HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it"

Bartolommeo Leone
7 anni fa
Visualizzazioni

1 OGGETTO INCARICHI RETRIBUITI CONFERITI DA SOGGETTI TERZI QUESITO (posto in data 20 maggio 2011) Un dirigente medico che ha optato per lo svolgimento di attività extramoenia deve necessariamente richiedere una autorizzazione al proprio Direttore Generale per svolgere attività retribuita in qualità di docente in corsi organizzati da un fornitore di strumenti diagnostici dell'asl stessa? C'è una norma specifica in tal senso? RISPOSTA (inviata in data 21 maggio 2011) La non esclusività del rapporto di lavoro per la quale ha optato il dirigente in questione concerne soltanto l esercizio della libera professione extramoenia, ma non sottrae il dirigente all osservanza di una norma di carattere generale richiamata dal CCNL 1998_2001, articolo 13, comma 7, che testualmente dispone Il rapporto di lavoro con una amministrazione pubblica è incompatibile con altri rapporti di lavoro pubblici o privati. Per questo motivo l'interessato, sotto la sua responsabilità, deve dichiarare di non avere altri rapporti di impiego pubblico o privato e di non trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità richiamate dalla normativa che disciplina il rapporto di pubblico impiego. La normativa che disciplina il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici trova il suo corpus organico di riferimento nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 che dedica alle questioni relative all incompatibilità ed al cumulo di impieghi e incarichi l intero articolo 53 (del quale nella sezione riferimenti normativi vengono riportati quei commi che hanno specifica attinenza con il quesito posto). 1

2 Rivestono particolare rilievo, nel citato articolo 53, i commi seguenti: il comma 1 richiama il principio generale secondo cui il dipendente pubblico non può svolgere, né in proprio né per conto di terzi attività retribuite, come sancito dall articolo 60 del decreto del presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3 (Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato); il comma 6 precisa che per incarichi retribuiti si intendono tutti gli incarichi, anche occasionali, non compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso; il comma 7 sancisce il divieto per i dipendenti pubblici di svolgere incarichi retribuiti che non siano stati preventivamente autorizzati dall amministrazione di appartenenza, precisando che l inosservanza di questa disposizione costituisce illecito disciplinare soggetto a sanzioni che secondo un principio generale saranno commisurate alla gravità dell illecito stesso (altro è ovviamente un incarico del tutto occasionale di brevissima durata, altro un rapporto che dovesse avere una consistenza significativa) e dispone inoltre che il compenso percepito sia interamente versato all amministrazione di appartenenza; il comma 9 sancisce il divieto sia per le amministrazioni pubbliche che per imprese private di conferire incarichi retribuiti a dipendenti pubblici senza avere ottenuto la preventiva autorizzazione dell amministrazione di appartenenza, precisando che in caso di inosservanza della norma, oltre alle sanzioni per le eventuali violazioni tributarie o contributive, si applica una sanzione pecuniaria pari al doppio degli emolumenti corrisposti; il comma 10 precisa che l'autorizzazione di cui ai commi precedenti, deve essere richiesta all'amministrazione di appartenenza del dipendente dai soggetti pubblici o privati, che intendono conferire l'incarico; può, altresì, essere richiesta dal dipendente interessato. 2

3 (Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato); il comma 6 precisa che per incarichi retribuiti si intendono tutti gli incarichi, anche occasionali, non

3 RIFERIMENTI NORMATIVI le norme sono qui riportate nel testo vigente alla data della risposta DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 gennaio 1957, n. 3 Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato. Articolo 60 (incompatibilità) L'impiegato non può esercitare il commercio, l'industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all'uopo intervenuta l'autorizzazione del ministro competente. DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Art. 53 Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi 1. Resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli articoli 60 e seguenti del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, 6. Gli incarichi retribuiti, di cui ai commi seguenti, sono tutti gli incarichi, anche occasionali, non compresi nei compiti e doveri di ufficio per i quali è previsto sotto qualsiasi forma un compenso. Sono esclusi i compensi derivanti: a) dalla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili; b) dalla utilizzazione economica da parte dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali; c) dalla partecipazione a convegni e seminari; d) da incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate; 3

Articolo 60 (incompatibilità) L'impiegato non può esercitare il commercio, l'industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite

4 e) da incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o di fuori ruolo; f) da incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non retribuita; f-bis) da attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione. 7. I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall'amministrazione di appartenenza. In caso di inosservanza del divieto, salve le più gravi sanzioni e ferma restando la responsabilità disciplinare, il compenso dovuto per le prestazioni eventualmente svolte deve essere versato, a cura dell'erogante o, in difetto, del percettore, nel conto dell'entrata del bilancio dell'amministrazione di appartenenza del dipendente per essere destinato ad incremento del fondo di produttività o di fondi equivalenti. 9. Gli enti pubblici economici e i soggetti privati non possono conferire incarichi retribuiti a dipendenti pubblici senza la previa autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza dei dipendenti stessi. In caso di inosservanza di questa disposizione oltre alle sanzioni per le eventuali violazioni tributarie o contributive, si applica una sanzione pecuniaria pari al doppio degli emolumenti corrisposti sotto qualsiasi forma a dipendenti pubblici. All'accertamento delle violazioni e all'irrogazione delle sanzioni provvede il Ministero delle finanze, avvalendosi della Guardia di finanza. 10. L'autorizzazione, di cui ai commi precedenti, deve essere richiesta all'amministrazione di appartenenza del dipendente dai soggetti pubblici o privati, che intendono conferire l'incarico; può, altresì, essere richiesta dal dipendente interessato. L'amministrazione di appartenenza deve pronunciarsi sulla richiesta di autorizzazione entro trenta giorni dalla ricezione della richiesta stessa. 4

I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall'amministrazione di appartenenza.

5 INDICAZIONI OPERATIVE Alla luce delle norme sopra citate non vi sono dubbi sull obbligatorietà della richiesta di autorizzazione preventiva. Appare peraltro molto improbabile che l Azienda di appartenenza possa concedere tale autorizzazione, per una serie di motivazioni. La soluzione più lineare e trasparente sarebbe che l incarico fosse conferito dall Azienda fornitrice alla stessa Azienda sanitaria, che potrebbe avvalersi per la docenza che costituisce oggetto dell incarico del dirigente in questione laddove risulti che lo stesso è depositario di conoscenze e competenze tecniche specifiche ed esclusive. Questo appare peraltro difficile, sia perché, trattandosi di un fornitore, possono determinarsi situazioni di conflitto di interessi, sia perché questo istituto, che prefigura una particolare forma di attività libero professionale intramoenia, è previsto per attività presso altre aziende sanitarie o presso istituzioni pubbliche o private non profit che operino comunque nell ambito dei servizi socio sanitari. Quand anche fossero superate le questioni richiamate resta il fatto che il dirigente in questione ha optato per la libera professione extramoenia, e questo gli preclude l esercizio di attività che si configurano come attività libero professionali intramoenia. Qualunque soluzione possa essere trovata essa deve comunque essere cercata in quella logica di trasparenza, tanto più opportuna in quanto esistono interessi di terzi, che costituisce principio fondante l azione delle amministrazioni pubbliche e che deve permeare i comportamenti dei pubblici dipendenti. 5

La soluzione più lineare e trasparente sarebbe che l incarico fosse conferito dall Azienda fornitrice alla stessa Azienda sanitaria, che potrebbe avvalersi per la docenza che costituisce oggetto dell

Documenti analoghi

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO "Blaise Pascal"

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO Blaise Pascal Cesena, 12 settembre 2015 Circolare 09-2015 Ai docenti e al personale ATA Pc: alla DSGA Alla sig.ra Grazia Silvestri ufficio personale OGGETTO: Autorizzazione allo svolgimento della libera professione