Gestione centro ittiogenico di Fiumelatte e attività di ricerca

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1 Gestione centro ittiogenico di Fiumelatte e attività di ricerca

2 Specie prodotte presso il Centro Ittiogenico Marco de Marchi (LC) Specie Modalità allevamento Alimentazione Taglia finale Lavarello (Coregonus morpha hybrida) In interno fino a 2 cm, in esterno da 2 a 5-6-cm Naupli di Artemia salina Zooplancton in esterno 5-6 cm Salmerino alpino (Salvelinus alpinus) In interno dieta mista (naturale + artificiale) 5-7 cm Trota fario (Salmo trutta fario) In interno dieta artificiale 6-8 cm Luccio (Esox flaviae) In interno fino a 18mm, in esterno fino a 4 cm Naupli di Artemia salina 18 mm mm Temolo (Thymallus thymallus) In interno dieta artificiale cm Agone (Alosa fallax lacustris) Sperimentale Aborella (Alburnus alburnus alborella) Sperimentale

3 ANNO 2012 specie prodotta quantità lunghezza media n mm lavarello lavarello luccio luccio >30 trota fario salmerino alpino temolo

4 La principale specie prodotta è il coregone lavarello

5 Nel Lario sono presenti due specie appartenenti al genere Coregonus Lavarello (Coregonus wartmanni coeruleus + schinzi helveticus) Immesso nel 1885 dal lago di Costanza Bondella (Coregonus macrophthalmus) Immesso nel 1970 dal lago di Neuchatel

6 COREGONI Confronto dell'accrescimento lineare teorico annuale di lavarello e bondella nel lago di Como L media (cm) cm Lt=46,2[1-e (-0.45(t+0.047) ] r2=0.99 Lt=42.2[1-e (-0.38(t-0.017) ] Lavarello Bondella r2= ETA' (anni)

7 Il lavarello presenta un accrescimento più rapido rispetto alla bondella. Poiché la maglia utilizzata per la cattura dei coregoni è impostata sulla bondella, questo comporta per il lavarello un prelievo sulle classi preriproduttive durante il periodo autunnale.

8 LAVARELLO Catturabilita' della classe 1+ e 2+ Variazioni mensili Circmax > 140mm 100% 100% 100% 100% 100% Classe 2+ 63% 70% Classe 1+ 46% 38% 30% 29% 14% 0% 0% 0% 0% 0% Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

9 Un altra differenza importante tra i due coregoni è la zona ed il periodo di riproduzione Lavarello Riproduzione nella zona litorale principalmente nel mese di dicembre Bondella Riproduzione nella zona pelagica ad elevata profondità (30-80 metri) nel periodo dicembre-gennaio Conseguenze negative Bracconaggio Abbassamento di livello del lago Conseguenze negative Eventuale carenza di ossigeno disciolto

10 L incubazione delle uova di lavarello a circa 7 C (temperatura media del Lario nel periodo dicembre-gennaio) ha una durata di circa 50 giorni. Il rischio collegato all abbassamento di livello del lago è determinato principalmente dal congelamento delle uova in fase di incubazione. ciottoli stondati da cm uova in fase di discesa uova sedimentate substrato più fine e compatto Substrato di deposizione del coregone lavarello

11 La popolazione di lavarello è quindi gravemente penalizzata dalla pesca autunnale sulla classe preriproduttiva e dalle oscillazioni di livello durante la fase di incubazione delle uova. Per compensare questa situazione negativa si è quindi deciso di intervenire con la riproduzione artificiale.

12 Campagna di ripopolamento lavarello Intervento a favore della categoria Intervento a tutela della specie Aumento del pescato di coregoni La produzione di coregoni supera già le 100 t/anno e la domanda è spesso inferiore all offerta. Questo obiettivo non sembra quindi portare un reale vantaggio per la categoria Aumento della diversità del pescato Incremento della % di lavarello nella popolazione di coregoni Accrescimento più rapido Probabile vantaggio indiretto per altre specie zooplanctofaghe decremento della % di bondella nella popolazione di coregoni Sostituzione nella zona ipolimnica con salmerino alpino Migliore distribuzione del pescato annuale di coregoni Il picco di pescato della bondella è in genere compreso tra luglio e settembre (classe 2+) Il lavarello può incrementare il pescato autunnale (classe 1+) e primaverile (classe 2+) Tampone per gli effetti negativi delle oscillazioni di livello In annate particolarmente negative i soggetti di immissione potrebbero rappresentare una percentuale importante della popolazione di lavarello Tampone per il prelievo sulla classe preriproduttiva durante il periodo autunnale L attuale struttura della popolazione di coregoni non consente un azione ottimale di pesca del lavarello.

13 L immissione di larve alla schiusa già effettuata in passato offre in genere scarsi risultati a causa del limitato tasso di sopravvivenza. Le larve hanno una lunghezza di soli mm e nel periodo di immissione (febbraio) le disponibilità di zooplancton sono estremamente limitate. Si è quindi scelta l immissione di novellame 4-6 cm che, grazie alla elevata capacità di fuga dai predatori e di predazione sullo zooplancton, offre maggiori garanzie di successo. Inoltre il novellame viene immesso al mese di maggio quando nel Lario è presente un elevata disponibilità di zooplancton.

14 Prelievo dei riproduttori a dicembre

15 Prelievo delle uova dalle femmine

16 Prelievo dello sperma dai maschi

17 Fecondazione delle uova

18 Fase di incubazione delle uova

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20 Uova il giorno dopo la fecondazione si notino i quattro blastomeri

21 tuorlo coda testa Embrione a 19 giorni dalla fecondazione (posizione frontale)

22 Uova embrionate: occhi pigmentati

23 Sacco vitellino Apertura anale 50 giorno: larva alla schiusa

24 Sacco vitellino Globulo di olio otoliti alla schiusa melanofori Larva alla schiusa: particolare in visione laterale

25 Artemia salina : dimensione circa 500 µm

26 Avannotti dopo circa 3 settimane di alimentazione con artemia salina (contenuto gastrico arancione)

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28 Larve in fase di alimentazione

29 Fase di allevamento in interno: Periodo: 5 settimane Lunghezza iniziale = 12 mm Lunghezza finale = 20 mm

30 L allevamento in interno non consente però la produzione di grandi numeri per problemi di strutture e disponibilità idrica. Ad una prima fase di allevamento in interno è stata quindi affiancata una seconda fase di allevamento in esterno con il metodo della gabbie sommerse illuminate.

31 Piattaforma di allevamento in gabbia nel lago di Annone

32 2a fase di allevamento in gabbie sommerse illuminate in ogni gabbia sono presenti circa pesci

33 Gabbie sommerse sul lago di Annone in cui gli avannotti passano da 2 cm a 5-6 cm in circa 60 giorni

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35 Dimensione finale (5-6 cm) dopo circa 60 giorni di allevamento in gabbia

36 Marcaggio dei lavarelli di immissione Uno degli obiettivi dell attività di ripopolamento messa in atto è la valutazione dell efficienza stessa dell operazione al fine di individuare eventuali modifiche dell impostazione attuale. A tale scopo è pertanto necessario quantificare il numero di soggetti immessi che raggiungono la taglia commerciale, dato ottenibile solamente tramite il marcaggio di un campione adeguato. La tecnica utilizzata è il marcaggio degli otoliti con sostanze fluorescenti.

37 Gli otoliti, piccole concrezioni di carbonato di calcio presenti nell orecchio interno dei pesci (funzioni di equilibrio e trasmissione vibrazioni) sono presenti già alla schiusa e rappresentano l unica componente calcificata della larva. Lo scheletro è ancora cartilagineo. L alizarina ha la caratteristica di fissarsi al calcio e di emettere fluorescenza quando esposta alla luce ultravioletta.

38 Sacco vitellino Globulo di olio Otoliti alla schiusa Larva alla schiusa: particolare in visione laterale

39 Sagitta in campo chiaro (100x) lunghezza tot pesce 23 mm, L max sagitta 0,2 mm Sagitta in epifluorescenza (100x) lunghezza tot pesce 23 mm, L max sagitta 0,2 mm Accrescimento durante la fase di allevamento in impianto Dimensione sagitta (alla schiusa (L media 12mm) fase di marcaggio con alizarina

40 Sagitta in campo chiaro (0,2 mm) Sagitta in epifluorescenza Dimensione sagitta alla schiusa (marcaggio) Accrescimento in impianto Sagitta in epifluorescenza Sagitta in epifluorescenza

41 Rilevazione del marcaggio nei soggetti adulti

42 Sulla base delle scaglie e della lunghezza teorica calcolata sul preopercolo viene effettuata una separazione preliminare tra lavarello e bondella Durante il periodo autunnale vengono raccolti campioni di teste di coregoni (residuo delle operazioni di filettatura) in varie zone del Lario

43 Estrazione delle due sagitte

44 sagitte sacculi vuoti

45 Gli otoliti vengono poi estratti dalle teste dei soggetti pescati nel 2 anno di vita La dimensione delle due sagitte in un lavarello di lunghezza 30 cm è circa 5 millimetri sagitte

46 Montaggio delle sagitte dei singoli individui su vetrini portaoggetti per l analisi microscopica

47 Microscopio a epifluorescenza Luce ultravioletta

48 Immagine a 100x in epifluorescenza focus 1 annulo Il marcaggio è rilevabile tramite la presenza di un nucleo fluorescente

49 Risultati relativi alle prove di marcaggio dei lavarelli immessi nel Lario nel 2010

50 Campagna ittiogenica lavarello 2010 LAVARELLO avannotti mm novellame 5-6 cm di cui marcati prodotti n Campagna ittiogenica lavarello 2011 LAVARELLO avannotti mm di cui marcati novellame 5-6 cm di cui marcati prodotti n

51 Quadro complessivo Totale pescate n 16 Totale soggetti esaminati n 1415 Totale lavarelli di età 1+ n 119 lav 1+ su totale coregoni % 8,4% lav 1+ marcati n 35 lav 1+ da immissione n 40 lav 1+ immessi su totale lav % 33,4% lav 1+ immessi su totale coregoni % 2,8%

52 Si sottolinea che il dato percentuale tra le due specie di coregoni non rappresenta il rapporto reale perché: la catturabilità dei lavarelli 1+ nella rete legale (35 mm) è circa il 50% mentre la catturabilità delle bondelle 2+ è prossima al 100% il confronto corretto andrebbe effettuato sulla stessa classe di nascita (quindi 1+ anche per la bondella). Ciò richiederebbe l utilizzo della sola rete multimaglia e la completa rilevazione dei dati relativi alle due specie. BONDELLA Catturabilita' della classe 2+ e 3+ Variazioni mensili Circmax > 140mm 100% 100% 100% 100% 100% Classe 2+ 80% 91% 91% 77% 70% Classe 3+ 73% 59% 34% 25% 12% 0% 0% Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

53 17 campione Valentini Bellano-Varenna 22 dicembre 2011 (rete mm) età totale individui lav marcati da immissione % su classe 2 anni n n n n % totale campione Sala Bellagio 23 dicembre 2011 (rete mm) età totale individui lav marcati da immissione % su classe 2 anni n n n n % totale 53 I dati del 2011 indicano quindi un incidenza elevata del ripopolamento sulla popolazione di lavarello (percentuale media pari al 36%), mentre sulla popolazione complessiva di coregoni gli effetti risultano ancora limitati, con una netta prevalenza della bondella.

54 densità % di Figura soggetti 20 - marcati Confronto nella tra i coorte risultati di del età marcaggio 1+ Confronto nel e % 36% %

55 frequenza Figura 22 Distribuzione della % media di lavarelli di età 1+ sul totale dei coregoni nei campioni da rete 32mm ,4% 18% % Nel 2012 la percentuale media di soggetti marcati risulta inferiore rispetto al 2011, ma la percentuale media di lavarelli di età 1+ sul totale dei coregoni è quasi raddoppiata. E quindi importante considerare l incidenza della produzione indiretta che deriva dal ripopolamento

56 STIMA DELLA PRODUZIONE INDIRETTA 500 mila soggetti immessi a maggio mila soggetti nel settembre 2012 (età 1+) Prelievo pesca autunnale 40% 30 mila soggetti in riproduzione a dicembre Rapporto sessi a 2 anni = 0,44 Circa 13 mila femmine Fecondità assoluta a 2 anni = uova Incremento deposizione al 1 anno circa 132 milioni di uova Che diventeranno circa altri 260 mila soggetti da 5 cm da sommare al numero di soggetti immessi annualmente

57 Simulazione con S da uovo a maggio 0+ = 0,003 anno età uova (dicembre) (maggio) (set-nov) pescato totale prod.diretta (kg) prod.totale (kg) Simulazione con S da uovo a maggio 0+ = 0,002 anno età uova (dicembre) (maggio) (set-nov) pescato totale prod.diretta (kg) prod.totale (kg)

58 La produzione diretta derivata dal lotto immesso nel maggio 2011 è quindi quantificabile in circa 14 tonnellate di pescato in 4 anni, mentre se si considera anche la produzione indiretta il pescato complessivo in 7 anni supera le 30 tonnellate. Il valore economico risultante è quindi pari a 112 mila euro come sola produzione diretta.

59 Questa dinamica dovrebbe quindi portare ad un graduale decremento della percentuale di soggetti marcati all interno della coorte di età 1+ e ciò non dovrà essere considerato come un segnale negativo degli effetti del ripopolamento, ma piuttosto il contrario. Per valutare correttamente gli effetti delle immissioni annuali non sarà pertanto sufficiente analizzare la percentuale di soggetti marcati, ma sarà necessario integrare nei dati l evoluzione e la consistenza della coorte di lavarelli di età 1+. Dai risultati biennali del marcaggio si rileva però che il tasso di sopravvivenza a 18 mesi (maggio 0+ settembre 1+) è circa il 10%. Questo valore, in apparenza limitato, rientra nella media indicata dalla letteratura che è pari a 26 kg di pescato ogni 1000 soggetti da 5 cm (fingerlings) immessi. Considerando un peso medio di 250 g si ricava un pescato in termini numerici pari a 104 soggetti. Questi valori danno un ordine di grandezza dell efficacia dei ripopolamenti effettuati con larve a sacco vitellino

60 Per migliorare il tasso di sopravvivenza del novellame di lavarello è in progetto una nuova fase di ricerca finalizzata a valutare la fattibilità di una seconda fase di allevamento in gabbia direttamente nel Lario partendo dai soggetti di 5 cm fino ad una taglia finale di 10 cm, sempre con la stessa metodica. Questo progetto potrebbe essere realizzato con costi limitati grazie alla disponibilità di una piattaforma preesistente in comune di Menaggio attualmente inutilizzata. In caso positivo l applicazione di un doppio marcaggio su un campione di soggetti consentirebbe di confrontare il tasso di sopravvivenza del novellame da 10 cm con quello da 5 cm, valutando l opportunità di un eventuale incremento della taglia di immissione.

61 Salmerino alpino collaborazione con i pescatori professionisti per il prelievo dei riproduttori

62 Uova di salmerino nei cestelli di incubazione

63 kg Salmerino alpino (dati pescato dal 2004 al 2012)

64 L attività di ripopolamento del luccio prende in considerazione anche gli aspetti genetici, finalizzati al recupero della specie autoctona di recente istituzione (2011) (Esox flaviae)

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66 Luccio autoctono (in alto) e alloctono (in basso) Anestesia dei riproduttori con alcool tricloro-ter-butilico

67 Operazioni di prelievo dello sperma

68 Luccio autoctono (in alto) e alloctono (in basso)

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70 Uova di luccio in fase di incubazione

71 Cestello di schiusa con apposite fessure sul fondo

72 Fase adesiva durante il riassorbimento del sacco vitellino

73 Prima alimentazione a base di naupli di Artemia salina

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76 Uno dei problemi dell allevamento è la precoce tendenza al cannibalismo

77 Il pescato annuale di agone (Alosa fallax lacustris) risulta in fase di costante decremento dal 2004, passando da circa 50 tonnellate a poco più di 20 tonnellate. Per tale motivo la riproduzione di questa specie è stata introdotta, per ora a titolo sperimentale, nel quadro di attività dell impianto.

78 Dati pescato professionale agone (Kg) R 2 = 0,

79 Larve di agone (Alosa fallax lacustris Lunghezza alla schiusa 5-6 mm

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