SONDRIO ANCORA VIVA LA POLEMICA SUL CEDRO A PAGINA 33 RIFLESSIONI A MARGINE DI UN FATTO SENZA UN «PERCHÈ» A PAGINA 31

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1 D E L L A D I O C E S I D I C O M O ANNO XXXV 27 FEBBRAIO 2010 E 1,20 8 PERIODICO SETTIMANALE - POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N 46) ART. 1, COMMA 1, DCB COMO DOWN E... IPOCRISIA Tutti hanno condannato l ignobile gruppo comparso domenica scorsa su Facebook con un titolo da brividi: «Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini Down», ennesima dimostrazione di come il social network più diffuso nel mondo si presti con troppa facilità a progetti deliranti. Il sito è già stato oscurato, ma il problema resta, e lo sdegno non basta. Occorre sicuramente una maggiore regolamentazione del web, ma serve anche un progetto educativo di più ampio respiro che sappia offrire valori e regole ma soprattutto dare risposte adeguate alla domanda di senso della vita. Purtroppo, su questo terreno, l unanimità dell indignazione si squaglia come neve al sole. Anzi, la vicenda del gruppo, che su Facebook oltraggia i bimbi Down, è una vera e propria cartina di tornasole che ci riporta alla consueta schizofrenia con cui questi argomenti vengono affrontati nella nostra società libertaria. Mi risulta che soltanto il quotidiano Avvenire abbia osato segnalare la sottile ipocrisia che si nasconde dietro il facile sdegno per un azione mediatica così vigliacca. «Il signore della notte» e «il vendicatore mascherato» che hanno fondato il sito (si tratta dei nomi fasulli di coloro che non hanno il coraggio di farsi vedere in faccia... sul «libro delle facce»), a fianco della foto di un neonato Down con la parola scemo, scrivono: «Perché dovremmo convivere con queste ignobili creature, con questi stupidi esseri buoni a nulla? I bambini Down sono solo un peso per la nostra società. Come liberarci di queste creature in maniera civile? Usando questi esseri come bersagli nei poligoni di tiro». Ovvio che su tutte le bocche fiorisca, immediata, l indignazione. Eppure l affermazione fatta dai tanto vituperati responsabili del sito, si rischia di trovarla, tale e quale, anche tra i proclami del progressista di turno, che invita a prevenire con l ausilio della scienza la nascita di questi infelici, evitando che diventino un «peso» per le loro famiglie e per la società, salvandoli da una «qualità di vita» scadente. Già: «come liberarci di queste creature in maniera civile?». Con l aborto, che è la scelta del 90% delle donne che hanno scoperto grazie alla diagnosi prenatale di portare in grembo un bambino affetto da sindrome di Down. In questa «maniera civile» le nascite di bambini Down in Italia dal 1960 ad oggi sono passate dal 2% allo 0,5% sui bimbi nati. Eppure, eliminare un embrione affetto da sindrome di Down (che non è una malattia) equivale a compiere una discriminazione genetica. Mi sono chiesto come si sarebbe comportato Gesù. Avrebbe certamente messo nel mezzo i bimbi Down, accarezzandoli con immensa dolcezza, e ripetendo le parole che ben conosciamo. Senza dubbio, poi, avrebbe tentato di dialogare con quei peccatori di Facebook, per cercare di affascinarli alla vita, che ancora non conoscono. Ma avrebbe investito la massa degli indignati con le parole che usava abitualmente con i farisei: «Razza di vipere... ipocriti... sepolcri imbiancati...». don AGOSTINO CLERICI Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio... Il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita. La Quaresima è... un tempo, possiamo dire, di agonismo spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, ma usando le armi della fede, cioè la preghiera, l ascolto della Parola di Dio e la penitenza. (Benedetto XVI, 21 febbraio 2010) VISITA PASTORALE IL VESCOVO NELLA ZONA PREALPI: LA PRESENTAZIONE DI SOLBIATE, CONCAGNO E CAGNO ALLE PAGINE 8 E 9 QUARESIMA MISSIONARIA PROSEGUE IL CAMMINO VERSO LA PASQUA A PAGINA 13 SONDRIO ANCORA VIVA LA POLEMICA SUL CEDRO A PAGINA 33 RIFLESSIONI A MARGINE DI UN FATTO SENZA UN «PERCHÈ» A PAGINA 31 SONDRIO LA MOSTRA SU GIOTTO A PAGINA 29 COMO UN POPOLO DI 43ENNI La popolazione comasca invecchia. A mantenerci giovani sono gli stranieri. Una interessante fotografia del nostro territorio fornita dall ultimo documento di programmazione dell Asl di Como. A PAGINA 15 COMO LA CRISI COLPISCE IL VOLONTARIATO Una riduzione di risorse importanti obbligherà il Csv di Como (e tutti i Csv lombardi) ad un importante ridimensionamento delle attività. A PAGINA 16 COMO DUE CENTRI PER UNA CITTÀ A PAGINA 17 COMO UNA CASA DI LAMIERA IN CONGO Una lettera di fratel Mauro Cecchinato ci riconduce allo spirito missionario guanelliano. A PAGINA 19 SCUOLE CATTOLICHE L ISTITUTO MATILDE DI CANOSSA A PAGINA 20 LIBRETTO PER LA BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE Ha come fulcro la Sacra Famiglia di Nazareth il libretto per la benedizione delle famiglie edizione È possibile effettuare le prenotazioni presso Il Settimanale (da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, telefono ) COMO LA FIACCOLATA LOURDIANA CON IL GTR A PAGINA 23 Benedizione delle famiglie 2010 Costruisci, o Dio, la nostra casa! 1

2 P A 2G I N A RIFLESSIONI MEDITAZIONI DI DON AGOSTINO CLERICI INCONTRARE IL RISORTO Diversi possono essere i modi di accostare il centro del messaggio cristiano:la morte-risurrezione di Gesù di Nazaret. L Autore non segue il percorso storico e neppure quello strettamente esegetico. Potremmo definire la sua una prospettiva strettamente pastorale: Ho pensato di raccogliere in queste pagine il frutto dei Tridui pasquali che ho vissuto con la mia comunità. Dunque, pagine di un presbitero che - con la sua comunità - vive il mistero pasquale. Alla luce di una prospettiva: Ho voluto riassumere i tre momenti del Triduo in altrettante forme. Che cosa intendo per forma? E la modalità con cui ci raggiunge l amore di Quattro domande al direttore de Il Settimanale della diocesi di Como, parroco di Ponzate e autore del volume edito da Paoline in questi giorni Parola noi FRA GEN 15, SAL 26 FIL 3,17-4,1 LC 9,28-36 Nella Trasfigurazione c è tutto il cammino fino a Gerusalemme di ANGELO SCEPPACERCA SECONDA SETTIMANA del Salterio Dio fatto carne in Gesù. L amore ha sempre bisogno di una forma per essere umanamente percepito e vissuto. E l Autore precisa: Gesù ha voluto assumere tre forme nella sua Pasqua. A dire il vero, la forma è una sola, è quella del pane, che è la forma perenne che ne perpetua la memoria. Ma essa ha dovuto inverarsi storicamente nella forma della croce. E la risurrezione ha reso necessaria la forma del riconoscimento. Seguendo questa prospettiva, le riflessioni propongono un percorso che parte ogni volta da un incrocio tra due persone, si sedimenta in un luogo, trova il suo significato in un gesto. Il volume ripropone poi tre omelie e tre preghiere che hanno scandi- Don Agostino, il titolo del tuo libro è, in fondo, l itinerario del cristiano... «Proprio così. Il cristianesimo scaturisce solo dall incontro con la persona di Gesù Cristo. Ogni altra mediazione, compresa la Parola, è al servizio di questo incontro. Paradossalmente, uno potrebbe conoscere alla perfezione l esegesi di ogni brano della Bibbia e non essere entrato per nulla nell avventura cristiana, perché gli manca l incontro con Gesù Cristo risorto. Non basta sapere che la felicità consiste nell incontro con Dio, bisogna lasciarsi abbracciare da Lui. E si è fatto carne proprio per incontrare la mia carne. Ed è risorto nel suo vero corpo proprio per dare ad ogni uomo la possibilità reale di incontrarlo ancora. Sant Agostino ripete spesso questa verità nei suoi scritti: Dio ha scelto di diventare uomo perché potesse incontrarlo anche chi non sa vedere Dio. L umiltà dell incarnazione è la nave per attraversare il mare del mondo». Il tuo è un libro che nasce sul terreno della predicazione del Triduo pasquale. Una raccolta di omelie, dunque? «Solo in un certo senso. C è il rischio di pensare che ciò che è pastorale sia poco profondo. Invece, in quel ribaltamento religioso che è il cristianesimo, avviene esattamente il contrario: la carne - la concretezza di una comunità cristiana - è il veicolo della salvezza, e una sana teologia si fa meglio dal pulpito che dalla cattedra. Questo libro sedimenta in un percorso alcune omelie, ma quelle stesse omelie sono in verità il frutto SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA - C LUCE DA CONTEMPLARE C to la predicazione dell Autore nei giorni del Triduo pasquale. Sono pagine di un presbitero che riflette a voce alta con la propria comunità: si avverte l afflato pastorale e la tensione che invita a condividere; pagine che accostano il mistero pasquale dal di dentro e che sollecitano ad una consapevole partecipazione liturgico-esistenziale. Pagine da leggere per comprendere, seguendo il percorso delineato, aspetti e sottolineature dell evento pasquale che non sempre sono percepiti. Il volume è testimonianza di una esperienza e invito a riscoprire la Pasqua come evento che interpella i credenti. ARCANGELO BAGNI è sempre luce nella Parola. Oggi è particolarmente forte, al punto che la Chiesa d Oriente sceglie questa come l immagine perfetta della liturgia, l icona splendida della gloria di Dio. Il significato è semplice, ma profondissimo: il Messia-Salvatore è Gesù. Attorno a questo centro ci sono gli elementi che lo compongono: gli otto giorni, i tre discepoli testimoni, il monte, la preghiera, la veste raggiante, Mosè ed Elia. Pietro, Giacomo e Giovanni sono importanti perché riconobbero in Gesù la realizzazione di tutte le attese dell Antico Testamento. Il monte è il posto della manifestazione di Dio, come lo fu per Mosè ed Elia. Gesù, in preghiera, viene investito da una luce sfolgorante, segno evidente della gloria di Dio su colui che gli è unito in modo unico. Mosè ed Elia sono i grandi uomini di Dio. I discepoli, anche stavolta, sembrano non essere all altezza della situazione, non comprendono il maestro (sarà così fino alla risurrezione e a pentecoste). La proposta di Pietro, di fare tre tende, è talmente fuori luogo che Luca quasi lo scusa dicendo che non sapeva quello che diceva. Noi sappiamo che, nella sua, c è tutta la nostra tentazione di fermarci. Colpisce la solitudine di Gesù. Viene subito in mente quella nell orto degli ulivi. Essere prediletti non scampa dal sacrificio. Gesù inizia il cammino verso Gerusalemme. Chi è con lui lo deve seguire e non fermarsi alla contemplazione della gloria. È la stessa voce del Padre, nella nube, a dire chi è Gesù e cosa attende i discepoli. Da questo momento ciò che conta è ascoltare la Parola di Gesù. Torniamo a quelle vesti di Gesù diventate così chiare da abbagliare. La luce del corpo passa anche alle vesti che divengono gloriose come il corpo di AGOSTINO CLERICI, Incontrare il Risorto. Riflessioni per il Triduo pasquale, Paoline, pagine 80, euro 8,50 Il Triduo, una «bellezza» da vivere... dell incontro con il Risorto, ancora vivo dentro i volti di persone precise. Il Triduo pasquale è l emozione cristiana più grande che ci possa essere. La liturgia cristiana non è ritualità ma celebrazione della vita. Ecco perché nel libro parlo della forma dell Eucaristia come della forma perenne del Cristo risorto». La «forma» del pane che passa dalla «forma» della croce e ha bisogno della «forma» del riconoscimento... «Il gesto dell Ultima Cena ha bisogno dell inveramento della Croce per diventare Eucaristia. Ma poi - come accade ai discepoli ad Emmaus - c è bisogno di un riconoscimento, che fa di quel gesto ripetuto in memoria un sacramento. L itinerario del cristiano deve assumere queste forme, un po come l amore dell uomo e della donna deve prendere la forma del matrimonio per non perdere il suo vigore e la sua trasparenza». Che cosa ti proponi con queste pagine? «Aiutare a riscoprire la bellezza del mistero pasquale. Purtroppo nei giorni del Triduo troppi cristiani sono distratti, irretiti dalla televisione o prigionieri della ferialità civile che in quei giorni non celebra alcuna festa e non ha ormai alcuna attenzione al ritmo celebrativo cristiano. Troppi pensano che fare Pasqua significhi andare a Messa la domenica di Pasqua a sentire, sbadigliando, una buona notizia al cui dramma sono rimasti estranei perché la bellezza del solenne Triduo non li ha toccati. Questo libro vuole essere uno stimolo a vivere questa bellezza». Gesù. Anche la Chiesa, nella sua liturgia, vuole essere come la veste del corpo di Gesù, partecipe della sua gloria. Quadri celebri raffigurano la trasfigurazione. Raffaello, Piero Della Francesca, Beato Angelico... Ci sono tutte le componenti e i motivi che attirano il genio e il talento: c è bagliore e tenebra, voce e silenzio, chiarore e angoscia, affanno e sollievo. Nella Trasfigurazione c è tutto il cammino fino a Gerusalemme, tutta l avventura della vita seguendo Gesù, come suoi discepoli convinti perché, prima, testimoni di quella luce. NOVITÀ IN LIBRERIA RIFLESSIONI SUI VANGELI In questo volume l autore, grazie alla competenza biblica e al metodo della lectio divina, accompagna il lettore nei labirinti della Parola di Dio, valorizzando l abbondanza delle immagini e della lettura delle situazioni di vita come emergono dalle parabole. I racconti si snodano così in modo trasparente, coinvolgendo e affascinando, rendendo facile e luminosa ogni parola di Gesù. CESARE BISSOLI, Come il lievito nella pasta. 20 incontri catechistici sulle più belle parabole con il metodo della Lectio divina per gli adulti e i ragazzi, Elledici, pagine 160, euro 9,50. Giovani e Vangelo, un binomio che esprime immediatezza, sincerità, gioia di vivere e futuro. Tonalità tutte che mons. Domenico Sigalini sa coniugare perfettamente nel trasmettere la novità evangelica ai giovani di oggi. In questo libro sono raccolti i suoi interventi comparsi sulla rivista Dimensioni Nuove, dove mensilmente incontra i suoi affezionati lettori ed espone loro una pagina di Vangelo davanti alla quale passa in radiografia le contraddizioni e le attese, a volte frustrate dal mondo degli adulti, di tutti coloro che vivono la condizione giovanile. Il suo linguaggio nasce dall esperienza quotidiana dell ascolto e della partecipazione ai sogni di chi ha davanti a sé un esistenza incerta. DOMENICO SIGA- LINI, Un Vangelo da urlo. Riflessioni sui Vangeli della gioia, Elledici, pagine 200, euro 9,50. Segnaliamo anche, sempre edito da Elledici, un agile Messale delle domeniche e delle feste per il 2010, con meditazioni e la Compieta quotidiana (pagine 656, euro 6,50).

3 SOCIETÀ PRIMOPIANO P A 3G I N A IN CORSO IN QUESTI GIORNI L ASSEMBLEA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL INDIA QUEL RITRATTO BLASFEMO E... L EDUCAZIONE DEI GIOVANI Si allarga la protesta per la diffusione di un ritratto blasfemo di Cristo, pubblicato su un testo scolastico edito a New Delhi e adottato nelle scuole indiane. Il testo, dell editrice Skyline Publications, riporta il ritratto di Cristo che ha in una mano una sigaretta e nell altra una bottiglia di birra, qualificandolo come idolo. Fonti locali di Fides riferiscono che la diffusione del ritratto blasfemo, pubblicato anche da alcuni mass-media, ha generato la protesta delle comunità cristiane in diversi stati dell India. Nello stato del Punjab (India Nordovest) il ritratto blasfemo è stato esposto per le vie della città di Jalandhar. I cristiani locali hanno protestato in modo pacifico con le autorità civili, chiedendo la rimozione delle immagini. Nella città di Batala (distretto di Gurdaspur) la situazione è degenerata: alcuni giovani cristiani hanno cercato di rimuovere i manifesti presenti in un mercato di commercianti a prevalenza indù, ma altri giovani, estremisti indù, hanno tentato di fermarli. Ne è seguita una rissa e la violenza si è estesa all intera città, in quanto esponenti dei movimenti estremisti come Bajrang Dal e Shiv Sena sono scesi in strada armati e hanno incitato gli animi alla violenza contro i cristiani. Due chiese protestanti (appartenenti alla Chiesa dell India del Nord e all Esercito della Salvezza ) sono state attaccate, incendiate e rase al suolo. Anche i Pastori che ne erano responsabili sono stati aggrediti e percossi, e le loro case saccheggiate. Alcuni cristiani accusati di essere coinvolti nella violenza sono stati fermati dalla polizia, Un sussidiario adottato dalle scuole indiane riporta il ritratto di Cristo che ha in una mano una sigaretta e nell altra una bottiglia di birra, qualificandolo come idolo. La reazione ferma e pacata dell episcopato indiano mentre nessun estremista indù è stato arrestato. Le autorità locali hanno decretato un coprifuoco ma la situazione resta molto tesa, notano fonti di Fides. Il caso del ritratto blasfemo è giunto alla ribalta quando nello stato di Meghalaya (India Nordest) le suore cattoliche della Congregazione di Nostra Signora delle Missioni, che gestiscono la scuola di San Giuseppe nella città di Shillong, hanno notato l immagine su un testo scolastico per bambini. Le religiose hanno chiesto ai ragazzi di riconsegnare i testi e hanno inviato una lettera alle autorità esprimendo sdegno e amarezza per la totale mancanza di rispetto verso simboli religiosi cristiani. Il governo dello stato ha ordinato il ritiro del libro dalla circolazione. Le Chiese cristiane in India stanno prendendo provvedimenti: Abbiamo chiesto a tutte le scuole cattoliche in India di ritirare il testo e di boicottare tutti i libri della Skyline Publications. Quell immagine è inaccettabile e va contro ogni principio di rispetto e di dialogo ha detto all Agenzia Fides p. Babu Joseph, portavoce della Conferenza Episcopale dell India. Sulla casa editrice che ha pubblicato il testo, p. Babu Joseph nota: Non si può dire che sia espressione diretta di movimenti integralisti indù, ma certo è vicina ed è sostenuta da certi ambienti piuttosto estremisti. I Vescovi indiani lanciano un appello per la pace e scriveran- no una lettera ufficiale di protesta al Ministro Federale per l Istruzione, chiedendo di vigilare sulle case editrici e sui materiali didattici che vengono messi in circolazione nelle scuole indiane. I Vescovi indiani rinnovano un appello per l armonia interreligiosa. P. Joseph dice a Fides: I Vescovi hanno condannato quest atto blasfemo e rinnovano l appello per la pace nel Punjab e in tutta l India. Alla violenza segue altra violenza e i gruppi estremisti indù cercano solo pretesti per scatenare una vendetta conto i cristiani. I Vescovi chiedono al governo del Punjab di rilasciare i 25 cristiani arrestati in seguito agli scontri (fra i quali alcuni cattolici) per la pubblicazione dei manifesti con l immagine blasfema. Trasferire l immagine su poster sparsi nelle città è stata un operazione condotta da gruppi integralisti indù per creare tensione. Il governo dello stato ha garantito che perseguirà i responsabili. Intanto a Guwahati, l arcivescovo Thomas Menamparampil, salesiano, è raggiante in questi giorni. La sua diocesi di Guwahati in un territorio periferico (stato di Assam, nell India del Nordest), travagliato da difficoltà interne e da conflitti per la prima volta nella storia ospita l Assemblea della Conferenza Episcopale dell India (CBCI) che si è aperta il 24 febbraio con una Solenne Eucarestia, e si concluderà il 3 marzo. L episodio della pubblicazione del ritratto blasfemo di Cristo e la violenza esplosa in Punjab hanno turbato la sua serenità, ma l Arcivescovo confida in una soluzione pacifica, come afferma in un colloquio con l Agenzia Fides: I cristiani hanno protestato pacificamente a livello politico e pensano alla via giudiziaria. Inoltre bisogna pregare e dialogare. Queste sono le nostre modalità di vivere questa situazione. Mons. Menamparampil aggiunge: Occorre sempre estrema sensibilità quando si toccano i simboli religiosi. E accaduto con le vignette del profeta Maometto in Europa, e questo è un altro caso simile. Credo che la maggioranza dei fedeli indù non condivida tale atto. La civiltà indù è molto rispettosa dei simboli religiosi propri e altrui. A fianco dei cristiani, molti leader religiosi indù hanno condannato l immagine blasfema e a loro si sono uniti i leader musulmani in India. Non credo che questa vicenda avrà conseguenze più gravi. I Vescovi, nell assembla di Guwahati, non si soffermeranno più di tanto su questo incidente, che sembra già rientrato, spiega a Fides l Arcivescovo. L Assemblea continua toccherà indirettamente il tema, in quanto sarà incentrata sui giovani, che spesso sono L arcivescovo Thomas Menamparampil preda degli estremismi e del materialismo: il tema dell Assemblea è infatti I giovani nel contesto dell India emergente. Discuteremo su come aiutarli a vivere i valori cristiani in questa cultura, in questa società, nelle sfide che presentano le nuove tecnologie. Rifletteremo su come possono essere strumenti di pace e agenti di evangelizzazione. Non a caso, nota il presule, i recenti scontri in Punjab sono iniziati per tafferugli fra giovani cristiani e indù: I giovani hanno forti motivazioni, entusiasmo, passione, anche per i contenuti della fede. Spesso vengono manipolati e strumentalizzati da gruppi integralisti, nota. Ma, nel complesso, siamo davvero ottimisti per il futuro dell India, che è una nazione molto giovane. Il messaggio con cui l Arcivescovo conclude l intervista con l Agenzia Fides è questo: Voglio ribadire ai giovani e a tutti i cristiani in India il messaggio che Gesù porta nel Vangelo: amate i vostri nemici. Anche quando vi sentite perseguitati, umiliati, oppressi. Non è facile farlo, ma è possibile: l amore riesce a disarmare il nemico. La nostra vocazione è costruire ponti e aprire porte di dialogo e di speranza per la nostra nazione. (Fonte: Aumentano i cattolici nel mondo così come i sacerdoti e i seminaristi, in particolare in Asia e Africa: è quanto emerge dall Annuario Pontificio 2010, presentato sabato 20 febbraio a Benedetto XVI dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e da mons. Fernando Filoni, sostituto alla Segreteria di Stato per gli Affari Generali. La redazione del nuovo Annuario che sarà prossimamente in vendita nelle librerie è stata curata da mons. Vittorio Formenti, incaricato dell Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, dal prof. Enrico Nenna e dai loro collaboratori. Il lavoro di stampa informa un comunicato della Sala Stampa vaticana è stato invece PRESENTATO A BENEDETTO XVI L ANNUARIO PONTIFICIO 2010 AUMENTANO I CATTOLICI NEL MONDO curato dal rev. don Pietro Migliasso S.D.B., da Antonio Maggiotto e da Giuseppe Canesso, rispettivamente direttore generale, direttore commerciale e direttore tecnico della Tipografia Vaticana. Nel 2008 sono stati registrati un miliardo e 166 milioni di fedeli battezzati, con un incremento di 19 milioni (+1,7%) rispetto all anno precedente. Anche considerando la crescita della popolazione mondiale a 6 miliardi e 700 milioni di persone si osserva un lieve aumento percentuale dell incidenza dei cattolici a livello planetario (dal 17,33 al 17,40 per cento). In aumento anche i Vescovi passati da a tra il 2007 e il 2008 (+1,13%). L incremento è stato significativo in Africa (+ 1,83%) e nelle Americhe (+ 1,57%), mentre in Asia (+1,09%) e in Europa (+ 0,70%) i valori si collocano sotto la media complessiva. L Oceania registra nello stesso periodo un tasso di variazione di 3%. Leggero incremento (attorno all 1% nel periodo ) anche per i sacerdoti, sia diocesani che religiosi, aumentati da nel 2000 a nel La distribuzione del clero tra i continenti, nel 2008, è caratterizzata da una forte prevalenza di sacerdoti europei (47,1%), quelli americani sono il 30%; il clero asiatico incide per il 13,2%, quello africano per l 8,7% e quello nell Oceania per l 1,2%. Tra il 2000 e il 2008 non è variata l incidenza relativa dei sacerdoti in Oceania. E invece cresciuto il peso sia del clero africano, sia di quello asiatico e dei sacerdoti americani, mentre il clero europeo è vistosamente sceso dal 51,5 al 47,1%. Tra le figure di operatori religiosi che affiancano l attività pastorale dei vescovi e dei sacerdoti, le religiose professe costituiscono il gruppo di maggior peso numerico. Tali religiose, che nel Mondo erano nell anno 2000, diminuiscono progressivamente, tanto che al 2008 se ne contavano (con una diminuzione relativa nel periodo del 7,8%). Va rilevato che i gruppi più numerosi di religiose professe si trovano in Europa (40,9%) e in America (27,5%) e che le contrazioni di maggior rilievo si sono manifestate ugualmente in Europa (- 17,6%) e in America (- 12,9%), oltre che in Oceania (- 14,9%), mentre in Africa e in Asia si hanno dei notevoli aumenti (+ 21,2% per l Africa e + 16,4 per l Asia). Dati questi che controbilanciano ma senza annullare la diminuzione riscontrata. A livello globale, il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da nel 2007 a nel Complessivamente nel biennio si è avuto un tasso di aumento di circa l 1%. Tale variazione relativa è stata positiva in Africa (3,6%), in Asia (4,4%) e in Oceania (6,5%), mentre l Europa ha fatto registrare un calo del 4,3%. L America presenta invece una situazione di quasi stazionarietà. (Fonte:

4 P A 4G I N A SOCIETÀ INTERNIESTERI DOCUMENTO DEI VESCOVI A 20 ANNI DA SVILUPPO NELLA SOLIDARIETÀ Chiesa e Mezzogiorno: per un Paese solidale «I l Paese non crescerà se non insieme. A ribadirlo, a 20 anni dalla pubblicazione del documento Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno, sono i vescovi italiani, nel documento dal titolo: Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno, diffuso il 24 febbraio (testo integrale su Anche oggi si legge nell introduzione riteniamo indispensabile che l intera nazione conservi e accresca ciò che ha costruito nel tempo, a partire dalla consapevolezza che il bene comune è molto più della somma del bene delle singole parti. Affrontare la questione meridionale diventa un modo per dire una parola incisiva sull Italia di oggi e sul cammino delle nostre Chiese, spiegano i vescovi, precisando che il punto di partenza del testo è la constatazione del perdurare del problema meridionale, unita alla consapevolezza della travagliata fase economica che anche il nostro Paese sta attraversando. Tutti fattori, questi, che per la Cei si coniugano con una trasformazione politico-istituzionale, che ha nel federalismo un punto nevralgico, e con un evoluzione socio-culturale, in cui si combinano il crescente pluralismo delle opzioni ideali ed etiche e l inserimento di nuove presenze etnico-religiose per effetto dei fenomeni migratori. In una prospettiva di impegno per il cambiamento, soprattutto i giovani sono chiamati a parlare e testimoniare la libertà nel e del Mezzogiorno, si legge nella parte finale del testo, in cui si auspica un grande progetto educativo per promuovere la cultura del bene comune, della cittadinanza, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto dell illegalità. Bisogna osare il coraggio della speranza!, è l invito finale del documento, caratterizzato nonostante tutto da uno sguardo fiducioso, che sappia ricercare il bene comune senza cedere a paure ed egoismi che lamentano miopi interessi di parte e mortificano la nostra tradizione solidaristica. Rilanciare le politiche di intervento. Il complesso panorama politico ed economico nazionale e internazionale, aggravato dalla crisi, ha fatto COLPO D OCCHIO Gatti «cucinati» in tv Accadeva quando c era fame brutta Si mangiano i gatti? Certamente no, non sta bene. A parte che la legge lo vieta. La sortita di Beppe Bigazzi alla Prova del cuoco ha suscitato dibattiti. Più, a dir la verità, se fosse stato giusto o meno sospendere l incauto gastronomo dalle prossime puntate, che sul fatto di cucinare i felini, operazione per la quale, salvo eccezioni, tutti animalisti o meno hanno espresso esecrazione. La colpa di Bigazzi è quella di aver toccato l argomento innanzitutto nella trasmissione sbagliata e poi di aver accennato, sia pure di sfuggita, a possibili ricette e modalità di preparazione, facendo così passare un messaggio perverso. Si fosse limitato all affermazione che i gatti sì, è vero, si possono (nel senso della possibilità, dell eventualità, non certo della liceità) anche mangiare, tutto sarebbe finito lì. È avvenuto in passato, sicuramente per necessità: avviene, non ne dubitiamo, ancora oggi, forse per sfizio, di cucinare gatti. I gusti delle persone, anche in fatto di cibi, possono sconfinare nella perversione e andare oltre. Detto questo e assegnata, come d obbligo in simili casi, la giusta parte di colpa alla tv (ogni volta che qualcuno, davanti alle telecamere, apre bocca e le dà fiato diventa un caso nazionale), va detto che i gatti, storicamente, si possono mangiare, e si sono mangiati, in particolare nei periodi di carestia. Il termine mangiagatti è registrato dai vocabolari della lingua italiana, anche dai monovolume (Devoto-Oli, Sabatini- Coletti, De Felice-Duro), sia, alla lettera, come mangiatore di gatti, sia come nomignolo tradizionalmente attribuito ai vicentini. Devoto-Oli riporta il proverbio: Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini mangiagatti, veronesi tutti matti. Perché i vicentini siano chiamati mangiagatti non è dato sapere con certezza storica, ma se è così, qualche aggancio lontano con la realtà dovrà pur esserci. Per andare a tempi più vicini, personalmente ricordiamo racconti di reduci dai fronti di guerra in Grecia, Albania, Iugoslavia, che avevano mangiato gatti e altro: cavalli, muli Prima di dare giudizi, in questi casi, si dovrebbe aver patito la fame, quella brutta. C è infine, per concludere, il garbato epigramma di Luciano Folgore, che tratta l argomento con un tocco lieve di ironia: Se potesse una lepre cucinata / lamentar la sua fine disgraziata, / quest oggi, in trattoria, dal piatto mio / salirebbe un leggero miagolio. Insomma anche ai poeti Luciano Folgore, pseudonimo di Omero Vecchi, è scomparso nel 1966 può capitare di mangiare, loro malgrado, i gatti. PIERO ISOLA crescere l egoismo, individuale e corporativo, un po in tutta l Italia, con il rischio di tagliare fuori il Mezzogiorno dai canali della ridistribuzione delle risorse, trasformandolo in un collettore di voti per disegni politico-economici estranei al suo sviluppo. È il grido d allarme dei vescovi, secondo cui il cambiamento istituzionale provocato dall elezione diretta dei sindaci, dei presidenti delle province e delle regioni, non ha scardinato meccanismi perversi o semplicemente malsani nell amministrazione della cosa pubblica, né ha prodotto quei benefici che una democrazia più diretta nella gestione del territorio avrebbe auspicato. Di qui la necessità di ripensare e rilanciare le politiche di intervento a favore del Sud, per generare iniziative autopropulsive di sviluppo. Il fenomeno delle ecomafie e la questione ecologica, la fragilità del territorio e la massiccia immigrazione che ne ha fatto il primo approdo della speranza per migliaia di immigrati : queste le vecchie e nuove emergenze del Mezzogiorno, che per i vescovi può diventare un laboratorio ecclesiale in materia di accoglienza, soccorso e ospitalità, ma anche di dialogo interreligioso con immigrati e profughi. Federalismo e ruolo dello Stato. Un sano federalismo, per la Cei, rappresenterebbe una sfida per il Mezzogiorno e potrebbe risolversi a suo vantaggio, se riuscisse a stimolare una spinta virtuosa nel bonificare il sistema dei rapporti sociali, soprattutto attraverso l azione dei governi regionali e municipali. Tuttavia ammoniscono i vescovi la corretta applicazione del federalismo fiscale non sarà sufficiente a porre rimedio al divario nel livello dei redditi, nell occupazione, nelle dotazioni produttive, infrastrutturali e civili. Sul piano nazionale, per la Cei, sarà necessario un sistema integrato di investimenti pubblici e privati, con un attenzione verso le infrastrutture, la lotta alla criminalità e l integrazione sociale. Le mafie, strutture di peccato. Una delle piaghe più profonde e durature del Sud. Un vero e proprio cancro. Così i vescovi definiscono la mafia, anzi le mafie, che avvelenano la vita sociale, pervertono la mente e il cuore di tanti giovani, soffocano l economia, deformano il volto autentico del Sud. La criminalità organizzata il monito dei vescovi non può e non deve dettare i tempi e i ritmi dell economia e della politica meridionali, diventando il luogo privilegiato di ogni tipo di intermediazione e mettendo in crisi il sistema democratico del Paese, perché il controllo malavitoso del territorio porta di fatto a una forte limitazione, se non addirittura all esautoramento, dell autorità dello Stato e degli enti pubblici, favorendo l incremento della corruzione, della collusione e della concussione, alterando il mercato del lavoro, manipolando gli appalti, interferendo nelle scelte urbanistiche e nel sistema delle autorizzazioni e concessioni, contaminando così l intero territorio nazionale. Al Sud, le mafie sono strutture di peccato, denunciano i vescovi: Solo la decisione di convertirsi e di rifiutare una mentalità mafiosa permette di uscirne veramente e, se necessario, subire violenza e immolarsi. Come hanno fatto INTERNET Scherzi da hacker Cyberguerre e iperbufale i numerosi testimoni immolatisi a causa della giustizia, tra cui don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana e il giudice Rosario Livatino. Ma l economia illegale non s identifica totalmente con il fenomeno mafioso, avverte la Cei, stigmatizzando diffuse attività illecite ugualmente deleterie, come usura, estorsione, evasione fiscale, lavoro nero. Povertà, disoccupazione e emigrazione interna. Sono queste le principali emergenze del Sud. I giovani del Meridione non devono sentirsi condannati a una perenne precarietà, esclamano i vescovi, che al Sud auspicano migliori politiche del lavoro. Un esempio virtuoso è rappresentato dal Progetto Policoro della Cei. No, invece, al lavoro sommerso, che non è certo un sano ammortizzatore sociale. Infine, il flusso migratorio dei giovani, soprattutto fra i 20 e i 35 anni, verso il Centro Nord e l estero, che dà luogo ad una categoria di nuovi emigranti composta da figure professionali di livello medio-alto, cambia i connotati della società meridionale e provoca un generale depauperamento. (Fonte: C olpiti più di tra computer e server di oltre aziende, un attacco che ha interessato società in oltre 196 Paesi: è l effetto del più grande attacco hacker mai registrato. Questa la notizia che da tre tra i principali quotidiani statunitensi ( Wall Street Journal, New York Times e Washington Post ) è rimbalzata su tutti i media. Secondo quanto riportato, l attacco, iniziato alla fine del 2008, è stato scoperto da una società della Virginia, la NetWitness. Il merito della scoperta, che risale al 26 gennaio scorso, è di Alex Cox, un ingegnere della NetWitness, appunto, società specializzata in servizi di sicurezza informatica per gli enti governativi Usa (Governo ed Fbi in testa). Nel mirino degli hacker sarebbero finiti dati e informazioni di ogni genere: , dati aziendali anche riservati, carte di credito, credenziali di accesso dei dipendenti delle aziende coinvolte. Un vero e proprio attacco in grande stile, che sarebbe partito dall est Europa ed avrebbe colpito grandi società internazionali del calibro della Merck & Co., della Cardinal Health o della Paramount. Il gruppo di hacker avrebbe utilizzato una strategia molto strutturata, gestita da un centro di controllo in Germania; tra i principali Paesi colpiti, oltre gli Stati Uniti, figurerebbero anche il Messico, l Arabia Saudita, l Egitto e la Turchia. Ma è andata proprio così? In realtà non si è trattato di una cyber-offensiva senza precedenti. L ingegnere Cox ha semplicemente individuato una rete di computer infetti a causa del trojan Zeus. Questo è una specie di prototipo di virus informatico che viene venduto su internet proprio perché gli hacker possano crearsi i loro virus personalizzati, ma è noto ormai da tempo e le forze dell ordine sono sulle tracce dei loro autori e utilizzatori già da mesi. Inoltre, il presunto numero di computer e server infetti (75.000) non è certamente da record. Esistono, da anni, intere reti di pc infetti e controllati da virus: lo Storm Worm dovrebbe aver infettato tra 1 e 50 milioni di pc, Conficker 10 milioni e lo stesso Zeus dovrebbe aver colpito almeno 3,6 milioni di pc. Nonostante la bufala mediatica, però, la cyberguerra è ormai un fatto reale; basti pensare al recente scontro Usa-Cina a causa dell attacco subito da Google, partito (si è scoperto in questi giorni) da due università cinesi. La minaccia è così concreta che pochi giorni fa ne ha parlato il direttore della National intelligence degli Stati Uniti, Dennis Blair, davanti al Senato americano: secondo Blair, i gruppi terroristici legati al fondamentalismo islamico hanno già da tempo creato dei team di hacker con l obiettivo di colpire il cuore informatico Usa. ANTONIO RITA

5 SOCIETÀ FATTIePROBLEMI 5 ISCRIZIONI ALLA NUOVA SCUOLA SUPERIORE Prendere le misure Parlare bene di Dio NEFASTA CULTURA DEL «FUORIPISTA» Verrebbe da invocare la stupidità, ma ne ricaveremmo quasi un attenuante, e non è proprio il caso. Coloro che in questi giorni s avventurano sulla neve con abbondante imprudenza e incoscienza meritano un giudizio più forte. Le informazioni non mancano. Gli appelli si sprecano su carta stampata, in radio e in televisione, fino alla nausea. Eppure c è sempre qualcuno che disobbedisce, sapendo di farlo. Più d uno. Alla maggioranza di loro va bene. Ma poi a qualcuno va male, e allora ci scappa il morto. E, sia chiaro, il delitto è di due specie soltanto: omicidio e/o... suicidio. La slavina uccide chi l ha provocata e, allora, è suicidio: smettiamola di titolare in quel modo ipocrita, scrivendo che «la montagna ha ucciso ancora», perché la montagna non uccide mai, in quanto all origine c è sempre, poca o tanta, la responsabilità umana. Ma può accadere che la slavina sia provocata da un omicida - Con il 26 febbraio scattano le iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado. Quest anno la procedura, abituale nel mese di gennaio, è stata posticipata perché con settembre prossimo entrerà in vigore la riforma della secondaria superiore, decisa di corsa solo poche settimane fa. Era necessario posticipare le iscrizioni per poter offrire ai genitori e agli allievi delle future prime il quadro della nuova scuola e tutte le informazioni necessarie per poter operare una scelta importante in modo consapevole. Dunque si parte questa settimana e la scadenza ultima sarà il 26 marzo (va ricordato, tra l altro, che all atto dell iscrizione va operata anche la scelta per avvalersi o meno dell insegnamento della religione cattolica). Informazione: qui sta il nodo da sciogliere. Certo è importante che si conosca qual è la nuova scuola superiore cui devono iscriversi i ragazzi di prima. E per far conoscere la struttura generale della nuova secondaria di secondo grado il ministero ha già messo in campo notevoli sforzi. Oltre alle informazioni diffuse subito dopo il via libera ai regolamenti, entro il 25 febbraio il ministero dovrebbe rendere disponibile, sul proprio sito internet ( ca.istruzione.it), una funzione che permetterà la ricerca delle scuole superiori secondo i nuovi ordinamenti. Gli studenti interessati, assieme alle loro famiglie e ai docenti che si occupano di orientamento, potranno quindi individuare tutte le scuole e la loro collocazione sul territorio. Un altra iniziativa è quella di fornire agli studenti e alle famiglie due strumenti utili per cominciare a muoversi nella nuova scuola riformata. Il primo è un fascicolo dettagliato e completo così recita la circolare ministeriale dei quadri orari dei diversi indirizzi, delle articolazioni e delle opzioni previste, dei profili professionali e di tutte le informazioni utili a conoscere le caratteristiche della nuova scuola secondaria superiore. Il secondo strumento, invece, è una brochure più riassuntiva che contiene informazioni generali sulla riforma, oltre che una più dettagliata presentazione dei nuovi licei, istituti tecnici e professionali. L impegno è a distribuire sia il fascicolo sia la brochure nelle scuole secondarie di I e II gra- CORSIVO di AGOSTINO CLERICI chiamiamolo con il nome giusto! - che toglie la vita ad altri con la sua folle imprudenza. Tertium non datur! Leggo che a Bormio l ultima tragedia sulla neve è stata provocata da una coppia di soggetti già noti per le loro malefatte. Uno ha 28 anni ed è di Inverigo, l altro ha 71 anni ed è di Meda. Nonostante i cartelli segnalassero il pericolo di valanghe e il divieto di sciare, i due si sono dati al «fuoripista»: la slavina ha sepolto l anziano, ora in gravi condizioni all ospedale di Bergamo, mentre per il giovane amico si sono aperte le porte del carcere di Sondrio. Le cronache ci dicono che il ventottenne fu multato nel 2008 dagli agenti addetti alla vigilanza proprio perché sciava in zona vietata e pericolosa. Il settantunenne - a cui evidentemente i capelli bianchi non hanno regalato saggezza - era stato multato il giorno precedente perché sorpreso a destreggiarsi nel «fuoripista» e sei anni fa era stato condannato a 8 mesi per aver provocato una valanga. Perbacco, siamo di fronte ad una ostinazione nel vietato che ha del- do e di renderli disponibili e scaricabili dal sito del ministero da giovedì 25 febbraio. Insomma, la macchina si mette in moto. A famiglie e allievi tocca comunque un compito non facile. Il riordino Gelmini, che semplifica nelle intenzioni ministeriali l offerta formativa della secondaria superiore non è solo nella struttura generale. Oltre lo scheletro, infatti, dovrebbe cambiare anche molta sostanza della scuola attuale e di questo ancora poco si sa. E servirà più tempo per conoscere e capire contenuti, obiettivi e quant altro. La riforma è destinata a compiersi in itinere, a chiarirsi nei passi successivi. Insomma, l appuntamento, al di là delle iscrizioni, è per i prossimi mesi, durante i quali si potrà meglio prendere le misure con i nuovi percorsi scolastici. ALBERTO CAMPOLEONI l incredibile! Sarebbe troppo comodo invocare la stupidità. Purtroppo, c è di mezzo una vera e propria «cultura» del rischio, della libertà disancorata da ogni verità, di una «vita spericolata» (come insegna una famosa canzone di Vasco Rossi), di una individualità che non tiene più conto dell altro ma che pensa solo all esaudimento delle proprie pulsioni. Si rifiutano i paletti di ogni tipo, a maggior ragione quelli di una pista di sci! È poi rivoltante sentire i tromboni dell amoralità quotidiana fare, davanti alle telecamere, i sermoni moralistici contro gli imprudenti del «fuoripista»: perché dovrebbe fermarsi di fronte ad un cartello colui a cui proprio tu hai insegnato a non avere nessuna regola che non sia quella dettata dal proprio «ego»? La parola «prudenza» ha senso solo accanto alla parola «verità», altrimenti è un puro esercizio di fiato... Siamo davanti ad una sfida educativa. Bisogna trovare il coraggio di contrapporre a questa strana e nefasta cultura del «fuoripista» una più umana e salutare cultura del «segnavia». Per i cristiani è tempo di quaresima, tempo nel quale sono chiamati ad un cammino di conversione. Ritornano, spesso, parole come mortificazione, sofferenza, digiuno, dolore, prova. Parole che mettono in gioco tanto il volto del Dio di Gesù quanto il volto dell uomo concreto. Un ricordo personale, per iniziare. Anni fa, un carissimo amico venne falciato ai bordi della strada mentre aiutava un automobilista in difficoltà. La moglie aveva partecipato al rito funebre cercando di fare proprie le parole della liturgia. Ma le sue erano solo parole di lamento: «Dio, perché? Perché proprio lui? Che cosa abbiamo fatto di male? Perché?... Perché?...». L enigma del muto dolore sembrava vanificare ogni parola e rendere improvvisamente tutti incapaci di dire quello che nel profondo si sentiva. * * * Confuso tra la folla che gremiva la chiesa, ascoltavo con estrema attenzione quanto il sacerdote andava dicendo. Dio - ha iniziato- ama tutti gli uomini. Dobbiamo avere radicata in noi questa profonda certezza, altrimenti non possiamo più comprendere nulla. Ora, anche quello che la moglie, i suoi parenti e amici vivono rientra nel misterioso disegno dell amore di Dio. Un amore che non è esente da prove. Sappiamo - infatti - che Dio mette alla prova le persone che Egli ama! E citava un testo dal libro dei Proverbi: «Figlio mio, non disprezzare l istruzione del Signore e non aver a noia la sua esortazione, perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto». Dunque, se capivo bene, la sofferenza di quei giorni in un qualche modo era un segno di attenzione particolare dell amore di Dio! Allora, l interrogativo si faceva serio: più uno soffre e più è amato da Dio? Forse capivo male; tuttavia era un pensiero che avevo sentito molte volte, in simili circostanze, sulla bocca di tanti cristiani. Dio - ed era, questo, il secondo spunto di riflessione - chiede agli uomini di partecipare al suo progetto di redenzione. Allora, il cristiano che soffre partecipa al mistero della Croce, porta il suo contributo alla redenzione del mondo. E citava san Paolo: «Io completo nella mia carne quello che manca alle sofferenze di Cristo per il suo corpo, che è la Chiesa». In me sorgevano ancora domande: allora, la sofferenza e il dolore, in quanto tali, servirebbero a qualcosa? Verrebbero ad assumere, in quanto tali, FUORI qualcosa di positivo? Come può dal essere che realtà negative -come la sofferenza e il dolore - abbiano, in pro- CORO spettiva cristiana, una valenza positiva? E se uno non accetta di partecipare a questa opera di redenzione, che senso ha la sua sofferenza? E il Dio buono, che ha creato il mondo per l uomo, che vuole la vita dell uomo?. La sofferenza - concludeva il celebrante - è un offerta gradita a Dio. E per illustrare il suo pensiero citava Paolo: «Fatevi dunque imitatori di Dio.. e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore». * * * Ero entrato in Chiesa con la speranza di sentire una parola che gettasse un po di luce sulla vicenda che ci coinvolgeva; in realtà uscivo di chiesa con tanti interrogativi e mi chiedevo, con una certa rabbia e inquietudine, se davvero di Dio e della sofferenza, si potesse dire tutto quello che avevo sentito. Il Dio di Gesù mette alla prova coloro che egli ama? La sofferenza salva il mondo? La sofferenza è un offerta gradita a Dio? Come conciliare il Dio buono e misericordioso con il volto quasi non più umano della moglie e delle figlie improvvisamente diventate vedova e orfane? Quale Dio? Non potevo rinunciare al Dio di Gesù ma - allo stesso tempo - non riuscivo ad accettare il tentativo di rendere ragionevole quanto ragionevole non poteva essere, quasi a voler togliere ciò che di scandaloso c era in quegli avvenimenti. Lasciamo le domande aperte. Il rischio di affrettate risposte è quello di parlare male di Dio: non più lieto annuncio né invito alla conversione, ma proposta di un buon senso umano. Che non va oltre le domande! Anzi, deforma tanto le domande quanto le risposte. A gloria di Dio, si intende! ARCANGELO BAGNI BENEDETTO XVI: TELEGRAMMA DI CORDOGLIO PER LE VITTIME DELL ALLUVIONE DI MADEIRA 43 morti, 250 dispersi, un centinaio di feriti e moltissimi sfollati: questo il tragico bilancio - ancora provvisorio - delle piogge torrenziali che hanno colpito l isola di Madeira. In un comunicato stampa, il vescovo di Funchal, mons. Antonio Carrilho, manifesta la sua profonda comunione e solidarietà nei confronti della popolazione e delle vittime. Il presule riferisce di uno scenario di distruzione e sofferenza, nel quale è importante ascoltare con attenzione i messaggi di allerta e i consigli delle entità competenti, e riconosce il generoso servizio di missione e di volontariato, incurante dei rischi e dei sacrifici necessari, svolto dalle Forze dell ordine, dalla Protezione civile, dai Vigili del Fuoco. Dolore e costernazione per le vittime sono stati espressi da Benedetto XVI in un telegramma di cordoglio inviato al vescovo della città, mons. Antonio José Carrilho, tramite il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Costernato per le gravi conseguenze delle recenti alluvioni nell isola di Madeira che hanno provocato decine di morti ed enormi danni materiali ai suoi abitanti - si legge nel testo - il Sommo Pontefice assicura a tutta la comunità locale la sua vicinanza raccomandando le vittime alla misericordia di Dio e supplicando conforto e sostegno per i familiari, i feriti, e per coloro che hanno perso i loro beni.

6 6 CHIESA LOCALE AGENDA del VESCOVO GIOVEDÌ 25 A Como, al mattino, consiglio episcopale. DA VENERDÌ 26 A DOMENICA 28 Visita pastorale alla zona Prealpi: Cagno, Concagno, Solbiate. LUNEDÌ 1 MARZO A Como, nel pomeriggio, incontro con i Seminaristi. MARTEDÌ 2 A Como, in serata, in Vescovado, Commissione per il diaconato permanente. MERCOLEDÌ 3 A Roma, Consiglio nazionale della scuola cattolica. GIOVEDÌ 4 A Como, in mattinata, Consiglio episcopale; nel pomeriggio, a Como, incontro con la comunità della Propedeutica DA VENERDÌ 5 A DOMENICA 7 Visita pastorale alla zona Prealpi: Uggiate Trevano. APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Incontri di marzo Mercoledì 3 marzo, alle ore 15.00, incontro di formazione per animatori parrocchiali presso l Istituto Canossiano. Giovedì 11 marzo, alle ore 15.30, adorazione eucaristica nella chiesa di santa Cecilia con il Mite. Intenzione del Vescovo per il 2010: Il sacramento della riconciliazione, celebrato con diligenza dai sacerdoti e ricevuto con fedeltà periodica da tutti, aumenti il desiderio della santità e aiuti i giovani a prendere in maggiore considerazione la chiamata del Signore alla vita sacerdotale e religiosa. Tra i vari doni dell Anno Sacerdotale, si ricorda l indulgenza plenaria concessa a coloro che partecipano alla Santa Messa del primo giovedì di ogni mese, pregando per i sacerdoti. MOVIMENTO EUCARISTICO La prossima ora di adorazione è in programma per sabato 6 marzo, alle ore 16.20, presso la chiesa di Santa Cecilia (chiesa dell Adorazione). Letture e meditazioni con don Andrea Meloni, cui seguiranno silenzio e adorazione. Durante l incontro sarà distribuito l avviso per la Settimana Santa. GLI SCORSI 15 E 16 FEBBRAIO A Capiago l assemblea dei Vicari Foranei Si è svolto a Capiago lo scorso febbraio, presso la Casa Incontri Cristiani dei padri Dehoniani, l Assemblea dei Vicari Foranei. Tre i temi affrontati. 1. Una prima verifica della Visita Pastorale I Vicari Foranei della zona Intelvi (don Paolo Barocco) e Valtellina Superiore (don Giuseppe Negri) hanno relazionato sulla Visita Pastorale compiuta dal Vescovo nelle rispettive zone. 2. Il Tema pastorale per l anno L anno pastorale , che terminerà con la solennità di Cristo Re del 2011, non avrà un tema specifico, ma sarà dedicato alla verifica e al consolidamento delle scelte pastorali compiute nel biennio sull educare: (1) costituire i Consigli Pastorali Parrocchiali, (2) ripensare l iniziazione cristiana dei fanciulli, (3) avviare i nuovi percorsi di preparazione al sacramento del matrimonio, (4) dare nuovo slancio e nuovo vigore alle scuole di formazione teologica e pastorale. Le Zone e la parrocchie sono pertanto invitate a fare una verifica del cammino svolto. Si tratta di un segno di serietà nel modo di lavorare: darsi degli obiettivi e poi vedere se e come sono stati raggiunti piuttosto che no. Questo lavoro di verifica dovrà essere svolto, secondo uno schema predisposto, entro l inizio dell estate, così che, sulla base delle indicazioni raccolte, il prossimo 25 settembre possa aver luogo un Assemblea Diocesana, con il compito di fare il punto e rilanciare il cammino compiuto. A tale Assemblea parteciperanno i Vicari Foranei, i membri del Consiglio Pastorale Diocesano, i rappresentanti degli Uffici Pastorali, le tre segreterie degli Istituti Religiosi e Secolari. Le indicazioni emerse dall Assemblea Diocesana saranno poi consegnate ai presbiteri nell Assemblea di inizio anno a Nuova Olonio (martedì 5 ottobre), e agli operatori pastorali, nella forma del Mandato, nel corso di una celebrazione che avrà luogo venerdì 8 ottobre in tre differenti punti della diocesi (Como, Sondrio, Valli Varesine). Successivamente si metteranno a fuoco le tematiche dei due anni pastorali seguenti: Educazione e Parola di Dio (con riferimento alla ormai prossima Esortazione Apostolica Post- Sinodale); Educazione ed Eucaristia (con riferimento al prossimo Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona). 3. L articolazione territoriale della diocesi: parrocchie, comunità pastorali, vicariati, Zone I Vicari Foranei hanno lungamente discusso sul tema dell articolazione territoriale della Diocesi a partire da una scheda preparata da don Battista Galli, don Italo Mazzoni e don Giuliano Zanotta. Il tema era stato già affrontato nella Commissione del Sinodo poi rimasto incompiuto. L ottica che vi presiede è triplice, e non si limita al solo dato (pure indiscutibile) della diminuizione numerica del clero: - considerare il territorio non solo come entità geografica, ma anche sociale, culturale, storica, economica (come l attenzione ai plessi scolastici o sanitari); - riferirsi alla persona concreta nelle sue dimensioni trasversali di affetti, lavoro e riposo, fragilità, appartenenza, cittadinanza quale interlocutrice dell azione pastorale; - muoversi nell orizzonte del principio di sussidiarietà, onde evitare ripetizioni e sovrapposizioni che appesantiscono e ingolfano la struttura ecclesiale. IL SEMINARIO SI RACCONTA inizio del percorso teologico, dopo l anno propedeutico, prevede un biennio di discernimento vocazionale che si conclude con la domanda di ammissione tra i candidati al ministero presbiterale e diaconale: il giovane seminarista chiede al Vescovo, ufficialmente e pubblicamente, di iniziare il tempo della formazione al ministero per fare una scelta consapevole e orientarsi ad assumere il ministero che gli sarà conferito a suo tempo. Il percorso del biennio teologico mira pertanto a porre solide basi di maturazione umana e spirituale e ad approfondire la conoscenza di Gesù Cristo e della sua Chiesa per spendere la propria vita come Cristo pastore e servo dei fratelli. La diversificata provenienza degli studenti che si distinguono per storie di vita e motivazioni vocazionali richiede di sviluppare itinerari personalizzati, così da aiutare ogni giovane a comprendere e focalizzare gli elementi oggettivi, personali ed ecclesiali, che sono propri di una chiamata ministeriale. Il percorso comune prevede l introduzione alla teologia e la conseguente assunzione di un metodo di studio e di ricerca. Gli studenti possono usufruire delle strutture del Centro Studi Nicolò Rusca aperto anche al pubblico esterno al seminario - che offre una ricca biblioteca per la ricerca e l approfondimento personale. La maturazione spirituale comprende successivi passi di approfondimento e un graduale percorso di iniziazione alla preghiera. L istruzione settimanale e i regolari interventi È emerso che la riorganizzazione territoriale della diocesi risponde non solo ad una esigenza di maggiore funzionalità pastorale, ma anzitutto è in relazione a una ben precisa immagine di Chiesa. Si tratta della cosiddetta pastorale integrata: ossia l esigenza di mantenere le parrocchie, per quanto piccole, per non disperderne l identità, ma mettendole in rete fra di loro e abituandole a progettare e lavorare insieme, a cominciare dalle piccole e sporadiche collaborazioni fino alle forme organiche di collaborazione nelle Comunità pastorali. Parrocchie e Comunità pastorali dovrebbero poi trovare nel Vicariato il naturale luogo di incontro e di progettazione, sia per ciò che riguarda la vita pastorale, sia per ciò che riguarda la fraternità presbiterale. Alla Zona, infine, dovrebbero spettare quei compiti prevalentemente formativi che non possono essere assolti dalla Il biennio filosofico: due anni, una scelta L dimensione troppo esigua del Vicariato. Il confronto fra i Vicari Foranei ha fatto così emergere la necessità di definire Vicariati più piccoli e Zone più ampie. Non si tratta però tanto di fare opera di ingegneria ecclesiatica sui confini territoriali, quanto di differenziare compiti e funzioni. E proprio perché si tratta di una ridefinizione di identità e di compiti fra Zona e Vicariato appare opportuno ai fini di una maggiore chiarezza un cambiamento anche della terminologia. Ovviamente la costruzione del nuovo organigramma territoriale dovrà avvenire secondo un criterio di prudenza e gradualità, coinvolgendo il più possibile preti e laici, e dando abbondante e puntuale informazione attraverso i canali di informazione della diocesi. Anche il Seminario diocesano e la formazione dei nuovi presbiteri dovranno essere attivamente coinvolti in questo progetto di ridefinizione territoriale della Diocesi. Il tema esaminato sarà nuovamente sottoposto il 20 marzo al vaglio del Consiglio Pastorale Diocesano. don ANGELO RIVA di monsignor ANDREA CAELLI Rettore del Seminario diocesano di meditazione offrono al giovane le conoscenze e gli strumenti per far propria la preghiera della Chiesa. Progressivamente vengono avvicinati alla Liturgia delle Ore e alla meditazione della Parola di Dio. Vi sono tempi in cui il padre spirituale riserva una presenza costante e un aiuto concreto. Così i giovani del biennio alternano momenti di preghiera personale e di gruppo a quelli condivisi con l intera comunità. L inserimento attivo nella vita della Chiesa diocesana avverrà dopo la Domanda di ammissione agli Ordini, ma la progressiva conoscenza di alcune parrocchie inizia già in prima teologia: durante il fine settimana, a piccoli gruppi, i seminaristi vengono affidati ad alcuni parroci della diocesi che li accolgono mostrando loro l esperienza del ministero. Non assumono incarichi di responsabilità, in questo primo anno, bensì si inseriscono nella vita della comunità. Gli alunni di seconda teologia vengono invece destinati al Centro diocesano vocazioni per l animazione vocazionale attuata dal seminario. È questa un occasione per conoscere i preti, percorrere la diocesi in tutta la sua ampiezza geografica, collaborare con i laici, le consacrate e i consacrati, incontrare i giovani e, soprattutto, assumere uno stile di lavoro comune. L attività è svolta dall intera classe sotto la guida del delegato diocesano per la pastorale vocazionale. È certo che l incontro con la situazione ecclesiale porta i giovani a misurarsi anche con i limiti propri e quelli della stessa Chiesa: ciò aiuta a non idealizzare la vita cristiana e ad offrire il proprio servizio con umiltà e realismo. A fianco di queste proposte permane naturalmente il lavoro quotidiano e nascosto dei colloqui personali con il direttore spirituale e l accompagnamento concreto da parte del rettore e degli altri educatori. Condizione fondamentale per la crescita umana e spirituale, infatti, rimane sempre la fiducia reciproca fra il giovane e il suo educatore.

7 MERCOLEDÌ DELLE CENERI TRE «SÌ» PER UNA VERA CONVERSIONE Foto William Davvero folto il numero di fedeli che lo scorso 17 febbraio nella celebrazione penitenziale del Mercoledì delle Ceneri, ha partecipato alla Liturgia della Parola, presieduta dal Vescovo Diego Coletti, in Cattedrale, a partire dalle ore Un orario particolare pensato per venire incontro alle esigenze di chi, per motivi di lavoro, di studio o familiari, avrebbe incontrato difficoltà a partecipare alla celebrazione eucaristica. Un occasione di preghiera e di riflessione molto partecipata, con l approfondimento del Vescovo che riportiamo integralmente qui di seguito. La liturgia ha visto l ascolto della Parola, l omelia del presule, la preghiera dei fedeli, la recita del Padre Nostro, la benedizione finale. Ricordiamo che monsignor Coletti ha invitato a condividere il gesto del digiuno versando il corrispettivo per proprio pasto a sostegno del Progetto acqua, che la nostra diocesi sta realizzando nella propria missione in Cameroun, per sostenere la costruzione di pozzi. Nel congedarsi dall assemblea, il Vescovo ha ringraziato i fedeli per la presenza significativa e ha ricordato la grande generosità della diocesi dimostrata in occasione delle raccolte a sostegno del fondo diocesano Famiglia-Lavoro e delle popolazioni colpite dal terremoto, in Abruzzo e ad Haiti. Infine, come impegno di Quaresima, il Vescovo ha ricordato l invito della Regola benedettina a leggere un buon libro (è stato distribuito anche un volantino con il suggerimento di alcuni testi). Alle ore il vescovo ha presieduto il pontificale TRE SÌ PER LA QUARESIMA L invito di Gesù è perentorio. Bisogna che i nostri gesti esteriori siano fondati sulle convinzioni profonde del cuore e della mente, là, dove il Padre vede. Non ci interessa essere visti dagli uomini Sappiamo che lo sguardo del Padre, che è uno sguardo sempre misericordioso e sovrabbondante di ricompensa, domina la nostra vita ed è l unico criterio al P A 7G I N A CHIESA QUARESIMA2010 quale ispiriamo le nostre scelte. Il brano che abbiamo ascoltato dal Vangelo di Matteo fa parte del Discorso della Montagna, che, nel testo di Matteo, è come la carta costituzionale del Regno dei Cieli, la legge di fondo, la nuova legge che non abolisce l antica dei dieci comandamenti e del Pentateuco, ma porta tutto al suo necessario compimento. Quest anno iniziamo la Quaresima un po da pionieri, per la prima volta, in questa ora così strana del giorno, con questa scelta di saltare insieme il pasto, per nutrirci della Parola di Dio Vorremmo che questo modo di iniziare la Quaresima diventasse tradizionale e incontrasse la presenza di tanti uomini e donne che sono qui, al centro di Como, per il loro lavoro e che possono dedicare questo momento di pausa e di intervallo alla contemplazione della bellezza di Dio. Iniziare la Quaresima vuol dire fare un viaggio in profondità. Alle radici del nostro cuore. Nelle risonanze più intime della nostra mente, per domandarci se, come ci ha invitato san Paolo, siamo pronti a «lasciarci riconciliare con Dio». Che cosa ci riconcilia con Dio? Che cosa supera le nostre riottosità? Le nostre disobbedienze? I nostri contrasti più o meno diretti, più o meno profondi con Dio? Ho l impressione che noi si viva in una specie di scontro fra una religione dei no e la società dei sì. Molte volte capita, anche attraverso la rete della comunicazione sociale, della stampa, della televisione, di notare questa sorta di fastidio, di contrasto Una società che è volta a dire sempre dei sì, indiscriminati, si trova di fronte una religione che si accredita a dire dei no : proibizioni, diversità, contrapposizioni La religione dei no, poi, sembrerebbe trionfare in modo particolare in questo inizio di Quaresima: sacrificio, penitenza, mortificazione, digiuno Tutte cose negative. Mentre la società dei sì dice che non c è niente di male in tante cose: tutto è lecito, purché non danneggi gli altri. Il contrasto, la contrapposizione, non potrebbe essere più netta di così. Ma ecco cosa succede se, seguendo le indicazioni del Vangelo, noi, invece, andiamo al fondo del nostro cuore, e agli strati più basilari delle nostre riflessioni e convinzioni della nostra mente. Succede che la religione, quella cristiana, quella vera, ci appare innanzitutto una proposta di alcuni sì, motivati e mirati. Non tanto i sì del mondo, che si rivolgono soprattutto al desiderio individuale, a volte eretto a diritto insindacabile. Ma i sì motivati e mirati al bene di tutti. Non a me stesso. Sempre. E appena possibile. In tutte le direzioni. Basta non fare del male agli altri, almeno in maniera immediata e diretta Ma sì a ciò che giova. Più volte, anche nella Lettera ai Corinti, san Paolo dice: sì, ci sono coloro che affermano che tutto è lecito, ma non tutto edifica ci sono molti che dicono che tutto è lecito, che male c è ma io, dice san Paolo «non mi lascerò dominare da niente». Ecco, allora, i tre grandi sì che noi dovremmo mettere all inizio del nostro cammino quaresimale. Il primo è il sì alla nostra reale libertà. Quanti condizionamenti! Quanti ricatti! Quante suasioni nascoste! Quante seduzioni! Costringono e tarpano la nostra libertà: quella individuale e quella di un intera cultura votata al suicidio per consumismo e per debolezza di volontà libera. Volta per volta potrà essere anche quello che tutti dichiarano assolutamente innocuo Magari la nicotina L alcool Le nostre abitudini e le nostre sacrosante pretese tutto ciò che in qualsiasi modo riduce lo spazio della nostra libertà. Non siamo più liberi. Dipendiamo. Allora la Quaresima diventa un grande sì alla costruzione di spazi ampi di libertà. Un secondo sì motivato e mirato che ci viene dal Vangelo è il sì alla giustizia. «Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati». «Cercate il Regno e la sua Giustizia e tutto il resto vi sarà dato in più». Una giustizia che ci chiede anche di essere un po più sobri, un po più austeri, proprio per poter mettere a disposizione degli altri, di chi ha meno di noi, quello che è frutto di qualche nostro doveroso, e salutare, e liberante sacrificio. Quindi: un sì alla nostra libertà vera, un sì alla nostra fame e sete di giustizia e un terzo sì, quello forse più profondo di tutti e che giustifica tutto, il sì all Amore. All Amore che non è un sentimento. Non è una simpatia. Non è un emozione. È l Amore così come ce l ha manifestato Gesù, che è l orientamento di tutta la vita a quell ora suprema nella quale noi siamo capaci di donare noi stessi, di fare dono di noi stessi Questo grande e decisivo sì, che dovrebbe costituire l orizzonte ultimo della nostra vita, è quello che giustifica, allora, una sana società dei no. I genitori, oggi, non sono più capaci di dire dei no ai loro figli. I giovani, oggi, non sono più capaci di dire dei no a se stessi, quando ciò che si dovrebbe negare va contro la propria libertà, alla giustizia distributiva e all educazione del cuore, al dono di noi stessi. La Quaresima è un grande momento di educazione a negare tutto, sempre e solo ciò che è contro ai grandi sì ai quali siamo invitati dal Vangelo. pagina a cura di ENRICA LATTANZI IL VESCOVO DIEGO A RADIO VATICANA Lo scorso 20 febbraio Radio Vaticana ha intervistato il nostro Vescovo in occasione di una trasmissione di approfondimento sull inizio della Quaresima. La riflessione di monsignor Coletti è stata sollecitata a partire dal messaggio che il vescovo Diego ha rivolto la scorsa settimana alla diocesi dalle pagine del nostro Settimanale. Conversione. Penitenza. Digiuno. Come declinare nell attualità questi tradizionali atteggiamenti quaresimali? «Penitenza e digiuno bisognerebbe fare in modo di volgerli al positivo. Cioè fare in modo che queste rinunce, questi «no» a cui ci invita il Vangelo, siano sullo sfondo di un grande «sì»: alla libertà, alla giustizia, alla pienezza di una vita spesa per amore, perché è soltanto questa funzione liberante che giustifica la mortificazione cristiana. Per quanto riguarda la conversione, è da attendere e da accogliere come un dono, perché è il Signore che è capace di farci un cuore nuovo e di toglierci dalla vecchiaia dell uomo ripiegato su se stesso». Il Papa, durante la catechesi del mercoledì, ha sottolineato l importanza dell andare contro corrente. Lei, nel suo messaggio, ha parlato della tentazione di sentirsi migliori proprio a causa di questo atteggiamento. È una tentazione che le sembra di cogliere? «È una tentazione diffusa in tutti i gruppi che avendo la vita segnata da valori e ideali, corrono il rischio, come i farisei, di sentirsi una parte separata dell umanità e migliore degli altri. Per cui, dal loro punto di vista, si sentono autorizzati a condannare e a criticare, anziché sentirsi solidali e pronti a farsi prossimo. Questo è il rischio di tutte le persone che si mettono in un cammino alto ed esigente di vita interiore. Mentre questo stesso cammino dovrebbe farci sentire ancora più vicini a chi è disperso, a chi è smarrito, a chi soffre, a chi è in ricerca Invece dovremmo ricordarci che il dono che abbiamo ricevuto è fondato sull amore gratuito di Dio e non sui nostri meriti, e quindi ci spinge a essere ancora più attenti a chi, intorno a noi, ha bisogno di luce e di sapore nuovi nella vita. Il Signore ci ha detto che siamo «luce del mondo e sale della terra»: il sale non dà sapore a se stesso, non è ripiegato su di sè e la luce non illumina le lampadine Luce e sale sono a servizio di ciò che deve essere continuamente insaporito e illuminato». Come combattere questa tentazione? «Vivendo nel clima della grazia, vivendo, cioè, in un atteggiamento di accoglienza di un amore gratuito che si manifesta nel suo vertice definitivo nella croce di Cristo e quindi il cammino verso la Pasqua è significativo di questa terapia, di questa cura della nostra supponenza e presunzione. Vivere la grazia significa vivere con la consapevolezza di essere amati gratuitamente e sapendo che lo scopo della vita non è quello di compiacersi delle proprie prerogative spirituali, ma di rendere tutto quello che noi riceviamo gratuitamente da Dio un dono messo a disposizione degli altri». Dal punto di vista pratico lei mette in evidenza l importanza di recuperare la meditazione, la preghiera, l adorazione Sono atteggiamenti spesso difficili da praticare «Sì, perché siamo continuamente centrifugati dalle mille cose da fare e invece dobbiamo fermare la centrifuga e ritornare al centro, dove troviamo questo incontro con la gratuità dell amore di Dio, con quella che la dottrina cattolica chiama la «grazia», che scioglie il nostro cuore di pietra, in cuore tenero e sensibile di carne, capace di condividere sofferenze e smarrimenti e anche gioie e speranze degli uomini semplici, della gente che ha bisogno di prossimità e ha bisogno di essere confortata, consolata e sostenuta. Questa è la missione dei cristiani: non vivere ciascuno ripiegato su penitenze o su ascesi finalizzate alla propria salvezza. Ma impegnato in ascesi e penitenze che liberano il cuore a una qualità più grande di amore e di servizio». Lei ha avviato la sua prima visita pastorale: come valuta lo stato di salute della sua diocesi? «Vedo che ci sono, per stare all immagine medica, vedo che ci sono vitamine abbondanti e diffuse. Quello che in qualche caso mi pare di vedere che manchi è la possibilità di fissare queste vitamine e di farle diventare energie vitali. Voglio dire: abbiamo in Italia in generale e anche nella mia Diocesi risorse tradizionali di grandissimo valore. Occorre farle diventare sempre più feconde, capaci cioè di esprimere una qualità di vita evangelica che viene nutrita anche nell ascolto della Parola e nell esperienza della preghiera e della contemplazione in modo che queste tradizioni si trasformino in un dono aggiornato ed efficace per la cultura dell uomo contemporaneo». Riprendendo il testo della Caritas in Veritate lei sottolineava l importanza di restituire a Dio il ruolo che merita nella vita dell uomo: è un augurio per la Quaresima? «Certo. Auguro a tutti di riscoprire, fissando lo sguardo sul volto di Cristo, il volto del Padre. Gesù ha detto a Filippo chi vede me vede il Padre. Conoscendo Gesù e stando davanti a Lui, non si può non avvertire questa missione, questa vocazione cristiana, che consiste nel farsi prossimo, nell impegnare tutto ciò che siamo e possiamo come un servizio alla pienezza della vita del mondo. Se la quaresima è questo, dirci l un l altro buona quaresima, e anticipare l augurio di buona Pasqua vuol dire semplicemente diffondere nel mondo questa certezza che, essendo amati da un Padre così misericordioso, non possiamo far altro che diffondere nel mondo la misericordia e l accoglienza e la condivisione fraterna: quella che il Papa ci raccomanda nella sua enciclica».

8 P A 8G I N A CHIESA VISITAP APASTORALE ASTORALE Dal 26 al 28 febbraio, il vescovo Diego Coletti sarà nella zona Prealpi, dove visiterà le parrocchie di Solbiate e Concagno, già da mesi invitate ad un comune cammino pastorale La visita pastorale e l incontro con i Consigli Pastorali parrocchiali delle parrocchie limitrofe (Cagno e Albiolo) - con le quali saremo chiamati a collaborare sempre più in futuro - sarà l occasione per dare il via ad un intenso lavoro di collaborazione per la crescita nella fede delle Comunità in stretta sintonia con il parroco. Senza dimenticare la presenza preziosa di don Peppino Villa, nominato il 1 giugno 2008 collaboratore della Parrocchia di Solbiate con particolare riguardo alla cura pastorale di Concagno. Don Villa, originario di Solbiate, dopo aver terminato l incarico di parroco a Lucino, ha scelto di ritornare al paese nativo ed offrire la sua collaborazione nella gestione ordinaria delle parrocchie. Dal primo giugno 2008 si è delineato, infatti, in modo definitivo l assetto delle parrocchie di S. Alessandro in Solbiate e SS.Fermo e Lorenzo in località Concagno, nel Comune di Solbiate, con la decisione del Vescovo di affidare la guida della parrocchia di Concagno al parroco di Solbiate, in qualità di amministratore parrocchiale. Una decisione che senza dubbio richiede un ulteriore sforzo, da parte dei fedeli laici, senza timori e tentennamenti, sapendo che il Signore Gesù saprà ricompensare generosamente coloro che si mettono al servizio della Sua Chiesa. Il cammino che ci attende deve essere segnato dal desiderio di crescere insieme nella fede e di approfondire quei legami di amicizia, di stima reciproca e di sincera collaborazione che ci permettano di raggiungere quell obiettivo ambizioso, ma SOLBIATE E CONCAGNO UNA SOLA COMUNITÀ La Comunità di Solbiate (Como) è costituita da due parrocchie, l una dedicata a S.Alessandro martire, e l altra, quella della frazione Concagno, dedicata ai Santi Fermo e Lorenzo. Il parroco di Solbiate dal settembre 2003 è don Cesare Bianchi. Nel 2007 gli è stata affidata anche la guida della Comunità di Concagno. Gli abitanti sono abitanti e 992 famiglie: 1765 abitanti a Solbiate e 792 a Concagno. Nel mese di novembre è stato istituito il nuovo Consiglio Pastorale che comprende rappresentanti di entrambe le parrocchie. Il Comune sorge lungo la direttrice Como-Varese e, in questi ultimi anni, ha visto un lento ma progressivo aumento della popolazione, destinato a crescere ancora nei prossimi anni con la costruzione di nuove abitazioni, in via di completamento. E prevedibile che la popolazione possa raggiungere i tre mila abitanti. Nonostante la crescita della popolazione il fenomeno dell immigrazione è contenuto. Un dato sicuramente legato alla scarsità di attività industriali e commerciali nell area: ad oggi si contano 6 industrie e circa 27 attività artigianali. non irraggiungibile, descritto nella testata del notiziario parrocchiale: Un cuor solo. La scelta di utilizzare come titolo del periodico questa frase tratta dagli Atti degli Apostoli è un invito a far sì che le nostre Comunità parrocchiali - sull esempio delle prime comunità cristiane - pos- DUE PARROCCHIE, UNA COMUNITÀ: I DATI sano essere testimonianza di comunione. Sappiamo che la collaborazione tra parrocchie, auspicata dal nostro Vescovo come segno di rinnovata testimonianza cristiana e missionarietà, non è da considerarsi un imposizione, ma una possibilità di crescita per le comunità. Per farlo sarà necessario impegnarsi in diversi ambiti. A partire dalle famiglie (soprattutto coloro che si sono trasferite da poco nel nostro comune o che non sentono l appartenenza alla vita della comunità cristiana), affinché si sentano maggiormente inserite nel cammino di fede e partecipi della vita della Comunità. Senza dimenticare il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nelle attività dell Oratorio e il quanto mai necessario cammino di formazione dei laici usufruendo delle proposte diocesane e zonali, per accrescerne la corresponsabilità nelle attività della comunità. Questa è la sfida e l impegno che siamo chiamati a vivere per imparare a camminare insieme nel rispetto, nella valorizzazione reciproca e nell unità. IL PARROCO E IL CONSIGLIO PASTORALE ORATORIO LA COMUNITA IL SOLE La Comunità Socio Sanitaria Il sole di Solbiate è una struttura socio-residenziale, nata nel 2000, per dare soluzioni educative e riabilitative a persone con disabilità. A gestirla è la Cooperativa Sociale Centro Progetti Educativi onlus. Nel 2007 Il sole è stato accreditato dal sistema socio-sanitario della Regione Lombardia in qualità di Comunità Socio Sanitaria. Attualmente offre un servizio rivolto a persone adulte (dieci posti), con disabilità fisica, psichica o sensoriale, e minori con gravi disabilità. Il funzionamento della struttura è garantito dalla presenza di personale qualificato e di volontari che assistono gli ospiti. Grazie alla collaborazione di una volontaria della Comunità Sole gli ospiti partecipano a volte alla S. Messa festiva oppure alle varie iniziative promosse dalla parrocchia come ad esempio feste e pellegrinaggi per dar loro la possibilità di sentirsi partecipi, per quanto possibile, della vita parrocchiale. Un percorso che dovrebbe veder crescere anche l attenzione da parte della comunità stessa, soprattutto a livello di volontariato. Ogni anno il parroco visita la struttura ed incontra gli ospiti in occasione della visita alle famiglie nel periodo pasquale, in occasione del S. Natale e in qualche altra circostanza di festa nella Comunità, su invito dei responsabili della Comunità stessa. L oratorio è da sempre un punto di riferimento educativo e di ritrovo per le famiglie e i ragazzi. La struttura principale si trova a Solbiate con annessi il campo da calcio, da basket ed un piccolo parco giochi per i bambini più piccoli. A Concagno non esiste una struttura d oratorio, bensì fino a qualche anno fa si adattavano a sale giochi alcuni locali della casa parrocchiale. Esistono invece un campetto da calcio, un campo da basket ed un piccolo chiosco all aperto. Ogni anno sono in programma tornei di calcio, pallavolo e giornate di gare di varie specialità. In queste occasioni la presenza dei ragazzi e delle famiglie è numerosa, nelle altre domeniche pomeriggio è decisamente molto scarsa. A contribuire all organizzazione grazie alla presenza del Gruppo Sportivo dell oratorio (ASD. Oratorio Solbiate) fondato nel 1981 e affiliato al CSI, annualmente vengono proposte iniziative di tipo sportivo per alcune fasce d età. Il gruppo promuove l attività sportiva dei ragazzi dagli 8 ai 14 anni come momento di formazione umana e cristiana e partecipa alle attività promosse dal CSI collaborando anche nell organizzazione di alcune manifestazioni. A questo proposito è necessario un ripensamento delle proposte dell oratorio, soprattutto per ricercare le modalità più adatte a suscitare un interesse verso la vita oratoriana ed una presenza più attiva e coinvolgente delle famiglie e dei ragazzi. In futuro sarà importante organizzare sempre più attività oratoriane che coinvolgano nell ordinario i ragazzi di entrambe le parrocchie. Appunti DI storia Le prime segnalazioni della presenza di un cappellano nell attuale territorio di Solbiate risalgono al Successivamente alcuni documenti della seconda metà del XVI secolo, fanno riferimento ad un beneficio legato alla chiesa di Sant Alessandro che non aveva, però, l obbligo della cura delle anime e quindi non poteva essere parrocchiale. Documenti del 1569 mostrano che il titolare del beneficio svolgeva compiti tipici di un parroco e che era iscritto al consorzio dei parroci della pieve di Uggiate. Di parere diverso erano gli abitanti di Solbiate per i quali si trattava di un beneficio parrocchiale e, a sostegno di tale affermazione, dicevano che negli ultimi decenni i prevosti di Uggiate non si erano mai intromessi nella cura delle anime del paese. La disputa proseguì per qualche anno fino al 1583 quando Pompeo Somazzi fu nominato parroco di Solbiate, sebbene neppure in quell occasione risulta un atto di fondazione. Da allora Solbiate verrà sempre considerata come parrocchia. Nella visita pastorale del 1607 la chiesa fu trovata di capienza insufficiente. Non molto dopo si lavorò alla chiesa (da un atto notarile si potrebbe anzi pensare che sia stata costruito un nuovo edificio). Nel 1776 arrivò a Solbiate la reliquia di san Clemente, al quale fu anche dedicata una nuova cappella costruita in quei tempi nella chiesa parrocchiale. La chiesa fu ampiamente ristrutturata alla metà del XIX secolo e il campanile, allora separato, fu unito alla chiesa. La chiesetta di San Quirico risale agli inizi del 700 e fu costruita dai Solbiatesi per la devozione verso la Madonna Addolorata. La chiesetta fu restaurata tra il 1951 e il Nel 1918 aprì a Solbiate la casa dei Fatebenefratelli. CONCAGNO La parrocchia di Concagno è stata fondata nel In precedenza faceva, infatti, parte della parrocchia di Cagno ma, già nel 1802, era diventata una vicaria e nella chiesa dei Santi Lorenzo e Fermo si cominciarono a celebrare i battesimi. La chiesa fu ingrandita tra il 1872 e il Nuovi lavori furono fatti tra il 1905 e il 1906 e tra il 1921 e il Nel si era ricostruito il campanile. LE CONGREGAZIONI RELIGIOSE A Solbiate sono presenti tre Congregazioni religiose: le Suore della Congregazione di S. Maria di Leuca, che guidano la scuola dell infanzia di Solbiate, le suore della carità di S.Giovanni di Dio e l Ordine Ospedaliero S. Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) che prestano servizio presso la Residenza sanitaria assistenziale S. Carlo Borromeo (Fatebenefratelli). In entrambe le parrocchie non esistono presenze significative di gruppi o movimenti, se non qualche simpatizzante del Movimento del Rinnovamento nello Spirito e dei Focolari. L Azione cattolica conta 22 aderenti e una rappresentanza frequenta assiduamente le proposte che ogni anno vengono fatte sia a livello diocesano che zonale.

9 CHIESA VISITAP APASTORALE ASTORALE 9 IN PILLOLE... Sabato 27 febbraio il Vescovo visiterà la parrocchia di Cagno, a poco più di un anno di distanza dalla precedente visita, per la posa della prima pietra dell oratorio. L a Comunità di Cagno accoglie il Vescovo a poco più di un anno di distanza dalla precedente visita, il 6 dicembre 2008, in occasione della posa della prima pietra del nuovo oratorio. Ecco come la comunità si racconta. INIZIAZIONE CRISTIANA Il cammino di formazione inizia con due incontri per i genitori dopo il battesimo dei figli. L iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, invece, pur mantenendo una struttura tradizionale, con la consueta distinzione in gruppi per età, ha assunto negli ultimi anni, un modello più esperienziale attraverso una proposta specifica per il primo anno, il cambiamento di linguaggio usato per denominare gli anni catechistici e l introduzione di giornate insieme (ritiri) in preparazione ai sacramenti. La catechesi dei bambini prende avvio nell Anno dell Incontro (prima elementare), prosegue nell Anno del Padre (seconda classe) e nell Anno della Riconciliazione (terza classe) per giungere all Anno dell Eucarestia (quarta classe), in cui i bambini ricevono la Prima Comunione. Segue l Anno dell Alleanza (quinta classe), dove il gruppo viene affidato ad altri catechisti che li seguiranno negli anni successivi: l Anno di Gesù, unico Maestro (prima media) e l Anno della Confermazione (seconda media). Dopo la cresima, la catechesi prosegue con il Molo 14, in cui si adottano metodi adatti a coinvolgere i ragazzi nell età adolescenziale, particolarmente delicata. Notevole impegno ed energie sono profuse per la formazione dei catechisti, ai quali è richiesta la partecipazione sia ai Corsi zonali sia a quelli parrocchiali. LA DOMENICA Per permettere a tutti di potersi esprimere nella preghiera domenicale il canto dei fedeli è sorretto sia dalla corale degli adulti, sia dal coretto dei bambini. I ministranti sono 20, preparati da un seminarista, mentre i lettori si alternano nei loro turni. Questi e altri elementi liturgici permettono di comprendere meglio il significato della liturgia rendendo la partecipazione dei fedeli più attiva e motivata. Nella chiesa di San Giorgio vengono celebrate sante Messe in alcune festività, come la festa della Madonna del Ciucheè, la seconda domenica di settembre. Il parroco e i ministri straordinari della comunione visitano anziani ed ammalati portando l Eucarestia. GRUPPI PARROCCHIALI A Cagno non sono presenti congregazioni religiose, l Azio- LA STORIA DELLA PARROCCHIA DI CAGNO QUEI SOLDI A BONIFACIO VIII La prima notizia certa della presenza di un cappellano della chiesa di Cagno risale al 1295, anno in cui risulta che il prete Ruggero da San Salvatore versò 16 soldi come decima imposta da Bonifacio VIII al clero della diocesi di Como. La cappellania della chiesa di San Giorgio quindi esisteva già, anzi la sua istituzione può farsi risalire almeno al secolo XII. Con tutta probabilità la chiesa di San Michele era a quei tempi una cappella che poteva servire come luogo sussidiario di celebrazione della Messa, specialmente nei mesi invernali, stante la lontananza della parrocchiale. I ritrovamenti effettuati nel corso di restauri nel 1964, le fondamenta dell antica absidiola e di parte dell aula, fanno supporre che la cappella di San Michele fosse in seguito ampliata nel corso del Quattrocento e nel 1437 è datata l istituzione di un chiericato presso la cappella stessa. La parrocchia comprendeva le comunità di Cagno, Rocca di Cagno e Concagno. Le prime visite Pastorali documentate risalgono al 1578, al 1581, al 1592 e al Fu solo negli atti della visita Pastorale del 1639 che il vescovo Lazzaro Carafino riferì di aver trovato la chiesa di San Michele ingrandita e dotata di un nuovo campanile con due campane. Risalgono a quel periodo i rapporti con la famiglia Odescalchi, che dai primi anni del secolo possedeva alcuni beni a Rocca, in particolare con il cardinale Benedetto Odescalchi che sarebbe diventato papa nel 1676 con il nome di Innocenzo XI. Nell anno 1880 la parrocchia di Concagno si staccò da quella di Cagno. Dal libro di MARIO MASCETTI Cagno la sua storia la sua gente IL VESCOVO A CAGNO 5 PUNTI PER IL FUTURO IL PROGETTO PASTORALE Dopo una descrizione di quanto viene vissuto in parrocchia, si possono agilmente individuare 5 direzioni in cui occorre dirigere l attività pastorale: ne cattolica è andata scomparendo verso la fine degli anni 60 e non sono sorti nuovi movimenti, tuttavia, negli ultimi anni sono nati vari gruppi parrocchiali come i diversi gruppi che animano la liturgia o il un gruppo culturale, che promuove la riflessione sulle sfide educative a partire dalla sensibilizzazione delle famiglie. La maggior parte però è nata attorno alla vita d oratorio perché, pur essenso la struttura ancora in costruzione, vi è fermento attorno alle iniziative per i bambini e i giovani. Tutte le domeniche pomeriggio l oratorio propone alternativamente un laboratorio di canto, uno di creatività ed uno musicale mentre in occasioni particolari, vengono effettuate spettacoli teatrali, giochi e proiezioni, oltre all animazione del Grest e al Campo estivo. Alla catechesi dei giovani viene rivolta un attenzione particolare tramite incontri settimanali in cui oltre a riflettere sulla propria fede si invitano i giovani a mettersi al servizio della comunità. Dal maggio scorso è stato costituito, con il metodo della rappresentanza dei gruppi, il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Si tratta di un tentativo di camminare insieme verso un esperienza di Chiesa più corresponsabile, nell interesse della comunità. Grazie alla collaborazione assidua e disinteressata di tre parrocchiani è curato il servizio di diffusione de Il Settimanale e della stampa cattolica, in particolare di Famiglia Cristiana e di altre riviste dei Paolini ; inoltre è gradita ed incoraggiata la diffusione del messalino per la lettura quotidiana della Parola di Dio. MISSIONARIETÀ Il Gruppo Missionario, costituito nel 2007, si incontra periodicamente per riflettere insieme e organizzare attività per sensibilizzare la comunità sulla Missione ad gentes e sulle situazioni di povertà nel mondo. Il gruppo anima l ottobre e la quaresima missionaria, organizza la cena povera, il Rosario Missionario salendo verso la grotta mariana del fontanino, oltre ad altre iniziative di raccolta fondi o di indumenti e medicinali da destinare all Operazione Mato Grosso e al Sermig di Torino. Per la formazione quasi tutti i membri del Gruppo partecipano al percorso promosso in zona dall Ufficio Missionario Diocesano. COLLABORAZIONI PASTORALI Da qualche anno si sono intensificate le collaborazioni pastorali con Albiolo e Solbiate-Concagno, anche se in modo ancora discontinuo e variabile. Con Albiolo si sono Formazione: Ad ogni età, ma soprattutto per i giovani e gli adulti, è opportuno chiedere una formazione più incisiva. E la sfida più grande, ma necessaria per poter dare continuità a ciò che crediamo e amiamo: la fede in Cristo Gesù. Corresponsabilità e autonomia dei gruppi: Se negli anni precedenti si sono avviati diversi gruppi che, con molta buona volontà, si sono impegnati negli ambiti più importanti, ora occorrerà che essi possano proseguire il cammino con una discreta autonomia, in spirito di comunione. Il C.P.P. dovrà diventare il luogo di una sintesi condivisa da far confluire operati-vamente ai gruppi. Collaborazione e Comunione: Da quanto emerso fino ad ora, appare chiaro che la collaborazione non manca. La prima missionarietà è il clima di accoglienza e di benevolenza gli uni verso gli altri che si respira dentro un gruppo o la Comunità. Apertura alla interparrocchialità e alla Zona: Il futuro delle quattro parrocchie passa dalla loro capacità di collaborazione. Ma ciò non sarà possibile se ciascuno non lascerà da parte la propria comodità, le proprie abitudini, le proprie simpatie e i propri campanilismi. Mentalità oratoriana: La costruzione del nuovo oratorio, tanto sospirato, è un impegno notevole, ma potrà diventare una realtà vitale e propositiva solo se la Comunità maturerà una mentalità evangelica La parrocchia S.Michele in Cagno è una comunità di 2036 abitanti su un territorio di 3,52 km 2. Il parroco è don Alberto Clerici, 46 anni, che ha fatto il suo ingresso nella nostra Comunità il 4 ottobre La popolazione è costituita da 806 famiglie con 218 tra bambini e ragazzi sotto i 14 anni. Gli anziani sopra i 75 anni sono 156, quasi tutti autosufficienti, alcuni ospitati dai familiari, altri ricoverati in Case di cura. Negli ultimi decenni il paese ha avuto un incremento demografico passando dai 1399 abitanti del 1981 ai 2036 attuali. A livello religioso la popolazione è prevalentemente cattolica, anche se sono presenti persone di altre confessioni cristiane (6 evangelici, 3 ortodossi, 2 mormoni), di altre religioni (6 islamici) o appartenenti a nuove sette (7 testimoni di Geova). La parrocchia mantiene un forte rapporto con la scuola dell infanzia Pier Andrea Comolli, un associazione di ispirazione cattolica che annovera come membro di diritto del Consiglio di Amministrazione il parroco. La scuola iniziò la sua attività nel 1907 con l ausilio delle Suore del Cottolengo di Torino, che vi rimasero fino alla metà degli anni ottanta. La frequentano la quasi totalità dei bambini di Cagno, oltre ad altri provenienti dai paesi limitrofi, per un totale di 83 alunni. E una risorsa educativa preziosa per tutta la comunità. organizzate le serate della catechesi degli adulti degli anni e , vivendo lo stesso percorso rispettivamente sui sacramenti e su personaggi biblici; sempre in quegli anni si sono vissuti insieme i Ritiri per i bambini di Prima Comunione e Cresima oltre che gli incontri con i genitori. Con Solbiate- Concagno si collabora per alcune attività estive e per incontri formativi per adolescenti e genitori. La parrocchia di Cagno vive anche la collaborazione con l intera Zona Pastorale partecipando al Consiglio Pastorale zonale, alla Commissione Giovanile, agli incontri Caritas, della Commissione famiglia e altri ancora. Tutto ciò mostra che, pur con qualche difficoltà, si va incrementando la presenza alle realtà zonali, che completano le proposte parrocchiali e allargano la visuale oltre il campanilismo. LA COMUNITÀ DI CAGNO PROGRAMMA Venerdì 26 febbraio il Vescovo sarà in visita a Solbiate e Concagno. Nel corso della giornata visiterà un azienda agricola (a Concagno) e una fabbrica (a Cagno). In serata ad Albiolo incontrerà i collaboratori delle quattro parrocchie: Albiolo, Cagno, Concagno e Solbiate. Nel pomeriggio di sabato 27 il Vescovo sarà a Cagno dove visiterà un azienda agricola e, a seguire, incontrerà bambini e ammalati. Alle 17 è prevista la S. Messa nella chiesa parrocchiale che si concluderà con un momento di festa con la comunità. Domenica 28 il Vescovo celebrerà, alle 10.30, la S. Messa a Solbiate. Nel pomeriggio dopo l incontro con la comunità Il Sole si sposterà a Concagno, dove alle 16.30, celebrerà la messa.

10 10 IL 20 FEBBRAIO PRESSO SAN FEDELE IN COMO ACCOLTI OTTO CATECUMENI SCELTI PER DIVENTARE CRISTIANI Sabato scorso, 20 febbraio, tra i muri della sempre bella basilica di San Fedele in Como otto catecumeni della nostra diocesi hanno chiesto al nostro Vescovo di essere ammessi ai sacramenti che, in Gesù morto e risorto, rendono cristiani. Dopo un lungo tempo di preparazione in cui, con l aiuto delle loro comunità parrocchiali e dei loro padrini, si sono esercitati nell ascolto della Parola di Dio e hanno imparato a metterla in pratica, Marialba, Valentina, Maria Aurora, Anna, Francesco, Giovanni, Baniamina ed Elisabetta attraverso il rito dell elezione sono stati iscritti nel gruppo degli eletti. Questa suggestiva celebrazione ha ricordato - non solo ai neo-eletti, ma anche a coloro che già hanno ricevuto il dono della vita in Cristo - due dimensioni fondamentali della vita cristiana. LA VITA CRISTIANA È UNA SCELTA LIBERA DI DIO La parola elezione, nel sentire comune, evoca un scelta dal basso : il popolo elegge i suoi rappresentanti politici in un comune, in una regione, in un parlamento; i membri di un partito scelgono, attraverso elezione, il proprio segretario Al contrario, nel mondo della fede cristiana esiste primariamente una scelta dall alto. Nessun cristiano può dimenticare che al principio della sua esistenza e della sua fede vi è una libera e universale elezione da parte di Dio. Questa elezione consiste nell amore di Dio Padre che elegge, sceglie e progetta ogni uomo a immagine di Gesù Cristo crocifisso risorto da morte. L uomo da sempre, prima della creazione del mondo (Ef 1,4), è concepito e amato da Dio come figlio a motivo del Figlio Unigenito. PELLEGRINAGGIO DIOCESANO CON IL VESCOVO ALLA SACRA SINDONE MARTEDÌ 4 MAGGIO Partenza dai luoghi prestabiliti (Como, Valtellina, Alto Lago, Alta Valtellina) con arrivo a Torino in mattinata. Visita prenotata alla Sacra Sindone esposta nel Duomo. Pranzo presso ristorante, oppure self-service, oppure libero. Nel pomeriggio alle ore Santa Messa presieduta dal Vescovo al Santuario di Maria Ausiliatrice, voluto da san Giovanni Bosco e Chiesa Madre della Congregazione Salesiana. Al termine possibilità di visitare il Santuario della Consolata, patrona della città di Torino oppure il Cottolengo oppure prima di lasciare Torino, salita alla Basilica di Superga. Al termine, viaggio di rientro, con arrivo nelle località di provenienza in serata. I prezzi - a seconda dei punti di partenza e dalla richiesta o meno del pranzo - variano dai 18 ai 51 euro. Tutte le informazioni e le iscrizioni (entro la metà di marzo) presso I viaggi di Oscar - via Pretorio 1, Como - telefono CHIESA CHIESALOCALE CRISTIANI NON SI NASCE MA SI DIVENTA (TERTULLIANO) Se è vero che la vita cristiana è, innanzi tutto, una chiamata gratuita di Dio, è altrettanto vero che questo dono implica da parte nostra una risposta. Nella tradizione della Chiesa antica il cammino che ogni cristiano doveva percorrere prima di ricevere il battesimo era considerato un tempo di combattimento, un tempo di lotta, un tempo di prova. Per questo Cirillo di Gerusalemme, all inizio della Quaresima, ricorda agli illuminandi che sono stati chiamati alle armi e che devono con buona volontà combattere la battaglia del Signore per vincere le avverse potestà. Secondo Tertulliano i catecumeni sono soldati di leva che devono apprendere l arte del combattimento. Da Commodiano sono invitati ad essere buone reclute. Il Crisostomo considera gli illuminandi nuovi soldati in Cristo. Con un immagine sportiva, poi, il catecumenato è presentato come un tempo di allenamento, di esercizi ginnici. Per Giovanni Crisostomo la tappa che precede il battesimo è palestra e ginnasio, dove gli illuminandi si allenano prima di scendere, con il battesimo, nell arena per la gara. Analoga Con il primo incontro di venerdì 5 marzo inizierà in Valtellina il primo anno del Percorso di formazione socio-politica, rivolto a tutti i credenti e agli uomini di buona volontà interessati a una formazione della propria coscienza sociale e politica, o anche a una semplice conoscenza del punto di vista cristiano, con una speciale attenzione alle giovani generazioni e un invito particolare rivolto ai membri dei Consigli Pastorali Parrocchiali. LUOGHI E TEMPI Il Percorso ha uno sviluppo biennale ( ), il cui Primo Anno è di carattere fondamentale e illustrerà i tratti salienti della dottrina sociale cristiana. Il Secondo Anno approfondirà alcune questioni particolari (Biotecnologie e sviluppo - Immigrazione e multiculturalità - Sussidiarietà solidale - Flessibilità, occupazione, riposo festivo. Dinamiche attuali del mercato del lavoro - Economia reale, mercato finanziario e intermediazione bancaria - Stili di vita e salvaguardia ambientale - Pace e guerra - Etica dei mezzi di comunicazione sociale - La politica fra testimonianza e mediazione). CALENDARIO DEL PRIMO ANNO Gli incontri si terranno al venerdì sera, dalle alle 22.45, presso l Oratorio parrocchiale di Morbegno con questa scansione: 5 marzo - prof. Giorgio Campanini: Lettura dell enciclica Centesimus annus; 12 marzo - don Angelo Riva: La Dottrina Sociale della Chiesa: storia, identità, metodo; Foto William immagine è espressa da Agostino, che esorta i competenti: Ecco dov è il vostro stadio, ecco il quadrante per i lottatori, ecco la pista per i corridori, ecco la palestra per i pugili. Soprattutto il periodo quaresimale che precede il battesimo è qualificato come un tempo di forgiatura e di rinnovamento interiore. Richiamando un immagine classica, Cirillo di Gerusalemme afferma che l illuminando è come oro grezzo che non può essere purificato dalle scorie senza il fuoco. Per questo chiede che l anima venga forgiata, sia lavata a colpi di martello la durezza dell infedeltà; cadano dal ferro le squame superflue e ne rimanga il metallo purificato Il Crisostomo non esita ad entrare nei dettagli. Si tratta di sradicare le cattive abitudini, in particolare quella di giurare, di essere violento, di parlare male, di compiere azioni illecite. Si deve frenare la lingua, gli occhi, le passioni, soprattutto la collera, l ira, il rancore, l ostilità, l invidia, i desideri perversi. Ci si astenga dai presagi, sortilegi, spettacoli. Si rinunci al male, si disprezzi le ricchezze e ci si distacchi dalle cose presenti. Ci si eserciti nelle buoni azioni, nella liberalità verso i poveri, nella modestia, nella mitezza. R.E. PER LA PROVINCIA DI SONDRIO E L ALTO LAGO CORSO DI FORMAZIONE SOCIO-POLITICA 19 marzo - don Bruno Maggioni: Fondamento biblicoteologico della cittadinanza politica e sociale; 26 marzo - don Angelo Riva: Persona e Bene Comune; 9 aprile - don Angelo Riva: Solidarietà e Sussidiarietà; 16 aprile - dott. Giuseppe Anzani: Giustizia e Carità; 23 aprile - don Angelo Riva: Laicità e Democrazia; 7 maggio - prof. Stefano Zamagni - Lectio magistralis: Cristianesimo e sistema economico nell attuale congiuntura mondiale. La lectio magistralis del prof. Zamagni avrà forma di incontro pubblico aperto a tutti. All atto dell iscrizione è previsto il versamento di un rimborso spese (10,00 euro) che copre il costo della dispensa. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere all Ufficio Pastorale della Scuola e dell Università - Centro Pastorale Card. Ferrari, viale Cesare Battisti, 8 - Como; telefono (lunedì-venerdì, ore ) o inviare una mail completa dei propri dati alla casella comunicazione@diocesidicomo.it.

11 11 CHIESA SANTA A TERESINA LE SPOGLIE DELLA SANTA ATTRAVERSERANNO LA DIOCESI DAL 13 AL 22 MARZO LA PEREGRINATIO DI SANTA TERESA DI LISIEAUX NELLA DIOCESI DI COMO 1 TAPPA Tirano MARZO L arrivo delle reliquie è previsto per le 18.30/19 del 13 marzo. L urna sarà accolta nel piazzale della basilica, per poi essere condotta nel santuario per la Veglia. Alle sarà celebrata la S.Messa. A seguire: solenne commemorazione del transito di santa Teresina. Dalle ore 22 fino alle 24: esposizione e adorazione eucaristica. Ore ripresa dell adorazione fino alla messa delle Ore messa solenne seguita da preghiera individuale o a gruppi. Ore esposizione eucaristica e adorazione Ore S.Messa seguita dalla partenza dell urna per Sondrio. 2 TAPPA Sondrio MARZO L urna sarà accolta in Collegiata alle ore del 14 marzo. Ore S.Messa Ore Veglia zonale di preghiera La chiesa resterà aperta fino alle ore 23. Lunedì 15 marzo in Collegiata. Ore 7.30 e ore 9.00 Messa in memoria di Sante Teresa. Ore preghiera guidata. Ore S.Messa a conclusione della Peregrinatio. 3 TAPPA Regoledo MARZO Il reliquiario di Santa Teresina sarà accolto alla Preveda, lunedì 15 marzo, alle ore Da qui verrà portata in processione verso la Chiesa. Ore 20.30: Solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Diego Coletti. Alla messa sono attesi i sacerdoti originari della parrocchia. Segue dopo la S.Messa la Veglia notturna e Mattutina. Martedì 16 Marzo Ore 15.00: Celebrazione Eucaristica di chiusura e partenza del Reliquiario per Chiavenna. 4 TAPPA Chiavenna MARZO Il programma dettagliato della Peregrinatio a Chiavenna verrà comunicato in seguito. L urna contenente le spoglie di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, più comunemente conosciuta come Santa Teresina di Liseaux, torna a percorrere le strade della diocesi di Como. Un ritorno perché negli ultimi anni l urna di Santa Teresa ha toccato diverse volte la nostra diocesi a partire dal 1997, quando di ritorno da Roma, dopo la sua elevazione a dottore della Chiesa da parte di Giovanni Paolo II, sostò per una notte, lungo la via per Liseaux, nella chiesa parrocchiale di Maslianico, l unico santuario a Lei dedicato in tutta la diocesi. Questa volta, invece, le spoglie della Santa, patrona delle missioni, che da allora non hanno mai smesso di girare per il mondo, toccheranno diverse parrocchie in una vera e propria peregrinatio attraverso la diocesi. L arrivo è previsto per il 13 marzo a Tirano, dove l urna, proveniente da Bolzano, attraverso la Svizzera, verrà accolta nel Santuario della Madonna. Nei giorni successivi le reliquie della Santa verranno accolte a Sondrio (15 marzo), Regoledo (16 marzo), Chiavenna (17 marzo), Dongo (18 marzo), Maslianico (19 marzo), Grandate (20 marzo), Cermenate (21 marzo). La peregrinatio si concluderà lunedì 22 marzo in Duomo a Como con il pontificale presieduto da mons. Diego Coletti. 5 TAPPA Dongo MARZO L urna verrà accolta, mercoledì 17 marzo, allo ore 18.00, al Santuario della Madonna delle Lacrime. Ore 20.30: Corteo processionale verso la Chiesa di Santo Stefano (attraverso giardino del Convento) dove inzierà la Veglia di preghiera Ḋalla mezzanotte si alterneranno turni di preghiera fino al mattino. Giovedì 18 marzo Ore 6,30: S. Messa Ore 8,30: Lodi Mattutine Ore 9,15: Visita e preghiera dei bambini delle Scuole dell Infanzia. Ore10,30: Solenne celebrazione Eucaristica con i sacerdoti delle Zone Pastorali presieduta da mons. Franco Festorazzi, arcivescovo emerito di Ancona- Osimo. Ore 15,00: Visita e preghiera dei bambini e dei ragazzi del catechismo. Ore 16,00: Visita e preghiera dei malati con la presenza dell UNITALSI. Ore 18,00:Vespri 6 TAPPA Maslianico MARZO Le spoglie di Santa Teresa arriveranno, giovedì 18 marzo, alle ore 19.30, nella piazza del Comune. Da lì verrà portata in processione alla parrocchiale intitolata alla Santa di Lisieaux. Ore S. Messa Ore Compieta Ore Veglia zonale per i missionari martiri. Venerdì 19 marzo Ore Canto dell ufficio delle letture e a seguire la notte di veglia con la partecipazione di gruppi provenienti da altre parrocchie. Ore 6.00 S.Messa e lodi. Ore 7.30 Preghiera con i ragazzi delle medie. Ore 8.00 Preghiera con i bambini delle elementari. Ore 8.45 Preghiera di terza Ore 9.00 S. Messa Ore Canto di sesta Ore preghiera ammalati Ore preghiera anziani Ore Canto solenne del vespro Ore partenza per Grandate 7 TAPPA Grandate MARZO Venerdì 19 marzo, lascita Maslianico l urna verrà portata a Grandate dove, alle 17.30, sarà accolta nella chiesa del monastero delle suore Benedettine. Ore Veglia aperta a tutti Sabato 20 marzo Ore 8.15 Lodi Ore 9.00 Celebrazione eucaristica dalle ore alle sarà presente un sacerdote per le confessioni Pre Ora di Sesta Ore Ora di Nona Ore Partenza delle reliquie per Cermenate 9 TAPPA Como 22 MARZO Le reliquie di Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo sarannop accolte nella cattedrale di Como, lunedì 22 marzo, alle ore Ore S.Messa Ore S.Messa Ore Pontificale con mons. Diego Coletti Ore Veglia di preghiera. Ore 3.00 S.Messa e partenza delle reliquie che faranno ritorno a Lisieux. 8 TAPPA Cermenate MARZO L urna sarà acolta nella chiesa parrocchiale di Asnago di Cermenate, sabato 20 marzo, alle Ore Primi Vespri della Domenica, a cui seguirà un tempo per la preghiera personale. Ore Processione aux flambeaux dalla parrocchia di Asnago alla parrocchia di Cermenate, con la partecipazione del Corpo Musicale G. Puccini di Cermenate Ȯre Celebrazione eucaristica (Partecipa la Corale di Asnago). Segue la veglia notturna, fino al mattino, animata da gruppi e parrocchie. Domenica 21 marzo Ore 8.00 S.Messa Ore S.Messa solenne (partecipa la corale L.Picchi di Cermenate) Ore S. Vespri e processione con la partecipazione speciale dei fanciulli e ragazzi fino alla cappella della B. Vergine del Carmelo (1893) Ore : Riti di conclusione e saluto alla Santa. Santa Teresina di Gesù Bambino nacque ad Alencon in Francia nel Entrata nel monastero delle Carmelitane di Lisieux, appena quindicenne, praticò in modo particolare l umiltà, la semplicità evangelica e la fiducia in Dio, e queste medesime virtù insegnò soprattutto alle novizie con la parola e con l esempio. Mori il 30 settembre 1897, offrendo la sua vita per la salvezza delle anime e il rinnovamento della Chiesa. È Patrona delle Missioni, Dottore della Chiesa, Maestra della Piccola Via alla santità.

12 12 CHIESA INCONTRI IL 21 MARZO A CHIAVENNA AZIONE CATTOLICA: CHI AMA, EDUCA Pubblichiamo l articolo che don Italo Mazzoni ha scritto per l ultimo numero del periodico dell Azione cattolica diocesana Insieme, in vista dell Assemblea diocesana che rifletterà sul significato dell educare e sull amore che deve sostenere l opera dell educatore. Ogni persona è importante. La filosofia e il diritto ci vengono in aiuto per approfondire questa considerazione. I fatti, a volte, un po meno. Si fanno ancora tante differenze, legate alla cultura, alla razza, alla provenienza, all età, alla ricchezza e ad altro ancora. Percepire l importanza di una persona dipende dall energia più forte che continua a muovere l universo: l amore. Solo chi ami ti sta a cuore. Solo se li ami ti stanno a cuore. Chi ama educa, chi educa ama! Educare costa in fatica, in attesa, in coinvolgimento e in rischio personale: chi ha voglia di educare lo metta nel conto! Occorre un amore personalizzato, simpatico, coinvolgente, puro, capace di andare oltre gli ostacoli, vivo nella speranza. Proprio questo amore chiedo all Azione cattolica di formare nei suoi educatori e nei suoi testimoni. Un amore intelligente, capace di trasformare le proposte in metodo educativo, cioè in strada, in cammino. Un amore dal quale si possa attingere gioia, fiducia, confidenza. Proprio questo amore suggerisco che i genitori cerchino e mettano in Azione Cattolica. Un amore che sa dov è il Modello, e non lo consideri solo morto per noi, ma anche risorto per noi. Egli è l Uomo che cammina, che ascolta, che incontra, che salva, che chiama, che manda. Il nome di questo Uomo abiti nei cuori degli associati di Ac. È un nome che si scrive con l accento e che fa rima con su quando si pensa al cielo e con giù quando si pensa alla terra. Chi lo cerca trova l amore per educare. Separati, ma non dall amore di Dio. È il tema del ritiro spirituale di Quaresima per persone separate, divorziate e famiglie divise scaturito dall incontro diocesano di Mandello del Lario lo scorso 26 settembre. È un invito di tutta la Chiesa Diocesana a coloro che nella situazione famigliare si ritrovano con il cuore ferito, nella consapevolezza che, per usare le parole del cardinale Tettamanzi, sono per la Chiesa sorelle e fratelli amati e desiderati. A tutti gli sposi che nella Diocesi si trovano in situazione di separazione, divorzio e nuove unioni viene offerto uno spazio per fermarsi, in questo tempo forte di Quaresima, a riflettere sul senso della nostra fede, in condivisione con chi vive situazioni analoghe. A questo proposito non si può non esprimere fiducia nei parroci, che non mancheranno di dare nelle comunità la necessaria diffusione all invito, consapevoli che nell impegno pastorale per la famiglia il signore è vicino a chi ha il cuore ferito. Il prossimo incontro è in programma, come da avviso qui sopra, domenica 7 marzo, alle ore 9.00: tutte le info e le iscrizioni, entro il 2 marzo, telefonando al ; commissionefamiglia@virgilio.it; gliacomo.it. DAL 19 AL 21 FEBBRAIO A TAVERNERIO Gli esercizi spirituali dell Azione cattolica Chi volete che legga un articoletto su un corso di esercizi spirituali? Eppure vale la pena di scriverlo, e ci sarà chi lo leggerà! Non si parla né di gossip né di veline, non si parla né di Sanremo né del goal di Del Piero, ma di qualcosa di più scandaloso. È lo scandalo perenne del cristianesimo, lo scandalo della croce, a cui segue però il mistero della resurrezione. Dire che il titolo generale del corso era Perché sia formato Cristo in voi è troppo poco, forse troppo formale. Dire che chi ha predicato gli esercizi è l assistente dell Ac milanese, che si chiama don Ivano Valagussa, può essere una curiosità, dato che l assistente diocesano di Como, che lo ha affiancato, don Ivan Salvadori, ha quasi lo stesso nome. Dire che il corso si è svolto presso l Istituto Saveriano di Tavernerio dal 19 al 21 febbraio è una pura indicazione logistica. Ma quanta ricchezza di contenuto, e quale sapore di spiritualità! Per non parlare del clima di amicizia. L amicizia si può vivere anche ritrovandosi ad una festa o in un bel viaggetto, ma quando si ascolta insieme, si prega insieme, si mangia insieme, e in silenzio, è qualcosa di più profondo, che allarga il cuore. Anche il silenzio, quel silenzio sublime degli Esercizi che ha una voce, rafforza l amicizia. Parlare, in questa occasione, di spiritualità può considerarsi scontato, ma chi non ha mai fatto esercizi spirituali di più giorni, non dovrebbe sentirsi spinto a dire: anch io ci proverò? Quanto ai contenuti, ci si è mossi sull onda dei tre impegni, contemplazione, comunione, missione, affidati all Ac da Giovanni Paolo II. Si è cominciato con il riflettere sulla contemplazione di Gesù Crocifisso: lo scandalo della croce, che è la condizione per tendere alla santità, lungo un cammino nel quale respiro ed alimento è la preghiera, che ha il suo vertice nella celebrazione eucaristica. La seconda riflessione, sulla comunione, ha dapprima messo a fuoco il valore ed il significato del servizio, che, ribaltando la pretesa dell egoismo e dell autosufficienza, è amore verso tutti gli uomini, visti come fratelli. Poi la comunione ci ha fatto spostare lo sguardo sulla Chiesa, la quale ha senso in quanto è centrata su Gesù Cristo, e nella quale ciascuno, nessuno escluso, è un membro necessario, che ha il suo posto e il suo carisma. La terza riflessione, partendo dal capitolo di Giovanni sul Risorto, si è conclusa con la necessità di essere annunciatori di ciò in cui crediamo. E la missione, paziente, quotidiana, del discepolo di Gesù, che non può fermarsi alla contemplazione del mistero, ma deve testimoniare il Vangelo con la vita, senza enfasi, in tutta semplicità. Se poi qualcuno desidera un informazione completa sulle meditazioni del corso, non ha che da rivolgersi alla sede dell Azione cattolica diocesana, in viale Cesare Battisti 8, a Como. ABELE DELL ORTO

13 CHIESAMONDO MISSIONECAMEROUN 13 Il secondo passo di fraternità in questo tempo di Quaresima lo facciamo per riscoprire una dimensione fondamentale della missione. Oggi la parola missione viene utilizzata per indicare molte realtà: gli impegni di responsabilità di ciascuno, il lavoro, imprese quasi impossibili, compiti delicati o difficili. Vale la pena dedicare qualche minuto del nostro tempo quaresimale per ritrovare il significato cristiano di questa parola. Nel termine missione c è, con chiarezza e solenne invito, la dimensione dell annuncio. Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo ad ogni creatura (Mc 16,15): sono le ultime parole di Gesù ai discepoli nel vangelo di Marco, e nelle ultime parole dette c è sempre il sapore di una consegna da non dimenticare; la bellezza di un tesoro da portare sempre nel cuore come la cosa più preziosa; l urgenza di un mandato da comunicare a tutti. Non possiamo parlare di missione senza parlare del Vangelo, senza comunicare che Gesù è il Vangelo, la Buona notizia che cambia radicalmente la vita dell uomo facendoci conoscere il vero Volto di Dio. L annuncio di Gesù è sempre I PROGETTI Quando si dice missione a cosa si pensa? Troppo lungo forse farne un elenco, il nostro spazio finirebbe subito, ma alzi la mano chi non pensa a chiese e cappelle sparse nella savana, a donne, uomini e bambini in fila su un sentiero tra gli arbusti coi vestiti colorati della festa, a danze e canti e alla jeep del missionario che arriva carica di persone che hanno chiesto un passaggio per la messa della domenica, magari la prima messa dopo un mese. Missione è anche questo o forse è soprattutto questo, visto che missione è proprio annunciare e celebrare questo annuncio. Certo una cosa è annunciare e una cosa è costruire. Quindi missione è anche, a volte, avere la pazienza di attendere il tempo opportuno per costruire una chiesa o una cappella in un villaggio, la pazienza di attendere che sia la comunità a chiedere e a impegnarsi nella costruzione. Ora ci sono tanti cantieri sparsi su tutto l enorme territorio della diocesi di Maroua- Mokolo. Sono infatti dodici le cappelle che sorgeranno e questo perché le comunità possano avere un luogo dove trovarsi e celebrare la Santa Messa, abbiano un centro, un punto di riferimento. Ma come si lavora? Le cappelle e le chiese presenti sul territorio vengono costruite con un contributo della diocesi di Como, certo, ma la comunità deve pagare parte dei lavori, deve fornire la mano d opera, deve collaborare alla costruzione. Perché? Perché siano davvero le loro cappelle e le loro chiese, volute, progettate, costruite da una comunità responsabile e viva. B.M. VOCE DEL VERBO: ANNUNCIARE stato nella chiesa e lo è ancora, il cuore della missione. E quello che permette ad ogni missionario di partire: da una parte con la certezza di aver ricevuto un dono, quello della fede, che non può tenere per sé; e dall altra con la serena convinzione che non è lui stesso che salva i popoli e le culture, che converte e persuade, ma che Lui, Gesù, è già presente e operante nella storia. Nelle parrocchie di Nguétchéwé, Mokolo-Mboua, Rhumzu e Mogodè i missionari fidei donum sono impegnati in prima linea nell annuncio del Vangelo. I primi missionari sono arrivati nel Nord del Cameroun dopo il La parrocchia più antica nella diocesi attuale di Maroua-Mokolo è stata fondata nel Una zona quindi dove l annuncio del Vangelo ha una storia recente e dove ci si confronta ancora con forme di spiritismo non indifferenti. Nel nostro recente viaggio abbiamo toccato con mano come questa dimensione missionaria sia entusiasmante e, nello stesso tempo non sempre facile. E bello l annuncio del Vangelo perché è il far sapere con le parole e con la vita che hai incontrato una Persona che ti ha riconciliato con te stesso, con gli altri, perfino con la morte; è sorprendente l annuncio del Vangelo perché non sai mai da principio fin dove ti porta: Lui è sempre nuovo e sempre oltre; è avventuroso l annuncio del Vangelo perché, se preso sul serio, richiede il dono della vita senza riserve; è difficile l annuncio del Vangelo perché domanda di cambiare gli schemi umani ed ecclesiali a cui siamo troppo abituati; è paziente l annuncio del Vangelo perché ha bisogno dei tempi del chicco di grano che cade in terra e muore e non dei tempi velocissimi del nostro mondo; è vero l annuncio del Vangelo perché ha in sé la dinamica dell amore, cioè la drammatica possibilità di essere accolto o di essere rifiutato. Nel volto e nei gesti, nella preghiera e nell opera dei nostri fidei donum abbiamo visto coniugato così il verbo annunciare. Grazie perché possiamo ripartire da qui per imparare la missione! GABRIELLA RONCORONI I NOSTRI MISSIONARI/2 DON FELICE CANTONI Nasce a Trepalle il 18 agosto Entra in seminario in prima media. Viene ordinato sacerdote il 23 settembre 1972.È vicario parrocchiale a Chiesa Valmalenco. Nel 1972 parte per la missione diocesana a Bimengué, nella diocesi di Sangmelima nel Sud del Cameroun. Quando la missione diocesana si trasferisce dal Sud al Nord del Cameroun, nella diocesi di Marouà-Mokolo, viene nominato parroco di Sir.Dal 1999 al 2008 è parroco a Tavernola. Nel gennaio 2009 torna in Cameroun nella diocesi di Maroua-Mokolo. Oggi è parroco della Paroisse N.D. du Rosaire de Nguétchéwé. Descrizione di alcuni particolari: fisico forgiato in montagna, nella Parrocchia che fu la più Don Felice e le suore di Nguétchéwé alta d Europa, oggi, con 24 Kilogrammi persi, si presenta tonico e asciutto. Occhi penetranti, capaci di cogliere l animo delle persone e di vedere al millimetro la precisione di un lavoro dei muratori. Tagliare le carni macellate, costruire col cemento armato, organizzare il catecumenato e le liturgie, smontare un motore, praticamente sa fare tutto, eccetto una cosa: non riesce a tradurre in lingua mafà il nome del suo paese di origine. Ha una lunga esperienza missionaria, è un ritornante, un riciclato. Ma non ripete nulla: missione è innanzitutto, per lui, capire dove è capitato, con chi ha a che fare, e insieme costruire. Ha le idee chiare, anche su di te se non le hai chiare anche tu. Ha un sorriso aperto, un saluto pronto, ma non svende nulla. Ha già lasciato le sue impronte in Africa, a Bimengué e a Sir. La terza grande missione ha tutto il sapore di una prima evangelizzazione. A volte dorme nei villaggi, sotto le capanne. E non è facile. La sua casa è ordinata, il suo abbigliamento pudico, la sua auto ammortizzata, le sue mani forti, il suo passo deciso. Se lo ascolti hai tanto da imparare, se lo aspetti è puntuale, (cioè non inculturato con l Africa), se lo vai a trovare lo fai felice. Di nome e di fatto! Grazie, don Felice! l Veduta dei picchi di Mogodé PER RIFLETTERE... Che cosa intendiamo quando pronunciamo la parola missione e quando pensiamo o progettiamo attività pastorali missionarie? Siamo convinti che l annuncio è il cuore della missione? Si parla molto oggi di primo annuncio e di nuova evangelizzazione. In quali realtà oggi, concretamente siamo chiamati ad annunciare con nuovo entusiasmo il Vangelo? DON ITALO 2 a Tappa (9-12 gennaio 2010) Per qualche giorno si viaggerà solo con gli zaini. Siamo liberi, senza valigie. È una mattinata di chiac- chiere tra missionari e delegazione. Loro la chiaman o riunion e, ma in realtà parlano e sgranocchiano noccioline e sesamo dolce. Mi sembrano d accordo su un punto: La comunicazione non passa. Ma quando lo dicono, ridono. Questa cosa mi manca: io sono il Marguià, il lucertolo che ridere non sa! Ci provo, muovo le ganasce, faccio un verso, straluccico gli occhi, sputo come loro, ma non riesco a ridere. Mondo animale! Finalmente si fanno i programmi. Si parte verso il territorio dei Mafà, in Nguétchéwé. La strada si inerpica sulla montagna fin verso un altopiano a circa 1000 metri di altitudine. Iniziano le capanne di fango e di paglia, i campi coltivati a miglio o a cotone, spuntano cipolle e bambini da tutte le parti. È festa in parrocchia: Benvenuti presso il vostro fratello, il nostro padre Felice è scritto su un grande cartello. Tutti danzano, come si fa da noi in Africa. I bambini circondano gli stranieri. Sì, sì, bambini, potete toccarli. Parola di Marguià, che vede un bianco e un salto fa! Quando scende la notte, tutto tace. Qui, per dormire, mi sceglierò un angolino all interno: se il missionario ha tagliato gli alberi per timore dei serpenti, meglio essere prudenti. Ehi, ragazzi, accendete le pile, guardate dove mettete i piedi, orecchi in su, e prudenza a muovervi di notte! La mattina, Messa in lingua mafa e in francese. Grande concelebrazione, presieduta da don Giuliano, le Géneral vicaire! Don Italo saluta: Il nome Felice in Italia significa Heureux. Da noi Felice era felice, qui è bien heureux (felicissimo). Il Villaggio di Sherif Moussari ci accoglie con uno schieramento di bambini del Coop Monde (voi in Italia avete l ACR). Mi faccio strada tra le donne vestite d un blu strisciato di rosso e le danze dei ragazzi. Mi godo le scenette dei combattenti e quelle comiche. Qui sono cristiani, devo comportarmi bene anch io, ma quando la scenetta offre la scelta tra una bibbia, il denaro e una ragazza, mi trovo in imbarazzo. Posso scegliere tra una mosca, una manciata di mais e una marguietta smilza? E fu sera e fu mattina. Sei classi di trenta bambini: ecco la scuola cattolica. Un maestro guadagna 50 euro al mese. Il saluto è ufficiale, ma Gabriella s inventa di cantare con un don una canzone: Se sei felice tu lo sai. I bambini battono le mani, imparano e si divertono. Questi stranieri cominciano a diventarmi simpatici. Anche don Stefano, che mi guarda di traverso. Forse le due sorelle, Silvia e Brunetta gli han parlato bene di me. Un saluto alle suore, uno al capo villaggio, uno ai protestanti, uno ai musulmani, uno al Villaggio di Kuyape, uno infine al missionario Don Felice, ascolta il Marguià: se sei batti le mani. Ah, ah ah sono il Marguià cha fa ah, ah, ma ridere non sa! D.I.M.

14 E Como 15 CRONACA DI P R O V I N C I A SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 27 FEBBRAIO 2010 ANZIANITÀ E STILI DI VITA IN PROVINCIA DI COMO Un popolo di 43enni La popolazione comasca cresce e invecchia. L affermazione, elementare nella sua banalità, trova ulteriore ed ennesima conferma nel documento di programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e sociosanitari predisposto dall Asl di Como per il Una fotografia dettagliata del nostro territorio, sia dal punto di vista sociale che sanitario. La Provincia di Como è segmentata in 162 comuni. Tra questi, solo sei superano i diecimila abitanti, mentre la grande maggioranza dei comuni (per l esattezza 107) sono compresi nella fascia con meno di abitanti (dati 2009), come visibile nella mappa seguente. La popolazione residente, al 31 ottobre 2009, risultata di unità, pari ad u- na densità di 455 abitanti per kmq. L età media è di 43 anni. In leggera prevalenza la componente femminile, che rappresenta il 51% dei residenti. UN POPOLO DI QUARANTENNI Come detto le statistiche ci rivelano una costante crescita del numero di abitanti negli ultimi anni (+ 1,15% nel periodo ). Incremento ascrivibile, per la quasi totalità, al fenomeno migratorio, per lo più di provenienza estera (nel 2002 il saldo migratorio con l estero segnava un + 26,67%, balzato a + 60% nel 2008). La realtà comasca ri- La popolazione comasca invecchia. Ma a mantenerci giovani sono gli stranieri. La conferma dei dati dal documento di programmazione dell Asl di Como sintesi a cura di MARCO GATTI flette un andamento tipico che caratterizza le moderne società industrializzate con un tendenziale calo di natalità e un progressivo invecchiamento della popolazione. Nello specifico la quota di ultrasessantacinquenni in provincia di Como, sul totale della popolazione, registra un aumento costante negli ultimi quattro anni, fino ad arrivare nel 2009 (ottobre) ad una percentuale di persone anziane vicina al 20% del totale (19,99). L andamento dell indice di invecchiamento, che rappresenta la percentuale di soggetti ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione, mostra una crescita più marcata nel periodo con una tendenza al livellamento negli ultimi quattro anni. Il fenomeno è determinato dal fatto che l aumento del numero assoluto di soggetti anziani viene controbilan- ciato dall incremento delle nascite e soprattutto dalla componente migratoria caratterizzata dalla presenza di soggetti più giovani. Osservando il territorio si nota come il rapporto tra ultra 65enni e minori di 15 anni (da cui si evince il cosiddetto indice di vecchiaia, indicatore che stima il grado di invecchiamento della popolazione) sia differente a seconda delle zone della Provincia. I Distretti di Como, Medio Alto Lario e Campione d Italia risultano caratterizzati da una popolazione più anziana della media Asl, mentre nei Distretti più a sud (Brianza e Sud Ovest) si concentrano le fasce più giovani. L area con l età media più alta è quella del Medio Alto Lario, con 44,78 anni, la più giovane è invece l area Sud Ovest (41,65). Proprio nei distretti più giovani (Brianza e Sud Ovest), gli indici di natalità (rapporto tra nati vivi e popolazione) e di fecondità (rapporto tra nati vivi e numero delle donne in età feconda) risultano più alti della media provinciale. Entrambi gli indicatori evidenziano la propensione a procreare proprio in PERCHÈ SI MUORE Nell Asl della Provincia di Como si registrano circa decessi/anno, con una lieve prevalenza relativa al sesso femminile. Complessivamente le principali cause di morte risultano essere le malattie del sistema circolatorio, che costituiscono il 37,33% del totale, seguite dai tumori (33,57%); con percentuali più basse si collocano le malattie dell apparato respiratorio (8,88%) e dell apparato digerente (4,07%). Se si analizzano i dati diversificando per sesso, si osserva che la principale causa di morte per i maschi è costituita dai tumori, responsabili del 39,22% del totale, seguiti dalle malattie del sistema circolatorio (33,29%), dalle malattie dell apparato respiratorio (8,70%) e dalle malattie dell apparato digerente (4,27%). Le malattie del sistema circolatorio rappresentano la prima causa di morte tra le donne (41,01%), seguite dai tumori (28,41%) e dalle malattie dell apparato respiratorio (9,05%). Traumatismi ed avvelenamenti sono maggiormente rappresentati nel sesso maschile: 67,48% contro il 32,52% delle donne. I disturbi psichici invece sono maggiormente rappresentati nel sesso femminile: 77,27% contro il 22,73% dei maschi. quanto caratterizzati da una popolazione mediamente più giovane. CRESCE LO STRANIERO In questa breve carrellata di numeri non può mancare un approfondimento dedicato alla popolazione straniera. La popolazione assistibile straniera nella Provincia di Como risulta essere cresciuta dal 3,49% nel 2004 (quando gli stranieri residenti risultavano ) al 6,27% nel 2008 (36.426). Soffermandosi sulle provenienze, la maggior parte giunge dall Europa (35%), seguita da Africa (31%), Asia (23%) e America (10%). Interessante la lettura anagrafica di questa fetta di popolazione. I dati ci confermano che la popolazione straniera presente sul territorio comasco è una popolazione prevalentemente giovane. Nel 2008 la quota dei soggetti stranieri ultrasessantacinquenni sul totale era di appena l 1,85%, a differenza della quota di ultrasessantacinquenni in Provincia di Como al netto degli stranieri che rappresenta il 21,09%. La fascia di età pediatrica (0-14 anni) è molto ben rappresentata nella popolazione straniera costituendo il 22,54%, a differenza della quota dei giovani a livello provinciale che risulta pari al 13,48%. Rispetto alla concentrazione per distretti, i valori più alti si riscontrano nel distretto di Como (8,58% la presenza nel 2008), mentre negli altri si è attorno al 5%. FUMO, ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO Stili di vita: tante abitudini da cambiare Sempre dal rapporto dell Asl si evincono informazioni interessanti sulle abitudini dei comaschi e sulla scelta di stili di vita più o meno salutari. IL FUMO Nell anno 2008 il Servizio Medicina dello sport dell Asl di Como ha condotto, nell ambito del progetto Terziario in movimento, un indagine sulle abitudini di vita di un campione di lavoratori del terziario: 190 dipendenti della Cassa Rurale e Artigiana di Cantù rappresentato da 85 femmine e 105 maschi di età compresa tra i 20 e i 64 anni con un età media di 40,7 e 582 dipendenti Asl con una fascia di età compresa tra i 20 e i 65 anni di età (350 femmine e 332 maschi) con un età media di 46,6. I risultati hanno messo in evidenza che circa il 13% dei bancari e il 18% dei dipendenti Asl dichiara di essere fumatore con una media giornaliera di 10 sigarette. Ogni anno, nella provincia di Como, il fumo è responsabile del 15% dei decessi causando in media 732 morti (420 per tumori, 158 per affezioni cardiocir-colatorie, 154 per patologie respiratorie). ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA La Lombardia presenta un tasso di obesità pari al 8,5% ed è la regione italiana con minore percentuale 29,8% di persone in sovrappeso. Attraverso l attivazione di specifici sistemi di sorve-glianza nutrizionale si è riscontrato che, in Provincia di Como, la percentuale cumulata di soggetti sovrappeso ed obesi è del 32,84% (33,26% nelle femmi-ne e 32,44 nei maschi). A livello distrettuale i dati variano dal 24,52% dei soggetti in sovrappeso ed o- besi dall area del distretto di Como, al 39,37 dell a-rea distrettuale Sud-Ovest. Nel complesso i dati rivelano che circa la metà dei bambini frequentanti la scuola primaria ha un alimentazione squilibrata. In genere i bambini che non consumano la colazio-ne hanno una maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità rispetto agli altri, lo stesso vale per quanti hanno la tendenza a mangiare guardando la televisione. Rispetto all attività fisica dall analisi dei dati è emerso che il 32% dei bambini non dedica un tempo suffi-ciente all attività fisica. Interessante è l associazione tra attività fisica insufficiente e aumento di peso dei bambini: nei normopeso l inattività fisica è presente nel 26.6% dei bambini, nei soprappeso è del 39,5%, negli obesi il 51.7% non pratica attività fisica in modo sufficiente. Fin qui i bambini. Soffermandosi sulla popolazione tra i 18 e i 70 anni risulta invece sottopeso lo 0,8% dei maschi e il 6% delle femmine; normopeso il 63,1% delle femmine e il 45,8% dei maschi; sovrappeso il 42,7% dei maschi e il 21,8% delle femmine; obeso il 10,7% dei maschi e il 9,1% delle femmine. La prevalenza di sovrappeso e obesità aumenta all aumentare dell età, poiché le persone in età avanzata svolgono meno attività fisica e si alimentano di più. Riguardo alla qualità dell alimentazione, il 27% ha un alimentazione quasi equilibrata, contro il 62% con un alimentazione squilibrata e l 11% decisamente errata. Calcolando le ore settimanali, che il campione statisticamente significativo di popolazione comasca dedica effettivamente all attività fisica, è risultato che il 61% ha un livello di attività insufficiente. Più nello specifico: i maschi nell arco della vita, variano in maniera sostanziale il tempo dedicato all attività fisica, privilegiandola fino ai 40 e dopo i 50 anni. Le femmine si mantengono su valori pressoché costanti, probabilmente a causa del lavoro domestico.

15 16 CRONACA Como FONDI DIMEZZATI AI CSV LOMBARDI La crisi colpisce il volontariato L a crisi entra con prepotenza, colpendo pesantemente anche il mondo dell associazionismo e del volontariato comasco. La vittima più illustre è il Centro Servizi per il Volontariato - Associazione del Volontariato Comasco. E con esso tutti i Csv lombardi. «La ben nota e diffusa crisi economica - spiega in merito Fiorenzo Gagliardi, presidente del Csv di Como - ha avuto ripercussioni anche sui fondi che annualmente vengono messi a disposizione da parte delle fondazioni bancarie (secondo la L. 266/91) per la gestione dei Csv e per le attività nei confronti del volontariato. La prevista riduzione è però andata oltre ogni possibile previsione e lo scenario che si prospetta richiede una sostanziale revisione del progetto e delle funzioni del nostro Csv provinciale». Un taglio netto ai cordoni della borsa che farà entrare nelle casse del Csv, per i prossimi tre anni ( ), circa il 50% in meno delle risorse incamerate rispetto agli anni (che corrispondevano a circa 600mila euro l anno). E si pensi che già nel 2009 le risorse avevano subito una riduzione del 25% rispetto all anno precedente. Questo quanto emerso Una riduzione di risorse importanti che obbligherà il Centro di Como ad una riduzione d organico e a rimodulare la propria attività. Ne parliamo con il presidente comasco Fiorenzo Gagliardi di MARCO GATTI agli inizi di questa settimana nell ambito di una riunione tenutasi a Milano con il Comitato di gestione per i fondi speciali per il volontariato, alla quale hanno preso parte di tutti i Csv lombardi. Un ammanco di circa 300mila euro l anno (euro più euro meno), per quanto riguarda il Csv di Como, che, com era prevedibile, ha mandato in crisi il bilancio e ha imposto una complessa rimodulazione delle attività svolte Ṡono circa 400, ad oggi, le realtà di volontariato presenti sul territorio della provincia di Como. Di queste circa una sessantina sono le socie del Csv. «La nostra missione - con- tinua Gagliardi - è da sempre rivolta alla totalità del mondo del volontariato comasco e si concretizza attraverso l erogazione di servizi di consulenza, promozione, formazione, informazione, documentazione. Questo taglio drastico di risorse ci impone l attuazione di una politica nuova che però salvaguardi la ricchezza e la professionalità di quanto realizzato fino ad oggi». Prima della crisi quante erano le forze in organico? «Le forze di cui disponevamo, con singoli contratti anche di una decina di ore settimanali, coprivano un totale equivalente a circa 6 tempi pieni e mezzo. Un monte ore che, vista la contrazione di risorse, non saremo più in grado di sostenere. Da qui, purtroppo, la necessità di ricorrere alla strada della cassa integrazione, che interesserà circa la metà del personale». Qual è la preoccupazione più grande per il Csv, in questo momento? «La nostra preoccupazione è duplice. Da un lato il mantenere lo standard di prestazioni che ci ha caratterizzato e qualificato a livello provinciale, ciò senza disperdere il capitale umano che abbiamo coltivato e contribuito ad arricchire nel corso degli I NUOVI ORARI Un primo cambiamento, il più visibile, è già effettivo per il Centro servizi per il Volontariato di Como. Gli orari non sono più gli stessi. Gli uffici di via Col di Lana sono oggi aperti dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 18, e il mercoledì dalle 9 alle 18. Il venerdì gli uffici resteranno chiusi. anni. Dall altra lo scrupolo e la responsabilità che ci sentiamo sulle spalle sono quelle di dover accompagnare i lavoratori che ci lasceranno, cercando di inserirli in maniera degna nell ambito del Terzo Settore. Strada non facile essendo anche questo un campo in cui la crisi si sta facendo sentire con evidenza». In che misura cambierà l attività del Csv nei prossimi anni? «Stiamo lavorando per garantire al massimo la qualità dei servizi svolti fino ad oggi, cercando di darne continuità. Il Csv in questi anni ha speso, come detto, molte energie sul fronte della consulenza, della formazione, della promozione del volontariato, della comunicazione attraverso una complessa serie di azioni che avevano il loro clou nella costruzione di coordinamenti delle associazioni di volontariato. Attraverso queste azioni abbiamo lavorato molto al fine di rendere questo territorio più coeso, cercando di dotarlo degli strumenti a- datti per affrontare e gestire al meglio le problematiche sociali più complesse. Difficile dire quale sarà l attività maggiormente penalizzata dalla forzata riduzione d organico. A risentirne sarà, di certo, la parte consulenziale (fiscale, legale, amministrativa, di progettazione), fino ad oggi esercitata con puntualità e che subirà dei rallentamenti. Riduzioni vi saranno anche sul numero di riviste pubblicate. Con ogni probabilità andranno rimodulati anche gli interventi programmati nelle scuole, pur cercando di non perdere i contatti avviati e di non far mancare la nostra presenza». E il domani? Che futuro si delinea per il Csv? «Per quanto mi riguarda io cerco sempre di essere positivo. Dovremo costruire un modello di Csv che sarà di certo diverso rispetto agli anni precedenti. Lo sforzo si tradurrà nel garantire ugualmente una elevata qualità nei servizi svolti. Dovremo inoltre curare con maggiore forza l attivazione, sul territorio, di alleanze con gli enti locali (Amministrazione provinciale, Comuni, banche locali...), per attingere ad ulteriori finanziamenti che potrebbero darci maggiore respiro. Una ricerca il cui significato non va ricondotto ad una semplice richiesta di aiuti economici, ma come l occasione che ci permetterà di consolidare la nostra presenza sul territorio». SABATO 27 FEBBRAIO CONVEGNO A VILLA GALLIA Come contrastare lo stalking L o stalking. Come contrastare insieme molestie e persecuzioni con tro le donne. Con questo titolo Villa Gallia ospita, sabato 27 febbraio, dalle 9 alle 13, un convegno di grande interesse che mette a fuoco una delle piaghe del nostro tempo. A promuoverlo il Soroptimist International Club di Como e gli assessorati alle Pari opportunità di Comune e Provincia di Como. Perché questo convegno? Il Soroptimist International Club di Como - si legge nella brochure informativa dell evento - ha tra i suoi obiettivi quello della promozione del potenziale femminile e della lotta contro la violenza sulle donne, un problema sociale di scottante attualità. Anche gli atti persecutori reiterati, definiti stalking, sono un fenomeno grave e preoccupante, tanto che da un anno vengono considerati reato, punibile con la re- L appuntamento è aperto a tutti e si svolgerà dalle ore 9 alle 13 clusione fino a 4 anni. Il Soroptimist International Club di Como, insieme agli assessorati alle Pari Opportunità del Comune e della Provincia di Como intende richiamare l attenzione dell intera comunità comasca su questo odioso atto di violenza, per fare il punto su cosa è cambiato da quando lo stalking è divenuto reato e, soprattutto, per far conoscere alle vittime gli strumenti di aiuto che la legge e le istituzioni possono loro garantire. La violenza contro le donne può e deve essere contrastata insieme. Il convegno avrà inizio alle ore 9 con l accoglienza e la registrazione dei partecipanti. La partecipazione è gratuita. COS È LO STALKING Molestie o minacce ripetute nel tempo, tali da suscitare in una persona un perdurante e grave stato di ansia o di paura o da ingenerare un fondato timore per l incolumità propria o di un congiunto oppure costringere a modificare le proprie scelte e abitudini di vita. Questa è la definizione del reato di Atti persecutori comunemente definito stalking contenuta nell art. 612 bis del Codice Penale introdotto agli inizi del La legge 23/4/2009 n. 38 prevede per l autore del reato una reclusione da sei mesi a quattro anni salvo che i fatti debbano essere inquadrati in un più grave reato, con aggravanti in casi particolari. La persona offesa può: 1) esporre i fatti all autorità di pubblica sicurezza chiedendo al questore di ammonire l autore della condotta lesiva. L ammonimento, dopo le indagini che provino la sussistenza del reato, sarà orale; 2) presentare querela e quindi dare avvio al giudizio penale. La legge prevede misure a sostegno delle vittime: le Forze dell Ordine, i Presidi sanitari e le Istituzioni pubbliche devono fornire tutte le informazioni sui centri antiviolenza presenti sul territorio e provvedono, a richiesta, a mettere in contatto la vittima con questi centri. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per le Pari Opportunità - è istituito il numero verde 1522 sempre attivo per fornire un servizio di prima assistenza giuridica e psicologica. A Como l Associazione Telefono Donna offre aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza, garantendo l anonimato e l assistenza legale e psicologica. La linea telefonica di informazione e ascolto, che risponde allo , è attiva lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15 alle 18; martedì, giovedì e sabato dalle ore 9 alle 12.

16 CRONACA Como 17 LE LINEE DEL NUOVO DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO URBANISTICO CITTADINO Due centri per una città Le principali aree strategiche inserite nel documento di inquadramento urbanistico della città Il testo definisce gli obiettivi generali e gli indirizzi dell azione amministrativa, avviando di fatto l iter di riforma urbanistica della città. Tra le novità di interesse il destino dell area di Camerlata, che andrà assumendo un ruolo centrale, insieme alla Convalle. Molte le aree strategiche sulle quali si ridisegnerà il capoluogo L a città di Como si appresta a cambiare volto. La nascita di un nuovo centro, nel l area di Camerlata, la definitiva sistemazione di aree di interesse strategico, il rilancio di realtà abitative a canone agevolato. C è questo ed altro nel nuovo documento di inquadramento urbanistico del Comune di Como. Documento che definisce gli obiettivi generali e gli indirizzi dell azione amministrativa, avviando di fatto l iter di riforma urbanistica della città, che avrà il suo culmine con l approvazione del Piano di Gestione del Territorio (Pgt) entro il 31 marzo del prossimo anno. La scorsa settimana la Giunta Comunale ha dato il via libera al documento di inquadramento recante gli obiettivi generali e gli indirizzi dell azione amministrativa comunale nell ambito della programmazione integrata di intervento. Di cosa si tratta? I Comuni promuovono la formazione di programmi integrati di intervento allo scopo di riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale del proprio territorio. Il documento che, ora, dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale, contiene importanti indicazioni rispetto al nuovo assetto urbanistico che assumerà il capoluogo in futuro. Alle aree strategiche già individuate nell ex Opp (in funzione del Campus universitario) ed ex Ticosa si è deciso di inserire anche l area ex Trevitex di Camerlata (rispetto alla quale il sindaco ha assicurato non vi saranno nuove volumetrie. Tra un anno circa la possibile riapertura del centro commerciale), l ex Seminario maggiore (zona via Battisti - via Sirtori), l ex tinto stamperia Lombarda (via Napoleona), l area dell ospedale S. Anna oltre che porre l accento sulla cosiddetta questione dell housing sociale. Questi sono i nodi sui quali si concentrerà, in termini di risanamento, recupero e rilancio del territorio, l azione urbanistica dei prossimi anni. «Oltre alle aree indicate - spiega il sindaco di Como Stefano Bruni, in virtù della sua delega all Urbanistica abbiamo individuato anche l area ex Albarelli e il tratto della tangenziale che dalla stazione va alla Ticosa siti rispetto ai quali il Pgt dovrà impegnarsi nel definire una pianificazione puntuale. Dalla scelta delle aree strategiche si evince, con sufficiente chiarezza, la scelta di questa Amministrazione di superare il concetto di unica centralità che, negli anni, l ha caratterizzata. Attraverso il recupero e la riqualificazione delle aree indicate la realtà di Camerlata andrà assumendo questa nuova centralità, che non si sostituirà a quella della Convalle, ma andrà ad integrarsi con essa. Due centri nell ottica di uno sviluppo più armonico e coerente del territorio, in perfetta comunicazione tra loro. Attraverso que- sto documento di inquadramento noi annunciamo e anticipiamo i contenuti di quello che sarà il futuro Pgt». «Questo documento - la conferma dell ing. Roberto Laria, dirigente del settore Urbanistica - non rappresenta un operazione fine a se stessa, ma offre un idea chiara di quelli che dovranno essere i contenuti del futuro Piano di Gestione del Territorio, che, sia ben chiaro, non è un Piano regolatore SOGGIORNI ESTIVI CON IL CIF camuffato, ma una visione diversa e nuova della città. La visione prospettica che si delinea è quella di allargare la città storica con altre porzioni di città che con essa interagiscano, ampliando, in un certo qual modo, il respiro della cinta muraria che chiude il centro. Dare una nuova centralità al capoluogo significa, inoltre, offrire armonia e coerenza ad un area, quella di Camerlata, di grande insediamento urbano. Significa valorizzare al meglio la basilica cristiana di S. Carpoforo, S. Brigida, il mercato, la citta-della della salute che sorgerà negli spazi lasciati dall ospedale S. Anna. Un disegno immaginifico che si cercherà di tradurre nel Pgt». Un impegno non solo urbanistico, ma anche sociale. Da qui la scelta di aprire spazi anche su questo fronte: «La scelta di inserire il tema dell housing sociale tra i comparti Anche quest anno il C.I.F. (Centro Italiano Femminile) di Como organizza un soggiorno estivo al mare per bambini dai 6 ai 13 anni a Lignano Sabbiadoro Udine, dal 17 al 30 luglio. Obiettivo del C.I.F. è quello di proporre una vacanza in cui le cure per il benessere fisico si accompagnano a momenti educativi di vita comunitaria. La Casa Vacanza di Lignano Sabbiadoro circondata da un grande parco e dotata di spiaggia privata, mette a disposizione dei bambini un ottima assistenza dal punto di vista sanitario ed educativo, in una splendida località sul mare. Direzione e assistenti sono di sicura serietà; animatori conducono il soggiorno con molteplici attività ludiche e creative che interessano i ragazzi. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente al Centro Italiano Femminile in via Rodari 1 a Como; tel. e fax (Orari d ufficio: il lunedì dalle ore alle ore e dalle ore alle 17.30, il mercoledì e venerdì dalle ore alle ore 12.30). di interesse strategico e di edilizia residenziale pubblica - spiega Stefano Bruni - ha lo scopo di rispondere ad un bisogno abitativo fortemente espresso dalle famiglie meno abbienti. L intenzione, è ovvio, non è quella di creare dei ghetti, quanto di favorire la realizzazione o ristrutturazione di spazi abitativi a canone agevolato, che si integrino con realtà abitative a prezzi di mercato e spazi commerciali. Potranno pertanto essere presentati piani integrati di intervento coerenti con questa strategia. Verranno dunque esaminate proposte di Piani integrati d intervento che contengano rilevante presenza di edilizia residenziale pubblica, purché siano garantite tre condizioni: multifunzionalità dell intervento che deve pertanto prevedere pluralità di destinazioni e funzioni; integrazione nel tessuto urbano consolidato; elevata qualità architettonica e tecnica».

17 18 CRONACA Como LA SPERIMENTAZIONE DI UN NUOVO SOFTWARE Tempi d attesa novità al S. Anna Quasi azzerati per gli utenti fragili, mentre per gli altri la riduzione è stata di circa 6 minuti a persona di MICHELE LUPPI Diminuiscono i tempi di attesa per la prenotazione e il pagamento di esami e visite all Ospedale S. Anna. Una buona prassi resa possibile da un nuovo sistema di selezione che avrà benefici in particolare per le categorie fragili. Nei primi tre mesi di utilizzo, anziani, portatori di handicap, donne in maternità o mamme con bambini piccoli hanno visto quasi azzerati i tempi di attesa mentre per gli altri utenti la diminuzione dei tempi si è attestata mediamente in 6 minuti in meno a persona. L unica novità visibile, entrando nella sala prenotazioni del presidio di via Napoleona, è la colonnina che emette i biglietti, il cosiddetto numerino, ma la vera innovazione sta nel programma installato nei computer degli sportelli. Un sistema che permette di dare la precedenza immediata alle categorie più fragili e che organizza il servizio in modo da rendere più rapido l accesso, riducendo i tempi morti. Il sistema realizzato dalla società Artex Srl e costato poco meno di 20mila euro, è stato presentato la scorsa settimana dal direttore dell Azienda Ospedaliera, Andrea Mentasti. Presente anche il professore del Politecnico di Milano, Mariano Corso, responsabile di un centro di ricerca dell ateneo milanese che si occupa di innovazioni in campo sanitario e da tempo collabo- ratore della direzione dell ospedale comasco. In questi anni - ha spiegato Mentasti - abbiamo notato quanto sia il tempo che i nostri pazienti perdono per le prenotazioni. Abbiamo allora cercato di capire come fosse possibile ridurre le attese. Da qui la scelta da un lato di installare questo nuovo sistema e dall altro di assumere altre due operatrici così da potenziare il servizio agli sportelli. A distanza di tre mesi abbiamo riscontrato una diminuzione dei tempi di attesa del 25%. Secondo i dati raccolti, a tre mesi dall installazione degli apparecchi, il tempo medio di attesa per ogni paziente è di 16 minuti. Un dato, calcolato sui circa 67 mila pazienti serviti in questi tre mesi, che chiaramente tiene conto dei momenti di massima affluenza in cui le attese diventano più lunghe, arrivando anche oltre i trenta minuti (nel 2% dei casi), ma anche dei momenti con minor afflusso in cui l accesso agli sportelli è quasi immediato. Per le categorie fragili i tempi di attesa sono, invece, ridotti a 4 minuti. Risultati che hanno spinto ad installare il sistema anche negli ambulatori dell Asl di via Pessina. Queste apparecchiature - ha concluso il direttore generale, Andrea Mentasti - verranno successivamente spostate nel nuovo ospedale che diventerà, insieme al presidio di via Napoleona, dove rimarrà parte degli ambulatori, uno dei due poli principali sul territorio per visite ed esami. I CONTROLLI EFFETTUATI Edilizia privata: stop alle trasgressioni Edilizia privata, stop ad abusi e trasgressioni. Sta riscuotendo risultati positivi la campagna di controllo avviata dall attuale Amministrazione comunale per evitare abusi e trasgressioni. «La nostra attenzione è alta - dichiara Maurizio Faverio, assessore comunale all edilizia privata -. Il messaggio che desideriamo lanciare alla cittadinanza è forte: nessuno pensi di fare i propri comodi a cuor leggero. Vi sono regole chiare e occorre rispettarle». «La scelta dell Amministrazione - gli fa eco l ing. Laria - è stata quella di potenziare l organico dell Ufficio Infrazioni Edilizie, oggi forte della presenza di tre vigili che si preoccupano di effettuare i sopralluoghi nei cantieri». A riprova del crescente impegno ispettivo dell Amministrazione i dati forniti dallo stesso assessore Faverio. I sopralluoghi effettuati dalla Polizia Locale per avvio di attività sono passati da 45 nel 2008 a 73 nel 2009 (+ 62,22%), i procedimenti sanzionatori avviati sono passati da 36 del 2008 a 53 del 2009 (+ 47,20%). Più che raddoppiate le ordinanze emesse (sanzioni, pene pecuniarie, demolizione, sospensione dei lavori etc.), passate dal 23 del 2008 a 48 del 2009 (+ 108,69%). «Compito del settore è verificare che, in tema di edilizia privata, tutto sia conforme alle regole e attivare i necessari provvedimenti sanzionatori». Su dieci azioni ispettive effettuate, per sette sono scattati provvedimenti sanzionatori. Questo dato la dice lunga sulla regolarità con la quale si muove in città il settore dell edilizia privata, anche se va considerato il fatto che le azioni dell Ufficio Infrazioni Edilizie non sono effettuate a campione, ma su precisa segnalazione (da parte di privati, consiglieri comunali o altro). In buona sostanza si colpisce quasi sempre a colpo sicuro, anche se la politica dell Ufficio per il futuro vorrebbe essere quella di rendere più sistematici i controlli a campione, così da scoraggiare il diffondersi di eventuali abusi. Rispetto alle infrazioni commesse «non si tratta di abusi eclatanti - spiega l ing. Laria -, ma di operazioni che spesso trascurano il contesto in cui sono inserite e non contribuiscono certo alla bellezza della città. Va detto, a qualifica dell operato dell Ufficio, che, ad oggi, in tutti i ricorsi al Tar in cui siamo stati coinvolti per questioni di edilizia privata questa Amministrazione è sempre risultata vincente». Per la consueta serata di aggiornamento mensile, la Società Ortofloricola Comense propone per lunedì 1 marzo, alle ore 21.00, l incontro Insetti esotici e tutela ambientale, a cura del prof. Mario Colombo, entomologo e assessore alla cultura della Provincia di Como, autore di una recente pubblicazione su questo tema molto attuale. Le specie introdotte, dette anche esotiche o aliene, sono nel mondo e parzialmente in Italia tra i fattori maggiormente implicati nell estinzione di molte specie. Si definiscono specie native quelle che si trovano naturalmente in una determinata regione geografica; sono considerate specie introdotte, non indigene, alloctone, esotiche o aliene quelle intenzionalmente o accidentalmente trasportate dall uomo al di fuori del loro areale biogeografico. Una specie introdotta diventa invasiva quando, superato con successo il periodo di acclimatazione, mostra capacità di espansione nel nuovo ambiente e provoca danni ecologici ed economici. Una delle principali cause di perdita della biodiversità è proprio rappresentata dall introduzione, al seguito dell uomo, di un crescente numero di specie al di fuori del loro areale originario. Non tutte le specie introdotte sono dannose: al contrario molte di esse sono di grande utilità, come ad esempio numerose piante che costituiscono oggi la base alimentare di gran parte della popolazione mondiale. I principali fattori alla base alle introduzioni, per quanto intenzionali o accidentali, sono riconducibili al turismo e al commercio internazionale, legati a una serie di attività produttive quali ad esempio l agricoltura e l allevamento a scopo alimentare e industriale, ma anche al collezionismo e al mercato degli animali da compagnia. Le implicazioni ecologiche delle invasioni sono di primaria importanza e coinvolgono l intera biosfera, dagli habitat acquatici alle terre emerse. Il tema delle specie aliene è stato affrontato solo di recente in Italia, che sta attivando gruppi di ricerca. L incontro si terrà presso la sede dell Associazione in via Ferabosco 11 a Sagnino. L ingresso è libero. Per informazioni: Società Ortofloricola Comense, tel oppure ; info@ortofloricola.it; sito internet: INSETTI ESOTICI E TUTELA AMBIENTALE IL 1 MARZO CON L ORTOFLORICOLA COMENSE

18 L OPERA DON GUANELLA E LO STILE MISSIONARIO Una casa di lamiera in Congo CRONACA Como 19 Una lettera di fratel Mauro Cecchinato da Kinshasa, dove oggi presta il suo servizio ai più poveri, ci conduce ad una realtà di miseria e fatica. La richiesta di aiuto per sostenere un progetto a favore dei più giovani, vittime di umiliazioni e violenze di SILVIA FASANA Una richiesta dal Congo, per aiutare i ragazzi in difficoltà assistiti dai missionari dell Opera don Guanella. fratel Mauro Cecchinato, della Congregazione dei Servi della Carità, è un volto molto conosciuto in città e in Provincia per essere stato per anni direttore delle attività della Casa Divina Provvidenza di Como. Seguendo un suo grande sogno, alla fine del 2008 ha chiesto di essere inviato nelle missioni africane, per portare, come invitava don Guanella «Pane e Signore» anche ai più poveri di quel continente. Oggi fratel Mauro è a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, alle prese con una realtà spesso drammatica che coinvolge soprattutto i bambini. Scrive fratel Mauro: Tutti conosciamo la realtà degli enfants sorciers, i bambini stregoni. Hanno dai due ai dodici anni, sono i piccoli dannati del Congo: accusati dai familiari di esercitare poteri occulti, sono costretti a subire umiliazioni e violenze. La loro colpa? Trovarsi vicini alle disgrazie di tutti i giorni: questo basta per essere buttati sulla strada e vivere ogni giorno nel terrore di rischiare di essere picchiati o bruciati vivi. Un incubo che affligge oltre trenta-mila minori nella sola capitale Kinshasa. Per offrire una concreta speranza a questi ragazzi e portare un po di sollievo in un mare di bisogno, l Opera don Guanella è presente nella Repubblica Democratica del Congo fin dall ottobre del 1994, con diverse strutture (vedi riquadro). Continua fratel Mauro: Stiamo portando avanti un progetto dal titolo Decido il mio futuro, per offrire ai ragazzi del nostro centro di Esengo la possibilità di raggiungere una certa autonomia. Il primo passo è quello di mettere in condizione questi ragazzi di imparare un mestiere, grazie ai corsi di formazione professionale del nostro Centro di Limete e di altre scuole vicine. Il secondo passo è di offrire loro una casa: una casa di lamiera e legno, una semplice casa di 3 metri per 5, dove poter iniziare una vita in autonomia. Per far questo occorre acquistare i materiali, legno e lamiere, chiodi e viti, porte e piccole finestre, il cemento per fare il pavimento e del materiale per isolare la lamiera ed evitare così che la casa diventi un forno. Buona parte delle costruzioni che si trovano nei quartieri sono fatte di questi materiali o di materiali di recupero, cartone, pezzi di plastica. Si è pensato inoltre a un piccolo arredo: un letto, un materasso, un tavolino, un armadio che servirà per i vestiti, la dispensa per gli alimenti, un braciere per fare da mangiare, un catino per lavarsi e per lavare gli abiti, due piatti, bicchieri, forchette, l indispensabile per poter iniziare. Una casa in lamiera - spiega fratel Mauro - per noi è già una grande realizzazione. È il segno che la vita dei nostri ragazzi può continuare a sperare. Vuole essere un invito a sostenere le decisioni importanti che alcuni ragazzi di strada stanno prendendo. È il modo per dare vita e significato ai loro sogni, è il modo per farli diventare ciò che desiderano. Ogni realizzazione prevede il costo totale di 900 euro (650 euro per la costruzione e 250 euro per il mobilio). Se qualcuno volesse contribuire alla realizzazione di questo progetto, può prendere contatti con il Centro Missionario Guanelliano di Como (don Adriano Folonaro, Silvio Verga), tel ; folo naro.adriano@guanelliani.it; silvio.verga@guanelliani.it. I CENTRI GUANELLIANI IN CONGO Comunità formativa Comunità Sante famille de Nazareth, una casa di formazione (Seminario teologico e postulandato) per preparare guanelliani congolesi nel vivere e testimoniare il carisma di don Luigi Guanella nella loro terra. Comunità educative residenziali, forniscono ai ragazzi stabile ospitalità, vitto, percorsi educativi, l attenzione alla dimensione spirituale, cure mediche, con la finalità di aiutarli a crescere e attraverso un percorso d inchiesta reinserirli nel proprio nucleo familiare o parentale (se possibile) o nella società attraverso un progetto d autonomia. Foyer Maman Africa - Elikia (Casa della Speranza), accoglie 20 bambini di strada (6-12 anni) con bisogni di prima necessità. Foyer Ndako ya Esengo (Casa della gioia), accoglie 25 adolescenti di strada (13-18 anni) con bisogni primari e difficoltà di integrazione. Foyer Ndako ya Boboto (Casa della pace), accoglie 15 ragazze (6-18 anni) di strada con bisogni primari e difficoltà di integrazione. Centro di accoglienza diurno Foyer Le Point d eau (Punto d acqua), accoglie circa 180 ragazzi di strada durante la giornata, offrendo loro il tempo per essere ascoltati, un pasto, vestiti, cure mediche, la cura dell igiene personale, la possibilità di lavare i propri vestiti, di seguire un corso di alfabetizzazione. Durante la notte il centro accoglie circa 100 bambini/ragazzi/e offrendo sicurezza e protezione. Servizi sanitari L Equipe Mobile è un servizio notturno che ha come obiettivo la prevenzione e la cura sanitaria. Un équipe di educatori e sanitari raggiunge i ragazzi di strada direttamente nei quartieri dove vivono, offrendo loro ascolto e primo soccorso specialmente a quelli feriti e violentati e alle ragazze madri e ai loro bebè. Dispensario: svolge attività medico-infermieristica ai ragazzi di strada e alle persone povere del quartiere. Comunità agricola residenziale e scuola Citè Guanella (Città Guanella), situata sul Plateau de Bateké, nei pressi del villaggio di Talangai Mpongwene (a 120 km circa dalla capitale Kinshasa), accoglie una ventina di giovani per l apprendistato in campo agricolo e zootecnico, anche per favorire l autofinanziamento delle attività degli altri centri. Nel gruppo attualmente sono presenti 6 ragazzi disabili psichici. Scuola primaria: per favorire un normale percorso scolastico è presente una scuola primaria per 220 bambini. La scuola nel pomeriggio svolge corsi di alfabetizzazione per gli adulti. L Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Como (U.I.C.I.) invita a partecipare ad una esperienza di aperitivo con buffet freddo immersi nella completa oscurità, alla riscoperta dei 4 sensi dimenticati. L appuntamento è per venerdì 19 marzo alle ore presso l Istituto Opera Don Guanella di Como via Tommaso Grossi n. 18, ampio parcheggio interno. I posti disponibili sono 60, la prenotazione è obbligatoria. Per prenotazioni chiamare: U.I.C.I. Como, via Raschi n. 6 tel , oppure Istituto Opera Don Guanella Como, tel Aperitivo con buffet freddo al don Guanella per l Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Como

19 20 Scuola Como CRONACA LE SCUOLE CATTOLICHE DELLA DIOCESI/5 L Istituto Matilde di Canossa Un attività educativa presente sul territorio cittadino da oltre 150 anni L Istituto scolastico Matilde di Canossa è un plesso scolastico ubicato nel centro storico della città di Como. L opera educativa è attiva a Como dall autunno del 1851, per iniziativa del Vescovo Carlo Romanò. Nei decenni successivi l opera si sviluppa accogliendo alunne del territorio lariano e dell intera provincia di Como, privilegiando le istituzioni scolastiche di carattere socio-psico-pedagogico. Sin dalla sua fondazione, l Istituto, legalmente riconosciuto nel 1937 con il nome di Matilde di Canossa, precorre i tempi e anticipa le esigenze della società, fornendo un servizio scolastico completo e all avanguardia. Vari sono, infatti, i progetti sperimentali avviati nel corso degli anni e, alla formazione prevalentemente pedagogica, si è affiancata quella scientifica, che ha consentito una maggiore apertura anche ad un target maschile. L Istituto Matilde di Canossa è Ente di Formazione attivato e gestito dall Ente Famiglia Canossiana della Congregazione Religiosa delle Figlie della Carità Canossiane. L Istituto inoltre si avvale di una struttura di indirizzo e di coordinamento, l ENAC (Ente Nazionale Canossiano), emanazione della Congregazione delle Suore Canossiane, non ha scopo di lucro ed ha come finalità istituzionali la promozione morale, cristiana e sociale delle persone mediante proposte di orientamento, di istruzione, di formazione e aggiornamento professionale. L ENAC è riconosciuto dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ed accreditato dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. LA MISSION ED IL MIGLIORAMENTO CONTINUO La nostra è una scuola cattolica: si caratterizza per l ispirazione cristiana, intesa come sviluppo delle potenzialità, promozione dei valori umani, vita di relazione ed apertura al sociale. La Mission dell Istituto trova la sua ragion d essere nel dono carismatico di Maddalena di Canossa, la quale invita ad andare oltre i bisogni primari, per educare e formare la persona nel cammino di crescita fin dai primi anni di vita. Dall educazione dipende ordinariamente la condotta di tutta la vita : la frase di S. Maddalena di Canossa rappresenta lo scopo per cui ella decise di fondare a Verona nel 1808 l Istituto delle Figlie della Carità Canossiane. Maddalena di Canossa dedicò la propria vita all educazione delle fanciulle, in particolare di quelle provenienti dalle fasce più umili; negli anni seguenti la Fondatrice estese l opera anche in molte altre città italiane, fra cui Como, dove le Madri sono presenti dal 1851 occupandosi dell educazione e dell istruzione dei bambini e dei giovani. Scopo della scuola è prioritariamente l educazione, accanto alla formazione della persona, dalla quale dipende la sua riuscita, il suo equilibrio, il contributo LA FONDATRICE SANTA MADDALENA DI CANOSSA Maddalena nasce a Verona il 1 marzo 1774, dalla nobile famiglia dei Canossa. Sensibile ai bisogni dei poveri della città e guidata da una profonda ricerca religiosa, trova con fatica, tramite molte esperienze e tentativi, il suo carisma nella Chiesa: sceglierà di viver con radicalità evangelica per Dio solo non secondo la forma monastica, ma nella dedizione e servizio dei poveri. Lascia definitivamente il palazzo Canossa ed inizia la sua opera con alcune compagne, raccogliendo ed educando le bambine del quartiere degradato di S. Zeno, l 8 maggio Successivamente, l Istituto delle Figlie della Carità si estende a Venezia, Milano, Bergamo, Trento, mentre Maddalena moltiplica i contatti con le autorità religiose e civili per sostenere proprie ed altrui iniziative caritative. Il 23 maggio 1831, con l aiuto di un sacerdote veneziano e di due laici bergamaschi, dà inizio alla congregazione dei Figli della Carità. Coinvolge nel suo ampio piano apostolico innumerevoli laici, rendendoli corresponsabili nel promuovere la carità. Muore a Verona il 10 aprile Viene proclamata beata da Pio XI l 8 dicembre 1941 e canonizzata da Giovanni Paolo II il 2 Ottobre Mossa da un intensa esperienza dell amore di Dio che lei contempla in Gesù sulla croce, si sente spinta a condividere la stessa passione di Gesù per i piccoli ed i poveri, perché possano accedere ai beni della cultura, della fede e non si sentano abbandonati nella malattia, nella fragilità. Per questo dà vita ad opere ed iniziative di educazione, evangelizzazione, assistenza spirituale ai malati abbandonati, suscitando la collaborazione dei laici di ogni classe sociale. Il suo desiderio è che tutti conoscano ed amino Gesù. Per questo è disposta ad andare fino ai confini della terra. La Famiglia Canossiana comprende, oltre alle Figlie della Carità, anche i Figli della Carità, le Missionarie Secolari di S. Maddalena di Canossa ed i Laici canossiani. L opera canossiana nel Mondo è presente in Europa, Asia, Africa, America e Oceania. La Casa Generalizia delle Figlie della Carità Canossiane ha sede a Roma, in Via della Stazione di Ottavia 70 a Roma. che essa può dare alla famiglia ed alla società. Attraverso l educazione, la progettualità e la cultura, la scuola canossiana cerca di aiutare gli alunni a trovare risposte alle grandi domande di senso della vita, lungo percorsi diversi, poiché differenti sono le sensibilità e le esigenze degli alunni stessi e le tappe di crescita culturale e personale. L Istituto persegue il miglioramento continuo allo scopo di incrementare il cammino formativo degli alunni, che si esprime attraverso la: formazione, intesa come sviluppo delle capacità cognitive, relazionali e sociali della persona progettazione, intesa come capacità di pianificare e realizzare strategie che interpretino il cambiamento e l innovazione. In concreto, gli obiettivi perseguiti dall Istituto sono: Istruire: favorire l assimilazione e la rielaborazione del sapere, educando ad una coscienza critica e responsabile Formare: promuovere la crescita della persona, valorizzandone la dignità e le doti personali; generare percorsi formativi orientati al significato dell essere persona Abilitare: attivare capacità di sviluppo personale; offrire strumenti culturali per l orientamento nella società civile e strumenti professionali per l inserimento nel mondo del lavoro Di fondamentale importanza, se non addirittura nodale, è la relazione che si intreccia con tutti i protagonisti del servizio, attraverso la trasparenza comunicativa. Ecco perché il nostro Istituto, fedele alla sua mission educativa, pone al centro dei suoi servizi la persona nella sua pluridimensionalità relazionale. Inoltre, l Istituto pone particolare attenzione ai rapporti con le famiglie. L OFFERTA FORMATIVA Le tipologie scolastiche presenti attualmente nel plesso sono: Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo Grado, Scuola Secondaria di Secondo Grado, articolata in Liceo Scientifico Liceo delle Scienze Umane (oggi Liceo Socio Psico Pedagogico) attualmente per un totale di 825 allievi. Per l anno scolastico 2010/2011 è prevista l attivazione di un corso triennale di Istruzione e formazione professionale per Operatore dei Servizi di Impresa La frequenza ai corsi potrà essere sostenuta dal finanziamento della Regione Lombardia (Sistema Dote). Le iscrizioni sono aperte fino al 26 marzo. Tutte le tipologie scolastiche presenti nell Istituto hanno ottenuto la parità nell anno Il plesso M. di Canossa è in possesso della Certificazione di Qualità ISO 9001:2000 dal 2001; ed è imminente l adeguamento alla Norma ISO 9001:2008. L Istituto è associato ad AICQ Centro Nord. Dall anno 2003 l Istituto è accreditato da AICA come Test Center per il conseguimento delle Certificazioni Informatiche Europee (ECDL e E - Citizen), accessibile anche a candidati esterni. Dall anno 2008 l Istituto è sede d esame Trinity per il conseguimento della certificazione linguistica. Informazioni e contatti Istituto Matilde di Canossa Scuola Paritaria Via Balestra, Como Tel Fax cancomo@fdcc.org

20 22 CRONACA Como&territorio IL PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE COMASCA PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Haiti: Como fa scuola di emergenza Haiti: nei giorni scorsi è scesa in campo anche l Associazione Comasca per la Cooperazione internazionale per sostenere la località martoriata dal terremoto. Attraverso un azione coordinata tra diversi attori impegnati nel campo della Cooperazione l Associazione si prefigge di promuovere concrete iniziative di sostegno a favore della popolazione colpita dal sisma. Iniziative che contribuiscano ad un fattivo processo di rinascita e di ricostruzione del territorio. Concretamente l obiettivo sarà quello di realizzare un percorso di aiuto, in special modo nel settore dei servizi sanitari d emergenza, per contribuire alla riorganizzazione dei servizi locali. L Associazione Comasca per la Cooperazione Internazionale porterà Si cercherà di promuovere iniziative mirate di formazione, supporto logistico e supporto di idee e di metodo per la realizzazione di sistemi di emergenza ordinari e straordinari avanti questo obiettivo sulla scorta della positiva esperienza maturata dall Azienda Ospedaliera Sant Anna attraverso il servizio 118, che ha già collaborato con il Programma delle Nazioni U- nite per lo Sviluppo in Sri Lanka per la riabilitazione dei servizi sanitari di emergenza dopo lo tsuna- mi. L iniziativa di Haiti - spiega Mario Landriscina, responsabile del Servizio 118 di Como - si colloca in una già sperimentata azione che l Associazione ha svolto e svolge, d intesa con le Nazioni Unite, in Paesi del Sud del mondo. Il 118, come Azienda Ospedaliera S. Anna, ha già avuto modo di portare il suo contributo a questo tipo di progetti. Due le fasi che, solitamente, accompagnano queste operazioni: la prima è di carattere preparatorio, sul fronte diplomatico. La seconda, invece, è condotta direttamente sul campo, accanto agli operatori, per offrire la nostra esperienza. Il fine ultimo di questo percorso vuole essere quello di mettere i colleghi, che gestiscono, in queste aree, il sistema di emergenza territoriale e ospedaliero, nelle condizioni di trarne Foto AFP/SIR elementi e stimoli per poter allestire e strutturare al meglio la loro realtà locale. Realtà che non potrà certo configurarsi come la nostra, non foss altro per la differente disponibilità di risorse. Questa modalità solitamente contribuisce, però, nell alimentare un proficuo meccanismo formativo e di scambio di idee in grado di innescare processi positivi. Ciò è almeno quanto abbiamo riscontrato sulla base delle esperienze condotte nei paesi caraibici in cui siamo stati colpiti da calamità. Operativamente come ci si muoverà? L iniziativa sta prendendo corpo ed è in fase di definizione - continua Landriscina -. Le Nazioni Unite si occuperanno dell azione di preparazione del terreno diplomatico. Si preoccuperanno di individuare gli interlocutori tecnici, quindi tramite l Associazione noi prenderemo contatto con i colleghi e con i referenti amministrativi e politici locali per andare a condividere e realizzare un percorso che, sostanzialmente, si occuperà di formazione, supporto logistico e supporto di idee e di metodo per la realizzazione di sistemi di emergenza ordinari e straordinari. Tra i soggetti istituzionali che hanno già assicurato la loro adesione al progetto spiccano la Cisl, la Provincia di Como, l Ance Como, la Bcc Alzate Brianza, Confartigianato Como, Confcooperative Como. Si ricorda inoltre che, sempre in riferimento all emergenza Haiti, è di qualche settimana fa l intesa sottoscritta tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria per sostenere congiuntamente un impegno di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto. A tale scopo si è deciso di costituire un Fondo di intervento a favore delle popolazioni della repubblica di Haiti nel quale confluiranno risorse volontarie offerte dai lavoratori, corrispondenti ad un ora di lavoro, e un contributo, equivalente, da parte delle imprese. Lunedì scorso, 22 febbraio, con la solenne celebrazione eucaristica delle ore 18.00, nella basilica cittadina posta sub umbra Petri (di S. Giorgio), si è onorata liturgicamente la festa che annualmente con il simbolo della cattedra richiama la missione di maestro e di pastore conferita da Cristo a Pietro, da lui costituito, nella sua persona e in quella dei successori, principio e fondamento visibile dell unità della Chiesa. La comunità parrocchiale ha posto in calendario per sabato 27 febbraio alle ore un elevazione spirituale, che si terrà sempre nella basilica romana di Borgo Vico. L esecuzione musicale sarà affidata al Gruppo Vocale e Strumentale LudiCanto. Sarà offerto un viaggio musicale tra gli anni del tardo rinascimento della seconda prattica, e le nuove tendenze musicali europee, con ingresso libero. Il nome del gruppo, costituitosi a Varese all inizio del 2007, unisce la parola ludus alla parola canto per sottolineare l intento di giocare con la musica, passando attraverso i generi più disparati, dal sacro al profano, dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. Dal 2008 si è ufficialmente costituito come Associazione Culturale di promozione sociale, e aderisce all USCI (Unione Società Corali Italiane), sezione di Varese. Il Gruppo Vocale LudiCanto è composto da 14 elementi ed ha all attivo oltre 30 concerti: recentemente si è esibito presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Como, in collaborazione con gli strumentisti e il coro dello stesso Istituto in occasione del concerto-esame finale del biennio di Musica Corale e direzione di coro del maestro Marco Croci, che dirige il Gruppo Vocale LudiCanto dalla sua fondazione. 27 FEBBRAIO Elevazione spirituale nella basilica di S. Giorgio AL DON GUANELLA I COLORI DELLA CARITÀ Il Museo Don Luigi Guanella e il Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile (CGPG) promuovono la seconda edizione del Concorso I colori della carità, rivolto agli alunni delle Scuole Primarie. Lo scopo di questa iniziativa è quello di stimolare nei più giovani una riflessione sul tema della carità, uno dei cardini fondamentali della spiritualità del Beato Luigi Guanella. Inoltre questa è un occasione per valorizzare e far conoscere ai bambini e alle loro famiglie un patrimonio culturale e sociale del territorio comasco quale è l opera don Guanella a Como. I bambini potranno partecipare al concorso presentando un disegno per alunno sul tema I colori della carità, realizzati su cartoncino da disegno formato A4, con tecnica libera. I disegni dovranno pervenire via posta o consegnati a mano al Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile (via Guanella 13, Como; tel ), entro e non oltre venerdì 30 aprile Ogni disegno dovrà essere accompagnato sul retro dal nome dell autore e dalla classe frequentata, da un breve pensiero sulla carità (facoltativo per i bambini di prima e di seconda) e dall apposita scheda di iscrizione, firmata da un genitore. Il materiale inviato non sarà restituito. Le opere presentate saranno esposte presso il Salone del CGPG nei giorni 14, 15 e 16 maggio La premiazione avverrà sabato 15 maggio alle ore presso il Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile, nel corso di un animazione per bambini; saranno premiati il primo classificato per ciascuna classe con materiale scolastico e una pubblicazione sul Beato Luigi Guanella. È possibile scaricare il regolamento completo del concorso e la scheda di iscrizione dal sito www. giovaniguanelliani.it. Per informazioni ci si può rivolgere al Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile, Via Guanella 13, Como; tel ; como.gio vani@guanelliani.it; sito internet: guanelliani.it. CON IUBILANTES ALLA RISCOPERTA DELLA VECCHIA CHIESA DI S. ORSOLA L associazione culturale Iubilantes organizza per sabato 27 febbraio una visita guidata alle due chiese di S. Orsola a Como: l attuale parrocchiale e la chiesa dismessa, recentemente riscoperta e valorizzata. La visita guidata sarà curata dallo storico dell arte Alberto Rovi. Il ritrovo è fissato alle ore nel cortile dell attuale chiesa di S. Orsola (all inizio di viale Lecco, subito dopo il passaggio a livello FNM). Il contributo individuale di partecipazione è di 5 euro, che saranno devoluti per la chiesa. Non è necessaria la prenotazione. Per informazioni: Iubilantes Onlus, via Vittorio Emanuele II 45, Como; tel ; iubilantes@iubilantes.it; sito internet:

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