Economia Politica I. 12. Economia dell informazione. Giuseppe Vittucci Marzetti 1

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1 Economia Politica I 12. Economia dell informazione Giuseppe Vittucci Marzetti 1 Corso di laurea in Sociologia Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca A.A Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Via Bicocca degli Arcimboldi 8, 20126, Milano, giuseppe.vittucci@unimib.it Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 1/35

2 Layout Incertezza, informazione imperfetta e teoria della ricerca 1 Incertezza, informazione imperfetta e teoria della ricerca Incertezza e informazione imperfetta Teoria della ricerca 2 Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca 3 4 Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale Azzardo morale nel mercato dei capitali Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 2/35

3 Dalla certezza all incertezza Incertezza e informazione imperfetta Teoria della ricerca Fino agli anni 1950, analisi dei mercati sotto l assunzione implicita di scambi spot con informazione perfetta in condizioni di certezza; Dagli anni 1960, analisi del funzionamento dei mercati in condizioni di incertezza teoria dell utilità attesa (expected utility) (von Neumann & Morgenstern, 1944); nozione di state-contingent commodities (Debreu, 1959; Arrow, 1964). Kenneth J. Arrow (1921) Nobel Memorial Prize in Economics 1972 National Medal of Science 2004 Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 3/35

4 Incertezza e informazione imperfetta Teoria della ricerca Dall informazione perfetta alle asimmetrie informative Dagli anni 1970, analisi degli effetti delle asimmetrie informative (Akerlof, 1970; Stiglitz, 1974; Spence, 1973): nascita dell economia dell informazione (information economics), branca della microeconomia che studia i modi in cui l informazione influenza le decisioni economiche; applicazioni in teoria dell impresa, organizzazione industriale e corporate finance. George A. Akerlof (1940) A. Michael Spence (1943) Joseph E. Stiglitz (1943) Nobel Memorial Prize in Economics 2001 Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 4/35

5 Teoria della ricerca Incertezza e informazione imperfetta Teoria della ricerca La teoria della ricerca è il tentativo di analizzare il funzionamento dei mercati sulla base dell ipotesi di agenti razionali, ma non perfettamente informati; Assumendo costi di ricerca dell informazione, l applicazione del principio costi-benefici implica che la ricerca di informazione dovrebbe proseguire fintanto che il beneficio marginale rimane maggiore del costo marginale di acquisizione delle informazioni. Costo marginale di ricerca Beneficio marginale dell informazione I Unità di informazione Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 5/35

6 Teoria della ricerca e utilità attesa Incertezza e informazione imperfetta Teoria della ricerca Assumiamo di voler acquistare un generico bene di qualità omogenea (es. un portatile), il cui prezzo di vendita varia da negozio a negozio; Con costi di acquisizione delle informazioni sui prezzi nei diversi negozi strettamente positivi, non è ottimale: visitare tutti i negozi per raccogliere informazioni sui prezzi acquistando poi al prezzo più basso prezzo minimo, ma costi di ricerca massimi; scegliere un negozio a caso e comprare a qualunque prezzo costi di ricerca minimi, ma rischio di prezzo inutilmente alto. Tra i due estremi esistono molte strategie intermedie; Decisione di intraprendere un ulteriore attività di ricerca analoga alla decisione di partecipare ad una lotteria a pagamento: i costi possono essere inferiori o maggiori dei benefici, con elementi di rischio; Date: le credenze sulla distribuzione di probabilità dei prezzi; la nostra propensione al rischio; la strategia ottima è quella che massimizza l utilità attesa. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 6/35

7 Incertezza e valore monetario atteso Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca Ipotizziamo due lotterie: A) 100econ probabilità 1 / 2 e 200econ probabilità 1 / 2; B) -1,000econ probabilità 99 / 100 e 120,000econ probabilità 1 / 100. Il valore monetario atteso delle lotterie è: A) E(X) = e e = 150e; B) E(X) = ,000e ,000e = 210e. Sulla base del valore monetario atteso la seconda lotteria dovrebbe essere preferita. x 1 E(X) x 2 x Figura: Valore monetario atteso Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 7/35

8 Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca Dal valore monetario atteso all utilità attesa U U(x 2 ) U[E(X)] E[U(X)] U(x 1 ) x 1 E(X) x 2 x E(X): valore monetario atteso; U[E(X)]: utilità del valore monetario atteso; E[U(X)]: utilità attesa. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 8/35

9 Agenti avversi al rischio Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca U U(x 2 ) U[E(X)] E[U(X)] U(x 1 ) x 1 E(X) x 2 x E[U(X)] < U[E(X)] Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 9/35

10 Agenti neutrali al rischio Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca U U(x 2 ) E[U(X)] = U[E(X)] U(x 1 ) x 1 E(X) x 2 x E[U(X)] = U[E(X)] Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 10/35

11 Agenti propensi al rischio Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca U U(x 2 ) E[U(X)] U[E(X)] U(x 1 ) x 1 E(X) x 2 x E[U(X)] > U[E(X)] Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 11/35

12 Valore monetario atteso e utilità attesa Propensione al rischio Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca Propensione al rischio e strategia ottimale di ricerca Assumiamo di: voler acquistare un determinato portatile, il cui prezzo di vendita varia da negozio a negozio; non avere altro modo di conoscere il prezzo praticato da ciascun negozio se non recandoci di persona sul posto; stimare il costo diretto ed indiretto (compreso il costo opportunità del tempo) di visitare un nuovo negozio in misura pari a 10e; sapere che metà circa dei negozi pratica un prezzo pari 480e, mentre l altra metà vende il portatile a 500e. Se il primo negozio che visitiamo vende il portatile a 500e, visitare un altro negozio equivale alla decisione di partecipare ad una lotteria con valore monetario atteso nullo: 1 / 2 (0e 10e)+ 1 / 2 (20e 10e) = 1 / 2 20e 10e = 0e Se siamo: propensi al rischio, decideremo di visitarlo; neutrali al rischio, saremo indifferenti tra il visitarlo e il non visitarlo; avversi al rischio, decideremo di non visitarlo. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 12/35

13 Scambio in presenza di informazione imperfetta e asimmetrie informative (una parte ha informazioni che l altra non ha) analizzato utilizzando gli strumenti dell economia dell informazione; Modello principale-agente (principal-agent model): strumento analitico fondamentale dei problemi di incentivazione in contesti di asimmetria informativa; In una relazione di agenzia, una parte (principale) si accorda con una seconda (agente) perché questa agisca per suo conto; Esempi di relazioni di agenzia: contratto di lavoro; assicurazione; mandato; somministrazione;... L agente possiede informazioni private. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 13/35

14 Asimmetrie informative e problema principale-agente Informazione nascosta (hidden information), o selezione avversa (adverse selection): il principale non ha alcune delle informazioni dell agente, rilevanti per la stipula del contratto e riguardanti fatti precedenti la stipula stessa: la parte non informata (uninformed party) stabilisce le condizioni screening problem La parte informata (informed party) stabilisce le condizioni signaling problem Azione nascosta (hidden action), o azzardo morale (moral hazard): il principale non può monitorare perfettamente le azioni dell agente dopo la stipula del contratto. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 14/35

15 Relazioni di agenzia con informazione nascosta In una relazione di agenzia (o principale-agente) a volte l agente possiede, prima dell inizio della relazione, informazioni private. Le informazioni possono riguardare qualità o caratteristiche dell agente tali da influire sul benessere/profitti che il principale può trarre dalla relazione; Esempi: l assicurato conosce il proprio stato di rischio al momento della stipula meglio della compagnia assicurativa; il venditore conosce lo stato degli oggetti che vende meglio del potenziale acquirente; il mutuatario conosce il proprio stato patrimoniale meglio del mutuante; il lavoratore conosce le proprie qualità meglio del datore di lavoro;... Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 15/35

16 Nei casi di informazione nascosta, la parte informata (l agente) ha incentivo ad utilizzare, a proprio vantaggio e a danno della controparte (il principale), le informazioni private di cui dispone, agendo così in modo opportunistico prima della stipula del contratto (opportunismo pre-contrattuale); Problema di selezione avversa (adverse selection) (Akerlof, 1970; Mirrlees, 1971); Agenti con caratteristiche non osservabili migliori, danneggiati dalla presenza dei peggiori, hanno interesse a segnalarle in maniera credibile al principale: credible disclosure e unraveling result; signaling. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 16/35

17 Selezione avversa nelle assicurazioni L assicurato cattivo scaccia l assicurato buono Il termine selezione avversa (adverse selection): ha origine negli studi assicurativi; indica la maggior propensione delle persone con stili di vita o lavori particolarmente rischiosi a richiedere una copertura assicurativa rispetto alla media della popolazione; Le compagnie di assicurazione dispongono in genere di informazioni limitate relativamente a certe caratteristiche dei potenziali acquirenti; Se la compagnia stipula troppe polizze con clienti ad alto rischio, seleziona cioè in modo avverso i suoi rischi, va incontro a perdite. Tale rischio porta le compagnie ad alzare i premi, ma se i premi sono troppo alti, solo gli individui ad alto rischio si assicureranno. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 17/35

18 Selezione avversa e fallimenti di mercato: l analisi di Akerlof George Akerlof fu il primo ad analizzare gli effetti della selezione avversa sul funzionamento dei mercati; Akerlof (1970) considera il mercato delle auto usate: il mercato dei bidoni (market for lemons); Il paper che gli valse il Nobel venne rigettato da diverse riviste: nel 1967, l editor dell American Economic Review non lo pubblica perché the review does not publish papers on subjects of such triviality ; l editor del Journal of Political Economy lo rigetta sostenendo: if this paper was correct, economics would be different. George A. Akerlof (1940) Nobel Memorial Prize in Economics 2001 Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 18/35

19 Perché le auto usate, anche se appena uscite dal negozio, costano molto meno di quelle nuove? Secondo Akerlof, questa differenza è dovuta all esistenza di asimmetrie informative e, in particolare, di informazione nascosta: solo il venditore conosce veramente la qualità del bene venduto; Incentivo per i venditori alla vendita di bidoni, poiché essi: usufruiscono solo in minima parte del miglioramento delle condizioni di mercato connesse alla messa in vendita di prodotti di buona qualità tali vantaggi sono egualmente distribuiti tra tutti i venditori; si appropriano totalmente del guadagno derivante dalla messa in vendita di auto di qualità inferiore a quella attesa dai compratori. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 19/35

20 Un semplice esempio: assunzioni Auto usate di due qualità: H: auto usate di buona qualità; L: bidoni. Data un auto di qualità i (i {H,L}): V i: disponibilità a pagare di un potenziale compratore (prezzo massimo a cui è disposto ad acquistare); v i: valore attribuito dal venditore (prezzo minimo a cui è disposto a vendere, o reservation price). Auto di buona qualità valutate meglio dei bidoni: V H > V L v H > v L I compratori valutano i beni più dei venditori: V H > v H V L > v L É common knowledge che metà delle auto usate sono bidoni; Gli individui sono neutrali al rischio (risk-neutral). Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 20/35

21 Un semplice esempio: equilibri di mercato con informazione simmetrica e asimmetrica In caso di informazione simmetrica: sono utilmente vendute le auto di entrambe le qualità; il prezzo che si stabilisce sul mercato per la qualità i è: v i p i V i i {H,L} In caso di informazione asimmetrica: gli acquirenti: non conoscono la qualità dell auto che stanno comprando; il prezzo massimo che sono disposti a pagare è pari al valore atteso della qualità: V = V H +V L 2 se V < v H : nessun venditore vende auto di buona qualità; gli acquirenti rivedono le probabilità di ricevere auto di buona qualità; sono scambiati solo bidoni ad un prezzo: v L p L V L. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 21/35

22 Funzionamento dei mercati con qualità funzione del prezzo Nei mercati con asimmetrie informative, il fallimento è causato dalla dipendenza del tipo di bene o servizio scambiato dal suo prezzo; Domanda di mercato funzione del prezzo (p) e della qualità attesa (µ), a sua volta dipendente dal prezzo: D(p, µ(p)) Il prezzo influenza la domanda: direttamente (-) effetto prezzo, somma di: effetto reddito: un aumento del prezzo diminuisce il reddito reale e con esso, per i beni normali, riduce la domanda del bene stesso; effetto sostituzione: un aumento del prezzo porta alla sostituzione del bene con succedanei il cui prezzo non è variato e riduce quindi la domanda del bene. indirettamente (+) un aumento del prezzo aumenta la qualità attesa e con essa la domanda. dd(p,µ(p)) } dp {{ } <0? = D(p,µ(p)) p } {{ } <0 + >0 { }} { D(p,µ(p)) µ(p) >0 { }} { dµ(p) dp } {{ } >0 Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 22/35

23 Nei casi di selezione avversa, il mercato non funziona in modo efficiente perché il prezzo svolge due funzioni: funzione allocativa, funzione di trasmissione dell informazione/incentivazione. Quando il principale offre identiche condizioni contrattuali a tutti gli agenti, gli può convenire non ridurre (aumentare) il prezzo di fronte ad un eccesso di offerta (domanda), ma razionare le quantità, al fine di limitare gli effetti perversi del prezzo sulla qualità. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 23/35

24 Selezione avversa e razionamento del credito L istituto di credito conosce la rischiosità dei progetti meno delle imprese finanziate; Tassi di interesse elevati selezionano in modo avverso i debitori portando al finanziamento dei progetti più rischiosi e riducendo i profitti della banca; Esempio: progetti alternativi con investimento iniziale di 1000 e: Progetto A: Pr(X = 1100e) = 0.5; Pr(X = 1050e) = 0.5 Rendimento atteso: ( e e 1000e ( e+0.5 0e 1000e ) = 7.5% Progetto B: Pr(X = 2150e) = 0.5; Pr(X = 0e) = 0.5 ) Rendimento atteso: = 7.5% Tasso di interesse (i): i 7.5%: entrambi chiedono il finanziamento; i > 7.5%: solo B chiede il finanziamento, poiché l imprenditore: con il 50% di probabilità fallisce e non restituisce il prestito; con il 50% di probabilità ottiene un rendimento molto positivo. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 24/35

25 Rimedi possibili ai problemi di selezione avversa La presenza di asimmetrie informative è causa di inefficienze; Si possono limitare i problemi: agendo direttamente sulle asimmetrie: la parte non informata cerca di acquisire direttamente le informazioni mancanti; si basa sulla storia pregressa dell altra parte (la reputazione). attraverso meccanismi di screening proponendo un menù di contratti da proporre agli agenti, disegnati in modo tale da spingere gli agenti all autoselezione. attraverso interventi pubblici che: riducano le asimmetrie informative; prevedano la responsabilità della parte informata per i danni eventualmente provocati alla parte non informata; aumentino l efficacia dei meccanismi reputazionali. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 25/35

26 Informazione nascosta e full-disclosure theorem La selezione avversa danneggia anche gli agenti con le caratteristiche non osservabili migliori ; Questi hanno interesse a segnalarle in maniera credibile al principale; In base al full-disclosure theorem (Grossman & Hart, 1980; Milgrom, 1981), quando il costo di certificazione è nullo (l informazione è facilmente verificabile), tutta l informazione sensibile viene divulgata sotto condizioni abbastanza generali. In questo contesto, il principale può inferire tutte le variabili d interesse, presumendo l assenza di una qualità/informazione non rivelata. Quando non ricorrono le condizioni per la credible disclosure, le parti informate possono ricorrere a meccanismi di signaling. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 26/35

27 Il modello di signaling nel mercato del lavoro di Spence Spence (1973,1974) ha analizzato il ruolo di signaling dell educazione nel mercato del lavoro; La teoria del signaling ha trovato applicazioni in campi disparati, dalla biologia evolutiva (es. la spiegazione delle code di pavone, in base al principio dell handicap di Zahavi), alla finanza e all organizzazione industriale. A. Michael Spence (1943) Nobel Memorial Prize in Economics 2001 Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 27/35

28 Il modello di Spence: assunzioni Due tipi di lavoratori: molto produttivi (H), con produttività r H ; poco produttivi (L), con produttività r L (< r H ). Le imprese pagano un salario (w) pari alla produttività attesa del lavoratore; I lavoratori possono studiare e anni sostenendo un costo: c(e) = θ i e i {L,H} L educazione: non ha nessun effetto sulla produttività; ha un costo marginale più basso per i lavoratori produttivi: Funzione di utilità dei lavoratori: θ H < θ L u i (w,e) = w c(e) = w θ i e i {L,H} Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 28/35

29 Signaling game Nel caso di informazione perfetta (l impresa può osservare r i ): nessuno investe in educazione (e H = e L = 0); l impresa remunera ogni lavoratore secondo la sua produttività (w H = r H > r L = w L ); Nel caso di informazione asimmetrica, si ha un signaling game: Il gioco è a due stadi: 1 il lavoratore sceglie l investimento in educazione (e); 2 l impresa paga al lavoratore un compenso pari alla produttività attesa dato il livello di educazione osservato: w(e) = p(θ H e)r H +(1 p(θ H e))r L Si ha un equilibrio quando: per ogni lavoratore l investimento scelto massimizza la sua utilità, date le aspettative delle imprese p(θ H e); le aspettative delle imprese sono ex post confermate. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 29/35

30 Equilibri del gioco di segnalazione Il gioco ha principalmente due tipi di equilibrio: Equilibri di separazione (separating equilibria), in cui ciascun tipo di lavoratore sceglie un differente investimento in educazione (e H e L ) e le imprese: osservando il livello di educazione riescono correttamente a discriminare i due tipi di lavoratori: p(θ H e H ) = 1 e p(θ H e L ) = 0; pagano un salario più alto ai lavoratori molto produttivi: w H = r H > r L = w L. Equilibri di aggregazione (pooling equilibria), in cui ciascun tipo di lavoratore sceglie lo stesso investimento strettamente positivo in educazione (e H = e L ), e le imprese: non possono utilizzare il livello di educazione come segnale di abilità: p(θ H e H ) = p(θ H e L ) = p(θ H ); pagano a tutti i lavoratori un salario pari alla produttività attesa data la distribuzione delle tipologie di lavoratori nella popolazione: w H = w L = p(θ H )r H +(1 p(θ H ))r L. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 30/35

31 Signaling ed efficienza Il signaling comporta sempre per sua natura dei costi; Nel modello di Spence il signaling è dissipativo: comporta solo costi senza alcun beneficio diretto; Esempio di signaling dissipativo è, secondo alcuni, la pubblicità commerciale; In molti casi, il segnale genera anche benefici diretti. Es.: la garanzia di buon funzionamento concessa dal venditore al compratore. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 31/35

32 Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale Azzardo morale nel mercato dei capitali Relazioni di agenzia con azione nascosta In una relazione di agenzia (o principale-agente), a volte l agente gode di un vantaggio informativo sulle azioni intraprese dopo la stipula del contratto; Le azioni nascoste (hidden action) possono influire sul benessere/profitti che il principale può trarre dalla relazione; Esempi: l assicurato conosce il proprio livello di attenzione verso le cose assicurate meglio dell assicuratore; il manager di un impresa conosce il proprio operato meglio della proprietà; il dipendente conosce il proprio livello di impegno meglio del suo datore di lavoro; il mezzadro conosce il proprio livello di impegno meglio del concedente;... Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 32/35

33 Nei casi di azione nascosta, la parte informata (l agente) ha incentivo ad agire a proprio vantaggio e a danno della controparte (il principale) successivamente alla stipula del contratto (opportunismo post-contrattuale); Problema di azzardo morale (moral hazard) (Wilson, 1968; Arrow, 1970; Spence & Zeckhauser, 1971; Ross, 1963); Il termine ha origine negli studi assicurativi, dove indica il comportamento negligente/eccessivamente rischioso dell assicurato, che tende a far lievitare i costi dell assicuratore. Il principale ha interesse ad attuare uno schema di incentivi: tale da indurre l agente ad adottare comportamenti in linea con gli interessi del principale; che prevede tipicamente condizioni contrattuali legate a variabili correlate con le azioni nascoste dell agente. Esempi: bonus di produttività per manager e dipendenti; compensi stabiliti come quote del raccolto nei rapporti di mezzadria; franchigia nei contratti di assicurazione;... Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 33/35 Incertezza, informazione imperfetta e teoria della ricerca Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale Azzardo morale nel mercato dei capitali Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale

34 Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale Azzardo morale nel mercato dei capitali Azzardo morale nel mercato dei capitali Azzardo morale dei debitori: nel finanziamento tramite ricorso all indebitamento, i creditori sono remunerati su base fissa e il debitore si appropria di tutti gli utili realizzati nei progetti finanziati che residuano, ed ha quindi incentivi corretti ad impegnarsi (Jensen & Meckling, 1976; Innes, 1990), ma... quando il leverage (il rapporto di indebitamento) è alto, l imprenditore-debitore ha tuttavia anche l incentivo ad investire in progetti eccessivamente rischiosi, poiché si appropria di tutti gli utili mentre sostiene solo in parte le perdite: bet with other people s money ; Azzardo morale dei depositanti assicurati; Azzardo morale delle istituzioni finanziarie too big to fail. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 34/35

35 Opportunismo post-contrattuale e azzardo morale Azzardo morale nel mercato dei capitali Meccanismi di controllo dell azzardo morale dei debitori Garanzie reali ipoteche (mortgage) e pegni (collateral) e personali fideiussioni (co-signing) a salvaguardia dei crediti; Covenant sui debiti: accordi tra l impresa e i suoi finanziatori finalizzati a evitare la riduzione del valore dei debiti esistenti: attività che riducono il valore dei debiti esistenti senza aumentare il rischio d impresa. Es. covenant che pongono limiti ai pagamenti agli azionisti, sotto forma di distribuzione di dividendi o riacquisto di azioni; Es. covenant che impediscono la sottoscrizione di nuovi debiti, che diluiscono il valore dei debiti esistenti, in particolare quando i nuovi debiti sono senior o garantiti. attività che aumentano il rischio di impresa. trasferire il controllo in caso di performance deludenti Es. covenant che stabiliscono vincoli sui rapporti di liquidità, leva finanziaria, ecc.., con connessi obblighi di informazione e trasparenza. Giuseppe Vittucci Marzetti Economia Politica I 35/35

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