: insieme di processi attraverso i quali: 1) si forma un coagulo efficace a livello di una lesione vascolare 2) l estensione del coagulo viene limitata
DettagliSangue. Tessuto connettivo a carattere fluido, racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi)
Sangue Tessuto connettivo a carattere fluido, racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi) come gli altri connettivi in senso lato il sangue è un tessuto di origine mesenchimale
DettagliLeucociti circolanti 5-10% 2-3% 60-70% 20-25% 0.1%
Leucociti circolanti 5-10% 2-3% 60-70% 20-25% 0.1% 5% CFU=unità formante colonie Le cellule effettrici più numerose del SI innato sono cellule derivate dal midollo osseo che circolano nel sangue e migrano
DettagliUNIVERSITA VITA E SALUTE
UNIVERSITA VITA E SALUTE Corso di laurea in igiene dentale CORSO INTEGRATO DI EMATONCOLOGIA ODONTOIATRICA PROTOCOLLI OPERATIVI DOCENTE: Prof. Luigi Quasso LA MALATTIA LEUCEMICA PRIMA EST ELOQUENTIAE VIRTUS
DettagliVarietà di tessuto connettivo. Prodotto dagli organi emopoietici Vita limitata, rinnovo continuo. Presenta le proprietà di un fluido
Varietà di tessuto connettivo Presenta le proprietà di un fluido Prodotto dagli organi emopoietici Vita limitata, rinnovo continuo Funzioni (un sistema di trasporto ) Atrio dx Ventricolo dx Atrio sx Ventricolo
DettagliI leucociti o globuli bianchi sono cellule coinvolte nella risposta immunitaria. Grazie al loro intervento il corpo umano si difende dagli attacchi
GLOBULI BIANCHI I leucociti sono cellule del sangue provviste di nucleo e si trovano nel circolo sanguigno, nel sistema linfatico e nei tessuti. La loro caratteristica assenza di pigmentazione gli conferisce
DettagliFunzioni: Trasporta O2 e CO2, ormoni, sostanze nutritizie e di. rifiuto, cellule immunocompetenti; partecipa alla
IL SANGUE Struttura: È un tessuto formato da una parte corpuscolata: gli elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma. Funzioni: Trasporta
DettagliRischio infettivo meccanismo di difesa contro le infezioni
Rischio infettivo meccanismo di difesa contro le infezioni I MECCANISMI DI DIFESA Ogni individuo possiede dei meccanismi di difesa che gli permettono di opporre una resistenza più o meno efficace nei confronti
DettagliGlossario. Intero quaderno di lavoro. Riferimento. Gli alunni scrivono come titolo i concetti che si riferiscono alle brevi spiegazioni.
Livello 2 06 / Il sangue Informazione per gli insegnanti 1/7 Riferimento Intero quaderno di lavoro Compito Gli alunni scrivono come titolo i concetti che si riferiscono alle brevi spiegazioni. Materiale
DettagliSANGUE. Il sangue è formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (eritrociti, leucociti e trombociti) FUNZIONI DEL SANGUE
Difesa dell organismo SANGUE Il sangue è formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (eritrociti, leucociti e trombociti) FUNZIONI DEL SANGUE Trasporto sostanze nutritizie (dal tratto
DettagliUniversità degli Studi di Teramo
Università degli Studi di Teramo CORSO di LAUREA in BIOTECNOLOGIE Corso Integrato di CITOLOGIA e ISTOLOGIA Modulo LABORATORIO TECNICHE CITOLOGICHE ED ISTOLOGICHE Dr.ssa A. MAURO Tessuti Connettivi PROPRIAMENTE
DettagliPTT NORMALE PT ALLUNGATO PT NORMALE ALLUNGATO NORMALE ALLUNGATO Situazione normale Deficit F VII Deficit F VIII Deficit F X, V, II Non si può escludere AutoAnticorpi F IX, XI, XII Fibrinogeno Deficit di
DettagliCoagulazione del sangue
Coagulazione del sangue Caratteristiche principali dei sistemi intrinseco ed estrinseco di attivazione del fattore X Meccanismi di attivazione della trombina e ruolo della vitamina K Attivazione della
DettagliPIASTRINOPENIE E PIASTRINOPATIE Dr.ssa Maria Brini
ARCISPEDALE S. MARIA NUOVA Azienda Ospedaliera DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA Direttore : Dr. Maria Brini Laboratorio Analisi Chimico Cliniche Primario: Dr. Maria Brini PIASTRINOPENIE E PIASTRINOPATIE
Dettagliescretrice (raccoglie i rifiuti che convoglia agli organi destinati a distruggerli)
Il sangue è un prodotto naturale, che circola in continuazione nel nostro corpo sotto la spinta del cuore per svolgere una serie di funzioni fondamentali ed indispensabili a mantenerci in vita: respiratoria
DettagliIl Sangue e il Plasma FGE
Il Sangue e il Plasma FGE 2016-17 Obiettivi 1. Funzioni e composizione del sangue 2. Sedimentazione e concentrazione: VES ed ematocrito 3. Ematocrito ed indici eritrocitari (principali e derivati) 4. Ematocrito
DettagliIl Sangue. Tessuto Connettivo a carattere fluido (in media 4-5 L, ph ) costituisce ¼ del liquido extracellulare
Il Sangue Tessuto Connettivo a carattere fluido (in media 4-5 L, ph 7.2-7.4) costituisce ¼ del liquido extracellulare Composto da una parte liquida, PLASMA, e da una parte CORPUSCOLATA (eritrociti, globuli
DettagliGlossario. Intero quaderno di lavoro. Riferimento
Livello 1 06 / Il sangue Informazioni per gli insegnanti 1/5 Riferimento Intero quaderno di lavoro Compito Gli studenti cercano le spiegazioni che si riferiscono ai concetti numerati e annotano correttamente
DettagliEmostasi. Nei meccanismi emostatici si distinguono tre componenti:
Emostasi Nei meccanismi emostatici si distinguono tre componenti: 1) Componente vascolare: resistenza meccanica fragilità vascolare integrità endoteliale: la superficie endoteliale normale è idrorepellente;
DettagliL Emostasi. Integrità vasale Normale funzionalità endoteliale Fattori Anticoagulanti Fibrinolisi
L Emostasi Emostasi = Insieme di meccanismi compensatori che si instaurano in seguito a una soluzione di continuo di un vaso e hanno lo scopo di arrestare l emorragia e ripristinare l integrità vasale.
DettagliIL SANGUE. Funzioni: Trasporta O 2 e CO 2, ormoni, sostanze nutritizie e di. rifiuto, cellule immunocompetenti; partecipa alla
IL SANGUE Struttura: È un tessuto formato da una parte corpuscolata: gli elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) immersi in una componente fluida, il plasma. Funzioni: Trasporta
DettagliIl processo infiammatorio è promosso da mediatori chimici
Il processo infiammatorio è promosso da mediatori chimici Nel tessuto infiammato ogni cellula è sottoposta ad una miriade di messaggi! Come rispondono le cellule? MOVIMENTO SECREZIONE I principali mediatori
DettagliLe immagini non possono essere utilizzate ai fini commerciali. Possono essere utilizzate ai fini didattici citandone la fonte EMOGRAMMA
EMOGRAMMA Determinazione Htc 1 Esperienza di laboratorio Determinazione Htc Il valore ematocrito esprime come % il volume complessivo degli eritrociti sedimentati rispetto al volume totale di sangue (quando
DettagliFLOGOSI CRONICA: CAUSE
FLOGOSI CRONICA FLOGOSI CRONICA: CAUSE inadeguatezza della risposta flogistica acuta nell eliminare la noxa caratteristiche della noxa che inducono reazione cronica 1- infezioni a basso potenziale proflogistico
DettagliRICERCA DI SCIENZE IL SANGUE
RICERCA DI SCIENZE IL SANGUE Da cosa è composto il sangue Il sangue è un tessuto connettivo fluido e messo in una provetta si divide in PARTE CORPUSCOLATA e PLASMA La parte CORPUSCOLATA a sua volta si
DettagliI principali mediatori chimici dell infiammazione
I principali mediatori chimici dell infiammazione Mediatori plasmatici Danno endoteliale! Il Fattore di Hageman ha un ruolo centrale nell attivazione dei mediatori plasmatici Mediatori plasmatici: IL SISTEMA
DettagliTESSUTO EMOPOIETICO TESSUTO CONNETTIVO
TESSUTO EMOPOIETICO SANGUE TESSUTO CONNETTIVO Il sangue circola nel sistema vascolare, trasportando ossigeno dai polmoni e sostanze nutritizie dal canale gastroenterico agli altri tessuti dell organismo.
DettagliCOME FUNZIONA IL SISTEMA IMMUNITARIO
COME FUNZIONA IL COME FUNZIONA IL SISTEMA IMMUNITARIO I vertebrati possiedono complessi meccanismi difensivi che costituiscono il sistema immunitario, che li protegge dall invasione di microrganismi patogeni,
DettagliSANGUE. comunicanti (vasi arteriosi e venosi, capillari)
SANGUE Tessuto connettivo fluido, rinchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi, capillari) Impossibile visualizzare l'immagine. rosso, ph=7,2-7,4 SANGUE COMPOSIZIONE volume di
DettagliL emostasi. a cura di Antonio Incandela
L emostasi a cura di Antonio Incandela innanzitutto che cos è Col termine emostasi si indica l insieme di processi biochimici e cellulari che consente di arrestare il sanguinamento, impedendo così un eccessiva
DettagliIL SANGUE. Il sangue e l unico tessuto a carattere fluido: e composto da una PARTE CORPUSCOLATA (45%) e da PLASMA (55%). IL PLASMA
IL SANGUE Il sangue e l unico tessuto a carattere fluido: e composto da una PARTE CORPUSCOLATA (45%) e da PLASMA (55%). IL PLASMA E un liquido composto da acqua (93%) contenente: in sospensione: grosse
DettagliIl SISTEMA DEL COMPLEMENTO. proteine plasmatiche che svolgono. flogosi sono due meccanismi assai
SISTEMA DEL COMPLEMENTO Il SISTEMA DEL COMPLEMENTO consiste in una serie numerosa di proteine plasmatiche che svolgono un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria come nell infiammazione (immunità
DettagliEMOFILIA LE MALATTIE EMORRAGICHE DA DIFETTO PLASMATICO SI DISTINGUONO IN COAGULOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE. EMOFILIA A EMOFILIA B
I FATTORI CHE CONCORRONO AL PROCESSO EMOSTATICO SONO FONDAMENTALMENTE TRE: VASI PIASTRINE EMOCOAGULAZIONE A CUI PARTECIPA INFINE ANCHE LA FIBRINOLISI IN SINTESI SI PUO DIRE CHE LA LESIONE DETERMINA DELLE
DettagliIl sangue e le piastrine
Il sangue e le piastrine Le piastrine sono uno dei tre elementi figurati del sangue. Il sangue è infatti formato per il 55% dal plasma e per il 45% dagli elementi figurati. Il plasma è formato principalmente
DettagliBasi cellulari della risposta immune. Cellule linfoidi. F 9a. Precursori cellule ematiche
Basi cellulari della risposta immune F 9a Cellule linfoidi Precursori cellule ematiche Feto (fegato) Adulto (midollo osseo) F 9a F 9a F 9a F 9a Idiotipo: disegno antigenico della regione ipervariabile
DettagliREAZIONI AVVERSE EMATOLOGICHE
REAZIONI AVVERSE EMATOLOGICHE DISTRIBUZIONE DELLE ADR PER SYSTEM ORGAN CLASSES (SOCs) NEL 2016 OsservatOriO NaziONale sull impiego dei medicinali L uso dei Farmaci in Italia - Rapporto Nazionale 2016
DettagliGlossario: memory card
Livello 3 06 / Il sangue Informazioni per gli insegnanti 1/11 Riferimento Intero quaderno di lavoro Compito Gli studenti giocano con i concetti riportati sulle memory card. Materiale Forma sociale Lavoro
DettagliI MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI
I MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI I mediatori chimici della flogosi attualmente noti sono numerosissimi e la loro conoscenza dettagliata va ben oltre gli obiettivi del corso. Punteremo, pertanto, l attenzione
DettagliL APPROCCIO IN URGENZA ALLE MALATTIE EMORRAGICHE
L APPROCCIO IN URGENZA ALLE MALATTIE EMORRAGICHE EMOSTASI meccanismo fisiologico di protezione dalla perdita di sangue conseguente a lesione di un vaso 1. vasocostrizione immediata (deviazione del flusso)
DettagliPiastrine e infezioni
Piastrine e infezioni Momcilo Jankovic Clinica Pediatrica Università di Milano-Bicocca A.O. San Gerardo Fondazione MBBM, Monza Milano 29 ottobre 2014 PTI Principali cause di PTI secondarie Lupus eritematoso
DettagliSangue. Created by G. Papaccio 1
Sangue Created by G. Papaccio 1 Sangue Tessuto connettivo a carattere fluido che scorre in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi) Composto da una parte fluida e da cellule definite
DettagliIntroduzione ai gruppi sanguigni
Cenni di Patologia Clinica Dott.ssa Samantha Messina C.I. Patologia clinica e diagnostica per immagini Anno accademico 2011/2012 II anno, II semestre CdL Fisioterapia, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
DettagliI VASI SANGUIGNI. Giovanni Mirabella,PhD Dip. di Fisiologia e Farmacologia V. Espamer
I VASI SANGUIGNI Giovanni Mirabella,PhD (giovanni.mirabella@uniroma1.it) Dip. di Fisiologia e Farmacologia V. Espamer Istituto Neurologico Mediterraneo Dipartimento di Neuroscienze SISTEMA CARDIOVASCOLARE:
DettagliL'emostasi. La salvaguardia dell'integrità della circolazione sanguigna è regolata da un complesso sistema di processi fisiologici multifattoriali che
L'emostasi La salvaguardia dell'integrità della circolazione sanguigna è regolata da un complesso sistema di processi fisiologici multifattoriali che coinvolgono: vasi sanguigni piastrine fattori plasmatici
DettagliESAMI EMATOCHIMICI E ESAMI STRUMENTALI IN EMATOLOGIA
ESAMI EMATOCHIMICI E ESAMI STRUMENTALI IN EMATOLOGIA ESAMI EMATOCHIMICI e STRUMENTALI esame emocromocitometrico completo formula leucocitaria conta dei reticolociti striscio di sangue periferico esami
DettagliCORSO INTEGRATO DI IMMUNOLOGIA ED IMMUNOPATOLOGIA. Prof. Roberto Testi Indirizzo
CORSO INTEGRATO DI IMMUNOLOGIA ED IMMUNOPATOLOGIA COORDINATORE Prof. Roberto Testi Indirizzo e-mail: roberto.testi@uniroma2.it SVOLGIMENTO DEL CORSO: I parte. Immunologia II parte. Immunopatologia 1 LIBRI
DettagliSangue. Tessuto connettivo di sostegno a carattere fluido, racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi)
Sangue Tessuto connettivo di sostegno a carattere fluido, racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi) il sangue è un tessuto di origine mesenchimale Funzioni del sangue Trasporta
DettagliINTRODUZIONE ALLE REAZIONI FLOGISTICHE
INTRODUZIONE ALLE REAZIONI FLOGISTICHE INCONTRO FRA CELLUA E NOXA PATOGENA: SEQUENZA DEGLI EVENTI noxa patogena adattamento cellula danno irreversibile danno reversibile - stress proteins - enzimi di riparazione
DettagliInfiammazione acuta Infiammazione cronica
Infiammazione (flogosi) Reazione di un tessuto vascolarizzato ad un danno locale Componente vascolare Componente cellulare Infiammazione acuta Infiammazione cronica Infiammazione acuta Calor Rubor Tumor
DettagliLe difese dell organismo IL SISTEMA IMMUNITARIO
Le difese dell organismo IL SISTEMA IMMUNITARIO Responsabile dell IMMUNITA Capacità dell org di resistere ed eventualmente eliminare sostanze estranee o cellule anormali 12 1 IL SISTEMA IMMUNITARIO Sistema
DettagliCOAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID)
COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID) Dott.ssa Livia Manzella Dipartimento di Bio-Medicina Clinica e Molecolare Università di Catania Essa consiste nell attivazione della reazione a cascata della
DettagliLessico di base Antigene: ogni macromolecola estranea all organismo che viene riconosciuta specificamente dal sistema immunitario e che innesca una
Lessico di base Antigene: ogni macromolecola estranea all organismo che viene riconosciuta specificamente dal sistema immunitario e che innesca una risposta immunitaria. Anticorpo (immunoglobulina solubile):
DettagliCORSO FORMATIVO RIVOLTO AI GIOVANI DIRIGENTI AVISINI
CORSO FORMATIVO RIVOLTO AI GIOVANI DIRIGENTI AVISINI CONOSCERE IL SISTEMA SANGUE PER CRESCERE NELLA NUOVA REALTA AVISINA IL BUON USO DEL SANGUE E DEGLI EMODERIVATI Perugia sabato 10 settembre 2011 Dott.
DettagliMediatori di infiammazione. Lezione del 21 Novembre 2014
Mediatori di infiammazione Lezione del 21 Novembre 2014 Che cos è un mediatore? Un mediatore è una qualunque molecola generata in un focolaio infiammatorio che modula in qualche modo la risposta flogistica
DettagliCOAGULAZIONE E FIBRINOLISI. Dr.ssa Marta Greco Infermieristiche
COAGULAZIONE E FIBRINOLISI Dr.ssa Marta Greco Scienze Infermieristiche Il sangue è un tessuto fluido attraverso il quale si realizza il trasporto di sostanze nutritive, gas, ormoni e prodotti di rifiuto.
DettagliInfiammazione (flogosi)
Infiammazione (flogosi) Reazione di un tessuto vascolarizzato ad un danno locale Componente vascolare Componente cellulare Infiammazione acuta Calor Rubor Tumor Dolor Functio laesa Equilibrio dei fluidi
DettagliQUALE È LA COMPOSIZIONE DEL SANGUE?
QUALE È LA COMPOSIZIONE DEL SANGUE? 1/2 COMPOSIZIONE DEL SANGUE 45% FORMATO DA CELLULE 55% FORMATO DAL PLASMA IL SANGUE CHE CIRCOLA NELL ORGANISMO CORRISPONDE ALL 8% CIRCA del PESO CORPOREO 1/3 IL PLASMA
DettagliEffetti sistemici della infiammazione
Effetti sistemici della infiammazione La reazione infiammatoria ha effetti prevalentemente localizzati al sito di danno. In alcuni casi può verificarsi anche una reazione sistemica dell organismo mediata
DettagliEmostasi. Sistemi di controllo
Emostasi Sistemi di controllo Malattie emorragiche Fattori vasali Fattori piastrinici Piastrinopatie Piastrinopenie Fattori della coagulazione Fattori vasali 1. Insufficiente costrizione del lume vasale
DettagliAriel
Informazioni utili E-mail: usare anche saverio.minucci@ieo.it Libri: Abbas-Lichtman: le basi dell immunologia Pier-Lickzak-Wetzler: immunologia-infezione-immunità Test finale: 2 domande aperte Una a piacere
DettagliMedicina Nucleare sistematica: Infettivologia Nucleare
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Corso Integrato di Diagnostica per Immagini e Radioprotezione (A.A. 2015-16) Diagnostica per Immagini e Radioterapia
DettagliIMMUNITA RIMOZIONE DELL AGENTE INFETTIVO. Riconoscimento da parte di effettori preformati non
IMMUNITA INFEZIONE Immunità innata specifici RIMOZIONE DELL AGENTE INFETTIVO Riconoscimento da parte di effettori preformati non (risposta immediata 0-4 ore) Risposta indotta precoce Riconoscimento, Reclutamento
DettagliL esame emocromocitometrico. giuseppe galli MMG in Licciana Nardi-Lunigiana-MS
L esame emocromocitometrico giuseppe galli MMG in Licciana Nardi-Lunigiana-MS L esame emocromocitometrico (emocromo) è uno degli esami più richiesti in senso assoluto E l equivalente di una biopsia d organo,
DettagliPORTA AGLI ORGANI E AI TESSUTI: RIMUOVE: OMEOTERMI INTERVIENE NELLA TERMOREGOLAZIONE FUNZIONI DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
FUNZIONI DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA PORTA AGLI ORGANI E AI TESSUTI: a. L OSSIGENO (O 2 ), b. LE SOSTANZE NUTRITIZIE ASSORBITE, c. I SECRETI DELLE GHIANDOLE ENDOCRINE. RIMUOVE: a. L ANIDRIDE CARBONICA
DettagliMALATTIE DELL EMOSTASI EMOSTASI = PROCESSO ATTIVO DI COAGULAZIONE DEL SANGUE PER IL CONTROLLO DELLE EMORRAGIE
MALATTIE DELL EMOSTASI EMOSTASI = PROCESSO ATTIVO DI COAGULAZIONE DEL SANGUE PER IL CONTROLLO DELLE EMORRAGIE MALATTIE DELL EMOSTASI COINVOLGONO ENDOTELIO PIASTRINE FATTORI DELLACOAGULAZIONE Piccin Nuova
DettagliL APPARATO CIRCOLATORIO
L APPARATO CIRCOLATORIO L apparato circolatorio è costituito da: SANGUE VASI SANGUIGNI CUORE Che funzioni svolge? Trasporta sostanze indispensabili alle cellule Raccoglie sostanze di rifiuto Protegge l
DettagliFunzioni principali. L apparato circolatorio Prof.ssa Silvia Recchia. Funzioni secondarie. Come è fatto...
Funzioni principali L apparato circolatorio Prof.ssa Silvia Recchia L apparato circolatorio è deputato al trasporto di nutrienti e ossigeno a tutti gli organi e tessuti di un organismo insieme al sistema
DettagliSangue. Il sangue è un tessuto liquido, con cellule e funzioni proprie
Il sangue è un tessuto liquido, con cellule e funzioni proprie Sangue È contenuto nei vasi sanguigni e nel cuore È composto da una parte liquida plasma e da una solida cellule - Il plasma è parte del liquido
DettagliPatologia Generale- I anno Prof. Soriani
Lezione 12/12/2018 Patologia Generale- I anno Prof. Soriani Infiammazione: mediatori cellulari Il materiale presente in questo documento viene distribuito esclusivamente ad uso interno e per scopi didattici.
DettagliTESSUTI CONNETTIVI. 2) connettivi a funzione trofica (sangue, linfa) 3) T. connettivi di sostegno (cartilagine, osso) SANGUE FUNZIONI
TESSUTI CONNETTIVI 1) T. connettivo propriamente detto (TCPD) 2) connettivi a funzione trofica (sangue, linfa) 3) T. connettivi di sostegno (cartilagine, osso) SANGUE SOSTANZA INTERCELLULARE fluida: il
DettagliLa Cute: definizione
LA CUTE La Cute: definizione Organo che ricopre la superficie corporea Protezione contro le aggressioni esterne, termoregolazione e protezione immunologica Barriera fra i tessuti, gli organi interni e
DettagliVittorio Sargentini- SIPMeL, Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio
Vittorio Sargentini- SIPMeL, Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio Ricerca di nuovi strumenti diagnostici Biomarcatore ideale 1. Operare uno screening al momento della comparsa
DettagliGli elementi corpuscolati del sangue sono vere cellule o derivati cellulari.
I GLOBULI ROSSI Gli elementi corpuscolati del sangue sono vere cellule o derivati cellulari. I globuli rossi sono i più numerosi (5 milioni per mm 3 nell uomo, 4.5 milioni per mm 3 nella donna) sono detti
DettagliCaratteristiche generali della reazione infiammatoria
Caratteristiche generali della reazione infiammatoria Localizzazione tessuti interstiziali cavità interne del corpo: cavo pleurico, cavo peritoneale, cavo pericardico, vaginale del testicolo, cavità articolari
DettagliIl sangue: il fluido della vita
Il sangue: il fluido della vita Nutrirsi Respirare Eliminare i rifiuti Apparato circolatorio Le funzioni del sangue Trasporta i gas disciolti; Distribuisce le sostanze nutritive; Raccoglie le sostanze
DettagliECP PROTEINA CATIONICA DEGLI EOSINOFILI
ECP PROTEINA CATIONICA DEGLI EOSINOFILI Prima di addentrarci in questo specifico argomento riguardante la proteina cationica degli eosinofili vediamo la composizione del sangue, dove gli EOSINOFILI sono
DettagliIC Criscuoli di Sant Angelo dei Lombardi
IC Criscuoli di Sant Angelo dei Lombardi Scuola Secondaria I Grado Anno Scolastico 2015/2016 Classe II B Andrea Zoppi Docente: Prof.ssa Luisa Mele Introduzione Il sangue è un tessuto liquido e vischioso,
DettagliInfiammazione cronica
Infiammazione cronica Cronicizzazione di un processo infiammatorio conseguente alla persistenza dello stimolo lesivo. Può verificarsi nei seguenti casi: Infezione persistente da microrganismi difficilmente
DettagliSangue. Le Cellule del Sangue e la loro Origine
Sangue Le Cellule del Sangue e la loro Origine Sangue Connettivo specializzato Fluido viscoso Circola all interno del distretto vascolare Plasma Porzione liquida Globuli Rossi, Globuli Bianchi e Piastrine
DettagliBilancia emostatica. Ipercoagulabilità. Ipocoagulabilità. Normale. Trombosi. Emorragie
Coagulazione 1 Bilancia emostatica Ipercoagulabilità Ipocoagulabilità Normale Trombosi Emorragie 2 emostasi primaria emostasi secondaria Fattori coinvolti nell emostasi Vasi + endotelio Proteine della
DettagliL APPARATO CIRCOLATORIO
L APPARATO CIRCOLATORIO L'apparato circolatorio è costituito da una pompa, il cuore, e da un sistema chiuso di canali, i vasi, in cui scorrono un fluido complesso, il sangue, e la linfa. Il sangue è un
DettagliLABORATORIO ANALISI SISTEMA Elettroforesi delle Sieroproteine
LABORATORIO ANALISI SISTEMA 2000 Via Sforza 4/6-47900 RIMINI Sig. MAIS MONICA Campione nr. 4 del 21/05/2018 ID : 18016190 Nato il : 27/11/1967 Età : 50 Sesso : F Data prelievo : Reparto : Elettroforesi
DettagliBasi molecolari della proliferazione e morte cellulare. Valutazione dello stato di salute delle acque, dell aria e del suolo.
Biologo - Seconda sessione 2017 Prima prova scritta L Influenza dell uomo sulla biodiversità Fisiopatologia delle cellule del sangue Basi molecolari della proliferazione e morte cellulare Seconda prova
DettagliIl Sangue e il plasma 3. Emostasi e Coagulazione. Carlo Capelli Fisiologia Università di Verona
Il Sangue e il plasma 3. Emostasi e Coagulazione Carlo Capelli Fisiologia Università di Verona Obiettivi 1. Concetto di emostasi 2. Fasi dell emostasi (vasocostrizione, tappo piastrinico, coagulo, retrazione
DettagliFACOLTA DI SCIENZE MOTORIE CORSO DI MEDICINA DELLO SPORT E TRAUMATOLOGIA. Prof. Franca Carandente. Appunti delle lezioni LEZIONE 1 L INFIAMMAZIONE
FACOLTA DI SCIENZE MOTORIE CORSO DI MEDICINA DELLO SPORT E TRAUMATOLOGIA Prof. Franca Carandente Appunti delle lezioni LEZIONE 1 L INFIAMMAZIONE 1 L INFIAMMAZIONE O FLOGOSI E LA RISPOSTA DI UN TESSUTO
Dettagliimmunità adattativa o acquisita
immunità adattativa o acquisita L immunità adattativa è dovuta all attività dei linfociti che, a seguito del contatto con un antigene, producono risposte effettrici specifiche, cioè dirette solo contro
Dettagli