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1 STUDIO DPM COMMERCIALISTI ASSOCIATI Gentili Clienti Loro sedi OGGETTO: INCENTIVO ACE (AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA) 1. Premesse, riferimenti normativi Il decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 all art. 1 introduce nel nostro ordinamento fiscale un incentivo alla patrimonializzazione delle imprese, denominato in breve ACE (Aiuto alla Crescita Economica). Si tratta di una deduzione dal reddito d impresa calcolata in base al rendimento figurativo del capitale proprio investito, il cui scopo è quello di disincentivare l eccessivo ricorso all indebitamento da parte delle imprese. 2. Decorrenza L ACE è già applicabile al periodo d imposta in corso al 31 dicembre 2011 e quindi all esercizio 2011 per i soggetti con esercizio coincidente con l anno solare. 3. Ambito soggettivo Possono fruire dell agevolazione: 1) i seguenti soggetti Ires: società per azioni (S.p.a.), società a responsabilità limitata (S.r.l.), società in accomandita per azioni (S.a.p.a.), società cooperative, società di mutua assicurazione,

2 enti pubblici e privati aventi per oggetto esclusivo o principale l esercizio di un attività commerciale, stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di società ed enti commerciali non residenti, 2) i seguenti soggetti IRPEF, purché in contabilità ordinaria (anche per opzione): - società in nome collettivo (S.n.c.), - società in accomandita semplice (S.a.s.), - imprese individuali. Sono escluse le società assoggettate alle procedure di fallimento dall inizio dell esercizio in cui interviene la dichiarazione di fallimento, le società assoggettate alle procedure di liquidazione coatta e quelle sottoposte alle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Nei successivi paragrafi verranno analizzate la norme previste per i soggetti IRES, mentre le particolarità riguardanti i soggetti IRPEF verranno sintetizzate nel paragrafo Ambito oggettivo di applicazione L agevolazione consiste in una deduzione dal reddito imponibile dichiarato ai fini delle imposte sui redditi, IRES e IRPEF, commisurata al rendimento nozionale 1 dell incremento di capitale proprio verificatosi a partire dal 1 gennaio L agevolazione non rileva ai fini IRAP. 5. Determinazione dell incremento del capitale investito Rileva ai fini ACE l incremento di capitale proprio alla chiusura di ciascun esercizio, al netto del relativo utile, rispetto a quello esistente alla chiusura dell esercizio 2010, al netto del relativo utile. In altri termini, il capitale investito di partenza cui commisurare i successivi incrementi agevolati è stato convenzionalmente determinato nel patrimonio netto risultante dal bilancio 1 V. par. 6

3 dell esercizio in corso alla data del 31 dicembre Negli esercizi successivi - e fino a quando l agevolazione sarà riconosciuta rileveranno tutti gli incrementi stratificati nel corso del tempo, al netto dei decrementi rilevanti di cui si dirà appresso. In concreto, il beneficio può essere determinato prendendo direttamente in considerazione gli elementi positivi e negativi che di anno in anno concorreranno a determinare l (eventuale) incremento di capitale proprio rispetto all esercizio precedente, senza effettuare laboriosi confronti tra il Patrimonio Netto esistente al 2010 e quello di ciascun esercizio successivo. Ai sensi dell art. 1 comma 5 del DL 201/2011, l incremento di capitale investito viene determinato quale differenza positiva tra: a) conferimenti in denaro (aumenti di capitale sociale, versamenti in conto capitale o a fondo perduto, conversione in azione di prestiti obbligazionari convertibili); b) gli accantonamenti a riserva di utili, a esclusione di quelli destinati a riserve non disponibili; e: a) riduzioni volontarie del patrimonio netto per attribuzione ai soci di riserve di utili, capitale sociale o altre riserve di capitale; b) corrispettivi per acquisti di partecipazioni in società controllate; c) corrispettivi per acquisti di aziende o di rami di aziende. 3.1 Incrementi del patrimonio In particolare, i conferimenti in denaro si computano a partire dalla data del versamento nell esercizio in cui avvengono (quindi con ragguaglio ad anno ) e per intero negli esercizi successivi; non assumono efficacia gli aumenti di capitale sociale deliberati e sottoscritti, ma non versati entro la chiusura di ogni singolo periodo d imposta. Inoltre, per espressa previsione normativa, non 2 Al lordo dei crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, iscritti a fronte di aumenti di capitale sociale sottoscritti ma non versati.

4 rilevano i conferimenti in denaro relativi ad aumenti di capitale deliberati entro la fine del 2010, ancorché eseguiti nel Si considera conferimento in denaro la rinuncia dei soci al diritto alla restituzione dei crediti verso la società, che rilevano alla data dell atto di rinuncia (la rinuncia vale solo se riguarda crediti aventi natura finanziaria, derivanti da precedenti finanziamenti in denaro). Non incrementano invece il capitale proprio i finanziamenti erogati dai soci, anche se infruttiferi, perché costituiscono debiti per la società. 3.2 Utili accantonati a riserva Gli utili accantonati a riserva incrementano la base di calcolo dell Ace a partire dall inizio dell esercizio in cui le relative riserve sono formate (quello in cui l assemblea ne delibera la destinazione a riserva). Non rilevano ai fini della base di calcolo dell ACE: riserve formate con utili conseguiti che non sono distribuibili, né utilizzabili ad aumento del capitale sociale, né a copertura di perdite, Sono rilevanti gli accantonamenti di utili: alla riserva legale (poiché tale riserva è utilizzabile a copertura perdite); alle riserve in sospensione d imposta; alla riserva statutaria e alla riserva facoltativa. Rileva ai fini ACE anche l utile 2010 non distribuito e non accantonato a riserva indisponibile nel corso del Società di nuova costituzione Per le società costituite dopo il 31 dicembre 2010 si assume come incremento anche il patrimonio di costituzione, per l ammontare derivante dai conferimenti in denaro. 5 Diminuzione del capitale proprio Ai fini del calcolo della deduzione ACE rilevano in diminuzione - a partire dall inizio dell esercizio in cui si sono verificate - le riduzioni del patrimonio

5 netto derivanti dall attribuzione ai soci sia del capitale, sia delle riserve di utili, sia delle riserve di capitale. Non rilevano come diminuzioni del capitale proprio: le riduzioni del patrimonio derivanti da perdite; le distribuzioni dell utile dell esercizio deliberate in sede di approvazione del bilancio; i decrementi conseguenti ad operazioni di fusione e scissione. 6 Limite del patrimonio netto e ragguaglio ad anno Le perdite dell esercizio e quelle di esercizi precedenti non decrementano la base di calcolo della deduzione ACE. Tuttavia, la differenza tra gli importi che rilevano in aumento (conferimenti in denaro ed accantonamenti di utili) e quelli che rilevano in diminuzione (attribuzioni ai soci) deve essere raffrontata con il patrimonio netto risultante dal relativo bilancio; il minore tra tali importi, ragguagliato alla durata del periodo d imposta, costituisce l importo cui applicare il rendimento nozionale. 7 Rendimento nozionale L aliquota di rendimento nozionale dell incremento del capitale proprio è pari: per gli esercizi 2011, 2012 e 2013 al 3% ; l effettivo risparmio IRES per ogni 100 di incremento di capitale proprio è quindi pari a 0,825% (considerando l attuale aliquota IRES del 27,5%); per gli esercizi 2014 e seguenti sarà determinata con decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze da emanare entro il 31 gennaio di ogni anno. Qualora il rendimento nozionale superi il reddito complessivo netto dichiarato di periodo, l eccedenza può essere utilizzata per intero negli esercizi successivi, fino a capienza, senza alcun limite temporale e quantitativo (e senza essere assoggettata al limite dell 80% previsto per il riporto delle perdite dall art. 84 Tuir).

6 8 Regime di trasparenza fiscale L art. 7 del decreto disciplina l applicazione dell ACE in caso di opzione per il regime di trasparenza fiscale; il comma 1 riguarda la trasparenza di cui all art. 115 del Tuir e il comma 2 riguarda la trasparenza di cui all art. 116 Tuir. In entrambi i casi il decreto impone che la determinazione della quota di reddito agevolabile è in capo alla società partecipata che può utilizzarla fino a concorrenza del proprio reddito complessivo netto; l eventuale eccedenza è attribuita a ciascun socio in misura proporzionale alla sua quota di partecipazione agli utili. Le eccedenze di rendimento nozionale generatesi presso la partecipata anteriormente all opzione per la trasparenza non sono attribuibili ai soci e sono ammesse in deduzione dal reddito complessivo netto dichiarato dalla stessa. 9 Regime di consolidato fiscale Ove una società partecipi al consolidato IRES, essa potrà utilizzare il rendimento nozionale maturato a fronte del proprio reddito complessivo netto, e, per l eccedenza a fronte del reddito complessivo netto di gruppo, fino a concorrenza dello stesso. 10 Soggetti Irpef Le modalità applicative della norma non coincidono con quelle adottate dai soggetti IRES. La variazione in aumento del capitale proprio è costituita dall intero patrimonio netto risultante dal rendiconto al termine di ciascun esercizio. La base su cui applicare il rendimento nozionale è tutto il patrimonio netto contabile. L eventuale eccedenza del rendimento nozionale viene attribuita a ciascun socio in proporzione alla quota di partecipazione agli utili. Milano, 19 aprile 2012 Cordiali saluti STUDIO DPM

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