Gli attacchi suicidi del 28 giugno 2016 all aeroporto Ataturk di Istanbul Commenti e analisi

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1 Gli attacchi suicidi del 28 giugno 2016 all aeroporto Ataturk di Istanbul Commenti e analisi Una scena all ingresso della hall degli arrivi nel terminal internazionale, dopo l esplosione suicida. SINTESI DELL ACCADUTO Tre terroristi armati di fucili d assalto Kalashnikov e giubbotti esplosivi, hanno fatto irruzione nell ingresso dell aeroporto Ataturk di Istanbul, il più trafficato della Turchia, tra le 21:00 e le 22:00 di martedì 28 giugno 2016, uccidendo 43 persone e ferendone 239. I terroristi sono arrivati in taxi al terminal degli arrivi internazionali dell Aeroporto Ataturk, dove si ritiene che abbiano aperto il fuoco. I rapporti preliminari suggeriscono che tutti i tre terroristi suicidi abbiano aperto il fuoco nell ingresso del terminal prima di farsi esplodere e che ne sia conseguita una sparatoria con gli agenti di polizia aeroportuale. Questi hanno sparato nel tentativo di fermare due dei terroristi prima che raggiungessero un filtro di sicurezza all ingresso della hall degli arrivi, dove hanno fatto detonare gli esplosivi. Almeno due terroristi hanno fatto detonare il loro giubbotto nella hall degli arrivi del terminal internazionale, situata un piano sotto quella delle partenze. Uno potrebbe essersi fatto esplodere in un parcheggio vicino. Secondo le notizie, la televisione a circuito chiuso e i video mostrano uno degli uomini armati che cade a terra all interno della hall degli arrivi, apparentemente colpito, e lascia cadere il fucile. Un uomo che si ritiene essere un poliziotto o un addetto alla sicurezza si è avvicinato al cecchino e poi è corso via pochi secondi prima che il terrorista facesse detonare il giubbotto esplosivo. L Aeroporto Ataturk è il terzo aeroporto d Europa in termini di traffico ed è considerato un luogo altamente protetto. Subito dopo l attacco i voli in arrivo sono 1

2 stati dirottati su altri scali e l attività aeroportuale è stata sospesa per essere poi normalmente ripresa. L anno scorso la Turchia è stata teatro di un ondata di attacchi terroristici ad opera dell ISIS e dei militanti curdi, con sei attentati dall inizio del Soltanto nel marzo 2016 ci sono stati due attacchi mortali; uno con un auto carica di esplosivo fatta esplodere vicino a una fermata dell autobus ad Ankara, in cui sono morte 37 persone, e un altro sei giorni dopo, in cui un terrorista suicida dell ISIS si è fatto esplodere in una via centrale di Istanbul, uccidendo quattro persone. Sempre dall inizio del 2016, oltre profughi sono entrati in Turchia dalla vicina Siria e il totale di rifugiati nel paese ha superato i 2,5 milioni. Sappiamo che l ISIS ha utilizzato il movimento di profughi nei paesi confinanti come strumento per far penetrare i suoi combattenti in Turchia e oltre. 2

3 CONCLUSIONI E COMMENTI Questo attacco dimostra, ancora una volta, la capacità dei terroristi di compiere attentati mortali su vasta scala, accuratamente pianificati e coordinati contro bersagli dell aviazione civile, anche quando sono notevolmente protetti. L episodio è un ulteriore conferma della crescente tendenza delle organizzazioni terroristiche a colpire l aviazione civile in tutto il mondo. Negli ultimi anni, gli attentati contro l aviazione compresi quelli ai danni di aerei e aree aeroportuali meno sicure, come i due attacchi suicidi del marzo 2016 nell area check-in dell Aeroporto di Bruxelles e il tentativo del febbraio 2016 di abbattere un volo Daallo Airlines dopo il decollo dall Aeroporto di Mogadiscio in Somalia, sono notevolmente aumentati. Recentemente, l ISIS ha perso più del 22 percento del territorio controllato in precedenza in Iraq e in Siria. Tuttavia, nel caso in cui sia responsabile di questo attacco, è chiaro che malgrado le recenti sconfitte e battute d arresto in questi due paesi, l ISIS è ancora in grado di coordinare e compiere e/o ispirare gravi attentati in Europa, negli Stati Uniti e in Medio Oriente, e dobbiamo presumere che continuerà a farlo. I terroristi avevano accesso ad armi ed esplosivi. Al momento non sappiamo se gli esplosivi erano di tipo militare o improvvisati. Sappiamo però che negli ultimi anni c è stato un considerevole aumento del numero e dei tipi di armi ed esplosivi illeciti che attraversano le frontiere arrivando in Europa e nei paesi circostanti, compresa la Turchia. C è stato anche un netto incremento della domanda di armi d assalto di tipo militare. Secondo le ultime notizie, potrebbero esserci fino a sei milioni di armi da fuoco attualmente in circolazione nei Balcani occidentali. Si ritiene che le armi illegali entrino in Europa attraverso i Balcani e poi circolino liberamente nella zona Schengen. Sappiamo che l attentato a Charlie Hedbo del gennaio 2015 e gli attacchi coordinati contro molteplici bersagli a Parigi nel novembre 2015 sono stati perpetrati utilizzando armi provenienti dai Balcani. Nelle tre settimane successive all attentato di Parigi, la polizia ha sequestrato 334 armi illegali tra cui varie di tipo militare e lanciamissili. Sulla base di questa consapevolezza, c è il timore crescente che i terroristi possano avere la capacità di entrare in possesso o siano già entrati in possesso di MANPAD (sistemi di difesa antiaerea portatile) o altri missili che potrebbero essere utilizzati contro velivoli o aeroporti. 3

4 L aumento dei combattenti stranieri che tornano in Europa da conflitti all estero crea inoltre un bacino crescente di persone che sono addestrate all uso di armi automatiche, fucili d assalto e lanciagranate. Si ritiene che circa 5000 europei siano entrati a far parte dell ISIS e di altri gruppi jihadisti che combattono in Iraq e in Siria. Non sappiamo, in questo momento, se i terroristi suicidi coinvolti in questo attacco siano stati addestrati all estero. Gli attentatori hanno coinvolto la polizia in una sparatoria prima del filtro di sicurezza situato all ingresso della hall degli arrivi nel terminal internazionale. È importante sottolineare che la collocazione di un filtro di sicurezza all ingresso della hall degli arrivi, pur essendo un efficace deterrente e un mezzo per creare una barriera tra la strada d accesso e il terminal, può causare un intasamento e una conseguente folla costituita dalle persone in coda. Ciò detto, in questo caso, riteniamo che il numero delle vittime e i danni all aeroporto sarebbero stati decisamente superiori se tutti e tre i tre terroristi fossero riusciti a farsi esplodere all interno del terminal. Lo dimostra il fatto che l aeroporto è riuscito a riprendere la sua attività la mattina dopo gli attacchi, rispetto alla lunga chiusura a cui abbiamo assistito dopo l attentato all Aeroporto di Bruxelles. Riteniamo che la capacità di ripresa dimostrata dagli operatori aeroportuali sia encomiabile. La polizia e le forze di sicurezza stanziate all aeroporto hanno reagito con coraggio e rapidità e riteniamo che questo abbia contribuito ad attenuare la minaccia, contenendo il numero di vittime e i danni all aeroporto. Sappiamo che i terroristi sono arrivati in aeroporto in taxi. È possibile che nel tragitto abbiano tenuto un comportamento anomalo o manifestato altri elementi rivelatori che potrebbero aver messo in allarme il taxista. Per esempio, un rapporto dopo il doppio attentato suicida del marzo 2016 all Aeroporto di Bruxelles riferisce che il taxista che portò i terroristi in aeroporto si rese conto che il modo brusco in cui gli venne ordinato di non toccare il loro bagaglio era una richiesta anomala. Riguardo all attentatore suicida che è riuscito a far esplodere il suo giubbotto dentro al terminal dopo essere stato colpito dalle forze di polizia, dobbiamo riconoscere da un lato un successo per il fatto che, sulla base delle riprese delle telecamere a circuito chiuso, a parte l agente di sicurezza non c erano persone nelle immediate vicinanze del terrorista al momento della detonazione, ma dall altro anche una difficoltà in termini di procedure in vigore, per il fatto che non è stato debitamente neutralizzato in tempo per evitare l esplosione. 4

5 Nel marzo 2016, un autobomba guidata da un attentatore suicida, è esplosa in una zona commerciale e molto trafficata di Ankara, la capitale turca, uccidendo 32 persone e ferendone più di 100. Alla luce di questo attacco, un modus operandi già utilizzato, e dell intenzione continua di colpire il settore dell aviazione, riteniamo che valga la pena di considerare gli attacchi con autobombe contro gli aeroporti una potenziale tendenza futura sia specificatamente in Turchia sia negli aeroporti del mondo intero. RACCOMANDAZIONI Se la collocazione di un filtro di sicurezza all ingresso dei terminal aeroportuali e di altri bersagli ad alto rischio è un efficace misura di sicurezza, occorre valutare i rischi associati alla creazione di un ingorgo o una concentrazione di persone all entrata e adottare contromisure appropriate come l adozione di ulteriori anelli e forze di sicurezza. Un posto di blocco a considerevole distanza dal terminal potrebbe permettere di individuare i veicoli e le persone sospette prima che raggiungano gli edifici del terminal. L adozione di questo tipo di posto di blocco richiede una speciale pianificazione e una formazione per gli addetti alla sicurezza sulle tecniche di screening cognitivo in modo che possano prendere decisioni rapide riguardo ai potenziali livelli di minaccia, minimizzando la congestione nel punto di accesso al terminal. Gli addetti alla sicurezza e le forze armate in servizio negli aeroporti devono avere un elevato livello di addestramento al combattimento e di formazione nell identificazione e gestione di scenari con attentatori sucidi, in particolare nelle regioni più minacciate. Sinora non sono state rese disponibili informazioni riguardo all aspetto, all abbigliamento o al comportamento dei terroristi. L esperienza ci ha dimostrato tuttavia che gli aspiranti attentatori suicidi manifestano spesso elementi sospetti che possono essere rilevati da addetti alla sicurezza ben addestrati. Le forze di sicurezza devono essere formate alle tecniche di screening cognitivo mirate a identificare elementi anomali o rivelatori. Ampliando il punto precedente, è inoltre importante sottolineare che anche il personale non addetto alla sicurezza può essere addestrato al rilevamento di elementi sospetti e può essere un prezioso moltiplicatore di forze in base alla sua esperienza operativa a terra in aeroporto. 5

6 Con questa consapevolezza, può valere la pena di valutare l ampliamento dei programmi di sicurezza su base cognitiva e orientati alle minacce, compresa l identificazione di segni rivelatori, alla rete più ampia di personale non addetto alla sicurezza, compresi i servizi di taxi e gli operatori aeroportuali quali addetti all handling, commercianti, addetti alla manutenzione e alle pulizie. Si consiglia di effettuare valutazioni complete dei rischi volte a quantificare la minaccia, identificare le vulnerabilità e valutare il rischio al fine di stabilire le misure di sicurezza appropriate per attenuare la minaccia. I terroristi prendono di mira gli aeroporti non soltanto per via del numero elevato di potenziali vittime, ma anche perché sono bersagli di alto profilo che possono danneggiare l economia e la reputazione del paese. Sulla base di questa considerazione, abbinata al potenziale di strage, occorre dotarli di un livello di protezione commensurato alla loro attrattiva come bersagli degli attentati. 6