MA.TO., rappresentato e difeso dall'avv.to Gi.De.Pi., unitamente al quale elettivamente domicilia in Benevento, alla Via (omissis)

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1 Trib. Benevento, ESECUZIONE FORZATA Esecuzione forzata, in genere REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI BENEVENTO Il Tribunale di Benevento, in persona della dott.ssa Maria DI LORENZO, con funzioni di giudice unico, ha pronunciato la seguente sentenza riservata all'udienza del 21/11/2007, nella quale veniva assegnato alle parti il termine di giorni 60 per il deposito delle comparse conclusionali e di successivi giorni 20 per il deposito delle note di replica, nella causa iscritta al numero 1181/2005 R.G.A.C. del Ruolo Generale Affari Contenziosi TRA MO. S.p.A., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv.to Ro.Pr., unitamente al quale elettivamente domicilia in Benevento, alla Via (omissis) E OPPONENTE MA.TO., rappresentato e difeso dall'avv.to Gi.De.Pi., unitamente al quale elettivamente domicilia in Benevento, alla Via (omissis) Conclusioni: le parti concludono come da atti del giudizio e da verbali di causa. OPPOSTO Svolgimento del processo Con ricorso in opposizione agli atti esecutivi depositato in data 30 marzo 2005 la Mo. S.p.A. espone: - che "in data 25 marzo 2005, ad istanza del sig. Ma.To., l'ufficiale Giudiziario presso il Tribunale di Benevento ha proceduto a pignoramento presso terzi di tutte le somme dovute alla Mo. S.p.A. dalla Ba.Po., Agenzia di Benevento, dalla Ba.La. e del Pi.Ri. S.p.A., Agenzia di Paduli, e dalla Ba.Sv. S.p.A., Agenzia di Benevento, fino alla concorrenza di Euro ,00"; - che "l'esponente non ha ricevuto notifica dell'atto di pignoramento, e neppure del titolo esecutivo, né del precetto"; - che "in data 25 marzo 2005 sarebbero stati notificati decreto ingiuntivo ed atto di precetto, con dispensa dal termine di cui all'art. 482 c.p.c.: la notifica sarebbe stata fatta presso la "Direzione amministrativa" della società in Benevento alla Piazza (omissis), ai sensi dell'art. 140 c.p.c."; - che "contestualmente al precetto sarebbe stato notificato, con le stesse modalità, anche atto di pignoramento presso terzi". Tanto premesso l'opponente propone opposizione agli atti esecutivi avverso il provvedimento con cui è stata concessa la dispensa di cui alla art. 482 c.p.c., avverso l'atto di precetto ed avverso l'atto di pignoramento presso terzi. In particolare l'opponente

2 deduce che se la dispensa dal rispetto termine di cui all'art. 482 c.p.c.non viene concessa con il decreto ingiuntivo, non può essere poi concessa con autonomo provvedimento del Presidente del Tribunale. Inoltre l'opponente deduce che la notifica dell'atto di pignoramento non è stata preceduta da una valida notifica dell'atto di precetto, atteso che l'atto di precetto sarebbe stato notificato presso la sede amministrativa della Mo. di Benevento ai sensi dell'art. 140 c.p.c., laddove la notifica alle persone giuridiche ai sensi dell'art. 140 c.p.c. è consentita solo in caso di notifica presso la sede legale e non anche in caso di notifica presso altra sede, quand'anche sia la sede effettiva. L'opponente deduce, altresì, che la notifica dell'atto di pignoramento è avvenuta senza il preventivo compimento di tutte le formalità necessaire per la notifica dell'atto di precetto, ed evidenzia che "il primo atto della notifica, ovvero il deposito presso il Comune è avvenuto contemporaneamente per entrambi gli atti (che infatti portano due numeri consecutivi di protocollo): ciò basta per dedurre che allorquando è stato notificato l'atto di pignoramento le formalità di notifica dell'atto di precetto non erano state ancora portate a compimento". Infine l'opponente deduce che il pignoramento è nullo, in quanto privo dell'ingiunzione di cui all'art. 492 c.p.c. Tanto premesso l'opponente conclude chiedendo la dichiarazione di nullità del provvedimento con il quale è stata concessa la dispensa di cui all'art. 482 c.p.c., dell'atto di precetto e dell'atto di pignoramento, con vittoria delle spese di lite. Si costituisce l'opposto, Ma.To., il quale deduce: - che il provvedimento di dispensa di cui all'art. 482 c.p.c. può essere concesso sia dal Presidente del Tribunale che dal giudice dell'ingiunzione; - che "essendo la spedizione della raccomandata contenente l'avviso di deposito del titolo e del precetto precedente alla spedizione della raccomandata contenente l'avviso di deposito dell'atto di pignoramento, il perfezionamento della notifica del titolo e del precetto è avvenuto prima della notificazione del pignoramento"; - che "quanto alla valida ingiunzione, nessun dubbio v'è in ordine all'interpretazione da dare all'atto di pignoramento che contiene la precisa indicazione del termine pignoramento e anche l'ingiunzione". Tanto premesso l'opposto conclude chiedendo il rigetto dell'opposizione con vittoria delle spese di lite. Viene acquisito il fascicolo relativo alla procedura esecutiva presso terzi n. 552/2005 R.G.E., intrapresa in virtù dei menzionati atti di precetto e pignoramento, al quale risulta riunita la procedura esecutiva n. 961/05 R.G.E. presso i medesimi terzi pignorati, Ba.Po., Ba.La. e Ba.Sv. Nella procedura esecutiva n. 961/2005, intrapresa in virtù di atto di pignoramento proposto nell'interesse di Ma.To. - per la stessa pretesa creditoria indicata nel pignoramento di cui alla procedura esecutiva n. 552/ notificato al debitore, Mo. S.p.A., presso la sede legale, in data 12 maggio 2005, risulta spiegata altra opposizione all'esecuzione da parte della Mo. S.p.A. sul rilievo che "il sig. Ma., avendo iscritto ipoteca giudiziale di primo grado su immobili aventi un valore di gran lunga maggiore rispetto all'ammontare del credito per cui si procede (circa 50 mila Euro) non poteva e non può procedere ad esecuzione su beni diversi", che "il sig. Ma., avendo già provveduto a pignoramento presso terzi, presso tre diverse banche, non poteva procedere ad un secondo pignoramento presso terzi nei confronti delle stesse banche" e che nella specifica del precetto "sono stati computati 2 volte i "diritti" per corrispondenza informativa e consultazioni col cliente, che invece- per

3 espressa previsione della tariffa - spettano una sola volta -, è stato addebitato il diritto per la voce "posizione e archivio", che invece è previsto dalla tariffa per i giudizi di cognizione..., sono stati addebitati diritti per "ispezioni RR.II" che non sono giustificati per una procedura di pignoramento presso terzi, è stato addebitato il diritto per la "nota" spese, che per espressa previsione della tariffa spetta solo per la redazione della nota spese giudiziale del processo di cognizione". All'udienza di precisazione delle conclusioni del 21/11/2007, il giudice riserva la causa a sentenza, assegnando alle parti il termine di giorni 60 per il deposito delle comparse conclusionali e di successivi giorni 20 per il deposito delle memorie di replica. Motivi della decisione La doglianza dell'opponente, Mo. S.p.A., debitrice esecutata, relativa al fatto che il provvedimento di dispensa dal rispetto del termine di cui all'art. 482 c.p.c. - richiesto nell'interesse del creditore, Ma.To., procedente in virtù di decreto ingiuntivo - sia stato emesso dal Presidente del Tribunale di Benevento, ai sensi dell'art. 482, 2 periodo, c.p.c., e non già dal giudice dell'ingiunzione ai sensi dell'art. 642, 3 co. c.p.c., non risulta fondata. E invero il Presidente del Tribunale competente per l'esecuzione, o un giudice da lui delegato, ha una competenza concorrente con quella del giudice che si pronuncia sulla richiesta di decreto ingiuntivo, con riguardo alla possibilità di autorizzare l'esecuzione senza l'osservanza del termine di cui all'art. 482 c.p.c. Sul punto va osservato che nel caso in cui il titolo esecutivo sia rappresentato da un decreto ingiuntivo, la mancata concessione da parte del giudice dell'ingiunzione dell'autorizzazione all'esecuzione senza l'osservanza del termine di cui all'art. 482 c.p.c., non esclude la facoltà del Presidente del Tribunale competente per l'esecuzione di valutare la richiesta di dispensa dal termine, sia nel caso in cui la stessa sia già stata formulata in sede di ricorso per decreto ingiuntivo, ma sia stata disattesa dal giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo, sia nel caso in cui sia stata formulata per la prima volta dinanzi al presidente del Tribunale competente per l'esecuzione. Del resto escludere la possibilità di richiedere la dispensa suddetta nel caso in cui il titolo esecutivo sia rappresentato da un decreto ingiuntivo, nel momento in cui si intende portarlo ad esecuzione, significherebbe escludere la possibilità di richiedere la dispensa nel caso in cui il pericolo del ritardo derivi da fatti e circostanze verificatesi dopo l'emissione del decreto ingiuntivo. Le doglianze dell'opponente relative alla notifica dell'atto di precetto che sarebbe stata effettuata ai sensidell'art. 140 c.p.c. presso una sede della società Mo. diversa da quella legale, potrebbero comportare un vizio della notifica soltanto nel caso in cui vi fosse incertezza con riguardo al ricevimento della notifica stessa. Tuttavia, nel caso di specie, l'atto di precetto risulta notificato ai sensi dell'art. 140 c.p.c. alla Mo. S.p.A., presso la direzione amministrativa della stessa, situata in Benevento, alla Piazza (omissis) e l'avviso di deposito presso la casa comunale risulta effettuato con raccomandata inoltrata in data 25/3/2005 e ricevuta in data 1/4/2005 (cfr. ricevuta di inoltro raccomandata n. (omissis) ed avviso di ricevimento dell'atto giudiziario spedito con raccomandata n. (omissis) in atti).

4 Va, peraltro, osservato che dalla stampigliatura in calce all'atto di precetto sottoscritta dall'ufficiale giudiziario, si desume che sono state osservate tutte le formalità relative al perfezionamento della notifica ai sensidell'articolo 140 c.p.c., quali il deposito della copia presso la Casa comunale, l'affissione del prescritto avviso di deposito presso l'abitazione e l'inoltro della comunicazione relativa all'avvenuto deposito mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. La doglianza relativa al fatto che la notifica dell'atto di pignoramento è avvenuta senza il preventivo compimento di tutte le formalità necessarie per la notifica dell'atto di precetto non risulta fondata atteso che la dispensa dal termine di cui all'art. 482 c.p.c. giustifica il contestuale inoltro dell'atto di precetto e dell'atto di pignoramento. Non risulta fondato il motivo di doglianza relativo al fatto che il creditore procedente avrebbe iscritto ipoteca giudiziale di primo grado su tutti i beni immobili di proprietà della Mo., sul rilievo che tali immobili avrebbero un valore di gran lunga maggiore rispetto all'ammontare del credito vantato da controparte e, che, pertanto il medesimo creditore non avrebbe potuto precedere su beni diversi, né, avendo proceduto a pignoramento presso terzi presso tre diverse banche, avrebbe potuto procedere ad un secondo pignoramento presso terzi nei confronti delle stesse banche. Invero, tenuto conto della prima parte dell'art. 483 c.p.c. il creditore può avvalersi cumulativamente dei diversi mezzi di espropriazione - mobiliare presso il debitore, mobiliare presso terzi ed immobiliare - se ciò è necessario per garantirsi la soddisfazione del credito per il quale procede e delle spese processuali, fatta salva la possibilità per il debitore di chiedere la limitazione dell'espropriazione ad uno o più mezzi, ai sensi della del 1 comma seconda parte dell'art. 483 c.p.c., ovvero la riduzione del pignoramento ai sensi dell'art. 496 c.p.c. Quanto alla dedotta circostanza che il creditore procedente, avendo iscritto ipoteca giudiziale sui beni immobili della Mo., non avrebbe potuto procedere ad esecuzione su beni diversi, va osservato, preliminarmente, chel'art c.c. si limita ad escludere la possibilità per il creditore ipotecario di sottoporre a pignoramento altri beni immobili, senza aver prima sottoposto a pignoramento anche gli immobili gravati dall'ipoteca e non pone alcun divieto al creditore ipotecario di procedere prima al pignoramento mobiliare o presso terzi. Quanto alla doglianza relativa alle voci indicate nell'atto di precetto che si assumono non dovute (quali la duplicazione dei diritti per corrispondenza informativa e consultazioni con il cliente, il diritto per posizione ed archivio, per ispezioni RR.II e per la nota spese) va osservato che non vi sono elementi per ritenere che nell'ordinanza di assegnazione depositata dal giudice dell'esecuzione nell'ambito delle procedure esecutive riunite nn. 552/05 e 961/05 R.G.E., nella parte relativa alla liquidazione delle spese processuali a favore di Ma.To., tali voci siano state conteggiate. Pertanto non risulta l'attualità dell'interesse dell'opponente ad una pronuncia al riguardo (cfr. ordinanza di assegnazione delle somme depositata in data 3 novembre 2005 nell'ambito della procedura esecutiva n. 552/2005 R.G.E.). La doglianza relativa alla mancanza nell'atto di pignoramento notificato il 25 marzo 2005 dell'ingiunzione al debitore di astenersi dal compimento di atti diretti a sottrarre i beni pignorati dalla garanzia del credito risulta fondata. Nell'atto di pignoramento presso terzi l'ingiunzione rivolta, pur senza l'adozione di formule sacramentali, direttamente e specificamente dall'ufficiale giudiziario al debitore esecutato a norma dell'art. 492 c.p.c., costituisce un requisito essenziale per la realizzazione dell'atto medesimo, la cui mancanza ne comporta la giuridica inesistenza, giacché soltanto attraverso tale ingiunzione acquista inequivoca certezza e piena rilevanza giuridica

5 l'obbligo di astenersi da ogni atto pregiudizievole, sancito dall'art. 492 c.p.c. (cfr. Cass. civ., sez. III, 10 marzo 1999, n. 2082). Nell'atto di pignoramento del 25/3/ e non già in quello successivo notificato in data 12 maggio l'ingiunzione "di astenersi da qualsiasi atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito per cui si procede la somma assoggettata all'esecuzione" è indirizzata ai terzi pignorati e non già addebitare (cfr. atti nel fascicolo relativo alla procedura esecutiva n. 552/05 R.G.E.). Ne consegue che va dichiarata la nullità del solo atto di pignoramento notificato il 25/3/2005 alla Mo. S.p.A., su istanza di Ma.To., relativo alla procedura esecutiva n. 552/05 R.G.E. La fondatezza del solo motivo di opposizione rappresentato dalla mancanza dell'ingiunzione di cui all'art. 492 c.p.c. nell'atto di pignoramento notificato in data 25/3/2005 e le ragioni poste a sostegno della decisione inducono il giudicante a stimare equa la compensazione tra le parti delle spese di lite. P.Q.M. Il Tribunale di Benevento, in persona della dott.ssa Ma.Di.Lo., in funzione di giudice unico, così provvede: 1) In parziale accoglimento dell'opposizione, dichiara la nullità dell'atto di pignoramento notificato in data 25/3/2005 alla Mo. S.p.A. su istanza di Ma.To., sul rilievo della mancanza dell'ingiunzione al debitore di cuiall'art. 492 c.p.c. e rigetta l'opposizione con riguardo agli altri motivi dedotti; 2) Compensa tra le parti le spese di lite. Così deciso in Benevento il 7 aprile 2008.

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