STUDIO LEGALE CARNELLI

Transcript

1 STUDIO LEGALE CARNELLI AOSTA - VIA LOSANNA 17 TEL FAX CHATILLON - VIA CHANOUX 102 MAIL: segreteria@studiolegalecarnelli.eu PEC: avvpiercarlocarnelli@cnfpec.it n prot. Aosta 20 marzo 2012 Spett. CELVA Servizio ADHOC P.zza Narbonne n A O S T A RICHIESTA PARERE SUEL GRAND COMBIN MATERIA: ARGOMENTI: COMMERCIO E ATTIVITA PRODUTTIVE Somministrazione alimenti e bevande SCIA Requisiti morali ex art. 71 D.Lgs n. 59/2010 Si pone quesito circa le determinazioni da assumere avverso una SCIA, volta alla legittimazione di un subentro in un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, presentata da un soggetto cui il GUP presso il Tribunale di [omissis], su sua richiesta, ha applicato ex art. 444 CPP la pena complessiva di mesi 5 e giorni 20 di reclusione, convertita in sanzione pecuniaria pari a 6.460,00, oltre multa di 1.500,00, condanna riportata nel 2008 per n. 4 reati p. e p. dall art. 73 DPR n. 309/ L istante si riterrebbe in regola con i requisiti di accesso e di esercizio delle attività commerciali, a sensi dell art. 71 D. Lgs. n. 59/ , perché non ha scontato in carcere la pena, avendolo il Giudice ritenuto addirittura meritevole - il quesito riferisce che l interessato si è espresso in tali termini - di 1

2 addivenire a sentenza di patteggiamento della pena a sensi dell art. 444 CPP, con applicazione da parte del Giudice della sostituzione della pena detentiva con pena pecuniaria a sensi dell art. 53 della L. 689/1981. Ancora sostiene l istante che, appunto per il fatto di avere ottenuto dal Giudice un beneficio ancora più importante di quello della sospensione condizionale della pena, dovrebbe essergli applicato il disposto dell art. 71, comma 4 del citato D.Lgs. 59/2010, il quale stabilisce che 4. Il divieto di e- sercizio dell'attività non si applica qualora, con sentenza passata in giudicato sia stata concessa la sospensione condizionale della pena sempre che non intervengano circostanze idonee a incidere sulla revoca della sospensione. * * * Le argomentazioni che l interessato adduce per sostenere il suo titolo al subentro nell esercizio commerciale paiono maturate in ambito extra-giuridico e sono infondate. Il T.U. Stupefacenti (detto Legge Iervolino-Vassalli, DPR 309/ ) sanziona i soggetti che vendono, offrono o mettono in vendita, cedono, distribuiscono, commerciano trasportano, procurano ad altri, ecc., sostanze stupefacenti, con la reclusione da sei a venti anni, e con la multa da ,00 a ,00; allorché per mezzi o modalità, o circostanze dell azione, o per qualità e quantità i fatti contestati sono di lieve entità la reclusione è diminuita, da uno a sei anni, e la multa, da 3.000,00 a ,00. Il DPR in questione è definito dal Legislatore stesso Testo Unico delle leggi 2

3 in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza : non è per tanto dubbia, nemmeno in punto ratio della norma, la applicazione al caso di specie dell art. 71, comma 2, D. Lgs. n. 94/ , il quale stabilisce che 2. Non possono esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma 1, o hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro la moralità pubblica e il buon costume, per delitti commessi in stato di ubriachezza o in stato di intossicazione da stupefacenti; per reati concernenti la prevenzione dell'alcolismo, le sostanze stupefacenti o psicotrope, il gioco d'azzardo, le scommesse clandestine, per infrazioni alle norme sui giochi.. Occorre in concreto considerare che: - quella che definisce un "patteggiamento", o più correttamente l applicazione della pena su richiesta delle parti, istituto del diritto processuale penale disciplinato dal punto 4 dell'art.2 della legge delega dl 1987 e dall'art. 444 c.p.p. come modificato dalla legge 12 giugno 2003 n.134, è certamente una sentenza, suscettibile al pari di tutte le altre di passare in giudicato; - se è vero che per un procedimento penale definito con patteggiamento (o con decreto penale), la legge prevede che il reato si estingue: nel termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza nel caso di delitto; nel termine di due anni, quando la sentenza o il decreto concerne una contravvenzione, 3

4 nel caso in questione trattasi certamente di delitto (è sufficiente rilevare che l art. 73 DPR 309/90 cit. commina reclusione e multa, non già arresto e ammenda ), onde il reato, a fronte di una sentenza in giudicato soltanto dal 2008, non è certamente estinto. E, d altro canto, appena il caso di evidenziare che alcun rapporto qualitativo o gerarchico intercorre tra sentenza ex art. 444 CPP ( patteggiamento ) e sospensione condizionale della pena. Quest ultimo infatti è un beneficio concesso discrezionalmente, anche d ufficio (Cfr. Cassazione penale, sez. III, 27/01/2010, n ), dal giudicante laddove sussistano presupposti dei quali va data concreta motivazione; è un istituto annoverato fra le cause di estinzione della punibilità che trae ragion d essere da un lato, nella necessità di evitare al condannato a pene detentive di breve durata il contagio con l ambiente carcerario, desocializzante, e dall altro, nell incentivo al medesimo reo a non commettere ulteriori reati attraverso la prospettata minaccia di esecuzione della pena inflitta. L interessato, nel caso in esame, non ha scontato in carcere la condanna per effetto della applicazione di istituti processuali (l art. 444 CPP e la sostituzione della pena detentiva ex art. 53 L. 689/1981) e non, come egli ritiene ed afferma, per effetto di una valutazione comparativa tra istituti di diversa natura implicante la individuazione di maggiori benefici, valutazione in sé del tutto impraticabile e priva di fondamento. 4

5 Al riguardo, il solo dato che rileva è che non gli è stata concessa la condizionale e per ciò stesso egli è nella giuridica impossibilità di invocare il comma 4 dell art. 71 D.Lgs. n. 59/2010. In conclusione, le risultanze del casellario giudiziale oggettivamente considerate inducono a ritenere l interessato, che ha riportato condanna per reati concernenti le sostanze stupefacenti o psicotrope con sentenza passata in giudicato, privo dei requisiti di accesso e di esercizio delle attività commerciali, a sensi dell art. 71, comma 2, D.Lgs. n. 59/2010. A disposizione per ogni ulteriore chiarimento o integrazione, ringrazio per l opportunità, ed invio il mio saluto cordiale - Avv. Piercarlo Carnelli - 5