SVILUPPO SOSTENIBILE E COMPETITIVITÀ DELLE GRANDI IMPRESE COMMERCIALI
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1 SVILUPPO SOSTENIBILE E COMPETITIVITÀ DELLE GRANDI IMPRESE COMMERCIALI 17 maggio 2010 Mario Risso
2 Una definizione di sviluppo sostenibile riconducibile alle imprese Sviluppo sostenibile significa condurre l attività in modo da conciliare oggi i bisogni dell azienda con quelli degli stakeholders, proteggendo, sostenendo ed aumentando la disponibilità di risorse naturali per il domani. UN
3 Impresa e ambiente naturale Nel passato, crescita senza limiti, energia a basso costo e illimitata e abbondanza di materie prime erano elementi che caratterizzavano il fare business, il futuro invece, sembra offrire un nuovo paradigma, basato sulla crescita controllata, sul risparmio energetico e sul riutilizzo dei materiali riciclati.
4 Impresa e ambiente naturale Le imprese dovrebbero considerare il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali come un opportunità. Solo recentemente le imprese hanno cominciato a considerare i fattori ambientali non in termini di vincoli (evitare sanzioni o situazioni di emergenza), ma come fattori chiave per lo sviluppo aziendale su cui costruire opportune scelte strategiche.
5 Ambiente Filiera Settore Fattori Approvvigionamento Impresa R&S / Trasformazione/ Vendita Mercato Distribuzione Primo mercato Consumatore/Utilizzatore Mercato finale
6 Impresa, ambiente e consumo Il consumatore odierno, sofisticato e culturalmente evoluto, non è interessato semplicemente a nuovi prodotti ma vuole conoscere l impresa che li produce, le condizioni di lavoro con cui vengono realizzati e come la loro produzione impatta sull ambiente e sulla crescita economica delle comunità locali coinvolte nella loro produzione. I consumatori desiderano prodotti, marchi e imprese che riflettano le proprie attitudini sociali-ambientali così come i loro gusti personali (Strong, 1996; Shaw e Clarke, 1998, Harrison e al., 2005), e sviluppano una maggiore coscienza sociale nel valutare e consumare i prodotti (Freestone e McGoldrick, 2008; Hemingway e Maclagan, 2004; Kahle e al., 1998; Macchiette e Roy, 1994).
7 Motivi del rispetto dell ambiente come priorità strategica la convinzione che un comportamento di pura risposta ai vincoli legislativi non consente di valorizzare in termini competitivi i vantaggi di costo o di barriere all entrata connessi alla eco-efficienza; la consapevolezza pragmatica che i problemi ambientali e della sicurezza dei prodotti tendono a peggiorare col tempo, pertanto il migliore approccio è di sistemarli subito, anticipando i vincoli normativi; la possibilità di ottenere una maggiore apertura verso i propri prodotti da parte dei consumatori; la necessità di non risultare emarginati da quei mercati che impongono elevati standard di compatibilità ambientale
8 Il rapporto tra impresa ed ambiente riguarda diverse dimensioni. Giuridica - normativa Strategica Organizzativa
9 Funzioni con manager impegnati full o part-time in programmi ambientali Produz. R&S Approvv. Marketing Qualità Finanza Fonte: Lent,Wells 2008
10 AMBIENTE NATURALE E IMPRESE COMMERCIALI
11 Canale logistico e canale commerciale Produzione percorso logistico tempi articolazione canale commerciale Livello intermedio della distribuzione Negozi Consumatore Spazio coperto dalla rete di vendita
12 Obiettivi dell impresa commerciale collegati alla gestione ambiente naturale Differenziazione degli assortimenti Ottimizzazione dei flussi logistici Ottimizzazione delle strutture di vendita
13 Strategie della GDO nella gestione del rapporto con l ambiente naturale strategia ecology pull strategia ecology push strategia in house
14 Strategia ecology pull Questo approccio si basa sulla capacità della distribuzione di orientare le scelte dei fornitori verso una maggiore sostenibilità. L azione può essere diretta, nel senso della selezione delle aziende produttrici attraverso criteri di vendor rating che includono elementi quali la politica ambientale del fornitore, la definizione dell imballaggio, la composizione e le caratteristiche del prodotto, o indiretta, laddove l intermediario commerciale sia in grado di esercitare pressioni anche sulle aziende di marca. In questo senso, ad esempio, nella scelta dell assortimento può essere accordata una preferenza ai prodotti certificati o alle marche che adottano label ecologici riconosciuti quale il marchio comunitario Ecolabel; L Ecolabel è un etichetta ambientale volontaria che certifica i prodotti ambientalmente compatibili, facilitando i consumatori ad identificare i prodotti verdi, grazie ad un unico logo (il fiore europeo) nei 25 Stati membri dell Unione Europea, oltre che in Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
15 Strategia ecology push La grande distribuzione opera in una posizione privilegiata lungo la supply chain in quanto si trova a diretto contatto con il consumatore finale con cui può interagire e comunicare. Da ciò derivano diverse opportunità per accrescere l educazione ambientale dei cittadini e spingere la domanda di prodotti eco-compatibili. Le tecniche a disposizione sono quelle tipiche della promozione delle vendite e vanno dalla predisposizione di specifiche azioni informative realizzate nei punti vendita fino alla creazione di corner ecologici o isole ecologiche, dove vengono raggruppati prodotti con particolari valenze. Inoltre la grande distribuzione può utilizzare lo spazio espositivo e il layout per promuovere la propria immagine istituzionale con specifiche campagne di comunicazione
16 strategia in house interventi sulle infrastrutture al fine di migliorare il profilo ambientale dell attività tipica svolta dalle aziende di distribuzione: progettazione delle strutture nel rispetto dei principi della bioarchitettura, utilizzo di materiali efficienti da un punto di vista energetico, attenzione all impatto visivo. Una dimensione sempre più rilevante fa riferimento agli impatti indiretti generati dall insediamento in aree densamente urbanizzate. Impatto sulla viabilità urbanae ottimizzazione dei flussi logistici in entrata e in uscita, agendo sulla tipologia di mezzi di trasporto utilizzati, sui percorsi e sugli orari di consegna, sulla gestione dei magazzini. La diffusione dell e-commerce e di comportamenti di acquisto online pone i distributori davanti a nuove sfide anche dal punto di vista ambientale. Ad esempio, la razionalizzazione dei percorsi di consegna della merce e le problematiche di logistica all indietro per il ritiro dei resi. Infine, in alcuni contesti geografici (Svizzera e Nord America) e per talune merceologie (caffè, the, prodotti per la prima colazione, granaglie e prodotti secchi, detersivi e bevande, ecc.) stanno emergendo con forza forme di retail in bulk, formato distributivo che permette di coniugare sostenibilità (riduzione degli imballaggi, minori sprechi di prodotto lungo la filiera, maggiore efficienza nella logistica) con una buona competitività rispetto ai prodotti tradizionali e un risparmio per il consumatore.
17 Strumenti Assortimenti mirati al rispetto dell ambiente Gestione degli imballaggi Logistica di ritorno (Reverse logistic) Progettazione degli impianti e risparmio di energia
18 Differenziazione dell offerta Catena di negozi alimentari totalmente biologici e rispettosi dell ambiente Punti vendita in USA, UK e Canada
19 Differenziazione dell offerta Coop Italia
20 Vivi Verde Coop Linea concepita per sensibilizzare le persone sui temi della salvaguardia dell ambiente e per realizzare concretamente un economia sostenibile. La linea comprende infatti i prodotti Coop da agricoltura biologica, buoni, sani, genuini e a ridotto impatto ambientale, e i prodotti Coop non alimentari a basso impatto, realizzati con criteri sostenibili e di compatibilità ambientale. Si tratta di centinaia di prodotti che comprendono tutti i settori merceologici dei supermercati e ipermercati Coop.
21 Esempio di prodotto
22 Gestione imballaggi: le funzioni base dell imballaggio Protezione e conservazione Garanzia e sicurezza Movimentazione Funzione d uso Informazione Autopromozione
23 Imballaggi e tipologie di prodotti (dati Conai 2009) 30% 28% 19% 10% 13% Alimentari solidi Alimentari liquidi Chimico-farmaceutico Cura-detergenza Altri settori
24 Alimentari solidi, criteri di prevenzione per la sostenibilità ambientale (dati Conai 2009) Risparmio di materia prima 2% 8% 6% Riutilizzo 3% 10% 37% Utilizzo di materiale riciclato Ottimizzazione della logistica Facilitazione delle attività di riciclo 17% 10% 7% Semplificazione del sistema di imballo Risparmio di energia
25 Gestione imballaggi: un esempio Durante il 2005 l azienda ha effettuato un intervento sugli espositori da terra in cartone ondulato, modificandone il disegno e le dimensioni. Dal punto di vista strutturale la testata, che nella precedente versione era separata dal corpo posteriore, nella nuova costituisce il fronte dello stesso, da cui viene rimossa (fustellata) ed incastrata sul retro dell espositore. Questa azione ha consentito un risparmio di materia prima (cartone) pari al 14%. La modifica dimensionale dell imballo ha permesso l eliminazione di un inserto di polistirolo espanso, che veniva inserito in fase di trasporto, per alcuni formati che non saturavano il volume degli espositori.
26 Gestione imballaggi e il retail in bulk Il rifornimento di beni di consumo a basso impatto ambientale
27 La logistica di ritorno (Reverse logistic) Il Council of Logistics Management (CLM) introdusse la prima definizione conosciuta di reverse logistics nei primi anni novanta (Stock, 1992):..il termine spesso usato per riferirsi al ruolo della logistica nel riciclaggio, smaltimento dei rifiuti e gestione dei materiali pericolosi; una prospettiva esterna che include tutte le attività legate alle attività logistiche come la riduzione, riciclaggio, sostituzione, riuso di materiali e smaltimento.
28 Le principali motivazioni dietro la volontà delle imprese di implementare attività di reverse logistics sono due: economiche, dati profitti che da essa si possono trarre; non meramente economiche, legate alla sensibilità sociale e alle tematiche ambientali.
29 Rilavorazione dei prodotti recuperati a livello del prodotto (e si parla di riparazione); del modulo (ricondizionamento); del componente (remanufacturing); di una singola parte (recupero); del materiale (riciclaggio); dell energia (incenerimento).
30 La riduzione del valore dei prodotti restituiti Fonte: Blackburn J.D., Guide V.D., Souza G.C., Van Wassenhove L.N., Reverse Supply Chains for Commercial Returns, California Management Review, vol. 46, no. 2, pp. 1-17, 2004.
31 La differenziazione posticipata vs anticipata
32 Reverse logistic per i distributori customer service e customer satisfaction, reverse supply chain e ottimizzazione delle risorse
33 Un esempio di logistica di ritorno Interporto Santa Palomba S.r.l. Fornisce servizi di logistica integrata per i settori dell industria e della grande distribuzione organizzata ed è leader nella gestione degli alimenti a temperatura controllata. La società nasce nel 1994 come azienda specializzata nella logistica del freddo per conto di Standa Commerciale, nel 1997 acquisisce rami d azienda della logistica dei prodotti secchi di Standa Commerciale e del Gruppo PAM, consolidando la sua posizione e costituendo alcune società collegate specializzate nella gestione dei grandi clienti.
34 Interporto Santa Palomba S.r.l. Opera prevalentemente nel centro-sud, nel sud e nelle isole, attraverso strutture di proprietà o in locazione, accordi con altri operatori del settore e imprese collegate. Oggi Interporto Santa Palomba, forte di oltre 50 clienti e di fatturato, è leader nel centro-sud per la distribuzione di prodotti surgelati e deperibili e per la gestione di imballaggi riutilizzabili in materiale plastico.
35 Interporto Santa Palomba S.r.l. Recentemente, Interporto Santa Palomba ha effettuato importanti investimenti per introdurre, nei propri stabilimenti, due linee di produzione finalizzate alla igienizzazione di imballaggi riutilizzabili, specificatamente cassette per beni alimentari deperibili (RPC Reusable Plastic Container); attività completamente integrata nell attività principale di erogatore di servizi logistici.
36 Interporto Santa Palomba S.r.l. - Clienti L azienda possiede oltre 50 clienti, collocati tra distribuzione e produzione. All interno del settore distributivo, i clienti sono tutti di dimensioni rilevanti, operanti nel settore del commercio al dettaglio. Tra i principali clienti: il Gruppo Rewe, Eurospin e Sviluppo Discount S.p.A. presenti in tutto il territorio nazionale, con l ultimo dei quali una società che riunisce diverse insegne COOP, PAM (Panorama e In s Mercato) e il Gruppo Gros (locale). Nel settore produttivo, per la tipologia di servizio offerto, l azienda ha rapporti con molti produttori locali di prodotti freschi e, accanto a questi, con operatori a livello nazionale che realizzano le atre categorie merceologiche trattate, come Gran Milano con all interno i marchi Sanson e Tre Marie e Barilla, soltanto per citarne alcune.
37 Progettazione degli impianti e risparmio di energia Costruire o rinnovare gli edifici per il comemrcio (centri di distribuzione e punti vendita) in aree sostenibili Sistemi di gestione efficiente dell acqua (conservazione e riuso) Riduzione dell uso dell energia Attenta selezione dei materiali di costruzione Promuovere la qualità dell aria e la salubrità all interno degli edifici
38 ALCUNI ESEMPI DI GRANDI DISTRIBUTORI
39 METRO Group implementa la sostenibilità ambientale in tutto il gruppo Il gruppo ha istituito un Sustainability Board La sostenibilità è vista come un focus strategico addizionale The aim of Sustainability Board is to bundle and control the numerous sustainability activities already existing within the Group, on the one hand. Furthermore, METRO Group considers a leading position in this field to be a competitive advantage. On the other hand, this panel is to firmly implement the subject of sustainability across the whole company.
40 Metro Metro già nella home page presenta numerose informazioni sulle iniziative attive per la sostenibilità sociale. All interno di un ampio rapporto di sostenibilità si nota subito l impegno ambientale della società; infatti, per garantire una maggiore trasparenza della propria posizione riguardo all ambiente, si è autonomamente sottoposta all analisi di un organismo indipendente per la stima delle emissioni di CO 2 dei propri punti vendita e da tale risultato ha poi incentrato tutte le iniziative legate alla riduzione dell impatto ambientale.
41 Metro Gruop Le attività a cui si fa riferimento sono la predisposizione di frigoriferi a minor consumo energetico, l uso si energia prodotta da fonti rinnovabili, la predisposizione di impianti fotovoltaici, come quello in Italia, per garantire in un ottica di lungo periodo l autosufficienza energetica dei punti vendita. L azienda in esame è ovviamente coinvolta, come la maggior parte degli operatori presi in considerazione, nella riduzione dei rifiuti e nel loro riciclaggio, a tal proposito la società è impegnata in un progetto di riduzione della pubblicità su carta stampata e su volantini e sull uso di carta riciclata per l attività promozionale e per la documentazione interna all azienda. Per ciò che riguarda più specificatamente la logistica, Metro sta limitando l uso del trasporto su gomma tra l altro effettuato su mezzi che rispettano la normativa antinquinamento Euro 5 puntando su quello ferroviario e marittimo. In un ottica di riduzione dei rifiuti prodotti si utilizzano imballaggi riutilizzabili per molte categorie di prodotti, non soltanto beni alimentari, grazie ai quali, tra il 2005 e il 2007, si è registrata una riduzione dei rifiuti per metro quadro dell 11%, da 52 kg a 46,2 kg; per migliorare ulteriormente le performance è stato richiesto ai produttori dei prodotti a marchio commerciale di limitare l uso di imballaggi al minimo indispensabile.
42 Metro Group Metro è sicuramente l azienda più virtuosa per quanto riguarda il riciclaggio dei rifiuti con una percentuale che sfiora il 94% in Germania e il 60% all estero, risultati raggiunti grazie alla partecipazione a sistemi collettivi nati con l obiettivo di recuperare e riciclare. A questo proposito, nel 1990 insieme ad altri operatori commerciali ed industriali, è nata la Duales System Deutschland GmbH (DSD), un sistema di raccolta dei rifiuti privato, parallelo a quello pubblico, destinato a raccogliere e a smaltire i prodotti delle aziende aderenti ad esso. Questa, ha introdotto il Green Dot, un logo che, apposto dagli operatori sui propri prodotti, fa sapere ai clienti finali che la confezione sarà raccolta e smaltita dalla DSD. Il successo dell iniziativa in Germania ha reso possibile l espansione del sistema Green Dot in altri 25 Paesi europei per mezzo della società PRO EUROPE (Packaging Recovery Organisation EUROPE), a cui la DSD tedesca ha concesso l uso del marchio nel 1995.
43 J.C. Penny ha pianificato un taglio del 20% del consumo di energia entro il 2015 Riduzione dei consumi energetici nei punti vendita del 20% per sq. ft. entro il 2015 Tramite l incremento di efficienza nell utilizzo dell energia: Negli ultimi 10 anni sono stati investiti $130 milioni per migliorare l efficienza energetica dei negozi e del sistema logistico: Avanzate tecnologie di misurazione Sistemi di controllo degli edifici Illuminazioni retrofit (lampade a lunga durata, lec, ecc.) Sistemi di condizionamento ambientale ad alta efficienza Nel 2004, J.C. Penney launched EMPowered, un programma di formazione e incentivo rivolto agli associati per cercare percorsi innovativi di risparmio energetico. Anche I centri logistici J.C. Penney impiegano iniziative similari attraverso lo sviluppo di Green Teams.
44 Tesco plc (UK) Tesco, seppur priva di un rapporto di sostenibilità come quello contenuto nei siti della maggior parte degli operatori analizzati, è impegnata in numerose attività che coinvolgono diversi aspetti dell azienda. Le iniziative più originali ed efficaci riguardano principalmente due aspetti, tra loro fortemente interrelati ed interdipendenti: il riciclaggio e la riduzione dei rifiuti.
45 Tesco plc e la gestione e riciclaggio dei rifiuti Riguardo al primo aspetto Tesco, oltre ad essere giunta ad una percentuale di rifiuti riciclati pari al 71% nel 2007 con l obiettivo di raggiungere l 80% nel 2008, è particolarmente impegnata nell incentivazione del riciclaggio e nella raccolta dei materiali usati dai consumatori anche in ottica di reverse logistics. A tal fine, Tesco, ha introdotto all interno dei maggiori punti vendita contenitori per il riciclaggio di diversi materiali plastica, vetro e carta grazie ai quali si sono raggiunti ottimi risultati. Per incrementare ulteriormente il materiale recuperato dai propri clienti, l azienda sta incentivando il riciclaggio con una sorta di fidelity card che viene caricata con un certo ammontare di punti alla consegna dei prodotti da riciclare e sta introducendo nei propri punti vendita un nuovo sistema che consentirà, secondo Tesco, di ridurre il tempo che i consumatori dovranno dedicare all operazione e di raddoppiare il materiale recuperato; il sistema, infatti, sostituisce tutti i contenitori presenti nel punto vendita con uno solo: i clienti inseriscono i prodotti nell impianto e questo provvederà autonomamente a smistarli in base al materiale. Il materiale così recuperato verrà impiegato dall azienda per la produzione degli imballaggi e delle confezioni per i prodotti a marchio commerciale. Tesco incentiva, inoltre, il recupero dei cellulari, delle cartucce per stampanti e dei sacchetti in plastica attraverso il riconoscimento di punti extra ed effettuando donazioni ad organizzazioni non-profit per ogni oggetto recuperato; alle stesse viene, inoltre, donato il cibo in scadenza che, nel 2006, ha consentito di fornire ben 3,3 milioni di pasti. Per quanto riguarda, invece, la riduzione dei rifiuti, l azienda si prefigge di giungere ad una riduzione del 25% entro il 2010 dei rifiuti da imballaggi e da confezioni, sia per i prodotti a marchio commerciale che per gli altri. A tal proposito, Tesco usa imballaggi riutilizzabili, realizzati per il 60-80% con materiale riciclato e riciclabili a loro volta al 100%, che hanno consentito un risparmio di carta pari a tonnellate. Soltanto attraverso la razionalizzazione nell uso di materiale nelle confezioni dei prodotti di proprietà e l uso di materiale riciclato per le stesse, il gruppo ha registrato un risparmio di 150 tonnellate di carta e di vetro. Sempre relativamente alla riduzione dei rifiuti va intesa la campagna di promozione per la diffusione dell uso di sacchetti riutilizzabili realizzati con materiale riciclato che l azienda vende a 3,50 sterline; per ogni sacchetto venduto verranno donati 50 centesimi ad organizzazioni non-profit, alle quali si prevede di donare complessivamente sterline. Attualmente, il 45% dei clienti di Tesco usa sacchetti riutilizzabili. Infine, per ridurre le emissioni di CO 2 l azienda non si è limitata alle iniziative poste in essere dalle altre concorrenti, ma ha addirittura acquistato un treno di proprietà il Tesco Express che corrisponde a circa 28 automezzi e per la consegna dei prodotti acquistati online utilizza, addirittura, mezzi alimentati elettricamente.
46 Walmart e la sostenibilità ambientale La Wal-Mart è una catena di supermercati. Sono negli Usa, a cui va aggiunto un altro migliaio nel resto del mondo. I 138 milioni di consumatori che ogni settimana visitano i centri commerciali Wal-Mart vi possono comprare di tutto: cibo, elettrodomestici, gioielli, vestiti, persino pistole e fucili. Da poco tempo la Wal-Mart ha sorpassato la General Motors, ed è diventata la più grande multinazionale del mondo. Un milione e 300 mila dipendenti. Il suo fatturato (256 miliardi di dollari) è pari al 2.3% del pil degli Usa e supera il pil della Svezia.
47 Walmart e la sostenibilità ambientale La dimensione di un supercentro Wal-Mart è, all incirca, metri quadrati e si estende per circa venti o trenta acri di terra. I supercentri Wal-Mart presenti negli Stati Uniti sono senza contare la miriade dei più piccoli negozi Wal-Mart e dei centri di distribuzione e magazzini che coprono tutti gli Stati Uniti.
48 Walmart e la sostenibilità ambientale Wal-Mart ha sviluppato delle iniziative per migliorare la propria efficienza ambientale. Queste iniziative sono dette approccio a 360 gradi alla sostenibilità. Wal-Mart in questa politica coinvolge tutti i propri fornitori ma anche i consumatori al fine di ottenere risultati economici compatibili con la sostenibilità ambientale.
49 Nel mese di aprile 2010 Wal-Mart ha annunciato la sua nuova politica ambientale Quattro obiettivi principali: Contenimento delle spese. Creare prodotti al 100% rinnovabili in termini di energia. Avere zero sprechi. Vendere prodotti che sostengono le risorse.
50 Domande ai fornitori per la loro valutazione ambientale
51 Walmart e la sostenibilità ambientale At Walmart, we're now using the sun and wind to help power our stores. Our drivers' routes are shorter, which means less diesel fuel and greenhouse gases. And the way we pack our trucks is far more efficient. Why do we do it? For one thing, it makes a difference for the environment. But we also learned these efforts save us money - a savings we can pass along to you. Which means we're not just being earth-friendly, we're also being wallet-friendly.
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