13/02/2009. Dott.ssa Laura Moretti. Di fronte: - rettilineo; LEZIONE 23/01/09. - simmetrico (rispetto ad m); - larghezza corpi vertebrali e
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- Baldassare Franchini
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1 LEZIONE 23/01/09 Dott.ssa Laura Moretti Di fronte: - rettilineo; - simmetrico (rispetto ad m); - larghezza corpi vertebrali e delle apofisi trasversedecresce 1
2 Di profilo: caratteristiche lordosi lombare - angolo sacrale (a): inclinazione S1; - angolo lombo-sacrale (b): asse L5-asse sacro; -angolo inclinazione bacino (c): inclinazione linea tesa tra promontorio e sinfisi; - freccia della lordosi (f): congiunzione L1-L5; -incurvamento posteriore (r): distanza L5 e verticale discendente L1. (De Seze) 1: corpo vertebrale (+ largo che alto e + largo che lungo) 2: lamine (molto alte, dirette indietro e in fuori) 3: apofisi spinosa (rettangolare, rigonfia all estremità posteriore) 4: apofisi trasverse(residui costali, oblique indietro e in fuori) 5: peduncoli(uniscono corpo e arco, limite sup. e inf. forami coniugazione) 2
3 6: apofisi articolare sup. (piano obliquo indietro ed in fuori, ha una faccetta articolare) 7: apofisi articolare inf. ( in basso ed in fuori, ha una faccetta articolare) Tra faccia posteriore corpo vertebrale e arco posteriore Forame intervertebrale L5 > diametro trasversale (L2-L3 > diametro sagittale) corpo vertebrale più alto in avanti (aspetto cuneiforme) disco intervertebrale di ridotta altezza e > asimmetria faccette articolari postero-inferiori saldamente ancorate alle superfici articolari del sacro Ogni vertebra lombare stabilizza lateralmente la vertebra sovrastante 3
4 Corpo vertebrale sovrastante in avanti < spessore disco (anteriormente ) nucleo spinto indietro > pressione fibre post. anello flessione apofisi articolari inferiori vertebra sovrastante si sganciano dalle apofisi articolari superiori vertebra sottostante > tensione capsula -legamenti interapofisari e legamenti arco posteriore Limitazione del movimento di flessione Corpo vertebrale sovrastante indietro < spessore disco (posteriormente ) nucleo spinto in avanti > pressione fibre ant. anello estensione apofisi articolari inferiori vertebra sovrastante si connettono alle apofisi articolari superiori vertebra sottostante, apofisi spinose a contatto > tensione legamento vertebrale comune anteriore, il posteriore è deteso Limitazione del movimento di estensione 4
5 Corpo vertebrale sovrastante inclinato dal lato dell inflessione > spessore disco dal lato convesso nucleo spinto dal lato convesso Inclinazione laterale apofisi articolare dal lato convesso della vertebra sovrastante si innalza, quella dal lato concavo si abbassa > tensione legamenti gialli e capsula interapofisaria dal lato convesso, detensione degli stessi dal lato concavo Faccette articolari superiori: guardano in dietro e in dentro, concave sul piano trasversale Geometricamente : tagliate sulla superficie di uno stesso cilindro, con centro O alla base delle apofisi spinose Vertebre lombari superiori: centro a livello della linea che congiunge bordo posteriore dell apofisi articolari Vertebre lombari inferiori: diametro maggiore, centro spostato indietro 5
6 Il centro O non corrisponde al centro dei piatti vertebrali, la rotazione avviene attorno ad esso Scivolamento corpo vertebrale superiore su inferiore DISCO Sollecitato in taglio, non in torsione assiale Rotazione lombare molto piccola Punto debole dell impalcatura rachidea L5 tende a slittare in basso e avanti, la componente G della forza peso P tira il corpo vertebrale in avanti Lo slittamento è impedito dalle connessioni dell arco posteriore di L5 Le apofisi inferiori di L5 subiscono una forza di slittamento G, che le applica fortemente alle apofisi superiori di S1, queste resistono da entrambi i lati con una forza R 6
7 Trasmissione sforzi ISTMO VERTEBRALE Istmo interrotto SPONDILOLISI Arco posteriore non è più trattenuto SPONDILOLISTESI L5 è stabilizzata dal disco lombo-sacrale e dai muscoli delle docce paravertebrali o Piano profondo : muscoli spinosi direttamente applicati al rachide -Trasverso spinale (1): fibre partono dalla lamina di una vertebra obliquamente, in basso e in fuori, terminano sulle apofisi trasversedelle quattro vertebre sottostanti; -Muscoli interspinosi (2): a destra e sinistra della linea mediana, uniscono i bordi di due apofisi spinose vicine; -Muscolo epispinoso(3) : si inserisce sulle spinose di L1-L2 e di D11-D12, termina sulle spinose che vanno da D1 a D10 7
8 o Piano profondo : muscoli spinosi direttamente applicati al rachide -Muscolo lungo dorsale (5): sale sulla faccia posteriore del torace, si fissa sulle coste e sulle apofisi trasverse delle vertebre lombari e dorsali; -Muscolo sacro-lombare (6): risale la faccia posteriore del torace, fasci di terminazione sulla faccia posteriore delle ultime dieci coste; -Massa comune (6): formata dai precedenti muscoli a livello della parte bassa della colonna, le loro inserzioni in superficie si confondono con l Aponeurosi del gran dorsale (7) o Piano medio : costituito da un solo muscolo -Piccolo dentato posteriore e superiore (4): dietro i muscoli delle docce vertebrali, ricoperto dal grande dorsale, inserito sulle spinose di L1-L2-L3 e di D11-D12, termina sul bordo inferiore e sulla faccia esterna della ultime 3-4 coste. o Piano superficiale : costituito da un solo muscolo -Muscolo grande dorsale (7): prende origine dalle aponeurosi lombari, fibre oblique in alto ed in fuori che ricoprono tutti i muscoli delle docce. 8
9 AZIONE Estendere il rachide lombare Tirano all indietro il rachide lombare e dorsale facendo perno sulla cerniera lombo-sacrale e su quella dorso-lombare Lo tirano all indietro e contemporaneamente lo incurvano AZIONE Accentuare la lordosi lombare Costituiti da due muscoli: -Quadrato dei lombi (1): fascio muscolare quadrilatero, è formato da 3 tipi di fibre: 1. Uniscono ultima costa e cresta iliaca; 2. Uniscono ultima costa e apofisi trasverse delle 5 lombari; 3. Uniscono apofisi trasversedelle prime 4 lombari alla cresta iliaca I 3 gruppi di fibre sono disposti su 3 piani: posteriore (costo-iliache) intermedio (traverso-iliache) anteriore ( costo-trasversarie) 9
10 Costituiti da due muscoli: -Psoas(1): fascio muscolare fusiforme, origina da due bande muscolari: 1. posteriore, che si inserisce sulle apofisi trasverse delle vertebre lombari; 2. anteriore, inserita sui corpi vertebrali delle 5 lombari e su D12. Il corpo muscolare si porta obliquamente, in basso e in fuori, si riflette sul bordo anteriore del bacino e con il muscolo iliaco termina sull apice del piccolo trocantere. Quadrato dei lombi inclinazione del tronco dal lato della sua contrazione Psoas inclinazione del tronco dal lato della sua contrazione con rotazione verso la parte opposta, flessione della colonna lombare rispetto al bacino con contemporanea iperlordosi Quadrato dei lombi Psoas 10
11 Muscoli retti dell addome Formano 2 bande muscolari distese ai lati della linea mediana. Inserzioni superiori: 5ª/ 6ª/7ª costa, cartilagini costali e apofisi xifoidea. Al di sotto dell ombelico dà origine ad un potente tendine che si fissa sul margine superiore del pube. I due retti sono contenuti in una guaina aponeurotica Muscoli trasversi: strato profondo dei muscoli larghi dell addome Inserzione : apice delle apofisi trasverse delle vertebre lombari le fibre vanno in avanti in fuori contornando la massa viscerale. A seconda della porzione di muscolo trasverso che si osserva si nota che il decorso delle fibre cambia orientamento 11
12 Muscolo piccolo obliquo: strato intermedio dei muscoli larghi dell addome Fibre oblique dal basso verso l alto e dall esterno verso l interno, si fissano sulla cresta iliaca. Terminazioni: 11ª e 12ª costa e con aponeurosi sul processo xifoideo. Incrociandosi con l omologo opposto forma la linea alba. La parte bassa si inserisce sulla parte esterna dell arcata crurale, con le fibre del trasverso forma poi il tendine congiunto che termina sulla sinfisi. Muscolo grande obliquo: strato superficiale dei muscoli larghi dell addome Fibre oblique dall alto verso il basso e dall esterno all interno. Digitazioni carnose inserite sulle ultime sette coste, fasci muscolari situati sulla parete laterale dell addome danno origine ad una aponeurosi incrociandosi con l omologa opposta forma la linea alba Inserzioni sul pube e sull arcata crurale, delimitano l orifizio superficiale del canale inguinale 12
13 Muscoli parete addominale Mobilizzano il rachide in avanti Azione energica: -Braccio di leva inferiore (promontorio-pube) -Braccio di leva superiore (dorso- p. xifoideo) Retto dell addome (G.D.) Piccolo e grande obliquo Potente azione flessoria-tensore diretto Coadiuvano il movimento-tensori obliqui in basso e avanti/dietro Muscoli larghi dell addome e delle docce vertebrali Rotazione attorno all asse rachideo Contrazione unilaterale dei paravertebrali Leggero effetto rotatorio Spino-trasversario Marcato effetto rotatorio verso il lato opposto alla contrazione Obliqui dell addome Azione sinergica essenziale per la rotazione, mobilizzano rachide lombare e dorsale inferiore 13
14 Posizione Astenica: - muscolatura rilasciata; - accentuazione curve; - bacino in antiversione; - ipertonicitàdello psoas Raddrizzamento curve rachidee: - correzione antiversione, azione degli estensori dell anca; -correzione iperlordosilombare, azione dei retti dell addome e grande gluteo; - diminuzione ipercifosi dorsale, azione del piano dorsale; - correzione iperlordosi cervicale, azione muscoli cervicali. Allungamento del rachide 14
15 Inclinazione anteriore del tronco Peso del tronco Centro di gravità parziale (P) Il peso (P1) si applica a livello del nucleo polposo di L5-S1 I muscoli spinosi (S1) esplicano una forza 7-8 volte più grande del peso P1 Forza esercitata sul disco lombo-sacrale = Somma di P1 e S1 > Inclinazione > Forza su L5-S1 Inclinazione anteriore del tronco Sforzo di sollevamento Rachide assistito dal tronco, < pressione sui dischi lombari Sforzo addominale = Manovra di Valsalva D12-L1 < 50% L5-S1 < 30% Tensione mm.spinali < 55% Cavità addomino-toracicasi chiude, > la sua pressione trasformandola in una colonna rigida che trasmette gli sforzi alla cintura L intervento della struttura gonfiabile < la compressione assiale 15
16 Appoggio simmetrico: - di profilo presenta la fisiologica lordosi lombare; -da dietro appare rettilineo Appoggio asimmetrico: -da dietro presenta una curvatura con concavità verso il lato che appoggia Rotazione del bacino -rachide dorsale curvatura a concavità opposta (non appoggio) - rachide cervicale curvatura verso il lato di appoggio 16
17 Appoggio ischiatico peso del tronco sull ischio, il bacino è in equilibrio instabile, in leggera antiversione che accentua la lordosi lombare, la curva dorsale e cervicale: muscoli della cintura scapolare (trapezi) sollecitati per mantenere la statica rachidea. Appoggio ischio-femorale Tronco in avanti, arti superiori in appoggio sulle ginocchia. Peso sulle tuberosità ischiatiche e sulla faccia posteriore delle cosce, bacino in antiversione, l ipercifosidorsale porta al raddrizzamento della lordosi lombare, riposo dei muscoli delle docce vertebrali. Appoggio ischio-sacrale Tronco in dietro, peso sulle tuberosità ischiatiche e sulla faccia posteriore del sacro e del coccige, bacino in retroversione, lordosi lombare raddrizzata, ipercifosidorsale con la testa che pende in avanti portando ad un inversione della lordosi cervicale. < slittamento anteriore di L5 muscoli posteriori rilasciati < dolore nella spondilolistesi 17
18 Iperlordosilombare dovuta alla tensione degli psoas Retroversione bacino dovuta al rilasciamento degli psoas Piano di appoggio dorsale concavo: raddrizzamento lordosi lombare e cervicale; appoggio sotto ginocchio rilascia lo psoas e gli ischio-crurali Convessità lombare inferiore, rachide dorsale convessità superiore, non c è rilasciamento muscolare generale Ampiezza Flesso-estensione: Estensione ± 30 Flessione ±40 David e Allbrook: Ampiezza individuale della flessoestensione a ciascun livello e ampiezza totale e complessiva > Mobilità rachide lombare inferiore 18
19 Ampiezza inclinazione laterale : da ogni lato ± < ampiezza dei movimenti con > età Max ampiezza 2-13 anni ± 62 Poi si stabilizza sui 30 Ampiezza rotazione rachide dorso-lombare durante la marcia: Il disco D7-D8 resta fermo, mentre la rotazione è max tra le due vertebre adiacenti Spazio perno dove l ampiezza di rotazione è massima, decresce verso l alto e verso il basso (lombare dorsale 0.6 ) La rotazione del rachide lombare è 2 volte minore del tratto dorsale meno mobile 19
20 Ampiezza rotazione rachide dorso-lombare in posizione seduta o in posizione eretta Posizione seduta < ampiezza Rachide lombare rotazione totale ± 10 Rachide dorsale rotazione totale ± 75 Posizione eretta ampiezza totale della rotazione DX/SN è simile, presenti 4 punti di inflessione Mobilità articolare Capacità di eseguire movimenti di grande ampiezza con armonia e scioltezza Deve raggiungere e conservare i suoi limiti fisiologici ipermobilità: instabilità e scarsa protezione per le articolazioni ipomobilità : non corretta esecuzione dei movimenti 20
21 Mobilizzazione del rachide lombare in estensione Due obiettivi: - migliorare e mantenere la mobilità del rachide lombare -realizzare movimenti di compenso che riequilibrino il rachide sollecitato troppo in flessione Da utilizzare: - lombalgia (da seduti) - riduzione o rettificazione della lordosi lombare - lombosciatalgia da protrusione o ernia discale - postumi di fratture del corpo vertebrale Mobilizzazione del rachide lombare in estensione 21
22 Mobilizzazione del rachide lombare in estensione Mobilizzazione del rachide lombare in estensione 22
23 Mobilizzazione del rachide lombare in estensione Mobilizzazione del rachide lombare in estensione 23
24 Mobilizzazione del rachide lombare in estensione Mobilizzazione del rachide lombare in estensione 24
25 Mobilizzazione del rachide lombare in flessione Obiettivi: - ridurre la lordosi lombare - allungare i muscoli estensori del rachide Da utilizzare: - accentuazioni della lordosi lombare - dolore lombare in stazione eretta - lavori in stazione eretta o in estensione - spondilolistesi - stenosi del canale vertebrale Mobilizzazione del rachide lombare in flessione 25
26 Mobilizzazione del rachide lombare in flessione Mobilizzazione del rachide lombare in flessione 26
27 Mobilizzazione del rachide lombare in flessione Mobilizzazione del rachide lombare in flessione 27
28 Mobilizzazione rachide dorso-lombare in rotazione Mobilizzazione rachide dorso-lombare in rotazione 28
29 Mobilizzazione rachide dorso-lombare in lateroflessione Mobilizzazione rachide dorso-lombare in lateroflessione 29
30 Esercizi di mobilizzazione Esercizi di stabilizzazione del rachide durante gli sforzi Muscoli della regione dorsolombare e della parete addominale 30
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