Giustamente perde ciò che gli appartiene chi desidera le cose

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1 L autore Scrittore latino di origine greca, Fedro (Tracia 15 a.c. ca - Roma 50 d.c. ca) visse a Roma dapprima come schiavo, poi come liberto (schiavo liberato). Scrisse cinque libri di favole, ispirandosi ai racconti di Esopo. Di esse solo 1 sono giunte fino a noi. Come Esopo, anche Fedro attribuisce agli animali il comportamento degli uomini per offrire una lezione ai lettori del suo tempo. Autoinganno T1 Fedro Il cane e il pezzo di carne testo a confronto T Un cane nuota in un fiume e, specchiandosi nell acqua, ha un abbaglio: c è forse un altro cane con in bocca un succulento pezzo di carne? Giustamente perde ciò che gli appartiene chi desidera le cose altrui. Un cane nuotava per il fiume, portando in bocca un pezzo di carne. Ad un tratto vide la sua immagine nello specchio delle acque e, credendo che un altro cane portasse una seconda preda, volle strappargliela. Ma la sua avidità fu punita: lasciò cadere il cibo che teneva in bocca e non riuscì neppure a toccare quello che desiderava. Imbroglio e difesa T Fedro La volpe e la cicogna testo a confronto T1 Una volpe invita a pranzo una cicogna e, credendosi furba, le gioca un brutto scherzo; ma l uccello non è da meno. Il libro Fedro, Animali nelle favole, traduzione italiana di Tiziano Loschi, Giunti Marzocco, Firenze, N on devi far male a nessuno; tuttavia, se qualcuno ti offende, è buona regola rendere la pariglia. 1 Te lo insegna giustamente questa favola. Si racconta che una volpe per prima abbia invitato a cena una cicogna. Quell astuta le servì un brodo su un ampio piatto. Naturalmente la cicogna, per quanto spasimasse per la fame, con il suo lungo becco non poté sorbirselo. Ma ricambiò l invito: pose in tavola una bottiglia dal collo lunghissimo, piena di cibo. Comodamente vi infilò il suo becco e si saziò, mentre la volpe spasimava dalla fame. Tentava di lambire con la lingua il collo della bottiglia. Inutile. Non riusciva a sfamarsi. A questo punto, si racconta che la cicogna abbia così parlato: Devi sempre aspettarti la rivincita da colui che un tempo hai burlato. 1 rendere la pariglia: ricambiare allo stesso modo il torto subito. spasimasse: soffrisse intensamente. lambire: leccare. 1

2 T Fedro La volpe e la cicogna Lavoriamo sui confronti T1 T Comprensione del significato 1 Per quale motivo la volpe invita la cicogna a cena, secondo te? per dimostrarle la sua amicizia perché si annoia a cenare da sola perché vuole prendere in giro la cicogna Con quale scopo la cicogna invita a sua volta la volpe? per dimostrarle che non porta rancore per potersi vendicare del torto subito perché vuole chiederle un favore Quale proverbio ci riporta in mente la favola? Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei Chi non risica non rosica Chi la fa l aspetti Analisi della struttura 4 Quale difetto viene punito in ciascuna favola? Indicalo con una freccia. imprudenza invidia Il cane e il pezzo di carne superbia aggressività ingordigia La volpe e la cicogna malvagità astuzia viltà ingenuità pigrizia 5 Collega ciascuna favola al proverbio che ne riassume la morale. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino Quando il gatto non c è, i topi ballano Il cane e il pezzo di carne Chi la fa l aspetti Chi troppo vuole nulla stringe Chi fa da sé fa per tre Chi rompe paga Il lupo perde il pelo, ma non il vizio La volpe e la cicogna Chi trova un amico trova un tesoro Più della forza conta l intelligenza

3 L autore Esopo visse in Grecia tra il VII e il VI secolo a.c. Della sua vita si sa poco: secondo la tradizione era uno schiavo di origine frigia (proveniente cioè dall odierna Turchia), di aspetto deforme e balbuziente. Intorno alla sua figura sono fiorite numerose leggende, che confermano la fama raggiunta dal personaggio. Amante dei viaggi e della vita di corte, era considerato un uomo estremamente saggio. Di lui ci sono pervenute circa cinquecento favole, in cui attraverso gli animali parlanti si esprime una morale in difesa dei deboli, contro la violenza e l ingiustizia. Il ruolo del cane T Esopo La volpe e il cane testo a confronto T4 Nella favola classica, il cane è il migliore amico dell uomo: guardiano di case, pollai e greggi di pecore, tiene alla larga ladri e nemici. Anche qui lo vediamo all opera, impegnato a scacciare dal gregge una volpe troppo interessata. U na volpe, che si era intrufolata in un gregge di pecore, afferrò un agnellino appena nato e fingeva di baciarlo. Quando un cane le chiese che cosa stesse facendo, la volpe rispose: Lo accarezzo e gioco con lui. E il cane: Se non lo lasci andare subito, ti farò assaggiare io le carezze dei cani!. La favola è adatta per quei ladri che sono malvagi, ma sciocchi. Il libro Esopo, Favole, a cura di Cecilia Benedetti, Mondadori, Milano, 1996.

4 L autrice Francesca Lazzarato è nata a Nuoro nel 1947 e vive a Roma. Scrive e traduce favole, rime e racconti popolari per ragazzi. Un cane moderno T4 Francesca Lazzarato Adorabile ciccio di mamma testo a confronto T In questa favola-filastrocca il cane è ancora il migliore amico dell uomo, ma rispetto al passato i suoi compiti sono decisamente cambiati! 1 white terrier: cane un tempo utilizzato per la caccia, oggi prevalentemente di compagnia. cuccia ortopedica: cuccia dotata di tutti i comfort. eriche: erbe di campo. 4 cespi: cespugli. 5 saggine: un tipo di foraggio. 6 guaisci: abbai lamentosamente. 7 fremi: ti agiti. 8 sugosa: saporita 9 gelosa: possessiva. Adorabile ciccio di mamma con il cappotto a scacchi, ti ricordi che un tempo eri l eroico white terrier 1 di Scozia terribilmente allegro e indifferente che inseguiva la volpe sottoterra, un cane sempre in guerra con il naso infangato e la coda al vento? Ora possiedi un appartamento una signora bruna che spesso ti bacia un collare dorato con guinzaglio una cuccia ortopedica un osso di gomma che mai si consuma un cuscino di piuma davanti alla TV. L altra tua vita, tra fossi eriche spine cespi 4 di saggine 5, la vivi quando in sogno guaisci 6 piano fremi 7 balzi azzanni una preda sugosa 8 poi una voce gelosa 9 ti chiama all ingresso: su, è arrivata l ora della passeggiata! Il libro Francesca Lazzarato, Topissimamente tuo. Storie di animali in città, Orecchio acerbo, Roma, 004. Consiglio di lettura Una lettura facile e divertente che mostra quanto siano cambiate le abitudini di molti animali, protagonisti delle favole classiche. La trama Il libro descrive in forma di filastrocca la vita di molti animali che vivono in città: criceti in gabbia, formiche che attraversano in fila sulle strisce pedonali, topi che fanno la spesa nei cassonetti, cani e gatti da compagnia. Ne scaturisce un mondo vivace, che fa sorridere e riflettere. 4

5 T4 Francesca Lazzarato Adorabile ciccio di mamma Lavoriamo sui confronti T T4 Comprensione del significato 1 Nei due testi c è un personaggio comune, il cane, la cui rappresentazione, però, è molto diversa. Completa la seguente tabella, confrontando le due letture. LA VOLPE E IL CANE ADORABILE CICCIO DI MAMMA Ambiente in cui il cane vive Occupazioni Rapporto con l uomo Rapporto con i nemici 4 Perché, secondo te, nella filastrocca di Francesca Lazzarato il cane viene chiamato ciccio di mamma? Ti sembra adatta la definizione? Se tu dovessi dare un nome al cane protagonista della favola di Esopo, quale sceglieresti? Perché? Nella filastrocca di Francesca Lazzarato il cane ha due vite, una reale e una sognata, mentre nella favola di Esopo il cane ha una vita sola. Sapresti spiegare con parole tue cosa significa questa affermazione? Secondo te, quale dei due cani è più felice? Perché? Lingua, stile, lessico 5 Attribuisci a ciascuno dei due cani le qualità più adatte a descriverlo, scegliendo gli aggettivi dall elenco sottostante. Attenzione: alcuni aggettivi possono andare bene per entrambi gli animali, altri per nessuno dei due. Il cane protagonista della favola La volpe e il cane è: Il cane protagonista della filastrocca Adorabile ciccio di mamma è: fedele ozioso infido malinconico attivo utile accorto affettuoso aggressivo sognatore astuto vigile geloso obbediente Spunti per la produzione scritta 6 Prova a inventare una favola moderna il cui protagonista sia ciccio di mamma. 7 Prova a inventare una favola in cui il cane descritto da Esopo e ciccio di mamma si incontrano. Che avventura immagini potrebbero vivere insieme? Quale morale ne ricaveresti? Racconta. Tavola rotonda Parliamone insieme Immedesimarsi nei protagonisti 8 I due testi che hai letto descrivono due cani molto diversi: un cane da guardia e un cane da compagnia. Quali vantaggi e quali svantaggi ci sono, secondo te, a essere cane da guardia (come quello descritto da Esopo) e cane da compagnia (come quello descritto dalla Lazzarato)? In quale dei due cani ti immedesimi di più? Perché? 5

6 L autore Gianni Rodari (Novara Roma 1980), dopo le prime esperienze nella scuola come maestro, passò al giornalismo e in questo ambito cominciò a scrivere regolarmente storie brevi per i ragazzi, a cui seguirono, in un breve arco di anni, le filastrocche, le fiabe e il resto della sua produzione. Nel 1970 gli è stato conferito il premio Andersen, massimo riconoscimento per uno scrittore per l infanzia. I suoi libri più famosi sono Filastrocche in cielo e in terra (1960), Favole al telefono (196), Il Pianeta degli alberi di Natale (196), Il libro degli errori (1964), Grammatica della fantasia (197), Novelle fatte a macchina (197), C era due volte il barone Lamberto (1978). T5 Gianni Rodari I pesci Un pesce grosso mette in guardia un pesce piccolo dai pericoli della vita. Ma i suoi consigli non sono disinteressati Rivalità Sta attento, dice il pesce grosso al pesce piccolo, quello lì è un amo. Non abboccare. Perché? domanda il pesce piccolo. Per due ragioni, risponde il pesce grosso. La prima è che se abbocchi ti pescano, t infarinano e ti friggono in padella. Poi ti mangiano, con due foglie d insalata per contorno. Ohibò! Anzi, grazie tante. Mi hai salvato la vita. E la seconda ragione? La seconda ragione, dice il pesce grosso, è che ti voglio mangiare io. Il libro Gianni Rodari, Novelle fatte a macchina, Einaudi, Torino, 00. Consiglio di lettura Per gli amanti di racconti brevi, vari e divertenti. La trama Il libro è una raccolta di favole e storielle ambientate nei nostri giorni. 6

7 T5 Gianni Rodari I pesci Comprensione del significato 1 4 Cosa dice il pesce grosso al pesce piccolo? Cosa chiede il pesce piccolo? Cosa risponde allora il pesce grosso? Il pesce grosso salva veramente la vita al pesce piccolo oppure ha intenzioni diverse? Analisi della struttura 5 6 Chi sono i protagonisti della favola? Completa le seguenti frasi inserendo opportunamente gli aggettivi seguenti. Attenzione agli intrusi! ingenuo prepotente infido inesperto prudente Il pesce grosso è perché si finge amico del pesce piccolo. Il pesce piccolo è perché si fida del pesce grosso. Il pesce piccolo è perché ignora i pericoli del mondo. 7 Qual è la morale della favola? Barra il proverbio più appropriato. Chi trova un amico trova un tesoro Chi la fa l aspetti Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio L unione fa la forza Lingua, stile, lessico Da quante battute di dialogo è costituita la favola? Sottolinea tutti i verbi presenti nel testo. I verbi pescano, infarinano, friggono hanno il soggetto sottinteso. Chi compie l azione? Ohibò è un esclamazione. Prova a sostituirla con una parola o con un espressione corrispondente. Spunti per la produzione scritta 1 Concludi la favola con una frase che spieghi chiaramente come va a finire la storia. Puoi anche scegliere un finale che rovesci le aspettative del lettore. 7

8 vedere e ascoltare arte Favola e pittura Henri Rousseau, Zingara che dorme, New York, Museum of Modern Art. tavola rotonda U na zingara giace addormentata, forse spossata dalle fatiche, accanto al suo mandolino e alla giara (un recipiente di terracotta) dell acqua. Un leone passa di lì, l annusa e non la divora. Sullo sfondo, un deserto arido e spoglio, illuminato dalla luna. Sono questi gli elementi dominanti del quadro di Henri Rousseau ( ) intitolato Zingara che dorme. L opera ha qualcosa in comune con la favola classica: il protagonista, infatti, è un animale e la scena raffigurata sembra suggerire una storia, proprio come quelle narrate dagli autori di favole. L atmosfera è anch essa magica e favolosa: vi contribuisce l ambiente desertico, la luce lunare, la figura dell animale feroce collocata così vicino alla figura umana addormentata. Viene da chiedersi: chissà cosa passerà per la mente del leone Atmosfera da favola 1. Osserva il quadro di Rousseau e cerca di rispondere alle seguenti domande. a. In quale tempo e in quale luogo potrebbe essere ambientato questo quadro? Quali particolari te lo suggeriscono? b. Perché il leone non divora la zingara, secondo te? c. Perché sulla sabbia non si vedono le impronte lasciate dalla donna? Secondo te, si tratta di una dimenticanza oppure di un particolare voluto dal pittore? Per ottenere quale effetto? d. Chi è il personaggio più importante sulla scena, secondo te, la zingara o il leone? Motiva la risposta. e. In che modo l autore è riuscito a rendere un atmosfera da favola? f. Se il pittore fossi tu, cosa cambieresti in questo quadro? Perché?. Inventa una favola ispirata al quadro di Rousseau, in cui compaiano tutti gli elementi raffigurati nel dipinto. 8

9 vedere e ascoltare arte J oan Miró ( ) si è probabilmente ispirato alla fattoria della sua infanzia quando ha dipinto Orto con asino. Il quadro coglie infatti una scena gaia, tipica dei ricordi d infanzia. La fattoria, dorata sotto il sole, si staglia sullo sfondo, mentre in primo piano compare l orto, nei suoi molti particolari: i riquadri di terra diversamente coltivati, i solchi, le file ordinate di piccoli ortaggi, le giovani piante già in frutto. In alto, un cielo luminoso, un cielo per tutte le stagioni. Lo sguardo attento a riprodurre i minimi particolari sembra quello di un bambino, e probabilmente a un ispirazione infantile si deve anche la raffigurazione degli animali in primo piano: l asino che bruca tranquillo l erba del prato e, sul ramo di un albero poco distante, un uccello dalla bella coda, forse una gazza. Chissà cosa si diranno tavola rotonda Dal dipinto alla favola Joan Miró, Orto con asino, 1918, Stoccolma, Moderna Museet. 1. Dopo avere osservato il quadro di Miró, prova a descriverlo evidenziando tutti i particolari. Rispondi quindi alle seguenti domande: a. Sapresti ipotizzare in quale stagione dell anno è ambientato il dipinto? Cosa te lo fa pensare? b. Quali colori prevalgono sulla scena? Si tratta di colori chiari o scuri? Freddi o caldi? Quali sensazioni provocano in te (allegria, malinconia, felicità, tristezza, ecc.)? c. Riesci a riconoscere qualcuno degli ortaggi, delle piante da frutto e degli alberi raffigurati? Secondo te, l autore si è ispirato alla realtà oppure ha dipinto piante che non esistono? Perché l autore ha dipinto tanta vegetazione intorno alla fattoria della sua infanzia? Quali sensazioni vuole comunicare? d. Al posto dell asino e della gazza, quali animali avresti dipinto tu? E come avresti intitolato il quadro?. Inventa una favola ispirata al quadro di Miró, in cui compaiano tutti gli elementi raffigurati nel dipinto. 9