Genitale maschile TESTICOLO ANOMALIE DI SVILUPPO. Criptorchidismo. sono le più frequenti in cane e cavallo

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1 Genitale maschile Criptorchidismo Orchiti Neoplasie del testicolo Iperplasia della prostata Prostatiti Tumore venereo trasmissibile sono le più frequenti in cane e cavallo TESTICOLO ANOMALIE DI SVILUPPO Ipoplasia, testicoli più piccoli del normale Criptorchidismo, unica veramente importante, ritenzione a livello: addominale o inguinale, bilaterale (raro) o monolaterale (più sx che dx) suino, cavallo (Percherons, cavalli da sella americani e Quarter Horses), cane (Schnauzer nano, volpino, barboncino, Siberian Husky e Yorkshire Terrier) ma si trova un po' in tutte le specie e razze Predisposizione genetica su base anatomica o ormonale: ridotta apertura dell'anello inguinale o una scarsa lunghezza del gubernaculum testis che si oppone alla discesa del testicolo Il testicolo ritenuto va incontro a incompleto sviluppo (microrchidia) dovuto alla compressione da parte delle strutture addominali e alla temperatura più elevata rispetto a quella scrotale, colorito marrone-brunastro e consistenza molle, eventuale evoluzione sclerotica, possibile ipertrofia compensatoria del controlaterale normale. Istologicamente: numerose cellule interstiziali (iperplasia), epitelio germinale atrofico, concrementi per il disfacimento di masse di cellule desquamate (microlitiasi testicolare), spermatogenersi assente. I testicoli criptici non sono mai funzionanti, non producono spermatozoi Possibile evoluzione neoplastica, nel cane (seminomi e Sertoliomi sono 11 volte più frequenti nei criptorchidi e nel cavallo (tumori delle cellule del Leydig) frequente Possibile evoluzione flogistica, nel cavallo monorchia (presenza di un solo testicolo), anorchia (assenza dei testicoli) poliorchidismo (presenza di più di 2 testicoli), sinorchia (testicoli fusi insieme) Illustrazione 1: Cane, testicolo normale e testicolo ritenuto; tubuli seminiferi atrofici con interstizio maggiormente evidente (sclerosi) 1

2 Illustrazione 2: prevale l'aspetto atrofico; non c'è fibrosi né iperplasia intestiziale, i tubuli sono praticamente vuoti è presente soltanto lo strato basale e non c'è segno di maturazione degli spermatociti Illustrazione 3: atrofia testicolare; iperplasia delle cellule interstiziali con ORCHITE Infiammazione del testicolo Classificazione clinica: Acuta Subacuta testicolo teso (per tumefazione, dolorosa), sezione iperemica edematosa, emorragie (tutti quadri dell'infiammazione acuta), necrosi, suppurazione infiammazione inapparente, apprezzabile solo microscopicamente Cronica testicolo indurito, sclerotico, con eventuali focolai granulomatosi (irregolare alla palpazione), non è dolorosa perchè non c'è tumefazione ma solo proliferazione di tess. fibroso Classificazione anatomopatologica: 2 Orchite interstiziale, infiammazione nello spazio tra un tubulo e l'altro, tipicamente autoimmunitarie subacuta focolai linfoidi (infiltrati di linfociti) intertubulari o perivasali che secondariamente portano a degenerazione tubulare. Orchite intratubulare, tipicamente batterica infiammazione all'interno dei tubuli seminiferi, infiammazione ascendente, nella maggior parte dei casi (di solito monolaterale, c'è cmq sterilità dell'eiaculato perchè le sostanze provenienti dal testicolo malato lo devitalizzano) focolai bianco-giallastri (dati dalla fuoriuscita al taglio dell'essudato all'interno dei tubuli), singoli o multipli, a margini mal definiti, max 1 cm, divengono sodi e biancastri nella cronicizzazione. degenerazione e desquamazione tubulare evoluzione granulomatosa e/o sclerotica Orchite necrotizzante, il parenchima non è più riconoscibile (foto) grave evoluzione necrotica di forme intratubulari ascendenti o per diffusione ematogena di agenti patogeni.

3 Illustrazione 4: orchite purulenta: visibili i tubuli seminiferi dilatati con l'essudato purulento all'interno Orchiti: eziologia Orchiti batteriche aspecifiche Provocate da germi che sono presenti e frequentemente danno altre patologie in una certa specie animale Salmonella abortus equi e Streptococcus equi nel cavallo Arcanobacterium pyogenes nei bovini Pasteurella pseudotuberculosis e A. ovis negli ovini E. coli e Proteus vulgaris nel cane. Orchiti batteriche specifiche (da batteri che hanno tropismo per il testicolo o che danno lesioni caratteristiche) Orchite brucellare, molto importante perchè ha tropismo per tutto l'apparato genitale, la ritroviamo in tutte le specie, il tipo di infiammazione può essere molto variabile a seconda dell'ospite, del ceppo e della risposta immunitaria; in linea di massima da infiammazione granulomatosa ma a volte prevale l'aspetto necrotizzante toro: Brucella abortus (necrotico-purulenta o granulomatosa) (foto 5) verro: B. suis (necrotico-purulenta) ariete e becco: B. melitensis (granulomatosa) cane: B. canis, B. abortus, B. suis, B. melitensis (necrotizzante) Illustrazione 5: visibile la necrosi dei tubuli seminiferi Orchite tubercolare (foto 6) Orchite morvosa, nel cavallo Orchite pseudotubercolare, nella pseudotubercolosi dei piccoli ruminanti Orchiti parassitarie I parassiti raramente vanno a localizzarsi a livello del testicolo: da protozoi: nel morbo Tripanosoma equiperdum da macroparassiti: coitale maligno del cavallo, da Illustrazione 6: uno diffusamente interessato l'altro con piccoli focolai e ipoplastico da Strongylus negli equini criptorchidi, le larve di Strongili che si localizzano nelle arterie possono arrivare anche a livello dei testicoli, spt criptorchidi 3

4 da Mesocestoides nel cane: è un parassita estremamente raro, una piccola tenia che abita libera nel cavo peritoneale del cane e da qui tramite la vaginale può arrivare nel testicolo Orchite autoimmunitaria Orchite interstiziale a predisposizione genetica (come tutte le patologie a base autoimmunitaria) Orchiti virali Anemia infettiva equina (orchite necrotizzante) nel cavallo Cimurro nel cane Mixomatosi nel coniglio virus che determina un'alterazione di un tessuto connettivale embrionale a livello di sottocute formando delle tumefazioni e che interessa anche il testicolo Illustrazione 7: Infiammazione interstiziale Illustrazione 8: Orchite interstiziale con tubuli in degenerazione Illustrazione 9: Cell. mixoidi che producono tess. connettivo ricco di mucopolisaccaridi (rosa-lilla) NEOPLASIE DEL TESTICOLO Incidenza variabile nelle diverse specie: cane +++, cavallo +, toro +, gatto -, verro -, ariete - criptorchidismo predisponente (seminomi e sertoliomi) Le gonadi sono composte da una popolazione di cellule più indefinita rispetto agli altri tessuti e questo influenza la terminologia: di solito, la maggior parte delle neoplasie derivano o da cell. epiteliali o da cell. mesenchimali e si distinguono in benigni e maligni Per i più importanti tumori del testicolo non è prevista, nella terminologia, una distinzione tra tumori benigni e maligni perchè di solito iniziano come neoplasie benigne e vanno incontro a progressiva malignità. Si distinguono in base all'origine cellulare: DERIVAZIONE CELLULARE DENOMINAZIONE Tumori delle cellule germinali - Seminoma - Teratoma - Carcinoma embrionale Tumori gonadostromali - Tumore delle cellule del Sertoli (Sertolioma, tumore delle cellule sustentacolari) - Tumore delle cellule del Leydig (Leydigoma, tumore delle cellule interstiziali) Tumori primitivi misti - Seminoma + leydigoma + sertolioma Tumori del sistema collettore, che - adenomi ed adenocarcinomi della rete testis 4

5 sono costituiti da cell. epiteliali Altre neoplasie - Mesoteliomi: neoplasie che insorgono a livello di pleure e peritoneo, qui originano dalla vaginale che deriva dal peritoneo - Schwannomi - Leiomiomi - Mastocitomi I testicoli ritenuti hanno una possibilità di andare incontro a trasformazione neoplastica 10 maggiore rispetto ai testicoli normali. Seminoma: tipico colore giallognolo lucido, consistenza friabile (foto), raggiunge facilmente dimensioni notevoli e questo permette di diagnosticarlo più rapidamente. Illustrazione 10: Nella maggior parte dei casi i tumori testicolari determinano una notevole asimmetria apprezzabile anche all'esame esterno, rispetto all'orchite sono molto meno dolenti Da un punto di vista istologico si ritrovano 3 tipi diversi di seminoma (foto): tubulare: forma iniziale benigna, caratterizzata dalla riproduzione di strutture tubulari, da parte delle cell. neoplatiche, in cui manca il lume e la spermatogenesi; tende ad evolvere verso tubulare invasivo: l'architettura tubulare viene interrotta e si ha una strutturazione diffusa, fase in cui si hanno metastasi diffuso Illustrazione 13: Seminoma diffuso Illustrazione 11: Seminoma tubulare Illustrazione invasivo 12: Seminoma tubulare Motivo per cui si consiglia sempre l'asportazione del testicolo. Sertolioma: tumore delle cell. del Sertoli; da un punto di vista macroscopico (foto) è molto più compatto e duro alla palpazione rispetto al seminoma, presenta del tessuto fibroso che gli conferisce una strutturazione in lobuli. Da un punto di vista microscopico (foto) è analogo al seminoma: nelle fasi iniziali c'è una organizzazione in tubuli che con il tempo tende a perdersi acquisendo malignità. Le cell. del Sertoli normalmente producono estrogeni e di solito mantengono questa capacità anche nella loro trasformazione neoplastica ma con l'aumento del n di cell. la quantità di estrogeni prodotti è notevole e porta alla così detta Sindrome di femminilizzazione (nel cane): Illustrazione 14: Seminoma: cell. simili a spermatociti ma con caratteri di malignità, molto voluminose, nucleoli molto evidenti e presenza di cell. giganti multinucleate 5

6 modificazioni anatomico comportamentali (cambia il modo di urinare, i maschi tentano di montarlo, è presente ginecomastia, perdita del pelo sul ventre, pelle sottile e, soprattutto, soppressione dell'attività midollare dovuta all'interferenza degli estrogeni con l'eritropoietina grave anemia aplastica) Illustrazione 15: Grande sertolioma, possono essere anche intratesticolari, di piccole dimensioni e non dar luogo ad una evidente asimmetria dei testicoli, spesso i primi sintomi sono riconducibili alla sindrome di femminilizzazione Illustrazione 16: Leydigoma: spesso rimangono piccoli per molto tempo e insorgono al centro del testicolo per cui rilevare l'asimmetria è molto difficile Leydigoma: di consistenza molto soffice e molle, tendono ad essere di colore giallo intenso o molto rossi perchè queste cellule sono ricche di lipidi ( giallo) e molto spesso il tumore porta alla formazione di aree emorragiche ( rosso) (foto). Anche questo tumore può essere ormono-secernente ma meno spesso rispetto al sertolioma, può produrre estrogeni portando alla sindrome di femminilizzazione ma più frequentemente produce androgeni portando a sintomi meno facili da identificare Illustrazione 17: Leydigoma compatto, con cell. vacuolizzate Illustrazione 18: Leydigoma vascolare cistico, aree emorragiche, vere e proprie lacune ematiche PROSTATA 6

7 Ghiandola posta sul collo della vescica, attraversata dall'uretra prostatica, nel cane è bilobata questo fa si che problemi prostatici (aumenti di V) non si evidenzino tanto con problemi alla minzione, ma piuttosto con ostacoli alla defecazione per compressione sul retto. Dal punto di vista istologico è una gh. tubulare ramificata, con uno stoma ben rappresentato, composta da cell. batiprismatiche. Per quanto riguarda le patologie della prostata si fa riferimento principalmente al cane. Patologie degenerative CISTI piuttosto frequenti, si ritrovano anche all'esame ecografico o alla laparotomia esplorativa, possiamo distinguerle in: Cisti periprostatiche esternamente o paraprostatiche, visibili Cisti dei linfatici periprostatici, che corrono sulla capsula della prostata caratteristico colore giallo citrino (foto) Cisti periprostatiche fibrose e/o epiteliali Cisti prostatiche, interne alla prostata Cisti prostatiche epiteliali, più frequenti, derivano da dilatazioni del sistema duttale, spesso in concomitanza con iperplasia Cisti del dotto paramesonefrico, struttura embrionale che normalmente va incontro a regressione ma può permanere e dare cisti CORPORA AMYLACEA, concrezioni di natura secretoria a stratificazione concentrica, possono costituire il nucleo attorno al quale per sedimentazione possono formarsi calcoli CALCOLI ATROFIA / IPOTROFIA, diminuzione di V dovuta a: involuzione senile castrazione, estrogeni: le cell. della prostata sono molto ricche di recettori ormonali, quindi molto sensibili a variazioni METAPLASIA squamosa, (foto)dell'epitelio cubico che riveste i dotti e gli acini della prostata, diventa pluristratificato e negli strati superiori diventa appiattito; squamoso cioè con cheratinizzazione degli strati superficiali nei vitelli trattati con estrogeni anabolizzanti, tanto è vero che si fanno controlli a questo proposito come esami di screening, da confermare con un tossicologico, perché potrebbe anche essere dovuta a mangimi contaminati con micotossine ad azione ormonosimile associata ad iperplasia ed ipersecrezione stesse lesioni in ghiandole bulbo-uretrali e uretra prostatica mucosa: eccesso di produzione di muco nei cani, associata ad iperplasia IPERPLASIA aumento del numero delle cellule Se la prostata è aumentata di volume è apprezzabile già alla normale apertura dell'addome mentre di solito è necessario esercitare una certa trazione per riuscire ad evidenziarla molto frequente nel cane anziano, dopo i 6-7 anni c'è un aumento di volume variabile in tutti i cani, può provocare compressioni 7

8 influenza ormonale alterazione del rapporto androgeni/estrogeni sierici, castrazione possibile terapia per l'iperplasia semplice: arresta o rallenta la crescita iperplasia ghiandolare benigna o semplice, si osserva nelle fasi iniziali (foto) Definita come: iperplasia adenomatosa (talmente florida da sembrare una neoplasia) papillare (si solleva in piegne sostenute da un asse fibro-vascolare) dendritica (le papille di ramificano) (sollevamento dell epitelio in pieghe verso il centro degli alveoli) è un'iperplasia dell'epitelio prostatico ma può proliferare anche la componente stromale, può aumentare la produzione di secreto che, in questa situazione, ristagna a causa della compressione esercitata dallo stroma iperplastico sul lume e delle papille che lo ostruiscono. Può portare a una iperplasia complessa iperplasia complessa, riguarda sia la componente ghiandolare che mesenchimale iperplasia cistica della prostata : epitelio iperplastico che tappezza alveoli cistici (dilatati dal ristagno di secreto) e contemporaneo aumento dello stroma connettivale e muscolare liscio (foto) cisti prostatiche epiteliali accompagnata da un infiammazione cronica, dovuta a rottura delle cisti: il secreto va nell'interstizio e da infiammazione (prostatite), facilita lo sviluppo di batteri e può trasformarsi in un ascesso che può fistolizzare e dare peritonite probabile evoluzione dell iperplasia ghiandolare benigna PROSTATITE Patologia infiammatoria della prostata cane (associata ad iperplasia), toro, verro, rara nelle altre specie E. coli, Proteus, Pseudomonas, Brucella, stafilococchi, streptococchi, cimurro: non ci sono batteri specifici che diano prostatite arrivano per: via ematogena o ascendente condizioni predisponenti sono tutte quelle che provocano ristagno dell'urina o del secreto prostatico: infezioni delle basse vie urinarie, urolitiasi, neoplasie, traumi alterazioni della normale secrezione prostatica (metaplasia squamosa e iperplasia cistica) acuta (purulenta), (foto) la più frequente, i dotti sono pieni di granulociti neutrofili in autolisi cronica (apostematosa) 8 diffusa o a focolaio, aumento asimmetrico, congestione (arrossamento), zaffi purulenti (in sezione) ascessi multipli (per contaminazione batterica delle cisti prostatiche), che fistolizzano ( peritonite) o confluiscono (la prostata si trasforma in un unico grande ascesso) Rara: prostatite tubercolare granulomatosa del toro (ematogena), da tubercolosi

9 NEOPLASIE DELLA PROSTATA Importante nell'uomo, molto rara negli animali. NEOPLASIE EPITELIALI (carcinomi ed adenocarcinomi), possono determinare ristagno di urine per compressione ma di solito non invadono l'uretra (foto) nel cane (poco frequenti) età media 10 anni molto aggressive TUMORI MESENCHIMALI metastasi nel 70-80% dei casi (a linfonodi lombo-aortici e fegato e disseminazione peritoneale) ancora più rari NEOPLASIE SECONDARIE, più frequenti Linfoma in cane, gatto, bovino Invasione da carcinomi uroteliali dal collo della vescica o dall uretra prostatica Tumore venereo trasmissibile del cane (TVT - tumore di Sticker) Interessa di solito i genitali esterni sia maschili che femminili. È il primo tumore per il quale è stata dimostrata la trasmissibilità neoplasia trasmissibile del cane di istogenesi incerta (perché è molto sdifferenziato) Illustrazione 19: Carcinoma della prostata, può determinare un ristagno di urina per compressione (dilatazione degli ureteri e del bacinetto renale megauretere e idronefrosi bilaterale) cellule rotonde: derivazione istiocitaria o linfoide trasmissibile per contatto diretto per impianto di cellule tumorali vive (coito, morsi, sperimentalmente) non è trasmesso da agenti virali non è trasmissibile con filtrati acellulari, non c'è trasmissione se provoco la lisi cellulare isoantigeni dell ospite non dimostrabili sulla superficie delle cellule tumorali Sono cell. tumorali che si sono talmente sdifferenziate da diventare quasi parassiti, infatti il tumore non deriva da cell. dell'ospite ma da cell. esterne che hanno cominciato a proliferare sull'organismo ospite: gli Ag sulle cell. tumorali sono diversi (non-self) ma le cellule subiscono alterazioni cromosomiche importanti. variazioni cariotipiche costanti (58-59 cromosomi contro i 78 normali) con riarrangiamento dell oncogene c-myc localizzazioni genitali (foto) (pene, prepuzio, vagina; più frequente perché questa è la modalità di trasmissione) ed extragenitali (naso, bocca per lambimento, rar, cute e occhio per morsi da cani con localizzazioni orali), non si sa se classificarlo come benigno o maligno: può raggiungere dimensioni notevoli ma rare le metastasi, possibile molto spesso la regressione spontanea per possibile reazione immunitaria contro le cell. tumorali in quanto non-self, vengono prodotti linfociti T citotossici che provocano apoptosi nelle cell. tumorali (anche se non vengono riconosciute subito e questo da la possibilità al tumore di svilupparsi) aspetto nodulare o a cavolfiore, da pochi mm a 10 cm, crescita rapida cellule rotonde uniformi grandi, con abbondante citoplasma chiaro, grosso nucleo rotondeggiante e nucleolo prominente solitamente eccentrico, limiti cellulari poco distinti, molte mitosi: (pag ) sono simili alle cell. linfoemopoietiche (istiociti giovani o a riposo) si vede anche con 9

10 l'immunoistochimica non è né un tumore epiteliale né mesenchimale, anche se la proliferazione delle cell. avviene nel derma. Illustrazione 20: Importante sfoderare il pene perché le lesioni si possono trovare alla base o sulla punta, l'aspetto papillomatoso delle lesioni non deve far pensare a tumori epiteliali È comparso alla fine dell' 800 e si è diffuso in tutto il mondo in particolare nelle zone più calde, non si sa perché; forse il clima favorisce la sopravvivenza delle cell. nell'ambiente esterno e inoltre in questi paesi c'è meno controllo sul randagismo. Un aspetto simile ce l'ha il CARCINOMA SQUAMOCELLULARE DEL PENE del cavallo, ma a differenza del TVT è un tumore epiteliale con aspetto a cavolfiore (= tanti noduli ravvicinati); è la più comune neoplasia cutanea del cavallo e può colpire anche occhio e naso. Nelle altre specie è decisamente poco frequente. (foto) 10

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