D A N I E L A S I LV E R I O IL FUTURO(?) E FELIX. A mia madre e ai miei primi tre gatti

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1 D A N I E L A S I LV E R I O IL FUTURO(?) E FELIX A mia madre e ai miei primi tre gatti 1

2 "Avvenne dunque che egli (il Salvatore) nacque in mezzo agli animali che era venuto a redimere dalle loro pene per mezzo della liberazione dell'uomo dall'ignoranza e dall'egoismo..." Sergius Golowin, Gatto, amico, mago 2

3 - PREAMBOLO Questo scritto vuole essere un piccolo compendio di cose note, qualcuna forse ignota, e altre non ancora ben note. Un approfondimento che volentieri condivido con chi non si accontenta della superficie seppur strabordante di assolutismi che il tema ispira. Già, perché di fronte a lui, il Gatto, si inciampa sempre nell alea dell ineffabile, da qui la soggezione e la tendenza all iperbole sacrosanta che ne consegue. Da qui il mistero, anzi, troppi misteri. La mia intenzione di conseguenza, non è tanto di rendere tributo - molti grandi e non, e tutti ogni volta in modo insuperato, lo hanno già fatto indelebilmente. ( Devo ammettere fra l altro, di essere una patita di tali scritti epigrafici attorno ai gatti, e che trovo sempre esaltante scovarne di nuovi da leggere.) Poiché molte delle cose che ho dedotto su di loro le ho comprese a partire dall osservazione, ho scoperto che dietro a quegli sguardi che ci sembrano poco meno che divini, si nasconde a volte una grande e immeritata sofferenza, e questo 3

4 avviene spesso a causa dell umana confusione fra affetto e rispetto. La mia intenzione e la mia intuizione sono quindi di rendere servizio ai nostri amici gatti, i più numerosi fra gli animali domestici e inspiegabilmente i veri grandi incompresi, con un lavoro che possa rivelarsi allo stesso tempo di qualche concretezza e utile praticità. (Forse anche a riportarne qualcuno in più sul suo meritato piedestallo, e con le relative implicazioni.) 4

5 - MATRIARCATO FELIX O GINECO-CAT-ZIA Fuori per strada, nel freddo e controverso inverno di quest'anno, incontro sempre un giovane gatto randagio. E molto simile al mio, e di tanto in tanto richiama i passanti indifferenti con un rauco belato, ha un'aria ingenua e inerentemente buona anche lui, e per questo mi piace. Passa tanta gente in un giorno intero, e quindi se ho scarpe diverse, o non lo chiamo con il nome che ha solo per me, non mi riconosce ancora. Però deve aver capito il mio debole per lui, e quando vede che gli sto offrendo qualcosa, ecco che lancia come un segnale, e gli altri gatti che sono nei paraggi, e che all apparenza sembrano femmine semidomestiche e a prima vista ben nutrite e belle in carne - ma poi si capisce che è perché sono incinte - accorrono e pretendono di mangiare tutto loro. E' difficile che a questo punto non si tiri da parte di buon grado per lasciarle mangiare indisturbate, le proterve, ma la sua di fame rimane eccome, e chiede ancora il mio aiuto. Che sta succedendo in realtà? Sembra quasi che lo faccia per permettere di mangiare alle femmine, le madri, così come le madri, le femmine appunto, fanno con loro fino a che sono ancora i piccoli da proteggere e allevare con grande cura e dedizione. Commovente ma soprattutto degno di nota. 5

6 Sono molte le cose dell evoluzione felina che a tutt'oggi non capiamo a fondo, ma che ci sorprendono ugualmente in modo positivo. E una di queste, è che le femmine hanno sempre l'ultima parola, si vede che in natura almeno per quanto riguarda i gatti è bene che sia così. Un matriarcato particolare che vige fra le femmine imparentate madri, nonne, zie e sorelle infatti, si scambiano volentieri i ruoli materni - e i giovani maschi-figli. Giovani gatti che ben presto, quando saranno allontanati dal gruppo femminile perché ormai considerati adulti e minacciosi, dovranno perdere molta della loro innata delicatezza. Ricordo un bel gatto rosato, che ormai alienato dalle femmine a causa dei nuovi nati, e relegato a una logorante distanza in cui poteva ancora ascoltare i suoni della sua vita da cucciolo, nella desolazione del suo nuovo territorio, piangeva ogni notte. 6

7 - PREDATORE O PREDA, GERARCHICO, OPPORTUNISTA O SOLITARIO? E ancora, matriarcale o territoriale, asociale o davvero addomesticato? Sarà capitata a molti l'esperienza di credere il proprio gatto solo dolcezza e coccole, e di scoprire invece una belva ribelle e scatenata, (e quasi pericolosa) se solo è riuscito a varcare i confini domestici. L'ultima volta che il mio ha preso la fuga scavalcando al volo un muro divisorio fra giardini di villette al mare, approfittando cioè solo di qualche secondo di mia distrazione, o atteggiamento da lui presunto tale, ed è riuscito nel suo intento di (giusta) fuga per un po di sana autentica libertà, per me non solo è cominciata una nottata assai rischiosa, perché chi si aggira con fare circospetto di notte può essere preso per ladro, e ai ladri a volte si spara, ma è finita davvero quasi al pronto soccorso. Il fatto è che il gatto dispone di molteplici personalità che affiorano a seconda delle occasioni, e si può dire che a noi ama mostrare quella appunto domestica, dove lui è l'eterno cucciolo mai cresciuto, perché mai scacciato dal nido, e noi "la mamma". In questi termini, spesso il rapporto con un gatto è davvero idilliaco. 7

8 Ma ha ancora in serbo, sempre pronte ad entrare in azione anche in millisecondi, ben altre personalità, perché per sua natura, fra le altre opzioni comportamentali, lui non solo è un predatore, ma allo stesso tempo può trovarsi a essere una possibile preda. Se spiacevolmente ci percepisce per qualche motivo come soggetti pericolosi - e questo si può capire considerando le nostre dimensioni rispetto alle sue - e si sente lui stesso la potenziale vittima, perché ad esempio noi tentiamo di catturarlo con modi ridicolmente apprensivi, allora all'improvviso possiamo avere l'onore, se non proprio il piacere, di scoprire una buona volta qual'è la sua vera natura, cioè quella selvaggia, e direttamente... sulle nostre mani. Quando ci va bene. Perché la sua forza e velocità di riflessi sono prodigiose. Niente paura comunque, perché malgrado i graffi non c'è proprio nulla di cui preoccuparsi, e tantomeno sorprendersi, in nessun modo. Tutto OK, infatti ha mirato solo alle mani, era un avvertimento e non voleva fare davvero male, perché ci vuol bene. Allora, una volta cominciati a capire questi semplici meccanismi, i suoi cambiamenti umorali così repentini non ci sembreranno più totale pazzia, perché appunto, questo è soltanto il nostro umano 8

9 punto di vista, e tanto, poi continueremo ad amarlo come e più di prima, forse perché questo non sapere bene chi sia fa di lui l'essere così sorprendente e affascinante che è. E ancora, timido o riservato, superbo o insolente? Col tempo, forse veniamo a scoprire che può essere perfino un bell'asociale radicale (quando fa comodo a lui vuole stare indisturbato in perfetta solitudine) e allo stesso tempo soffrire di solitudine. E' che si sta allenando a formare la maschera di protezione per cui difficilmente esibirà un qualche tipo di debolezza. A tal punto, da esprimere visibilmente solo di rado i segni di una malattia o del dolore. Va sottolineata inoltre, la stranezza di vederlo giocare e sembrar "funzionare" perfettamente, fosse pure solo per brevi momenti, anche in situazioni mediche davvero gravi. Pare che questo sorprendente e sconcertante stoicismo dipenda soprattutto da una migliore capacità innata di produrre endorfine - gli analgesici naturali del corpo - ma può rivelarsi pericoloso dal momento che, anche in casi di emergenza, non ci fa capire facilmente il suo reale stato di salute. Questo perché per istinto, non essendo un animale di branco ma essendo territoriale, non può contare sulla simpatia reciproca come fattore di sopravvivenza, al contrario sa che verrebbe 9

10 destituito da qualcuno più forte qualora si mostrasse "simpaticamente" più debole. D'altro canto, niente preclude che in circostanze particolari, si possano sviluppare della forti amicizie fra gatti. Ma questi animali, proprio perché così individualisti, non hanno affatto un senso gerarchico innato come per esempio cani e scimmie, se non quello matriarcale fra i piccoli e le madri - ma questo è tutto un altro discorso - e i cosiddetti comportamenti sociali, diventano di conseguenza molto elastici, e le supremazie sono dettate esclusivamente dal momento. Tornando all altra faccia del discorso istinto di sopravvivenza ad ogni costo, avviene invece che il micio di casa manifesti eccome dei sintomi, e perfino del tutto psicosomatici, anche di una malattia ormai guarita, perché questo gli procura - oh! - tante speciali attenzioni. Superbi situazionisti! Questo loro non dover sottostare mai a vincoli obbligati, noiosi quanto illusori, affermiamolo pure con entusiasmo, li rende una volta di più esseri nettamente superiori. 10

11 - DIECIMILA ANNI DI TENERA AMICIZIA Chi ha detto che siamo stati noi umani ad aver addomesticato il gatto? Ebbene, oggi la scienza dice esattamente il contrario, è recente infatti la pubblicazione sull autorevole rivista Science, del risultato abbastanza sorprendente, desunto da un gruppo di ricercatori formato da genetisti e scienziati oxfordiani, dove si afferma che sarebbe stato proprio lui, da solo, ad auto-addomesticarsi, ad avvicinarsi spontaneamente a noi umani e a sceglierci assieme ai nostri ripari, e forse proprio grazie ad essi, nel passaggio fra il lontano Pleistocene e l'olocene, quando certe popolazioni dell'area mediorientale passarono dalla pastorizia migratoria a una più stanziale agricoltura. E senza dubbio, in contraccambio, lui, il nuovo e prezioso amico, grazie alla sua provvidenziale aggressività verso roditori e serpenti, fu molto apprezzato fin da subito. La scienza dimostra questo ribaltamento di prospettiva, evidenziando il fatto che a livello genetico il gatto domestico è esattamente uguale al gatto selvatico di allora, e ancora, con una semplice quanto geniale domanda: chi mai potrebbe tenere a casa un gatto senza sbarrare in qualche modo le vie d'uscita? 11

12 Figurarsi un gatto selvatico in un riparo di diecimila anni fa, nei territori semi-desertici di quella che sarà, che so, la Mesopotamia, quando certo non si chiudevano ancora finestre inesistenti! Con lui davvero le meraviglie non finiscono mai. E' impressionante infatti, osservare la documentazione del "seppellimento cerimoniale con gatto" 1) datato circa 9500 anni fa in pieno neolitico, rinvenuto a Cipro. Turba pensare che forse il gatto sia stato ucciso per accompagnare, forse la padrona, (il piccolo scheletro potrebbe essere femminile) nel mondo delle ombre, ma questo connubio che continua "per sempre" resta ugualmente commovente. Quale ruolo d'importanza rivestivano già ai primordi i gatti, nella vita e nella vita dopo la morte degli umani? Ma perché sceglierci, dico io, per quali affinità e corrispondenze più profonde, a parte un comodo eventuale riparo? Si sa che il gatto, strofinando il muso contro qualcosa, è in grado di rilasciare feromoni particolari, per esempio di tipo territoriale, che hanno la capacità di rendere il suo ambiente un luogo meno ostile e quindi di auto-tranquillizzarlo. Lui infatti, a lasciarlo fare, come un geniale illusionista, è dotato di varie e strabilianti 12

13 tecnologie innate come le fusa, con le loro molteplici gamme di frequenze, i feromoni che sono raffinati stabilizzatori emozionali, in svariate quantità e componenti per propagare differenti messaggi chimici, la capacità di immagazzinare elettricità nella trama del pelo, le vibrisse, che oltre a permettergli di muoversi nel buio assoluto, sembrano antenne sintonizzate sull'inconoscibile, (specialmente quelle dritte in mezzo alla fronte) e chissà che altro, non ancora venuto alla luce. Tecnologie sorprendenti che usa per trasformare sempre il suo ambiente circostante in qualcosa di più accogliente, calmo e bello. Recenti studi sui feromoni e in particolare sui componenti ferormonali di appagamento, possono gettare una nuova luce sul motivo del legame così profondo esistente fra l'essere umano e il piccolo felino del deserto. Si è capito che nei mammiferi, questi prodigiosi feromoni dell' appagamento denominati "apasine" vengono prodotti maggiormente durante l'allattamento e le cure materne, e sono poi il motivo indelebile dell attaccamento della figliolanza alla madre, e viceversa. Fra i vari mammiferi, sebbene i feromoni siano sempre specie-specifici, se consideriamo le nostre due specie, quella dell'uomo e quella del gatto, o per essere più precisi, della donna e della gatta, vediamo che la struttura chimica della componente 13

14 ferormonale delle apasine è molto simile, e proprio questa sarebbe la spiegazione scientifica del perché il forte legame amoroso materno-filiale col nostro beniamino, va avanti, e senza possibilità di crisi, da almeno diecimila anni. 1) National Geographic, "Oldest Known Pet Cat? 9,500-Year- Old Burial Found on Cyprus" [April 8, 2004].) 14

15 - LE FUSA UN MISTERO SVELATO "Il gatto ha nove vite!" Chi non lo ha mai sentito dire, oppure affermato a sua volta? Perché poi il gatto dovrebbe disporre di queste otto vite supplementari, non avremmo saputo dimostrarlo. Finalmente, questa arcanissima affermazione ha trovato le basi scientifiche. I risultati sinergici di studi portati avanti già a partire dagli anni 70, negli USA, Cina e Nuova Zelanda da vari team e in svariati settori medici, hanno dato l'input alla ricerca specifica vera e propria. Per esempio, studi nel campo della terapia vibrazionale, della biomeccanica applicata alla stimolazione neuromuscolare elettrica, o ancora in quello delle frequenze binaurali. Ricerche atte a dimostrare che i suoni che chiamiamo le fusa del gatto, essendo emissioni di particolari gamme di frequenze vibroacustiche, in casi specifici possono diventare un meccanismo naturale di autoguarigione, e perfino di eteroguarigione. In tutto il mondo felino, sia i rappresentanti domestici che quelli selvaggi dispongono di questo prodigioso dono evolutivo, una tecnologia innata davvero eccezionale Quando di recente il mio gatto è caduto da un modesto piano e mezzo, perché lui è un tipo 15

16 davvero molto distratto, soprattutto quando sta vicino a me, sono rimasta spiacevolmente di stucco e ho pensato al peggio, notando che aveva incassato il colpo con una brutta smorfia, ma ricordando subito di aver letto di gatti sopravvissuti a cadute da decine di piani - cosa vuoi che sia, amico mio... allegria! ho detto per sdrammatizzare, e infatti la cosa è finita lì. Forse qualche piccolo crampo muscolare? Non è cinismo, sappiamo che loro sono diversi. Un essere umano avrebbe avuto qualche problema in più. Diversi e specialissimi i felini, alla luce di questi nuovi dati, e niente affatto egoisti come erroneamente si vocifera. A dire il vero, sono talmente generosi da condividere le loro specialità, e con grande piacere. (Questo e' proprio il caso di dirlo.) Infatti, ronfano sempre con gran piacere, ma bisogna prestare attenzione a una apparente stranezza. Perché mai le fusa i gatti non le fanno solo quando stanno bene, o sono felici vicino al padrone? Le fusa le fanno perfino se sono moribondi o gravemente feriti, rinchiusi in una gabbia e spaventati, oppure malati. Nei momenti più difficili, si può sentire il gatto fare le fusa. Anzi, va ricordato di aiutare sempre un gatto che sta molto male, a produrre le fusa. 16

17 Poi, cioè prima, in primis, le fusa le fa la mamma gatta mentre partorisce, e continua ad emetterle senza posa durante tutte le lunghe ore che dura il plurimo parto. E il primo suono che un gattino percepisce e impara. Forse, per certi gattini, è loro stesso primo suono emesso. Subito, senza pensarci, lì per lì. Un coro di fusa. Ma cosa sono allora queste fusa? Solo in tempi recentissimi, finalmente questa domanda ha avuto risposte davvero fondanti. Ora sappiamo. Sono la straordinaria capacità che hanno i felini di guarire se stessi. Queste emissioni vibroacustiche di particolari gamme di frequenze, in un range che va da 1 a 100 Hertz, ma che può arrivare a 150 Hz, sono un meccanismo naturale di guarigione. Le frequenze fondamentali sono emesse a 25 e 5O Hz, e sono quelle che meglio promuovono la velocità di guarigione e la rigenerazione ossea nelle fratture, e il mantenimento della massa muscolare anche in stato di sedentarietà. Sono proprio queste basse frequenze emesse a bassi decibel, che permettono loro di guarire miracolosamente da cadute che hanno il record di 40 e più piani di altezza, anzi per base statistica, un gatto su tre se cade da un quinto piano, non si fa niente. Qualora avvenga il contrario, lo sanno bene i veterinari, è molto più facile aggiustare le ossa 17

18 rotte a un gatto che a un cane. Ora oltre il detto " il gatto ha nove vite " in certi ambienti si è cominciato a sentire, traduco liberamente dall'inglese, " tu metti un gatto vicino a un mucchio di ossa rotte, e queste cominciano subito a guarire." Un'altra forte armonica é quella vicina ai 100 Hz, ecco che a trarne beneficio è l'apparato respiratorio nella dispnea, ma anche edemi, piaghe purulente e lesioni migliorano. Per alleviare il dolore invece, dobbiamo considerare le frequenze che vanno da 50 a 150 Hz, e i gatti hanno almeno 5 sets di armoniche in questa estensione. Che dire di più? Ecco perché portarsi a letto questi bei tipi che se la cantano e se la suonano così bene, conviene sempre. 18

19 - INNAMORAMENTO O AMORE? I gattini quando sono piccoli sono talmente irresistibili intrepidi commoventi effervescenti, graziosi e incredibili, teneri e esilaranti, indifesi ed entusiasmanti, leniscono ogni dolore e smuoverebbero il cuore a chiunque! C'è chi porta il parossismo di questo piacere a tali apoteosi, da auspicare che: "Oh...tutti i gatti dovrebbero tornare gattini" oppure: "Ma i boccioli saranno rose, e i gattini - ahimé- saranno gatti" Eh si, si sono dette e fatte molte esagerazioni sotto il segno del gattino. Ma poi questo innamoramento tremendo, questo raptus compulsivo di felicità, vuoi per normale estenuazione, vuoi per fattori esterni che in poche ore possono ridurre la piccola mina vagante amorosa in qualcosa di irriconoscibile, che è ormai l'opposto dalla vitalità assoluta, come potrà evolvere? Cosa ha cambiato, nel rapportarci con tanta gioia e contentezza, l'angoscia che ci assale? Correre di notte al pronto soccorso sperando che non sia troppo tardi. Lottare assieme a lui per giorni o settimane contro l'effetto di un veleno che sarà forse inesorabile. Curare con ostinazione mista al fatalismo più deprimente una malattia che non 19

20 riesce a guarire. Sono davvero momenti di stupore desolante, perché lui si aspetta da parte nostra qualcosa come una forma di onnipotenza. E intanto continua a soffrire nel massimo della dignità, fino a che il dolore non è davvero troppo insopportabile. Ho scoperto che il lamento di disperazione del proprio gatto può gelare il sangue. A questo punto, la realtà dei fatti può diventare insostenibile. Per forza di cose l'innamoramento e il gioco senza fine sono andati in pezzi. Ora solo due direzioni sono possibili, o il legame e la compatibilità erano già così forti da poter superato ogni sorpresa, allora subentra l'amore e la compassione, o nell'altro caso, beh il mondo è pieno di randagi abbandonati o semi tali, così come di gatti che non vengono mai soccorsi o curati. Non giudico affatto, perché non è mia intenzione farlo, al contrario riconosco la crudezza della perdita del paradiso terrestre personale che solo un essere così piccolo ma fenomenale può donarci. Appena questo miracolo è finito, siamo indotti in tutti i modi al ritorno se non al cinismo, quantomeno al disincanto quotidiano. La chiamerei la "Sindrome di Richelieu", il quale, si racconta, apprezzava moltissimo i gattini, anzi li adorava, tanto che per i suoi rari momenti di 20

21 squisito relax se ne faceva procurare a mazzi di dozzine. Ma non li amava, perché una volta finito il gioco o appena crescevano, via! Avanti gli altri. Siccome è stato comunque un uomo di grande intelligenza, e quindi con la maturità qualcosa di gatti ha finito per capire, morendo si è grandiosamente redento lasciando molto del suo patrimonio, per un ricchissimo vitalizio, ai suoi ormai ben quattordici gatti. Ecco alcuni dei loro nomi: Ludoviska Rubis sur l'ongle Serpolet Pyrame Thisbe Racan Perruque. 21

22 - CHI DISPREZZA I GATTI In altre vite è stato un cane oppure un topo. Ho letto su uno sticker per frigoriferi, ma quale saggezza... Invece, anche se noi i gatti diciamo sinceramente di amarli, sappiamo che non sempre è facile farlo per davvero e nel tempo. Come in ogni rapporto, o esiste una fortunata complicità reciproca che può arrivare subito all'innamoramento, o presto, sotto la legge dell'entropia, subentra quella che si può chiamare la congiura delle contingenze. Ma per nostra fortuna, l'amore è pur sempre un'arte che va coltivata e innalzata e, diciamolo, una scienza che va approfondita con cura, come la maggior ricerca della verità. Insomma, ci vuole volontà; non mèra fortuna. Ed ecco che lui, il gatto, se solo glielo permettiamo, può essere per noi sia un grande maestro che la nostra cavia più volenterosa. Con lui potremo senza troppe difficoltà, fare i primi passi nell'esercizio dell'amore cosciente, che come sappiamo, non è per nulla facile applicare di primo acchito agli umani, e che quindi, come esperienza fondamentale, alla fine ci viene spesso completamente a mancare. 22

23 Ma lui, al nostro affetto, alle nostre cure e carezze, al nostro amore in poche parole, non può - e non vuole - sottrarsi. Molti fra gli estimatori dei cani confondono la sottomissione di un essere inferiore per grado gerarchico al padrone, con l' amore. Invece per il cane, il suo bisogno di affezione è il solo "amore" che può "dare", per il cane questo suo essere affezionato è di fatto una mancanza, una necessità. Questo non per sottintendere che il cane non possa essere a sua volta un animale davvero meraviglioso e intelligentissimo, ma è il tipo di rapporto con loro che è diverso. Il cane è per davvero il più antico amico dell'uomo, questa amicizia e complicità datano dieci volte il tempo di quella col gatto, ma l'arrivo del gatto è un salto quantico nell'evoluzione del (possibile) rapporto con un animale. Il gatto infatti, non ha bisogno proprio di niente, se non lo vuole lui. Lui può decidere. Il suo amore, quando e se si degna di esprimerlo, è davvero vicino al modello superiore, quello incondizionato, poiché alla luce delle più recenti conoscenze, e a dispetto delle calunnie secolari di chi non lo conosce, vediamo l'evidenza che ci ha 23

24 sempre donato più di quanto prenda. Diciamo che lui è alla pari, perché può dare e prendere liberamente. Ma saremo poi davvero noi, alla pari con lui? Qui ognuno può rispondere come crede. Il gatto è l'unico animale domestico che può sostenere il nostro sguardo senza batter ciglio. Questo forse perché ci considera magnanimamente uguali a lui? Come per noi il nostro sole o una rosa possono rappresentare l'archetipo di tutte le stelle e tutte le rose, il nostro gatto diventa la vicinanza sempre più stretta al "gatto archetipo", a tutti i gatti possibili. Forse esercitandoci coi gatti - loro sono qui anche per questo - ci si può allenare per allargare davvero il campo dell'amorevolezza. 24

25 - IN/OUTDOOR DENTRO O FUORI CASA? "La libertà è più importante della vita", sono arrivata ad affermare prima di lasciare andare libero per i giardini, il mio maldestro micio, una bella mattina di maggio. "Che può mai succedergli, in fondo ci sono anche altri gatti in giro." Dopo qualche ora è infatti tornato a casa da solo, e io sono uscita per continuare il trasloco. La sera sono rientrata tardi e l'ho trovato con gli occhi sbarrati e che ringhiava sordamente. Sono corsa nella notte al pronto soccorso veterinario che per fortuna avevo memorizzato. "Se arrivava fra mezz'ora era già morto." Queste le prime confortanti parole di un bizzarro dottore che per fortuna poi si è rivelato molto preparato e a cui siamo per sempre grati. Una febbre da avvelenamento da esca per topi, salita quasi a 42 gradi, lo stava praticamente divorando da tutto il pomeriggio. E' bastata una puntura del classico (a sapersi!) provvidenziale antidoto specifico a base di vitamina K, per riportarlo fra i gatti vivi. In un quarto d'ora sembrava già di nuovo in buona salute, e senza 25

26 strascichi. Ancora una volta, siamo stati davvero fortunati, tutti e due. Una storia triste per non dire banalmente usuale, ma per un'altra volta, ancora a lieto fine. Ora, questo stesso gatto, è riuscito a riscappare di nuovo da quella stessa villetta in mezzo agli stessi perigliosi giardini, per ben due volte, ma per intenderci, è successo a notte fonda, lo sapevamo solo io e lui, e sebbene la mia ansia fosse alle stelle; non gli è successo niente di male, a parte far impazzire di apprensione me. Un altro fatto importante è che tempo addietro, un rivenditore di attrezzi per giardinaggio, compresi i veleni canonici, mi aveva spiegato che i gatti non mangiano mai il veleno per topi. Allora cosa pensare? Cosa devono pensare i padroni di tanti gatti avvelenati magari da un topicida? Strano, ma ancora una volta i veri pericoli sono ben altri che quelli naturali o accidentali. L'ignoranza tracotante unita all'intolleranza dei vigliacchi e degli psicopatici, sono i veri pericoli di fondo. Per tutti. Non a caso Goethe ha affermato che l'orrore è l ignoranza in azione. Tutto questo per dire che davvero, a volte, e soprattutto in condizioni ambigue, non si sa cosa decidere rispetto "dentro o fuori casa" ma per il mio, ho dovuto optare per dentro. Fuori solo in casi 26

27 ben rari e in luoghi relativamente sicuri (contro la fuga) e sotto mia sorveglianza. Devo ammettere che questa scelta mi insinua un disagio sottile che riaffiora molto spesso. Ho come la penosa sensazione, che pur rendendola più sicura e confortevole, ho privato di senso la sua vita. Poi mi dico che con la mancanza di istinto di sopravvivenza che si ritrova, là fuori da solo, sarebbe già morto almeno una decina di volte, ma chi può dirlo con certezza? Fortunati i gatti che godono - ma appieno - delle due opzioni senza vederne penalizzata nessuna a favore dell'altra. Quella è vita! I gatti di mia nonna erano fra questi privilegiati. Altri tempi? Forse, ma dipende da molti fattori, non ultimo la moda geografica. Comunque, nel caso che godano solo dei privilegi dell'interno-casa, allora che sia davvero così. Il problema di questi gatti può essere la possibile mancanza di stimoli e della variabilità delle impressioni. Allora, intanto lo dobbiamo attrezzare di giochi, perché è bene ricordare che lui ama giocare per tutta la vita, anche da adulto. Nell'attesa poi di risolvere il rovello se "due gatti è meglio di uno, per non farlo soccombere alla solitudine", mettiamoci noi a giocare con lui, ma al suo livello, senza problemi giù a quattro zampe, 27

28 almeno ogni tanto, per non farlo sentire in minoranza. Apprezzerà. A volte, è bene ruotare i giocattoli, magari rinnovali in occasione dei suoi compleanni, altre volte invece, accade che col tempo certi gatti si fissano su un solo gioco, specie se siamo noi ad animarlo, e questo diventa il loro tormentone preferito (e che davvero non li stancherebbe mai) Eventualmente, è consigliabile ampliare il suo spazio interno, provvedendolo della possibilità di arrampicarsi su ripiani a vari livelli di altezza. Magari un albero per gatti in miniatura sarà una idea da non scartare. Divertenti (per lui) perfino gli scatoloni di cartone, dove nascondersi soprattutto d''inverno. Se è possibile, ottenere uno spazio esterno anche piccolo ma protetto e recintato. Una postazione che gli consenta di vedere comodamente gli uccellini sarebbe il massimo, e allora il birdwatching diventerà il suo passatempo preferito. Sarà sempre molto gradito un bel vaso di erba gatta a sua disposizione, c'è chi suggerisce anche la valeriana, seguendo le dovute precauzioni, (niente concimi etc, ovviamente) e non dimenticando di proteggerlo ulteriormente evitando di tenere in casa piante che lo potrebbero intossicare. Acqua fresca il più possibile rinnovata, e in un contenitore sempre pulito, perché l'ingestione di sostanze indesiderate come batteri, microalghe o lieviti di muffe, può 28

29 rivelarsi pericoloso per il suo delicato apparato gastrointestinale. Importantissimo un tiragraffi di qualsiasi tipo - il mio usa un pellet di legno che tengo sul terrazzo - dove potrà arrotarsi le unghie a piacimento (e soprattutto per necessità fisiologica) senza doverlo fare sui mobili o sulle gambe. In ultimo, anche se da noi la cosa è certo ancora del tutto aliena, meglio abituarlo fin da piccolo ad uscire, seppure in luoghi sicuri, col guinzaglio. E' difficile, ma con un po' di pazienza, è possibile davvero. 29

30 - I PERICOLI OCCULTI DELLA STRADA Stamattina, mi sono svegliata per le forti e particolarissime grida di gatti per strada, ho pensato fossero gatti in amore, e infatti aprendo gli scuri, ho visto due gattoni rossi maschi che lottavano in un vortice di furia selvaggia, azzannandosi a vicenda, tanto da lasciare intorno una marea di ciuffi di pelo chiaro. Che fare in questi casi? La statistica direbbe che è relativamente raro che i maschi passino dalla pantomima ritualizzata ai fatti, ma sembra che quando lo fanno, non badino alle conseguenze. Attenzione però, va ricordato che questo comportamento estremo (i morsi profondi) è forse l'unica modalità di trasmissione sicura della Fiv, l'aids dei gatti. Ma che fare, allora? Sono rimasta lì impalata a guardare, affascinata, e perfino un po' ammirata per la forza che si sprigionava da quelle due creature perfette, preoccupata ma consapevole che le leggi naturali sono sempre più decisive di quello che possiamo pensare noi Ma poi, mi sono accorta che non ero la sola a chiedermi "Che fare?" Di lì a poco, da un terrazzo a un terzo piano circa si è udito uno sgraziato cachinno, e poi, zap!, Una 30

31 vecchietta ha tirato giù un bel sercio che avrebbe ucciso chiunque. Il sasso è caduto vicinissimo a uno dei due lottatori, i quali però hanno continuato la loro lotta, per fortuna di tutti - anche mia devo ammettere, perché a quel punto avrei dovuto passare a denuncia ( e trattandosi "solo di bestiacce" si possono dedurre le spiacevoli conseguenze, indoviniamo un po' per chi...) Poi ha tirato giù anche dell'acqua. Cosa che avrebbe potuto fare come prima mossa. Ecco, la cosa più opportuna in questi casi, è proprio far cadere dell'acqua, meglio se a pioggia, per distrarre e disperdere gli animali e quindi allontanarli, prima che qualcuno, a difesa del proprio grande equilibrio e silenzio interiori metta mano ad armi improprie. Questo dimostra che per ironia, uno dei pericoli maggiori riguardo al randagismo; così come riguardo a tantissimi altri problemi, non è per forza di cose quello che si pensa in prima battuta.. 31

32 - CASTRAZIONE E STERILIZZAZIONE La vexata questio! E' davvero un argomento così delicato, che per vari motivi può mettere a disagio? Ma non si può fare a meno di parlarne. Ancora una volta. Esistono essenzialmente due fazioni a proposito, e sono ambedue un tantino estremiste, perché in effetti la decisione può essere solo o sì o no. I sostenitori del sì senz'altro adducono molti argomenti del tipo: come intervento è una pratica comune di routine, e va effettuata appena possibile, prima cioè che nel gatto si manifestino, e quindi si radichino, comportamenti di tipo sessuale, inoltre perché questa decisione salvaguarda in ultimo la salute stessa, oltre al bene dell'animale. Si eviteranno in questo modo una vasta gamma di problematiche, dalle più semplici alle più irrimediabili, come nervosismo, irritabilità, aggressività e territorialità, spruzzi di urina maleodorante, fughe e quindi pericolosi allontanamenti, disturbo della quiete pubblica, e soprattutto, in ambiente urbano; dove la maggioranza dei nostri felini vive oggigiorno, morte prematura per incidenti stradali, attacchi di cani o abusi di vario genere, e non ultimo, veleni. Non dimentichiamo la trasmissione della sindrome da immunodeficienza Fiv, a causa dei morsi 32

33 profondi, dovuta esclusivamente alle lotte fra maschi, o ai morsi alle femmine per indurre l'accoppiamento; e poi ancora, problemi di salute come prostata, infezioni uterine, cisti, ernie perineali, tumori mammari. Alla fine dell'inverno, quando i gatti vanno in amore, mi è capitato di viaggiare per strade di campagna dove mi sono imbattuta in troppi gatti morti. Riversi sui cigli erbosi, sono quei giovani gatti che non avranno mai la fortuna di imparare ad attraversare una strada, seppure distratti dal richiamo amoroso. (Forse è successo di notte, illuminati improvvisamente da luci incomprensibili) E' una vista che avvilisce molto, ma che allo stesso tempo fa pensare a quanto, per i gatti, la vita possa essere breve, fiammeggiante e brutale. Non esiste quindi molta tolleranza all'idea di antropomorfizzarli, chiedendosi per esempio, se a una gatta, essendo un animale che ama così tanto la sua prole, può far piacere avere almeno una nidiata di cuccioli. A essere razionali, e considerando in effetti l'idea di quanti fra questi poveri animali in tutto il mondo vengono abbandonati o eutanasizzati, perché eccedono la richiesta, si può e si deve cominciare a pensare alla prevenzione. Altro fattore allettante per il nostro amico gatto nonché per noi, deve essere la prospettiva 33

34 dell'allungamento e la facilitazione di una vita domestica molto più soddisfacente come membro familiare, perché ora, per forza di cose, lui è più orientato verso di noi; Apparentemente, il punto di vista prosterilizzazione è riferibile soprattutto a standards di vita urbani e a una popolazione con educazione medio-alta della nostra cosiddetto civiltà (nord) occidentale. Non si deve però credere che gli opponenti questi punti di vista appartengano al contrario ad altra o diversa educazione, aree o declinazioni geografiche, perché in questo caso spesso il problema non si pone proprio, e gli animali, compresi i gatti, sono di norma - non sempre è ovvio - trattati come bestie, che diamine! E cioè, quando sono molto fortunati, con poco interesse e molto disprezzo. Gli oppositori sono esattamente l'altra faccia della medaglia del nutrito numero dei possessori di quei 600 milioni di gatti stimasti come domestici nel mondo occidentale. Le loro motivazioni non sono esattamente tali, quanto una mancanza di motivazioni, unite al fatto che è ovvio, se solo potesse scegliere, il gatto non lo consentirebbe mai. E considerazioni del tipo: "Una gatta sterilizzata perde il suo status in mezzo agli altri suoi simili", ma con poco interesse al fatto che la stessa gatta, semirandagia e malnutrita, viene sistematicamente 34

35 ridotta ai minimi termini delle molte seppur entusiasmanti gravidanze. Insomma, qui stiamo parlando di una vaga e comoda idea di senso di colpa per qualcosa che va contro la vita e la natura. Ma allora c'e anche da chiedersi dov'è la natura e cos'è la vita. Conosco questo blando non prendere posizione a riguardo, perché anch'io facevo parte di questi abbastanza ingenui lassisti. Poi nel tempo, ho avuto l'occasione di visitare qualche rifugio, dove persino i gatti più giovani e splendidi languiscono senza molte possibilità di riscatto, e ho potuto constatare che la vita felina delle colonie non è sempre così facile. Per fortuna mi manca l'esperienza orribile della soppressione di questi, che per me, nella loro posizione così delicata e spesso inaspettatamente penosa, in bilico fra mondo selvaggio e "civiltà", sono gli animali più struggentemente belli e ineffabili del pianeta. Dal momento che non se ne può fare a meno, questa decisione può essere presa a cuor leggero? Proprio per rispetto al senso di realtà, non diamo niente per scontato. Giusto non significa naturale. E' un sacrificio in vista di un risultato, e come tale va inquadrato, credo. Per quello che mi riguarda, avendo fatto parte dei "naturisti", questo passo è stato drammatico e destabilizzante, e prima di far castrare il mio gatto (abitavamo al quinto piano, in città, e lui 35

36 cominciava a scalpitare e perfino a ululare, obbedendo appunto alla sua natura.) mi sono informata in ogni modo possibile, perfino accedendo a un sito web americano dove si parla liberamente di castrazione umana. Scioccante a dir poco, è stato per me leggere quello che veniva spiegato dai diretti e a volte consenzienti interessati alla suddetta pratica. Fra varie peripezie psicologiche e allarmanti vampate di calore, questi sperimentatori costatavano un drammatico acquisto di peso, poi il cambiamento e un certo deterioramento della forma fisica, ( a seconda dell'età in cui era avvenuta la castrazione) dovuti all'indebolimento a lungo termine, sia della struttura ossea che della massa muscolare, per il deficit di testosterone, l'ormone, che come è noto, è il primo responsabile del comportamento sessuale. Nell'adulto, sia il testosterone che gli estrogeni servono inoltre per incrementare la crescita della massa muscolare e ossea. Nel sangue di un eunuco, il livello di testosterone è ampliamente ridotto. Gli ormoni sessuali residui sono prodotti unicamente dalle ghiandole surrenali, e sono pari solo al 5% del livello ormonale di un adulto normale. Allora non sapevo che in quanto a ossa e muscoli, il gatto nasce comunque avvantaggiato. Nell'umano, sia la pelle che i capelli diventano più sottili e delicati. In questo contesto di fragilità, 36

37 si sviluppa nel contempo la cosiddetta "calma dell'eunuco". Un indescrivibile senso di calma e di pace. Sapere questo mi ha dato un po' di consolazione, e riconosco che la cosa negli anni si è rivelata vera. Anche la perdita della linea e la fragilità emotiva. Perché va detto, un gatto intero è una vera forza della natura, quasi indistruttibile sia sotto il profilo fisico che quello psicologico, una fiera temeraria come nessuno. Ma se immagino che con moltissime probabilità, come molti suoi più forastici predecessori, a quest'ora per statistica, il mio appunto pre-diletto, sarebbe già morto, a causa di uno o più dei motivi per cui tanti bei gatti spariscono e non tornano mai più a casa dove qualcuno li sta aspettando, allora che sia anche un po' cicciottello mi intenerisce e mi piace pure. Giorno più propizio verrà, in cui penseremo a una ragionevole dieta. 37

38 - VEGETARIANO? Se è vero che senza soffrirne troppo, un cane alla bisogna può facilmente diventare vegetariano, è perché l'evoluzione lo ha dotato di un sistema digestivo così forte da sopportare qualsiasi tipo di cibo (e a qualsiasi livello di freschezza, fino alla putrefazione). Nel caso del gatto che invece è delicato quanto se non più di noi, è vero il contrario. Per la sua sensibilità epatica non riesce a metabolizzare con facilità le tossine o a sopportare digiuni troppo prolungati. Il cane poi, in quanto onnivoro, può adattarsi facilmente a diventare vegetariano. Il gatto no, mai. Senza un conveniente apporto di taurina nella dieta giornaliera, è destinato a morire, Perché è un carnivoro esattamente come i suoi consimili felini più grandi. Può sembrare strano sentirlo, sembra infatti scontato sapere che il gatto è un carnivoro, ma molti gatti, in condizioni non abbastanza autonome e/o sommariamente domestici, e quindi sommariamente nutriti con scarti più adatti a un cane o un maiale - come pasta, pane, bucce di formaggio etc, ma difficilmente provvisti di carne in qualche forma - se riescono a cavarsela, 38

39 sopravvivono solo grazie a qualche provvidenziale topo o uccellino nei paraggi. Ribadiamolo ancora, lui sebbene apprezzi molto l'erba gatta (nepeta cataria) che gli fa anche tanto bene, sebbene appartenga come noi alla classe dei mammiferi, appartiene diversamente anche alla sottoclasse "Theria", le terribili belve, e le belve si sa, non possono essere vegetariane. Sulla giusta nutrizione del gatto, ho letto ogni tipo di consigli, si va da ricette elaboratissime che farebbero leccarsi le dita fino ai gomiti al più efferato dei buongustai: - "Perché lui, stando tanto con noi, si sarebbe ormai abituato e quindi viziato ai manicaretti..." - a stoici accorgimenti di digiuno protratto, o almeno per un giorno alla settimana: - "Perché in natura..." - si va da constatazioni che può mangiare dalle 8 alle 18 volte in un sol giorno - tutti i giorni, senza contare la notte naturalmente - al dubbio che per un gatto, non sia il cibo ma il sonno, la cosa più importante. Infatti, sembra che il gatto possa comunque sopravvivere ai morsi della fame per un mese o più (!) e perfino molti giorni senza bere, ma é anche vero, che malgrado la sua dolcezza domestica, se crescendo riesce a reinstaurare l'istinto alla caccia, ad ogni nuova uccisione, questo istinto predatore si rafforza, e dai classici topi, lucertole o uccellini, può arrivare a catturare persino animali grandi quanto lui come conigli e galline. Essendo molto 39

40 fantasioso, si può spingere fino a pescare e non disdegna certo i suoi nemici giurati dopo i topi, i serpenti, senza mai dimenticare le povere mosche. Questo comunque non toglie che di tanto in tanto il nostro gatto di casa, oltre che per l'erba gatta, manifesti effimere golosità magari per il mais, l'uvetta o i fichi secchi - no, le cose dolci meglio di no - i piselli, o le verdure cotte a vapore. Questo non cambia la sua vera natura. Nel cervello del gatto, l'istinto predatore è un automatismo così profondamente radicato, che basta si presenti lo stimolo, la presenza in movimento della preda, per scattare al dilà delle sue intenzioni coscienti. Da questo si deduce che sia nei cuccioli che nei gattoni un po' cresciuti, quel simpatico giocare così grazioso a vedersi, non è altro che la grande palestra dell'arte dell'agguato. Un giocherellone micidiale. Il killer più elegante e soavemente innocente che ci sia. Un concentrato di innocenza originale. Ricordiamo comunque, che grazie alla nonchalance di chi è troppo sicuro di sé che ogni gatto ostenta - e all'amore per il gioco, che supera ogni altra sua considerazione - una media di ben otto prede su dieci, riesce a darsela a gambe (o ad ali), a volte perfino dopo aver conosciuto, ma solo come indimenticabile prova generale, le fauci altrimenti fatali della poco opportunista piccola tigre dai denti di sciabola. 40

41 Altre volte, grazie alla sua incessante attività, riesce comunque a finire talmente tante prede in un solo pomeriggio, da coprire i piedi di vari topolini - doni alimentari - alla sua distrattissima padrona ventenne allungata su un cuscino, e da ore al telefono. Lui è un carnivoro sul serio, ma anche un amico materno e generoso. 41

42 - LA TOILETTE DEL GATTO O meglio, per intenderci, il gatto può davvero usare (con successo, e mi sia perdonata l'assonanza) la nostra toilette? Pare proprio di sì. Ho infatti sempre conservato un vago ricordo a proposito, o dato il tempo passato da allora, meglio chiamarlo il ricordo di un ricordo, che non è la stessa cosa, è come il ricordo di qualcun'altro che se pur preciso rimane vago. Quando si è molto piccoli si é davvero qualcun altro, persi in un mondo affatto differente e ancora onirico. Il ricordo è un gatto rosso di mia Nonna, che usa il water. Ho sempre creduto di ricordare una leggenda, una favola fatta credere a una bambina. Ma no. Vengo a sapere da internet che questi gatti esistono eccome, anzi si possono perfino creare ex novo a casa propria, e che si chiamano "Toelet Trained Cats" Un bel risparmio di tempo e sabbietta sarebbe, non c'è che dire, devo approfondire la cosa, se non è già troppo tardi, data l'età non più tenera del mio pupillo. 42

43 Restando in tema, per quanto riguarda lettiera, spatolette, scopettini e/o quant'altro, il consiglio è di munirsi esclusivamente di attrezzi del proprio colore preferito e tutto il lavoro, per quanto ripetitivo, sarà sempre facile e allegro. Provare per credere. 43

44 - DORME IL DOPPIO, VIVE META' DELLA META' Il mio gatto, più che dormire, a volte sembra proprio essersi tuffato nel sonno, eccolo sprofondato a pesce nell'oblio, con le zampette anteriori unite e allungate a più non posso. Sebbene la sua linea un po' a pera tradisca scarse attitudini atletiche, in queste dormite senza riserve è il mio tuffatore perfetto. Egoisticamente parlando, è un bene anche per noi sapere che amano tanto dormire, perché quando siamo fuori casa, è confortante immaginarli addormentati piuttosto che sentirci in colpa sapendoli troppo soli. Questo d'altro canto, non ci deve indurre a credere che se per caso stiamo troppo in casa assieme a loro, non possano anche un po' seccarsi, che diamine, avranno pur diritto alla loro privacy. Essendo animali molto complessi, hanno esigenze molto variabili. Si sa che dormono circa il doppio di noi, qualcosa come persino sedici ore su ventiquattro. Due terzi della loro esistenza. Mica male. Spesso schiacciano brevi pisolini dove rimangono comunque molto all'erta, altre volte, sembra narcolessia. Dalla forma che assumono nel sonno, che va da arrotolati come una palla con la coda che copre il naso, fino a pancia all'aria e 44

45 zampe allargate, si desume quanto può far caldo o freddo nell'ambiente circostante. Conosciamo la resistenza indomita del gatto - comunque solo se proprio necessaria - alla mancanza di cibo e allo stress, ma forse non ci è chiaro che il suo punto debole si rivela essere proprio il sonno. Il bisogno di molto sonno lo spinge a dover trovare un riparo che gli dia soprattutto protezione, perché per una preda potenziale, proprio il dormire è il momento più pericoloso. Sarà per questo motivo che ama tanto la sicurezza delle nostre abitazioni, dove, almeno per quello che riguarda le fughe nel sonno, può sentirsi protetto e al contempo libero,? E in effetti, forse il motivo per cui i gatti domestici e sterilizzati o castrati vivono più a lungo, ha due spiegazioni, una è che possono dormire di più, e l'altra é che grazie al fattore calmante autoindotto dalla massiccia riduzione ormonale, amano dormire ancora di più. Si può dedurre che riposando più lungamente, di certo tendono ad abbassare la frequenza respiratoria e quindi il ritmo cardiaco, è forse questo a decelerare allo stesso tempo l'invecchiamento. Quando sono molto longevi, la loro vita arriva attorno a vent'anni. Vivono molto meno di noi 45

46 proprio perché il loro ritmo cardiaco è molto veloce. Così, anche se i fattori che determinano la durata della vita in una specie sono molteplici, si può comunque arrischiare la deduzione profana, che la loro vita è più fugace rispetto alla nostra, perché il loro cuore corre circa il doppio più velocemente del nostro. La sua frequenza cardiaca media è infatti di 120 battiti al minuto. Se la nostra fosse sempre così veloce, credo che non vivremmo affatto. Al contrario, le balene che vivono centinaia di anni, vantano una frequenza media di 20 battiti al minuto. Come si vede, anche il peso è un fattore determinante, così come lo è la pressione sanguigna che deriva dal rapporto peso/battiti cardiaci, e la relativa temperatura corporea, che nel gatto é sempre attorno o sopra i 38 gradi. Ma in ogni specie, viene dato solo un numero determinato di battiti del cuore lungo il corso di tutta una singola esistenza. E allora è un po' impressionante sapere quanto sta correndo il cuoricino del nostro adorabile angelo in pelliccia. 46

47 - DAVVERO UN ECCENTRICO NEVROTICO? Rimango basita al sentire, e non poche volte, che qualcuno sia sorpreso a causa del fatto che, anche se ormai adulto, il proprio gatto di tanto in tanto, improvvisamente prenda a correre in giro per la casa come un invasato. Forse si preoccupano senza notare che lui si diverte da pazzi, e sta più che bene. In realtà, se non abbiamo ancora abbastanza pratica felina, spesso non capiamo bene il loro linguaggio, e ad esempio, un comportamento simile ci può apparire anomalo, quando invece anomalo sarebbe il contrario. Questo essere impagabile, che abbiamo il privilegio di detenere impunemente in casa nostra, è come una sfavillante piccola astronave di cui non conosciamo ancora l uso, e che teniamo chiusa in garage o immaginiamo al massimo come utilitaria. Questo portento della natura è stato forse creato per essere mortificato nei nostri salotti? Leonardo stesso, ha lodato tutta questa grazia concentrata ma a volte a noi stranamente incomprensibile: <<Il felino più piccolo è un vero capolavoro>> No. Il gatto sano si deve sbizzarrire a correre a perdifiato quando lo vuole, e questo ci deve rendere contenti e soddisfatti riguardo la sua salute, nonché 47

48 orgogliosi per essere chiamati in causa come testimoni privilegiati in questo gioco scatenato. Questo, per me ormai troppo raro gioco, che il mio porta all'estremo sfidando un po' le leggi della terza dimensione, lo chiamo Tarax Felix, - come nel circo le bighe coi cavalli quando arrivavano a tutta velocità nel punto delle curve fatali (tarax hyppos) - lui ha trovato che al punto dove esiste un angolo retto, corre direttamente sui muro di fronte, dandosi anche una spinta per girare. Poche cose al mondo mi divertono altrettanto! Con lui sono stata davvero fortunata, ma fra noi c'è un neo, un comportamento dei gatti in generale che non capirò mai, e lo dimentico anche se lo leggo, ognuno ha i suoi limiti. Mi destabilizza e mi innervosisce, ed é il suo bere qualsiasi acqua gli capiti a tiro, anche se è provvisto della sua fresca e limpida, per dirla tutta, quella in bottiglia che beve la "padrona". Perché allora bere per esempio le gocce in fondo alle persiane dopo che ha piovuto? Un bel concentrato di smog liquido, non c"è che dire. Più passa il tempo, più credo che i furbacchioni capiscono le nostre parole, non per le parole in sé, ma perché "vedono" i nostri pensieri, anche se poi è più comodo far finta di niente. Il fatto è che loro possono far finta, ma noi con loro mai. Capiscono 48

49 alla perfezione quello che proviamo, soprattutto nei loro riguardi. Guai polemiche o non accettazione incondizionata di qualsiasi sorpresa, o sussiego o indifferenza; non sia mai punizione o violenza. Non che siano vendicativi, questo è un tratto squisitamente umano, ma se hanno sentore di non essere apprezzati appieno, possono davvero disperarsi, e siccome il gatto non esibisce quasi mai nessun tipo di sofferenza in maniera diretta, ecco le incomprensibili stranezze. E' solo un modo per attirare a tutti i costi l'attenzione, la giusta attenzione. E soprattutto, grande rispetto per i gatti e gatte non più interi, perchè diventano molto fragili emotivamente. Perciò, se pensa che sia giusto farlo, ma ricordiamo che si tratta pur sempre di un disagio, il gatto ha a sua disposizione una gamma di comportamenti eccentrici che vanno dal miagolio esagerato per durata o per tono, alla leccatura conpulsiva del pelo, che fa, in questo caso, non più per la pulizia ma per un tentativo ossessivo di autocalmarsi. In casi estremi, può diventare la molto rara, per fortuna, FHS (sindrome felina iperestesiaca) Se gli esiti sono autodistruttivi fino al morso. Il principio è quello della fiera in gabbia che ripete all'infinito lo stesso girare attorno, fino all'aggressività verso le persone o fra gatti e dimenticanza della lettiera. Molto preoccupante 49

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