ANNO 36 N LUGLIO come si mangia a bologna? nuova edizione IL direttore generale di cotabo sul bilancio 2011
|
|
- Albina Clemente
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ANNO 36 N LUGLIO 2012 nuova edizione intervista a marco benni IL direttore generale di cotabo sul bilancio 2011 SPECIALE ristoranti come si mangia a bologna? Periodico di informazione e dibattito della COTABO, Cooperativa Tassisti Bolognesi. Sede sociale in Bologna, Via Stalingrado 65/13
2 sommario editoriale speciale ristoranti intervista al direttore articolo carboni informazioni dalla rete informazione ai soci la parola ai soci racconti notturni gruppo preghiera solidarietà racconto bertagnin poesie di lanfry Realizzazione Il Socio Cotabo a cura di CO.TA.BO. Direttore Responsabile GABRIELE ORSI Segretaria di Redazione Katia Di Bernardo Redazione SALVATORE VRENNA, TIBERIO BASALTI, ELIO GUBELLINI, MARCO VECCHIATTINI, DANIELE BERTAGNIN, FABRIZIO ZAGNONI. Direzione, Amministrazione, Redazione: Via Stalingrado 65/13 - Bologna Tel Progetto grafico Via Stalingrado, 65/ Bologna Tel Periodico d informazione e dibattito della CO.TA.BO distribuito gratuitamente ai propri soci. Gli articoli pubblicati su il Socio impegnano esclusivamente chi li firma e sono a titolo gratuito. I soci CO.TA.BO. e non sono liberi di esprimere il loro pensiero nei limiti stabiliti dal codice penale e dalla legislazione vigente. Autorizzazione Tribunale di Bologna 4355 del 14/06/1974 2
3 editoriale Cev per sempre! Arrivederci Maurizio di Gabriele Orsi Il Cev c è recitava lo slogan elettorale di Maurizio Cevenini, il politico più votato di Bologna, il più popolare d Italia, il recordman di matrimoni civili celebrati. Beh, parafrasando questo slogan oggi, con il cuore che sanguina, siamo costretti a dire che il Cev non c è più: la notte fra l 8 e il 9 maggio ha deciso di togliersi la vita buttandosi dalla torre della Regione dove si trovava il suo ufficio e la prima cosa che viene da chiedersi, che ci siamo chiesti è perché?. Era depresso è stata la risposta più in voga, ma quando qualcuno mi dice che la vittima di un suicidio era depresso a me viene sempre in mente Jan Masaryk, leader democratico nella Cecoslovacchia del 1948 che venne trovato ai piedi della finestra del bagno della propria abitazione all ultimo piano del Ministero degli Esteri: si è suicidato, era depresso fu anche allora il verdetto, anche se poi con ogni probabilità a scaraventarlo di sotto furono gli sgherri di Berija, preoccupati del suo filo-occidentalismo. Non che dietro la morte di Maurizio ci veda la mano di qualcuno, questo mi parrebbe assurdo: sicuramente si è buttato, e sono sicuro che lo abbia fatto perché era depresso, ma la domanda che mi pongo a questo punto è perché fosse così depresso al punto da compiere un gesto così disperato, così insensato, così definitivo. Lui, sì, proprio il Cev, l uomo che tutti amavano, che aveva una battuta o una parola buona per tutti, che andava allo stadio tutte le domeniche su una Smart addobbata con i colori del Bologna, che giocava nella squadra dei consiglieri comunali con l energia di un professionista, che non perdeva mai una comparsata, che sprizzava gioia di vivere e amore per Bologna da tutti i pori. E allora poco a poco la risposta emerge, timida eppure implacabile: per arrivarci occorre tornare con la memoria a quell ottobre del 2010 quando Maurizio, che si era candidato alle primarie per il sindaco di Bologna, dopo un estate di campagna elettorale lancia in resta si ritirò per un ischemia. La città era appena uscita dallo scandalo-delbono, l immagine delle Istituzioni era gravemente compromessa e molti giuravano che solo una candidatura-cevenini avrebbe garantito alla coalizione di centrosinistra una vittoria sicura perché il Cev era amato da tutti, anche dagli elettori di centro-destra, quindi quel brusco e improvviso ritiro fu un duro colpo per molti ma, ci scommetto, non per tutti. Lungi da me dubitare della genuinità dei referti medici, ma sono convinto che quell ischemia fu quantomeno provvidenziale per qualcuno: qualcuno che non voleva il Cev candidato sindaco anche se era una carta vincente, un asso di briscola. E perché? Forse perché il Cev non era manovrabile, forse perché aveva il coraggio di dire verità scomode che il socio cotabo luglio
4 editoriale non tutti gli stomaci della sua parte politica erano pronte a digerire, forse perché era troppo popolare, e quindi non condizionabile a un programma preconfezionato da altri, forse perché non avrebbe preso decisioni avventate, non si sarebbe imbarcato in crociate ideologiche contro tutto e tutti, non avrebbe regalato soldi a destra e a manca. Ricordo ancora, prima del ritiro, alcuni giudizi sprezzanti che comparvero su certa stampa locale: Non basta andare allo stadio tutte le domeniche per essere un buon sindaco pontificava qualcuno (e se dovessimo stabilire le qualità di un buon sindaco staremmo qua a discutere fino all anno prossimo), E troppo presenzialista faceva eco qualcun altro, Piace troppo alla destra perché non è abbastanza di sinistra aggiungeva un terzo (una balla colossale dato che il Cev fu tra coloro che, nel 1989, votò contro la famosa Svolta della Bolognina, il passaggio dal Pci al Pds, salvo poi scegliere di restare nel nuovo partito. Altro che se era di sinistra!). E poi ci fu l ischemia, il partito che prendeva cautamente le distanze, il ritiro quasi obbligato, i sospiri di sollievo di qualcuno: da allora qualcosa si era rotto fra Maurizio, il politico più votato, e il suo partito, che lui per estrema correttezza non aveva mai messo in discussione anche quando il ritorno politico era sempre stato inferiore al suo contributo elettorale. Una frattura invisibile ma inesorabile, che negli anni si era allargata fino a diventare, evidentemente, una voragine nell anima di Maurizio, la cui aspirazione politica era non essere senatore o ministro bensì fare il sindaco di Bologna, non per tornaconto o per vanagloria ma solo per amore della città. E da qui la depressione: basta solo analizzare l ultima uscita pubblica di Maurizio, a Budrio, per rendersene conto. Ormai faccio il presentatore fu la sua battuta, e se a prima udienza poteva sembrare la classica battuta del Cev chi sapeva leggere tra le righe non poteva non cogliere la forte piega amara di chi, dopo tanto lavoro e tanta dedizione, era stato relegato a fare il frontman dal volto umano per conto terzi, il battutista a gettone come nemmeno un capocomico, oltre che, naturalmente, il portatore papuano di voti ogni qualvolta cadeva un appuntamento elettorale. E quindi, anche se sicuramente non c è stata mano altrui a spingere il Cev giù nel vuoto, io sono convinto che lui sia stato una vittima: innanzitutto del personaggio che gli avevano costruito attorno, dell amico di tutti, del dispensatore (appunto) di battute sempre pronto a sdrammatizzare anche quando stava vivendo il suo dramma personale ed esistenziale. Ma anche, e soprattutto, della cattiva politica, quella che teme ed emargina i bravi e i coraggiosi perché è irrimediabilmente mediocre, quella che predilige le seconde, terze, quarte, decime scelte perché la prima scelta rischia di mettere in cattiva luce tutti gli altri, e tutto ciò, ovviamente, a discapito dei cittadini che dalla politica devono essere amministrati. Maurizio Cevenini non aveva bisogno della politica: non ne aveva bisogno per campare, perché stava bene di suo ed era un eccellente manager (a Villalba era entrato come centralinista ed era praticamente diventato padrone della clinica) e non ne aveva bisogno per la popolarità, perché il suo essere popolare era un valore aggiunto del suo fare politica, non il contrario. Ma era la politica che aveva bisogno di lui per poter tornare a essere, almeno a Bologna, qualcosa di bello, di utile a tutti quanti. Era Bologna ad avere bisogno di lui come sindaco, per poter sperare in una nuova era di crescita e di prosperità accompagnati da quella leggerezza di tocco che solo lui sapeva avere. Avrebbe dovuto essere il sindaco di Bologna, di tutti i bolognesi una volta tanto e come solo Giuseppe Dozza aveva saputo essere, e invece sarà il più grande rimpianto di Bologna che non potrà mai più avere una simile occasione. Ora naturalmente gli dedicheranno sale consiliari, piazze, vie, targhe, cercheranno di appropriarsi (a torto o a ragione) della sua eredità politica, ma sarà tutto inutile, tardivo, peggio la toppa del buco come si usava dire un tempo. E voglio dire di più: tra le motivazioni del tuo gesto disperato, Maurizio, hanno detto che ti sentivi solo. Ebbene, lascia che ti dica che tu non eri solo, non lo eri prima del ritiro e non lo saresti stato nemmeno dopo, perché se quel fatidico giorno a Villalba avessi detto me ne frego dell ischemia, la mia corsa continua anche senza simboli alle spalle ti avremmo seguito tutti a bandiere spiegate, me compreso, perché tu eri già il sindaco di Bologna, il sindaco di tutti, lo sarai sempre. Ma ora posso solo pensare a me, in lacrime, mentre a San Francesco guardo gonfio di rabbia il tuo feretro conscio che lì dentro, assieme a te, sono state sepolte le speranze di Bologna, e capisco la tua sofferenza convinto che qualcuno ti avrà per sempre sulla coscienza. A questo qualcuno auguro solo di rendersene conto, di vivere consumato dal rimorso e di perderci il sonno fino a che sarà al mondo. Quanto a te Maurizio, vaya con Dios, forse un giorno ci rincontreremo. E nessuno ti dimenticherà mai, perché eri il sindaco che Bologna meritava di avere e perché in fondo mi sono sbagliato: il Cev c è, c è ancora, ci sarà per sempre. 4 il socio cotabo luglio 2012
5 editoriale C è ancora un buon ristorante A Bologna? Che dilemma! O forse no di Gabriele Orsi Nello scorso numero di questa rivista abbiamo ricevuto da parte di uno dei soci un intervento dal quale emergeva il dubbio che a Bologna non si riuscisse più a trovare un locale dove mangiare decentemente. Questo dubbio era alimentato dal fatto che nelle principali guide gastronomiche edite in Italia e nelle classifiche dei migliori ristoranti non era annoverato o menzionato in maniera encomiabile neppure un indirizzo sotto le Due Torri. Abbiamo fatto una piccola verifica e ci siamo accorti, sia pure con sgomento, che questo è vero: le guide nostrane, quando non bastonano a sangue la ristorazione bolognese, semplicemente si limitano a saltarla elegantemente a piedi pari, ignorandola punto e a capo. Se parlassimo unicamente della ristorazione tradizionale, quella che fa aggio esclusivamente su tortellini e tagliatelle, bolliti misti e cotolette alla petroniana, le ragioni potrebbero facilmente essere individuate in alcune critiche storiche che provengono (a torto o a ragione, secondo me a torto ma è un altro paio di maniche) da più parti, come il fatto che nei ristoranti tradizionali si propongano sempre gli stessi piatti, che la cucina bolognese old style è pesante e inadatta a tempi dove la linea ha la sua importanza, che la fattura dei piatti e il servizio spesso sono inadeguati, specie se paragonati al conto che invece sovente risulta essere non economico. Ma qui rimangono fuori dal giro buono anche fior di ristoranti che con la tipicità nostrana hanno poco o nulla a che vedere, dove gli chef, a volte partendo da prodotti del territorio e a volte no, si lanciano in autentiche creazioni fatte di accostamenti arditi, invenzioni culinarie, che fanno parte di onorate associazioni come i Jeunes Restaurateurs d Europe o vantano stelle Michelin (i francesi hanno parametri diversi di giudizio). E allora a quanto pare a Bologna ormai si mangia, se non proprio da schifo, quanto meno in maniera mediocre? E senza nemmeno, come ha detto il nostro socio, che sia questione di ritenere buona cucina le cagatine anziché lasagne e cotechino con purè? Non lo credo. La mia impressione, piuttosto, è che nella gara dei fornelli si sia verificato un fenomeno simile a quello avvenuto nella Formula Uno: ricordate quando la Ferrari, con Schumacher al volante, vinceva sempre e chiudeva un Mondiale già a metà luglio mentre tutte le altre arrancavano alle sue spalle? Ora le altre si sono, per dirla alla bolognese, sviluppate, hanno investito in ricerca e innovazione, hanno ingaggiato piloti di talento e adesso ad arrancare è la Ferrari, che pure non mi risulta sia una vecchia carretta. Lo stesso vale per Bologna: nel XV secolo, quando nel resto d Europa si mangiavano più o meno le stesse cose, a Bologna si mangiavano già gli antenati degli odierni tortellini, e all inizio del XX secolo la tecnica dei cuochi bolognesi era così evoluta che solo i francesi stavano al passo. Poi gli altri hanno deciso di svegliarsi, mentre noi (e pure i francesi) forse abbiamo un po dormito sugli allori delle glorie passate, e piano piano ci hanno sorpassati con l impegno e la dedizione, ma senza che questo comportasse un calo dell offerta qualitativa nei nostri ristoranti. Premettendo che professionalmente mi occupo anche di queste materie, quando vado fuori a cena (casi più unici che rari visti i tempi cupi) non torno mai a casa insoddisfatto, nemmeno quando scelgo un locale mai provato prima anziché il solito indirizzo di fiducia (che comunque non tradisce mai). Forse, come sempre, occorre solo un po più di spirito competitivo, la voglia di metterci quel qualcosa in più rispetto agli altri: per questo abbiamo interpellato tre patròn di altrettanti celebri ristoranti cittadini, a cavallo fra tradizione e creatività, fra territorio e vedute più ampie, e per non stare con le mani in mano abbiamo deciso di dare un occhiata anche al comparto enologico locale. Speriamo di avere qualche elemento in più. E buon appetito! il socio cotabo luglio
6 editoriale A Bologna si mangia male? Un luogo comune falso e volutamente cattivo Parla Eros Palmirani, maitre al Ristorante Diana e presidente dei ristoratori Ascom di Gabriele Orsi Se a Bologna mangiare è una specie di religione, allora il suo tempio indiscusso è il Diana, lo storico ristorante che da un centinaio d anni apre i battenti nel cuore di via Indipendenza e dove tutto, dal cibo all ambiente, richiama i fasti di un epoca bella e lontana, più civile e più elegante. Qui il pasto è una sorta di messa pontificale e i camerieri, dall immancabile accento bolognese e vestiti nelle loro impeccabili giacche bianche, ne sono i chierichetti e si tengono perennemente a discreta ma infallibile distanza dai tavoli, pronti a intervenire per soddisfare ogni necessità del cliente, il servizio di una scodella di tortellini in brodo o dal carrello dei bolliti è uno spettacolo solo a vedersi mentre all ingresso, rosea e senza vergogne, un enorme mortadella campeggia come esplicito biglietto da visita. Se c è un luogo dove possiamo capire se a Bologna si mangia ancora bene e perché la nostra ristorazione è snobbata dalle guide, è decisamente questo, perciò abbiamo fatto due chiacchiere con il direttore di sala del locale, Eros Palmirani, presidente del sindacato ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna. Signor Palmirani, entrando in un locale storico come il Diana cosa trova il cliente? «Innanzitutto cortesia, professionalità nel servizio e un ambiente che complessivamente non è stato più rimaneggiato dagli anni 30 o al massimo, per quanto riguarda le sedie, dai 50. Poi naturalmente c è il nostro menù, che contrariamente a quanto si potrebbe pensare non è concentrato solamente sulla cucina tipica bolognese ma è impostato secondo una regola precisa: una parte, è vero, contiene tutti i piatti tradizionali che rimangono invariati tutto l anno, e questo include la spuma di mortadella, la galantina, l insalata russa, i tortellini in brodo, le tagliatelle al ragù, le lasagne al forno, i carrelli dei bolliti e degli arrosti, il dindo Diana con tartufo e Parmigiano, il fritto misto alla bolognese e i nostri dolci, a cominciare dal gelato di crema fatto in casa. Poi, secondo una vecchia tradizione bolognese, c è un alternanza di piatti del giorno che variano anche in base alla stagione. Siamo sempre molto attenti alle primizie di ogni genere mentre la vicinanza del mare ci consente di rifornirci sempre di ottimo pesce fresco, che acquistiamo a Porto Garibaldi». Un locale di tono, dove sembra non manchi nulla. E allora perché c è chi dice che a Bologna non si mangia più bene? «Secondo me è un luogo comune molto propagato ma che alla fine non risponde a verità. Sono convinto che chiunque fa cucina faccia la spesa tutte le mattine e dia sempre il meglio di se stesso, anche perché in tempi non facili come questi chi sbaglia poi paga con la chiusura. Sicuramente c è qualcuno che non fa bene il proprio lavoro, ma sono altrettanto certo che molti, fuori da Bologna, ci vogliano male e sparlino volutamente di noi». 6 il socio cotabo luglio 2012
7 editoriale Le guide gastronomiche italiane però Bologna tendono a ignorarla «Lo fanno deliberatamente, è l unica spiegazione possibile. Non avrebbe senso bocciare in blocco tutti i ristoranti di una città se non fosse perché si è scelto di scavalcarla. Ma voglio dire che gran parte dei locali premiati dalle guide, fatti salvi quattro o cinque nomi, durano lo spazio di un mattino mentre qui abbiamo fior di ristoranti che sono sulla piazza più o meno ininterrottamente da almeno mezzo secolo se non, come nel caso nostro o del Donatello, cento e passa anni. Qualcosa vorrà pur dire». A volte si ha l impressione che siano i bolognesi i primi a stare lontani dalla loro cucina. E vero? «In parte è vero, ci facciamo del male da soli. Il fatto è che i bolognesi sono troppo critici verso se stessi e verso la cucina tipica. Se mangiano un tortellino o una tagliatella al ristorante quasi sempre dicono che è migliore quello fatto dalla mamma o dalla nonna, quindi c è una generazione che quando esce va a mangiare altri generi di cucina. Noto che il nostro locale ha dei requisiti che non incontrano il gusto di un certo pubblico, però noi facciamo del nostro meglio». Preferiscono soluzioni più lontane dal classico? «Forse. Quando la cucina straripa diventa esagerata e a me la cucina esagerata non piace. I veri cuochi sono quelli che vanno in cucina la mattina a organizzare il menù e che durante l ora di pranzo e di cena caricano di piatti i camerieri che fanno le ordinazioni espresse al momento. E dal 1959 che lavoro in questo ambiente, è sempre stato e sempre dovrà essere così». Forse non si fa abbastanza per promuovere la tradizione «Per molto tempo non si è fatto gran che, specie da parte delle istituzioni che bloccano sempre tutto con la burocrazia, anche solo per mettere un dehors fuori, però recentemente qualcosa si è mosso. Con l iniziativa dei Menù Vera Bologna, per esempio, 130 ristoranti tra città e provincia hanno messo in offerta menù fissi a prezzi prestabiliti concentrati sulla tipicità bolognese e senza ignorare il vino del territorio. Mi sembra un buon inizio per fare conoscere ai visitatori la nostra cucina a prezzi abbordabili, ma anche un segnale positivo da tutta la nostra ristorazione». Quindi a Bologna si può ancora mangiare bene? «A Bologna si mangia ancora benissimo, e chi dice il contrario dice il falso sapendo di dirlo. Se ogni tanto qualcuno falla, ebbene succede anche in tutte le altre città del mondo, ed è un campanello d allarme da non sottovalutare mai. Forse si potrebbe ancora fare meglio, forse altri si sforzano al massimo e cercano di superarci: ecco magari un appunto da fare sarebbe non sedersi mai sugli allori, ma Bologna resta la numero uno in Italia». Ma le guide? «Alla fine della storia la mia unica guida è il cliente che esce soddisfatto dal locale. E da qui i nostri clienti, siano abituali o capitati qui per caso, escono sempre molto soddisfatti. Chi arriva da fuori città qui troverà tutto ciò che si aspetta in un grande ristorante del centro di Bologna, mentre chi è del posto qui potrà riscoprire il gusto della vera cucina tradizionale, della mortadella buona, del ragù fatto ancora con le ovarine, di un servizio d altri tempi che ormai si trova solo in pochi posti». Quindi viva la tradizione? «Per parte mia sicuramente sì, anche se tradizione secondo me non deve per forza significare ripetitività. L unico punto fermo è Bologna, che a tavola è sinonimo di buono». il socio cotabo luglio
8 editoriale Sprovincializziamo Bologna e promuoviamo il sistema-territorio Intervista a Marcello Leoni, chef-patron del Ristorante Leoni a Porta Europa di Gabriele Orsi Marcello Leoni ci guarda sornione nella luce soffusa del salotto del suo omonimo ristorante, contemplando gli ambienti, che ancora profumano di nuovo (ha aperto a gennaio 2012) con lo stupore di chi scopre un opera d arte nuova. Pare strano dato che in realtà il lavoro, quanto meno dal punto di vista concettuale, è opera sua e riflette in toto quello che è il suo modo di essere e di intendere la ristorazione. Ma non saprei dargli torto perché il Leoni, ristorante nato ex-novo sulla Porta Europa, novella sede del gruppo Unipol, è davvero un piccolo capolavoro, con la sala da pranzo dalle cubature degne di una cattedrale, innervate in legni chiari e contrappuntate da leggiadri tessuti e da finestre che di giorno inondano lo spazio di luce, ma anche con la saletta privé a vista sulla sterminata cantina, la sala fumatori (un lusso raro oggigiorno), la cucina dove lo chef controlla il tutto da una consolle degna dell Enterprise del capitano Kirk. L offerta gastronomica invece è Leoni al cento per cento come sempre, mentre nell attigua Osteria di Porta Europa, dove l ambiente è moderno, quasi riecheggiante i diners americani dove si consuma dalla prima colazione alla cena in tarda ora (e difatti è così) la proposta culinaria è più informale se pure ancorata al dettame irrinunciabile della qualità. Membro, assieme al fratello Gianluca (che ora si occupa del Bistro 18 in centro) dei Jeunes Restaurateurs d Europe, Marcello Leoni ha fatto la sua gavetta in scuole d eccellenza come Il Trigabolo di Argenta, Villa Mozart a Merano, Vissani a Baschi prima dell esaltante e pluripremiata esperienza al Sole di Trebbo di Reno durata 12 anni e conclusasi nel 2010: dopo una specie di anno sabbatico, durante il quale è comunque apparso in varie occasioni, ritorna ora con il suo ristorante, creato a sua immagine e somiglianza. Marcello, abbiamo aspettato un po ma finalmente ecco il nuovo ristorante. Ce ne parli? «Innanzitutto mi piace dire che è un ristorante a impatto ambientale zero, sia nell eliminazione dei rifiuti che nell approvvigionamento delle verdure di stagione, provenienti da un orto biologico gestito dalla cooperativa sociale Eta Beta Lavanda, nata dalla collaborazione con l artista Joan Crous. Anche per il pesce abbiamo aderito al progetto L amo che vuole valorizzare il lavoro dei pescatori puntando anche su prodotti poco conosciuti. Per quanto riguarda la lunga attesa forse è stato un bene allungare i tempi se questo ha significato fare le cose per bene senza dover cambiare in corso d opera. Poter costruire un ristorante da zero, mettendoci dentro tutta la propria filosofia, poter scegliere i materiali che si preferiscono, non è cosa che capita tutti i giorni: a me è capitata questa fortuna e ho cercato il meglio in assoluto come gli arredi artigianali di Evo Decor. Alla fine credo ne sia valsa la pena». La cucina però è ancora rigorosamente Made in Leoni? «Certamente sì, anche se adesso siamo più concentrati sui prodotti del territorio e ancora di più sulle stagionalità, senza però per questo porci delle limitazioni sulle eccellenze di provenienza esterna. Credo che questo 8 il socio cotabo luglio 2012
9 editoriale sia un bell incentivo anche per il territorio, un sano confronto fra prodotti. Inoltre la nostra doppia formula, ristorante ed osteriaenoteca, ci consente una grande flessibilità nella proposta che spazia da piatti molto semplici come salumi e formaggi di alto livello a creazioni più elaborate». Ma perché la ristorazione a Bologna è ignorata dalle guide? «Forse non c è abbastanza interesse in città a mantenere o rilanciare certe tipologie d approccio al turista. Faccio un esempio: se voglio un auto o un taxi chiamo Saca o Cotabo perché cerco un servizio all altezza di ciò che pago. Lo stesso vale per la ristorazione: se entro in un locale rinomato, pago molto e non esco soddisfatto non ci torno più. La mia impressione è che manchi il sistema, la rete capace di promuovere tutte le eccellenze del territorio, mentre invece il singolo albergo continua a consigliare ai clienti il ristorantino dietro l angolo solo perché è vicino. Forse bisognerebbe fare un piccolo sforzo per sprovincializzare Bologna». A tavola i bolognesi lo fanno visto che a quanto pare sono i primi a evitare la loro cucina «Da un lato faticano a uscire dalla loro routine quotidiana, ma dall altro effettivamente hanno quasi paura della loro cucina e cercano o di snaturarla o altre culture gastronomiche come il cinese, il sushi o il kebab. I bolognesi si vantano poco delle cose che la città può offrire, e credetemi può offrire molto più di ciò che si crede». C è chi dice che mangiare a Bologna costi troppo rispetto a ciò che si mangia. Credi al motto chi più spende meno spende? «Io credo che mangiare sia un gesto di fiducia. Quando arrivi in certi locali, a certi livelli, non puoi più guardare a quello che spendi ma solo godere del piatto che stai degustando, del momento in sé. Anche per quanto riguarda le materie prime, se paragoniamo una carne da 30 euro al chilo e una da 15 euro al chilo, quando la porzione è 150 grammi quell euro e 50 di differenza è così influente? Io non credo». Forse certe cose si sentono di più con la crisi «In realtà io lavoro perché mi piace e mi dà da vivere, quindi non penso di avere pretese economiche eccessive nel mio segmento. Che i ristoranti importanti siano costosi è un luogo comune, in proporzione erano più cari 20 anni fa perché c era meno materia prima di qualità sul mercato. Anche la storia del vino non fa più testo: certo, se si sceglie la bottiglia importante la si paga il suo prezzo, ma qui abbiamo tantissime bottiglie eccellenti di nomi poco conosciuti a prezzi competitivi». il socio cotabo luglio
10 editoriale Quello che serve è una vera presa di coscienza dei ristoratori bolognesi Parla Massimiliano Poggi, chef-patron del Ristorante Il Cambio e titolare del Vicolo Colombina e dell Antica Locanda del Sole a Trebbo di Gabriele Orsi Massimiliano Poggi ma per tutti è Max è quello che a Bologna potrebbe venire definito uno chef uno e trino, nel senso che la sua arte culinaria si estende a più di un locale senza che vi sia molta differenza a seconda se è fisicamente presente oppure no. Un caso più unico che raro, che si spiega solamente con l esistenza di uno stile Max Poggi, una vera e propria scuola filosofica di cucina che, rifuggendo totalmente dalle mode, i collaboratori del nostro chef fanno propria propagando quello che è un autentico verbo gastronomico. E così Max una lunga gavetta alle spalle alla dura ed eccellente scuola di Vincenzo Cammerucci oltre al suo Ristorante Il Cambio, locale elegante e di tono dove è impossibile o quasi capitare per caso e dove le creazioni immaginifiche dello chef, fra terra e mare, sono all ordine del giorno e la cantina offre preziose sorprese, ha esteso la propria benefica ala su due altri locali del territorio: al Vicolo Colombina, suggestivo ristorante del centro storico (è esattamente sotto al campanile di San Petronio) la giovane Leonora Rinaldi cura un menù legato alla tradizione bolognese un po alleggerito e realizzato con materie prime sceltissime, mentre all Antica Locanda del Sole a Trebbo di Reno, immersa nella quiete della bassa bolognese, l abile Riccardo Cattalani offre un menù più informale, di campagna, che nella bella stagione si sublima nello spettacolo del barbecue, un must da queste parti. Uno chef, Max Poggi, che partendo dalle eccellenze del territorio ama creare piatti nuovi e accostamenti arditi ma che non disdegna nemmeno i tortellini in brodo: senza dubbio la persona ideale da interpellare per capire se a Bologna si mangia ancora bene. Allora Max, perché le guide gastronomiche tendono a ignorare la ristorazione bolognese? «Secondo me esiste una concatenazione di cause. Per cominciare le materie prime non sono più quelle di una volta: quando faccio i tortellini, per esempio, mi accorgo che i polli da brodo, anche se ruspanti e non allevati in batteria, sono quello che sono, e lo stesso dicasi del prosciutto, del Parmigiano e così via. E siccome vengono a mancare le materie prime di qualità anche il risultato nella cucina tradizionale tende a essere inferiore rispetto a un tempo. Quando io faccio i tortellini ci metto l anima, uso le materie prime migliori che il mercato offre, li cuocio nel doppio brodo: non saranno forse i migliori in tutta Bologna ma certamente sono il meglio che posso fare oggi secondo i crismi della tradizione. Poi c è un discorso più complesso da fare: se guardiamo la ristorazione media Bologna non è peggiore di altre città, quello che invece qui manca, che è sempre mancato, è il grandissimo ristorante, una cosa di cui Bologna probabilmente non ha mai sentito la mancanza». Perché? «Difficile a dirsi, probabilmente c è stata un epoca in cui la ristorazione media era così elevata di livello che non si cercava nulla di più. A Bologna abbiamo avuto fior di locali stellati dell alta ristorazione che nel breve volgere di qualche anno hanno chiuso i battenti, spesso riconvertendosi a più miti consigli o alla cucina casalin- 10 il socio cotabo luglio 2012
11 editoriale ga. Forse è il caso di chiedersi se a Bologna esista una domanda sufficiente per questo genere di ristorazione e di cucina». Magari la cerca qualche turista che arriva da fuori e non si accontenta di tortellini e tagliatelle «Anche questo è un grosso tasto dolente. Ormai non possiamo più contare sulle fiere, che spariscono o si trasferiscono altrove, ma la scomparsa del turismo business non sta lasciando spazio a un altro genere di turismo, anzi sta accadendo il contrario. Non può, ovviamente, essere colpa solo di alberghi e ristoranti che magari propongono prezzi alti, qui la responsabilità è delle Istituzioni, che non investono e quando lo fanno investono male e nei punti sbagliati». In che modo le Istituzioni potrebbero fare qualcosa? «Facendo sistema e responsabilizzando i ristoratori a garantire un offerta di qualità e magari anche aderente alla tradizione. Se dalle Istituzioni arriva la disponibilità a creare quei servizi e quelle condizioni che incoraggiano e facilitano l afflusso dei turisti in cambio di un offerta di qualità da parte dei ristoranti, i ristoratori sono coinvolti e motivati a scegliere la materia prima migliore, anche se costa qualche euro di più. Senza questo genere di incentivo il ristoratore invece tira al risparmio. Bisogna creare un circuito di ristoratori che dicano io mi sento di proporre solo un menù di qualità e motivarli investendo sui servizi per il turismo». Non è che sono i bolognesi i primi a rifiutare la loro cucina? «Qualche tempo fa poteva essere vero, c era gente che malediceva la cucina bolognese dicendo che la mangiava tutti i giorni e che quando usciva voleva qualcosa di diverso. Ma oggi le cose sono cambiate: non ci sono più molte nonne, e quando ci sono badano ai nipotini, mentre le mamme lavorano. In poche parole a casa non c è quasi più nessuno che tira la sfoglia per fare i tortellini o le lasagne. Poi è necessario che in qualche modo la città risponda perché i prodotti buoni in circolazione ci sono ancora, bisogna solo avere la volontà di scegliere il meglio». Non si rischia che, come a volte accade, in questo circuito scelto entrino soggetti che c entrano poco solo perché pagano? «Proprio per questo è necessaria una selezione rigida e attenta: bisogna guardarsi in faccia a vicenda e dirsi che ci sono dei sacrifici da fare per spingere un vero turismo enogastronomico. Se non prendiamo coscienza di questo, se non ci diamo una mossa, allora è davvero finita. Io credo che a Bologna ci siano almeno cinquanta ristoratori che abbiano voglia di lavorare come si deve e di proporre una cucina tipica come fatto culturale, servono solo sentimento e presa di coscienza. Ormai è finito il tempo dei giochi di potere: il turismo gastronomico culturale è la salvezza per l economia di Bologna, o si prende questo treno o si chiude». Ma se le guide continuano a boicottarci che si fa? «Diciamocelo: se io scrivo su una guida o una rivista, con tutto il rispetto per i veronesi, che a Verona si mangia male non faccio tutto questo scalpore. Se invece scrivo che a Bologna si mangia male allora il clamore è enorme, tutti vengono a chiedermi il perché, divento famoso perché ho osato attaccare una sorta di mostro sacro. Sparare sulla cucina e sulla ristorazione bolognese ormai è diventato una specie di sport nazionale. Se ci chiediamo poi perché Bologna era la capitale del cibo e ora non lo è più possiamo risponderci che è perché Bologna si è disinteressata della sua tradizione e ha iniziato a scimmiottare la cucina degli altri, che nel frattempo dal canto loro hanno iniziato a muoversi sulle loro gambe e ci hanno superati. Abbiamo perso di vista quello che era il vero obiettivo, che può essere anche il semplice, classico tortellino: non è vero che ha una sua dignità, ce l ha eccome!». il socio cotabo luglio
12 editoriale Finalmente abbiamo vini di qualità, ora bisogna valorizzarli e promuoverli meglio Intervista al Conte Francesco Cavazza Isolani, presidente del Consorzio Vini dei Colli Bolognesi di Gabriele Orsi Non c è solo la ristorazione bolognese fra le vittime illustri dell ostilità di alcune guide gastronomiche: anche il comparto enologico dei Colli Bolognesi, negli anni passati, ha subito pesanti quanto immeritate (specie se rapportate ai progressi qualitativi registrati nella produzione) stroncature da parte della stampa specializzata che si ostinava a relegare le nostre etichette nella serie C del favoloso mondo dei vini. Celeberrima, nel 2010, fu la polemica tra i produttori di vino bolognesi e la Guida del Gambero Rosso, diatriba accompagnata da minacce di ricorso alle vie legali e da scambi di giudizi non lusinghieri. Oggi però sembra che, su questo lato del fronte, le cose stiano avendo una lieve inversione di tendenza, una riscoperta che nemmeno a farlo apposta prende il via proprio dal Gambero Rosso. Di questo e altro abbiamo parlato con il Conte Francesco Cavazza Isolani, che oltre a essere titolare dell azienda vinicola di famiglia, l etichetta Montevecchio Isolani, è anche presidente del Consorzio Vini dei Colli Bolognesi. Dottor Cavazza, finalmente dopo anni di bastonature e ingiuste stroncature ai vini dei Colli Bolognesi stanno arrivando i primi riconoscimenti vero? «Nel corso del 2011 effettivamente abbiamo assistito a una leggera inversione di tendenza nell atteggiamento delle guide e delle associazioni nei riguardi dei vini dei Colli Bolognesi. Paradossalmente a lanciare la riscossa è stata proprio la guida del Gambero Rosso che ha assegnato gli ambiti tre bicchieri al Pignoletto Classico dell azienda Vigneto San Vito Orsi, e da lì si è messa in moto, come una sorta di ciclo virtuoso, una catena di riconoscimenti come quello accordato dall Ais alla Tenuta Bonzara e molti altri. Il vero problema, secondo me, è che potremo anche essere più presenti nelle varie guide, che comunque si muovono con dinamiche proprie, ma il nostro territorio continuerà a soffrire per le piccole dimensioni delle nostre aziende, che anche se si mettono veramente tutte in rete faticano a creare un autentica massa critica. Poi c è un secondo problema, quello legato alla ristorazione». In cosa consiste? «Purtroppo i ristoranti di Bologna sono i primi a non spingere i vini dei Colli Bolognesi, e francamente non ne riesco a comprendere il motivo. Alcuni giorni fa un rappresentante di vini mi ha detto che a Bologna, per via dell Università e delle fiere, siamo sempre stati aperti ai prodotti delle altre zone finendo per trascurare i nostri: io non sono d accordo e credo che se i nostri ristoratori fossero più lungimiranti capirebbero che a fronte di un maggiore afflusso di turisti è necessario promuovere sempre più i vini locali. Faccio un altro esempio: oltre che essere un produttore di vini mi occupo anche di dimore storiche e nei giorni scorsi ho avuto ospite a cena una comitiva dal Belgio. Ebbene questi ospiti si sono dimostrati talmente entusiasti dei nostri vini da acquistarne intere casse, e io mi dico che se lo hanno fatto da ospiti a cena non vedo perché non dovrebbero apprezzare il prodotto anche al ristorante». Nove volte su dieci i ristoratori rispondono che i vini dei Colli Bolognesi non li chiede nessuno «Ma se loro non li propongono, non li spingono, è naturale 12 il socio cotabo luglio 2012
13 editoriale che non li chieda nessuno. A meno che uno non sia un vero esperto, tolti quei tre-quattro nomi molto famosi, è difficile che conosca tutti i vini locali delle varie parti d Italia, e allora sta al ristoratore indirizzarlo e introdurlo. A Verona le carte dei vini dei ristoranti iniziano tutte con la sezione dedicata all Amarone, certamente non un vino da aperitivo o da tutto pasto, ma è l eccellenza locale. Qui da noi invece molte carte dei vini non hanno nemmeno una vera sezione riservata ai Colli Bolognesi. Il ristoratore non deve essere solo un esecutore della volontà del cliente, ma anche una sorta di opinion maker, di promotore delle eccellenze locali». Non è che rispetto ad altre zone d Italia, qualitativamente certo non superiori a noi, siamo partiti un po in ritardo quanto a marketing e comunicazione? «Non c è alcun dubbio che paghiamo il fatto di avere una storia enologica relativamente recente. Nel XVIII e XIX secolo i nostri vini erano considerati di grandissimo pregio, poi effettivamente hanno conosciuto, come molti altri, una fase discendente e solo a partire dalla fine degli anni 90 si sono ripresi e hanno ricominciato a seguire la strada della qualità. A questo va aggiunto che i vini seguono molto le mode, e quindi se un anno vanno molto i rossi di gran corpo quello successivo possono prevalere i bianchi fruttati. Ma il problema vero, ribadisco, sono le dimensioni: in Sicilia, per fare un esempio, ci sono aziende vinicole che producono tre milioni di bottiglie l anno, il che sul mercato significa una forza enorme, mentre qui sui Colli Bolognesi abbiamo solo due o tre produttori che arrivano a quota mila bottiglie annue, che comunque è una quota bassa. Ora l arrivo di Chiarli nel Consorzio ci consentirà di alzare ulteriormente l asticella, ma rimaniamo a un livello non sufficiente». Chiarli è un grande nome nel campo del Lambrusco: come mai è entrato nel Consorzio dei Colli Bolognesi? «Ha acquisito la Tenuta Santa Croce e, contro le previsioni di molti, ha chiesto di entrare a fare parte del nostro Consorzio, una cosa che personalmente mi ha rallegrato moltissimo. Parliamo infatti di un azienda di notevoli dimensioni, che con la sua forza può rappresentare anche un eccellente traino per noi piccoli e piccolissimi nella sfida al mercato. Ormai i nostri vini sono tutti di ottima qualità, necessitano solo di una spinta in più per sfondare». Torniamo al rapporto fra ristorazione e vini dei Colli: le Istituzioni non possono fare nulla per incentivarlo? «Effettivamente stiamo portando avanti con la Provincia di Bologna, nella fattispecie gli assessorati all Agricoltura e al Turismo, un progetto per coinvolgere i ristoratori del territorio e spronarli a creare un apposita carta dei vini dei Colli Bolognesi, e credo saremo pronti prima dell inizio dell estate. Secondo me però è necessario anche un salto culturale: se i bolognesi, quando prendono l aperitivo, anziché scegliere il solito Prosecco, magari di mediocre qualità, scegliessero un buon Pignoletto frizzante o addirittura spumantizzato credo ci guadagnerebbero. E lo stesso se abbinassero i tortellini in brodo non col Lambrusco o col Sangiovese ma con un Pignoletto superiore ben strutturato, un secondo di carne a una Barbera frizzante o un bel Merlot. E in questo le Istituzioni e gli enti pubblici, quando organizzano rinfreschi o pranzi ufficiali, dovrebbero essere i primi a dare l esempio». Quindi riassumendo sta partendo la riscossa dei vini dei Colli Bolognesi? «Diciamo che siamo in una fase dove, dopo avere legato il vino al territorio, stiamo cercando una svolta decisiva. Alle volte mi dico che se facessimo come in Romagna avremmo i magazzini delle cantine totalmente vuoti, ma in realtà non voglio che le nostre aziende svendano il loro vino. Anche perché per i produttori enologici possono esistere diverse prospettive, come proporre, assieme al vino, altri prodotti agroalimentari tipici o di provenienza interna all azienda o selezionati in rete con altre aziende, oppure ancora, come molti già fanno, la formula della ristorazione in agriturismo. E perché no la creazione di veri pacchetti all inclusive per gastroturisti che fondano vino, cibo, cultura e arte. Nel frattempo non stiamo fermi nemmeno sui progetti interni: abbiamo lanciato la bottiglia unica del Pignoletto, che sta avendo un grande successo come segno distintivo, e anche i progetti del Bianco Bologna e del Rosso Bologna stanno incontrando molto. Se in autunno avremo accesso a finanziamenti europei per la promozione allora il passo in avanti sarà veramente alla nostra portata». il socio cotabo luglio
14 bilancio in pareggio: per cotabo un 2011 sostanzialmente in equilibrio il direttore generale Marco Benni parla delle attività solidali e culturali del 2012 di Gabriele Orsi 14 il socio cotabo luglio 2012
15 intervista Sono diversi gli avvenimenti che in questa prima metà del 2012 hanno coinvolto Cotabo: sicuramente il più rilevante, dal punto di vista aziendale, è stata l assemblea dei soci per l approvazione del bilancio 2011, ma non sono certo da meno le numerose iniziative di solidarietà in cui la cooperativa tassisti bolognesi è stata a vario titolo coinvolta così come il forte ricordo dello scomparso Maurizio Cevenini, la stretta collaborazione con il mondo dello sport e con quello della cultura. Ne abbiamo parlato con Marco Benni, direttore generale di Cotabo. Partiamo dalle note tristi, il saluto a Maurizio Cevenini «Tutti noi di Cotabo abbiamo ritenuto opportuno salutare in maniera adeguata un vero amico come Maurizio offrendo i nostri taxi come manifesti ambulanti oltre ad avere preso parte, in numerosi casi, alla veg lia funebre o al funerale. Di Maurizio posso solo dire che era un vero fedelissimo delle nostre iniziative visto che non era mai mancato, e che era benvolutto da tutti i tassisti, che rappresentavano uno spaccato fedele di quello che era il suo elettorato. Il ricordo più bello risale a quando, alla presentazione di un libro, gli regalammo una targa identica a quelle degli identificativi dei taxi con la scritta Il Cev c è, e lui si emozionò tantissimo per quel dono al punto che ci chiese se poteva attaccarla alla fiancata della sua Smart, quella con i colori del Bologna. E noi, ridendo, gli dicemmo che si sarebbe preso un mucchio di contravvenzioni se l avesse fatto perché la targa lo avrebbe identificato come taxi. Maurizio era così, sapeva entusiasmarsi ed emozionarsi anche per la cosa più semplice e innocente». Anche in memoria di Lucio Dalla siete stati protagonisti di una bella iniziativa vero? «Subito dopo la morte improvvisa di Lucio ci siamo incontrati con Roberto Morgantini, uno degli animatori della rivista Piazza Grande, un iniziativa a cui Dalla era ovviamente molto legato. E in collaborazione con il Ristorante Diana, altro luogo caro a Lucio, ci siamo accordati per regalare a tutti i clienti, nostri e del ristorante, una copia di Piazza Grande contenente uno speciale dedicato proprio al nostro cantautore: è stato veramente un grandissimo successo». Veniamo alle questioni aziendali. Da poco avete fatto l assemblea per l approvazione del bilancio: come è stato il 2011 di Cotabo? «Per Cotabo il 2011 si è chiuso con un sostanziale pareggio. Il bilancio, sottoposto come da tre anni a questa parte a regolare certificazione da parte di un ente terzo, al di là delle cifre presenta un risultato molto significativo: nonostante continui a supportare vari ammortamenti e leasing è riuscito, grazie a una razionalizzazione delle spese, a trovare un punto di equilibrio che dovrà essere mantenuto per gli anni a venire e, in assenza di eventi straordinari, rispetta il piano che prese il via nel 2008 per la ristrutturazione della cooperativa. Per parte nostra stiamo cercando di valorizzare tutte le professionalità in un quadro razionale, elastico e al tempo stesso efficace. Le corse, infine, sono leggermente calate alla fine del 2011, un trend confermato purtroppo nella prima parte del 2012, ma la mia impressione è che si tratti di un fatto più psicologico che economico, legato anche a forti pregiudizi che permangono nei riguardi della figura del tassista, visto come una sorta di corporativo, anche perché poi chi non usa il taxi ricorre all auto privata e non ai mezzi pubblici». E per quanto riguarda la gestione tecnologica come vanno le cose? «Siamo ormai giunti a pieno regime con tutti i nuovi strumenti di prenotazione taxi, la taxi card sta rapidamente attecchendo mentre Taxi Click, il nuovo software che ha sostituito Go Taxi, consente al cliente, attraverso lo smartphone, di seguire l arrivo della macchina chiamata fino alla destinazione con conferma della prenotazione. Poi c è Mary, il nostro software risponditore a riconoscimento vocale, che sta dando ottime prestazioni. Quindi al momento direi che l aggiornamento tecnologico è completo, anche se non escludiamo, per il futuro, di espandere le nostre capacità di risposta anche fuori dal territorio bolognese». Cotabo è anche sinonimo di solidarietà, di collaborazione con lo sport, la cultura «Per quanto riguarda la solidarietà ci siamo naturalmente subito attrezzati per raccogliere fondi a favore dei terremotati della bassa modenese e ferrarese, valutando diverse possibilità come devolvere il cinque per mille dei soci attraverso la Fondazione Barberini di Modena. E ovviamente continuiamo nella nostra collaborazione con l Istituto Ramazzini, con Moses Onlus, con l Antoniano e con numerose altre realtà bolognesi». E per lo sport e la cultura? «Proseguendo nella nostra filosofia di sostegno alle eccellenze cittadine, anche quest anno saremo a fianco del Bologna F.C., che è uno dei nostri maggiori clienti, non solo nella promozione della nuova campagna abbonamenti ma anche con iniziative come Tutti allo stadio con Cotabo, che vuole stimolare la gente, specie le famiglie, ad andare allo stadio in taxi in collegamento a una promozione sui biglietti delle gare interne. Poi, per il secondo anno consecutivo, collaboreremo con la Cineteca di Bologna per il cinema ritrovato, la tradizionale iniziativa in piazza Maggiore, di cui stavolta saremo sponsor ufficiali. Siamo inoltre già in pista con la promozione del Biografilm Festival, che quest anno ha un titolo esemplificativo, Tutte le volte che il mondo è finito. Tutto ciò si inserisce in una situazione di crisi dove noi, voglio sottolineare a nostre spese e tramite l attività dei nostri soci, stiamo cercando di fare del nostro meglio per fidelizzare la clientela». Per concludere, è vero che Cotabo cambia sede? «Ancora non è deciso nulla. Abbiamo ricevuto una proposta da parte di Bologna Fiere che, nel suo progetto di espansione, ha incluso l ipotesi di una delocalizzazione della sede di Cotabo. La cosa in effetti ci interessa, specialmente perché passeremmo da un diritto di superficie a una vera sede di nostra proprietà ma anche perché avremmo finalmente l opportunità di creare un autentico polo tecnico. Al momento stiamo cercando di raggiungere un punto di equilibrio fra le nostre possibilità finanziarie e le loro pretese economiche, ne potremo parlare più approfonditamente quando si giungerà a una lettera di intenti». il socio cotabo luglio
16 2012 fine del mondo, forse no ma... di Riccardo Carboni Presidente COTABO 16 il socio cotabo luglio 2012
17 sanzioni amministrative o procedimenti penali a danni dei singoli tassisti. Questo tipo di atteggiamento è stato molto apprezzato dall opinione pubblica e dalla politica, meno da una parte dei colleghi, più avvezza a dimostrazioni vistose, in stile romano. Terminata questa fase, ci siamo dedicati a concordare con le Associazioni di categoria a carattere Regionale, una proposta di legge regionale del settore taxi e n.c.c., per cercare di normare tutte le novità e fare chiarezza su tutti coloro che operano nel trasporto di persone, tutt ora siamo nella speranza di aprire la discussione con la Regione Emilia Romagna. Per non farci mancare nulla, a metà maggio l Ente Fiera di Bologna ha manifestato l interesse ad ampliare il complesso fieristico nella nostra area, chiedendoci la disponibilità ad avviare una trattativa. In questo caso la prima proposta non è stata ritenuta in linea con le aspettative minime, ma potrebbe essere una grossa opportunità per ottenere una nuova sede in piena proprietà e dare prospettiva alla cooperativa dei prossimi anni. Vale comunque la pena di ricordare che attualmente siamo in diritto di superficie fino al 31/12/2037, per altri 25 anni abbiamo sia terreno, che sede, se arriverà una proposta ritenuta valida la scelta definitiva la faremo tutti insieme in Assemblea. In mezzo alle questioni trattate ci mettiamo anche il tentativo di mediazione, sulla scelta del Comune di avviare i T-days, con l obiettivo minimo, poi raggiunto, di evitare l eliminazione del posteggio di Piazza Re Enzo, posteggio storico e punto di riferimento indiscutibile per l intera cittadinanza bolognese che utilizza il taxi. Senza tralasciare il tempo dedicato alla gestione ordinaria della struttura: il lavoro di implementazione del sistema radiotaxi, con una nuova versione in fase di prova; il bilancio d esercizio (appena approvato) che in continuità con le scelte fatte dal 2007 ad oggi non ha previsto nessun aumento per i costi dei servizi; un controllo, tutt ora in corso, su una correttezza interpretativa in materia fiscale; oltre alla ricerca continua di convenzioni e accordi per il man- tenimento del lavoro dei soci. Tra tutte le difficoltà che abbiamo cercato di affrontare non possiamo evitare di ricordare anche le tragedie, come il dramma del terremoto che ha colpito buona parte della nostra regione, dove con la responsabilità sociale, che spero di poter dire ci contraddistingue, ci ha visti sottoscrittori di una raccolta fondi, che ha mostrato la solidarietà dei tassisti. Un ulteriore aspetto tragico di quest anno, che ha lasciato il segno, sono stati i dearticolo Gli Antichi Maya profetizzavano che il 2012 fosse un anno di immani sconvolgimenti, perché coincidente con il termine dell età dell oro, l ultima delle ere previste nel loro calendario. Ma sarà per le profezie dei Maya, o per la cabala dell anno bisestile, d altronde come si dice anno bisesto, anno funesto, oppure come dicono i benpensanti per una serie di situazioni congiunturali sfavorevoli (qualcuno ancora oggi non ha capito che significa), ricorderemo sicuramente questo periodo principalmente per i problemi e le disgrazie che sono capitate, fatto salvo forse solo per l Europeo di calcio. Siamo arrivati solo a metà del 2012, ma viste le turbolenze dell anno in corso, forse è il caso di fare un riepilogo e magari le prime stime su quello che si è fatto o tentato di fare, sperando che il seguito sia meglio del periodo appena passato. Che si trattasse di un anno difficile potevamo percepirlo già dal finire dell anno scorso, quando la crisi economica globale, che attanagliava il mondo, ha iniziato a farsi sentire prepotentemente anche nel nostro settore, segno che la ripresa era solo una chimera. A inizio anno, complici le scelte dell esecutivo del Governo (spinte dalle speculazioni finanziarie), la situazione è anche peggiorata, con aumento della disoccupazione, delle imposte dirette e indirette e una aggressività del fisco, costantemente a caccia di denaro, che hanno portato alla perdita della speranza nel futuro, al crollo della credibilità politica ed infine alla recessione, l intero paese. A tutto questo, nella nostra Emilia, si deve sommare l effetto di una delle catastrofi naturali più gravi che abbia mai colpito l Italia, una sequenza di scosse di terremoto, partite il 29 giugno, che hanno prodotto numerose vittime e danni per oltre 500 milioni di euro. La nostra categoria ha vissuto questo periodo affrontando anche alcuni problemi aggiuntivi, come una nuova e sofferta discussione ideologica sulle liberalizzazioni, avvenuta a inizio anno, che ha portato ad una modifica normativa i cui effetti ancora non sono visibili e non lo dovrebbero essere a breve, un aggiornamento degli studi di settore, pieno di difetti concettuali che porterà molti a non adeguarsi, e sul nostro territorio, anche una riorganizzazione dell offerta di servizio durante i fine settimana, dovuta ai T-days, che ha lasciato molti insoddisfatti. In tutto questo marasma che ha coinvolto tutti, la nostra cooperativa ha continuato ad operare per non essere travolta dagli eventi, cercando di ridurre l impatto della crisi. Abbiamo passato i primi mesi dell anno, durante la stesura delle norme sulle liberalizzazioni, a fare da collante con la base sociale, fornendo tutte le informazioni recepite dalle rappresentanze nazionali di categoria e aiutando le rappresentanze stesse nelle varie scelte, abbiamo anche cercato di coordinare le manifestazioni locali di dissenso, rispettando le procedure autorizzative in modo da evitare eventuali il socio cotabo luglio
18 articolo cessi avvenuti in rapida successione di diversi tra: colleghi, ex colleghi, parenti di colleghi e personaggi pubblici ai quali eravamo tutti affezionati, lasciando sconforto in tutti noi, il 2012 si ricorderà tristemente anche per questo. Se per il nostro mondo le cose sono state difficili, il resto degli italiani non se la sono passata meglio, con imprenditori che si sono suicidati per l impossibilità di pagare le imposte, con il dramma degli esodati, o l aumento costante delle imposte alle quali paradossalmente è coinciso un costante taglio dei servizi, anche quelli essenziali, come pare i posti letto negli ospedali. Il Governo Italiano, che tanto piace all Europa, agli occhi dei cittadini sembra essere formato da burocrati senza cuore, che nella gestione del denaro pubblico (quello di tutti) privilegiano la tenuta o stabilità dei mercati finanziari a tutto il resto, saremo antichi ma nella nostra scala dei valori la finanza viene dietro molte altre cose, alle persone di sicuro, ma evidentemente la sensibilità su questo è diversa da individuo a individuo, anche se i sondaggi dicono che gli italiani si stanno stancando. Pagare sempre di più per avere sempre di meno, non può andare avanti per molto, e in questo caso, con l aumento delle accise dei carburanti, il settore del trasporto ha pagato più di altri. E inutile nascondere che i primi sei mesi dell anno sono stati particolarmente stressanti e impegnativi, ma se è vero che ad affrontare i problemi si diventa più forti, diciamo che usciremo da quest anno fortissimi e pronti ad affrontare qualunque problema, però dobbiamo sperare che non si prosegua con questo ritmo, infatti per affrontare i problemi occorre anche tempo. Se poi vogliamo provare ad essere postivi, possiamo dire che da alcune di queste situazioni che possono sembrare dei problemi potrebbero nascere delle opportunità, un esempio: la cessione dell area all Ente Fiera, se si trovasse un buon accordo. Oppure si potrebbe dire che in fondo la nuova normativa nazionale ha cambiato relativamente il settore, introducendo principi positivi sulla libertà nella gestione delle imprese taxi, prima eccessivamente imbrigliati da regole comunali, se non ci faremo prendere dalla voglia di strafare o da personalismi, potrebbero esserci vantaggi per tutti, a patto che riusciamo a definire nuove regole più flessibili.. Prevedere quello che sarà non è possibile, ma di sicuro se continueremo a stare coesi possiamo ritenere di poter aver la forza per gestire tutti i problemi del 2012, sempre che i Maya non avessero ragione... Nel frattempo buone vacanze a tutti. PS: Il sole gioca brutti scherzi. Alcuni simpatici e anonimi colleghi, attraverso volantini satirici, cercano di scherzare sulla nostra struttura, e fin qui nulla di strano, ma accusare la maggioranza dei soci di essere incapaci di comprendere e di essere incuranti degli interessi della cooperativa, perché partecipando alle Assemblee oppure nelle discussioni ai posteggi, condividono e approvano le scelte del Consiglio, ci pare di cattivo gusto. Non siamo e non ci sentiamo migliori di altri colleghi, ne depositari di verità assolute, ma di sicuro cerchiamo di curare l interesse dei soci e pare che questo fatto venga riconosciuto dalla maggior parte, infastidendo alcuni, fortunatamente proprio la maldestra comparazione con il 2006 ne è la prova. Tralasciando il fatto che gli stessi che fanno satira sulle scelte di oggi, nel 2006 erano pronti a qualunque azione pur di cambiare la nostra struttura, cosa comunque fatta (la coerenza non è patrimonio di tutti), coloro che nel 2006 c erano non possono avere dubbi, per gli altri qualche informazione è dovuta. Nel 2006 Cotabo aveva dei margini di liquidità, ma aveva anche un contratto di affitto del terreno scaduto nel 2004, e quindi occupava l area senza titoli, non era nemmeno stato firmato il diritto di superficie, fatto poi a dicembre 2007, costato oltre 1 milione di euro solo quello, e già questo è costato molto di più delle risorse disponibili. Senza considerare che se la Fiera avesse avanzato pretese in quel periodo, avremmo dovuto lasciare l area senza avere nulla in cambio. Da allora, ad oggi, Cotabo ha cambiato il Radio taxi, cambiato il lavaggio, installato un impianto di metano, installato un impianto fotovoltaico, ristrutturato l area (fogne, asfalto, zona 2 agosto, creato un bagno decoroso per i tassisti, ecc. ecc.), oltreché ottenuto, come detto sopra, il diritto di superficie; tutto questo investendo circa 4 milioni di euro, ma in controtendenza con il passato, quando si usava aumentare i costi dei servizi tutti gli anni, nell arco di questi 5 anni, ogni socio si è trovato a pagare circa venti euro in meno a mese per avere gli stessi servizi. Da considerare che la liquidità iniziale è stata, in parte, anche assorbita da contenziosi del lavoro, con ex dipendenti, e minusvalenze per beni a fine utilizzo non ammortizzati. La ristrutturazione di Cotabo non ha inciso nelle tasche dei soci, per scelta precisa, si è preferito lavorare sulla riorganizzazione interna; i dipendenti sono passati da circa una sessantina, tra tempi determinati, indeterminati o collaboratori, ai 34 di oggi (senza più interinali), e alcune attività sono state esternalizzate (pubblicità, officina, revisioni, carrozzeria, pratiche auto), garantendo comunque i servizi. I soci tassisti sono passati da 508 del 2006 a oltre 540 del 2011, e il prestito sociale, che da questi brillanti tassisti viene segnalato come un problema (debito verso soci), è cresciuto enormemente, segno inequivocabile di fiducia. Si possono avere idee diverse sulle strategie ma pensare che non si sia curato l interesse dei soci pare quantomeno forzato, a meno che il problema non sia personale, ma in questo caso l interesse dei soci e le scelte sullo sviluppo di Cotabo probabilmente sono solo una scusa. 18 il socio cotabo luglio 2012
19
20 informazioni dalla rete 20 il socio cotabo luglio 2012
domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013
Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni
DettagliCOME AVERE SUCCESSO SUL WEB?
Registro 3 COME AVERE SUCCESSO SUL WEB? Guida pratica per muovere con successo i primi passi nel web MISURAZIONE ED OBIETTIVI INDEX 3 7 13 Strumenti di controllo e analisi Perché faccio un sito web? Definisci
DettagliCOME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING!
COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING Grazie per aver scaricato questo EBOOK Mi chiamo Fabio Marchione e faccio network marketing dal 2012, sono innamorato e affascinato da questo sistema di business
DettagliLa dura realtà del guadagno online.
La dura realtà del guadagno online. www.come-fare-soldi-online.info guadagnare con Internet Introduzione base sul guadagno Online 1 Distribuito da: da: Alessandro Cuoghi come-fare-soldi-online.info.info
DettagliIL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI
IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni
DettagliLa Trottola. Questa è una storia vera ma, se l avessi inventata, mi premierei per la fantasia! Questo e-book fa parte della collana Punture di Vespe
Questo e-book fa parte della collana Punture di Vespe La Trottola Questa è una storia vera ma, se l avessi inventata, mi premierei per la fantasia! Questo documento è stato realizzato da MarcaturaCe.Net.
DettagliAmore in Paradiso. Capitolo I
4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,
DettagliIl funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi
Prima di spiegare prezzipazzi come funziona, facciamo il punto per chi non lo conoscesse. Nell ultimo periodo si fa un gran parlare di prezzipazzi ( questo il sito ), sito che offre a prezzi veramente
DettagliCORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI
CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi
DettagliNina Cinque. Guida pratica per organizzarla perfettamente in una sola settimana! Edizioni Lefestevere
Nina Cinque Guida pratica per organizzarla perfettamente in una sola settimana! Edizioni Lefestevere TITOLO: FESTA DI COMPLEANNO PER BAMBINI: Guida pratica per organizzarla perfettamente in una sola settimana!
DettagliScopri il piano di Dio: Pace e vita
Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti
DettagliDOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -
PROVA DI ITALIANO DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - Molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paese di montagna. Mio padre faceva il medico, ma guadagnava poco perché i suoi malati erano poveri
DettagliMentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario
Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliLa Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen
La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova
DettagliLa felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.
Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se
DettagliMario Basile. I Veri valori della vita
I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso
DettagliMemory Fitness TECNICHE DI MEMORIA
Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IMPARIAMO DAGLI ERRORI Impariamo dagli errori (1/5) Impariamo dagli errori (2/5) Il più delle volte siamo portati a pensare o ci hanno fatto credere di avere poca memoria,
DettagliCOMUNIC@CTION INVIO SMS
S I G e s t S.r.l S e d e l e g a l e : V i a d e l F o r n o 3 19125 L a S p e z i a T e l e f o n o 0187/284510/15 - F a x 0187/525519 P a r t i t a I V A 01223450113 COMUNIC@CTION INVIO SMS GUIDA ALL
Dettagli!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente
!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente Il Terzo Pilastro del Biker Vincente La Mountain Bike e la Vita Ciao e ben ritrovato! Abbiamo visto nelle ultime due lezioni, come i dettagli siano fondamentali
DettagliSalvatore Salamone. Manuale d istruzione per. Coppie che. Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE! ... tutto sommato un libro d amore
Salvatore Salamone Manuale d istruzione per Coppie che Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE!... tutto sommato un libro d amore CAPITOLO 18 Voler avere ragione Spesso le coppie incontrano delle barriere insormontabili
DettagliCONFESERCENTI Martedì, 24 marzo 2015
CONFESERCENTI Martedì, 24 marzo 2015 CONFESERCENTI Martedì, 24 marzo 2015 24/03/2015 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 13 Franchising Point, si allarga la rete 1 23/03/2015 Il Nuovo Giornale di
DettagliGuida Strategica per gli Imprenditori
Guida Strategica per gli Imprenditori Scopri la Formula atematica del Business 1 La Tavola degli Elementi del Business Come in qualsiasi elemento in natura anche nel Business è possibile ritrovare le leggi
Dettagliwww.domuslandia.it Il portale dell edilizia di qualità domuslandia.it è prodotto edysma sas
domuslandia.it è prodotto edysma sas L evoluzione che ha subito in questi ultimi anni la rete internet e le sue applicazioni finalizzate alla pubblicità, visibilità delle attività che si svolgono e di
DettagliDa dove nasce l idea dei video
Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi
DettagliLa gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo
La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre
DettagliRelazione attività esercizio 2012
Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o
DettagliMANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO
MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO Abbiamo pensato di proporti un breve, pratico ed utile estratto del Corso Manifestare Risultati. È la prima volta che condividiamo parte del materiale con chi ancora non
DettagliVivere il Sogno. Vivere è bello, vivere bene è meglio!!! Diventa fan su Facebook: Tutte le novità da subito
Vivere il Sogno Vivere è bello, vivere bene è meglio!!! Diventa fan su Facebook: Tutte le novità da subito VIVERE IL SOGNO!!! 4 semplici passi per la TUA indipendenza finanziaria. (Indipendenza finanziaria)
DettagliManifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile
Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un
DettagliINTRODUZIONE I CICLI DI BORSA
www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare
DettagliMentore. Presentazione
Mentore Presentazione Chi è Mentore? Il Mio nome è Pasquale, ho 41 anni dai primi mesi del 2014 ho scoperto, che ESISTE UN MONDO DIVERSO da quello che oltre il 95% delle persone conosce. Mi sono messo
DettagliUniversità per Stranieri di Siena Livello A1
Unità 20 Come scegliere il gestore telefonico CHIAVI In questa unità imparerai: a capire testi che danno informazioni sulla scelta del gestore telefonico parole relative alla scelta del gestore telefonico
DettagliPillole di eventi di fundraising
Pillole di eventi di fundraising Forlì, 11-12 settembre 2014 Mara Garbellini IL POTERE DEGLI EVENTI: TOCCARE CON MANO LA TUA ORGANIZZAZIONE Gli eventi sono occasioni reali, tangibili per donare e per partecipare
DettagliPROGRAMMA GESTIONE TURNI MANUALE UTENTE. Programma Gestione Turni Manuale Utente versione 1.1
PROGRAMMA GESTIONE TURNI MANUALE UTENTE INDICE 1 PREMESSA 3 2 COMANDI COMUNI 3 3 SEDI 3 4 FESTIVITÀ 4 5 PERIODI TURNI 4 6 COD. TURNI 6 7 TURNI SPORTIVI 9 8 COD. EQUIPAGGI 9 9 DISPONIBILITÀ 10 10 INDISPONIBILITÀ
DettagliTNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)
TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che
DettagliNon ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa
Benvenuto/a o bentornato/a Non ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa Non pensare di trovare 250 pagine da leggere,
DettagliL importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014
L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014 Partendo da lontano: appunti di viaggio di Beatrice Vitali Berlino è così: c è sempre qualcuno scalzo c
DettagliObbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore
Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell
DettagliPROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15
Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende
DettagliRoberto Farnè Università di Bologna
Roberto Farnè Università di Bologna Ora l apertura della parte scientifica a questi lavori, per capire innanzitutto il senso di questo appuntamento. Non abbiamo bisogno, nessuno di noi credo abbia bisogno
DettagliLA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL 2000
ASSOCIAZIONE DOTTORANDI E DOTTORI DI RICERCA ITALIANI LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL Nel dicembre del la sezione di Bologna dell ADI ha condotto un questionario tra gli iscritti ai
DettagliSENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001
SENZA PAROLE Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 Agente di viaggio. Vedo che ha deciso per la Transiberiana. Ottima scelta. Un viaggio difficile, ma che le darà enormi soddisfazioni. Cliente. Mi preoccupa
DettagliMaschere a Venezia VERO O FALSO
45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,
DettagliI colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.
I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere
DettagliVINCERE AL BLACKJACK
VINCERE AL BLACKJACK Il BlackJack è un gioco di abilità e fortuna in cui il banco non può nulla, deve seguire incondizionatamente le regole del gioco. Il giocatore è invece posto continuamente di fronte
DettagliI 12 principi della. Leadership Efficace in salone
I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare
DettagliÈ TEMPO DI CREARE UN CAPOLAVORO
È TEMPO DI CREARE UN CAPOLAVORO TIMERAISER. COS È? Un asta su opere d arte con un inversione di ruoli: le offerte non sono fatte in denaro ma in ore di tempo da dedicare a un organizzazione non profit.
DettagliCOME CRESCERE IL MICROCREDITO IN ITALIA
COME CRESCERE IL MICROCREDITO IN ITALIA 61 di TEODORO FULGIONE * Intervista ad Alessandro Luciano capo del progetto Monitoraggio delle politiche del lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi
DettagliIndice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6
LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il
DettagliLa depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza
La depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza mancanza di energia e di voglia di fare le cose Materiale a cura di: L. Magliano, A.
DettagliCOME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE
Emanuele Lajolo di Cossano COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Università degli Studi - Torino, 19 aprile 2010 La prima cosa da fare PERCHE SONO QUI? QUAL E IL MIO OBIETTIVO? CHE COSA VOGLIO ASSOLUTAMENTE
DettagliIn questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.
In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1
DettagliCapitolo 3: Cenni di strategia
Capitolo 3: Cenni di strategia Le "Mobilità" L obiettivo fondamentale del gioco è, naturalmente, catturare semi, ma l obiettivo strategico più ampio è di guadagnare il controllo dei semi in modo da poter
DettagliASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DEI SOCI
ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DEI SOCI 10 GIUGNO 2011 RELAZIONE geom. MARCO DONEDA PRESIDENTE E.S.P.E. Stimati Associati e Colleghi, desidero rivolgere a tutti Voi il mio cordiale saluto. In questa relazione
DettagliMercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre 2013. Federata
Mercoledì degli Associati Opportunità di business per le Aziende UCIF Milano, 20 novembre 2013 Federata Nascita del progetto UCIF rappresenta da 40 anni il settore italiano della Finitura, tramite i relativi
Dettaglif(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da
Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede
DettagliI modelli di qualità come spinta allo sviluppo
I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia
DettagliVivere il Sogno. Vivere è bello, vivere bene è meglio!!! Diventa fan su Facebook: Tutte le novità da subito
Vivere il Sogno Vivere è bello, vivere bene è meglio!!! Diventa fan su Facebook: Tutte le novità da subito VIVERE IL SOGNO!!! 4 semplici passi per la TUA indipendenza finanziaria (Il Network Marketing)
DettagliLa crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info
La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando
DettagliGestione del conflitto o della negoziazione
1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere
DettagliAbbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1)
Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Cos è il virtu@le? Un giorno entrai di fretta e molto affamato in un ristorante. Scelsi un tavolo lontano da tutti,
DettagliIL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN
www.previsioniborsa.net 3 Lezione METODO CICLICO IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN Questo modello ciclico teorico (vedi figura sotto) ci serve per pianificare la nostra operativita e prevedere quando il mercato
DettagliCome creare una pagina Fan su Facebook [GUIDA]
Come creare una pagina Fan su Facebook [GUIDA] Nonostante sia abbastanza semplice creare una pagina fan su Facebook non è ancora molto chiaro l intero procedimento. Ho quindi deciso di scrivere una guida
DettagliScuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta
Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini
DettagliINTRODUZIONE AI CICLI
www.previsioniborsa.net INTRODUZIONE AI CICLI _COSA SONO E A COSA SERVONO I CICLI DI BORSA. Partiamo dalla definizione di ciclo economico visto l argomento che andremo a trattare. Che cos è un ciclo economico?
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliLIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO
LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 4 GLI UFFICI COMUNALI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 GLI UFFICI COMUNALI DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno. A- Scusi
DettagliHai mai pensato a come investire i tuoi risparmi? Ti sei mai chiesto che tipo di rapporto hai con i soldi?
Hai mai pensato a come investire i tuoi risparmi? Ti sei mai chiesto che tipo di rapporto hai con i soldi? Hi-Performance ha realizzato per te un TEST che ti permette di conoscere come sei in modo semplice
Dettagli1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA 1. LE REGOLE OBIETTIVI Sapere: Che la convivenza tra soggetti diversi ha bisogno di regole. Conoscere il significato della parola Regola della forte connessione tra regole e valori.
DettagliEmail Marketing Vincente
Email Marketing Vincente (le parti in nero sono disponibili nella versione completa del documento): Benvenuto in Email Marketing Vincente! L email marketing è uno strumento efficace per rendere più semplice
DettagliEDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA
EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA Accompagnare i nostri figli nel cammino dell amore di Rosangela Carù QUALE EDUCAZIONE IN FAMIGLIA? Adolescenti Genitori- Educatori Educazione 1. CHI E L ADOLESCENTE?
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2448. Disposizione per la tutela della qualità della ristorazione italiana nel mondo
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2448 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore PICHETTO FRATIN COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L 11 NOVEMBRE 2010 Disposizione per la tutela della qualità della ristorazione
DettagliGRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545
Capitolo 3 - Dalla strategia al piano editoriale GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545 Social Toolbox ed i contenuti presenti nel seguente documento (incluso a
DettagliIl concetto di Dare/Avere
NISABA SOLUTION Il concetto di Dare/Avere Comprendere i fondamenti delle registrazioni in Partita Doppia Sara Mazza Edizione 2012 Sommario Introduzione... 3 Il Bilancio d Esercizio... 4 Stato Patrimoniale...
DettagliUna risposta ad una domanda difficile
An Answer to a Tough Question Una risposta ad una domanda difficile By Serge Kahili King Traduzione a cura di Josaya http://www.josaya.com/ Un certo numero di persone nel corso degli anni mi hanno chiesto
DettagliLA CASA DIALOGO PRINCIPALE
LA CASA DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno! B- Buongiorno, signore cosa desidera? A- Cerco un appartamento. B- Da acquistare o in affitto? A- Ah, no, no in affitto. Comprare una casa è troppo impegnativo,
DettagliTatsiana: possiamo finalmente superare molti pregiudizi nei confronti degli altri, che sono diversi solo apparentemente
Buongiorno, mi chiamo Tatsiana Shkurynava. Sono di nazionalità bielorussa, vivo in Italia a Reggio Calabria. In questo breve articolo vorrei raccontare della mia esperienza in Italia. Tutto è cominciato
DettagliLE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)
LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI DI PIETRO PERZIANI (Marzo 2012) Dopo le Circolari della F.P. e del MIUR, sono uscite quelle dell Inps/Inpdap, la n. 35 e la n. 37 del 2012; la prima è diretta
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliQUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?
DettagliTutti i giorni con me, i miei consigli e le mie ricette
Tutti i giorni con me, i miei consigli e le mie ricette Introduzione... 7 Ti lascio una ricetta... 9 Ottobre... 13 Novembre... 51 Dicembre... 89 Gennaio...127 Febbraio...167 Marzo... 203 Aprile... 241
DettagliCome capire se la tua nuova iniziativa online avrà successo
Come capire se la tua nuova iniziativa online avrà successo Ovvero: la regola dei 3mila Quando lanci un nuovo business (sia online che offline), uno dei fattori critici è capire se vi sia mercato per quello
DettagliLa quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015
1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole
Dettaglileaders in engineering excellence
leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.
DettagliCasa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)
Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Werner Wassermann, datore di lavoro La signora L. lavora da noi da tanto tempo. È stata capo reparto e noi, ma anche gli altri collaboratori
DettagliMINIGUIDA PER RISORSE SU CLASH OF CLANS
MINIGUIDA PER RISORSE SU CLASH OF CLANS Visto che le richieste in chat sono sempre maggiori ed è difficile riassumere in poche righe il sistema che utilizzo per fare risorse in poco tempo, ho pensato che
DettagliLe basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis.
Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Qual è la differenza tra Dare e Avere? E tra Stato Patrimoniale e Conto Economico? In 1.000 parole riuscirete a comprendere
Dettagli5 per mille al volontariato 2007
Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione
DettagliDa dove veniamo. giugno 2013, documento riservato. Orgoglio BiancoRosso
Da dove veniamo Il Basket pesarese ha una Storia molto lunga e importante.una storia che ha attraversato gli anni 50, gli anni 60,gli anni 70, gli anni 80, gli anni 90 ed è arrivata fino ad oggi. Da dove
DettagliBuongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa
A ACQUISIZIONE INCARICO PRESENTAZIONE DA 1 MINUTO Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa Posso dare un occhiata veloce alla
DettagliINTRODUZIONE PRATICA AL LEAN MANAGEMENT
INTRODUZIONE PRATICA AL LEAN MANAGEMENT Come ottenere più risultati con meno sforzo Immagina di conoscere quella metodologia aziendale che ti permette di: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. riconoscere e ridurre
DettagliAvvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa
Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa Un progetto socialmente responsabile in collaborazione tra Assolombarda Coni Lombardia Fondazione Sodalitas Impresa & Sport è un progetto che nasce da
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
DettagliA.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la
PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio
DettagliIL MINIDIZIONARIO. Tutti i diritti sono riservati.
IL MINIDIZIONARIO Tutti i diritti sono riservati. CIAO A TUTTI, IL MIO NOME È MARCO E PER LAVORO STO TUTTO IL GIORNO SU INTERNET. TEMPO FA HO AIUTATO MIA NONNA A CONNETTERSI CON SUO FIGLIO IN CANADA E
DettagliUN NUOVO MODELLO FISCALE E PREVIDENZIALE
UN NUOVO MODELLO FISCALE E PREVIDENZIALE ell Italia Nuova lo STATO chiede ai cittadini solo il 15% dei loro guadagni e non un soldo di più! Tutti devono pagare però una tassa minima all anno, di 3 mila
Dettagliliste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i
liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per
DettagliNUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI
NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NuMani è una realtà e nasce dall unione d esperienza di persone che da 11 anni si occupano a tempo pieno dell applicazione e decorazione unghie con l ambiziosa idea delle
Dettagli