Malattie lavoro-correlate e giudizio di idoneità lavorativa in edilizia

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1 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3, PI-ME, Pavia 2012 ISSN M.M. Riva, C. Bancone, F. Bigoni, M. Bresciani, M. Santini, G. Mosconi Malattie lavoro-correlate e giudizio di idoneità lavorativa in edilizia Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro, Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo RIASSUNTO. L edilizia è caratterizzata da un elevato numero di infortuni, anche mortali, ed ancora più elevata prevalenza di patologie lavoro-correlate. Scopo del presente lavoro è analizzare i risultati di un progetto di ricerca che ha tra gli obiettivi lo studio della prevalenza delle patologie professionali e delle idoneità lavorative nel settore. Nel periodo sono stati valutati 2069 lavoratori edili, provenienti da 218 imprese (età media 37.9 anni, anzianità lavorativa media 21.1 anni, di cui mediamente 17.1 trascorsi nel settore edile). La prevalenza di patologie professionali è risultata del 14.06%, al primo posto la ipoacusia da rumore, seguita dalle patologie muscoloscheletriche e dalle neuropatie da intrappolamento. Il 24.7% delle idoneità è risultato condizionato dalla presenza di limitazioni, lo 0.6% della popolazione è risultata non idonea alla mansione specifica. La prevalenza delle patologie lavoro-correlate nel settore si conferma elevata, con picco tra i più anziani, ma ricorrenza significativa anche tra i più giovani. È rilevante la fetta di popolazione che presenta problemi di salute che limitano la capacità lavorativa. Parole chiave: edilizia, malattie lavoro-correlate, idoneità lavorativa. ABSTRACT. WORK-RELATED DISEASES AND THE FITNESS TO WORK IN CONSTRUCTION INDUSTRY. The construction industry is characterized by a high number of fatal and non fatal injuries and even higher prevalence of work-related diseases. The aim of this work is to analyze the results of a research project that has among its objectives the study of the prevalence of workrelated diseases and the fitness to work in construction industry. In the period were evaluated 2069 construction workers, from 218 companies (average age 37.9 years, mean seniority 21.1 years, 17.1 in the construction industry). The prevalence of work-related diseases was 14.06%, in the first place the noise-induced hearing loss, followed by musculoskeletal disorders and entrapment neuropathies. The 24.7% of fitness to work was influenced by the presence of limitations, the 0.6% of the population was not suitable for the specific task. The prevalence of work-related diseases in construction industry is high, with a peak among the elderly, but also significant occurrence among young people. It is important the percentage of the population with health problems that limit the fitness to work. Key words: construction industry, work-related disease, fitness to work. Introduzione e scopo I dati reperibili in letteratura nazionale ed internazionale confermano ancora oggi che l edilizia è uno dei settori produttivi con un numero di infortuni, anche mortali, tra i più elevati ed ancora più elevata prevalenza di patologie lavorocorrelate (2, 3, 9). In proposito i dati forniti dall Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL: confermano che anche in Italia l edilizia è stabilmente il settore con il più alto numero assoluto di malattie professionali denunciate, in costante crescita. Analizzando infatti il quinquennio emerge che le patologie denunciate all ente assicurativo riconducibili all edilizia sono aumentate dell 83,6% (da 3241 nel 2006 a 5951 nel 2010), a fronte di una occupazione certamente non in crescita. Nello stesso periodo gli infortuni denunciati nel settore hanno visto nel loro complesso una riduzione del 28,9% (da nel 2006 a nel 2010), anche i soli infortuni mortali hanno registrato un calo del 33,7% (da 329 nel 2006 a 218 nel 2010). Questi andamenti sono chiaramente influenzati dal calo della occupazione e del numero di ore lavorate. A partire dalla seconda metà degli anni 90 è attivo in provincia di Bergamo il progetto Tutela della salute nei cantieri edili (7), promosso dal Comitato Paritetico Territoriale (CPT) e realizzato dalla Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro (UOOML) dell Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo. Il progetto prevede tra le altre cose lo studio della prevalenza delle patologie professionali (8) e delle idoneità lavorative condizionate nel settore edile, applicando una sorveglianza sanitaria preventiva e periodica secondo quanto previsto dalle Linee Guida della Regione Lombardia (1) e dalle più recenti Linee Guida della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII) dedicate al settore (6). Il presente lavoro si pone l obiettivo di sintetizzare i risultati emersi dallo studio in riferimento al periodo di osservazione tra il 2003 ed il Materiali e metodi Negli anni dal 2003 al 2011, nell ambito del progetto Tutela della salute nei cantieri edili, sono stati sottoposti

2 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 307 a visita ed accertamenti sanitari 2069 lavoratori di cantiere (operai e tecnici, escluso dunque il personale amministrativo e tecnico di ufficio). Il protocollo applicato è quello previsto dalle Linee Guida della SIMLII e della Regione Lombardia, integrato con accertamenti sanitari di secondo livello finalizzati ad ottenere una diagnosi certa, quando assente, o una stadiazione aggiornata e completa di patologie già note. La coorte di lavoratori ha età media di 37.9 anni (DS 15.6) ed anzianità lavorativa media di 21.1 anni (DS 13.4), di cui mediamente 17.1 (DS 13.2) trascorsi nel settore edile. Sono 218 le imprese di provenienza dei lavoratori, con una media di 8 dipendenti ciascuna (range 1-120, con variabilità legata all elevato turn-over del settore), dedite anzitutto a realizzazione di costruzioni exnovo (attività prevalente per il 45% delle imprese) e ristrutturazioni (attività prevalente per il 22%). Il restante 33% delle imprese hanno attività molto diversificate e promiscue: edilizia industriale, opere di urbanizzazione ed asfaltatura, scavi, manutenzione refrattari, posa guaine bituminose, realizzazione coperture, installazione opere provvisionali, impiantistica etc. In considerazione della polverizzazione e della promiscuità delle mansioni, dovute alla complessità del settore ed all intercambiabilità richiesta agli operatori in funzione delle esigenze di cantiere, abbiamo raggruppato i lavoratori in 6 macrocategorie, il più possibile omogenee per tipologia di lavoro e dunque per esposizione a rischio (Tabella I): personale altamente specializzato, che si occupa prevalentemente del coordinamento dei lavori (comprende tutti i capocantiere ed i caposquadra); operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura; personale addetto ad opere di allestimento, finitura cantiere o lavori speciali (ponteggisti, gruisti, impiantisti, impermeabilizzatori, addetti a realizzazione opere urbanistiche etc.); operatori mezzi (conduzione macchine movimento terra e autisti di mezzi su strada); apprendisti (addetti a varie attività); personale non qualificato, addetto ad attività di sola manovalanza. I lavoratori sono stati suddivisi anche secondo l età in 5 fasce differenti: soggetti con età inferiore a 20 anni (185 lavoratori), con età compresa tra 20 e 29 anni (414 lavoratori), con età compresa tra 30 e 39 anni (537 lavoratori), con età compresa fra 40 e 49 anni (501 lavoratori) ed infine con età uguale o superiore a 50 anni (432 lavoratori). I dati relativi alla raccolta anamnestica, alle visite mediche ed agli accertamenti integrativi sono stati inseriti in un database realizzato ad hoc, che ha consentito le successive rielaborazioni. La definizione delle patologie lavorocorrelate è avvenuta in presenza di una diagnosi certa, di esposizione professionale coerente con il danno (rapporto topografico, qualitativo, quantitativo e cronologico adeguati, secondo quanto definito in letteratura) e previa esclusione di altre patologie o fattori di rischio extralavorativi che potessero da soli giustificare l insorgenza del danno. Risultati Per ottenere un corretto inquadramento diagnostico, in caso di sospetta patologia lavoro-correlata o per l espressione dell idoneità lavorativa, oltre a quanto previsto dal protocollo sanitario, nell 8,1% dei casi è stato necessario prescrivere esami strumentali o visite specialistiche integrative. Nella Figura 1 viene indicata la natura degli accertamenti, da cui si evince quali apparati sono risultati affetti da patologie di prima diagnosi o non adeguatamente inquadrate. Tabella I. Lavoratori divisi in gruppi omogenei per mansione Età Anzianità Anzianità Mansione N Media Lavorativa in edilizia (DevSt) (DevSt) (DevSt) Personale che si occupa prevalentemente del coordinamento dei lavori ,8 23,5 21,8 (12) (13,7) (14) Operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura ,4 24,2 20,5 (11,2) (12) (12,6) Personale addetto ad opere di allestimento o finitura cantiere o a lavori speciali ,4 20,8 14,9 (11,2) (12) (11,6) Operatori mezzi ,8 24,4 18 (26,7) (11,5) (11,9) Apprendisti ,4 1,3 1 (3,5) Manovali ,2 11,5 (11,1) (11,6) (10,4) TOTALE ,9 21,1 17,1 (15,6) (13,4) (13,2)

3 308 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 Figura 1. Natura degli accertamenti integrativi al protocollo, necessari per la corretta diagnosi di patologie lavoro-correlate o per l espressione dell idoneità lavorativa Nella popolazione oggetto dell indagine sono stati riscontrati complessivamente 291 casi di patologia di sospetta origine professionale, corrispondenti dunque ad una prevalenza del 14.06%. Sono tuttavia 251 i soggetti risultati affetti da tecnopatie (12.13% della popolazione), che dunque in alcune circostanze hanno presentato più quadri associati tra loro. Nella Tabella II viene indicata la prevalenza delle patologie professionali riscontrate sul totale della popolazione, divise per tipologia. Nella Figura 2 e nella Tabella III viene riportata la prevalenza delle patologie lavoro-correlate considerando la divisione per fasce di età. Nella Figura 3 viene indicata la prevalenza delle patologie professionali in base al tipo di mansione prevalente. Per rendere tra loro confrontabili questi gruppi, abbiamo selezionato per ognuno solo i lavoratori con età superiore 39 anni (ovvero le fasce risultate a maggiore rischio di insorgenza di patologia professionale). Si tratta in tutto di 933 lavoratori, distribuiti come indicato in Tabella IV. Nella Tabella V viene quindi riportata la prevalenza delle patologie professionali per i soli soggetti con età superiore a 39 anni, divisi secondo la mansione prevalente. Per quanto concerne la valutazione dell idoneità lavorativa, nella Figura 4 vengono riassunti i giudizi espressi. Complessivamente il 24.7% delle idoneità è risultato condizionato dalla presenza di limitazioni, di queste circa il 55-60% con impatto significativo sulla capacità lavorativa del soggetto, tali dunque da portare ad effettive modifiche delle condizioni di lavoro e/o dell organizzazione dello stesso. Nella Tabella VI viene indicata la distribuzione delle idoneità lavorative per mansione. Nella Figura 5 viene illustrato come si distribuiscono le sole idoneità con limitazioni nelle diverse fasce di età. Definire le ragioni sanitarie che hanno portato ad esprimere idoneità con limitazioni può essere complesso, anche perché sovente vi sono più cause che concorrono nel determinare la decisione finale. Le patologie di più frequente riscontro tra i soggetti limitati sono: patologie muscoloscheletriche (nel 71%), ipertensione arteriosa (nel 28.7%), neuropatia periferica o del SNC (nell 8.3%), patologia dismetabolica o endocrinopatia (nell 8%), cardiopatia (nel 7.7%), diabete (nel 6.8%) etc. Per quanto riguarda i 12 soggetti risultati definitivamente non idonei, le ragioni del giudizio sono state: in 5 casi una patologia muscoloscheletrica, in 4 casi gli esiti dei test tossicologici per sostanze stupefacenti (introdotti solo a partire dal 2009), in 1 caso un problema di alcoldipendenza, in 1 caso una patologia respiratoria ed infine in 1 caso una patologia neoplastica complicata. Precisiamo che tra i soggetti infine risultati idonei o idonei con limitazioni vi sono stati diversi casi di non idoneità temporanea, ad esempio per positività ai test tossicologici o dovuti a patologie (anzitutto cardiopatie e diabete) di prima diagnosi o già note ma non adeguatamente controllate. Tabella II. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate riscontrate su una popolazione di 2069 edili e loro distribuzione Patologie lavoro-correlate riscontrate N casi ogni 1000 lavoratori Distribuzione sul totale delle patologie (%) Ipoacusia da trauma acustico cronico Patologia muscoloscheletrica Neuropatia da intrappolamento Dermatite eczematosa (allergica ed irritativa) Angioneurosi da strumenti vibranti Pleuropatia asbestosica benigna e silicosi Neoplasia della cute TOTALE

4 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 309 Figura 2. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate nelle diverse fasce di età Discussione La prevalenza delle patologie lavoro-correlate nel settore edile si conferma elevata, con picchi nelle fasce di maggiore anzianità, ma ricorrenza comunque significativa anche tra i giovani (Figura 2). È sicuramente deludente, in termini di efficacia degli interventi di prevenzione, che i casi di ipoacusia da rumore siano ancora oggi così elevati, quando il semplice utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) dovrebbe garantire il totale abbattimento dell esposizione e dunque del rischio. Ad ogni modo, nonostante l ipoacusia rappresenti ancora la patologia nel complesso di più frequente riscontro (Tabella II), osservando la suddivisione per fasce di età (Tabella III) si intuisce come le prospettive future siano indirizzate verso un incremento delle neuropatie da intrappolamento e delle patologie muscoloscheletriche. Queste già oggi rappresentano una percentuale rilevante dei casi totali di malattie da lavoro (sommate sono il 34.7% delle patologie riscontrate) e sono le più ricorrenti tra coloro che, pur avendo significativa anzianità lavorativa ed esposizione a fattori di rischio, hanno iniziato la propria attività dopo l emanazione del D.lgs 277/91 o del D.lgs 626/94 (età anni, dove rappresentano il 66.6% delle patologie da lavoro). Il problema è che neuropatie da intrappolamento e patologie muscoloscheletriche, rispetto alla ipoacusia da rumore, hanno un maggiore impatto sulla capacità lavorativa dei soggetti e sulla conseguente idoneità, oltre ad essere sovente anche causa di ripetute assenze per malattia. Il benessere personale del lavoratore, fisico ed economico, ed il costo sociale di conseguenza ne risentono in maniera significativa. Tabella III. Prevalenza delle patologie professionali per età dei lavoratori e per tipologia Patologie Lavoro-correlate riscontrate Ipoacusia da trauma acustico cronico Patologia muscoloscheletrica N casi ogni 1000 lavoratori (% sul totale delle patologie) anni anni anni > 49 anni (20%) (16.7%) (49.4%) (65.5%) (20%) (49.9%) (36.5%) (22%) Neuropatia da intrappolamento (16.7%) (8.2%) (4%) Dermatite eczematosa (allergica ed irritativa) Angioneurosi da strumenti vibranti (40%) (16.7%) (4.7%) (2.8%) (20%) (1.2%) (2.8%) Pleuropatia asbestosica benigna e silicosi Neoplasia della cute 9.2 (2.3%) 2.3 (0.6%) TOTALE (100%) (100%) (100%) (100%)

5 310 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 Figura 3. Prevalenza delle patologie lavoro-correlate nella popolazione divisa per mansione Nelle fasce di età a maggiore rischio l analisi delle mansioni prevalenti (Tabella V) mette in evidenza che gli operatori mezzi, per il tipo di esposizione e per promiscuità dei compiti tipica del settore, hanno una prevalenza di patologie lavoro-correlate del tutto sovrapponibile al personale addetto ad attività di muratura e carpenteria, sebbene con qualche distinguo per quanto riguarda la tipologia delle stesse. Interessante constatare come tra il personale addetto ad opere di allestimento, finitura cantiere o lavori speciali (ponteggisti, gruisti, impiantisti, impermeabilizzatori, addetti a realizzazione opere urbanistiche etc.), oltre alla sempre presente ipoacusia da rumore, vi sia una elevata ricorrenza di patologie a carico dell apparato muscoloscheletrico, seconda solamente a quanto riscontrato tra gli ad- detti ad opere murarie e di carpenteria. Il dato mette in risalto la problematica dell ergonomia anche per tutte queste attività accessorie, per nostra esperienza spesso trascurate in fase di valutazione dei rischi perché erroneamente ritenute meno interessate dal problema. La scarsa prevalenza di patologie professionali documentata tra i manovali (Figura 3) non sorprende se si tengono in considerazione alcune caratteristiche della popolazione. Anzitutto l età media dei soggetti e l anzianità lavorativa media nel settore, dunque in ultimo la durata dell esposizione ai fattori di rischio, sono decisamente inferiori a quelle degli altri gruppi (Tabella I), anche considerando solo i lavoratori più anziani (Tabella IV). Tra i manovali inoltre vi sono numerosi soggetti affetti dalle patologie (professionali e non) più invalidanti, dunque con le Tabella IV. Lavoratori con età superiore a 39 anni, divisi per mansione Mansione N Età Media Anzianità lavorativa Anzianità in edilizia (DevSt) (DevSt) (DevSt) Personale che si occupa prevalentemente ,1 33,8 31,8 del coordinamento dei lavori (8) (9,5) (10,9) Operai specializzati per le fasi ,4 33,3 28,8 di carpenteria e muratura (6,6) (8,1) (10,8) Personale addetto ad opere di allestimento ,6 31,1 21,9 o finitura cantiere o a lavori speciali (6,7) (8,1) (12,6) Operatori mezzi ,4 33,8 25,6 (34,1) (6,6) (10,9) Manovali 50 48, ,2 (6,3) (7,6) (12,3)

6 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 311 Tabella V. Prevalenza patologie lavoro-correlate per mansione, lavoratori con età > 39 anni Patologie Lavoro-correlate riscontrate N casi ogni 1000 lavoratori con età > 39 anni (% sul totale delle patologie) Addetti Operai specializzati Allestimento o finitura al coordinamento per carpenteria cantiere o lavori Operatori mezzi Manovali lavori e muratura speciali Ipoacusia da trauma acustico cronico (82.1%) (54.9%) (58.1%) (67.4%) (50%) Patologia muscoloscheletrica (14.3%) (29.4%) (38.7%) (17.5%) (25%) Neuropatia da intrappolamento (7.8%) (4.3%) Dermatite eczematosa (allergica ed irritativa) (4.6%) (3.2%) (25%) Angioneurosi da strumenti vibranti (2.6%) (4.3%) Pleuropatia asbestosica benigna e silicosi (0.7%) (6.5%) Neoplasia della cute 6.4 (3.6%) TOTALE (100%) (100%) (100%) (100%) (100%) limitazioni di maggiore impatto. Abbiamo constatato dunque che la scelta di assegnare il lavoratore alla mansione di manovale sovente deriva, oltre che dalla scarsa professionalità dello stesso, anche dalla necessità di affidare una mansione che consenta di gestire le problematiche di salute del soggetto. Tra i manovali dunque, oltre ai classici lavoratori di fatica (i più giovani e sani) vi sono anche i lavoratori meno produttivi e dunque meno esposti ai fattori di rischio. Non risultano esenti da patologie professionali nemmeno coloro che si occupano prevalentemente del coordinamento dei lavori. Buona parte di questi soggetti infatti, sprovvista di titoli di studio superiori, non si è inserita nel Figura 4. Ripartizione dei giudizi di idoneità per tipologia modo del lavoro occupando da subito ruoli di direzione, ma ha iniziato svolgendo compiti operativi ed ha avuto una progressione di carriera nel corso degli anni. Peraltro molte di queste figure ancora si dedicano anche alle attività manuali affiancando le maestranze, senza limitarsi al solo coordinamento. È rilevante la fetta di popolazione che presenta problemi di salute, professionali e non, che si ripercuotono anche sulla idoneità lavorativa (Figura 4), sempre più frequenti con l avanzare dell età (Figura 5). È importante tuttavia richiamare il fatto che solo una fetta delle limitazioni espresse (55-60%) ha un impatto significativo sulla capacità lavorativa dei soggetti, imponendo variazioni organizzative o delle condizioni di lavoro. Sebbene sia interessante constatare che già tra i 20 ed i 29 anni 1 lavoratore su 10 è affetto da problemi di salute tali da condizionare limitazioni, è a nostro avviso fonte di maggiore preoccupazione il fatto che il rapporto salga ad 1 lavoratore su 2 sopra i 50 anni, età in cui è certamente più difficile il ricollocamento o la riqualifica del soggetto e spesso è ancora distante l età pensionabile (4, 5). Nella nostra esperienza è stata proprio la gestione delle idoneità complesse l attività più onerosa ed impegnativa da svolgere per il Medico Competente. Concludiamo sottolineando come non sia irrilevante la casistica dei soggetti risultati definitivamente non idonei alla mansione specifica (Figura 4), soprattutto se si considera che

7 312 G Ital Med Lav Erg 2012; 34:3 Tabella VI. Giudizi di idoneità espressi in base alla mansione Mansione Idonei o idonei con prescrizione specifici DPI Idonei con limitazioni Non idonei Personale che si occupa prevalentemente del coordinamento dei lavori 78.8% 21.2% Operai specializzati per le fasi di carpenteria e muratura 67.0% 32.5% 0.5% Personale addetto ad opere di allestimento o finitura cantiere o a lavori speciali 73.9% 25.4% 0.7% Operatori mezzi 76.8% 20.9% 2.3% Apprendisti 95.4% 4.6% Manovali 80.3% 19.7% non pochi tra coloro giudicati idonei con limitazioni si trovano prossimi alla linea di demarcazione, spesso non ben tracciabile, della non idoneità assoluta. È possibile provare a gestire anche questi casi di non idoneità, con non poche difficoltà, ma vi sono situazioni in cui oltre ai problemi organizzativi ed all assenza di postazioni di lavoro alternative, oltre a doversi scontrare con le esigenze di produttività di una piccola impresa, anche la discrezionalità che sarebbe necessaria non è concessa al medico. È questo il caso dei soggetti giudicati definitivamente non idonei alla mansione specifica a causa dei test tossicologici per sostanze stupefacenti, sul cui destino è comunque importante riflettere. A questo primo lavoro, che ha lo scopo di fornire un inquadramento generale della problematica delle patologie professionali e delle idoneità complesse nel settore edile, faranno seguito pubblicazioni mirate a temi specifici, in cui verranno approfonditi alcuni degli aspetti di maggiore interesse emersi dal progetto-studio. Bibliografia 1) AAVV. Linee Guida Regionali per la Sorveglianza Sanitaria in edilizia. BURL Anno XXXII, n 305, 3 supplemento straordinario al n 51, Dicembre ) Boschman JS, van der Molen HF, Sluiter JK, Frings-Dresen MH. Occupational Demands and Health Effects for Bricklayers and Construction Supervisors: A Systematic Review. Am J Ind Med 2011; 54 (1): Figura 5. Prevalenza di idoneità con limitazioni nelle diverse fasce di età 3) Dong X, Men Y, Fujimoto A, et al. The construction Chart Book - 4 th Edition. USA, CPWR - The Center for Construction Research and Training; ) Dong XS, Wang X, Daw C, Ringen K. Chronic diseases and functional limitations among older construction workers in the United States: a 10-year follow-up study. J Occup Environ Med 2011; 53 (4): ) Hoonakker P, van Duivenbooden C. Monitoring working conditions and health of older workers in Dutch construction industry. Am J Ind Med. 2010; 53 (6): ) Mosconi G, Assennato G, Battevi N, Carino M, Coato F, Consonni D, Cottica D, Cristaudo A, Di Camillo G, Giachino GM, Leocata G, Macchia C, Manfredini F, Nano G, Negro C, Peretti A, Prandi E, Ramenghi D, Riva MM, Rivolta G, Scarno G, Scopacasa L. Linee Guida per la valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria in edilizia. Tipografia Pime Editrice Srl. Pavia, ) Mosconi G, Boleri D, Mandelli G, Prandi E, Belotti L. Le malattie da lavoro in edilizia. Med Lav 2003; 94 (3): ) Riva MM, Pavesi G, Bartolozzi F, Bancone C, Mosconi G. Differenze nella prevalenza di malattie professionali in edilizia tra la fine degli anni 90 ed il G Ital Med Lav Erg 2007; 29 (3): ) Stocks SJ, Turner S, McNamee R, Carder M, Hussey L, Agius RM. Occupation and work-related ill-health in UK construction workers. Occup Med (Lond) 2011; 61 (6): Richiesta estratti: Matteo Marco Riva - Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro, Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo, Largo Barozzi 1, Bergamo, Italy - Tel , Fax , mriva@ospedaliriuniti.bergamo.it

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