INGEGNERI ARCHITETTI COSTRUTTORI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INGEGNERI ARCHITETTI COSTRUTTORI"

Transcript

1 INGEGNERI ARCHITETTI COSTRUTTORI 1876 inarcos ANNO LXIV - OTTOBRE 2009 (8) Spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 Comma 20/b - Legge 662/96 - Fil. Bologna - 3,30 BOLOGNA - STRADA MAGGIORE, 13 mensile di tecnica e informazione dell associazione ingegneri e architetti e del collegio costruttori della provincia di bologna notiziario del collegio regionale ingegneri e architetti dell emilia-romagna notiziario della federazione degli ordini degli ingegneri della regione emilia-romagna 703 pag 769 pag 789 pag 798 La storia, le funzioni ed il sistema elettorale degli ordini degli ingegneri in Italia La tecnologia FRP applicata agli edifici storici: rinforzo statico e sismico. Il caso di Palazzo Mozzi-Bardini a Firenze Efficienza energetica e patrimonio culturale: un binomio inconciliabile? La sperimentazione di interventi di regolazione del traffico per un intersezione stradale in ambito urbano FRANCESCA RAMETTA - FRANCESCO MAZZA La storia, le funzioni ed il sistema elettorale degli ordini degli ingegneri in Italia A. ROSOTTI - C. CONTARDI La posta elettronica certificata: obblighi ed opportunità F. DI CROSTA La tecnologia FRP applicata agli edifici storici: rinforzo statico e sismico. Il caso di Palazzo Mozzi-Bardini a Firenze FIORELLA FACCHINETTI - ANGELO DI TOMMASO - MICHELE TATASEO Dall Istituto di Istruzione Professionale Edile Efficienza energetica e certificazione NOTIZIARI: Associazione Ingegneri e Architetti della Provincia di Bologna - Ordine Ingegneri della Provincia di Bologna - Ancebologna - Asso RUBRICHE: Corsi&Convegni - Letto per voi

2 ÀÀ @@ À ÀÀ ÀÀ À ÀÀ ÀÀ À @@@@ À ÀÀÀÀÀ ÀÀÀÀÀÀÀÀ À AREA COSTRUZIONI MURATORE CAPOCANTIERE DECORATORE ITALIANO TECNICO PER STRANIERI GRUISTA OPERATORE MACCHINE MOVIMENTO TERRA IL RESTAURO DELLE FINITURE E DEGLI ELEMENTI DECORATIVI istituto professionale edile PerCORSI AREA PROGETTAZIONE E GESTIONE AGGIORNAMENTO IN DIRITTO URBANISTICO USO PROGRAMMI SPECIALISTICI PER CONTABILITA LA PROGRAMMAZIONE LAVORI GESTIONE DELLA COMMESSA EDILE COSTRUZIONI IN MURATURA CON RIFERIMENTI ALLA SISMICA AREA INFORMATICA AUTOCAD DI BASE E AVANZATO PRIMUS CONTABILITA LA PROGRAMMAZIONE LAVORI CON MS PROJECT UTILIZZO DELL INFORMATICA PER LA REDAZIONE DEL POS AREA SICUREZZA SICUREZZA E SALUTE PER DIPENDENTI RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE E/O ESECUZIONE LAVORI ADDETTO ALLA PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO ADDETTO ATTIVITA DI RIMOZIONE, BONIFICA E SMALTIMENTO AMIANTO RISCHIO CADUTE DALL ALTO E UTILIZZO SISTEMI ANTICADUTA MONTAGGIO, SMONTAGGIO E TRASFORMAZIONE DI PONTEGGI MONTAGGIO, SMONTAGGIO ED USO DEI TRABATTELLI 16 ORE PRIMA AREA AMBIENTE&ENERGIA FONTI RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA I SISTEMI A CAPPOTTO CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI CPTO Edilizia Bologna AREA APPRENDISTATO TECNICO DI CANTIERE EDILE CARPENTIERE OPERATORE EDILE ALLE STRUTTURE E ALLE INFRASTRUTTURE OPERATORE AMMINISTRATIVO SEGRETARIALE FORMAZIONE PER TUTOR AZIENDALE IIPLE Istituto per l Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili di Bologna e provincia Via del Gomito Bologna Tel Fax info@edili.com Tel. 051/ Via Calamelli Imola (Bo) Tel. e Fax: infoim@edili.com CPTO Edilizia Bologna Comitato Paritetico Territoriale Operativo per la prevenzione infortuni, l igiene e l ambiente di lavoro in edilizia di Bologna e provincia IIPLE è un ente con Sistema Qualità Certificato UNI EN ISO 9001/2000

3 Porotherm Bio-Plan. Vivere nel benessere. Se cerchi il massimo isolamento termico sia d estate che d inverno la soluzione è Porotherm Bio-Plan. Grazie al disegno innovativo ed all ottima configurazione geometrica dei fori, le murature in blocchi Porotherm Bio-Plan raggiungono formidabili prestazioni. Un esempio? Il nuovo blocco 38 da tamponamento, con conducibilità λ=0,11 W/mK semplicemente intonacato, raggiunge un valore di trasmittanza della parete U di 0,27 W/m 2 K. La prestazione è addirittura inferiore del 20% a quella richiesta per il 2010 in zona F, secondo il DLgs 311/2006, e soddisfa i requisiti per ottenere la detrazione fiscale del 55% prevista dal DM 11 marzo Provalo, sarà una vera sorpresa! NUOVO! Porotherm Bio-Plan 38 T-0,11 Mattoni. Disegnati per l uomo Wienerberger S.p.A. Sede: Mordano (BO), tel , fax Stabilimenti: Mordano (BO), Gattinara (VC) Villabruna di Feltre (BL), Terni. italia@wienerberger.com Prodotti a marchio CE Categoria I

4

5 L isolamento acustico supera il tetto delle prestazioni. : Rw > 44 db in soli 8 cm di alta tecnologia. Brevettato La progettazione dei tetti secondo i criteri più avanzati dell efficienza termoacustica e dell edilizia sostenibile ha un nuovo alleato: Acoustic Roof. Sono i pannelli di ultima generazione in polistirene espanso sinterizzato di altissima tecnologia, nati da di-bi s.p.a. per offrirvi eccellenti prestazioni funzionali e ambientali. Acoustic Roof concentra in appena 8 cm valori di fonoisolamento e resistenza termica, superiori agli standard imposti delle normative. E biocompatibile, calpestabile, traspirante, di facile posa. E garantito, come tutti i prodotti all avanguardia della vasta gamma di-bi, dalla qualità di un leader nella produzione di isolanti termoacustici. di-bi: i nostri isolanti per risparmiare la vostra energia. Cert. n 633 Cert. n IT Azienda Certificata ISO 9001:2000 Via Sacco e Vanzetti, 6/6A Ghiardo di Bibbiano (RE) Tel (10 linee r.a.) - Fax di-bi@di-bi.it

6

7 INGEGNERI ARCHITETTI COSTRUTTORI 1876 ANNO LXIV - OTTOBRE 2009 (8) Spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 Comma 20/b - Legge 662/96 - Fil. Bologna - 3,30 inarcos BOLOGNA - STRADA MAGGIORE, organo di informazione di: Associazione Ingegneri e Architetti di Bologna - Associazione Ingegneri e Architetti di Ferrara - Associazione Ingegneri e Architetti di Modena - Associazione Ingegneri e Architetti di Ravenna - Ordine degli Ingegneri di Bologna - Ordine degli Ingegneri di Pesaro- Urbino - Collegio degli Ingegneri e Architetti di Cesena e Comprensorio - Collegio Regionale degli Ingegneri e Architetti Emilia-Romagna - Collegio Costruttori di Bologna - Federazione degli Ordini degli Ingegneri dell Emilia-Romagna - Asso: Ingegneri, Architetti Liberi Professionisti in Europa rivista mensile edita dalla Associazione Ingegneri ed Architetti della Provincia di Bologna (proprietaria). Distribuita gratuitamente agli associati Spedizione in A.P. - 45% Art. 2 Comma 20/b Legge 662/96 - Fil. Bologna Chiuso in tipografia il 16/11/2009 DIRETTORE RESPONSABILE ALESSANDRO COCCHI Direttore Amministrativo: Rocco Iascone Comitato di Redazione: Barbara Bartoli, Antonio Bonora, Armando Brath, Alessandro Cocchi, Raffaele Dalle Donne, Alessandro Damilano, Pier Paolo Diotallevi, Raffaele Frattarolo, Nicoletta Gandolfi, Giovanni Gasparini, Pierluigi Gradari, Rocco Iascone, Giuseppe Lazzari, Stefano Manservisi, Alessandro Marata, Luigi Amedeo Melegari, Felice Monaco, Roberto Patitucci, Carmine Preziosi, Alberto Rosotti, Umberto Rossini, Adolfo Scagnolari, Giovanni Semprini, Alessandro Specchio, Mauro Toschi Direzione, Redazione e Amministrazione: Bologna - Strada Maggiore, Bologna Tel Fax assiabo@tin.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n in data Abbonamento annuale: 31,00 (Copia singola 3,30). Estero 40,00 (Copia singola 4,20) Prezzo di vendita riservato ai soli soci dell Associazione e agli iscritti all Ordine o al Collegio: Copia singola 1,45 Abbonamento annuale Arretrato il doppio. Ufficio pubblicità e concessionaria: Labanti e Nanni Industrie Grafiche s.r.l. Via G. Di Vittorio, Crespellano (Bologna) Tel Fax inarcos@labantienanni.it Per consegna materiali pubblicitari: Dott.ssa Nanni Sabrina (Tel ) presso: Labanti e Nanni - Redazione Inarcos, Via G. Di Vittorio, 3 - Crespellano (Bologna) Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche s.r.l Crespellano (Bologna) Impaginazione Omega Graphics snc - Bologna Sono graditi contributi concernenti tutte le specializzazioni di ingegneria e architettura. Per sottoporre articoli da pubblicare sulla rivista consultare le norme presenti sul sito La pubblicazione degli articoli non significa riconoscimento ed approvazione da parte della Direzione, delle opinioni o delle teorie espresse dagli Autori. Si accettano memorie o deduzioni anche in contrasto con quanto già pubblicato, salvo il diritto di replica da parte degli interessati. È vietata la riproduzione, anche parziale, degli scritti senza citarne la fonte. LA COPERTINA DEL MESE ARTICOLI La sperimentazione di interventi di regolazione del traffico per un intersezione stradale in ambito urbano FRANCESCA RAMETTA - FRANCESCO MAZZA 755 La storia, le funzioni ed il sistema elettorale degli ordini degli ingegneri in Italia A. ROSOTTI - C. CONTARDI 769 La posta elettronica certificata: obblighi ed opportunità F. DI CROSTA 777 La tecnologia FRP applicata agli edifici storici: rinforzo statico e sismico. Il caso di Palazzo Mozzi-Bardini a Firenze FIORELLA FACCHINETTI - ANGELO DI TOMMASO - MICHELE TATASEO 789 DALL ISTITUTO DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE EDILE Premiato il sito del CPTO di Bologna ( nel concorso Alberto Manzi dedicato all uso educativo dei media CECILIA ALESSANDRINI 797 EFFICIENZA ENERGETICA E CERTIFICAZIONE Efficienza energetica e patrimonio culturale: un binomio inconciliabile? DARIO VANNINI 798 NOTIZIARI Associazione Ingegneri e Architetti della Provincia di Bologna 825 Ordine Ingegneri della Provincia di Bologna 826 Ancebologna 830 Asso 836 RUBRICHE Corsi&Convegni 838 Letto per voi 841 AIRIS nasce nel 1984 nel settore dell Ingegneria Ambientale, in particolare nel campo degli Studi di Impatto Ambientale e della Progettazione ambientalmente consapevole. Oggi AIRIS diversifica le sue attività anche in servizi rivolti alla pianificazione territoriale e urbanistica, alla progettazione di opere sempre più attente al migliore inserimento ambientale, al monitoraggio dello stato dell ambiente e dell impatto ambientale conseguente all attuazione di azioni e di opere, alla ricerca e verifica di soluzioni per una più elevata qualità edilizia, per il risparmio energetico e la sua certificazione. L approccio operativo si basa sulla interdisciplinarietà delle conoscenze e delle tecniche, sull utilizzo di software e strumenti avanzati per la previsione, il monitoraggio e il collaudo. Ciò consente di proporre soluzioni integrate con il miglior rapporto tra efficacia dell opera e compatibilità con l ambiente, per i diversi operatori: amministrazioni pubbliche, progettisti, privati, ecc. nei rispettivi campi applicativi. In 25 anni di attività AIRIS ha seguito circa commesse, di cui 500 Studi di Impatto e Compatibilità Ambientale, Studi Acustici anche finalizzati alla progettazione di mitigazioni, oltre a molti Studi del Traffico, Studi Paesaggistici e del Verde, nonché una numerosissima serie di rilevazioni strumentali. Tel Fax Via San Gervasio, Bologna - ITALY info@airis.it

8 SDBADV.it Tecnocupole Pancaldi indirizza attenzione e risorse alla progettazione, alla ricerca e allo sviluppo dei prodotti. Cura l installazione ed il collaudo dei sistemi di copertura e si occupa della manutenzione dei dispositivi antincendio, fino ad offrire ai propri clienti la gestione chiavi in mano della copertura. tecnocupole pancaldi copriamo ogni esigenza Tecnocupole Pancaldi risolve ogni esigenza relativa alle coperture industriali grazie ad una vasta gamma di prodotti studiati per l illuminazione zenitale, la ventilazione e l evacuazione di fumo e calore. Punto di forza dell azienda è la particolare attenzione rivolta alle problematiche legate all isolamento termico, al risparmio energetico e alla produzione di energia tramite fonti rinnovabili, come ad esempio l applicazione dei pannelli fotovoltaici. Per avere maggiori informazioni sulla gamma completa dei prodotti Tecnocupole Pancaldi si puo visitare il sito web: pannello fotovoltaico supporto per pannello fotovoltaico Tecnocupole Pancaldi SPA via Ca Bianca, Castel San Pietro Terme (BO) T F commercial@tecnocupole.com

9 La sperimentazione di interventi di regolazione del traffico per un intersezione stradale in ambito urbano Verifica integrata degli effetti sulla mobilità, sul rumore e sull inquinamento atmosferico Francesca Rametta, Francesco Mazza AIRIS S.r.l., Bologna 1. INTRODUZIONE Il lavoro che qui si presenta ha avuto la finalità di ricercare soluzioni per migliorare l organizzazione di una intersezione stradale posta nella zona centrale del Comune di Maranello (Modena), verificando le soluzioni adottate anche in funzione degli effetti conseguiti dal punto di vista ambientale. Si trattava dunque di individuare azioni di miglioramento dell organizzazione dell intersezione al fine di eliminare o ridurre gli inconvenienti presenti, individuabili nella elevata lunghezza delle code ai semafori e quindi in una durata dei tempi di attesa piuttosto importante, con conseguente incremento dei fenomeni di inquinamento acustico ed atmosferico. In attesa della realizzazione delle soluzioni strutturali, programmate con lo scopo di eliminare parte dei flussi di attraversamento attualmente presenti in modo improprio, sono state selezionate due soluzioni attuabili nel breve periodo con modesti impegni economici e soprattutto in termini di impatto sul tessuto urbano circostante l intersezione, in modo tale da poter essere sperimentate in opera per un opportuno periodo di tempo. Sulla base di uno studio del traffico di dettaglio per l intersezione, le due ipotesi di intervento individuate sono state: in primo luogo una modifica al disegno planimetrico ed alla fasatura dell impianto semaforico già esistente, in alternativa l introduzione di una rotatoria compatta di dimensioni compatibili con lo spazio occupato dalla stessa intersezione. Durante i due periodi di sperimentazione delle soluzioni alternative sono state effettuate campagne di misure (traffico, rumore, inquinamento atmosferico) per monitorare complessivamente i risultati e supportare in maniera completa la decisione sull assetto definitivo da dare all intersezione. Dopo un ampia consultazione con la popolazione a cui sono stati esposti i risultati della sperimentazione, l Amministrazione ha preso la decisione di realizzare le nuova rotatoria come prefigurata dallo studio, ma con piccoli adeguamenti suggeriti dalla fase sperimentale. 2. LA SITUAZIONE DI PARTENZA L intersezione oggetto dello studio presenta caratteristiche particolari che la rendono interessante per uno studio integrato come quello che si intendeva intraprendere, in quanto: collocata in una zona urbana consolidata e di elevata sensibilità come il centro urbano di Maranello alla confluenza di via Nazionale con via Claudia; il disegno a cinque rami confluenti, che rendono particolarmente complesso lo schema circolatorio e moltiplicano i numero di linee di conflitto tra i veicoli; il relativamente elevato numero di veicoli che transitano giornalmente nell intersezione, con punte di circa v/h con sensibile presenza di veicoli commerciali anche pesanti; presenza di un impianto di semaforizzazione di tipo SOMMARIO A partire da una situazione di criticità rilevata all incrocio tra due importanti assi stradali nel centro urbano di Maranello, l articolo descrive gli studi preliminari compiuti per l individuazione di soluzioni alternative di regolazione dell intersezione, la loro verifica sperimentale accompagnata da rilevazioni simultanee di traffico, rumore e inquinamento atmosferico, il confronto dei risultati ottenuti e infine la realizzazione definitiva dell intervento. SUMMARY Preliminary studies have been performed to find alternative interventions in order to fix a critical junction between two main roads, in the urban area of Maranello. Two different experimental proposals have been realized and tested, with the aid of simultaneous traffic, noise and air pollution measurements. Final results have been compared leading to the realization of the definitive solution. inarcos 755

10 1 4 tradizionale a fasatura fissa con corsie canalizzate per la svolta a sinistra; la conseguente formazione di lunghe code per molte ore al giorno con elevati perditempo e aggravamento dell inquinamento ambientale. 3. LO STUDIO DEL TRAFFICO E LE SIMULAZIONI PER L OTTIMIZZAZIONE DELLE SOLUZIONI DA ADOTTARE 2 3 La prima parte del lavoro è stata dedicata alla caratterizzazione della situazione circolatoria nell intersezione, con rilievi diretti dei flussi di traffico ed analisi modellistica dei principali parametri trasportistici. Gli indicatori assunti per la valutazione della performance dello stato dell intersezione prima e dopo gli interventi simulati sono stati: Velocità media Numero di veicoli defluiti Tempo di ritardo in coda Lunghezza media e massima della coda Dai conteggi delle svolte effettuati per l ora di punta del mattino e della sera sono state derivate le due matrici origini-destinazioni da applicare al modello di simulazione. Le simulazioni dello stato di fatto dell intersezione mostravano che: la capacità di deflusso delle regolazioni dell incrocio via Nazionale-via Claudia era sostanzialmente corrispondente al livello di domanda anche nelle ore di punta; le velocità medie risultavano conformi a quelle caratteristiche delle intersezioni semaforizzate urbane (circa 30 km/h) le lunghezze delle code risultavano piuttosto elevate a causa della durata dei cicli semaforici e dell organizzazione delle corsie di accumulo agli attestamenti per le manovre di svolta; l organizzazione dell intersezione sia come fasi del- 756 inarcos

11 5 1 - Le code all intersezione tra via Giardini e via Claudia. 2 - Schema proposto per la rotatoria. 3 - Schema della regolazione semaforica dell intersezione. 4 - Fotogramma della simulazione dell intersezione Claudia Nazionale. 5 - Il programma temporale per la sperimentazione dei due interventi e il monitoraggio ambientale. 6 - Gli interventi alternativi sottoposti alla sperimentazione Tab 1 - Matrice O/D ora di punta della sera. l impianto semaforico, che come canalizzazione delle svolte, poteva essere semplificata e ottimizzata al fine di ridurre la lunghezza delle code. Questi elementi hanno costituito la base di partenza per la costruzione delle proposte alternative di intervento che sono state selezionate e simulate (si veda il riquadro nella pagina). I due scenari di intervento proposti per la simulazione sono stati i seguenti: scenario 1 - riorganizzazione degli attestamenti che preveda l accodamento delle manovre di attraversamento non più alla manovra di svolta a destra ma alla manovra di svolta a sinistra; introduzione delle semplificazioni del ciclo semaforico separandolo in quattro fasi nette, ognuna per ogni direzione che si affaccia Tab 2 - Scenari simulati. 6 all incrocio, e prevedendo una durata del ciclo complessiva di 130 sec invece dei 185 dello stato attuale. Scenario 2 - organizzazione dell incrocio con una rotatoria compatta, di diametro esterno pari a 30 m, perfettamente inscrivibile negli spazi disponibili nell intersezione in modo da non invadere spazi costruiti esistenti (marciapiedi, isole, ecc), con le seguenti caratteristiche: corsie di ingresso di larghezza contenuta e non superiore a 4 m attraversamenti pedonali separati in due fasi con isola salvagente mediana; anello interno di larghezza di 7 metri, corsia unica, e zona sormontabile del bottone di 1 metro; bottone di diametro di 12 m. inarcos 757

12 8 7 9 Lo schema di massima della rotatoria è riportato in figura seguente Per i due scenari sono state condotte simulazioni dinamiche (Modello VISSIM) del comportamento dell intersezione sia nell ora di punta del mattino che della sera. I risultati ottenuti hanno mostrato la possibilità di intervenire in maniera efficace sull organizzazione dell intersezione in modo da migliorarne le prestazioni. Dal confronto dei risultati con la situazione pre-interventi, si evidenzia, già per lo scenario 1, una diminuzione dei ritardi medi e massimi delle code (tempo di attesa in condizioni di accodamento), con riduzioni anche di oltre il 30%, e un progressivo aumento della capacità di deflusso della rete, con una crescita del parametro n veicoli defluiti, vicina al 3%; le velocità di deflusso si mantengono intorno ai 30 km/h. L introduzione della rotatoria, scenario 2, produce un ulteriore recupero delle performance dell intersezione con riduzioni dei tempi medi di attesa anche vicini al 75%. Il fatto che si introduca un sistema di regolazione che non prevede tempi di attesa fissi, nonché la circostanza che i flussi in ingresso risultano piuttosto equilibrati, consente la realizzazione di un sistema che funziona con continuità sebbene con una velocità di deflusso complessiva del nodo ridotta rispetto alle intersezioni regolate con semaforo. Questa riduzione è prodotta dal fatto che i veicoli che si presentano in rotatoria, devono necessariamente rallentare a causa della geometria della sistemazione (intervento di moderazione della velocità), mentre con la regolazione semaforica si tende ad attraversare l intersezione a velocità più sostenuta. Anche rispetto alla lunghezza delle code, la rotatoria mostra inarcos

13 7 - Postazioni di rilievo fonometrico (P1, P2), di traffico (sez A, B, C, D, E) e della qualità dell aria. 8 - Confronto sul periodo di riferimento normativo nella Postazione P Confronto sul periodo di riferimento normativo nella Postazione P Grafici di velocità e direzione del vento nei tre scenari: Fase 1, Fase 2, Fase La stazione mobile per il monitoraggio dell aria. 11 recuperi rispetto allo scenario con semaforizzazione di oltre il 30%. Il sistema a rotatoria mostra dunque di avere livelli parametrici di funzionamento assolutamente migliorativi rispetto allo stato attuale e rispetto all intersezione semaforizzata (recupero ulteriore dei tempi di attesa in coda). Questa soluzione, che oltre a migliorare lo stato di fatto dal punto di vista trasportistico, contribuisce alla ridefinizione Tab 3 - Valori medi nei periodi di misura dei parametri meteoclimatici. degli spazi urbani, soprattutto in relazione al pregio del contorno, potrà essere realizzata senza demolizioni, essendo il disegno proposto completamente inscrivibile negli spazi a disposizione tra i marciapiedi esistenti, con il notevole vantaggio di recuperare spazio per i pedoni invece che sottrarne. Rispetto agli attraversamenti pedonali, essendo prevista in ogni direzione la realizzazione di isole mediane, la soluzione garantisce comunque una buona prestazione in termini di sicurezza, trattandosi tra l altro di attraversamenti lunghi 4 metri per corsia stradale. Si è ritenuto comunque opportuno, in accordo con l Amministrazione, prevedere l implementazione di un periodo di sperimentazione durante il quale è stato possibile, senza eccessivi oneri e senza alcun intervento di demolizione, la verifica reale del funzionamento delle due soluzioni alternative. Durante i periodi di sperimentazione sarebbero inoltre state effettuate le campagne di misure (traffico e ambiente) per verificare complessivamente i risultati e supportare in maniera completa la decisione finale. 4. LA SPERIMENTAZIONE DELLE DUE SOLUZIONI ALTERNATIVE La realizzazione degli interventi per la sperimentazione Tab 4 - Valori medi nei periodi di misura degli inquinanti atmosferici. Nell anno successivo allo studio del traffico è stata avviata la fase sperimentale per le due ipotesi di intervento secondo la tempistica indicata nello schema che segue, prevedendo prima la verifica della soluzione con semaforizzazione e successivamente quella con la rotatoria. In entrambe i casi si manteneva attivo l intervento per alcuni mesi al fine di consentire un assestamento nelle abitudini degli utenti. Prima dell avvio dell intervento per la predisposizione dello scenario 1 è stata effettuata una campagna di monitoraggio per definire lo stato ante operam sia del traffico che dei principali parametri ambientali. inarcos 759

14 12 Questa attività è stata denominata Fase 1, mentre le attività di monitoraggio parallele ai due scenari sono state denominate Fase 2, nuova semaforizzazione, e Fase 3 rotatoria. Il monitoraggio del traffico La necessità di ottenere dati completi da utilizzare, sia per lo studio del traffico, che per la parallela caratterizzazione ambientale, ha portato alla scelta di effettuare misure complete dei flussi di traffico, della durata di alcuni giorni, per mezzo di piastre magnetometriche in grado di effettuare in continuo il conteggio classificato (per lunghezza) dei veicoli in transito e misurare anche la loro velocità, dato essenziale per le valutazioni da compiere. Ai rilievi automatici dei flussi di traffico nelle cinque sezioni sono stati affiancati anche conteggi di tutte le manovre di svolta dell intersezione nelle fasce orarie di punta del mattino e della sera in un giorno tipo, per l esame della matrice origine-destinazione nei tre scenari. Ai rilievi di traffico sono stati affiancati rilievi acustici e rilievi dei principali inquinanti in atmosfera. Il monitoraggio acustico Le indagini acustiche, così come quelle atmosferiche, hanno avuto la finalità di valutare e quantificare le variazioni del clima acustico e della qualità dell aria in relazione alle differenti configurazioni dell intersezione. I rilievi fonometrici sono stati svolti in facciata a due recettori rappresentativi del clima acustico degli edifici prossimi all incrocio oggetto di studio (P1 e P2). In corrispondenza delle due postazioni di rilievo acustico sono state svolte misure della durata di una settimana, durante la Fase 1, della durata di 20 giorni durante la Fase 2 e della durata di 10 giorni durante la Fase 3. Al fine di rendere confrontabili i dati acustici riscontrati durante le tre fasi di studio si è proceduto a creare, per ogni fase di monitoraggio, un giorno feriale tipo (da lunedì a venerdì) epurando i rilievi di lunga durata da eventuali anomalie temporali quali eventi atmosferici o sorgenti occasionali e escludendo giornate con la presenza di eventi particolari quali la giornata del mercoledì con la presenza del mercato. Negli istogrammi che seguono, si riportano i livelli acustici ottenuti dai rilievi nelle tre fasi, aggregati secondo i due periodi di riferimento normativo; ovvero il periodo di riferimento diurno (TRD = ore ) e il periodo di riferimento notturno (TRN = ore ) del giorno feriale di riferimento. Il monitoraggio della qualità dell aria L indagine sulla qualità dell aria è stata svolta predisponendo un laboratorio mobile dotato di tutta la strumentazione idonea per la determinazione dei principali parametri meteorologici,, per il campionamento 760 inarcos

15 12 - Le matrici O/D rilevate nelle ore di punta del mattino e della sera per la situazione ante-operam e nei due scenari della sperimentazione (veicoli/ora) I principali inquinanti: risultati del monitoraggio dell aria. 13 delle PTS, delle PM10, delle PM2.5, degli ossidi di azoto e dei BTEX. Il laboratorio mobile è stato posizionato in prossimità dell intersezione. Sono state svolte misure continuative della durata di una settimana, durante la Fase 1, della durata di 20 giorni durante la Fase 2 e della durata di 10 giorni durante la Fase 3. I risultati dei rilievi di qualità dell aria sono stati usati in termini comparativi, per supportare la valutazione degli effetti delle soluzioni oggetto di sperimentazione. Di seguito si riporta una sintesi dei risultati del monitoraggio della qualità dell aria nelle tre fasi. 5. I RISULTATI OTTENUTI DALLE FASI DI SPERIMENTAZIONE Fondamentale, per comprendere il risultato della sperimentazione, è stata l analisi comparata dei rilievi di traffico. Da questa si è visto che in entrambe le soluzioni si è registrato un incremento dei flussi smaltiti dall intersezione. La tabella a lato descrive i risultati sintetizzandoli nella variazione della media oraria nelle ore di punta del giorno tipo. Il confronto tra i dati provenienti dai rilievi automatici nelle tre fasi ha fatto emergere un importante tendenza all incremento della portata dell intersezione; nell ora di punta serale si passava dai circa v/h dello scenario attuale (Fase 1), a circa v/h per la Fase 2, sino ad arrivare a circa v/h nella Fase 3. Al contempo l osservazione del funzionamento dell intersezione con le due soluzione sperimentate, nelle ore di punta, faceva riscontrare una significativa riduzione delle code presenti rispetto all ante operam. I volumi complessivi giornalieri transitati nella seconda e nella terza fase sono risultati più elevati dei volumi transitati nella prima fase (ante operam) rispettivamente di circa il 25%, con un incremento maggiore, circa +18%, nella seconda fase, e più contenuto, circa +7%, nella terza. Le due soluzioni proposte si sono dunque dimostrate in grado di ottenere un interessante recupero di capacità dell intersezione, con prestazioni migliori per la rotatoria, dimostrando la possibilità di raggiungere gli obiettivi perseguiti in merito alla circolazione dei veicoli. Dall esame dei risultati ottenuti per i rilievi acustici si è visto che l andamento registrato durante le tre fasi di rilievo è risultato abbastanza simile, pur con una progressiva riduzione dei livelli acustici, nonostante l incremento registrato in termini di flussi veicolari nelle diverse fasi. Tra la Fase 1 stato di fatto e la Fase 2 riorganizzazione semaforica, nonostante l incremento dei flussi veicolari si è riscontrata per la postazione P1, maggiormente esposta sull intersezione, una sostanziale stabilità (+0,1 dba) nel periodo diurno e una riduzione di circa 2 dba nel periodo notturno. Mentre per la postazione P2, più arretrata, la condizione è stata di sostanziale stabilità (+0,7 dba d e -0,3dBA n ). Per la Fase 3 rotatoria provvisoria, seppur ancora con volumi di traffico cresciuti, in entrambe le postazioni e in entrambi i periodi di riferimento normativo, i livelli acustici rilevati nelle due postazioni di monitoraggio risultavano essere più contenuti rispetto alla Fase 2 riorganizzazione semaforica con una riduzione complessiva dei livelli acustici dell ordine di 0,5 dba; tale riduzione dei contributi acustici è risultata inoltre più evidente durante gli orari di punta dei flussi veicolari con riduzioni dei livelli acustici superiori a 1 dba. Riassumendo dunque, per quanto riguarda il clima acustico è possibile ritenere che entrambe le soluzioni sperimentate hanno mostrato benefici rispetto allo scenario ante operam, in quanto pur in presenza di flussi veicolari in crescita, i livelli acustici si sono mantenuti stabili e, nel caso della rotatoria, anche in relativa diminuzione. Tra le due soluzioni sperimentate la rotatoria è quella che ha dimostrato una maggiore capacità di contenimento del clima acustico. Più controversi e di non immediata interpretazione si inarcos 761

16 14 - La rotatoria oggi vista dall alto La rotatoria con lo sfondo del sagrato della chiesa rivalorizzato. sono presentati i risultati sul monitoraggio della qualità dell aria. Occorre infatti precisare che gli elementi che concorrono a determinare le concentrazioni al suolo di inquinanti sono assai numerosi e non sempre facilmente identificabili e quantificabili; risulta quindi difficile formulare una correlazione stretta di causa effetto tra la situazione del traffico e la concentrazione di inquinanti in tempi così relativamente brevi come quelli a disposizione per il monitoraggio. Il confronto dei dati di inquinamento atmosferico rilevati durante le campagne di misure della Fase 2 e della Fase 1 mostrava una generale riduzione della quasi totalità degli inquinanti indagati (ad esclusione dei soli NO2), nonostante l incremento del traffico rilevato. Le ragioni principali di questo andamento apparivano principalmente riconducibili a: Assenza nella seconda fase del riscaldamento ad uso civile Condizioni meteo più favorevoli alla dispersione Fluidificazione del traffico con riduzione dei tempi di sosta al semaforo e delle code Viceversa, il confronto dei dati rilevati durante la Fase 3 mostrava rispetto alla Fase 2 un generale incremento della quasi totalità degli inquinanti indagati (ad esclusione di xilene ed etilbenzene), e rispetto alla Fase 1 una riduzione di tutti gli inquinanti tranne gli ossidi di azoto (NOx e NO 2 ). In questo secondo caso le ragioni principali dell andamento tra la fase 3 e la Fase 2 apparivano riconducibili a: Condizioni meteoclimatiche meno favorevoli alla dispersione Ulteriore incremento del traffico associato all aumento delle velocità media di deflusso Per avere maggiori riferimenti è stato effettuato un confronto dei dati rilevati con i dati registrati dalle centraline ARPA della zona, da cui risultava che l andamento nelle tre fasi di studio è confrontabile per le polveri, mentre l andamento degli NOx mostrava una minore riduzione nella seconda fase e un incremento più marcato nella terza fase, evidenziando l influenza di fattori legati alle modifiche introdotte nell intersezione che influiscono maggiormente sugli NOx e meno sulle polveri, in particolare all aumento del traffico complessivo. In conclusione, tuttavia, non è stato possibile trovare una correlazione effettiva tra i diversi assetti dell intersezione ed i volumi di traffico con i risultati dei monitoraggi degli inquinanti atmosferici a causa delle molteplici variabili in gioco, in particolare la diversità delle condizioni meteo riscontrate, e il relativamente ridotto periodo di monitoraggio consentito. Era tuttavia possibile concludere escludendo significativi peggioramenti della qualità dell aria nell intorno dell intersezione, come conseguenza degli interventi sperimentati, nonostante gli incrementi di traffico misurati tra le diverse fasi. 6. LA REALIZZAZIONE DELLA SISTEMAZIONE DEFINITIVA In seguito agli esiti della sperimentazione, ed alla presentazione alla popolazione dei risultati ottenuti, l Amministrazione comunale decideva di procedere con la progettazione e la realizzazione della soluzione a rotatoria. Il progetto stradale veniva affidato all Ufficio Progettazione della Società Maranello Patrimonio S.r.l., mentre la progettazione architettonica, con l arredo urbano ed il monumento-fontana dell isola centrale, veniva affidata all architetto Mauro Bellei di Bologna. I lavori di costruzione avvenivano tra il luglio 2007 e il novembre 2007, per la parte stradale, mentre nei mesi successivi venivano completati l arredo, la sistemazione a verde ed in ultimo la fontana. Oggi la rotatoria, nel suo assetto definitivo, è in esercizio con buoni risultati, in linea con quelli attesi. 762 inarcos

17 ISORAIN: manti impermeabili e traspiranti o freni vapore, sostituti ecologici dei sistemi di impermeabilizzazione tradizionali per tetti a falda inclinata DBSTOP: masse elastomeriche elastiche e fonoimpedenti di elevata densità; impiegabili in diverse applicazioni, rappresentano una valida alternativa alle lastre di piombo ALFASTOP: pannelli con spiccate caratteristiche fonoassorbenti con impiego a vista o protetti da strutture forate o da inserire all interno di pareti divisorie INSULGIPS: pannelli accoppiati derivanti dall assemblaggio di lastre di cartongesso a diversi tipi di materiali isolanti con molteplici possibilità applicative Tecnoacustica ti offre le migliori soluzioni di termoacustica, anche personalizzate, realizzate nel completo rispetto dell ambiente. Grazie ad un laboratorio interno di ricerca e sviluppo, costantemente impegnato nello studio di nuovi materiali, Tecnoacustica propone prodotti all avanguardia, altamente performanti, anche a brevetto esclusivo. Tecnoacustica s.r.l. Viale del Lavoro 18/S Villafranca di Verona (VR) Tel Fax info@tecnoacustica.net

18

19

20 Abbiamo fatto squadra Abbiamo fatto squadra Calcestruzzi Preconfezionati S.p.A. Sede legale-amministrativa Via Romitino, Castenaso (BO) Tel Fax lb@livabeton.it Conglomerati bituminosi Calcestruzzi preconfezionati Costruzioni stradali Movimenti di terra Noleggi macchine per l edilizia e lavori stradali Forniture di sabbie e di ghiaie Sede legale-amministrativa Via Romitino, Castenaso (BO) Tel Fax as@agestrade.it

21 La storia, le funzioni ed il sistema elettorale degli ordini degli ingegneri in Italia A. Rosotti*, C. Contardi** * Ingegnere elettronico ** Dottoressa in Lettere BREVE EXCURSUS STORICO Le proposte di legge per l istituzione degli ordini e degli albi degli ingegneri risalgono ai primi anni del secolo scorso ma furono necessari vent anni affinché venisse definitivamente approvato il disegno di legge N del che li istituì. Tale legge, in particolare l art. 4, si limitava a riservare agli iscritti all albo i soli incarichi conferiti dall autorità giudiziaria e, più in generale, dalle pubbliche amministrazioni. Infatti, all epoca, qualsiasi laureato poteva assumere e svolgere qualsiasi incarico conferitogli da privati, a tutto discapito della sicurezza collettiva. Nonostante fossimo agli albori di un regime illiberale, come fu quello fascista, l esercizio della professione di ingegnere era molto più libero di come sia oggi. Con l iscrizione all albo, il professionista acquisisce il diritto di progettare, dirigere e collaudare qualsiasi opera o applicazioni della tecnica (artt. 51e 52 del R.D. n del 1925). Due anni dopo, il regio decreto N del 23 ottobre 1925, costituì il regolamento di attuazione del precedente: introdusse l obbligo del superamento dell esame di stato di abilitazione, senza però imporre l iscrizione all albo come condizione indispensabile per l esecuzione di prestazioni professionali. In ogni caso, i consigli degli ordini previsti dal suddetto regolamento non vennero mai eletti, anzi le loro competenze vennero assorbite dai sindacati con la legge N. 563 del Solo alla fine del secondo conflitto mondiale, con la legge n. 382 del gli ordini furono ricostituiti e venne sancito l obbligo dell iscrizione all albo per l esercizio di talune professioni di particolare rilevanza e sicurezza sociale. Per venire ai giorni nostri, con il decreto del Presidente della Repubblica, n. 328 del 5 giugno 2001, art. 45, sono state istituite le sezioni A e B dell albo, ciascuna ripartita nei seguenti settori: a) civile e ambientale; b) industriale; c) dell informazione. Sono altresì state definite le competenze, o attività professionali, di ogni settore delle due sezioni (art. 46), creando non pochi dubbi sulle competenze tra gli ingegneri senior, iscritti alla sezione A (con laurea quinquennale) e iunior, iscritti alla sezione B (con laurea triennale). In quasi cento anni di onorata storia, proprio per la sua natura di ente di diritto pubblico, l ordine ha sempre salvaguardato prioritariamente gli interessi di carattere generale della collettività e della committenza, ponendoli davanti agli interessi della categoria, cioè dei propri iscritti e non si è mai comportato come lobby, tant è che il 90% circa dei dottori in ingegneria che si presentano all esame di stato lo SOMMARIO L ordine degli Ingegneri è un ente pubblico che svolge funzioni di certificazione, designazione, regolamentazione e difesa della collettività, a livello provinciale, fin dal Il suo organo di governo, il Consiglio Direttivo, assume il diritto e l obbligo dell assolvimento dei compiti che l ordinamento gli affida, facendosi carico di responsabilità amministrative, civili e penali. Questo articolo vuole sintetizzare la storia e le funzioni degli Ordini, che negli anni hanno avuto estrema importanza per il tessuto sociale italiano. SUMMARY The Order of engineers is a public organisation that executes functions of certification, nomination, legislation and defence of the community, at provincial level, since Its government court, the managing board, takes the right to perform the assignments of the organisation, taking charge of the administrative, civil and penal liability. This article wants to synthesize the history and the functions of the Order, that in the years have become of capital importance for the Italian social network. inarcos 769

22 1. Votazione per il rinnovo del Consiglio dell ordine degli ingegneri di Pesaro ed Urbino. 1 superano, acquisendo a tutti gli effetti il titolo di Ingegnere. COMPOSIZIONE DEI CONSIGLI PROVINCIALI E SVOLGIMENTO DELLE ELEZIONI I consigli degli Ordini sono formati da un numero di componenti che è in funzione del numero degli iscritti a livello provinciale, ed è pari a: 7, se il numero degli iscritti non supera cento; 9, se il numero degli iscritti va da 101 a 500; 11, se il numero va 501 a 1500; 15, se il numero degli iscritti supera Ogni iscritto può proporre la propria candidatura dandone comunicazione al consiglio dall avviso di indizione delle elezioni fino a sette giorni prima della votazione: sarà compito dell Ordine dare massima diffusione dell elenco dei candidati come in seguito specificato. Nel caso in cui non vengano presentate candidature da parte di iscritti della sezione B, qualsiasi ingegnere iunior iscritto alla medesima sezione è eleggibile. In tal modo, in ogni consiglio almeno un posto è riservato ad un esponente della sezione B, che quindi potrebbe essere eletto anche con un sol voto. D altro canto, se nessun ingegnere iunior riceve neppure un voto, nel consiglio siederanno solo ingegneri appartenenti alla sezione A. E possibile che gruppi di candidati si riuniscano in liste, al fine di esprimere squadre di governo compatte, con intenti comuni e rappresentanze significative. I consiglieri che vengono eletti rappresentano tutti i professionisti appartenenti all albo provinciale, senza distinzione di sezioni o settore d appartenenza; restano in carica quattro anni a partire dalla data di proclamazione dei risultati e non possono essere eletti per più di due volte consecutive. Se viene a mancare un consigliere, o se questo non si presenta in consiglio per più di tre volte consecutive senza valida giustificazione, esso viene sostituito dal primo dei candidati non eletti, iscritto nella medesima sezione dell albo. Invece, nel caso in cui dovessero venire a mancare la metà più uno dei consiglieri, si dovrà procedere a nuove elezioni. Le elezioni vengono indette dal Consiglio in carica almeno cinquanta giorni prima della sua scadenza e la prima votazione deve tenersi il quindicesimo giorno feriale successivo a quello in cui è stata indetta l elezione medesima. L ordine deve inviare l avviso di comunicazione a tutti gli iscritti dell albo, esclusi i sospesi dall esercizio della professione, tramite comunicazione raccomandata o posta elettronica certificata; solo nel caso in cui il numero degli iscritti dovesse superare i 500, la notizia della convocazione potrà essere data tramite pubblicazione in uno o più giornali, per due volte consecutive. In ogni caso l avviso dovrà essere pubblicato anche sul sito del Consiglio Nazionale ( è dovrà contenere le informazioni inerenti il luogo, il giorno e l ora di inizio e di chiusura delle votazioni, nonché le regole inerenti procedure elettorali che, come ricordiamo, potrebbero richiedere tre distinte tornate, in funzione del quorum raggiunto che varia a seconda degli iscritti. Per esempio, nel caso di Ordini con più di millecinquecento iscritti, in prima votazione, l elezione sarà valida se avranno votato almeno un terzo degli iscritti all albo, in seconda se avranno votato un quinto degli aventi diritto, mentre la terza votazione sarà valida qualsiasi sia il numero dei votanti. Nel caso in cui nella prima votazione non si raggiunga il quorum necessario, la seconda dovrà aver luogo il primo giorno feriale utile e le schede archiviate non concorrono ai fini del calcolo del successivo quorum; stessa cosa per la terza votazione. Per facilitare il voto, gli iscritti all albo potranno votare oltre che nella sede preposta dall ordine anche tramite raccomandata; in questo caso la scheda dovrà essere fatta pervenire prima del termine della votazione. 770 inarcos

23 2. Fax simile di una scheda elettorale per il rinnovo del Consiglio dell ordine degli ingegneri di Pesaro ed Urbino. 2 Ogni seggio elettorale è composto da un Presidente, un vice Presidente ed almeno due scrutatori scelti, tramite delibera, dal consiglio uscente. Ogni elettore sarà ammesso a votare previo accertamento della sua identità personale, tramite l esibizione di un documento d identità o per conoscenza personale con un membro dell ufficio elettorale. Il voto è sia un diritto che un dovere, ed ha caratteristiche di segretezza. Deve quindi essere espresso nel riservo della cabina, affinché risulti impossibile dimostrare per chiunque di aver espresso il proprio consenso a favore di un candidato; per il medesimo motivo è proibito usare apparecchi di videoregistrazione immagini durante l espressione del voto. In tal modo risulta impossibile vendere il proprio consenso. Ogni elettore può votare uno o più nominativi, scelti tra coloro che si sono candidati, i cui nomi dovranno essere scritti in un manifesto affisso nei pressi dei seggi elettorali. Ogni scheda elettorale conterrà tante righe quanti sono i consiglieri eleggibili; il Presidente del seggio considererà non apposti i nominativi indicati dopo quelli corrispondenti al numero dei consiglieri da eleggere. Risulteranno eletti, per ciascuna sezione, coloro che hanno riportato il maggior numero di voti a livello provinciale. In caso di parità è preferito il candidato che abbia maggiore anzianità di iscrizione all Albo e, tra coloro che abbiano uguale anzianità, il maggiore di età. Al termine dello spoglio delle schede, il Presidente del seggio proclama il risultato delle elezioni e ne dà immediata comunicazione al Ministero della Giustizia. Nella prima riunione del neoeletto consiglio, i nuovi membri eleggono in seno ad esso le cariche istituzionali nei ruoli di consigliere, segretario, tesoriere e presidente provinciale; questi incarichi sono svolti a titolo gratuito: ai neoeletti sono rimborsate le spese sostenute nello svolgimento della propria carica, il cui onore copre l impegno profuso. LE FUNZIONI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE Il consiglio dell ordine ha il compito di realizzare fini di pubblico interesse e ciò gli conferisce il ruolo e la veste di organo di governo. L esercizio di tali compiti è obbligatorio: il consiglio promuove comunque le proprie attività in perfetta autonomia, nel rispetto delle leggi della Repubblica e del Codice Deontologico. Tale aspetto emerge in modo significativo nel campo della tutela dell esercizio professionale, nella valutazione dei rapporti tra colleghi e con la committenza. Diverse sono le funzioni del consiglio dell ordine: Funzione certificativa. Spetta al consiglio dell ordine il compito di deliberare sulla domanda di iscrizione all albo; l iscrizione è condizione obbligatoria per l esercizio della professione (a meno di violare il disposto dell art. 348 del codice penale). La deliberazione si è resa particolarmente importante dopo la cosiddetta liberalizzazione dei piani di studio, introdotta nelle università italiane dagli anni 1970, che portò alla creazione di lauree conseguite senza il superamento di esami di importanza rilevante, come per esempio Scienza delle Costruzioni. A causa di ciò, alcuni consigli ritennero di acquisire e valutare i singoli corsi di studi ed in alcuni casi rigettarono le domande d iscrizione, comportamento ora vietato con sentenze della Cassazione. Oggi, per un ingegnere pubblico dipendente, l iscrizione all albo fornisce l opportunità di accesso a funzioni e qualifiche di livello superiore, mentre per un ingegnere con rapporto di lavoro subordinato di regime privatistico l iscrizione non offre significativi vantaggi di rilievo. Funzione rappresentativa e consultiva. Il consiglio dell ordine è portatore degli interessi dei propri iscritti, i quali eleggono il consiglio stesso, che ha quindi il diritto ed il dovere di rappresentarli per inarcos 771

24 3. Designazione di una terna di ingegneri per un collaudo strutturale. Funzione designativa. Il consiglio dell ordine è spesso investito del compito di designare terne o singoli iscritti all albo per lo svolgimento di funzioni di diversa responsabilità. La designazione viene effettuata, previa valutazione dei titoli e dell esperienza maturata, tramite formale delibera; una volta ricevuta la designazione, l ingegnere è tenuto ad ottemperare al compito, sia nei confronti del pubblico che del privato. Precondizione necessaria alla designazione è la disponibilità ad accettare l incarico da parte del professionista, su esplicita richiesta dell ordine, o l iscrizione in apposti registri, come il registro dei collaudatori. Tra le designazioni di maggior rilevanza ricordiamo le terne per i collaudi, gli esperti di elettrotecnica ed acustica per le commissioni di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, le commissioni edilizie, i componenti per gli esami di stato, alcuni arbitrati e revisioni delle liste dei consulenti tecnici d ufficio nei tribunali. Di non minor importanza le designazioni che avvengono in casi del tutto eccezionali, come quelle degli ingegneri impegnati nei rilievi del dopo terremoto a l Aquila, in Abruzzo, a fianco della Protezione Civile. 3 delega e di svolgere attività di tutela ed affermazione degli interessi dei propri iscritti. Il più importante di tali interessi è la tutela dell attività professionale. E importante ricordare che al consiglio compete la vigilanza alla tutela dell esercizio professionale (art. 5, legge n. 1395). Inoltre il consiglio può svolgere una funzione consultiva nei confronti della Pubblica Amministrazione in materie che investono l esercizio dell attività professionale. Funzione regolamentare. Il consiglio dell ordine disciplina con regolamenti interni l esercizio delle sue attribuzioni; tale possibilità è largamente diffusa nei consigli con maggior numero di iscritti, ove cioè si avverte fortemente l esigenza di disciplinare e promuovere attività di vario genere. I punti che in particolare vengono maggiormente disciplinati riguardano lo svolgimento delle riunioni del consiglio, l istituzione e l attività di commissioni, generalmente coordinate da un membro del consiglio (chiamate a svolgere funzioni consultive o istruttorie su argomenti e temi di particolare rilievo, come la Commissione Parcelle). Funzione tributaria. Il consiglio può, entro i limiti strettamente necessari, coprire le spese dell ordine mediante una tassa annuale, nonché una tassa per il rilascio di certificati e pareri per la liquidazioni degli onorari. Nessun pagamento, oltre quelli previsti dall art. 7 del decreto n. 382 del , può essere imposto e riscosso per l esercizio della professione di ingegnere. Funzione tariffaria. Al consiglio dell ordine è da sempre riconosciuta la funzione di esprimere pareri sulla liquidazione di onorari e spese in chiave di applicazione della tariffa, anche se l ordine non ha titolo alcuno per entrare nel merito di un rapporto contrattualistico. A volte infatti, il professionista ed il committente stipulano accordi che non definiscono chiaramente l ammontare degli oneri, le competenze e le spese, lasciando indeterminati i compensi relativi ad alcune prestazioni, e ciò costituisce l anticamera di azioni legali. Lo strumento tariffario è quello adottato con la legge n. 143 del ; prima della sud- 772 inarcos

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008 Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008 Cod. Denominazione del corso Ore Pag. SI1 Formazione per operai/ primo ingresso in edilizia 16 2 SI2 RSPP/ASPP - Responsabili del

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA Regolamento della Consulta provinciale delle professioni Regolamento approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n.47 del 20.12.2012 INDICE ARTICOLO 1 (Oggetto del

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 17 dicembre 2010, n. 227, recante disposizioni concernenti la definizione

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista

Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista (approvate nella seduta consiliare del 26 novembre 2002)

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA (approvato in data 4 luglio 2014 dal Consiglio Direttivo Regionale) Art. 1 Organo elettivo 1) Spetta all Assemblea

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA 1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99

Dettagli

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO PER LA EMISSIONE DEI PARERI SULLE PARCELLE PROFESSIONALI ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO PER LA EMISSIONE DEI PARERI

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

CAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI

CAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI DISCIPLINA PER LA RIPARTIZIONE DELL INCENTIVO PER LA PROGETTAZIONE O PER LA REDAZIONE DI ATTI DI PIANIFICAZIONE EX. ART. 18 LEGGE 109/94 E SUCCESSIVE INTEGRAZIONI AGGIORNATO ALLA LEGGE 415/98 e s.m.i.

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Comune di Sassari Deliberazione della Giunta

Comune di Sassari Deliberazione della Giunta N. del Reg. 447 Comune di Sassari Deliberazione della Giunta OGGETTO PIANO GENERALE DEL TRAFFICO URBANO - ADOZIONE L anno duemilaotto addì ventotto del mese di novembre in questo comune, nella sala delle

Dettagli

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO)

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO) REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL ASSEMBLEA DELL UNIONE PROVINCIALE DI POTENZA E DI MATERA, DEI SEGRETARI E DEI COMITATI DIRETTIVI DI CIRCOLO 1 La Direzione Regionale del Partito Democratico

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Centro studi dei Consulenti del Lavoro della provincia di Messina

Centro studi dei Consulenti del Lavoro della provincia di Messina Centro studi dei Consulenti del Lavoro della provincia di Messina Guida rapida all adempimento in scadenza il prossimo 16 maggio 2009 DLGS 81/2008 LA NOMINA DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO Art. 1 - Istituzione della Consulta Ai sensi dell art. 80 dello Statuto Comunale e deliberazione del C.C. n 55 del 13/11/2008

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione

Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni Corsi di Formazione Sommario Sistemi di gestione 4 Modulo A Corso di Formazione per Auditor di Sistemi di Gestione Modulo A - uni en iso 19011 - Corso Qualificato

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI

Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Manuale delle Procedure ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI Codice procedura: AC01 Revisione n 2 Data revisione: 23-07-2013 MANUALE DELLE PROCEDURE Sommario 1. Scopo della procedura 2. Glossario 3. Strutture

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (Approvato con delibera C.C. n. 90 del 29.11.2003, modificato con

Dettagli

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA CONFSAL-SALFi RSU: Un po di teoria.. RSU è l acronimo di Rappresentanza Sindacale Unitaria. È un organismo sindacale che esiste in

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella

Dettagli

PAVANELLOMAGAZINE. l intervista. Proroga detrazioni fiscali Il tintometro. La produzione. Verso una classificazione energetica delle finestre

PAVANELLOMAGAZINE. l intervista. Proroga detrazioni fiscali Il tintometro. La produzione. Verso una classificazione energetica delle finestre anno 2 - numero 2 - ottobre 2011 MADE IN ITALY PAVANELLOMAGAZINE l intervista Verso una classificazione energetica delle finestre Marchio CasaClima - Klimahaus La produzione Proroga detrazioni fiscali

Dettagli

REGIONE VENETO AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO-SANITARIA n. 1 BELLUNO ~~~~~~~~~~~~~~~~

REGIONE VENETO AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO-SANITARIA n. 1 BELLUNO ~~~~~~~~~~~~~~~~ REGIONE VENETO AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO-SANITARIA n. 1 BELLUNO ~~~~~~~~~~~~~~~~ Deliberazione n. 763 del 07/08/2014 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Oggetto: Indizione avviso pubblico per il conferimento

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DELLE CARICHE ASSOCIATIVE DELL ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE FONDAZIONE TARAS 706 A.C.

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DELLE CARICHE ASSOCIATIVE DELL ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE FONDAZIONE TARAS 706 A.C. REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DELLE CARICHE ASSOCIATIVE DELL ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE FONDAZIONE TARAS 706 A.C. Art. 1 Indizione delle elezioni 1. Il Consiglio Direttivo convoca l Assemblea degli

Dettagli

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA Con la presente si convoca l assemblea generale dei lavoratori per il giorno / / alle ore : presso la sede legale dell azienda sita in Via n a ( ) per discutere e re in merito ai

Dettagli

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 Il presente bilancio è stato redatto in linea con le indicazioni deliberate dal Consiglio e tiene conto delle disposizioni

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO PROVINCIA DI BOLOGNA

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO PROVINCIA DI BOLOGNA COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO PROVINCIA DI BOLOGNA AREA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE TERRITORIO COPIA DETERMINAZIONE N. 101 del 17/09/2012 OGGETTO AFFIDAMENTO INCARICO PER LA REDAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Art. 1 - Soci Ciascun membro del Coordinamento che

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

ENI AWARD 2016 REGOLAMENTO

ENI AWARD 2016 REGOLAMENTO ENI AWARD 2016 REGOLAMENTO Articolo 1 Caratteri generali Dal 2008 eni ha istituito eni award, per premiare e promuovere la ricerca e l innovazione tecnologica nel campo dell energia e dell ambiente. Articolo

Dettagli

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE Art. 1 Finalità 1. E costituito il Network-Agenzia per l Innovazione per accrescere professionalità e capacità di intervento degli

Dettagli

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Cabina di Regia del 26 gennaio 2009 Regolamento per l organizzazione ed il funzionamento della Cabina di Regia Città di Avellino Programma Integrato

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA ISTITUZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DELL AERO CLUB D ITALIA

REGOLAMENTO SULLA ISTITUZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DELL AERO CLUB D ITALIA REGOLAMENTO SULLA ISTITUZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DELL AERO CLUB D ITALIA Approvato con delibera C. F. n. 109/2014 REGOLAMENTO SULLA ISTITUZIONE DEL NUCLEO DI

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE 1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

PARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale

PARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale PARTNER DI PROGETTO Il raggruppamento dei soggetti attuatori è altamente qualificato. Da una parte, la presenza di quattro aziende del settore ICT garantirà, ognuna per le proprie aree di competenza, un

Dettagli

ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI. 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00. 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00

ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI. 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00. 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00 ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00 CENTRO CONGRESSI PALAZZO DELLE STELLINE CORSO MAGENTA 61 - MILANO

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI. 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00. 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00

ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI. 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00. 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00 ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00 CENTRO CONGRESSI PALAZZO DELLE STELLINE CORSO MAGENTA 61 - MILANO

Dettagli

DIREZIONE CENTRALE SVILUPPO DE TERRITORIO - APERTURA DEGLI UFFICI IN VIA BERNINA n. 12

DIREZIONE CENTRALE SVILUPPO DE TERRITORIO - APERTURA DEGLI UFFICI IN VIA BERNINA n. 12 DIREZIONE CENTRALE SVILUPPO DE TERRITORIO - APERTURA DEGLI UFFICI IN VIA BERNINA n. 12 Le attività di trasloco dei diversi Settori, Servizi ed Uffici dalla sede di Via Pirelli alla nuova sede di Via Bernina

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE. Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del 08.09.

REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE. Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del 08.09. REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del 08.09.2005 Esecutivo dal 29.09.2005 SOMMARIO ARTICOLO 1 "AMBITO DI APPLICAZIONE"

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA COMUNICAZIONE E DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO DEGLI OPERATORI ECONOMICI DI CUI ALL ART. 125 DEL D. LGS. 163/2006

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.)

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.) Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH 193 Pag. 1 di 5 AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI (S.G.E.) 0 01.10.2013

Dettagli

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata.

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata. Sommario A cosa serve InfoWEB?... 3 Quali informazioni posso comunicare o ricevere?... 3 Cosa significa visualizzare le informazioni in maniera differenziata in base al livello dell utente?... 4 Cosa significa

Dettagli

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli